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giovedì 18 aprile 2019

UNA CLODIENSE ACCIACCATA E STANCA COGLIE UN PUNTO NELLO 0-0 DI ESTE, MA C'È ANCORA DA FARE PER LA SALVEZZA

Solo ieri sera, negli occhi, le bellissime immagini dell’incontro di Champions League tra Manchester City e Tottenham, che hanno onorato il calcio. Lungi da noi voler paragonare due tra le più forti squadre d’Europa alla serie D italiana, ma si può dire che lo spettacolo offerto da Este e Clodiense oggi nell’anticipo prepasquale allo stadio della città murata non ricordi molto quello visto in tv. Un po’ per le evenienze di classifica -soprattutto da parte lagunare- un po’ per il caldo e molto per le condizioni fisiche di alcuni elementi, provati dagli impegni troppo ravvicinati o reduci da infortuni recenti, ma le due compagini non si sono fatte male, raggiungendo l’Este il proprio obiettivo di trarsi dalle paludi in maniera definitiva, mentre per la Clodiense ci sarà ancora da soffrire contro il Chions (allo stadio Ballarin domenica 28 aprile) prima di andare a far visita all’Union Feltre, forse ancora in corsa per la promozione diretta il 5 maggio.

L’allenatore lagunare Mario Vittadello deve fare a meno di Martino squalificato, schierando Camerlengo in porta, Granziera e Acampora terzini, Ballarin e Cuomo difensori centrali, Djurić, Erman e Baccolo a centrocampo, Nappello dietro le punte Farinazzo e Fioretti, ex di turno. Il capitano e Djurić sono stati recuperati all’ultimo, mentre in panchina siedono Motti, Pastorelli, Nicola Bullo, Luca Bullo, Bagatti, Andrea Boscolo, Vianello, Gerthoux e un Lorenzo Cinque non in condizione di giocare.
Dal canto suo il trainer euganeo Nicola Zanini manda in campo Vencato, Ostojić, Addolori, Chajari, Ferrando, Panebianco, Giusti, Pozza, Debeljuh, de Giorgio, Pizzolato. Ovvero ben sette juniores. Fra le riserve Lorello, Salvatore, Ruzza, Segato, Marini, Borghi, Forte, Pedalino, Fiamin. Arbitra Dario di Francesco della sezione AIA di Ostia Lido sotto un cielo soleggiato e davanti a 250 spettatori.
Partono bene i granata, con fraseggi palla a terra e aperture sulle fasce: al 6' splendido assist filtrante di Nappello per Fioretti, che spara sul portiere in corner. Ma un minuto dopo è Cuomo a sbrogliare un contropiede difficile. De Giorgio è molto attivo sul lato difeso da Granziera, che a sua volta spinge con profitto: un suo cross all’11° coglie Farinazzo di testa, blocca Vencato. Nappello è in gran forma, la sua tecnica ha gioco facile coi ritmi lenti del match: il fantasista napoletano sguscia via agli avversari e serve palloni invitanti ai suoi, e al 15° calcia di poco alto una punizione conquistatasi ai 23 metri, al 22° parte in slalom e tira in porta ma la palla viene deviata.
Nel mezzo, il quasi patatrac di Ballarin (in anticipo) e Camerlengo (in uscita) che non si intendono, ma l’Este non ne approfitta. Dopo un gran tiro di Farinazzo di sinistro, di poco alto, i locali trovano le misure e impegnano severamente Camerlengo a cavallo della mezz’ora: prima Pizzolato dalla distanza, il portiere lagunare non trattiene, irrompe Debeljuh ma è ancora Camerlengo a dire di no sulla linea. Finale di frazione ancora chioggiotto: al 36° un cross basso di Farinazzo dalla sinistra, Fioretti calcia di prima intenzione a pochi passi dalla porta ma è contrato da Addolori. Poi Cuomo in verticale per Nappello che serve Fioretti, il cui diagonale è debole.
Nella ripresa si attende la scossa, ma invece la partita si affloscia: a referto solo un siluro da lontanissimo di Djurić (in campo per onor di firma), blocca Vencato. Poi al 64° fuorigioco assai dubbio fischiato all’Este: Pizzolato serve in profondità Debeljuh che scappa verso la porta da solo, ma viene fermato dal guardalinee tra le proteste del pubblico di casa.
Uno scambio Fioretti-Nappello con tiro centrale in caduta di quest’ultimo, fino all’ultima occasione seria, quando all’81° Farinazzo calcia su Vencato da pochi passo, poi riprende Luca Bullo (non brillante il suo ingresso nella ripresa al posto dell’abulico e infortunato Baccolo) che con cinque difensori davanti spara alto. Un cross di De Giorgio dalla destra con colpo di testa di Giusti a lato chiude la partita e apre il rammarico.

In sala stampa, Vittadello riconosce la necessità di amministrare le poche energie soprattutto nella ripresa, e la condizione deficitaria con cui parte della squadra era arrivata al match, dopo soli quattro giorni dalla tensione emotiva contro il Delta. Ora occorrerà recuperare le forze fisiche di qui al 28, grazie al lavoro del preparatore atletico Dario Penzo; la classifica ancora sorride ma sarà necessario arrivare a quota 40 proprio quel giorno, per non rischiare che un punto in meno possa essere fatale.
Le pagelle dei granata:

Camerlengo 6: compie un intervento difficile ma anche due indecisioni, una in collaborazione con Ballarin. Per il resto l’Este sta distante dalla porta, meglio così.

Granziera 6.5: in difesa è una colonna insormontabile, e per un tempo tutta la fascia destra è sua, in sovrapposizione e anche da solo. Forma smagliante.

Ballarin 6: l’arbitro all’inizio gli fa capire chi comanda, poi tiene la posizione e non va mai in affanno. Per uno che da quindici giorni soffre qualche acciacco, va più che bene.

Cuomo 6.5: la consueta naturalezza, semplicità nelle linee di passaggio, tempismo risolutivo in retroguardia. Quando si dovrà “decidere” il migliore della stagione ci saranno occhi anche per lui.

Acampora 6: volitivo e intraprendente, non sempre viene servito sulla corsa (se non dall’ispirato Nappello). Dietro rispetta le consegne con maturità che non sorprende più.

Djurić 6: gioca perché se la sente, anche se evidentemente non è il ciclone delle ultime settimane. Limita al massimo avanzamenti e aperture, la passa al compagno più vicino. Un suo siluro mette apprensione a Vencato.

Erman 6: il regista triestino invece non pare avere problemi fisici, ma forse è penalizzato dall’assistenza limitata che Djurić può offrire. Mette in mostra la consueta pulizia nei lanci e la protezione della difesa.

Baccolo 5: sapendo di recenti problemi di salute, il mister gli chiede un contributo di esperienza, peso e centimetri. Doti che vengono a mancare, dal momento che Pietro non trova una posizione in campo. Impalpabile. (Luca Bullo 5.5: l’uomo della speranza non accende la luce. Sul tiro all’81° minuto non poteva fare di più, con il corpo sbilanciato e cinque uomini a protezione della porta).

Nappello 7: per un tempo è imprendibile. Passaggi filtranti, dribbling, no look e una punizione sorella delle ultime. Poi cala nella ripresa come tutti, ma per un tempo dispensa tecnica, qualità e impegno sopra gli standard. (Pastorelli s.v.)

Farinazzo 6.5: le cose più importanti le fa in ripiegamento, quando recupera palloni agli attacchi euganei. Ma anche in contropiede e al tiro sa rendersi pericoloso. Sul finale avrebbe la palla buona… (Gerthoux s.v.)

Fioretti 6: si sbatte sempre su ogni pallone, gira al largo e apre spazi («dimmi qualcosa che ancora non so»). L’ex Este non è una prima punta, e anche questo lo si sa. Bei fraseggi con Nappello, i suoi tiri sono contrati. Ma c’è.

Vittadello 6: consapevole dei limiti fisici dei suoi, imposta una partita vocata a segnare presto e poi magari amministrare. Invece il risultato non si sblocca, e l’atteggiamento non è quello giusto: un filo di rabbia e rammarico sono leciti a fine partita, ma per vincere occorre costruire. Convince meno la scelta di Baccolo all’inizio anziché un incursore d’attacco come avrebbero potuto essere Gerthoux o Luca Bullo.

Este: Vencato 7, Ostojić 6, Addolori 6.5, Chajari 6.5, Ferrando 6, Panebianco 6, Giusti 5, Pozza 6, Debeljuh 6, de Giorgio 6.5, Pizzolato 6 (Salvatore s.v., Marini 5.5, Forte 5.5, Fiamin s.v.)

l’arbitro Di Francesco 5.5: nessun problema nel match, ma il voto negativo per il fuorigioco segnalato a Debeljuh -e che pare non sussistere- lo becca lui per conto del guardalinee.

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