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domenica 1 settembre 2019

L'UNION CLODIENSE RADDRIZZA COL CUORE LA PARTITA CONTRO IL TAMAI: E IL RINGRAZIAMENTO DI TATTINI VOLA AL CIELO

Una partita ripresa per i capelli, Union Clodiense-Tamai 1-1. Quelli di Marco Tattini, che mancava dai terreni di gioco da otto mesi e mezzo, da quel maledetto 16 dicembre allo stadio di Chions, dove dopo venti secondi saltò il legamento crociato: mesi di riabilitazione e anche di cattivi pensieri, Marco stava quasi per meditare il ritiro, poi la seconda chance in granata e i tempi accelerati fino a oggi. Tattini, ha detto mister Vittadello, avrebbe dovuto entrare in condizione a ottobre: ma il lavoro in allenamento e le necessità di squadra lo hanno spinto a gettare il cuore oltre l’ostacolo e addirittura a segnare un goal di testa su cross di Martino, non proprio la specialità di un attaccante così tecnico.

Così l’Union Clodiense dei buoni sentimenti riesce a strappare il pareggio a un Tamai che per larghi tratti di partita le è stato superiore per fraseggio e individualità: primo tra tutti quel Marco Moras che negli ultimi anni si è rivelato tra le bestie nere dei lagunari, colpendoli ogni volta che giocava contro. Così come il Tamai, che non è stato mai battuto da quando la squadra chioggiotta è tornata in serie D. Un punto guadagnato allora, in attesa di far visita nell’anticipo di sabato 7 settembre al Delta Porto Tolle, reduce da una bruciante sconfitta per 3-1 in casa della matricola Luparense.
L’allenatore di casa, carente di Marangon, Djurić e Baccolo, ha mandato in campo per forza di cose una squadra imbottita di difensori: Boscolo Palo in porta, Martino, Ballarin, Pastorelli e Granziera in difesa, Cuomo ed Erman a centrocampo, Gerthoux e Baltrunas alle ali, Perrotti e Broso in attacco. In panchina Bedendo, Pupa, Vianello, Duse, Meneghetti, Tocco, il neo arrivato Ostojić, Amerì e Tattini.
Risponde il tecnico friulano Bianchini con Da Re, Pessot, Peresin, Pramparo, Pradebon, Dukić, Mortati, Trento, Smrtnik, Moras, Borgobello. Tra le riserve Pagnucco, Barbierato, Pertoldi, Colombera, Consorti, Lubian, Zupperdoni, Nezha, Masia. Arbitra Stefano Foresti della sezione AIA di Bergamo davanti a 400 spettatori, sotto un cielo soleggiato con temperatura estiva che farebbe preferire il bagno a Ca’ Roman.

L’inizio è di marca granata, e al 14° una punizione di Erman non provoca per poco un autogoal, si salva in due tempi il portiere Da Re. Il Tamai attacca dapprima in modo confuso ma comunque veemente, tanto che attorno al 25° la difesa di casa non riesce a liberare l’area. L’asse Mortati-Moras porta i pericoli più seri nel momento favorevole al Tamai, che ha conquistato il possesso di palla: il numero 10 effettua un traversone centrale per la testa di Smrtnik, fuori di poco.
All’Union Clodiense non resta che ripartire in contropiede, ma sia Perrotti che Martino vanificano le azioni intraprese mentre i compagni decentrati aspettavano il pallone; al 31° cross e controcross di Gerthoux e Granziera portano al salvataggio in extremis su Broso, desideroso di segnare per dedicare il goal al neonato Francesco.

A sinistra soffre Granziera, saltato non di rado da Mortati: come al 37°, quando il cross dell’ala ex San Donà trova Borgobello alla deviazione di prima, la palla esce e la terna arbitrale non ravvisa gli estremi per un calcio d’angolo. La prima, vera occasione per l’Union Clodiense arriva al 40°: Cuomo recupera palla a centrocampo, serve Broso che passa a Perrotti, il quale cerca di piazzarla di piatto sinistro sul palo lontano, ma quel che ne esce è una conclusione lenta e centrale, facile preda del portiere Da Re. In difesa fa sempre buona guardia Pastorelli, sia negli anticipi che nelle chiusure (come al 43° su Smrtnik) e anche a rattoppare le smagliature dei colleghi.
L’arbitro -non troppo convincente la sua prova- manda le squadre negli spogliatoi per uno 0-0 giusto tra i padroni di casa evanescenti e gli ospiti rinfrancati col passare dei minuti: qualche equivoco tattico nell'Union Clodiense, tenuta in piedi dai suoi tanti difensori. I tifosi cantano «abbiamo sete!» perché manca infatti ancor oggi un servizio ristoro all'interno dello stadio di Chioggia e i bar esterni sono chiusi. Niente "cooling break" a metà primo tempo nemmeno per i giocatori, inspiegabilmente.
L’inizio del secondo tempo vede svilupparsi in modo più convinto e intraprendente il fraseggio palla a terra del Tamai, una fitta rete di passaggi raramente intercettati dai chioggiotti. Quando succede, come al 55°, è Erman a scagliare da fuori un tiro secco e improvviso, costringendo Da Re alla parata in tuffo. Qualche minuto più tardi, doppia sostituzione decisa da Vittadello: debutta Ostojić e si piazza sulla fascia destra d’attacco, rilevando un inconcludente Gerthoux, mentre il redivivo Tattini forza i tempi del suo recupero e subentra allo spento Perrotti. Martino resta in difesa a contenere il pericoloso Moras.
Proteste del Tamai per il goal annullato a Smrtnik al 64° (tap-in su cross alla destra del solito Mortati), ma al momento del passaggio il centravanti sloveno era effettivamente al di là di tutti i difensori. Mortati che fa vedere ancora i sorci verdi alla difesa lagunare al 69°, quando il suo cross viene sfiorato da Ballarin, il cui movimento mette fuori causa il portiere Boscolo ma per fortuna la palla si spegne a lato. I friulani mettono alle corde l’Union Clodiense, e al 77° una sberla improvvisa di Smrtnik finisce non lontana dal palo destro.
Ma l’occasionissima è tutta degli uomini di Vittadello: Broso orchestra il contropiede aprendo nello spazio per Ostojić che allarga per Martino, il quale calcia in diagonale -da buona posizione, solo davanti a Da Re- a metà tra il tiro e il cross. La palla si perde sul fondo. Goal sbagliato, goal subìto: Moras all’80° dribbla Pastorelli, non consente il recupero di Granziera e la piazza di destro all’angolo basso, alla sinistra di Giacomo Boscolo. All’Union Clodiense potrebbe crollare il mondo addosso, ma al di là del tiki-taka dei biancorossi arriva presto il pareggio.
Scocca l’86° minuto quando Martino, finalmente avanzato, piazza un traversone sul quale ci crede Tattini, che si eleva sopra due difensori più alti di lui e in anticipo realizza una palombella che sorprende Da Re appena fuori dai pali: 1-1 e mani al cielo per la dedica all’amico che ne ha condiviso la rinascita agonistica. E non finisce qui, perché sempre Tattini al 91° avrebbe la palla per l’inopinato raddoppio: traversone ancora di Martino, la difesa friulana libera sui piedi di Tattini che arriva per primo sulla seconda palla, ma da fuori area tira di esterno e la palla esce.

Finisce così, con la squadra a ringraziare l’incessante canto della curva Franco de Paolis e lo staff tecnico a programmare l’avvicinamento alla trasferta di Porto Tolle, anticipata a sabato (ore 15) in vista della terza giornata infrasettimanale, mercoledì 11 contro il Cjarlins Muzane allo stadio Ballarin. E se oggi è stata ostica, è lecito pensare che in terra polesana lo sarà ancor di più: occorrerà ancora l'Union Clodiense commovente.

Le pagelle dei granata:

Boscolo Palo 6: a suo agio nelle uscite sia alte che basse, non gli mancano il coraggio e la lettura dei tempi dell'azione. Sull'unica conclusione scagliata nello specchio della porta, Moras segna ma più per sua abilità che per mancata copertura del... palo.

Martino 6: è la media tra il contributo al goal di Tattini (e anche all'eventuale 2-1 sul finale) e la clamorosa occasione mandata fuori un attimo prima del vantaggio friulano. In difesa ha l'ingrato compito di contenere Moras e non sempre ci riesce.

Ballarin 6: pronti, via e sùbito un suo passaggio a metà strada rischia di provocare problemi seri alla porta granata. Ma è lui stesso a recuperare la palla da Smrtnik involato a rete. Per il resto, i soliti anticipi e la guida del reparto, aiutato da un brillante Pastorelli.

Pastorelli 7: una delle sue migliori partite nell'ultimo anno. Preciso, puntuale, corretto nel non commettere falli, spazza e si trova spesso al posto giusto nel momento in cui arriva la palla, rattoppando anche qualche buco lasciato dagli altri. Sul goal è stato bravo Moras.

Granziera 5.5: Mortati lo salta spesso, sintomo che -come è noto- Davide si trova meglio, e rende meglio, da terzino destro o da centrale difensivo. A sinistra si adatta, gli è capitato non di rado, e fa vedere le cose migliori in proiezione offensiva nel primo tempo.

Cuomo 6.5: non v'erano dubbi che sarebbe stato schierato a centrocampo, e davanti la difesa ha più volte sbrogliato la situazione per far ripartire anche personalmente il contropiede. L'assenza di Djurić è pesante ma Marco l'ha sostituito al meglio, con esperienza e classe. (Pupa s.v. contribuisce alla difesa del pareggio).

Erman 6.5: dal suo piede partono corner, punizioni, lanci. Dirige il gioco recuperando palloni e smistandoli con poca collaborazione da parte degli avanti. Il buon tiro non fa più notizia e presto racconteremo il suo primo goal in granata, punto fermo attorno a cui gira il centrocampo.

Baltrunas 5: da esterno alto (come si dice adesso) appare un pesce fuor d'acqua. Dovrebbe approfittare delle spalle coperte da Granziera per involarsi, ma assume una posizione né carne né pesce. Non si ricordano sue iniziative, magari la convocazione in Nazionale gli farà bene. (Dal 71° Duse 5.5: con il suo ingresso Vittadello passa al 4-3-3 ma non se ne ricavano chissà quali benefici. Tocca pochi palloni, intasa gli spazi).

Gerthoux 5: confinato sull'out destro, dove forse mai lo si era visto, è artefice di una prestazione fumosa, alla ricerca del pallone giusto ma boccheggiando lontano dalla porta e da Broso. Il meglio di sé lo dà nei ripiegamenti, ma c'è bisogno anche dei suoi goal. (Dal 58° Tattini 7.5: nessuno avrebbe mai pensato di vederlo in campo oggi, tantomeno che segnasse e addirittura di testa. La storia che ha raccontato dopo la partita testimonia anche del suo forte spessore umano. Bentornato, Marco).

Perrotti 5: abbiamo cominciato ad apprezzarlo dalle uscite estive, ma come contro il Mestre gli effetti speciali tra dribbling e goal magnifici sono rimasti nel cassetto. Il Tamai lo frena e a testa bassa s'incaponisce in soluzioni egoistiche o poco efficaci: sappiamo che possiede tutti i mezzi per poter sfavillare ancora. (Dal 58° Ostojić 6.5: l'ultimo arrivato entra bene in partita anche se deve coprire compiti più offensivi rispetto alle sue caratteristiche. All'attivo un assist smarcante per Martino, sarà un acquisto assai utile).

Broso 6: poco assistito dalla batteria di trequartisti e ali, il neo papà cerca acqua in ciò che lasciano i difensori avversari. Di buono finora ha mostrato la difesa della palla, la capacità di far salire la squadra e aperture notevoli per gli inserimenti al tiro: il goal arriverà.

Vittadello 6: fa di necessità... Gerthoux, spostando la punta piemontese all'ala destra e "inventando" Baltrunas tornante sinistro. Non ottiene probabilmente le risposte sperate, così cambia un paio di volte schema. Ma il primo problema da risolvere è la solitudine del numero nove, che non è numero primo e quindi può dividere lo sforzo dell'attacco con qualcuno più vicino (e magari un trequartista). Fa bene a non appellarsi agli assenti, per quanto di rilievo.

Tamai: Da Re 6, Pessot 6, Peresin 6, Pramparo 6, Pradebon 6.5, Dukic 6.5, Mortati 7, Trento 6, Smrtnik 6.5, Moras 7.5, Borgobello 6.5 (Consorti 5.5, Masia 6). Allenatore Bianchini: 6.5.

L'arbitro Foresti 5.5: alcune decisioni sarebbero state da riconsiderare, tra cartellini eccessivi e falli non fischiati sotto i propri occhi. Per fortuna non ha modo di incidere sul risultato.

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