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domenica 27 ottobre 2019

L'UNION CLODIENSE BATTE IL TEMIBILE CAMPODARSEGO E SI RILANCIA NELLE ZONE ALTE: DECISIVO UN RIGORE DI DJURIĆ

Il pomeriggio perfetto. Sotto un cielo soleggiato che risalta ogni colore, nel caldo fuori stagione di fine ottobre, allo stadio Ballarin l’Union Clodiense batte il forte Campodarsego e si tiene in scia delle prime: decisivo il calcio di rigore assegnato al 39° dall’arbitro pesarese Renzi e trasformato da Djurić dopo una brillante azione di Perrotti, che si libera con una finta di due avversari prima di essere atterrato dall’esperto Leonarduzzi. Dentro o fuori dall’area? Le immagini dalla tribuna non consentono certezza, e lo staff padovano si dice convinto che il fallo sia iniziato qualche centimetro prima dell’ingresso in area.

Con il vantaggio cessa il dominio degli ospiti, fin lì pressoché totale nel primo tempo con l’occupazione del centrocampo avversario, anche se sterile -a parte un’occasione di Gabbianelli- grazie alla concentrazione dei difensori chioggiotti. E comincia invece la partita dei granata (in maglia bianca), fatta di volontà, applicazione, raddoppio delle energie e coraggio di non tirarsi indietro. Nella ripresa, davanti a queste qualità, il Campodarsego non riesce a sfondare nemmeno inserendo l’ex juventino Pasquato, e al netto di un bel colpo di testa di Calì nel finale non impensierisce la porta di Giacomo Boscolo Palo. Anzi sono i lagunari a sfiorare il raddoppio con una punizione di Erman e un colpo di testa dello stesso Djurić.

Al fischio finale esulta l’allenatore Mario Vittadello e con lui tutto lo stadio, mentre i giocatori stremati a terra si abbracciano e vanno a ricevere l’omaggio di curva e tribuna. Tre punti fondamentali anche per la fiducia, dopo l’unico passo falso di Adria e a scapito della sola squadra che era rimasta a sua volta imbattuta: i pareggi di Cartigliano e Adriese, oltre alla sconfitta del Caldiero, accorciano le distanze dalla vetta. Mercoledì il turno infrasettimanale di campionato chiama l’Union Clodiense all’insidiosa trasferta di Legnago, dove ritroverà vecchie conoscenze come Marco Farinazzo e Vincenzo Barone: il temperamento espresso in campo fino all’ultimo secondo lascia ben sperare per un bis.

Nella Bassa Veronese dovrebbe essere presente anche Giacomo Marangon, che ieri ha dato forfait all’ultimo minuto per il riacutizzarsi di una botta subita in precedenza: di qui il “giallo” della distinta con le formazioni distribuita al botteghino prima del match, e che riportava ancora il nome del fantasista polesano. L’inserimento di Tattini e il positivo avanzamento di Baccolo a fare da torre tra i reparti hanno sopperito alla sua assenza nel migliore dei modi, innescando la scintillante giornata di Perrotti (uno che ha il cambio di passo e la fantasia per determinare la superiorità numerica oltre a risolvere in proprio); dietro come sempre gladiatori Cuomo e Djurić, concentrato Ostojić, brillante nelle uscite temerarie il portiere Giacomo Boscolo Palo.

Di fronte una squadra pensata e costruita per la promozione, che nonostante l’impianto di gioco e le prove individuali dei vari Calì, Tonelli, Gabbianelli, Pilotto e Pasquato ha dovuto cedere ai padroni di casa, sempre più una sola cosa con il proprio allenatore -che ha azzeccato tutte le mosse- e con un pubblico ormai attestato ogni volta a ridosso delle mille unità.
Le pagelle dei granata:

Boscolo Palo 6.5: durante il match compie interventi di routine, osservando i due soli pericoli reali portati da Gabbianelli e Calì. Nel finale diventa protagonista con uscite spericolate, coraggiose ed efficaci.

Ostojić 6.5: riportato sulla fascia destra si sente veramente a casa, dimostrando concentrazione fin dai primi minuti e capacità di leggere le diagonali. Calì si allarga e gli sfugge solo in un caso, per il resto tampona e riparte senza sbavature. (Vianello s.v.)

Martino 6: da inappuntabile “soldatino” copre le indicazioni del mister e tappa la falla a sinistra, relegandosi a compiti per lo più difensivi. Peccato si veda poco davanti, ma serve davvero là dov’è.

Cuomo 7: l’assenza di Ballarin gli regala le chiavi della difesa che il 28enne napoletano guida senza commettere un solo errore di piazzamento, di anticipo, di intervento in salvataggio. Certezza incrollabile.

Pastorelli 6: due svarioni iniziali regalano la palla al Campodarsego, che certo non ne aveva bisogno. Col passare dei minuti riprende franchezza e, grazie all’aiuto di Cuomo e Martino, si attesta sui suoi livelli usuali.

Erman 6: nel primo tempo viene irretito e sopraffatto dal centrocampo ospite, riuscendo raramente a far ripartire il contropiede e finendo schiacciato a ridosso della difesa. Lo salva la capacità di tackle e il piede educato nei calci da fermo. Nella ripresa migliora come tutti e sfiora il goal su punizione.

Tattini 6: parte da destra per accentrarsi, giocare tra le linee e cercare l’imbucata. La qualità non gli fa difetto, la condizione è in crescita e ora si tratta solo di trovare la posizione ideale in campo.

Djurić 7: al pari di Erman, nel primo tempo è messo sotto dagli avversari, ripiegando a dar manforte -specie di testa- a Cuomo e Ostojić contro Calì e compagni. Si assume l’onere del rigore, che calcia impeccabilmente, e da là in poi è un crescendo rossiniano di fatica e strapotere fisico. Il solito gigante, in tutti i sensi.

Perrotti 7: la finta con cui si smarca da Amadio e Cavallini nell’occasione del rigore vale il prezzo del biglietto. E durante tutto il match sguscia spesso e volentieri alla difesa in maglia blu: il suo cambio di passo e la fantasia del tuttosinistro fanno la differenza e fanno reclamare più spazio. (Broso s.v. e tanta sfortuna, Granziera s.v. → Calì lo anticipa nell’occasione di testa all’83°)

Baccolo 6.5: schierato davanti al centrocampo e alle spalle di Perrotti, agisce prevalentemente sulle palle alte, smistandone molte in avanti e tornando utile nelle sponde sui calci da fermo. Con esperienza congela la partita nella ripresa.

Gerthoux 6: sprigiona la nota velocità lungo la fascia sinistra, arrivando a volte al cross dopo estenuanti rincorse a supporto di difesa e centrocampo. Tanta applicazione e disponibilità varrebbe fosse premiata da un ruolo più presente nel cuore dell’attacco. (Duse s.v.)

Vittadello 7.5: questa Union Clodiense è sempre più la “sua” squadra, per pragmatismo, soluzioni tattiche, aiuto reciproco e tensione alta fino all’ultimo secondo. Privato di Marangon e Ballarin riesce comunque ad allestire un undici versatile, qualitativo e capace di soffrire senza spezzarsi (come accaduto nel primo tempo).

Campodarsego: Voltan 6, Nicola Boscolo Bisto 6.5, Acquistapace 6, Cavallini 6, Montin 6, Leonarduzzi 5, Tonelli 7, Finazzi 5.5, Calì 6.5, Gabbianelli 6.5, Amadio 6 (Pasquato 6.5, Pilotto 6.5, Arcon s.v.). Andreucci 6.5.

L’arbitro Renzi di Pesaro 6: Si dice sicuro del rigore ma non era vicinissimo all’azione, dovendo giustamente fidarsi del suo collaboratore di linea quanto all’esatta ubicazione del fallo. Sventola qualche cartellino per regolare un incontro anche ruvido ma non animoso.

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