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giovedì 11 ottobre 2018

COPPA ITALIA SERIE D: LA MALEDIZIONE AMBROSIANA SI ABBATTE ANCORA SULLA CLODIENSE, TRADITA DA INCERTEZZE E SFORTUNA

La Clodiense Chioggia Sottomarina esce dalla coppa Italia di serie D nel modo più beffardo, dopo una delle partite più fertili di occasioni in questo inizio di stagione. Ma l’Ambrosiana, autentica bestia nera dei granata, si conferma una maledizione portando via i tre punti dallo stadio Ballarin come spesso le accadeva negli anni scorsi, grazie a un’incerta uscita del portiere lagunare Camerlengo disturbato dal giovane centravanti ospite Righetti. Le grandi parate di Squaranti e qualche imprecisione hanno fatto il resto, anche se va detto che nel secondo tempo i veronesi hanno attaccato di più. E alla fine del match la squadra è rimasta per un’ora negli spogliatoi assieme all’allenatore Mattiazzi e al presidente Ivano Bielo, per riprendere il filo e correre ai ripari finché si è in tempo.

Squalificati Pellizzer e Pregnolato, l'allenatore granata dà spazio a Camerlengo in porta, Bagarolo Granziera Cuomo Scandilori in difesa, Arvia ed Erman a centrocampo, Farinazzo e Martino sulle ali, Cecconello e Barone in attacco. Un 4-2-4 dinamico che in fase difensiva ripiegava nel classico 4-4-2. Molti giovani e riserve nell’undici iniziale dell’Ambrosiana, schierato da Tommaso Chiecchi tenuto conto delle assenze. Arbitra l'incontro Rinaldi di Bassano del Grappa sotto un cielo sereno con ventilazione apprezzabile, e davanti a circa cento spettatori.
Al sesto minuto un cross basso di Barone trova Martino defilato a sinistra, il suo diagonale è salvato sulla linea da Squaranti con l’aiuto di un difensore. Prime schermaglie, con Barone che perde l’attimo buono su azione da calcio d’angolo. Il gioco scorre fluido ma ancora improduttivo, la Clodiense alza i ritmi impostando l’azione già dalla difesa. Dopo una serie di calci d’angolo, la grande occasione granata arriva al 27’ con un traversone di Erman dalla sinistra e l’inserimento di Granziera che incredibilmente mette a lato da due passi con la porta sguarnita.
Al 39° una rovesciata plastica di Martino dopo una deviazione chiama all’appello la grande parata in tuffo di Squaranti, tutto molto spettacolare. La partita è spezzettata e l’esperimento del doppio centravanti in casa granata pare non dare frutti. La Clodiense cerca poco il tiro da fuori area, anche se Scandilori semina scompiglio sulla sinistra e Arvia è dappertutto. In contropiede, Righetti serve Borgogna che sbilanciato tira alto di sinistro. Si va al riposo sullo zero a zero, con superiorità chioggiotta.
Riprendono le ostilità con una incursione di Martino bloccata dall’estremo avversario. La ripresa sarà quasi un fatto personale tra gli avanti rossoneri e una gigantesca prestazione di Marco Cuomo, in difesa dove chiude tutto e sui calci da fermo, quando sarà il più pericoloso nonostante la nutrita batteria di attaccanti schierata da Mattiazzi lungo il corso del match. La Clodiense fraseggia con azioni elaborate cercando profondità ma si espone alle ripartenze ospiti, come al 52° quando Borgogna si invola sulla destra e testa i riflessi di Camerlengo con un diagonale preciso e potente destinato agli incroci. Primo corner della partita per l’Ambrosiana, che reclama il rigore per una trattenuta di Granziera ai danni di Aloisi, ma l’arbitro Rinaldi lascia correre.
Sale in cattedra Marco Cuomo: il difensore napoletano respinge più volte i cross bassi delle ali, liberando l’area e facendo ripartire l’azione. Anche in assenza di Alberto Ballarin il numero 4 dimostra tutte le proprie qualità, sostenendo la squadra nel momento più difficile: in difesa è dappertutto. Le folate veronesi si infrangono contro questo baluardo, che difficilmente ricorre al fallo per fermare molte azioni anche complicate, con un gran senso della posizione. Da lui, più tardi impiegato anche a centrocampo come sul finale di Arzignano, parte spesso l’azione in combinazione con Arvia. Qualcuno si chiede dove sia finita la Clodiense spietata di inizio settembre. Brilla tuttavia anche un volitivo Bagarolo, che sulla corsa strappa palloni servendoli agli avanti: come in questo caso con il corner guadagnato da Barone. Al 60° due colpi di testa consecutivi di Cuomo su altrettanti calci d’angolo diventano nitide occasioni da goal, salvate sempre sulla linea. L’Ambrosiana è sul punto di capitolare, Cuomo da corner è praticamente immarcabile e arriva sempre nel posto giusto al momento giusto. In contropiede il neoentrato Rossi colpisce l’esterno della rete, poi è l’ottimo Rivic ad andare al tiro, a lato. Al 64' entrano Bullo e Leveh nella Clodiense, escono Farinazzo e Cecconello. Non cambia niente tatticamente, c’è curiosità per la punta ghanese che però delude l’attesa.
Al 71° la rete che decide il match: traversone lento da sinistra, il 18enne Righetti e Camerlengo assieme sulla palla, entrambi a braccio alzato. La palla sbatte fra spalla e guancia di Camerlengo e finisce in rete. La Clodiense cerca il riscatto cinque minuti più tardi con una zuccata di Bullo, salvata in corner da un colpo di reni del solito Squaranti. All’81° ultima cartuccia granata, affidata sempre a un colpo di testa di Cuomo che Squaranti devia negando il meritato goal del pareggio. Nell’azione successiva Leveh fa confusione con i due piedi e la circostanza sfuma. Ancora Rossi in diagonale, blocca a terra Camerlengo; lo stesso poco più tardi dalla destra, su tentativo di Testi.
La partita termina mestamente col successo dell’Ambrosiana, che nel prossimo turno affronterà i bresciani del Rezzato. In casa Clodiense invece si mastica amaro nonostante le numerose occasioni. Il probabile rientro di Nappello è una delle chiavi per dare più fantasia e imprevedibilità alle azioni offensive. Domenica una vittoria interna contro gli altoatesini del Sankt Georgen, meglio se convincente dal punto di vista del gioco, aiuterebbe a dissipare le nubi.

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