È da poco finita -per forza di cose- la stagione 2019-2020 della serie D, e mentre impazzano le voci di mercato è il caso di guardarsi indietro, e rivedere il lusinghiero percorso dell'Union Clodiense alla luce dei "voti" espressi ogni settimana da Chioggia Azzurra al termine delle partite di campionato. Hanno calcato il campo in maglia granata 28 giocatori: con 26 partite disputate su 27 è Pietro Martino il recordman delle presenze, assente solo in casa contro il Chions. Capocannoniere di squadra è stato Giacomo Marangon con 10 reti, seguìto da Perrotti e Ferretti con 5.
Proprio il centravanti argentino, con la media del 6.75 in virtù di nove incontri giocati (un terzo di campionato), ha riportato il voto più alto; se si vuole considerare i giocatori che hanno disputato almeno il doppio delle partite, allora il top è rappresentato da Marco Djurić con la media di 6.55 in 21 incontri disputati. Molto bene anche i "ministri" della difesa, Ballarin e Cuomo, entrambi con 6.5 preciso (Cuomo in 22 partite, Ballarin in 19. Ma il capitano quest'anno è stato sempre smagliante), mentre ha deluso l'altro attaccante argentino Corado, che non è andato oltre il voto medio di 5.625 nelle sue sei partite.
venerdì 29 maggio 2020
mercoledì 27 maggio 2020
UNION CLODIENSE, È GIÀ MERCATO: NON RINNOVANO IL DIFENSORE GRANZIERA E LA PUNTA TATTINI, SEPARAZIONE CONSENSUALE
Primi movimenti di mercato in casa Union Clodiense. La società granata ha ufficializzato la conclusione consensuale del contratto con il difensore Davide Granziera (classe 1998) e l'attaccante Marco Tattini (1990): il direttore sportivo Roberto Tonicello li saluta ricordando la speciale relazione umana instaurato in queste stagioni. «Davide e Marco sono persone di rara umanità e intelligenza - si legge nella nota - capaci di scrivere un rapporto profondo con tutto lo spogliatoio, la società e la città. Ad entrambi va un sentito ringraziamento e un grande augurio per un futuro roseo e denso di soddisfazioni».
Granziera, scuola Inter, era il giocatore da più tempo consecutivamente in forza alla squadra lagunare: correva infatti l'estate 2017 quando arrivò alla corte dell'allora allenatore Massimiliano de Mozzi. Da allora è riuscito a interpretare tutti i ruoli della difesa, formando un'ottima batteria di fascia destra con Martino ma destreggiandosi bene anche dall'altra parte, oltre che quale centrale. La statura e le capacità atletiche lo hanno reso protagonista anche in zona goal, come si è visto spesso nell'ultima stagione: non solo nei colpi di testa da calcio d'angolo, ma anche con l'incredibile capolavoro balistico segnato contro la Luparense.
Tattini, ex Imolese, aveva cominciato a vestire il granata nell'autunno 2018, giostrando bene fin dall'inizio grazie alle doti tecniche e alla sapienza tattica. Purtroppo, dopo nemmeno un minuto in campo nella trasferta di Chions il 16 dicembre dello stesso anno, Tattini si infortunò al ginocchio e la diagnosi nei suoi confronti è stata impietosa: lesione del legamento crociato. La società ha atteso il suo ritorno e lui l'ha ripagata con il goal del pareggio nella prima giornata del torneo ormai concluso, in casa contro il Tamai, quando si avvitò di testa nonostante avesse pochi minuti nelle gambe. Il successivo arrivo di Ferretti consentì di completare un'intesa già rodata.
Granziera, scuola Inter, era il giocatore da più tempo consecutivamente in forza alla squadra lagunare: correva infatti l'estate 2017 quando arrivò alla corte dell'allora allenatore Massimiliano de Mozzi. Da allora è riuscito a interpretare tutti i ruoli della difesa, formando un'ottima batteria di fascia destra con Martino ma destreggiandosi bene anche dall'altra parte, oltre che quale centrale. La statura e le capacità atletiche lo hanno reso protagonista anche in zona goal, come si è visto spesso nell'ultima stagione: non solo nei colpi di testa da calcio d'angolo, ma anche con l'incredibile capolavoro balistico segnato contro la Luparense.
Tattini, ex Imolese, aveva cominciato a vestire il granata nell'autunno 2018, giostrando bene fin dall'inizio grazie alle doti tecniche e alla sapienza tattica. Purtroppo, dopo nemmeno un minuto in campo nella trasferta di Chions il 16 dicembre dello stesso anno, Tattini si infortunò al ginocchio e la diagnosi nei suoi confronti è stata impietosa: lesione del legamento crociato. La società ha atteso il suo ritorno e lui l'ha ripagata con il goal del pareggio nella prima giornata del torneo ormai concluso, in casa contro il Tamai, quando si avvitò di testa nonostante avesse pochi minuti nelle gambe. Il successivo arrivo di Ferretti consentì di completare un'intesa già rodata.
FORZA ITALIA AL COMUNE: «RIFARE LO STADIO BALLARIN PER NON TROVARSI IMPREPARATI ALL'EVENTUALITÀ DELLA SERIE C»
Il responsabile Sport di Forza Italia a Chioggia, Daniele Venturini, interviene riguardo i rumours relativi alla riforma del calcio italiano, che attraverso i dovuti passaggi potrebbe spalancare le porte della terza serie (una serie C dilettantistica a 60 squadre) all'Union Clodiense. «Si tratta di un'ipotesi largamente condivisa dal presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Cosimo Sibilia - esordisce Venturini - e in tal caso il blasone e la storia calcistica della città, uniti alla solidità finanziaria della società, possono fare sì che il terzo posto della stagione appena conclusa valgano il ripescaggio nella nuova categoria».
In tal caso, si aprirebbe la questione dello stadio: «Va fatto un ragionamento serio e costruttivo con l'amministrazione comunale - continua l'esponente di Forza Italia - allo scopo di prevedere l'adeguamento dei lavori già in corso per mettere a norma il Ballarin, e consentire ai tifosi di poter assistere alle partite interne a Chioggia anziché spostarsi in trasferta ogni settimana».
Secondo Daniele Venturini, «occorre in primis aumentare a 500 posti la curva ospiti (attualmente quella nuova ne contiene 200), prevedere un impianto di illuminazione regolare per le gare serali, e ovviamente la copertura della tribuna centrale. Ostacoli non insormontabili, data la grande disponibilità economica di cui gode questa giunta dopo lo sblocco del patto di stabilità».
Infine, opportuna la riapertura della curva sud Franco de Paolis agli ultras, che quest'anno hanno trovato posto nel margine meridionale della gradinata est. Forza Italia esorta l'assessora allo Sport, Isabella Penzo, a convocare subito un tavolo di lavoro con la società Union Clodiense Chioggia Sottomarina per non trovarsi impreparati nel caso ci si dovesse trovare a gestire questa lusinghiera ipotesi.
In tal caso, si aprirebbe la questione dello stadio: «Va fatto un ragionamento serio e costruttivo con l'amministrazione comunale - continua l'esponente di Forza Italia - allo scopo di prevedere l'adeguamento dei lavori già in corso per mettere a norma il Ballarin, e consentire ai tifosi di poter assistere alle partite interne a Chioggia anziché spostarsi in trasferta ogni settimana».
Secondo Daniele Venturini, «occorre in primis aumentare a 500 posti la curva ospiti (attualmente quella nuova ne contiene 200), prevedere un impianto di illuminazione regolare per le gare serali, e ovviamente la copertura della tribuna centrale. Ostacoli non insormontabili, data la grande disponibilità economica di cui gode questa giunta dopo lo sblocco del patto di stabilità».
Infine, opportuna la riapertura della curva sud Franco de Paolis agli ultras, che quest'anno hanno trovato posto nel margine meridionale della gradinata est. Forza Italia esorta l'assessora allo Sport, Isabella Penzo, a convocare subito un tavolo di lavoro con la società Union Clodiense Chioggia Sottomarina per non trovarsi impreparati nel caso ci si dovesse trovare a gestire questa lusinghiera ipotesi.
martedì 26 maggio 2020
SERIE D, IL 3 GIUGNO LA CERTEZZA DELLE RETROCESSIONI. POSSIBILE RIFORMA IN DIVENIRE: IPOTESI SERIE C PER CHIOGGIA?
Il campionato di calcio di serie D per la stagione 2019-2020 si è formalmente chiuso in anticipo, e ora al consiglio federale della FIGC non resta che ratificare (o contestare) l'ipotesi di quattro retrocessioni dalla quarta serie verso l'Eccellenza, ventilata dal consiglio della Lega Nazionale Dilettanti. Il 3 giugno avrà luogo a Roma la riunione decisiva: se la configurazione sarà confermata, dal Veneto salirà in serie C (attuale Lega Pro) il Campodarsego primo in classifica del girone, mentre scenderanno Villafranca Veronese, San Luigi Trieste, Tamai e Vigasio.
Questo senza contare eventuali ripescaggi futuri, dal momento che ancora non si conosce il numero delle società che iscriveranno regolarmente le proprie squadre ai nastri di partenza del prossimo campionato. Tutte circostanze che, ovviamente, non interessano l'Union Clodiense Chioggia Sottomarina: non essendo disputati i playoff, la compagine granata ha concluso il torneo al terzo posto dietro il Legnago, circostanza che non dà diritto a partecipare al primo turno della coppa Italia professionisti (ricordiamo in tempi andati le sfide di Cesena, di Cremona e di Perugia).
Già sicura di partecipare alla prossima serie D è la squadra veronese del Sona, così i bellunesi del San Giorgio Sedico e i friulani della Manzanese. Ma un'altra ipotesi scuote l'ambiente calcistico dilettantesco, nazionale e regionale: la Grande Riforma. Da anni si parla del riassestamento fra le categorie, dal momento che un numero sempre maggiore di società fatica a rimanere nel professionismo, stanti le regole ferree per accedervi, il monte ingaggi, le spese per l'adeguamento degli stadi e il calo degli spettatori.
L'emergenza da Covid-19 dà forse per la prima volta, con qualche margine di concretezza, il via al ragionamento operativo: esisterebbe già uno schema di massima, svelato dai media nazionali. Esso prevederebbe una serie B (professionistica) a 40 squadre, divise in due gironi su base territoriale, e una serie C (dilettantesca) a 60 squadre, la quale contemplerebbe le 40 rimanenti dall'ex Lega Pro, più 20 squadre in arrivo dalla serie D.
Oltre alle 9 vincitrici dei gironi, salirebbero anche le 9 seconde classificate e le 2 migliori terze secondo un quoziente più storico che sportivo: circostanza che farebbe sperare anche l'Union Clodiense, la quale pure si sta già preparando correttamente a costruire la squadra per cercare la promozione sul campo, a partire dalle conferme dell'allenatore Vittadello, del direttore sportivo Tonicello e di alcuni "big".
Naturalmente -nel caso in esame- non sarebbe sufficiente il titolo, ma necessiterebbero serie ristrutturazioni allo stadio Ballarin: almeno 1500 posti certificati, settore ospiti da 500 con seggiolini (la curva nord in rifacimento), impianti d'illuminazione che a Chioggia non vengono utiizzati da anni... senza contare l'annoso problema della copertura della tribuna centrale.
Le speranze granata sono suffragate dal fatto che, secondo le prime indicazioni giunte alle Lege, circa il 30% delle squadre delle attuali serie D e serie C sono a rischio di iscrizione per l'anno venturo, pertanto chi dispone di solide basi è sicuramente favorito. Qualora ci fosse la volontà di concorrere al ripescaggio, l'ipotesi potrebbe avere campo: e solo il tempo potrà smentirla o, semmai, renderla concreta.
Questo senza contare eventuali ripescaggi futuri, dal momento che ancora non si conosce il numero delle società che iscriveranno regolarmente le proprie squadre ai nastri di partenza del prossimo campionato. Tutte circostanze che, ovviamente, non interessano l'Union Clodiense Chioggia Sottomarina: non essendo disputati i playoff, la compagine granata ha concluso il torneo al terzo posto dietro il Legnago, circostanza che non dà diritto a partecipare al primo turno della coppa Italia professionisti (ricordiamo in tempi andati le sfide di Cesena, di Cremona e di Perugia).
Già sicura di partecipare alla prossima serie D è la squadra veronese del Sona, così i bellunesi del San Giorgio Sedico e i friulani della Manzanese. Ma un'altra ipotesi scuote l'ambiente calcistico dilettantesco, nazionale e regionale: la Grande Riforma. Da anni si parla del riassestamento fra le categorie, dal momento che un numero sempre maggiore di società fatica a rimanere nel professionismo, stanti le regole ferree per accedervi, il monte ingaggi, le spese per l'adeguamento degli stadi e il calo degli spettatori.
L'emergenza da Covid-19 dà forse per la prima volta, con qualche margine di concretezza, il via al ragionamento operativo: esisterebbe già uno schema di massima, svelato dai media nazionali. Esso prevederebbe una serie B (professionistica) a 40 squadre, divise in due gironi su base territoriale, e una serie C (dilettantesca) a 60 squadre, la quale contemplerebbe le 40 rimanenti dall'ex Lega Pro, più 20 squadre in arrivo dalla serie D.
Oltre alle 9 vincitrici dei gironi, salirebbero anche le 9 seconde classificate e le 2 migliori terze secondo un quoziente più storico che sportivo: circostanza che farebbe sperare anche l'Union Clodiense, la quale pure si sta già preparando correttamente a costruire la squadra per cercare la promozione sul campo, a partire dalle conferme dell'allenatore Vittadello, del direttore sportivo Tonicello e di alcuni "big".
Naturalmente -nel caso in esame- non sarebbe sufficiente il titolo, ma necessiterebbero serie ristrutturazioni allo stadio Ballarin: almeno 1500 posti certificati, settore ospiti da 500 con seggiolini (la curva nord in rifacimento), impianti d'illuminazione che a Chioggia non vengono utiizzati da anni... senza contare l'annoso problema della copertura della tribuna centrale.
Le speranze granata sono suffragate dal fatto che, secondo le prime indicazioni giunte alle Lege, circa il 30% delle squadre delle attuali serie D e serie C sono a rischio di iscrizione per l'anno venturo, pertanto chi dispone di solide basi è sicuramente favorito. Qualora ci fosse la volontà di concorrere al ripescaggio, l'ipotesi potrebbe avere campo: e solo il tempo potrà smentirla o, semmai, renderla concreta.
domenica 24 maggio 2020
L'UNION CLODIENSE RIPARTE DA MARIO VITTADELLO: IL PRESIDENTE IVANO BIELO CONFERMA IL TECNICO PER IL 2020-21
Mario Vittadello sarà l'allenatore dell'Union Clodiense Chioggia Sottomarina anche per il prossimo campionato di calcio, nella stagione 2020-2021. Lo ha confermato il presidente del sodalizio granata, Ivano Boscolo Bielo, alle telecamere di Chioggia Azzurra. Un altro dei tasselli societari trova così compimento, dopo la conferma già annunciata del direttore sportivo Roberto Tonicello, che si sta già mettendo al lavoro per costruire l'organico della prima squadra.
«Cominceremo a muoversi appena possibile per confermare tutti i giocatori - spiega il presidente - e inserire nel gruppo quei due o tre elementi che possono farci fare il salto di qualità. Mario rimane, è uno dei nostri ormai». L'Union Clodiense non si nasconde, e giocherà il prossimo campionato per fare il salto di categoria: «Avevamo già quest'anno una squadra che a mio avviso - commenta Ivano Bielo - se la sarebbe potuta giocare per vincere il campionato».
L'occasione del dialogo è stata data dalla presentazione del nuovo InDiga, il locale che la famiglia gestisce alla diga di Sottomarina, inaugurato giovedì giusto per l'inizio della stagione: «È stato terminato in tempo di record - conclude Bielo - e i clienti stanno arrivando. InDiga è a disposizione della città e dei turisti. Anche in un periodo come questo bisogna sempre guardare avanti: a me piacciono gli obiettivi, quando me li pongo voglio portarli a termine, e cerco sempre di farlo nel miglior modo possibile».
«Cominceremo a muoversi appena possibile per confermare tutti i giocatori - spiega il presidente - e inserire nel gruppo quei due o tre elementi che possono farci fare il salto di qualità. Mario rimane, è uno dei nostri ormai». L'Union Clodiense non si nasconde, e giocherà il prossimo campionato per fare il salto di categoria: «Avevamo già quest'anno una squadra che a mio avviso - commenta Ivano Bielo - se la sarebbe potuta giocare per vincere il campionato».
L'occasione del dialogo è stata data dalla presentazione del nuovo InDiga, il locale che la famiglia gestisce alla diga di Sottomarina, inaugurato giovedì giusto per l'inizio della stagione: «È stato terminato in tempo di record - conclude Bielo - e i clienti stanno arrivando. InDiga è a disposizione della città e dei turisti. Anche in un periodo come questo bisogna sempre guardare avanti: a me piacciono gli obiettivi, quando me li pongo voglio portarli a termine, e cerco sempre di farlo nel miglior modo possibile».
mercoledì 20 maggio 2020
SERIE D, CAMPIONATO FINITO: LO HA DECISO OGGI IL CONSIGLIO FEDERALE. VENERDÌ IL CONSIGLIO DI LEGA SANCIRÀ LE PROMOZIONI
La stagione agonistica della serie D è terminata. Lo ha deciso oggi il consiglio della Federazione Italiana Gioco Calcio, riunitosi a Roma. Nel comunicato finale si legge che «per quanto concerne l’attività dilettantistica, valutate le condizioni generali e l’eccezionale situazione determinatasi a causa dell’emergenza Covid-19, il consiglio ha deliberato di interrompere definitivamente tutte le competizioni, rinviando ad altra delibera i provvedimenti sugli esiti delle stesse. Resta fissato al 30 giugno il termine per la conclusione dell’attuale stagione sportiva».
Tutti i goal della stagione (escluso il 6° di Ostojić a Trieste, purtroppo non ripreso dalle telecamere di Chioggia Azzurra) e le migliori parate sono al video:
Ora sarà il consiglio della Lega Nazionale Dilettanti, venerdì, a ratificare le decisioni relative a promozioni e retrocessioni: l'orientamento pare essere la conferma della promozione per la prima classificata di ogni girone (nel C è il Campodarsego), con eventuale blocco delle retrocessioni.
Tutti i goal della stagione (escluso il 6° di Ostojić a Trieste, purtroppo non ripreso dalle telecamere di Chioggia Azzurra) e le migliori parate sono al video:
Ora sarà il consiglio della Lega Nazionale Dilettanti, venerdì, a ratificare le decisioni relative a promozioni e retrocessioni: l'orientamento pare essere la conferma della promozione per la prima classificata di ogni girone (nel C è il Campodarsego), con eventuale blocco delle retrocessioni.
sabato 9 maggio 2020
GLI ULTRAS DELLA CURVA SUD LANCIANO UNA RACCOLTA DI FONDI PER I CHIOGGIOTTI MESSI IN DIFFICOLTÀ ECONOMICA DALL'EPIDEMIA
Come il Comune, la Casa di Riposo, l'ULSS, il consorzio turistico Lidi di Chioggia e altre organizzazioni, anche gli ultras dell'Union Clodiense stanno raccogliendo fondi nel lungo periodo di emergenza.
La curva sud Franco de Paolis, tornata quest'anno a seguire la squadra e rivelatasi fattore aggiunto dei suoi successi in serie D, ha deciso di accendere un conto corrente per sostenere non pochi chioggiotti ridotti in stato di difficoltà economica dalle conseguenze dell'epidemia da Covid-19, ovvero il lockdown e le restrizioni al lavoro.
Anche calciatori carismatici come il capitano Alberto Ballarin e il centravanti Gustavo Ferretti hanno aderito quali testimonial all'iniziativa dell'associazione XXIII Dicembre: per inviare contributi è necessario un bonifico bancario all'IBAN numero IT27U0538720902000003208434.
La curva sud Franco de Paolis, tornata quest'anno a seguire la squadra e rivelatasi fattore aggiunto dei suoi successi in serie D, ha deciso di accendere un conto corrente per sostenere non pochi chioggiotti ridotti in stato di difficoltà economica dalle conseguenze dell'epidemia da Covid-19, ovvero il lockdown e le restrizioni al lavoro.
Anche calciatori carismatici come il capitano Alberto Ballarin e il centravanti Gustavo Ferretti hanno aderito quali testimonial all'iniziativa dell'associazione XXIII Dicembre: per inviare contributi è necessario un bonifico bancario all'IBAN numero IT27U0538720902000003208434.
lunedì 4 maggio 2020
A 71 ANNI DALLA TRAGEDIA DEL GRANDE TORINO A SUPERGA, IL RICORDO DI ALDO E DINO BALLARIN È SEMPRE VIVO A CHIOGGIA
Il primo maggio 1949, all'aeroporto di Linate, un signore in borghese, Iginio Ballarin, venne fatto scendere dall'aereo diretto a Lisbona, perché non aveva i documenti in regola per partire assieme alla squadra del Grande Torino. Qualche giorno prima, nel capoluogo piemontese, un giovane portiere da poco in organico, Dino Ballarin, ottenne invece -dalle insistenze del fratello difensore Aldo e dalla benevolenza del presidente Ferruccio Novo- l'insperato dono di viaggiare verso la capitale portoghese assieme al campione e a tutta la squadra più forte d'Italia, forse del mondo: una trasferta premio per la terza scelta, che mai avrebbe giocato. In quel momento, Renato Gandolfi -la riserva del grande portiere Bacigalupo- aveva salva la vita, e ancora non lo sapeva.
Furono queste sliding doors del destino a privare il calcio italiano della più forte macchina da spettacolo della sua storia, e la famiglia Ballarin (conosciuta a Chioggia per la gestione di un paio di bar in corso del Popolo) di due figli nel fiore degli anni: assieme ad Aldo, titolare e nove volte nazionale, cadde anche Dino, già portierino del Clodia di scuola salesiana, entrambi con moglie e figlie stabilite in via Torricelli. Chioggia pagò il tributo più alto alla più bastarda ingiustizia, con due bare riverite dalla città per le settimane a venire.
Aldo Ballarin era -secondo Gianni Brera- il terzino destro italiano più insuperabile di sempre, l'anno successivo si disse sarebbe andato all'Inter. Dino doveva ancora cominciare di fatto una luminosa carriera. Il più vecchio era Iginio, che a calcio non giocava ma che da sempre bazzicava l'ambiente, tanto da esservi rimasto -una volta sopravvissuto, ringraziando il passaporto senza bollo- nei decenni successivi, sulla sponda neroverde del Venezia. E fino ai suoi novant'anni (è morto nel 2011) andava ancora a vedere le partite di serie A e di serie B con la corriera del club. Un quarto fratello, Renato, che con gli altri aveva tirato i primi calci in oratorio, divenne sindaco, onorevole e pure commissario straordinario dell'Union Clodia Sottomarina.
Nel cimitero di Borgo San Giovanni da pochi anni è stata ricostruita la tomba di famiglia: i fratelli Ballarin detti Bèca, ritratti tutti e quattro assieme mentre vestono civili a qualche ricorrenza. Le loro spose di fianco, mamma Olga a vegliarli con papà Toni, che negli anni Trenta li portò a vedere la Juventus giocare a Padova, facendoli innamorare del pallone. Lo stadio adiacente reca il loro nome, ci sono le statue e le gigantografie: e una pietra, per sempre, ricorderà a chi verrà poi cosa è stato il Grande Torino, anche quando non ci sarà più chi ha visto giocare di persona Aldo e Dino Ballarin, gli invincibili, sempre uniti nella vita e così pure nella fine.
Furono queste sliding doors del destino a privare il calcio italiano della più forte macchina da spettacolo della sua storia, e la famiglia Ballarin (conosciuta a Chioggia per la gestione di un paio di bar in corso del Popolo) di due figli nel fiore degli anni: assieme ad Aldo, titolare e nove volte nazionale, cadde anche Dino, già portierino del Clodia di scuola salesiana, entrambi con moglie e figlie stabilite in via Torricelli. Chioggia pagò il tributo più alto alla più bastarda ingiustizia, con due bare riverite dalla città per le settimane a venire.
Aldo Ballarin era -secondo Gianni Brera- il terzino destro italiano più insuperabile di sempre, l'anno successivo si disse sarebbe andato all'Inter. Dino doveva ancora cominciare di fatto una luminosa carriera. Il più vecchio era Iginio, che a calcio non giocava ma che da sempre bazzicava l'ambiente, tanto da esservi rimasto -una volta sopravvissuto, ringraziando il passaporto senza bollo- nei decenni successivi, sulla sponda neroverde del Venezia. E fino ai suoi novant'anni (è morto nel 2011) andava ancora a vedere le partite di serie A e di serie B con la corriera del club. Un quarto fratello, Renato, che con gli altri aveva tirato i primi calci in oratorio, divenne sindaco, onorevole e pure commissario straordinario dell'Union Clodia Sottomarina.
Nel cimitero di Borgo San Giovanni da pochi anni è stata ricostruita la tomba di famiglia: i fratelli Ballarin detti Bèca, ritratti tutti e quattro assieme mentre vestono civili a qualche ricorrenza. Le loro spose di fianco, mamma Olga a vegliarli con papà Toni, che negli anni Trenta li portò a vedere la Juventus giocare a Padova, facendoli innamorare del pallone. Lo stadio adiacente reca il loro nome, ci sono le statue e le gigantografie: e una pietra, per sempre, ricorderà a chi verrà poi cosa è stato il Grande Torino, anche quando non ci sarà più chi ha visto giocare di persona Aldo e Dino Ballarin, gli invincibili, sempre uniti nella vita e così pure nella fine.
domenica 3 maggio 2020
SERIE D, OGGI SI SAREBBE CONCLUSA LA REGULAR SEASON: IL SOGNO DELL'UNION CLODIENSE POTRÀ RIPRENDERE?
Oggi, domenica 3 maggio, avrebbe dovuto concludersi il calendario regolare per il campionato di calcio di serie D. Tutto è invece cristallizzato all'ultima partita effettivamente giocata lo scorso 16 febbraio, quando l'Union Clodiense sbancò lo stadio di San Martino di Lupari portandosi a sette punti dalla capolista Campodarsego: ancora niente è dato sapere riguardo l'eventuale prosieguo della stagione, tranne che le attività sono senza dubbio sospese almeno fino al 18 maggio.
Forse i giocatori torneranno a potersi allenare con tutte le protezioni (ovvero con tutte le difficoltà dei dispositivi individuali), come stabilisce l'ordinanza odierna del presidente della giunta regionale Zaia: tanti in questo periodo sono tornati a casa dalle rispettive famiglie, nei vari angoli d'Italia. Ma se questa è la realtà, niente vieta di tornare col pensiero a quella domenica di febbraio, quando l'euforia di giocatori e tifosi -e i concomitanti risultati favorevoli- lasciavano immaginare che la rincorsa alla vetta fosse possibile.
E chissà cosa sarebbe accaduto, di lì in avanti, alla squadra granata allenata da Mario Vittadello: con undici partite a disposizione, proprio oggi si sarebbe potuto suggellare il sogno indicibile di una intera città. Questa mattina ci saremmo svegliati contando i minuti che separavano dall'uscita di casa per recarsi allo stadio Ballarin, la tensione alle stelle per il match contro il Feltre, la speranza di esultare per un goal di Ferretti, un'invenzione di Marangon, una scivolata del capitano Alberto...
Con un occhio al telefono per i risultati dagli altri campi, che avrebbero potuto regalare il paradiso alla laguna. Ma invece è solo l'ennesima, calda domenica senza il pallone che rotola, né i cori degli ultras: resta solo la speranza di ricominciare al più presto, non importa in quale stagione meteorologica, e magari con l'impianto rimesso a nuovo (curve comprese) affinché il sogno di tutti diventi realtà.
Forse i giocatori torneranno a potersi allenare con tutte le protezioni (ovvero con tutte le difficoltà dei dispositivi individuali), come stabilisce l'ordinanza odierna del presidente della giunta regionale Zaia: tanti in questo periodo sono tornati a casa dalle rispettive famiglie, nei vari angoli d'Italia. Ma se questa è la realtà, niente vieta di tornare col pensiero a quella domenica di febbraio, quando l'euforia di giocatori e tifosi -e i concomitanti risultati favorevoli- lasciavano immaginare che la rincorsa alla vetta fosse possibile.
E chissà cosa sarebbe accaduto, di lì in avanti, alla squadra granata allenata da Mario Vittadello: con undici partite a disposizione, proprio oggi si sarebbe potuto suggellare il sogno indicibile di una intera città. Questa mattina ci saremmo svegliati contando i minuti che separavano dall'uscita di casa per recarsi allo stadio Ballarin, la tensione alle stelle per il match contro il Feltre, la speranza di esultare per un goal di Ferretti, un'invenzione di Marangon, una scivolata del capitano Alberto...
Con un occhio al telefono per i risultati dagli altri campi, che avrebbero potuto regalare il paradiso alla laguna. Ma invece è solo l'ennesima, calda domenica senza il pallone che rotola, né i cori degli ultras: resta solo la speranza di ricominciare al più presto, non importa in quale stagione meteorologica, e magari con l'impianto rimesso a nuovo (curve comprese) affinché il sogno di tutti diventi realtà.
venerdì 1 maggio 2020
IL CORSO GRATUITO PER ARBITRI QUEST'ANNO SI TIENE DA CASA: ISCRIZIONI IN CORSO, TANTI I VANTAGGI
Anche durante l'emergenza da Coronavirus, quando l'attività sportiva e agonistica è sospesa, la sezione chioggiotta dell'Associazione Italiana Arbitri di calcio è attiva nell'accogliere le iscrizioni per il corso destinato a formare nuovi direttori di gara. Data la situazione, il corso avrà luogo per via telematica: l'iscrizione è gratuita e riservata a maschi e femmine di età compresa fra 15 e 35 anni.
Chi riuscirà a diventare arbitro avrà diritto a rimborsi spese e compensi per ogni partita diretta, alla tessera federale per assistere gratuitamente a ogni incontro in tutti gli stadi d'Italia, alla divisa ufficiale e a un attestato di qualifica per il credito formativo scolastico. Per informazioni è possibile rivolgersi all'indirizzo mail chioggia@aia-figc.it oppure al numero di telefono 368 296904, altrimenti agli account facebook e instagram della sezione.
Chi riuscirà a diventare arbitro avrà diritto a rimborsi spese e compensi per ogni partita diretta, alla tessera federale per assistere gratuitamente a ogni incontro in tutti gli stadi d'Italia, alla divisa ufficiale e a un attestato di qualifica per il credito formativo scolastico. Per informazioni è possibile rivolgersi all'indirizzo mail chioggia@aia-figc.it oppure al numero di telefono 368 296904, altrimenti agli account facebook e instagram della sezione.
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