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domenica 7 aprile 2019

LA CLODIENSE SI STRINGE ATTORNO A VITTADELLO E SBANCA BOLZANO CON UN SUCCESSO FONDAMENTALE PER LA SALVEZZA

La vittoria della Clodiense Chioggia Sottomarina a Bolzano ha tanti nomi, ma si chiama Tina. Come la signora Donelli, mamma dell’allenatore lagunare Mario Vittadello scomparsa proprio la mattina del match, grande tifosa granata che non mancava mai il proprio supporto alla squadra, da lontano e visitando la città: per il mister i ragazzi in campo contro la Virtus si sono fatti in quattro, raddoppiando ogni sforzo, regalandogli e regalandosi tre punti pesantissimi grazie al gran goal di Djurić all’80°, e sopperendo così alle assenze altrettanto importanti di Erman, Nappello, Cinque e Martino (tutti presenti in tribuna). Un successo giunto con merito, dopo lo spavento per il rigore sbagliato dal bolzanino Kaptina all’8° minuto.
Di fronte i chioggiotti avevano una squadra che dopo una lunga serie positiva ha raggiunto la zona playoff, eppure hanno macinato occasioni e prestazioni positive. Come quella di Francesco Gerthoux, alla prima dall’inizio e autore di una prova maiuscola nel primo tempo, o la sicurezza e l’esperienza dei vari Ballarin e Baccolo. A quattro giornate dalla fine, con 33 punti oggi la Clodiense dovrebbe spareggiare con il Belluno per evitare i playout, lasciandosi dietro altre formazioni che non hanno fatto risultato: ma già a partire da domenica in casa contro il Delta Porto Tolle, poi ad Este, quindi nello scontro diretto con il Chions sempre allo stadio Ballarin, infine a Feltre contro i lanciatissimi rossoverdi la squadra di Vittadello ha le opportunità concrete di salvarsi senza passare dal barrage supplementare.

Nonostante il gravissimo lutto che l’ha colpito, il tecnico di Vicenza si è sentito di sedere regolarmente in una panchina imbottita di ragazzini, e schiera Camerlengo in porta, Granziera e Acampora terzini, Ballarin e Pastorelli difensori centrali, Djurić, Cuomo e Baccolo a centrocampo, Farinazzo, Fioretti e Gerthoux in attacco. Tra le riserve Motti, Nicola Bullo, Bagatti, Nardo, Boscolo Anzoletti, Vianello, Luca Bullo. Risponde il tecnico locale Sebastiani con Tenderini, Kicaj, Davi, Arnaldo Kaptina, Kiem, Rizzon, Timpone, Bounou, Balzamà, Cremonini, Pfeifer. In panchina Weiss, al Salih, Menghini, Pinton, Forti, Barilli, Bacher, Marini, Koni: una formazione iniziale apparentemente imbottita di riserve, il che lascia un po’ perplessi alcuni dei 200 spettatori in tribuna e anche quelli che osservano la partita dal bar che sormonta l’impianto. Arbitra Fantozzi di Civitavecchia sotto un cielo coperto che rende meno gradevole la bellezza dei monti circostanti, primo fra tutti il Catinaccio di fronte.
L’insolito timer a bordo campo segna un minuto di silenzio per il decennale dal terremoto dell’Aquila, e già al 6° minuto Gerthoux ha due occasioni: sulla prima interviene Tenderini, la seconda attraversa l'area. L’attaccante piemontese di scuola juventina si mette spesso in luce nel primo tempo con strappi che fanno girare la testa al suo marcatore, corroborati da assist smarcanti e conclusioni pericolose: il repertorio della punta di razza, capace anche di ripiegare nella propria area ed essere efficace, nonostante il calo fisiologico nella ripresa. Ma al 7° Camerlengo svirgola un passaggio di Ballarin, la sfera arriva sui piedi di Cremonini che calcia a botta sicura: Granziera non può far altro che opporsi di braccio ed evitare il goal, anche concedendo un rigore e venendo ammonito. Dl dischetto va Arnaldo Kaptina che spiazza l’estremo granata, ma strozza la conclusione alla base del palo, poi esce: punteggio invariato e sospiro di sollievo in casa Clodiense, che reagisce con Djurić al 15°, il quale vede il portiere fuori dai pali e calcia, la palla finisce alta.
Ancora in attacco la Virtus col pregevole tiro di Bounou dalla trequarti sinistra al 16°: la palla si perde di poco a lato. La squadra chioggiotta non sta a guardare: Farinazzo raccoglie un traversone dalle retrovie e calcia di prima intenzione, alto. Poi una forte conclusione di Gerthoux, blocca bene Tenderini a terra. Quindi rra il 24° e il 25° prima Farinazzo salta il suo marcatore e cade in area (ma Fantozzi probabilmente fa bene a lasciar correre), poi è protagonista di una bella azione corale, a distendersi con passaggi precisi. Ancora, al 31° un cross di Granziera trova la testa di Djurić ma para Tenderini; Baccolo lancia Gerthoux uno contro uno, l’ex padovano appoggia per Farinazzo che calcia alto di sinistro da buona posizione. La partita non dà tregua coi cambi di fronte: fuorigioco inesistente fischiato a Cremonini, mentre dall’altra parte la difesa libera su cross di Farinazzo rimesso in mezzo da Baccolo. Nel prosieguo, slalom di Djurić atterrato al limite dell'area avversaria, l'arbitro inspiegabilmente non fischia, Fioretti riprende e mette a lato.
La prima frazione si conclude nel segno granata: ancora una bella azione di Gerthoux che sfonda a sinistra, servizio per Fioretti che calcia alto da buona posizione. Se il rigore di Kaptina poteva indirizzare la gara in una maniera, le principali occasioni dei 45 minuti portano il marchio granata: dietro si rischia poco per l’ottima giornata di Ballarin e Pastorelli ben protetti dal solito Cuomo, mentre sugli esterni Granziera e Acampora si moltiplicano fra difesa, sostegno alla manovra e conquista di calci di punizione preziosi, tanto che le assenze non si fanno sentire.
Subiro due cambi per Sebastiani al 46°: il tecnico di casa lascia negli spogliatoi Timpone e Balzamà per dare spazio ai quotati Koni e Bacher. E subito Davi spaventa Camerlengo, chiamato alla respinta: così Koni per due volte, e sempre l’estremo lagunare risponde presente. Gli uomini di Vittadello non stanno a guardare e anzi costruiscono al 56° un’azione esemplare: Cuomo apre per Acampora che crossa di prima, Fioretti spizza di testa liberando Djurić, che solo nella parte destra dell’area lascia rimbalzare e poi calcia fuori. La risposta bolzanina con Bounou a chiamare ancora all’appello i riflessi di Camerlengo. Entra Barilli, il giustiziere dell’andata, ma sono Granziera, Fioretti e Farinazzo i protagonisti del triangolo dopo un’ora di gioco, mentre è Koni a mettere i brividi alla Clodiense con una punizione che esce alta di un soffio.
Nella fase migliore del Bolzano è Pastorelli a mettere una pezza a una situazione scabrosa in difesa, mentre il guardalinee prende una topica al 73° quando ferma Fioretti solo davanti a Tenderini per una ipotetica posizione di fuorigioco, che le immagini al rallentatore rivelano non esserci sul gustoso assist di testa di Farinazzo. Stringe i tempi la squadra lagunare: ancora un cross del puntuale Acampora e Baccolo in girata mette alto. L’occasione di Bacher che mette alto al 75° apre al goal granata: Cuomo in profondità per Djurić che fa due passi palla al piede e poi lascia partire una staffilata a insaccarsi a mezz’altezza alla sinistra di Tenderini. Tutta la Clodiense corre ad abbracciare il suo allenatore per dedicargli naturalmente la rete della speranza.
Vittadello si copre con Bagatti per un Gerthoux andato spegnendosi, e gli ultimi dieci minuti scorrono tra gli attacchi non forsennati dei padroni di casa e gli sviluppi in contropiede degli ospiti: all’82° Bounou si tuffa in area ma Fantozzi non abbocca, poi è Koni ad aprire il gioco ma Menghini arriva troppo tardi, indi il traversone dalla destra di Kiem che Davi spara sull’esterno della rete. Corre il 91° minuto, ancora qualche secondo e l’arbitro di Civitavecchia fischia la fine: esplode la liberazione granata, ancora una volta ci si commuove con il mister e per il mister, mentre arrivano i risultati finali dagli altri campi che contribuiscono a dare corpo al progetto salvezza diretta, fino a qualche settimana fa ancora impensabile. Ma dieci punti in quattro partite non si ottengono per caso.

Davanti agli spogliatoi è il presidente Ivano Bielo a farsi portavoce del sentimento di squadra e società nei confronti dell’allenatore e della sua giornata che non dimenticherà mai, mentre il goleador di giornata Marco Djurić -ancora una volta tra i migliori in campo- conferma quanto la squadra abbia giocato per il tecnico oltre che per la classifica, ricordando come ognuno nella rosa si allena e gioca per dare alternative e rispondere alle attese: con la partita di Bolzano si può dire che la quadrata Clodiense di primavera, a scapito del mercato pirotecnico in estate ed inverno, è finalmente una vera squadra, e una squadra vera.

Le pagelle dei granata:

Camerlengo 6.5: svirgola maldestramente con il piede un pallone che poteva diventare presto esiziale, ma si riscatta con alcune parate sicure, specie nel secondo tempo.

Granziera 6.5: crossatore aggiunto, scende sulla fascia concedendosi il brivido dello slalom. Dietro ha vita agevole nei primi 45 minuti, più ostica con l’ingresso di Koni.

Acampora 7: un treno mancino che non evita mai di crossare se può, anche con buoni risultati in almeno tre occasioni. Dietro viene aiutato anche dalla forma del reparto.

Ballarin 7: una delle migliori prestazioni stagionali per il capitano, che oppone il fisico e il proverbiale anticipo per rompere le azioni avversarie, senza sbavature, falli o recriminazioni.

Cuomo 7: schierato in regia davanti alla difesa per l’assenza di Erman, la colonna distribuisce il gioco aprendo sagacemente verso le fasce e in profondità. Suo il servizio per il goal di Djurić.

Pastorelli 7: un baluardo insormontabile di testa, ci mette tutta la sua lunghezza per frenare un contropiede velenoso e si fa notare anche per i rilanci in avanti a liberare l'area con pulizia.

Farinazzo 6.5: partecipa a molte azioni e triangoli, anche se non riesce a lasciare il segno decisivo. Tiene comunque impegnata una difesa che dà mostra di temerlo molto, e giustamente.

Djurić 7.5: con qualsiasi schema lui gioca sempre alla stessa maniera, ovvero vince contrasti, agita le lunghe leve, domina il centrocampo di impeto e di tecnica. Fino al capolavoro balistico del goal.

Fioretti 6.5: prende tanti colpi e va a cercare palloni là dove possono arrivare, si vede che ha bisogno di un’altra punta per dialogare ma fa il suo e anche qualcosa di più, sempre nel taccuino.

Baccolo 7: come per Ballarin, uno dei suoi migliori match stagionali. Nominalmente mezzala sinistra, in realtà tuttocampista immarcabile per il fisico e le doti mostrate col pallone in tutti i 90’.

Gerthoux 7: il migliore nel primo tempo, quando fa vedere i sorci verdi alla difesa di casa grazie a strappi, conclusioni perentorie, dribbling e assist perfetti. Cala nella ripresa, ma è un bel vedere. (Bagatti s.v.: contribuisce alla protezione finale, come da mandato ricevuto).

Vittadello: al suo posto non è dato sapere quanti sarebbero rimasti in panchina oggi. Nel giorno più difficile, anche solo l’esserci stato lo farà rimanere a lungo nella memoria e nella commozione. In campo le azzecca tutte, “facilitato” anche dalle assenze importanti: dal lancio di Gerthoux al ruolo ritagliato per Baccolo, l’orgoglio di un tecnico e di un uomo come pochi. Grazie, Mario.

Virtus Bolzano: Tenderini 6, Kicaj 6.5, Davi 6.5, A.Kaptina 5.5, Kiem 5.5, Rizzon 6, Timpone 5.5, Bounou 6.5, Balzamà 5, Cremonini 6, Pfeifer 5 (Menghini s.v., Barilli 5.5, Bacher 6, Marini 5.5, Koni 6.5)

l’arbitro Fantozzi 6: di per sé non sbaglia nelle richieste di rigore, fa correre fin troppo nel primo tempo salvo cambiare registro nella ripresa, fermando il gioco e spargendo qualche cartellino. Insufficienti invece i due segnalinee, che in una occasione per parte segnalano posizioni di fuorigioco che non ci sono.

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