In hoc signo vinces. Neanche la sceneggiatura più lineare avrebbe potuto prevedere che, a soli tre minuti dal suo ingresso in campo e nella stagione 2019-2020 con la maglia dell’Union Clodiense, Giacomo Marangon si procurasse un calcio di rigore e andasse a trasformarlo con freddezza spiazzando il portiere. Eppure è accaduto fra il 69° e il 72° della partita contro il Cjarlins Muzane, scontro infrasettimanale valido per la terza giornata di serie D: il goal di Marangon ha di fatto chiuso il match sul 2-0, dopo la rete del vantaggio siglata da un taglio di Pietro Martino su bell’assist in profondità di Francesco Gerthoux. Una squadra granata che ha concesso poco o niente ad avversari reduci da due vittorie sul campo, quotati per rosa e per mercato, eppure irretiti dalla superiorità e dal tono anche atletico palesato dai ragazzi di Mario Vittadello.
Gli arancioblu non hanno praticamente mai tirato verso la porta lagunare, e sono apparsi meno forti di quanto temuto alla vigilia: merito anche di una difesa di casa ordinata e di un supporto ferreo offerto dalla diga di centrocampo, peraltro imbottita di difensori. Il resto l’ha fatto la classe degli interpreti in fase offensiva, contrappuntata anche dagli importanti ritorni di Djurić e dello stesso Marangon, oltre che dal coraggioso lancio di Tattini dal primo minuto. Tutti hanno risposto bene, mettendo un altro mattone della crescita in atto: la squadra è imbattuta nel girone, oggi non ha subìto goal e guarda con fiducia alla lunga trasferta di domenica a Trieste, dove affronterà i locali del San Luigi. E pazienza se oggi sono stati disattesi i pronostici online e financo le quote degli scommettitori...
Allo stadio, di mercoledì, sono oltre 400 gli spettatori a stringersi attorno all’Union Clodiense per accompagnarla nel buon avvio di stagione. Vittadello schiera inizialmente Boscolo Palo in porta, Ostojić, Ballarin, Pastorelli e Granziera in difesa, Martino, Cuomo ed Erman a centrocampo, Tattini e Gerthoux ad assistere il centravanti Broso. Risponde l’allenatore friulano Massimiliano Moras con Sourdis in porta, Zuliani e Ndoj terzini, Fabbro e Tobanelli centrali, Migliorini davanti la difesa, Longato in regia, Dussi interno, Bussi e Muela alle ali, Gubellini centravanti: solo panchina per i vari Spetić, Tonizzo e Zigon. Arbitra Daniele Cannata della sezione di Faenza.
Nessuna protesta al 6° minuto per una caduta a terra di Tattini in area, ma l’attaccante granata arriva prima sulla palla rispetto a Dussi che lo stende: l’arbitro lascia correre. Uno scontro a centrocampo tra Migliorini e Pastorelli dà via libera a Muela verso la porta chioggiotta, ma l'ala calcia a lato. Grande occasione granata al 15°: lancio di Erman per Tattini anticipato, recupera di testa Martino per Broso che lancia di nuovo Tattini, il cui pallonetto scavalca Sourdis ma sulla linea Ndoj spazza in tempo prima del tap-in di Broso. L'Union Clodiense pressa alta sul regista Longato che parte davanti la difesa, Gerthoux è volitivo e intraprendente.
Il forcing granata prosegue con il cross di Ostojić e l’estetica rovesciata di Cuomo, parata a terra da Sourdis; più elaborato ma meno produttivo il fraseggio ospite. Alta la punizione di Tattini al 28°, su ottima azione di Martino, mentre poi è lo stesso Tattini a non sfruttare un buon contropiede che ha plasticamente mostrato le virtù del 4-2-3-1 in fase d’attacco: alla mezz’ora infatti Vittadello allarga Martino e avvicina Tattini a Broso.
Un brivido al 34°, quando Giacomo Boscolo in uscita si scontra con Pastorelli, perde il pallone ma il diagonale di Gubellini si spegne a lato anche per la deviazione di Granziera; la difesa granata comunque controllava la linea di porta. Il primo tempo finisce con un pareggio frutto del gioco non eccelso, anche se la squadra di casa aveva avuto un paio di chance in più degli avversari. I quali, subito a inizio ripresa (entra Spetić per un nervoso Migliorini), reclamano l’attenzione del direttore di gara per un fallo di mano di Ballarin: il capitano lagunare ammetterà in sala stampa che la sfera gli è scivolata sì sul braccio, ma dopo aver colpito il torace.
Cannata lascia ancora correre, e riprende a macinare gioco l’Union Clodiense: al 51° una tambureggiante azione che coinvolge Gerthoux, Broso, Tattini ed Erman porta al tiro Pastorelli, una deviazione mette la palla in corner non di molto. Chioggiotti in vantaggio al 56° Gerthoux -uno dei migliori in campo, velocissimo e abile nel controllo- vede il taglio di Martino e lo serve con un preciso tracciante in profondità. L’ala destra dribbla Sourdis e deposita in rete, per andare a ricevere l’ovazione della curva sud. Sùbito dopo, un altro taglio di Martino (sintomo di schema provato in allenamento) su assist di Tattini: il numero 7 calcia di prima intenzione e l’estremo friulano si salva di piede.
Poco prima del 70° debutta in campionato l’attesissimo Marangon, che ha giusto il tempo per ambientarsi quando il pallone gli arriva nei paraggi dell’area, dove costringe la difesa a fare fallo: il rigore è chirurgico e porta il punteggio sul 2-0. Rapidità di eventi da premio Nobel preventivo, alla maniera di Obama. L’attesa per le belle giocate del fantasista polesano si compie all’81°, quando Jack serve un cioccolatino sullo spazio a Martino che arriva esausto e calcia alto. Resta il tempo per annotare l’espulsione diretta di Bussi per calcio a Granziera, e un tiro di Gubellini a tempo scaduto che trova la deviazione di Ostojić prima di arrivare tra le braccia di Boscolo: a fine partita è già tempo di pensare al campo sintetico di Trieste, per chi andrà in trasferta con gli ultras il ritrovo è domenica mattina alle 11 alla stazione di Chioggia.
Le pagelle dei granata:
Boscolo Palo 6: viene chiamato in causa di rado, nell'azione che diventa la più pericolosa degli ospiti si scontra con Pastorelli e rimane a terra. Sicure un paio di prese basse nella ripresa.
Ostojić 6: dosa con attenzione i raddoppi di fascia e si preoccupa più di marcare lo sgusciante Muela, riuscendoci bene. A Chioggia solo da pochi giorni, eppure in campo pare giochi già da una vita con la "granata" addosso.
Granziera 6: fa meno fatica rispetto alle prove precedenti in marcatura sulla fascia non sua, accompagna bene l'azione offensiva e di testa ne prende tante. Tanta disponibilità sarà premiata.
Ballarin 7: «Siete voi che vi stupite», ha detto l'allenatore Vittadello in sala stampa, con riferimento alla prova del capitano. Non ci si stupisce, semmai si ricorda che sta giocando su questi livelli da quasi tutto lo scorso girone di ritorno. Un momento su tutti: proprio mentre gli ultrà lo incitano per nome, lui va in scivolata vicino al fallo laterale per impedire un'azione offensiva pericolosa. Granata dentro.
Pastorelli 6.5: esce al 67° per far spazio a Djurić e non la prende benissimo, nonostante un colpo subìto poco prima. Segno della volontà di giocare, trasmessa sul terreno per tutta l'ora abbondante in cui l'ha calcato: anticipi, soluzioni, rilanci e senso della posizione da veterano. (Djurić 6: un rientro più che atteso per un elemento che non può certo dirsi al massimo della forma. Necessario anche per lui calcare il campo e riprendere confidenza coi meccanismi della zona nevralgica che gli appartengono: il suo "motore" è un diesel che andrà in crescendo)
Erman 7: nel trio iniziale di centrocampo sta davanti la difesa e recupera moltissimi palloni, giocati sempre con pulizia. Da applausi certe aperture di gioco dal centro alle fasce, si fa vedere anche al tiro e gli riescono i dribbling: domenica a Trieste avrà anche il "suo" pubblico.
Martino 7: un goal intelligente e uno sfiorato altrettanto, traversoni e ripiegamenti, strappi e sportellate, l'energia fino a quella che poteva essere l'apoteosi sul perfetto invito di Marangon. Interno, ala, punta, terzino: semplicemente, Pietro Martino.
Cuomo 6: cuce i reparti e fa diga, da esperto manovratore. La sua dote più importante è infondere sicurezza e tranquillità, con lui la palla è in cassaforte e nel finale torna difensore per alzare il muro: quando non si "sente" vuol dire che tutto sta andando bene, anche grazie a lui.
Broso 6: meno protagonista rispetto a Porto Tolle, torna indietro a prendersi palloni e collabora al loro smistamento. La morsa Fabbro-Tobanelli è di quelle che non regalano niente, eppure Antonio riesce a mandare in porta Tattini e a farsi sempre trovare quale riferimento. (Perrotti s.v.)
Tattini 6.5: solo quindici giorni fa non era pensabile vederlo in campo prima di ottobre, ora stupisce -e il mister con lui- giocando dall'inizio e per ben 70 minuti. Lo fa con qualità, svariando il giusto e trovando luce alle spalle di Broso: per poco non segna su diabolico lob o su punizione di poco alta. Fisiologico il calo alla distanza, ma mettere minuti nel motore è essenziale e sarà ancora più apprezzato in seguito.
(Marangon 6.5: come il protagonista di un film, si prende la scena e il rigore che chiude a chiave la partita. Delizia con un lancio al bacio per Martino, sicuramente il primo di una lunga serie per chi avrà la ventura di vederlo giocare)
Gerthoux 7: la sua miglior partita stagionale finora, amichevoli comprese. Per volontà e intraprendenza ha ricordato il Gerthoux di Bolzano e Feltre, alla fine dello scorso torneo: la sua velocità fa premio su Zuliani, che spesso fatica a contenerlo. Splendido l'assist per Martino, dopo 75 minuti di corsa viene richiamato in panchina: al 2000 ora manca solo il goal. (Pupa 6: si colloca sulla fascia davanti a Granziera, con indole più difensiva rispetto a Gerthoux, per arginare i possibili contraccolpi avversari nel finale, che non arrivano).
Vittadello 6.5: schiera un undici arcigno, compatto, organizzato e solidale, inserendo gradualmente gli infortunati (per Baccolo si parla di altri 15 giorni fuori) e portando Martino all'ala nel primo tempo. Tutte mosse vincenti, nella più leggibile linearità di chi magari non "inventa" il calcio ma di certo lo conosce molto bene.
Cjarlins Muzane: Sourdis 6, Zuliani 6, Ndoj 6, Tobanelli 6, Fabbro 6, Migliorini 6, Bussi 5, Dussi 6.5, Gubellini 5.5, Longato 6.5, Muela 6 (Facchinutti 6, Pez s.v., Zigon s.v., Spetić 6, Tonizzo 6). Allenatore Moras 6.
Arbitro Cannata 5.5: non vede uno o forse due rigori, rispettivamente per il fallo di braccio di Ballarin e -prima- quando Dussi abbatte Tattini in area. Per il resto lascia perplessi il cartellino rosso diretto a Bussi e qualche altra decisione su falli e cartellini. Non ha comunque inciso sul risultato, e con simili premesse è già tanto.
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