Le reti sono state segnate da Lorenzo Cinque, alla seconda marcatura in due partite con i lagunari, e dal giovane Davide Marini, che era appena entrato in campo per gli euganei; lo stesso Cinque ha avuto tre nitide palle goal non andate a buon fine, prima del rigore al 90° per gli ospiti, ma Debeljuh -che già aveva mancato un goal a porta vuota- si fa ipnotizzare dalla saracinesca di Camerlengo quando il match e il pomeriggio erano al tramonto.
Così si schierano i granata: Camerlengo in porta, Martino Granziera Cuomo Acampora in difesa, Djurić Bagatti Nappello a centrocampo, Farinazzo Cinque e Luca Bullo in attacco. In panchina Grego, Bagarolo, Pastorelli, Pupa, Ballarin, Erman, Tattini, Piazza, Cecconello. Este messo così in campo dall'ex portiere del Vicenza Sterchele, allenatore dei portieri che sostituisce lo squalificato Nicola Zanini: Vencato, Corrado, Forte, Pizzolato, Ferrando, Gilli, Dieye, Pozza, Debeljuh, Chajar, Cruz Pereira. In panchina Lorello, Ostojić, Zanella, Segato, Marini, Giusti, de Giorgio, Tanasa, Ferchichi. Arbitra l'incontro Paolo Mulas della sezione di Sassari, in un clima soleggiato, davanti a quasi 200 spettatori: in tribuna anche Marco Scarpa, ex bomber granata e osservatore della Nazionale A, oltre all'ex allenatore della Clodiense Gianluca Mattiazzi.
Al terzo minuto i corner per l’Este sono già due: colpo di testa di Cruz, para con qualche difficoltà Camerlengo. Poi inizia lo show dei granata, oggi in maglia bianca: al 7° contropiede di Farinazzo per Bullo in diagonale, para a terra Vencato. Poi tira Nappello da fuori, palla a lato, e al 10° anche Djurić sferra una bordata che Vencato mette in angolo. Subito dopo Nappello dribbla Gilli e calcia in area, respinge ancora il portiere ospite. Al 13° è Cinque a calciare in diagonale basso, ancora una parata ma è tiro a segno della Clodiense, che fino a non molto tempo fa non tirava quasi mai...
Dopo la sfuriata, ancora Cinque lotta contro il suo marcatore ma questo prevale, su gran lancio di Martino. Dall’altra parte, Dieye è più alto e strutturato di Acampora, tenta di fregarlo con le finte ma il difensore lagunare copre bene. Al 28° Nappello fugge a Pizzolato, il direttore di gara fischia fallo anche se pare che il giocatore in maglia rossa arrivi prima sul pallone. La pregevole punizione del numero 10 lagunare viene deviata in plastica presa dall’estremo difensore.
Al 35° un’altra bomba da fuori: sempre Nappello appoggia a Martino, il cui diagonale sibila di poco a lato. Primo squillo dell’Este dopo l’inizio del match, al 42° quando l’ex Stefano Pozza, capitano e regista degli euganei, colpisce di testa sugli sviluppi di un calcio di punizione, e manda fuori di poco. Ma nel ribaltamento dell’azione passa la Clodiense: Bullo va sul fondo e crossa basso in mezzo, dove Cinque anticipa Ferrando e realizza con un diagonale chirurgico di sinistro. I padroni di casa restano in attacco, ma il tiro di Nappello viene respinto da un difensore ancora in corner: i calci d’angolo sono stati una costante di un primo tempo piacevole e vivace, spezzettato dai falli ma corretto e ben arbitrato.
Frazione che si conclude con la Clodiense meritatamente in vantaggio, dopo molte occasioni create contro un avversario forte e consapevole di esserlo: difesa e contropiede oggi funzionano anche in casa, molto bene tutti i reparti e i singoli interpreti nel miglior primo tempo stagionale della Clodiense al Ballarin. Sterchele lo sa e cambia tre uomini: escono Pizzolato, Dieye e il deludente Cruz, entrano i calibri tenuti di riserva, ovvero Giusti, de Giorgio e Ferchichi. E le cose cambiano ben presto, almeno sotto il profilo del dominio territoriale e dei metri di campo guadagnati.
Subito però sono ancora i chioggiotti a farsi vivi dalle parti di Vencato, con un colpo di testa che scheggia la parte alta della traversa. Piano piano si avvicinano i giallorossi: il neoentrato De Giorgio (ex Crotone in serie B) calcia una punizione che va fuori di poco, poi una serie di mischie nell’area clodiense. l’esausto Bagatti viene rilevato da un Tattini che dimostra subito di parlare lo stesso linguaggio calcistico di Nappello, Djurić passa davanti la difesa e i granata rompono un blando assedio con la pregevole triangolazione tra Bullo e Cinque, palla in angolo e colpo di testa di Martino bloccato ancora a terra dal solito Vencato.
Accelerano i tempi gli ospiti: al 74° Camerlengo si salva coi piedi, da portiere di hockey, sull’incursione di Debeljuh liberato in area dallo stesso De Giorgio. Entra Marini, classe 1999, e dopo trenta secondi dal suo ingresso la mette di precisione agli incroci dopo un bell’assist di tacco del centravanti croato. È il momento atestino: Giusti fa perno su Cuomo ma alza troppo la mira sull’uscita di Camerlengo, e la palla va sopra la traversa. All’80° un possibile episodio “da moviola”: Pastorelli appena entrato (per Bullo, con avanzamento di Cuomo a centrocampo e di Nappello in attacco) atterra Giusti in area, ma l’arbitro Mulas sorvola. Poco dopo, Debeljuh sbaglia un goal di testa a porta vuota su calcio di punizione di De Giorgio dalla destra.
Il pendolo della gara volge ancora verso la Clodiense nei minuti finali: i prodromi all’84°, quando Nappello lancia Farinazzo, il cui sinistro è fermato da Vencato. Poi in serie le tre lussuose occasioni da goal per Lorenzo Cinque: prima un colpo di testa fuori di pochissimo, poi di tacco a lato di un niente su cross basso di Martino, infine il centravanti ex Servette non vede Farinazzo libero in mezzo all’area e calcia alto un diagonale da posizione comunque favorevole.
Come nelle migliori storie, il veleno o il dolce stanno nella coda. Minuto 89, Pastorelli atterra Debeljuh e viene ammonito: sul dischetto va lo stesso attaccante di Pola ma Camerlengo intuisce, si tuffa sulla sua destra e devia in modo decisivo per la conquista di (almeno) un punto in classifica. L’ultima azione è ancora granata, con Tattini sulla destra ma Vencato dice ancora di no. Mulas fischia la fine, dalle occasioni sfumate si è passati allo scampato pericolo: ma resta l’impressione di una bella partita, giocata a viso aperto e alla pari contro una squadra stabilmente in zona playoff.
Negli spogliatoi, mister Vittadello non guarda (come sempre) la graduatoria, chiusa ora da quattro squadre tra cui la Clodiense: «Ci è mancata solo la vittoria, sapevo che coi loro sostituti la partita sarebbe potuta cambiare per via di una qualità superiore. Ma pur indietreggiando abbiamo saputo colpire, dico bravi a tutti i ragazzi e in specie ai giovani». Lo stesso sentimento palesato da Lorenzo Cinque, al suo secondo goal in granata: «Non è stato facile tenere la squadra alta, nel finale ero un po’ stanco e non sono arrivato sul pallone al meglio. La prova è comunque positiva anche se siamo calati alla distanza»,
mentre Stefano Camerlengo incassa i complimento per il rigore parato: «Mi sto allenando molto col preparatore Ivano Rossetti, cerco sempre di esserci». Domenica ultima trasferta del 2018 sul difficile campo friulano di Chions: non sarà una passeggiata, ma questa bella Clodiense di oggi dà il suo meglio quando la situazione è in salita.
Le pagelle dei granata:
Camerlengo 7.5: un ragazzo di 19 anni, all'ultimo minuto di una partita che meritava anche di vincere, chiamato a parare un rigore a una delle squadre fin qui più forti del torneo. E lo para, come aveva parato due volte prima, chiudendo lo specchio a Debeljuh e Giusti. Da film.
Martino 7: l'ormai solito, impagabile doppio ruolo. In difesa fa valere anticipo e corsa, in attacco ci mette cross e colpi di testa, assist e gran tiri in porta. Tutt'altro giocatore da quello pallido d'inizio torneo, con Vittadello ha trovato il suo posto al sole.
Granziera 7: una leggera sbavatura all'inizio poi una prova sontuosa, non solo nelle sue abituali mansioni difensive ma anche sfruttando il lancio lungo e preciso. Sta tornando il "muro" dell'inverno e primavera scorsi, anche per lui la cura-Vittadello è stata essenziale.
Cuomo 7: il consueto leader calmo, da quando ha la fascia addosso si sente oltremodo responsabilizzato. Ricambia la fiducia guidando i compagni nel chiamare il fuorigioco, avanzando a regista verso il finale e soffrendo solo sul "perno" di Giusti al 79°. Pilastro.
Acampora 7: il tecnico ha sempre parole di elogio per il 17enne napoletano e ne ha ben donde. Oggi era opposto al potente e guizzante Dieye, e l'ha contenuto nonostante il mismatch fisico; nel secondo tempo grattacapi con Giusti ma si concede uscite eleganti e rilanci preziosi.
Djurić 6.5: non è ancora all'apice della condizione dopo essere stato fermo più di un mese, ma finché le gambe reggono mostra di che pasta è fatto. Strapotere fisico in contenimento, sportellate di testa, tiro di tutto rispetto. Sarà il Milinković-Savić della Clodiense?
Bagatti 6: vale anche per lui il discorso fatto per il compagno di reparto, essere stato fermo a lungo non gli consente ancora di tenere il campo per tutta la partita. Ma finché c'è contribuisce in modo evidente a limitare l'Este: se in difesa non si passa è merito delle sue fasi.
Nappello 7: ci si aspetta sempre che accenda la luce, e lo fa spesso e volentieri. Tatticamente e agonisticamente disciplinato, da mezzala sinistra crea occasioni per tutto l'attacco, provandoci in prima persona e avanzando quando serve. Come i numeri 10 di una volta.
Farinazzo 5.5: un po' in ombra, le abituali bollicine riservate si spera per Chions. Funziona bene nel primo tempo il binario sulla fascia con Martino, ma per i suoi piedi passa solo un assist a Bullo e un tiro sfiatato nel finale. Certo, se Cinque gliel'avesse passata all'88°...
Cinque 6.5: non saranno certo queste pagine a dargli l'insufficienza dopo un goal da centravanti vero, tante azioni da uomo che vede la porta, tre occasioni di stampo diverso finite fuori per pochissimo e per stanchezza ammessa, un repertorio che ha scritto in fronte la salvezza.
Bullo 6.5: l'assist per la rete di Cinque, e non solo. Conclusioni e triangolazioni chiuse a pennello, mostra di intendersi bene con Cinque che lo elogia a fine match (con Farinazzo già si sapeva), a volte si accentra e spesso aiuta Acampora nei ripiegamenti. Meno male che Luca c'è.
Tattini 6.5: piedi e movenze sono di categoria superiore, parla lo stesso linguaggio calcistico di Nappello ed è lecito sostenere che è dagli atleti di maggior qualità che passano le chance di farcela anche quest'anno. Quando reggerà per 90 minuti ne vedremo delle belle.
Pastorelli 5.5: le sue doti non si discutono, il fatto che si appena tornato (con un nuovo allenatore e colleghi inediti) nemmeno. Ma con il fallo da rigore e un altro possibile in precedenza, non sanzionato, rischia qualche involontario disagio. Saprà riprendersi presto, lo sappiamo.
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