Al via il tecnico lagunare Mario Vittadello schiera Boscolo in porta, Granziera, Ballarin, Cuomo e Ostojić in difesa, Martino, Djurić, Erman e Gerthoux a centrocampo, Broso e Marangon di punta. In panchina Bedendo, Pupa, Biolcati, Pastorelli, Duse, Vianello, Baccolo, Tattini, Perrotti. Dal canto suo l’allenatore padovano manda in campo Burigana, Busetto, Seno, Scapin, Beccaro, Salviato, Pedrelli, Zane, Pittarello, Petrilli, della Vedova. Tra le riserve Guernier, Calone, Chajari, Donadello, Cenetti, Calgaro, Speziale, Mammetti, Gashi. Il match è arbitrato da Matteo Frosi della sezione AIA di Treviglio, sotto un cielo con foschia e davanti a non meno di 900 spettatori. Nella gradinata est, tra le file degli ultras, compare una nuova bandiera che immortala Franco de Paolis, presidente della rinascita negli anni Ottanta.
La partita tarda a decollare, dato l'atteggiamento guardingo di due undici assai solidi. A parte un pregevole filtrante di Erman per Martino e un paio di incursioni sulla destra di Fabio Busetto, giocatore di Pellestrina supportato dai propri fan personali, la prima azione vagamente pericolosa avviene al 17° con un punizione per la Luparense dalla trequarti sinistra dell'area d'attacco: tira Zane teso, ci arriva Salviato ma manda alto da posizione decentrata. Un minuto più tardi risponde Martino che serve Broso, il quale anziché tirare cerca il filtrante per l’inserimento di Gerthoux, ma troppo lungo. L’inerzia non si schioda: Djurić recupera ottimamente una serie di palloni davanti la difesa, uno di questi diventa lancio lungo per Broso, anticipato dal portiere Burigana.
Gli ospiti cercano molto gli scambi lungo le fasce e il finale del primo tempo, al pari del numero crescente dei calci d’angolo, è tutto rossoblu: un’azione convulsa al 39° porta prima al tiro Busetto (Boscolo si salva di piede sul diagonale), poi Ballarin a liberare l’area in acrobazia. Quindi Pittarello salta lo stesso capitano granata, va sul fondo ma prima Erman e poi Cuomo limitano i danni a pochi passi dalla porta. Indi Scapin -prestazione molto buona, in una veste più arretrata rispetto a quella che gli si conosceva, aiutato da Zane già suo compagno di squadra a Campodarsego- calcia da fuori sugli sviluppi di uno dei corner, ma la palla finisce a lato non di molto. La fine del primo tempo arriva provvida a riordinare le idee e a ritemprare le energie dopo tanti tackle e intensità: appena meglio la Luparense, se non altro per il numero degli angoli che stranamente vede la squadra chioggiotta concludere a zero.
il goal di Granziera:
Al rientro dagli spogliatoi l’Union Clodiense appare più convinta di prima: Marangon conquista una punizione dal limite e la calcia mandando fuori di pochissimo, poi lancia Gerthoux in contropiede. Anche la Luparense ci prova da fermo con Salviato a fil di palo, ma è ottima la risposta di Boscolo che toglie il fendente dalla porta al 52°. Letteralmente dal cielo piove al 67° il goal di Granziera: azione da fallo laterale, rinvia la difesa ospite ma c’è Djurić che spizza di testa per il gran tiro al volo del terzino che si insacca agli incroci. Esplode la gradinata e anche la tribuna centrale, per una rete capace di dare senso a una partita e a una parte di stagione. Tutto è così importante, questa domenica allo stadio.
E ovviamente i padovani non ci stanno: cross dalla destra di Pedrelli, Pittarello di testa mette alto. Poi lo stesso centravanti -meritatamente capocannoniere del torneo- con un gioco di gambe ipnotizza Ostojić e Cuomo liberando il neoentrato Speziale, ma il pallone è respinto in angolo. Batte Pedrelli e Pittarello resta in aria quel frangente che gli serve per mettere fuori tempo la difesa chioggiotta e schiacciare alle spalle di Boscolo. A questo punto le forze vengono meno -Broso e Marangon evanescenti per questioni di forma dopo i rispettivi rientri- e la Luparense prova a non accontentarsi con Gashi che si accentra e tira (para a terra Boscolo), così come la squadra in maglia bianca che va al tiro con Duse su punizione, e per poco non sorprende Burigana.
Ma è al 94° che la partita potrebbe avere l’ultima e decisiva svolta: tracciante di Gashi a infilare per Beccaro che si invola verso il fondo, sull’uscita di Boscolo l’albanese cerca di provocare un autogoal rimettendo in mezzo ma la palla incoccia probabilmente sul braccio di Granziera e resta in campo. Protestano i rossoblu e i loro tifosi al seguito, ma Frosi lascia correre e fischia la fine con un po’ di amaro in bocca da ambo le parti. Negli spogliatoi l’allenatore Cunico e il bomber di giornata offrono versioni discordanti riguardo l’ammissione di responsabilità relativa al possibile rigore, mentre mister Vittadello concorda sull’effettiva giustezza del punteggio di parità e riguardo la consistenza delle ambizioni delle due contendenti. Domenica ad Adria l’Union Clodiense comprenderà una volta di più di quale pasta è fatta: intanto si gode un’altra settimana da imbattuta.
Le pagelle dei granata:
Boscolo Palo 6.5: sventa con profitto il diagonale di Busetto e la punizione di Salviato, mostrando la solita, giovane e positiva sfrontatezza nelle uscite. Nonostante fosse protetto come al solito dalla difesa arcigna, ha dovuto darsi da fare e ne è uscita la sua miglior prova.
Granziera 7.5: sarebbe già da 6.5 per l'impegno costante sulla ritrovata fascia destra, gli scambi con Martino, gli interventi di testa. Poi arriva il goal che tutti sognano di poter segnare, e il voto in più è doveroso. Nel finale la tocca probabilmente di braccio, ma non cambia. (Pastorelli s.v.)
Ostojić 6: recuperato in extremis dopo i dolori al piede e i pochi allenamenti, viene dirottato a sinistra dove nel primo tempo perde di frequente la posizione, avanzando e dovendo rincorrere. Si registra nella ripresa, sistemandosi e chiudendo per ripartire. Rende meglio da "2".
Ballarin 6.5: perde un pallone per istinto verso l'anticipo e per poco Pittarello lo castiga. Ma resta forse l'unico mezzo svarione in tutti i 90 minuti, trapuntati dai consueti interventi e letture della partita con un carisma di cui si accorgono per primi i compagni di squadra.
Cuomo 6.5: riportato al centro della difesa, non ha per niente disimparato il suo "antico" mestiere. Sbroglia situazioni scabrose sia di testa che di piede, e prova la fortuna nei rari calci di punizione a spiovere dalle fasce. Pittarello gli prende il tempo e può fare ben poco.
Erman 6.5: strappa i palloni agli avversari e li rilancia con tigna e pulita gemetria. Uscire alla pari dal match con Zane e Scapin è un segno di merito, e se la Luparense è stata meno pericolosa del temuto lo si deve anche a lui e a Djurić, il fosforo e il motore di questa squadra.
Martino 6: parte avanzato ma pronto a coprire gli scambi con Granziera, talvolta si accentra a fare l'interno ma sempre rispettando le consegne del 4-4-2. Mette in mezzo un paio di cross interessanti, ma ha gli occhi degli avversari addosso, che lo limitano con concentrazione.
Djurić 7: sradica letteralmente dai piedi altrui alcuni potenziali pericoli, e spinge avanti il pallone con l'avvertenza a non sprecarne uno e magari a prendere qualche fallo utile per le palle inattive. Dalla sua crescita di diesel, come nello scorso girone di ritorno, dipende molto.
Broso 6: fa a sportellate per tutto il primo tempo, anche arretrando a fare da torre per gli inserimenti di Marangon e Gerthoux. Si disimpegna bene anche con i piedi, per gli assist più che per i tiri. Nella ripresa cala fisicamente (era al rientro) ma resta in campo fino alla fine.
Marangon 6: nel primo tempo non si vede granché dal momento che è marcato a vista da uno o due uomini. Gira al largo e prova a fare il rifinitore, entrando con ben altro piglio all'inizio della ripresa. Poi finisce la benzina ma rimane perché può sempre inventare qualcosa.
Gerthoux 6: alterna dribbling e volate a leggere amnesie con o senza pallone. Appare fragile al cospetto di una difesa fisica come quella della Luparense, mette in mezzo un paio di cross bassi ma non è nella sua miglior giornata. (Duse 6: entra per dare equilibrio dopo il goal e ci riesce, affiancando Djurić davanti la difesa. Sfiora il goal su punizione).
Vittadello 6.5: consapevole della forza dei rivali, li imbriglia nel 4-4-2 su due linee. Chiede di intercettare le seconde palle ma non sempre i suoi lo assecondano. Bene il rilancio di Granziera a destra e di Cuomo in difesa. Nel finale forse poteva cambiare le punte esauste.
Luparense: Burigana 6, Busetto 6.5, Seno 6, Scapin 7, Beccaro 6.5, Salviato 6.5, Pedrelli 6.5, Zane 6.5, Pittarello 7, Petrilli 6.5, della Vedova 6 (Calone s.v., Cenetti 6, Speziale 7, Gashi 6.5). Allenatore Cunico 6.5.
l'arbitro Frosi 5.5: fino al 94° non sbaglia quasi niente, lasciando correre un filo più del necessario. Ma probabilmente il braccio di Granziera intercetta il cross di Beccaro e quindi sarebbe stato da fischiare il rigore (nella permanenza dei dubbi sull'effettivo contatto con il braccio o il torace). Meglio per l'Union Clodiense...
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