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sabato 4 maggio 2019

ULTIMA GIORNATA DI SERIE D, LA CLODIENSE A FELTRE PER EVITARE I PLAYOUT: POTREBBE FORSE BASTARE UN PARI, MA MEGLIO VINCERE

Una stagione in 90 minuti. La Clodiense Chioggia Sottomarina si gioca domenica allo stadio Zugni Tauro di Feltre le proprie chance di salvezza diretta, senza passare dal giogo dei playout: di fronte non avrà solo una squadra molto forte, che solo domenica scorsa ha perso il treno per la promozione nel discusso finale di Levico Terme (da 1-2 a 3-2 dopo il 90° minuto), ma anche i risultati dagli altri campi. Oltre a Union Feltre-Clodiense saranno interessati dalla lotta salvezza altri sei terreni, che dovranno designare chi farà da subito compagnia al Trento in Eccellenza, chi sarà costretto a disputare i playout in gara secca, chi potrà tirare un sospiro di sollievo per la conquistata salvezza diretta. In vetta invece è già tutto deciso per la promozione, meritata dall’Arzignano Valchiampo, e anche i nomi delle quattro squadre destinate ai playoff: Adriese, Union Feltre, Campodarsego e Virtus Bolzano. In quale ordine -e contro quali avversari- giocheranno i granata polesani e i rossoverdi dolomitici lo decideranno proprio le sfide incrociate con la zona calda che li vedranno protagonisti rispettivamente contro il Levico e la Clodiense.
A una giornata dal termine, la classifica del girone C nel campionato di serie D recita, per la parte bassa: Este 41 (già salva), Chions 39, Clodiense e Cartigliano 38 con i lagunari in vantaggio nel doppio scontro diretto. Fosse finita con un turno d’anticipo, queste squadre sarebbero certe del posto in serie D anche l’anno prossimo. A 37 inizia la quota playout con il Levico Terme, che precede di due punti Belluno, San Donà e Tamai, tutte e tre a 35 punti: fin qui disputerebbero lo spareggio per potersi salvare. A 33 punti i simpatici altoatesini del Sankt Georgen, ai quali non resta che battere in trasferta il già tranquillo Este e sperare nel passo falso di una delle tre concorrenti a 35 punti per agguantare in extremis un’altra possibilità di salvezza.
Sicuramente il Sankt Georgen avrà i fari puntati sullo scontro diretto tra Cartigliano e San Donà, con i biancoazzurri ospiti che non possono permettersi una sconfitta: la vittoria dei rossoneri di Brunico li manderebbe direttamente in Eccellenza. Più abbordabili appaiono gli impegni del Belluno -in casa del Trento già retrocesso- dopo il cambio di allenatore fra Vecchiato e Zanin, e del lanciatissimo Tamai che intende completare una rincorsa sensazionale a Bolzano, contro una squadra che ha già conquistato i playoff. Detto di Chions-Arzignano, coi padroni di casa cui basta nominalmente un punto contro i campioni della categoria, dopo il pareggio strappato (o imposto) dalla matricola la scorsa settimana a Chioggia, restano i due match che più di altri vedono interessata la Clodiense: il proprio, naturalmente, nella pedemontana bellunese e quello tra Adriese e Levico, l’avversaria più vicina e al contempo ancora impelagata nella zona a rischio.
I granata di Mario Vittadello si salvano sicuramente se escono vincitori da Feltre con qualsiasi punteggio, mentre in caso di parità allo stadio Zugni Tauro bisognerà che il Levico non colga i tre punti in Adria, oltrepassando così Cuomo e compagni (40 contro 39): diventerebbe decisivo allora l’esito di Cartigliano-San Donà, che in caso di vittoria dei padroni di casa chiamerebbe in ballo anche il Chions nel caso perdesse con l’Arzignano. In caso di pareggio a Cartigliano (col San Donà comunque ai playout o alla peggio in Eccellenza), si rischia un conteggio a tre assieme alla Clodiense e al Chions -sempre ipotizzando la sua sconfitta contro i berici- che premierebbe i vicentini con la salvezza diretta e farebbe spareggiare proprio le ultime due per evitare l’accesso ai playout, nonostante una beffarda parità di punti anche negli scontri diretti fra le tre (conterebbe la differenza reti, con Cartigliano-Chions 3-1 lo scorso 21 ottobre, che diventerebbe decisiva). Con il San Donà vincente a Cartigliano, l’eventuale pareggio di Feltre basterebbe ai lagunari dato che spedirebbe ai playout proprio le due contendenti di cui sopra.
Esiste anche un caso, nemmeno troppo peregrino, di ammucchiata a 38 punti fra sei squadre. Data per acquisita la discesa del Sankt Georgen (al massimo può raggiungere quota 36) e la salvezza più comoda per il Chions, potrebbe verificarsi questa combinazione: sconfitta della Clodiense, il San Donà espugna Cartigliano, il Levico pareggia ad Adria, Belluno e Tamai timbrano il plausibile cartellino con i tre punti in trasferta. A quel punto entrerebbe in scena una megaclassifica avulsa che darebbe come responso il Levico e addirittura il Tamai già salvi per i successi negli scontri diretti, e manderebbe ai playout Belluno, Clodiense, San Donà e Cartigliano: sarebbero proprio i biancoazzurri del Veneto orientale -fino a poche settimane fa guidati dall’ex De Mozzi- i rivali dei granata nello scontro da disputarsi a Chioggia, uno scenario comunque che si cercherà di scongiurare in ogni modo dopo la grande rimonta del girone di ritorno e l’insperata posizione di vantaggio a 90 minuti dalla fine.
Come arriva la Clodiense allo scontro di Feltre? Con un po’ di acciacchi, cerotti e assenze decise anche dalle squalifiche del giudice sportivo, dopo le diffide dell’ultimo turno e le verifiche nei sei allenamenti di questa settimana a Ca’ Lino. Sicuramente non saranno della partita Emanuele Acampora e Pietro Baccolo, appiedati dall’ammonizione contro il Chions. Il tecnico Mario Vittadello dovrà rinunciare parzialmente agli infortunati Umberto Nappello e Lorenzo Cinque: perdite pesanti, trattandosi dei due attaccanti più prolifici assieme a Farinazzo. Ma se per il fantasista napoletano (l’uomo più in forma nelle ultime domeniche) la presenza in panchina sarà poco più che una formalità, il centravanti romano -sempre partendo di rincalzo- forse potrebbe dare il suo contributo per qualche minuto, sperando che non ce ne sia bisogno. Dati gli obblighi di età con gli under, la formazione che scenderà in campo allo Zugni Tauro è quasi fatta con Camerlengo in porta, Granziera e Pastorelli difensori esterni, Ballarin e Cuomo al centro della retroguardia, Martino, il recuperato Djurić ed Erman a centrocampo, Farinazzo, Fioretti e il millennial Gerthoux in attacco.
Quanto all’Union Feltre di mister Sandro Andreolla, brucia ancora la sconfitta rocambolesca di Levico, che da un lato ha tolto di mezzo i rossoverdi dal poter rincorrere la promozione diretta fino all’ultima giornata, dall’altro li ha messi in condizione di inferiorità rispetto all’Adriese nella graduatoria per i playoff (rebus sic stantibus, l’avversario dei dolomitici sarebbe il forte Campodarsego) e per partecipare, il prossimo anno, alla coppa Italia dei professionisti contro una formazione di serie C. Per questo i padroni di casa avranno motivazioni per far bene, con un orecchio al risultato di Adria: l’allenatore locale non può disporre dello squalificato Trevisan e dell’infortunato Tobanelli, vale a dire la coppia titolare dei difensori centrali. Inoltre Madiotto ed Episcopo non sono al meglio, anche se il parco giocatori è in grado di sostituirli degnamente. Due gli ex: il portiere Alberto Corasaniti e Beppe Arvia, regista in laguna nel girone d'andata. I contraccolpi tra i feltrini potrebbero essere più sul morale, con effetto backlash dopo la lunga risalita fin quasi alla vetta; ma lo stesso può dirsi per la Clodiense, che alla fine del girone d’andata -ovvero dopo la sconfitta interna prenatalizia proprio contro l’Union Feltre- era desolatamente ultima con solo 12 punti, e vedeva allontanarsi Tamai e Trento.
Un ruolo importante dovrebbero purtroppo giocarlo le condizioni meteo avverse, annunciate sopra Feltre e sulla regione intera: pioggia, vento forte, temporali non sono certo il massimo per esprimere il proprio gioco, senza contare l’effetto fortuito che potrebbero avere nella gestione della palla in tutti i reparti. Già una volta la squadra di calcio di Chioggia e Sottomarina, l’allora Union CS, fu chiamata a giocarsi la salvezza all’ultimo scontro in quel di Roteglia (Reggio Emilia) con un ingorgo nella coda della classifica: era il campionato Interregionale 1985-86, l’attuale serie D, e anche allora i granata parevano spacciati dopo il girone d’andata, per risalire perentoriamente nel ritorno. Nel diluvio gli atleti chioggiotti strapparono l’1-1 che, complici i verdetti dagli altri campi, salvò la formazione del presidente Franco de Paolis. L’augurio, chiaramente, è che date le tante coincidenze il finale sia analogo, magari con minor sofferenza.
Il campo di Feltre è comunque ricorrente in un altro momento importante nella storia della giovane società presieduta da Ivano Bielo: proprio allo stadio Zugni Tauro, l’11 settembre 2011, la Clodiense affrontò la sua prima partita ufficiale in campionato (Eccellenza). E la vinse, con un goal su calcio di punizione di Luca Margherita, come ricordano le cronache di allora e ancora oggi la memoria dei sostenitori più affezionati. A fare da trait d’union tra quella storia e quella attuale, l’allenatore sulla panchina ospite: che era allora ed è oggi sempre Mario Vittadello. L’ultimo precedente lo scorso anno, alla terza giornata di andata della serie D girone C, quando in terra dolomitica fu pareggio per 0-0. En passant, nel frattempo sotto il castello di Alboino -data la fusione dell’allora Feltrese con il Ripa La Fenadora per formare l’Union, com’è avvenuto anche a Venezia e Mestre- hanno cambiato nome, logo, colori sociali: eppure il pubblico e la tifoseria organizzata rispondono in massa, anche in trasferta...
Molte altre considerazioni troveranno spazio una volta archiviata la pratica salvezza, da un mercato scoppiettante che ha rivoltato l’organico come un calzino sia in estate che a dicembre, all’assenza di un goleador da 15-20 reti (i lagunari sono terzultimi nella classifica che riguarda il bomber più prolifico di ogni squadra): ma nonostante infortuni, sfortune dell’ultimo minuto, giovani lanciati e cresciuti subito da adulti, qualche arbitraggio scadente e un livello medio omogeneo sceso verso il basso -tanto che lo stesso Arzignano pur avendo vinto il torneo non è la squadra champagne di un campionato fa- la Clodiense Chioggia Sottomarina è ancora là a giocarsi le proprie carte da una posizione, se non di privilegio, almeno con più vie d’uscita e senza che nessuno le abbia regalato niente. Il resto spetta a chi scenderà in campo, a chi darà le giuste indicazioni dalla panchina, e perché no all’anima dei chioggiotti Aldo e Dino Ballarin dare un occhio alle maglie granata nei giorni in cui tutta Italia pensa a loro.

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