Fa male perdere così, al 93° minuto per un rigore tanto evidente quanto plateale, e dopo prolungate polemiche per la decisione arbitrale che accorda il 2-2 ai padroni di casa del Montebelluna. Fa male perdere dopo essere stati meritatamente in vantaggio, aver dominato per larghi tratti della ripresa e sofferto poco in retrovia. Fa malissimo vanificare il ritorno di Mario Vittadello in panchina e soprattutto la giornata di grazia di Luca Bullo, che con una doppietta dimostra di non essere più una promessa bensì una certezza: il talento chioggiotto classe 1999 ha sciorinato numeri d'alta scuola, impreziositi da due reti una più bella dell'altra. Eppure non è bastato a una Clodiense che, se deve portarsi dietro qualcosa di positivo dalla fredda e ventosa trasferta nella Marca trevigiana, è il sentirsi viva e pimpante, con il sangue e le doti che -come ha riconosciuto il mister avversario Feltrin- presto dovrebbero tirarla fuori dalle secche. Ma continuerà a far male il pugno di mosche stretto nelle mani allo stadio San Vigilio.
Fino a dieci minuti dalla fine la Clodiense stava vincendo, e anche tra lo sportivissimo pubblico biancoazzurro serpeggiava la considerazione che già il pareggio stesse addirittura stretto agli uomini di Vittadello, specie per la prestazione convincente nel secondo tempo. I lagunari all'inizio si sono schierati con il 4-4-2, ovvero Camerlengo in porta, Granziera e Acampora terzini, Ballarin e Cuomo difensori centrali, Arvia e Abrefah a centrocampo, Bullo e Martino esterni, Barone e Farinazzo in attacco. In panchina si rivede Nappello pronto a subentrare, mentre cambia la batteria dei terzini: Bagarolo infatti è acciaccato e per rispettare le regole che obbligano a mandare in campo almeno un elemento non maggiore di 18 anni a sinistra va il 2001 Acampora, con a destra il rispolvero di Granziera. Il "Monte" manda in campo Milan, Spagnol, Fornasier, Del Colle, Guzzo, Moretto, De Vido, Nchama, Mortaro, Fasan e Zago. L'arbitro dell'incontro è Djurdjević di Trieste, che dirige davanti a 250 spettatori.
Per i primi 25 minuti del primo tempo succede poco o niente: un tiro al volo di Barone che al 5° finisce alto, un'incursione di Fasan nel buco creatosi fra Granziera e Ballarin liberata da Acampora, che si mette in luce con autorevolezza in difesa e lungo la fascia a non far rimpiangere Scandilori. Vittadello dà indicazioni a Granziera, apparso un po' deconcentrato all'avvio, anche per il ritorno in una posizione -quella di terzino destro- non praticata da tempo dal difensore lagunare. Il Montebelluna pressa già nella zona della difesa chioggiotta, attacca dalla sinistra ma i tiri-cross di Nchama (nazionale della Guinea Equatoriale) non trovano sbocchi proficui. Ballarin sbriga di testa in corner un colpo di testa di Fornasier, scatta la trappola del fuorigioco da ambo le parti, la partita ristagna a centrocampo senza tentativi a rete fino al 26°, quando Abrefah sbaglia un passaggio indietro di testa: ne nasce un cross basso dalla sinistra di Fasan respinto da Cuomo, sul quale si avventa De Vido che calcia forte alla sinistra di Camerlengo e la palla si insacca.
Subito la reazione granata: lo stesso Abrefah in slalom conclude alto, Farinazzo riportato alla posizione di centravanti si incunea in area ma perde l'attimo buono, contrato con le spicce da Fornasier, e poi conclude dal limite, devia in angolo il portiere Milan. Sugli sviluppi del corner tira Abrefah ma un difensore si immola. La Clodiense inanella corner (6-1 il computo finale) grazie anche al peso offensivo di Barone spostato a sinistra. Proprio Vincenzo si incarica di battere una punizione dal limite conquistata da Abrefah, falciato da Zago: il fendente dell'attaccante napoletano, a oltre 100 km/h, viene toccato appena da Milan sulla traversa, ma la ribattuta è preda di Bullo che scaglia un sinistro di valida fattura all'incrocio opposto. Si va al riposo con un pareggio in extremis ma meritato, frutto di una partita dagli intermittenti contenutu tecnici, con il Montebelluna che ha attaccato per più tempo e la Clodiense ordinata ma non sempre attenta. Il vero vincitore è il vento freddo.
La ripresa inizia senza variazioni, e subito Fasan dalla sinistra in diagonale lambisce il palo di Camerlengo. Ma è la squadra chioggiotta a tentare di spostare l'equilibrio: al 57° Farinazzo si incunea in area ma viene portato fuori dal marcatore, il cross di Bullo dalla destra viene raccolto da Barone in rovesciata, palla fuori. I granata hanno iniziato il secondo tempo col giusto spirito, è opinione diffusa che anzi un eventuale ingresso di Nappello aiuterebbe la manovra offensiva: Umberto entrerà a un quarto d'ora dalla fine per rilevare Farinazzo. Al 68° Arvia pesca Barone in area, il suo tiro è salvato da Milan, sul prosieguo Abrefah calcia alto da buona posizione. La Clodiense forse ora meriterebbe il vantaggio, anche per la prestazione difensiva dei vari Cuomo, Ballarin e Granziera che salvano a più riprese da situazioni pericolose. Preme l'undici di Vittadello: al 70° su Bullo c'è un intervento discutibile in area, poi Arvia respinto in corner, Ballarin di testa impegna Milan. Fino ai cambi decisivi, come quello di Franceschini.
Minuto 73: Martino scambia con Arvia sulla sinistra, cross basso del regista, non ci arriva Farinazzo ma sbuca invece Bullo e insacca al volo, lasciando sul posto Fornasier. La doppietta del giovane chioggiotto doc scatena gli applausi anche dallo sportivissimo pubblico di casa. Sei minuti più tardi, però, il fattaccio: in area ci sono i biancoazzurri Fasan e Franceschini, i granata Ballarin e Acampora, tutti molto vicini. Fasan tenta di intromettersi, Ballarin tocca la sfera che resta nella disponibilità di Fasan, mentre Franceschini scivola in fuorigioco dopo aver bypassato Acampora. A questo punto è Fasan, da terra, che beffa Camerlengo in uscita. Tutto okay, non fosse che il guardalinee aveva alzato la bandierina a indicare l'offside: ma l'arbitro, che durante l'azione era a centrocampo, è irremovibile e assegna la rete al numero 10 di casa, dopo minuti di vibranti proteste clodiensi. Ma in serie D non c'è la VAR, per cui l'arbitro triestino Djurdjević avrebbe potuto tenere in altro conto le parole del suo collaboratore: anche se dopo svariate visioni delle immagini non vi è ancora sicurezza quanto alla dinamica della rete.
Si accendono i riflettori sullo stadio, lumi vengono anche da qualche tocco pregevole di Nappello. Pelizzer rileva Martino, i granata tornano a macinare gioco ma Barone non arriva sul cross di Bullo, che poi tira anziché passare il pallone in una tambureggiante azione di contropiede. Le squadre sono lunghe, ogni azione può essere un pericolo: così, mentre l'inerzia si trascina al pareggio relativamente logico ma pur stretto alla Clodiense, arriva la doccia fredda. Fasan parte da destra e scarta due o tre elementi, fino a Granziera che lo abbatte: rigore ineccepibile con Del Colle che spiazza Camerlengo quando l'arbitro fischia la fine del match. Domenica allo stadio Ballarin col Tamai occorrerà riscuotere il credito odierno con la fortuna.
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