Che bello tornare a vincere. La Clodiense conquista la seconda affermazione stagionale -prima in trasferta- dopo due mesi, facendo bottino pieno nel difficile campo friulano di Carlino, grazie al goal iniziale di Farinazzo e a una partita tutta difesa e contropiede sopra un terreno fangoso. Come si è visto a Cartigliano e anche a Montebelluna, fuori casa i granata paiono rendere al meglio, impostando nel classico format di rimessa letale, oltre che affidandosi alle parate di Camerlengo. Al risultato ha contribuito anche la decisione di mister Vittadello di sostituire alla mezz'ora il tecnico centrocampista Erman con il difensore Granziera, avanzando Cuomo, e per una volta non è mancata nemmeno un po' di fortuna, con il palo che ha detto di no alle conclusioni dei locali Spetić e Kabine.
il goal di Farinazzo:
La Clodiense ha fornito numerose prestazioni positive, aiutandosi con grande spirito di sacrificio: menzione particolare, oltre al chirurgico goleador e al portiere-saracinesca, anche per le rocce Cuomo e Cecconello che hanno lottato su ogni pallone, per il duttile Martino oggi impiegato da difensore destro e soprattutto Nappello, nuovo leader in campo e capace di mostrare classe anche su un campo di patate, partendo da posizione più arretrata per lanciare in porta le punte. Alla fine tre punti d'oro che si cercherà di mettere a frutto domenica prossima allo stadio Ballarin dove scenderà la Virtus Bolzano, vittoriosa ieri in casa contro il Levico: per sfatare le mura amiche -in attesa delle novità del mercato di dicembre- potrebbe non essere sufficiente lasciare l'iniziativa del gioco in mano agli avversari.
Allo stadio Della Ricca l'allenatore lagunare Mario Vittadello -privo di Bagarolo- schiera Camerlengo in porta, Martino e il 2001 Acampora terzini, Ballarin e Cuomo difensori centrali, Erman, Djurić, Nappello a centrocampo, Farinazzo, Cecconello e Bullo nell'attacco intoccabile dopo le ultime prestazioni. In panchina Grego, Pregnolato, Granziera, Pupa, Abrefah, Baccolo, Pelizzer, Tocco, Barone: non figurano tra gli altri Arvia e Scandilori, probabili cessioni al mercato di dicembre, nè il nuovo acquisto Marco Tattini arrivato in settimana dall'Imolese.
Risponde Stefano de Agostini (ex calciatore di Reggiana, Cremonese, Napoli in serie A negli anni Novanta) per il Cjarlins schierando Scordino, Parpinel, Facchinutti, l'ex lagunare Pastorelli, Tonizzo, Politti, Migliorini, Spetić, Smrtnik, Kabine, Bussi. In panchina, tra gli altri, l'altro ex clodiense Marco Duravia. I padroni di casa stanno affrontando un buon campionato grazie anche all'innesto di Kabine su un telaio già strutturato dalle conferme di Spetić, Smrtnik, Tonizzo, Bussi e Moras. L'arbitro è Arcidiacono di Acireale, che dirige sotto la pioggia su un terreno allentato e davanti a 200 spettatori.
Avvio col botto, subito un corner per parte e su quello friulano, al 3° minuto di gioco, il capolavoro della Clodiense: Cecconello recupera palla e libera l'area, si avventa Farinazzo che arriva per primo e quasi in azione rugbystica serve Nappello. Umberto fa tutto il campo al piede mentre a sinistra si allarga Bullo e a destra rinviene lo stesso numero 7, che viene in effetti servito: Marco si sposta la sfera dal destro al sinistro e con un diagonale assai preciso supera il portiere Scordino. La palla si infrange sul palo poi scivola beffarda in rete dalla parte opposta, per la gioia di titolari e riserve che si uniscono nell'abbraccio generale all'autore del goal e a chi lo ha lanciato.
Di qui comincia un'altra partita, là dove il Cjarlins Muzane costruisce azioni su azioni, riversandosi in avanti e calciando in porta appena può. Inizia la collezione di corner, su uno di questi all'11° Spetić colpisce il palo prima che la palla venga liberata da Ballarin. Fioccano le occasioni di casa: Politti, poi un cross teso di Parpinel dove non arriva però nessuno, un destro ancora dell'ottimo veterano Spetić, Kabine che lancia Smrtnik il quale a sua volta non ci arriva. Risponde la giornata sì di Nappello, che sforna assist in profondità sia da regista che da trequartista, assurgendo a leader non solo nel battere i calci si punizione: al 20° un'azione di rimessa ben congegnata scarica su Bullo che però viene anticipato di testa. E il terreno non rende la vita facile a nessuno.
A questo punto Vittadello, vedendo in difficoltà Erman, decide di cautelarsi avanzando Cuomo davanti alla difesa, à la Desailly si sarebbe detto un tempo, e consentendo l'ingresso di Granziera a formare la coppia centrale difensiva con Ballarin. Raddoppiano gli sforzi anche le due ali, sostenute dai terzini: al 36° il cross di Acampora trova Djurić che calcia di sinistro, ma la palla arriva al portiere Scordino smorzata da un difensore. Ancora un diagonale di Farinazzo a fine tempo, molto decentrato, è preda dell'estremo biancoblu, e sulla ripartenza Camerlengo salva il risultato togliendo dall'incrocio dei pali una conclusione di Bussi. Il tempo si chiude con una punizione pericolosa per la Clodiense sulla trequarti friulana, ma l'invito di Nappello rimane senza esito.
Ripresa senza cambi iniziali, e negli alleggerimenti è ancora la Clodiense a farsi sentire: come al 50°, quando una punizione di Nappello dalla trequarti destra attraversa tutta l'area e per poco Cecconello non ci arriva. Ammirevole fra i padroni di casa la prova di Spetić: l'esperto sloveno di Postumia, 36 anni, svaria lungo il fronte tra l'attacco e limite dell'area. A volte il copione della partita si ribalta, ed è il Cjarlins a involarsi in contropiede al 53° con Bussi che calcia alto. Kabine si sposta da destra a sinistra, in casa granata l'uomo del dai-e-vai è sempre Farinazzo. Un paio di ammonizioni frenano un po' i lagunari, Granziera si oppone bene a una rovesciata di Spetić e Cecconello rompe l'assedio conquistando punizioni importanti.
Anche se Bussi allungandosi la palla cade a contatto con Camerlengo (correva il 65° minuto), senza peraltro che l'arbitro accordasse il penalty, nella ripresa le occasioni per i friulani sono meno che nel primo tempo: fra quelli che crescono c'è Djurić, un diesel di 1.93 che prende a macinare tackle e a fare da diga quando si gioca a una sola metà campo. Quando si deve difendere, la Clodiense si schiera col 4-4-1-1, in cui Nappello sta dietro Cecconello. Cuomo di testa le spazza tutte, e un grande aiuto lo riceve da Martino, ormai calato pienamente nel ruolo di difensore (destro o sinistro che sia), capace anche di accentrarsi per liberare l'area: averlo "zambrottato" è stato un colpo riuscito a Vittadello.
A venti minuti dalla fine un tiro innocuo di Migliorini incoccia una piscina di fango e cambia direzione, a pochi metri dalla guardia di Camerlengo, che però è in postazione e non ha alcun problema. Parte la ruota dei cambi, con Barone al posto di uno stremato ma valido Cecconello, mentre De Agostini dà una chance a Duravia (escluso Migliorini): subito l'ex ala della Clodiense va al cross, la sua specialità. Come quella di Tonizzo è il tiro da fuori, che esegue al 75°: lo scorso anno segnò ai granata con un bolide, come aveva realizzato Moras, entrato al 76° per Bussi. Sussulto all'80°, quando il lancio di Tonizzo coglie Kabine: piatto sinistro e palo a Camerlengo battuto, ma viene fischiato un fuorigioco. Djurić chiede il cambio e Vittadello manda in campo Pelizzer: si distingue subito per i falli che i biancoblu commettono su di lui.
L'assedio finale, prevedibile, non si concretizza in alcun modo. Pregnolato rafforza ulteriormente la difesa, Pelizzer va a coprire la posizione di Farinazzo, Nappello gestisce il pallone come pochi in questa categoria. Camerlengo para sicuro la botta di Duravia all'87°, poi l'ultima occasione pericolosa per il Cjarlins con la respinta in diagonale dell'estremo granata e Martino che anticipa Ruffo quasi sulla linea di porta. Nei quattro minuti di recupero solo il fallo di Kabine su Camerlengo e un colpo di testa di Smrtnik, bloccato ancora dal giovane numero 1. Il fischio di Arcidiacono è una liberazione per i chioggiotti, che si riportano al terzultimo posto assieme al Belluno, lasciandosi dietro per ora il Tamai e il Trento. E si gode di più al terzo tempo, fra salsicce, birra e vino di casa in perfetto stile ospitale friulano. Sì, c'è davvero di che far festa, stavolta.
Al termine dell'incontro, il trainer del Cjarlins de Agostini non ha alcunché da rimproverare ai propri ragazzi: «Ci hanno provato in tutti i modi e siamo stati anche sfortunati per i pali, è dall'inizio dell'anno che raccogliamo meno di quanto seminiamo e meritiamo». Soddisfatto naturalmente Mario Vittadello: «Mi è piaciuto molto lo spirito con cui i giocatori hanno affrontato il match. Hanno giocato bene tutti, sapevamo che loro avrebbero cercato molto spesso il tiro a rete, e poi ci è andata bene nonostante le difficoltà». Palpabile la gioia di tutto l'entourage, in quest'angolo di Friuli così vicino a una laguna, quella di Marano: in qualche modo, il campionato della Clodiense Chioggia Sottomarina rinasce qui.
LE PAGELLE DEI GRANATA
Camerlengo 7.5, il balzo felino per cancellare l'esultanza in gola a Bussi, alla fine del primo tempo, vale da solo il prezzo del biglietto (e peccato non poter disporre dell'immagine). Oltre a ciò, Stefano mostra quasi sempre sicurezza anche in un terreno infido come questo, primo nemico dei portieri.
Martino 7, dopo l'ala di inizio stagione, dopo il lusinghiero debutto da terzino sinistro a Cartigliano, ora Pietro si sposta a destra, sempre nella zona arretrata. E se anche non avanza spesso, in difesa è determinante con colpi di testa, diagonali e anticipi, come se giocasse là da sempre.
Ballarin 6.5, ha il merito di togliere dalla linea di porta la respinta dopo il palo colpito di testa da Smrtnik. E poi si coordina con Granziera, Cuomo e Martino per tenere lontani i pericoli, intervenendo spesso di prima intenzione a ricacciare la palla fuori area.
Cuomo 7, non è certo una novità, ma il suo apporto anche davanti alla difesa è di sostanza, presidio, rilancio e variante tattica quando si sganciano gli esterni. Dalle sue parti non si passa, come una diga mobile: e prima o poi verrà anche il goal di testa da corner, se lo meriterebbe tutto.
Acampora 6.5, il 17enne elogiato dal mister nel primo tempo ha un brutto cliente in Kabine, che ha il doppio della sua età. Ma "Ema" non trema, copre le consegne e ogni tanto si lancia sulla fascia. Gioca tranquillo e rende tranquilli anche i compagni di squadra e gli spettatori.
Djurić 6, per sua stessa ammissione non ha ancora i 90 minuti nelle gambe, e data anche la struttura fisica imponente entra a regime più tardi nel corso della partita. A un primo tempo difficile fa seguito un secondo di speranza, con recuperi in tackle e azioni da schermo che lasciano ben sperare quanto al suo contributo futuro. Dovrebbe liberare la falcata e il tiro, appena potrà.
Erman 5.5, c'è ma non si vede. Il triestino gioca mezz'ora in una parte di campo martoriata dal maltempo, non riesce a far valere la sua tecnica di fronte all'esuberanza fisica altrui. Poi Vittadello lo toglie e la squadra si assesta, senza che per il giovane sia una bocciatura o un rinvio agli esami di riparazione.
Nappello 7.5, non solo per l'azione del goal e un altro paio di analoghe che avrebbero potuto avere sorte migliore, ma anche per il nuovo ruolo di leader che si è ritagliato. Va su tutti i palloni, non tira indietro la gamba, ha senso della posizione anche da interno sinistro e non di rado torna trequartista: se gira lui, tutto è più facile.
Farinazzo 7.5, non ci sono più troppe parole, nel fuggire lungo la fascia e accentrarsi per tirare ce ne sono pochi come lui in questa categoria. Sempre pronto a creare pericoli in contropiede, vale spendere una parola per i suoi ripiegamenti difensivi di sacrificio. Imprescindibile.
Cecconello 7, continua la crescita della punta centrale ex Abano, che tiene sempre impegnati due difensori ma soprattutto torna anche nella propria metà campo a recuperare palloni da rifinire e giocare, come un finto nueve (che non è). Conquista punizioni e dà respiro a chi esce dal forcing. Bravo e prezioso.
Bullo 5.5, nemmeno per uno come Luca il manto odierno era l'ideale. Ma al netto dell'attenuante il talento lagunare ha faticato a rendersi pericoloso come suo solito, recalcitrando ad aiutare Acampora durante le folate offensive avversarie. Ha giocato partite migliori, ma ha vinto anche lui.
Granziera 6.5, il suo ingresso al fianco di Ballarin ha equilibrato la squadra con lo spostamento di Cuomo pochi metri fuori dall'area, giocando senza sbavature nè esitazioni. Ormai è chiaro a tutti che è un difensore centrale e snaturarlo (anche in emergenza) toglie qualcosa alle sue potenzialità, che restano notevoli.
Barone 6, venti minuti alla ricerca della profondità. Bentornato. Pelizzer 6.5, gli bastano pochi minuti per far ammonire un avversario, rimediare alcuni calci di punizione, tenere alta la bandiera con la garra charrùa (oggi pare si debba dire così) che gli si riconosce. Per Stefano vale quanto detto anche per "Fari": che squadra sarebbe senza uno così? Pregnolato s.v., utile nel fortino finale.
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