Alla Clodiense Chioggia Sottomarina non ne va dritta una. Alla difficoltà di assemblare ogni settimana una formazione integra da infortuni e squalifiche, senza contare su un assetto consolidato nel tempo, ci si mette anche la sfortuna o l’imperizia nel non saper sfruttare alcune nitide palle goal, e nel concederne sempre almeno una letale agli avversari. Così anche ieri allo stadio Ballarin, dove l’Union Feltre ha fatto bottino pieno nel finale, grazie alle reti di Calì al 77° e di Franchini su punizione all’82°: la formazione granata priva di cinque elementi importanti ha retto bene per oltre un’ora, costruendo più azioni pericolose rispetto ai quotati avversari, ma mancando la rete con Farinazzo sia nei primi minuti che all’inizio della ripresa, quando il tiro ravvicinato dell’attaccante è stato respinto di piede dall’ex portiere lagunare Corasaniti.
Poi il consueto calo fisico, e contemporaneamente la crescita degli ospiti orchestrati dall’ex Beppe Arvia, che hanno colpito senza repliche. Ora la squadra di Vittadello è sempre più ultima da sola, in attesa delle partite domenicali e di recuperare gli infortunati: per Cinque e Djurić è questione di giorni, per Nappello forse no, Tattini ha già concluso la stagione in seguito alla rottura di un legamento. Non ne va dritta una, appunto.
La Clodiense si è schierata con Camerlengo in porta, Martino e Acampora terzini, Granziera e Pastorelli difensori centrali, Cuomo davanti la difesa, Bagatti ed Erman interni, Baccolo falso nove a favorire gli inserimenti delle ali Farinazzo e Bullo. Risponde l’Union Feltre di Andreolla con Corasaniti, Gjoshi, Salvadori, Celestri, Trevisan, Tobanelli, Episcopo, Arvia, Calì, Madiotto e Franchini. Arbitro Iannello di Messina sotto un cielo nuvoloso e davanti a poco meno di 200 spettatori -con discreta rappresentanza ospite- tra cui l'ex calciatore Michele Serena (Juve, Inter, Fiorentina, Venezia).
Al 2° Farinazzo di sinistro su assist di Bagatti, la palla esce a lato. Risposta dolomitica con il capitano Salvadori, il migliore in campo, ma devia Camerlengo sul primo palo. Al 12° Baccolo (al rientro) viene atterrato al limite dell’area, ma il direttore di gara lascia correre. Tre minuti più tardo un tiro cross di Calì sorvola la porta di Camerlengo. Poco dopo, pregevole azione di Martino sulla fascia destra ma senza esiti; anche ieri il terzino granata è stato tra i più volitivi, ingaggiando una bella battaglia proprio con Salvadori anche dopo aver subìto un colpo da Franchini che ne ha un po’ minato la prestazione. Alla fine del tempo altre tre azioni lagunari, protagonista Farinazzo: prima sfodera ancora il suo sinistro e Corasaniti respinge non benissimo, poi Marco si invola in contropiede percorrendo tutto il campo ma non serve il liberissimo Martino e l’azione sfuma, quindi sempre il numero 7 non arriva sull’invitante cross basso di Luca Bullo.
Il primo tempo ha visto un certo dominio territoriale dell’Union Feltre, che conta su un organico consolidato nel tempo al quale ha unito qualche pezzo pregiato come il carismatico Arvia e i suoi lanci, e non ha preoccupazioni di classifica; ma le azioni da goal sono state tutte di marca granata, ieri in maglia bianca. La squadra di Vittadello sfodera pressing e contropiede: l’occasione più pericolosa arriva al 55° su punizione di Erman. Uno schema che vede Cuomo fare la torre per liberare Farinazzo, quasi solo davanti a Corasaniti non apre del tutto il compasso del tiro e il portiere devia di piede la conclusione da pochi passi del bomber di Montagnana.
Da là in poi, i feltrini prendono campo e la Clodiense cala vistosamente dal punto di vista fisico, soprattutto Baccolo sparisce dal campo prima di essere sostituito da Piazza: Salvadori manda un altro filtrante in area, poi reclama il rigore per una spinta di Martino, il quale dal canto suo sfodera un gran destro al 60° impegnando Corasaniti in diagonale. Ancora Salvadori di controbalzo esalta il colpo di reni di Camerlengo, Calì fa le prove generali su calcio d’angolo e al 77° l’Union Feltre passa col suo centravanti che corregge di testa sulla traversa un perfetto traversone di prima di Madiotto, per poi ribattere a rete ancora di testa prima dell’arrivo dei difensori granata.
I chioggiotti sono tramortiti e dopo cinque minuti il 19enne Mattia Franchini chiude il discorso con un perfetto calcio di punizione mancino dal limite: la palla scende e Camerlengo, partito forse con un attimo di ritardo, non riesce a evitare che entri in porta. Bellunesi vicini al 3-0 con Madiotto che non arriva su un lancio dalla sinistra anche per l’opposizione di Acampora, mentre al 91° è Crivaro ad avere ancora una palla goal, colpendo di testa: la sfera balla sulla linea ed è il 17enne Federico Pupa (buona la sua prova nel finale) ad anticipare Giacomazzi.
Termina l’incontro nella festa dei feltrini con i sostenitori scesi dai piedi delle Dolomiti. In sala stampa, grande consapevolezza da parte dei goleador feltrini e di mister Andreolla («Arvia ci ha aiutato a capire che la Clodiense avrebbe potuto soffrire fisicamente nel finale»), mentre Mario Vittadello non si appella ai guai dell'infermeria, rivendicando la buona prima ora di gioco e la crescita dei giovani («nessuna squadra del girone ci ha messo sotto nel gioco»). Il 6 gennaio, nella prima giornata del girone di ritorno, allo stadio Ballarin la Befana arriverà assieme all’Adriese capoclassifica, che sta prendendo il largo verso la Lega Pro: nella calza chioggiotta ci sarà carbone o un miracoloso zucchero filato?
Le pagelle dei granata
Camerlengo 6: l'equilibrio tra una bella e difficile parata (sul bolide di controbalzo di Salvadori, con un colpo di reni) e il tuffo in leggero ritardo sulla punizione di Franchini.
Martino 7: il solito, impagabile lottatore di qualità, frenato da un fallo di Franchini per il quale subisce le conseguenze tutta la partita. Ciononostente ingaggia un bel duello con Salvadori, inoltre crossa e tira con proprietà.
Granziera 6: una partita pulita e in costante controllo, ma anche lui si fa beffare dal movimento di Calì sul bel traversone di Madiotto, con il centravanti feltrino che aggira la difesa granata e insacca da solo.
Pastorelli 6: limita il temuto Madiotto e si fa valere anche su Calì, costretto per più di un tempo a giocare spalle alla porta. Cala alla distanza come tutta la squadra, ma non ha responsabilità sui goal.
Acampora 6: all'attivo molte diagonali a stringere verso il centro, quando dalla sua parte svariano Episcopo, Celestri e lo stesso Arvia. Limita un po' le sgroppate offensive, ma quando serve è presente.
Cuomo 6.5: bene nelle due fasi di interdizione e rilancio, si avvale di lanci lunghi e di traccianti anche palla a terra. Difensore aggiunto in fase di non possesso, parrebbe "nato" per guidare in uscita una difesa a tre. Bell'assist di testa a Farinazzo su palla ferma.
Bagatti 6: bravo nel lavoro di sponda, si sdoppia da interno e da trequartista "tattico". Non pare avere ancora i novanta minuti nelle gambe ma deve resistere per l'assenza di alternative in panchina.
Erman 6: le qualità tecniche sono di livello, e lo dimostra con disimpegni eleganti e servizi che cercano la profondità. Tatticamente si fa riprendere da Vittadello specie quando la squadra si scompone.
Baccolo 5.5: da falso nove come gli era capitato in passato, l'ex padovano non dà riferimenti a difensori feltrini e per un tempo fa da collante tra i reparti. Forse subisce un fallo al limite dell'area, ma non gli viene fischiato. Sparisce dal campo nella ripresa.
Farinazzo 5.5: passano da lui tutti i pericoli offensivi della Clodiense. Più che i due tiri del primo tempo, pesa il contropiede sul finire di frazione che avrebbe potuto avere conseguenze migliori se l'avesse passata al liberissimo Martino. Nella ripresa un po' è scontato lui, un po' bravo Corasaniti: un compasso più aperto avrebbe portato in vantaggio i granata.
Luca Bullo 6: cerca palloni giocabili sulle fasce e anche al centro, specie quando viene a mancare un centravanti vero o nominale. Più a suo agio nei cross, non trova modo di far male al tiro: anche per il giovane talento locale urge un'iniezione di coraggio quando si avvicina al limite dell'area.
Piazza 5.5: viene inserito da Vittadello per rimpiazzare lo spossato Baccolo, con Farinazzo a fungere da prima punta. L'ex Belluno si perde un po' sull'avanti destro alla ricerca della posizione, ma non riesce a lasciare un segno nella partita nonostante sia più fresco degli altri.
Pupa 6.5: il terzino sinistro classe 2001 gioca un quarto d'ora di temperamento, eclettismo, concentrazione e intraprendenza, qualche metro più avanti del suo raggio d'azione abituale. Un raggio di sole nella nebbia.
Vittadello 6.5: non è colpa sua se è costretto a fare a meno a cinque atleti importanti, se in estate e a dicembre la squadra è stata rivoltata come un calzino (mentre altre no), se la palla non entra nonostante le occasioni. Fa quello che può per mettere in campo un assetto sensato e infondere attenzione, e ci riesce fin che le energie dei giocatori non vengono meno.
Union Feltre: Corasaniti 7, Gjoshi 6, Salvadori 7.5, Celestri 6.5, Trevisan 6, Tobanelli 6.5, Episcopo 6, Arvia 6, Calì 7, Madiotto 6.5, Franchini 7, Crivaro 6.5.
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