Ancora 90 minuti di passione. Nella domenica che promuove l’Arzignano in Lega Pro, la Clodiense Chioggia Sottomarina non riesce a battere un coriaceo Chions, anch’esso a caccia di punti per la salvezza: nello scontro interno allo stadio Ballarin, i granata non vanno oltre l’1-1, che complici i risultati degli altri campi rischiano domenica prossima, ultima di campionato, di procurare l’ammucchiata di addirittura sei squadre a quota 38, con la classifica avulsa e gli scontri diretti a decidere “i sommersi e i salvati” tra playout e sollievo. E se da un lato la vittoria in extremis del Levico sull’Union Feltre depotenzia i bellunesi -prossimi rivali- in chiave promozione (ma potranno sempre giocarsi il secondo posto, utile per i playoff), dall’altro avvicina i termali a un solo punto dalla soglia di respiro, condivisa da Clodiense e Cartigliano. Nessun calcolo: nonostante le future assenze di Acampora, Baccolo e probabilmente Nappello, a Feltre si andrà per vincere, come ha detto anche capitan Ballarin in conferenza stampa.
E se si dovesse pareggiare, sarà necessario guardarsi attorno prima di levare le braccia al cielo per una salvezza diretta che -sia detto ora- avrebbe del miracoloso. Un girone fa, infatti, al termine dell’andata i lagunari stazionavano all’ultimo posto in classifica, e anche l’ipotesi playout era considerata difficile: essere a una giornata dal termine a rammaricarsi di non aver conseguito la salvezza diretta dopo il “rallentamento” anche fisico fra Este e Chions la dice lunga del ribaltone mentale, agonistico e di risultati ottenuto nel ritorno dalla ciurma di Vittadello, passata dall’essere coacervo di novità di mercato a gruppo vero.
L’allenatore di casa deve rinunciare, almeno all’inizio, a Djurić e Cinque mentre recupera Baccolo e Nappello, schierando un versatile 4-3-2-1 con Camerlengo in porta, Granziera ed Emanuele Acampora terzini, Ballarin e Cuomo difensori centrali (il napoletano alle prese con un dolore all’alluce), poi Martino, Erman e Baccolo a centrocampo, Farinazzo e Nappello in sostegno a Fioretti. In panchina Motti, Pastorelli, Pupa, Nicola Bullo, Bagatti, Luca Bullo, Gerthoux, Djurić e Cinque. Risponde il trainer ospite Alessandro Lenisa con Zonta, de Cecco, Vittore, Bertoia, Zamuner, dal Compare, Magnino, Zucchiatti, Urbanetto, Dimas Gonçalves, Facca. Fra le riserve Peresson, Duca, Pertoldi, Visintin, Kurjaković, dal Cin, Antonio Acampora, Spadera, Cassini. Arbitra Marco Russo della sezione AIA di Torre Annunziata sotto un cielo molto nuvoloso e ventoso, davanti a 250 spettatori (tra cui una rappresentanza degli ultras gialloblu) nonostante il rischio di pioggia che si era abbattuta sulla città fino a poco prima del match.
Parte fortissimo il Chions: al 2’ una punizione dello spauracchio Dimas si perde a lato del palo destro di Camerlengo, il quale tre minuti più tardi compie un miracolo su Urbanetto lanciato a rete, chiudendogli la porta. Ma passano altri 120 secondi e, sul corner battuto da Dimas, il difensore Dal Compare colpisce indisturbato con un lob che si insacca alla sinistra dell’estremo granata.
Doccia fredda che mette in salita la partita per i chioggiotti: sale in cattedra Nappello, che al 18’ va in azione personale e dal limite scaglia un fendente imparabile per Zonta. I friulani tuttavia lamentano un fallo di Erman in apertura di azione, i lagunari passano al 4-2-3-1 allargando Martino e spostando Farinazzo a sinistra mentre spunta il sole.
Ancora il numero 10 di origine napoletana sugli scudi al 31’, quando calcia improvvisamente da fuori area e Zonta mette in corner; lo stesso Nappello apre per Martino, il cui tiro è contrato, ma riprende Granziera e il portiere ospite è costretto agli straordinari per anticipare Farinazzo. Sempre Martino vince un rimpallo al 37’, servendo basso Fioretti che arriva sbilanciato col corpo e manda alta una facile occasione.
Monologo clodiense: un minuto dopo Nappello vede uno spiraglio e tira, palla di poco a lato. E al 42’ splendido assist filtrante del trequartista che vede l’inserimento di Martino, gran tiro di potenza e Zonta si salva in angolo. L’alleggerimento di Vittore da 25 metri in bello stile, respinto coi pugni da Camerlengo, dà il segnale che c’è anche il Chions prima del fischio parziale di Russo: dopo la sfuriata gialloblu iniziale e il pareggio inventato da Nappello, i granata avrebbero meritato anche di concludere in vantaggio la prima frazione.
Non così ricca di situazioni offensive la ripresa, condizionata dai cambi forzati della Clodiense. Che però all’inizio subisce l’avversario: al 48’ un tiro potente di Dimas per la respinta centrale di Camerlengo, quattro minuti dopo Urbanetto serve in profondità l’esperto brasiliano, il cui diagonale esce di un soffio sull’uscita di Camerlengo.
Nappello subisce un probabile stiramento e lascia il posto a un acciaccato Djurić, che si posiziona davanti alla difesa con limitata mobilità; subito dopo Vittadello manda in campo il veloce Gerthoux per Emanuele Acampora, arretrando Martino e spostando Granziera a sinistra; quindi rientra Cinque a sostituire Fioretti, infine Pastorelli rileva Erman con inedite funzioni offensive. Ma dell’ultima parte del match si ricordano solo un diagonale di Gerthoux sul quale non arriva Cinque per un soffio, e l’indecisione di Camerlengo in uscita al 77’, con Ballarin che salva una situazione resasi difficile dall’incursione di Facca.
A fine incontro, mentre da Levico arrivano notizie agrodolci, tutti a compulsare le classifiche e anche quelle avulse. Se mister Lenisa in sala stampa elogia la quasi salvezza dei suoi (esordienti in serie D, una località che solo ora si avvicina al calcio che conta) e rivendica un fallo all’origine del goal del pareggio, Vittadello attribuisce importanza alla paura e ai cambi forzati che ha dovuto operare, annunciando sei allenamenti nella settimana che inizia. «A Feltre per vincere, con cervello, cuore e… anche un po’ di fortuna»: Alberto Ballarin, uno dei migliori, delinea lo stato delle cose di qui a domenica.
Le pagelle dei granata:
Camerlengo 6.5: subito un miracolo ravvicinato su Urbanetto, rimane un po' sorpreso dall'artiglio di Dal Compare. Dice di no coi guantoni a Vittore e a Dimas, ma per poco non fa la frittata lasciando spazio a Facca. Luci e ombre, ma il miracolo iniziale è di spessore.
Granziera 6: all'inizio deve controllare Dimas Gonçalves, cliente fastidioso, e ci riesce quasi sempre. Nella ripresa il rimescolamento dovuto ai cambi più o meno forzati lo porta a coprire la fascia difensiva sinistra, non proprio la sua: limita le discese e ci riesce.
Ballarin 7: finale di stagione in crescendo per il capitano, oggi decisivo nello sbrogliare diverse situazioni pericolose, tra cui quella di Facca "dimenticato" da Camerlengo al 77'. A Feltre guiderà una squadra incerottata, ma il suo spirito è già quello giusto.
Cuomo 6.5: solo a fine incontro si apprende che il forte difensore ha giocato con un infortunio all'alluce, si sospetta anche la frattura. In campo non si è visto, dal momento che Marco ha chiuso i varchi e si è offerto come contributo in fase offensiva. Speriamo giochi a Feltre.
E.Acampora 5.5: ottimo per buona parte della stagione, il 17enne napoletano ha sofferto la mobilità delle punte del Chions e un eccesso di confidenza in uscita dalla propria zona, anche per vie centrali. Ammonito, sarà squalificato perché era in diffida: sperando che il suo campionato -largamente positivo- si concluda qui, senza playout. (Gerthoux 6.5: porta un surplus di velocità e di intraprendenza, come aveva fatto a Bolzano. Potrebbe giocare da titolare a Feltre, date le assenze fra posizione in campo e regola degli under).
Martino 6.5: ennesimo ruolo della sua stagione, gioca inizialmente da interno per far legna a centrocampo. Successivamente Vittadello lo sposta all'ala dove crea problemi agli avversari con cross, tiri e inserimenti. Cala un po' alla distanza, soprattutto fisicamente, e finisce terzino.
Erman 6: il regista triestino soffre il pressing dei rivali e spesso deve accorciare gli spazi, senza "sfogare" la sua visione di gioco. Recupera qualche pallone -tra cui quello del pari- ma raramente si accende la luce dei suoi giorni migliori, quelli decisivi nel ritorno. (Pastorelli 5.5: messo dentro per sfruttare le qualità aeree, brancola senza ricevere i giusti passaggi e cross. Forse sarebbe servito di più in difesa, "liberando" Cuomo all'interdizione)
Baccolo 5.5: reduce dal solito malanno stagionale, il centrocampista manda in porta Nappello ma si vede meno di altre volte, fino ad esaurire la sua scorta di energia. Non neghiamo che, date le doti, ci saremmo aspettati di più da lui lungo l'arco del campionato. Magari a Feltre...
Farinazzo 6: sicuramente si "sbatte" in recuperi e tenuta, ma vede raramente la porta (anche se almeno ci prova) e a volte si trova sballottato o avulso dal gioco. Resta, assieme a Cinque, il miglior marcatore stagionale dei granata con sette reti: salvarsi con queste cifre sarebbe veramente un prodigio.
Nappello 7: in condizioni di forma smaglianti, canta e porta la croce. Suo il goal, suoi tre assist perfetti (un bijou quello per Martino al 42°), suoi altri tentativi di tiro. Uno stiramento lo mette fuori causa a inizio ripresa, assenza pesantissima anche in vista di Feltre. (Djurić 5.5: ha l'attenuante dell'ulteriore ricaduta, ma dispiace vederlo così frenato davanti alla difesa, fare il passaggio più breve e facile e non cercare mai l'attacco. Si deve anche al suo nome la rimonta in classifica, sotto le Dolomiti servirà integro)
Fioretti 5: arriva sbilanciato col corpo nell'assist al bacio di Martino (37°), poi apre spazi e tiene la palla, quando la vede. Penalizzato al massimo dall'assenza di Cinque, che gli subentra: a Feltre le contingenze di formazione e classifica dovrebbero accoppiarli, e proprio Daniele ne trarrebbe vantaggio. (Cinque 5.5: rientra dopo settimane di stop, non è ancora al meglio, detta il passaggio ma non è mai pericoloso. A Feltre serviranno i suoi goal)
Vittadello 6: le condizioni precarie di alcuni atleti chiave come Djurić e Cinque gli riducono le scelte iniziali possibili. Al solito abile nel surfare tra i moduli grazie anche a giocatori versatili, ha motivato l'inedito Granziera a sinistra con le necessità di copertura difensiva. Lascia un po' perplessi il tentato utilizzo di Pastorelli quale ariete d'attacco nell'ultimo quarto d'ora, ma l'esperimento svanisce da sé.
Chions: Zonta 7, de Cecco 6, Vittore 6.5, Bertoia 6, Zamunero 6, dal Compare 6, Magnino 5.5, Zucchiatti 6, Urbanetto 6.5, Dimas Gonçalves 6.5, Facca 5.5 (A.Acampora 6)
l'arbitro Russo 6: quasi nessun episodio dubbio da dirimere, se si eccettua il possibile fallo di Erman all'inizio dell'azione del pari. Una partita gestita con polso e sicurezza, anche se alcune ammonizioni sono eccessive.
domenica 28 aprile 2019
sabato 27 aprile 2019
LA CLODIENSE OSPITA IL CHIONS PER CONCLUDERE LA PARTITA DELLA SALVEZZA DIRETTA, CON UN ORECCHIO ALLA "RADIOLINA"
Speriamo che sia l'ultima. Partita di campionato allo stadio Ballarin per questa stagione, s'intende: significherebbe non dover disputare i playout. La Clodiense Chioggia Sottomarina riceve oggi (inizio alle ore 15) i friulani del Chions, che la precedono in classifica di un punto, per cercare di chiudere la pratica salvezza o almeno di fare un passo decisivo verso la matematica. Sapendo che domenica prossima l'Union Feltre, avversaria di giornata, sarà presumibilmente ancora nella corsa virtuale per la promozione diretta in Lega Pro, e quindi portare via punti dallo stadio Zugni Tauro sarà impresa ardua. Dal momento che ad Este i granata hanno racimolato solo un punto anziché i potenziali tre (alla portata), urge vincere contro una squadra che gioca con due risultati a favore: i lagunari sono forse agevolati dal fatto che le altre compagini in lotta per evitare i playout dovranno affrontare scontri diretti fra loro oppure, come il San Donà, testare le residue speranze promozione dell'Adriese.
A 180 minuti dalla fine della regular season, quindi, torna il Chions come avversario: all'andata una delle sliding doors della stagione, con l'infortunio a Tattini che lo ha messo k.o. per un intero campionato, il rigore conquistato e poi fallito da Cinque al 90° e la bomba su punizione del brasiliano Dimas in pieno recupero, per una carambola beffarda e insperata. Ora la situazione è più fluida ma non si può più sbagliare niente: l'allenatore locale Mario Vittadello non può ancora contare appieno su Cinque (comunque in panchina) mentre Djurić dovrebbe farcela stringendo i denti. Recuperati invece Baccolo e Nappello, per una formazione ipotetica che recita Camerlengo in porta, Granziera e Acampora terzini, Ballarin e Cuomo difensori centrali, Djurić (o Baccolo) ed Erman a centrocampo, Martino e Farinazzo alle ali, Nappello dietro la punta Fioretti. Arbitra l'incontro Marco Russo di Torre Annunziata.
A 180 minuti dalla fine della regular season, quindi, torna il Chions come avversario: all'andata una delle sliding doors della stagione, con l'infortunio a Tattini che lo ha messo k.o. per un intero campionato, il rigore conquistato e poi fallito da Cinque al 90° e la bomba su punizione del brasiliano Dimas in pieno recupero, per una carambola beffarda e insperata. Ora la situazione è più fluida ma non si può più sbagliare niente: l'allenatore locale Mario Vittadello non può ancora contare appieno su Cinque (comunque in panchina) mentre Djurić dovrebbe farcela stringendo i denti. Recuperati invece Baccolo e Nappello, per una formazione ipotetica che recita Camerlengo in porta, Granziera e Acampora terzini, Ballarin e Cuomo difensori centrali, Djurić (o Baccolo) ed Erman a centrocampo, Martino e Farinazzo alle ali, Nappello dietro la punta Fioretti. Arbitra l'incontro Marco Russo di Torre Annunziata.
OGGI AI CAMPI SPORTIVI DEL POINTBREAK (BAGNI CLODIA) IL 1° MEMORIAL "DAVIDE BALON VARAGNOLO" DI CALCIO A 5
Il 30 settembre scorso, in un incidente stradale con il suo scooter a Sottomarina, moriva Davide Varagnolo "Balon", di soli 19 anni. Oggi gli amici lo ricordano con un torneo quadrangolare di calcio a 5 che sarà disputato agli impianti sportivi del Pointbreak, nel parcheggio dei bagni Clodia: dalle ore 17.30 il ritrovo e la commemorazione di Davide, poi dalle 18 le partite del 1° Memorial Davide Balon Varagnolo, con premiazioni alle ore 21. Seguirà buffet per i partecipanti.
giovedì 18 aprile 2019
UNA CLODIENSE ACCIACCATA E STANCA COGLIE UN PUNTO NELLO 0-0 DI ESTE, MA C'È ANCORA DA FARE PER LA SALVEZZA
Solo ieri sera, negli occhi, le bellissime immagini dell’incontro di Champions League tra Manchester City e Tottenham, che hanno onorato il calcio. Lungi da noi voler paragonare due tra le più forti squadre d’Europa alla serie D italiana, ma si può dire che lo spettacolo offerto da Este e Clodiense oggi nell’anticipo prepasquale allo stadio della città murata non ricordi molto quello visto in tv. Un po’ per le evenienze di classifica -soprattutto da parte lagunare- un po’ per il caldo e molto per le condizioni fisiche di alcuni elementi, provati dagli impegni troppo ravvicinati o reduci da infortuni recenti, ma le due compagini non si sono fatte male, raggiungendo l’Este il proprio obiettivo di trarsi dalle paludi in maniera definitiva, mentre per la Clodiense ci sarà ancora da soffrire contro il Chions (allo stadio Ballarin domenica 28 aprile) prima di andare a far visita all’Union Feltre, forse ancora in corsa per la promozione diretta il 5 maggio.
L’allenatore lagunare Mario Vittadello deve fare a meno di Martino squalificato, schierando Camerlengo in porta, Granziera e Acampora terzini, Ballarin e Cuomo difensori centrali, Djurić, Erman e Baccolo a centrocampo, Nappello dietro le punte Farinazzo e Fioretti, ex di turno. Il capitano e Djurić sono stati recuperati all’ultimo, mentre in panchina siedono Motti, Pastorelli, Nicola Bullo, Luca Bullo, Bagatti, Andrea Boscolo, Vianello, Gerthoux e un Lorenzo Cinque non in condizione di giocare.
Dal canto suo il trainer euganeo Nicola Zanini manda in campo Vencato, Ostojić, Addolori, Chajari, Ferrando, Panebianco, Giusti, Pozza, Debeljuh, de Giorgio, Pizzolato. Ovvero ben sette juniores. Fra le riserve Lorello, Salvatore, Ruzza, Segato, Marini, Borghi, Forte, Pedalino, Fiamin. Arbitra Dario di Francesco della sezione AIA di Ostia Lido sotto un cielo soleggiato e davanti a 250 spettatori.
Partono bene i granata, con fraseggi palla a terra e aperture sulle fasce: al 6' splendido assist filtrante di Nappello per Fioretti, che spara sul portiere in corner. Ma un minuto dopo è Cuomo a sbrogliare un contropiede difficile. De Giorgio è molto attivo sul lato difeso da Granziera, che a sua volta spinge con profitto: un suo cross all’11° coglie Farinazzo di testa, blocca Vencato. Nappello è in gran forma, la sua tecnica ha gioco facile coi ritmi lenti del match: il fantasista napoletano sguscia via agli avversari e serve palloni invitanti ai suoi, e al 15° calcia di poco alto una punizione conquistatasi ai 23 metri, al 22° parte in slalom e tira in porta ma la palla viene deviata.
Nel mezzo, il quasi patatrac di Ballarin (in anticipo) e Camerlengo (in uscita) che non si intendono, ma l’Este non ne approfitta. Dopo un gran tiro di Farinazzo di sinistro, di poco alto, i locali trovano le misure e impegnano severamente Camerlengo a cavallo della mezz’ora: prima Pizzolato dalla distanza, il portiere lagunare non trattiene, irrompe Debeljuh ma è ancora Camerlengo a dire di no sulla linea. Finale di frazione ancora chioggiotto: al 36° un cross basso di Farinazzo dalla sinistra, Fioretti calcia di prima intenzione a pochi passi dalla porta ma è contrato da Addolori. Poi Cuomo in verticale per Nappello che serve Fioretti, il cui diagonale è debole.
Nella ripresa si attende la scossa, ma invece la partita si affloscia: a referto solo un siluro da lontanissimo di Djurić (in campo per onor di firma), blocca Vencato. Poi al 64° fuorigioco assai dubbio fischiato all’Este: Pizzolato serve in profondità Debeljuh che scappa verso la porta da solo, ma viene fermato dal guardalinee tra le proteste del pubblico di casa.
Uno scambio Fioretti-Nappello con tiro centrale in caduta di quest’ultimo, fino all’ultima occasione seria, quando all’81° Farinazzo calcia su Vencato da pochi passo, poi riprende Luca Bullo (non brillante il suo ingresso nella ripresa al posto dell’abulico e infortunato Baccolo) che con cinque difensori davanti spara alto. Un cross di De Giorgio dalla destra con colpo di testa di Giusti a lato chiude la partita e apre il rammarico.
In sala stampa, Vittadello riconosce la necessità di amministrare le poche energie soprattutto nella ripresa, e la condizione deficitaria con cui parte della squadra era arrivata al match, dopo soli quattro giorni dalla tensione emotiva contro il Delta. Ora occorrerà recuperare le forze fisiche di qui al 28, grazie al lavoro del preparatore atletico Dario Penzo; la classifica ancora sorride ma sarà necessario arrivare a quota 40 proprio quel giorno, per non rischiare che un punto in meno possa essere fatale.
Le pagelle dei granata:
Camerlengo 6: compie un intervento difficile ma anche due indecisioni, una in collaborazione con Ballarin. Per il resto l’Este sta distante dalla porta, meglio così.
Granziera 6.5: in difesa è una colonna insormontabile, e per un tempo tutta la fascia destra è sua, in sovrapposizione e anche da solo. Forma smagliante.
Ballarin 6: l’arbitro all’inizio gli fa capire chi comanda, poi tiene la posizione e non va mai in affanno. Per uno che da quindici giorni soffre qualche acciacco, va più che bene.
Cuomo 6.5: la consueta naturalezza, semplicità nelle linee di passaggio, tempismo risolutivo in retroguardia. Quando si dovrà “decidere” il migliore della stagione ci saranno occhi anche per lui.
Acampora 6: volitivo e intraprendente, non sempre viene servito sulla corsa (se non dall’ispirato Nappello). Dietro rispetta le consegne con maturità che non sorprende più.
Djurić 6: gioca perché se la sente, anche se evidentemente non è il ciclone delle ultime settimane. Limita al massimo avanzamenti e aperture, la passa al compagno più vicino. Un suo siluro mette apprensione a Vencato.
Erman 6: il regista triestino invece non pare avere problemi fisici, ma forse è penalizzato dall’assistenza limitata che Djurić può offrire. Mette in mostra la consueta pulizia nei lanci e la protezione della difesa.
Baccolo 5: sapendo di recenti problemi di salute, il mister gli chiede un contributo di esperienza, peso e centimetri. Doti che vengono a mancare, dal momento che Pietro non trova una posizione in campo. Impalpabile. (Luca Bullo 5.5: l’uomo della speranza non accende la luce. Sul tiro all’81° minuto non poteva fare di più, con il corpo sbilanciato e cinque uomini a protezione della porta).
Nappello 7: per un tempo è imprendibile. Passaggi filtranti, dribbling, no look e una punizione sorella delle ultime. Poi cala nella ripresa come tutti, ma per un tempo dispensa tecnica, qualità e impegno sopra gli standard. (Pastorelli s.v.)
Farinazzo 6.5: le cose più importanti le fa in ripiegamento, quando recupera palloni agli attacchi euganei. Ma anche in contropiede e al tiro sa rendersi pericoloso. Sul finale avrebbe la palla buona… (Gerthoux s.v.)
Fioretti 6: si sbatte sempre su ogni pallone, gira al largo e apre spazi («dimmi qualcosa che ancora non so»). L’ex Este non è una prima punta, e anche questo lo si sa. Bei fraseggi con Nappello, i suoi tiri sono contrati. Ma c’è.
Vittadello 6: consapevole dei limiti fisici dei suoi, imposta una partita vocata a segnare presto e poi magari amministrare. Invece il risultato non si sblocca, e l’atteggiamento non è quello giusto: un filo di rabbia e rammarico sono leciti a fine partita, ma per vincere occorre costruire. Convince meno la scelta di Baccolo all’inizio anziché un incursore d’attacco come avrebbero potuto essere Gerthoux o Luca Bullo.
Este: Vencato 7, Ostojić 6, Addolori 6.5, Chajari 6.5, Ferrando 6, Panebianco 6, Giusti 5, Pozza 6, Debeljuh 6, de Giorgio 6.5, Pizzolato 6 (Salvatore s.v., Marini 5.5, Forte 5.5, Fiamin s.v.)
l’arbitro Di Francesco 5.5: nessun problema nel match, ma il voto negativo per il fuorigioco segnalato a Debeljuh -e che pare non sussistere- lo becca lui per conto del guardalinee.
L’allenatore lagunare Mario Vittadello deve fare a meno di Martino squalificato, schierando Camerlengo in porta, Granziera e Acampora terzini, Ballarin e Cuomo difensori centrali, Djurić, Erman e Baccolo a centrocampo, Nappello dietro le punte Farinazzo e Fioretti, ex di turno. Il capitano e Djurić sono stati recuperati all’ultimo, mentre in panchina siedono Motti, Pastorelli, Nicola Bullo, Luca Bullo, Bagatti, Andrea Boscolo, Vianello, Gerthoux e un Lorenzo Cinque non in condizione di giocare.
Dal canto suo il trainer euganeo Nicola Zanini manda in campo Vencato, Ostojić, Addolori, Chajari, Ferrando, Panebianco, Giusti, Pozza, Debeljuh, de Giorgio, Pizzolato. Ovvero ben sette juniores. Fra le riserve Lorello, Salvatore, Ruzza, Segato, Marini, Borghi, Forte, Pedalino, Fiamin. Arbitra Dario di Francesco della sezione AIA di Ostia Lido sotto un cielo soleggiato e davanti a 250 spettatori.
Partono bene i granata, con fraseggi palla a terra e aperture sulle fasce: al 6' splendido assist filtrante di Nappello per Fioretti, che spara sul portiere in corner. Ma un minuto dopo è Cuomo a sbrogliare un contropiede difficile. De Giorgio è molto attivo sul lato difeso da Granziera, che a sua volta spinge con profitto: un suo cross all’11° coglie Farinazzo di testa, blocca Vencato. Nappello è in gran forma, la sua tecnica ha gioco facile coi ritmi lenti del match: il fantasista napoletano sguscia via agli avversari e serve palloni invitanti ai suoi, e al 15° calcia di poco alto una punizione conquistatasi ai 23 metri, al 22° parte in slalom e tira in porta ma la palla viene deviata.
Nel mezzo, il quasi patatrac di Ballarin (in anticipo) e Camerlengo (in uscita) che non si intendono, ma l’Este non ne approfitta. Dopo un gran tiro di Farinazzo di sinistro, di poco alto, i locali trovano le misure e impegnano severamente Camerlengo a cavallo della mezz’ora: prima Pizzolato dalla distanza, il portiere lagunare non trattiene, irrompe Debeljuh ma è ancora Camerlengo a dire di no sulla linea. Finale di frazione ancora chioggiotto: al 36° un cross basso di Farinazzo dalla sinistra, Fioretti calcia di prima intenzione a pochi passi dalla porta ma è contrato da Addolori. Poi Cuomo in verticale per Nappello che serve Fioretti, il cui diagonale è debole.
Nella ripresa si attende la scossa, ma invece la partita si affloscia: a referto solo un siluro da lontanissimo di Djurić (in campo per onor di firma), blocca Vencato. Poi al 64° fuorigioco assai dubbio fischiato all’Este: Pizzolato serve in profondità Debeljuh che scappa verso la porta da solo, ma viene fermato dal guardalinee tra le proteste del pubblico di casa.
Uno scambio Fioretti-Nappello con tiro centrale in caduta di quest’ultimo, fino all’ultima occasione seria, quando all’81° Farinazzo calcia su Vencato da pochi passo, poi riprende Luca Bullo (non brillante il suo ingresso nella ripresa al posto dell’abulico e infortunato Baccolo) che con cinque difensori davanti spara alto. Un cross di De Giorgio dalla destra con colpo di testa di Giusti a lato chiude la partita e apre il rammarico.
In sala stampa, Vittadello riconosce la necessità di amministrare le poche energie soprattutto nella ripresa, e la condizione deficitaria con cui parte della squadra era arrivata al match, dopo soli quattro giorni dalla tensione emotiva contro il Delta. Ora occorrerà recuperare le forze fisiche di qui al 28, grazie al lavoro del preparatore atletico Dario Penzo; la classifica ancora sorride ma sarà necessario arrivare a quota 40 proprio quel giorno, per non rischiare che un punto in meno possa essere fatale.
Le pagelle dei granata:
Camerlengo 6: compie un intervento difficile ma anche due indecisioni, una in collaborazione con Ballarin. Per il resto l’Este sta distante dalla porta, meglio così.
Granziera 6.5: in difesa è una colonna insormontabile, e per un tempo tutta la fascia destra è sua, in sovrapposizione e anche da solo. Forma smagliante.
Ballarin 6: l’arbitro all’inizio gli fa capire chi comanda, poi tiene la posizione e non va mai in affanno. Per uno che da quindici giorni soffre qualche acciacco, va più che bene.
Cuomo 6.5: la consueta naturalezza, semplicità nelle linee di passaggio, tempismo risolutivo in retroguardia. Quando si dovrà “decidere” il migliore della stagione ci saranno occhi anche per lui.
Acampora 6: volitivo e intraprendente, non sempre viene servito sulla corsa (se non dall’ispirato Nappello). Dietro rispetta le consegne con maturità che non sorprende più.
Djurić 6: gioca perché se la sente, anche se evidentemente non è il ciclone delle ultime settimane. Limita al massimo avanzamenti e aperture, la passa al compagno più vicino. Un suo siluro mette apprensione a Vencato.
Erman 6: il regista triestino invece non pare avere problemi fisici, ma forse è penalizzato dall’assistenza limitata che Djurić può offrire. Mette in mostra la consueta pulizia nei lanci e la protezione della difesa.
Baccolo 5: sapendo di recenti problemi di salute, il mister gli chiede un contributo di esperienza, peso e centimetri. Doti che vengono a mancare, dal momento che Pietro non trova una posizione in campo. Impalpabile. (Luca Bullo 5.5: l’uomo della speranza non accende la luce. Sul tiro all’81° minuto non poteva fare di più, con il corpo sbilanciato e cinque uomini a protezione della porta).
Nappello 7: per un tempo è imprendibile. Passaggi filtranti, dribbling, no look e una punizione sorella delle ultime. Poi cala nella ripresa come tutti, ma per un tempo dispensa tecnica, qualità e impegno sopra gli standard. (Pastorelli s.v.)
Farinazzo 6.5: le cose più importanti le fa in ripiegamento, quando recupera palloni agli attacchi euganei. Ma anche in contropiede e al tiro sa rendersi pericoloso. Sul finale avrebbe la palla buona… (Gerthoux s.v.)
Fioretti 6: si sbatte sempre su ogni pallone, gira al largo e apre spazi («dimmi qualcosa che ancora non so»). L’ex Este non è una prima punta, e anche questo lo si sa. Bei fraseggi con Nappello, i suoi tiri sono contrati. Ma c’è.
Vittadello 6: consapevole dei limiti fisici dei suoi, imposta una partita vocata a segnare presto e poi magari amministrare. Invece il risultato non si sblocca, e l’atteggiamento non è quello giusto: un filo di rabbia e rammarico sono leciti a fine partita, ma per vincere occorre costruire. Convince meno la scelta di Baccolo all’inizio anziché un incursore d’attacco come avrebbero potuto essere Gerthoux o Luca Bullo.
Este: Vencato 7, Ostojić 6, Addolori 6.5, Chajari 6.5, Ferrando 6, Panebianco 6, Giusti 5, Pozza 6, Debeljuh 6, de Giorgio 6.5, Pizzolato 6 (Salvatore s.v., Marini 5.5, Forte 5.5, Fiamin s.v.)
l’arbitro Di Francesco 5.5: nessun problema nel match, ma il voto negativo per il fuorigioco segnalato a Debeljuh -e che pare non sussistere- lo becca lui per conto del guardalinee.
CLODIENSE OGGI AD ESTE PER LO SFORZO FINALE: OBIETTIVO I TRE PUNTI PER METTERSI AL RIPARO
Il ciclo positivo della Clodiense Chioggia Sottomarina (quattro vittorie e un pareggio nelle ultime cinque giornate) ha tutta l'aria di voler proseguire oggi dalle ore 15 sul terreno dell'Este, per l'anticipo pre-pasquale. Mancano solo tre giornate alla fine del campionato e la squadra granata ha appena rivisto uno sprazzo di luce dopo mesi di paura fra retrocessione diretta e playout: siccome però niente è ancora conquistato, occorre fare più punti possibile tra oggi e il 28 aprile, quando a Chioggia scenderà l'agguerrito Chions, risucchiato nella bagarre salvezza, visto che all'ultima giornata bisognerà far visita al Feltre lanciatissimo verso la promozione in Lega Pro. L'Este è una squadra che al campionato non ha più da chiedere -fuori da playoff e playout- ma che conta su elementi dotati come De Giorgio e l'ex Stefano Pozza. All'andata allo stadio Ballarin finì 1-1, con la rete di Cinque e il rigore parato nel finale da Camerlengo a Debeljuh.
Dal canto suo l'allenatore lagunare Mario Vittadello deve fare a meno del prezioso jolly Martino, squalificato per una giornata dopo l'evitabile ammonizione contro il Delta, e fino all'ultimo verificherà le condizioni di Ballarin e Djurić, usciti acciaccati la scorsa domenica. Il centravanti Cinque è recuperato ma solo per la panchina. È ipotizzabile di nuovo il 4-2-3-1 con Camerlengo in porta, Granziera e Acampora terzini, Ballarin (o Pastorelli) e Cuomo difensori centrali, Djurić (o Baccolo) ed Erman a centrocampo, Farinazzo e Luca Bullo alle ali, Nappello dietro la punta Fioretti, ex dell'incontro. Alternativa tattica, il 4-3-3 che passa dal recupero di Djurić e dall'inserimento di Baccolo a dare sostanza, esperienza e centimetri al centrocampo. L'incontro sarà arbitrato da Dario di Francesco della sezione AIA di Ostia Lido, e seguito in diretta testuale con aggiornamenti in tempo reale dalla pagina fb Clodiense Fan Club.
Dal canto suo l'allenatore lagunare Mario Vittadello deve fare a meno del prezioso jolly Martino, squalificato per una giornata dopo l'evitabile ammonizione contro il Delta, e fino all'ultimo verificherà le condizioni di Ballarin e Djurić, usciti acciaccati la scorsa domenica. Il centravanti Cinque è recuperato ma solo per la panchina. È ipotizzabile di nuovo il 4-2-3-1 con Camerlengo in porta, Granziera e Acampora terzini, Ballarin (o Pastorelli) e Cuomo difensori centrali, Djurić (o Baccolo) ed Erman a centrocampo, Farinazzo e Luca Bullo alle ali, Nappello dietro la punta Fioretti, ex dell'incontro. Alternativa tattica, il 4-3-3 che passa dal recupero di Djurić e dall'inserimento di Baccolo a dare sostanza, esperienza e centimetri al centrocampo. L'incontro sarà arbitrato da Dario di Francesco della sezione AIA di Ostia Lido, e seguito in diretta testuale con aggiornamenti in tempo reale dalla pagina fb Clodiense Fan Club.
domenica 14 aprile 2019
TANTO DI NAPPELLO: LA CLODIENSE BATTE 2-1 IL DELTA PORTO TOLLE E “VEDE” LA SALVEZZA
Prima di tutto, la classifica. Se il campionato fosse finito oggi, la Clodiense Chioggia Sottomarina sarebbe salva senza passare dalle forche dei playout: ma così non è, mancano ancora tre giornate e a partire da giovedì ad Este i ragazzi di Mario Vittadello dovranno dare continuità a questo incredibile ciclo di vittorie e risultati positivi, ovvero 13 punti in 5 partite. Il 2-1 contro il Delta Porto Tolle, maturato allo stadio Ballarin grazie alle reti di Granziera e Nappello, è stata la vittoria di un gruppo andato unendosi nel girone di ritorno, in cui ha macinato punti in misura minore al solo Arzignano.
Un successo esaltante sia per il gioco espresso, soprattutto nel primo tempo, che per la feroce determinazione e lo spirito condiviso da tutta la rosa, dalla società e dagli spettatori. Una partita niente affatto facile, contro un avversario tradizionale e in corsa per i playoff, ma sostanzialmente una vittoria meritata per quanto visto in campo. A 270 minuti dalla fine i granata hanno due punti di vantaggio sulla zona pericolosa, complici anche i risultati dagli altri campi: ma d’ora in poi, come si è ripetutamente detto, potranno davvero guardare solo a se stessi.
Privo del centravanti Lorenzo Cinque, l’allenatore lagunare recupera in extremis Ballarin e Baccolo, quest’ultimo comunque in panchina, e schiera Camerlengo in porta, Granziera e Acampora terzini, Ballarin e Cuomo difensori centrali, Djurić ed Erman a centrocampo, Martino e Farinazzo esterni, Nappello dietro la punta Fioretti. In panchina Motti, Pastorelli, Nicola Bullo, Bagatti, Baccolo, Luca Bullo, Gerthoux, Vianello, Andrea Boscolo.
Risponde il tecnico polesano Gianluca Zattarin con Adorni, Gurini, Boccafoglia, Meucci, Tarantino, Sirigu, Sarr, Malagò, Traini, Pandiani, Nobile. Tra le riserve Pigozzo, Koliatko, Nicola Boscolo, Bortoli, Boron, Crepaldi, Vitale, Radoi, Sottovia. Arbitra Peletti di Crema sotto un cielo nuvoloso e con molto vento, davanti a 400 spettatori, tra cui una rappresentanza della tifoseria ospite, che ha omaggiato Vittadello con un mazzo di fiori in memoria della madre, signora Tina, proprio di origine polesana e scomparsa la scorsa domenica. In tribuna anche Alessandro Renica ex campione del Napoli ed ex allenatore del Chioggia Sottomarina.
Dopo un primo, timido tentativo dell’ex Malagò, la Clodiense passa in vantaggio all’8° minuto: corner di Nappello, la palla incoccia su Cuomo e finisce nei paraggi di Granziera, che da pochi centimetri la devia in rete. Ancora un inizio sprint per i granata, come era accaduto con il Cjarlins, il Campodarsego e l’Arzignano. Granziera si conferma tra i migliori non solo per il goal e la sicurezza difensiva, ma anche per le continue sovrapposizioni sulla fascia destra con Martino: il terzino sale che è un piacere, prova anche un paso doble riuscito al 16° prima di un tiro-cross che finisce di poco alto. Poco prima, al 10', Nappello manca la deviazione vincente a centro area: para con difficoltà Adorni.
Ammonito Martino per simulazione al 14° dopo una caduta in area: tutti a guardare il bollettino dei diffidati, per il timore di perderlo ad Este. In campo c’è solo la Clodiense, e prova a mettere al sicuro il risultato con uno splendido gesto tecnico al 20°: punizione di Nappello dai 30 metri, complice il vento la palla sibila verso la rete ma i riflessi del portiere Adorni la spingono sulla traversa. Anche Djurić si “sente” molto come al solito: la sua progressione box to box al 26° “apre le acque”, per citare un collega, poi il mediano serve Farinazzo a sinistra e la palla si perde sul fondo.
Martino è in palla e al 27° calcia in diagonale dopo slalom in area, ma Adorni risponde presente e blocca a terra. Quello lagunare è un calcio di fraseggi palla a terra, come al 31° quando Nappello e Djurić scambiano due volte prima che venga liberato al tiro Fioretti da posizione favorevole, ma l’attaccante liscia un po’ la palla. L’ultima azione degna di nota nel primo tempo è appannaggio di Martino che crossa bene con il sinistro, Djurić svetta e la palla finisce a lato di un soffio.
Ad avvio di ripresa Zattarin manda sùbito in campo Sottovia al posto di Malagò, con l’intento di avanzare il baricentro biancoblu. La partita si incattivisce, e dopo che la Clodiense non mette la palla a lato per soccorrere due polesani a terra, Meucci si fa “giustizia” da solo con un fallo proditorio su Djurić: è solo cartellino giallo, ci poteva stare il rosso. Tuttavia gli ospiti prendono campo e al 61° una furibonda mischia in area granata si conclude con ben quattro tiri che rimpallano contro la difesa, fino alla parata risolutiva di Camerlengo.
Una punizione di Pandiani al 66° dalla trequarti sinistra attraversa tutta l’area ed esce alla sinistra del portiere: è il prologo al pareggio, che arriva al 70° grazie a un traversone di Gurini che sorprende Granziera, il quale viene scavalcato da Sottovia: controcross a cogliere il solissimo Traini nell’area piccola, per il quale è un gioco da ragazzi realizzare. Forse l’unica svista della difesa di casa in tutto il match.
La gioia del Delta dura solo tre minuti: punizione per la Clodiense ai 25 metri, se ne incarica ancora Nappello il quale sfrutta la finta di Martino che si abbassa e la palla si insacca alla sinistra di Adorni. Esplode la gioia chioggiotta, e se anche in sala stampa il tecnico del Delta attribuisce la responsabilità al piazzamento della barriera va reso onore al piede buono di uno dei protagonisti del match.
Nella girandola di sostituzioni, lasciano il terreno anche alcuni dei riferimenti come Djurić, stremato e ancora una volta tra i migliori in campo in assoluto (al 74° entra Baccolo al suo posto), poi Nappello all’85° per Pastorelli e infine il capitano Ballarin che stoicamente ha resistito tutto il match nonostante gli acciacchi di metà settimana, che al 91° dà il posto a Gerthoux. Nel frattempo all’83° Martino era caduto al centro dell’area biancoblu e ne è rimasto infortunato: la Clodiense reclama il rigore ma l’arbitro lascia correre, e stavolta è il Delta a non accelerare l’ingresso dei medici. Ultima chance per il pari, un colpo di testa di Traini alto al 90°, poi al fischio di Peletti esplode la festa di casa: solo poche settimane fa questo percorso di risultati e di consapevolezza sarebbe stato ritenuto un miracolo.
In sala stampa mister Vittadello e il presidente Ivano Bielo sono consapevoli che niente è ancora raggiunto, ma anche che questa è la strada giusta per arrivare al traguardo: l’allenatore elogia giustamente anche l’aspetto umano e di coesione che è venuto maturando nel girone di ritorno, pur tirando un po’ le orecchie ai suoi per non aver concluso il match nel primo tempo. Quanto ai due goleador di giornata, Granziera parla di «liberazione» e Nappello si dice d’accordo col fatto che vincere aiuta a vincere, anche dal punto di vista psicologico. Il tecnico ospite Zattarin riconosce i meriti della Clodiense ma anche quelli che definisce i demeriti della propria squadra, soprattutto nel calcio di punizione vincente. Il ritmo serrato dice già Este: è solo giovedì, e questa Clodiense vuole arrivarci con lo stesso spirito sfoderato contro il Delta.
Le pagelle dei granata:
Camerlengo 6: non è stato granché impegnato ma ha sbrogliato qualche situazione di mischia. Niente poteva fare nell’occasione del goal del provvisorio pareggio, abbandonato per una volta dalla sua retroguardia.
Granziera 7: il goal è il giusto premio a un giocatore totale, capace di minimizzare i rischi in difesa e di salire costantemente sulla fascia, mettendo in mostra doti tecniche e fisiche. Si è assunto la colpa del pari ma va quantomeno condivisa con chi non ha marcato Traini.
Ballarin 7: dopo una settimana travagliata, anche sul campo ha sofferto i postumi di un infortunio. Ma è rimasto in campo praticamente tutto il match, giocandolo con giudizio e pulizia, spesso in anticipo che è la sua dote migliore nella lettura esperta delle occasioni. Esce fra gli applausi e i cori delle giovanili. (Gerthoux s.v.)
Cuomo 7: fa parere facili le cose difficili. Dalle sue parti non si passa (salvo il blackout sul goal), e sì che aveva clienti poco raccomandabili. Con tecnica e tanta tranquillità mette le cose a posto, prodigandosi anche in costruzione e nel fare diga.
Acampora 6.5: meno arrembante rispetto a Bolzano, dalla sua parte come al solito attaccano in molti e lui va a battagliare anche dentro la propria area oppure in posizione più centrale. Difficile vedergli buttare via un pallone.
Djurić 7.5: il “Mosè” di Vittadello spacca in due il centrocampo ospite, sventaglia il gioco, si permette lussi tecnici di destro e di sinistro, è il primo a murare le iniziative avversarie. Gli manca solo il goal -che sfiora di testa- ma dà già tantissimo così. (Baccolo 6: entra in una fase di nuovo favorevole e dà il suo contributo d’ordine, fisico ed esperienza per raggiungere il risultato).
Erman 6: meno appariscente di altre domeniche, il regista triestino cerca sempre la giocata lineare e, in fase di non possesso, la posizione giusta per frenare l’azione avversaria e ripartire con la propria. Gli riesce, ma per una volta senza fuochi d’artificio.
Martino 7.5: ala d’assalto, esterno, terzino con licenza di diagonale difensiva, anche interno di centrocampo. E sempre benissimo, specie quando mette paura alla difesa ospite con slalom, cross, conclusioni. Quand’è così è l’uomo in più.
Nappello 7.5: ha provato lo squillo su punizione per tutto il campionato, e per poco non gliene riescono due. Dietro una punta -lo ha detto anche lui- è libero di creare, lanciare in profondità e trovare soluzioni dalle retrovie, ma si adatta bene anche attaccando in prima persona. E poi i due gioielli da fermo, non da tutti. (Pastorelli s.v.)
Farinazzo 6: continuiamo a pensare, con qualche fondamento, che la sua fascia ideale sia quella destra e non quella sinistra, dato il piede mancino che già tante gioie ha dato. Naturalmente sta dove lo vuole il mister e non sfigura, aprendo contropiedi e ripiegando sui raddoppi avversari. Anche se significa arrivare esausto all’appuntamento con il tiro.
Fioretti 6: per come si dà da fare è encomiabile, a fare la prima punta essendo seconda. Anche lui per il tanto correre arriva poco lucido al tiro, ma generosità e virtù non gli mancano. Quando tornerà Cinque anche lui godrà di spazi letali.
Vittadello 6.5: onorato dai tifosi ospiti, mostra tra i suoi pregi l’aver cementato il gruppo, dato un’anima alla squadra, credendo negli allenamenti e in ciò che si prova durante la settimana. In una settimana comunque difficile per lui ha mantenuto la concentrazione e le capacità di lettura nell’analisi preventiva della partita.
Delta Porto Tolle: Adorni 6.5, Gurini 6.5, Boccafoglia 6, Meucci 5.5, Tarantino 5.5, Sirigu 6, Sarr 6, Malagò 6, Traini 6, Pandiani 5.5, Nobile 6. (Boron 5.5, Radoi 6, Sottovia 6.5)
l’arbitro Peletti 5.5: tollera troppo il gioco cattivo di qualche elemento, lascia correre quando non dovrebbe, gestisce i cartellini in modo non ottimale, ma per fortuna non incide sull’andamento del match.
Un successo esaltante sia per il gioco espresso, soprattutto nel primo tempo, che per la feroce determinazione e lo spirito condiviso da tutta la rosa, dalla società e dagli spettatori. Una partita niente affatto facile, contro un avversario tradizionale e in corsa per i playoff, ma sostanzialmente una vittoria meritata per quanto visto in campo. A 270 minuti dalla fine i granata hanno due punti di vantaggio sulla zona pericolosa, complici anche i risultati dagli altri campi: ma d’ora in poi, come si è ripetutamente detto, potranno davvero guardare solo a se stessi.
Privo del centravanti Lorenzo Cinque, l’allenatore lagunare recupera in extremis Ballarin e Baccolo, quest’ultimo comunque in panchina, e schiera Camerlengo in porta, Granziera e Acampora terzini, Ballarin e Cuomo difensori centrali, Djurić ed Erman a centrocampo, Martino e Farinazzo esterni, Nappello dietro la punta Fioretti. In panchina Motti, Pastorelli, Nicola Bullo, Bagatti, Baccolo, Luca Bullo, Gerthoux, Vianello, Andrea Boscolo.
Risponde il tecnico polesano Gianluca Zattarin con Adorni, Gurini, Boccafoglia, Meucci, Tarantino, Sirigu, Sarr, Malagò, Traini, Pandiani, Nobile. Tra le riserve Pigozzo, Koliatko, Nicola Boscolo, Bortoli, Boron, Crepaldi, Vitale, Radoi, Sottovia. Arbitra Peletti di Crema sotto un cielo nuvoloso e con molto vento, davanti a 400 spettatori, tra cui una rappresentanza della tifoseria ospite, che ha omaggiato Vittadello con un mazzo di fiori in memoria della madre, signora Tina, proprio di origine polesana e scomparsa la scorsa domenica. In tribuna anche Alessandro Renica ex campione del Napoli ed ex allenatore del Chioggia Sottomarina.
Dopo un primo, timido tentativo dell’ex Malagò, la Clodiense passa in vantaggio all’8° minuto: corner di Nappello, la palla incoccia su Cuomo e finisce nei paraggi di Granziera, che da pochi centimetri la devia in rete. Ancora un inizio sprint per i granata, come era accaduto con il Cjarlins, il Campodarsego e l’Arzignano. Granziera si conferma tra i migliori non solo per il goal e la sicurezza difensiva, ma anche per le continue sovrapposizioni sulla fascia destra con Martino: il terzino sale che è un piacere, prova anche un paso doble riuscito al 16° prima di un tiro-cross che finisce di poco alto. Poco prima, al 10', Nappello manca la deviazione vincente a centro area: para con difficoltà Adorni.
Ammonito Martino per simulazione al 14° dopo una caduta in area: tutti a guardare il bollettino dei diffidati, per il timore di perderlo ad Este. In campo c’è solo la Clodiense, e prova a mettere al sicuro il risultato con uno splendido gesto tecnico al 20°: punizione di Nappello dai 30 metri, complice il vento la palla sibila verso la rete ma i riflessi del portiere Adorni la spingono sulla traversa. Anche Djurić si “sente” molto come al solito: la sua progressione box to box al 26° “apre le acque”, per citare un collega, poi il mediano serve Farinazzo a sinistra e la palla si perde sul fondo.
Martino è in palla e al 27° calcia in diagonale dopo slalom in area, ma Adorni risponde presente e blocca a terra. Quello lagunare è un calcio di fraseggi palla a terra, come al 31° quando Nappello e Djurić scambiano due volte prima che venga liberato al tiro Fioretti da posizione favorevole, ma l’attaccante liscia un po’ la palla. L’ultima azione degna di nota nel primo tempo è appannaggio di Martino che crossa bene con il sinistro, Djurić svetta e la palla finisce a lato di un soffio.
Ad avvio di ripresa Zattarin manda sùbito in campo Sottovia al posto di Malagò, con l’intento di avanzare il baricentro biancoblu. La partita si incattivisce, e dopo che la Clodiense non mette la palla a lato per soccorrere due polesani a terra, Meucci si fa “giustizia” da solo con un fallo proditorio su Djurić: è solo cartellino giallo, ci poteva stare il rosso. Tuttavia gli ospiti prendono campo e al 61° una furibonda mischia in area granata si conclude con ben quattro tiri che rimpallano contro la difesa, fino alla parata risolutiva di Camerlengo.
Una punizione di Pandiani al 66° dalla trequarti sinistra attraversa tutta l’area ed esce alla sinistra del portiere: è il prologo al pareggio, che arriva al 70° grazie a un traversone di Gurini che sorprende Granziera, il quale viene scavalcato da Sottovia: controcross a cogliere il solissimo Traini nell’area piccola, per il quale è un gioco da ragazzi realizzare. Forse l’unica svista della difesa di casa in tutto il match.
La gioia del Delta dura solo tre minuti: punizione per la Clodiense ai 25 metri, se ne incarica ancora Nappello il quale sfrutta la finta di Martino che si abbassa e la palla si insacca alla sinistra di Adorni. Esplode la gioia chioggiotta, e se anche in sala stampa il tecnico del Delta attribuisce la responsabilità al piazzamento della barriera va reso onore al piede buono di uno dei protagonisti del match.
Nella girandola di sostituzioni, lasciano il terreno anche alcuni dei riferimenti come Djurić, stremato e ancora una volta tra i migliori in campo in assoluto (al 74° entra Baccolo al suo posto), poi Nappello all’85° per Pastorelli e infine il capitano Ballarin che stoicamente ha resistito tutto il match nonostante gli acciacchi di metà settimana, che al 91° dà il posto a Gerthoux. Nel frattempo all’83° Martino era caduto al centro dell’area biancoblu e ne è rimasto infortunato: la Clodiense reclama il rigore ma l’arbitro lascia correre, e stavolta è il Delta a non accelerare l’ingresso dei medici. Ultima chance per il pari, un colpo di testa di Traini alto al 90°, poi al fischio di Peletti esplode la festa di casa: solo poche settimane fa questo percorso di risultati e di consapevolezza sarebbe stato ritenuto un miracolo.
In sala stampa mister Vittadello e il presidente Ivano Bielo sono consapevoli che niente è ancora raggiunto, ma anche che questa è la strada giusta per arrivare al traguardo: l’allenatore elogia giustamente anche l’aspetto umano e di coesione che è venuto maturando nel girone di ritorno, pur tirando un po’ le orecchie ai suoi per non aver concluso il match nel primo tempo. Quanto ai due goleador di giornata, Granziera parla di «liberazione» e Nappello si dice d’accordo col fatto che vincere aiuta a vincere, anche dal punto di vista psicologico. Il tecnico ospite Zattarin riconosce i meriti della Clodiense ma anche quelli che definisce i demeriti della propria squadra, soprattutto nel calcio di punizione vincente. Il ritmo serrato dice già Este: è solo giovedì, e questa Clodiense vuole arrivarci con lo stesso spirito sfoderato contro il Delta.
Le pagelle dei granata:
Camerlengo 6: non è stato granché impegnato ma ha sbrogliato qualche situazione di mischia. Niente poteva fare nell’occasione del goal del provvisorio pareggio, abbandonato per una volta dalla sua retroguardia.
Granziera 7: il goal è il giusto premio a un giocatore totale, capace di minimizzare i rischi in difesa e di salire costantemente sulla fascia, mettendo in mostra doti tecniche e fisiche. Si è assunto la colpa del pari ma va quantomeno condivisa con chi non ha marcato Traini.
Ballarin 7: dopo una settimana travagliata, anche sul campo ha sofferto i postumi di un infortunio. Ma è rimasto in campo praticamente tutto il match, giocandolo con giudizio e pulizia, spesso in anticipo che è la sua dote migliore nella lettura esperta delle occasioni. Esce fra gli applausi e i cori delle giovanili. (Gerthoux s.v.)
Cuomo 7: fa parere facili le cose difficili. Dalle sue parti non si passa (salvo il blackout sul goal), e sì che aveva clienti poco raccomandabili. Con tecnica e tanta tranquillità mette le cose a posto, prodigandosi anche in costruzione e nel fare diga.
Acampora 6.5: meno arrembante rispetto a Bolzano, dalla sua parte come al solito attaccano in molti e lui va a battagliare anche dentro la propria area oppure in posizione più centrale. Difficile vedergli buttare via un pallone.
Djurić 7.5: il “Mosè” di Vittadello spacca in due il centrocampo ospite, sventaglia il gioco, si permette lussi tecnici di destro e di sinistro, è il primo a murare le iniziative avversarie. Gli manca solo il goal -che sfiora di testa- ma dà già tantissimo così. (Baccolo 6: entra in una fase di nuovo favorevole e dà il suo contributo d’ordine, fisico ed esperienza per raggiungere il risultato).
Erman 6: meno appariscente di altre domeniche, il regista triestino cerca sempre la giocata lineare e, in fase di non possesso, la posizione giusta per frenare l’azione avversaria e ripartire con la propria. Gli riesce, ma per una volta senza fuochi d’artificio.
Martino 7.5: ala d’assalto, esterno, terzino con licenza di diagonale difensiva, anche interno di centrocampo. E sempre benissimo, specie quando mette paura alla difesa ospite con slalom, cross, conclusioni. Quand’è così è l’uomo in più.
Nappello 7.5: ha provato lo squillo su punizione per tutto il campionato, e per poco non gliene riescono due. Dietro una punta -lo ha detto anche lui- è libero di creare, lanciare in profondità e trovare soluzioni dalle retrovie, ma si adatta bene anche attaccando in prima persona. E poi i due gioielli da fermo, non da tutti. (Pastorelli s.v.)
Farinazzo 6: continuiamo a pensare, con qualche fondamento, che la sua fascia ideale sia quella destra e non quella sinistra, dato il piede mancino che già tante gioie ha dato. Naturalmente sta dove lo vuole il mister e non sfigura, aprendo contropiedi e ripiegando sui raddoppi avversari. Anche se significa arrivare esausto all’appuntamento con il tiro.
Fioretti 6: per come si dà da fare è encomiabile, a fare la prima punta essendo seconda. Anche lui per il tanto correre arriva poco lucido al tiro, ma generosità e virtù non gli mancano. Quando tornerà Cinque anche lui godrà di spazi letali.
Vittadello 6.5: onorato dai tifosi ospiti, mostra tra i suoi pregi l’aver cementato il gruppo, dato un’anima alla squadra, credendo negli allenamenti e in ciò che si prova durante la settimana. In una settimana comunque difficile per lui ha mantenuto la concentrazione e le capacità di lettura nell’analisi preventiva della partita.
Delta Porto Tolle: Adorni 6.5, Gurini 6.5, Boccafoglia 6, Meucci 5.5, Tarantino 5.5, Sirigu 6, Sarr 6, Malagò 6, Traini 6, Pandiani 5.5, Nobile 6. (Boron 5.5, Radoi 6, Sottovia 6.5)
l’arbitro Peletti 5.5: tollera troppo il gioco cattivo di qualche elemento, lascia correre quando non dovrebbe, gestisce i cartellini in modo non ottimale, ma per fortuna non incide sull’andamento del match.
sabato 13 aprile 2019
CLODIENSE-DELTA PORTO TOLLE, ALLO STADIO BALLARIN DOMENICA LA CLASSICA PER I TRE PUNTI E GLI OBIETTIVI DI GRADUATORIA
La primavera della Clodiense Chioggia Sottomarina continua allo stadio Aldo e Dino Ballarin, dove domenica 14 (con inizio alle ore 15) la squadra granata affronta i tradizionali avversari del Delta Porto Tolle. È il terzo incontro stagionale fra le due formazioni: all'andata in campionato fu pareggio per 3-3, mentre a inizio stagione furono i lagunari a imporsi per 1-0 nel match di coppa Italia. Il Delta allenato da Gianluca Zattarin si sta giocando l'accesso ai playoff e conta sull'ex Matteo Malagò oltre che sul giovane di Sottomarina Nicola Boscolo Bisto; attenzione soprattutto al bomber Dario Sottovia, che già in Polesine aveva colpito due volte. Il tecnico di casa recupera Erman e Nappello dalle squalifiche, e Martino dall'infortunio; resta invece ancora ai box il centravanti Cinque. In dubbio la presenza degli acciaccati Ballarin e Baccolo, così da ipotizzare una formazione che si schiera con Camerlengo in porta, Granziera, Ballarin (o Pastorelli), Cuomo e Acampora in difesa, Djurić ed Erman a centrocampo, Farinazzo e Martino alle ali, Nappello dietro la punta Fioretti. Arbitrerà il match Marco Peletti della sezione AIA di Crema.
domenica 7 aprile 2019
LA CLODIENSE SI STRINGE ATTORNO A VITTADELLO E SBANCA BOLZANO CON UN SUCCESSO FONDAMENTALE PER LA SALVEZZA
La vittoria della Clodiense Chioggia Sottomarina a Bolzano ha tanti nomi, ma si chiama Tina. Come la signora Donelli, mamma dell’allenatore lagunare Mario Vittadello scomparsa proprio la mattina del match, grande tifosa granata che non mancava mai il proprio supporto alla squadra, da lontano e visitando la città: per il mister i ragazzi in campo contro la Virtus si sono fatti in quattro, raddoppiando ogni sforzo, regalandogli e regalandosi tre punti pesantissimi grazie al gran goal di Djurić all’80°, e sopperendo così alle assenze altrettanto importanti di Erman, Nappello, Cinque e Martino (tutti presenti in tribuna). Un successo giunto con merito, dopo lo spavento per il rigore sbagliato dal bolzanino Kaptina all’8° minuto.
Di fronte i chioggiotti avevano una squadra che dopo una lunga serie positiva ha raggiunto la zona playoff, eppure hanno macinato occasioni e prestazioni positive. Come quella di Francesco Gerthoux, alla prima dall’inizio e autore di una prova maiuscola nel primo tempo, o la sicurezza e l’esperienza dei vari Ballarin e Baccolo. A quattro giornate dalla fine, con 33 punti oggi la Clodiense dovrebbe spareggiare con il Belluno per evitare i playout, lasciandosi dietro altre formazioni che non hanno fatto risultato: ma già a partire da domenica in casa contro il Delta Porto Tolle, poi ad Este, quindi nello scontro diretto con il Chions sempre allo stadio Ballarin, infine a Feltre contro i lanciatissimi rossoverdi la squadra di Vittadello ha le opportunità concrete di salvarsi senza passare dal barrage supplementare.
Nonostante il gravissimo lutto che l’ha colpito, il tecnico di Vicenza si è sentito di sedere regolarmente in una panchina imbottita di ragazzini, e schiera Camerlengo in porta, Granziera e Acampora terzini, Ballarin e Pastorelli difensori centrali, Djurić, Cuomo e Baccolo a centrocampo, Farinazzo, Fioretti e Gerthoux in attacco. Tra le riserve Motti, Nicola Bullo, Bagatti, Nardo, Boscolo Anzoletti, Vianello, Luca Bullo. Risponde il tecnico locale Sebastiani con Tenderini, Kicaj, Davi, Arnaldo Kaptina, Kiem, Rizzon, Timpone, Bounou, Balzamà, Cremonini, Pfeifer. In panchina Weiss, al Salih, Menghini, Pinton, Forti, Barilli, Bacher, Marini, Koni: una formazione iniziale apparentemente imbottita di riserve, il che lascia un po’ perplessi alcuni dei 200 spettatori in tribuna e anche quelli che osservano la partita dal bar che sormonta l’impianto. Arbitra Fantozzi di Civitavecchia sotto un cielo coperto che rende meno gradevole la bellezza dei monti circostanti, primo fra tutti il Catinaccio di fronte.
L’insolito timer a bordo campo segna un minuto di silenzio per il decennale dal terremoto dell’Aquila, e già al 6° minuto Gerthoux ha due occasioni: sulla prima interviene Tenderini, la seconda attraversa l'area. L’attaccante piemontese di scuola juventina si mette spesso in luce nel primo tempo con strappi che fanno girare la testa al suo marcatore, corroborati da assist smarcanti e conclusioni pericolose: il repertorio della punta di razza, capace anche di ripiegare nella propria area ed essere efficace, nonostante il calo fisiologico nella ripresa. Ma al 7° Camerlengo svirgola un passaggio di Ballarin, la sfera arriva sui piedi di Cremonini che calcia a botta sicura: Granziera non può far altro che opporsi di braccio ed evitare il goal, anche concedendo un rigore e venendo ammonito. Dl dischetto va Arnaldo Kaptina che spiazza l’estremo granata, ma strozza la conclusione alla base del palo, poi esce: punteggio invariato e sospiro di sollievo in casa Clodiense, che reagisce con Djurić al 15°, il quale vede il portiere fuori dai pali e calcia, la palla finisce alta.
Ancora in attacco la Virtus col pregevole tiro di Bounou dalla trequarti sinistra al 16°: la palla si perde di poco a lato. La squadra chioggiotta non sta a guardare: Farinazzo raccoglie un traversone dalle retrovie e calcia di prima intenzione, alto. Poi una forte conclusione di Gerthoux, blocca bene Tenderini a terra. Quindi rra il 24° e il 25° prima Farinazzo salta il suo marcatore e cade in area (ma Fantozzi probabilmente fa bene a lasciar correre), poi è protagonista di una bella azione corale, a distendersi con passaggi precisi. Ancora, al 31° un cross di Granziera trova la testa di Djurić ma para Tenderini; Baccolo lancia Gerthoux uno contro uno, l’ex padovano appoggia per Farinazzo che calcia alto di sinistro da buona posizione. La partita non dà tregua coi cambi di fronte: fuorigioco inesistente fischiato a Cremonini, mentre dall’altra parte la difesa libera su cross di Farinazzo rimesso in mezzo da Baccolo. Nel prosieguo, slalom di Djurić atterrato al limite dell'area avversaria, l'arbitro inspiegabilmente non fischia, Fioretti riprende e mette a lato.
La prima frazione si conclude nel segno granata: ancora una bella azione di Gerthoux che sfonda a sinistra, servizio per Fioretti che calcia alto da buona posizione. Se il rigore di Kaptina poteva indirizzare la gara in una maniera, le principali occasioni dei 45 minuti portano il marchio granata: dietro si rischia poco per l’ottima giornata di Ballarin e Pastorelli ben protetti dal solito Cuomo, mentre sugli esterni Granziera e Acampora si moltiplicano fra difesa, sostegno alla manovra e conquista di calci di punizione preziosi, tanto che le assenze non si fanno sentire.
Subiro due cambi per Sebastiani al 46°: il tecnico di casa lascia negli spogliatoi Timpone e Balzamà per dare spazio ai quotati Koni e Bacher. E subito Davi spaventa Camerlengo, chiamato alla respinta: così Koni per due volte, e sempre l’estremo lagunare risponde presente. Gli uomini di Vittadello non stanno a guardare e anzi costruiscono al 56° un’azione esemplare: Cuomo apre per Acampora che crossa di prima, Fioretti spizza di testa liberando Djurić, che solo nella parte destra dell’area lascia rimbalzare e poi calcia fuori. La risposta bolzanina con Bounou a chiamare ancora all’appello i riflessi di Camerlengo. Entra Barilli, il giustiziere dell’andata, ma sono Granziera, Fioretti e Farinazzo i protagonisti del triangolo dopo un’ora di gioco, mentre è Koni a mettere i brividi alla Clodiense con una punizione che esce alta di un soffio.
Nella fase migliore del Bolzano è Pastorelli a mettere una pezza a una situazione scabrosa in difesa, mentre il guardalinee prende una topica al 73° quando ferma Fioretti solo davanti a Tenderini per una ipotetica posizione di fuorigioco, che le immagini al rallentatore rivelano non esserci sul gustoso assist di testa di Farinazzo. Stringe i tempi la squadra lagunare: ancora un cross del puntuale Acampora e Baccolo in girata mette alto. L’occasione di Bacher che mette alto al 75° apre al goal granata: Cuomo in profondità per Djurić che fa due passi palla al piede e poi lascia partire una staffilata a insaccarsi a mezz’altezza alla sinistra di Tenderini. Tutta la Clodiense corre ad abbracciare il suo allenatore per dedicargli naturalmente la rete della speranza.
Vittadello si copre con Bagatti per un Gerthoux andato spegnendosi, e gli ultimi dieci minuti scorrono tra gli attacchi non forsennati dei padroni di casa e gli sviluppi in contropiede degli ospiti: all’82° Bounou si tuffa in area ma Fantozzi non abbocca, poi è Koni ad aprire il gioco ma Menghini arriva troppo tardi, indi il traversone dalla destra di Kiem che Davi spara sull’esterno della rete. Corre il 91° minuto, ancora qualche secondo e l’arbitro di Civitavecchia fischia la fine: esplode la liberazione granata, ancora una volta ci si commuove con il mister e per il mister, mentre arrivano i risultati finali dagli altri campi che contribuiscono a dare corpo al progetto salvezza diretta, fino a qualche settimana fa ancora impensabile. Ma dieci punti in quattro partite non si ottengono per caso.
Davanti agli spogliatoi è il presidente Ivano Bielo a farsi portavoce del sentimento di squadra e società nei confronti dell’allenatore e della sua giornata che non dimenticherà mai, mentre il goleador di giornata Marco Djurić -ancora una volta tra i migliori in campo- conferma quanto la squadra abbia giocato per il tecnico oltre che per la classifica, ricordando come ognuno nella rosa si allena e gioca per dare alternative e rispondere alle attese: con la partita di Bolzano si può dire che la quadrata Clodiense di primavera, a scapito del mercato pirotecnico in estate ed inverno, è finalmente una vera squadra, e una squadra vera.
Le pagelle dei granata:
Camerlengo 6.5: svirgola maldestramente con il piede un pallone che poteva diventare presto esiziale, ma si riscatta con alcune parate sicure, specie nel secondo tempo.
Granziera 6.5: crossatore aggiunto, scende sulla fascia concedendosi il brivido dello slalom. Dietro ha vita agevole nei primi 45 minuti, più ostica con l’ingresso di Koni.
Acampora 7: un treno mancino che non evita mai di crossare se può, anche con buoni risultati in almeno tre occasioni. Dietro viene aiutato anche dalla forma del reparto.
Ballarin 7: una delle migliori prestazioni stagionali per il capitano, che oppone il fisico e il proverbiale anticipo per rompere le azioni avversarie, senza sbavature, falli o recriminazioni.
Cuomo 7: schierato in regia davanti alla difesa per l’assenza di Erman, la colonna distribuisce il gioco aprendo sagacemente verso le fasce e in profondità. Suo il servizio per il goal di Djurić.
Pastorelli 7: un baluardo insormontabile di testa, ci mette tutta la sua lunghezza per frenare un contropiede velenoso e si fa notare anche per i rilanci in avanti a liberare l'area con pulizia.
Farinazzo 6.5: partecipa a molte azioni e triangoli, anche se non riesce a lasciare il segno decisivo. Tiene comunque impegnata una difesa che dà mostra di temerlo molto, e giustamente.
Djurić 7.5: con qualsiasi schema lui gioca sempre alla stessa maniera, ovvero vince contrasti, agita le lunghe leve, domina il centrocampo di impeto e di tecnica. Fino al capolavoro balistico del goal.
Fioretti 6.5: prende tanti colpi e va a cercare palloni là dove possono arrivare, si vede che ha bisogno di un’altra punta per dialogare ma fa il suo e anche qualcosa di più, sempre nel taccuino.
Baccolo 7: come per Ballarin, uno dei suoi migliori match stagionali. Nominalmente mezzala sinistra, in realtà tuttocampista immarcabile per il fisico e le doti mostrate col pallone in tutti i 90’.
Gerthoux 7: il migliore nel primo tempo, quando fa vedere i sorci verdi alla difesa di casa grazie a strappi, conclusioni perentorie, dribbling e assist perfetti. Cala nella ripresa, ma è un bel vedere. (Bagatti s.v.: contribuisce alla protezione finale, come da mandato ricevuto).
Vittadello: al suo posto non è dato sapere quanti sarebbero rimasti in panchina oggi. Nel giorno più difficile, anche solo l’esserci stato lo farà rimanere a lungo nella memoria e nella commozione. In campo le azzecca tutte, “facilitato” anche dalle assenze importanti: dal lancio di Gerthoux al ruolo ritagliato per Baccolo, l’orgoglio di un tecnico e di un uomo come pochi. Grazie, Mario.
Virtus Bolzano: Tenderini 6, Kicaj 6.5, Davi 6.5, A.Kaptina 5.5, Kiem 5.5, Rizzon 6, Timpone 5.5, Bounou 6.5, Balzamà 5, Cremonini 6, Pfeifer 5 (Menghini s.v., Barilli 5.5, Bacher 6, Marini 5.5, Koni 6.5)
l’arbitro Fantozzi 6: di per sé non sbaglia nelle richieste di rigore, fa correre fin troppo nel primo tempo salvo cambiare registro nella ripresa, fermando il gioco e spargendo qualche cartellino. Insufficienti invece i due segnalinee, che in una occasione per parte segnalano posizioni di fuorigioco che non ci sono.
Di fronte i chioggiotti avevano una squadra che dopo una lunga serie positiva ha raggiunto la zona playoff, eppure hanno macinato occasioni e prestazioni positive. Come quella di Francesco Gerthoux, alla prima dall’inizio e autore di una prova maiuscola nel primo tempo, o la sicurezza e l’esperienza dei vari Ballarin e Baccolo. A quattro giornate dalla fine, con 33 punti oggi la Clodiense dovrebbe spareggiare con il Belluno per evitare i playout, lasciandosi dietro altre formazioni che non hanno fatto risultato: ma già a partire da domenica in casa contro il Delta Porto Tolle, poi ad Este, quindi nello scontro diretto con il Chions sempre allo stadio Ballarin, infine a Feltre contro i lanciatissimi rossoverdi la squadra di Vittadello ha le opportunità concrete di salvarsi senza passare dal barrage supplementare.
Nonostante il gravissimo lutto che l’ha colpito, il tecnico di Vicenza si è sentito di sedere regolarmente in una panchina imbottita di ragazzini, e schiera Camerlengo in porta, Granziera e Acampora terzini, Ballarin e Pastorelli difensori centrali, Djurić, Cuomo e Baccolo a centrocampo, Farinazzo, Fioretti e Gerthoux in attacco. Tra le riserve Motti, Nicola Bullo, Bagatti, Nardo, Boscolo Anzoletti, Vianello, Luca Bullo. Risponde il tecnico locale Sebastiani con Tenderini, Kicaj, Davi, Arnaldo Kaptina, Kiem, Rizzon, Timpone, Bounou, Balzamà, Cremonini, Pfeifer. In panchina Weiss, al Salih, Menghini, Pinton, Forti, Barilli, Bacher, Marini, Koni: una formazione iniziale apparentemente imbottita di riserve, il che lascia un po’ perplessi alcuni dei 200 spettatori in tribuna e anche quelli che osservano la partita dal bar che sormonta l’impianto. Arbitra Fantozzi di Civitavecchia sotto un cielo coperto che rende meno gradevole la bellezza dei monti circostanti, primo fra tutti il Catinaccio di fronte.
L’insolito timer a bordo campo segna un minuto di silenzio per il decennale dal terremoto dell’Aquila, e già al 6° minuto Gerthoux ha due occasioni: sulla prima interviene Tenderini, la seconda attraversa l'area. L’attaccante piemontese di scuola juventina si mette spesso in luce nel primo tempo con strappi che fanno girare la testa al suo marcatore, corroborati da assist smarcanti e conclusioni pericolose: il repertorio della punta di razza, capace anche di ripiegare nella propria area ed essere efficace, nonostante il calo fisiologico nella ripresa. Ma al 7° Camerlengo svirgola un passaggio di Ballarin, la sfera arriva sui piedi di Cremonini che calcia a botta sicura: Granziera non può far altro che opporsi di braccio ed evitare il goal, anche concedendo un rigore e venendo ammonito. Dl dischetto va Arnaldo Kaptina che spiazza l’estremo granata, ma strozza la conclusione alla base del palo, poi esce: punteggio invariato e sospiro di sollievo in casa Clodiense, che reagisce con Djurić al 15°, il quale vede il portiere fuori dai pali e calcia, la palla finisce alta.
Ancora in attacco la Virtus col pregevole tiro di Bounou dalla trequarti sinistra al 16°: la palla si perde di poco a lato. La squadra chioggiotta non sta a guardare: Farinazzo raccoglie un traversone dalle retrovie e calcia di prima intenzione, alto. Poi una forte conclusione di Gerthoux, blocca bene Tenderini a terra. Quindi rra il 24° e il 25° prima Farinazzo salta il suo marcatore e cade in area (ma Fantozzi probabilmente fa bene a lasciar correre), poi è protagonista di una bella azione corale, a distendersi con passaggi precisi. Ancora, al 31° un cross di Granziera trova la testa di Djurić ma para Tenderini; Baccolo lancia Gerthoux uno contro uno, l’ex padovano appoggia per Farinazzo che calcia alto di sinistro da buona posizione. La partita non dà tregua coi cambi di fronte: fuorigioco inesistente fischiato a Cremonini, mentre dall’altra parte la difesa libera su cross di Farinazzo rimesso in mezzo da Baccolo. Nel prosieguo, slalom di Djurić atterrato al limite dell'area avversaria, l'arbitro inspiegabilmente non fischia, Fioretti riprende e mette a lato.
La prima frazione si conclude nel segno granata: ancora una bella azione di Gerthoux che sfonda a sinistra, servizio per Fioretti che calcia alto da buona posizione. Se il rigore di Kaptina poteva indirizzare la gara in una maniera, le principali occasioni dei 45 minuti portano il marchio granata: dietro si rischia poco per l’ottima giornata di Ballarin e Pastorelli ben protetti dal solito Cuomo, mentre sugli esterni Granziera e Acampora si moltiplicano fra difesa, sostegno alla manovra e conquista di calci di punizione preziosi, tanto che le assenze non si fanno sentire.
Subiro due cambi per Sebastiani al 46°: il tecnico di casa lascia negli spogliatoi Timpone e Balzamà per dare spazio ai quotati Koni e Bacher. E subito Davi spaventa Camerlengo, chiamato alla respinta: così Koni per due volte, e sempre l’estremo lagunare risponde presente. Gli uomini di Vittadello non stanno a guardare e anzi costruiscono al 56° un’azione esemplare: Cuomo apre per Acampora che crossa di prima, Fioretti spizza di testa liberando Djurić, che solo nella parte destra dell’area lascia rimbalzare e poi calcia fuori. La risposta bolzanina con Bounou a chiamare ancora all’appello i riflessi di Camerlengo. Entra Barilli, il giustiziere dell’andata, ma sono Granziera, Fioretti e Farinazzo i protagonisti del triangolo dopo un’ora di gioco, mentre è Koni a mettere i brividi alla Clodiense con una punizione che esce alta di un soffio.
Nella fase migliore del Bolzano è Pastorelli a mettere una pezza a una situazione scabrosa in difesa, mentre il guardalinee prende una topica al 73° quando ferma Fioretti solo davanti a Tenderini per una ipotetica posizione di fuorigioco, che le immagini al rallentatore rivelano non esserci sul gustoso assist di testa di Farinazzo. Stringe i tempi la squadra lagunare: ancora un cross del puntuale Acampora e Baccolo in girata mette alto. L’occasione di Bacher che mette alto al 75° apre al goal granata: Cuomo in profondità per Djurić che fa due passi palla al piede e poi lascia partire una staffilata a insaccarsi a mezz’altezza alla sinistra di Tenderini. Tutta la Clodiense corre ad abbracciare il suo allenatore per dedicargli naturalmente la rete della speranza.
Vittadello si copre con Bagatti per un Gerthoux andato spegnendosi, e gli ultimi dieci minuti scorrono tra gli attacchi non forsennati dei padroni di casa e gli sviluppi in contropiede degli ospiti: all’82° Bounou si tuffa in area ma Fantozzi non abbocca, poi è Koni ad aprire il gioco ma Menghini arriva troppo tardi, indi il traversone dalla destra di Kiem che Davi spara sull’esterno della rete. Corre il 91° minuto, ancora qualche secondo e l’arbitro di Civitavecchia fischia la fine: esplode la liberazione granata, ancora una volta ci si commuove con il mister e per il mister, mentre arrivano i risultati finali dagli altri campi che contribuiscono a dare corpo al progetto salvezza diretta, fino a qualche settimana fa ancora impensabile. Ma dieci punti in quattro partite non si ottengono per caso.
Davanti agli spogliatoi è il presidente Ivano Bielo a farsi portavoce del sentimento di squadra e società nei confronti dell’allenatore e della sua giornata che non dimenticherà mai, mentre il goleador di giornata Marco Djurić -ancora una volta tra i migliori in campo- conferma quanto la squadra abbia giocato per il tecnico oltre che per la classifica, ricordando come ognuno nella rosa si allena e gioca per dare alternative e rispondere alle attese: con la partita di Bolzano si può dire che la quadrata Clodiense di primavera, a scapito del mercato pirotecnico in estate ed inverno, è finalmente una vera squadra, e una squadra vera.
Le pagelle dei granata:
Camerlengo 6.5: svirgola maldestramente con il piede un pallone che poteva diventare presto esiziale, ma si riscatta con alcune parate sicure, specie nel secondo tempo.
Granziera 6.5: crossatore aggiunto, scende sulla fascia concedendosi il brivido dello slalom. Dietro ha vita agevole nei primi 45 minuti, più ostica con l’ingresso di Koni.
Acampora 7: un treno mancino che non evita mai di crossare se può, anche con buoni risultati in almeno tre occasioni. Dietro viene aiutato anche dalla forma del reparto.
Ballarin 7: una delle migliori prestazioni stagionali per il capitano, che oppone il fisico e il proverbiale anticipo per rompere le azioni avversarie, senza sbavature, falli o recriminazioni.
Cuomo 7: schierato in regia davanti alla difesa per l’assenza di Erman, la colonna distribuisce il gioco aprendo sagacemente verso le fasce e in profondità. Suo il servizio per il goal di Djurić.
Pastorelli 7: un baluardo insormontabile di testa, ci mette tutta la sua lunghezza per frenare un contropiede velenoso e si fa notare anche per i rilanci in avanti a liberare l'area con pulizia.
Farinazzo 6.5: partecipa a molte azioni e triangoli, anche se non riesce a lasciare il segno decisivo. Tiene comunque impegnata una difesa che dà mostra di temerlo molto, e giustamente.
Djurić 7.5: con qualsiasi schema lui gioca sempre alla stessa maniera, ovvero vince contrasti, agita le lunghe leve, domina il centrocampo di impeto e di tecnica. Fino al capolavoro balistico del goal.
Fioretti 6.5: prende tanti colpi e va a cercare palloni là dove possono arrivare, si vede che ha bisogno di un’altra punta per dialogare ma fa il suo e anche qualcosa di più, sempre nel taccuino.
Baccolo 7: come per Ballarin, uno dei suoi migliori match stagionali. Nominalmente mezzala sinistra, in realtà tuttocampista immarcabile per il fisico e le doti mostrate col pallone in tutti i 90’.
Gerthoux 7: il migliore nel primo tempo, quando fa vedere i sorci verdi alla difesa di casa grazie a strappi, conclusioni perentorie, dribbling e assist perfetti. Cala nella ripresa, ma è un bel vedere. (Bagatti s.v.: contribuisce alla protezione finale, come da mandato ricevuto).
Vittadello: al suo posto non è dato sapere quanti sarebbero rimasti in panchina oggi. Nel giorno più difficile, anche solo l’esserci stato lo farà rimanere a lungo nella memoria e nella commozione. In campo le azzecca tutte, “facilitato” anche dalle assenze importanti: dal lancio di Gerthoux al ruolo ritagliato per Baccolo, l’orgoglio di un tecnico e di un uomo come pochi. Grazie, Mario.
Virtus Bolzano: Tenderini 6, Kicaj 6.5, Davi 6.5, A.Kaptina 5.5, Kiem 5.5, Rizzon 6, Timpone 5.5, Bounou 6.5, Balzamà 5, Cremonini 6, Pfeifer 5 (Menghini s.v., Barilli 5.5, Bacher 6, Marini 5.5, Koni 6.5)
l’arbitro Fantozzi 6: di per sé non sbaglia nelle richieste di rigore, fa correre fin troppo nel primo tempo salvo cambiare registro nella ripresa, fermando il gioco e spargendo qualche cartellino. Insufficienti invece i due segnalinee, che in una occasione per parte segnalano posizioni di fuorigioco che non ci sono.
sabato 6 aprile 2019
CLODIENSE A BOLZANO SENZA ERMAN E NAPPELLO: A CINQUE GIORNATE DALLA FINE BISOGNA DARE TUTTO
A cinque giornate dalla fine della regular season, la Clodiense Chioggia Sottomarina affronta la Virtus Bolzano sul terreno altoatesino di Internorm. L'allenatore Mario Vittadello deve fare a meno degli squalificati Erman e Nappello nonché degli infortunati Cinque e Martino, potendo magari contare sul recupero di Baccolo e rilanciando Luca Bullo all'ala sinistra; dal canto suo, anche il trainer locale Sebastiani rinuncia a Elis Kaptina ma può contare su una formazione che, dalla partita d'andata (vinta in laguna all'85° con la Clodiense rimasta in 8 per l'arbitraggio ineffabile di Cardella) ha inanellato una serie di vittorie che hanno portato la Virtus Bolzano a giocarsi i playoff. Arbitrerà Fabio Fantozzi della sezione AIA di Civitavecchia, la partita sarà raccontata in diretta testuale con aggiornamenti in tempo reale dalla pagina fb Clodiense Fan Club.
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