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domenica 24 novembre 2019

DOPPIETTA DI "RIVI SINDACO" (PRIMO GOAL IN FUORIGIOCO?) E IL MESTRE SI INSEDIA AL 4° POSTO, SCAVALCANDO 2-0 L'UNION CLODIENSE

La prossima domenica, 1° dicembre, Mestre andrà al voto assieme a Venezia per dividere l’attuale Comune in due entità amministrative. E se il risultato dovesse essere favorevole ai separatisti, la tifoseria arancione avrebbe già eletto il suo sindaco: è Luca Rivi, centravanti marchigiano che tre anni fa portò a suon di goal l’allora Clodiense dall’Eccellenza alla serie D, e ora fa la fortuna del Mestre con cinque successi nelle ultime cinque partite. Allo stadio Baracca, gremito nonostante la pioggia resasi anche fittissima nel corso del match, i padroni di casa sconfiggono per 2-0 i granata di Chioggia e Sottomarina, con un certo merito anche se il punteggio è stato sbloccato in condizioni di assai probabile fuorigioco.

Ma per tutto il primo tempo la partita è stata condotta da Fabiano e soci, abili a sfruttare la compattezza del 3-5-2 e a rischiare assai poco in difesa; nel secondo tempo, paradossalmente, dopo il goal a freddo è stata la squadra di Vittadello a occupare la metà campo avversaria, esaltando il portiere Rosteghin che si è opposto in modo egregio a una saetta di Djurić. Un errore della difesa lagunare ha poi aperto le porte al raddoppio di “Rivi sindaco” che ha chiuso il match all’80°. Ma oltre al Mestre ci sono stati altri vincitori: gli ultras delle due squadre, capaci di cantare per 90 minuti e di creare colore (memorabile il lungo bandierone arancio) in un clima di rispetto reciproco, riconosciuto anche dallo speaker dello stadio. Erano oltre 120 i supporter chioggiotti in curva sud, e almeno la gara della voce è stata portata a casa.

La squadra ospite si schiera con Boscolo in porta, Martino, Ballarin, Granziera e Ostojić in difesa, Djurić ed Erman a centrocampo, Perrotti e Gerthoux alle ali, Marangon dietro il centravanti Broso. In panchina Bedendo, Pupa, Biolcati, Baccolo, Vianello, Duse, Posocco, Tattini e Corado. L’allenatore mestrino Gianpietro Zecchin davanti a Rosteghin manda in campo i difensori Brentan, Severgnini e Gritti, i laterali Martimbianco e Gasparini, Poletto e Corteggiano in mezzo al campo, Granati e Fabiano ad assistere Rivi. Tra le riserve Secco, Paccagnella, Tonolo, dell’Andrea, Chin, de Polo, Caccin, Bigoni e Montagner. Ben cinque gli ex di turno nel Mestre. Arbitra Simone Pistarelli della sezione AIA di Fermo, un direttore di gara con la fama di “casalingo” acquisita sul campo vedendo i risultati di questa stagione. Oltre 600 gli spettatori sotto un cielo perennemente plumbeo.
Dopo una punizione di Marangon al 7°, uscita a lato, Fabiano prende in mano le redini della propria squadra: l'ex giocatore del Venezia e della Pro Vercelli in serie B si dimostra giocatore d'altra categoria anche a 35 anni e prova in continuazione il tiro dopo aver inceduto in punta di fioretto. Le conclusioni non impensieriscono Giacomo Boscolo, come fa invece quella di Granati al 34° che in diagonale chiama all'appello i riflessi del giovane estremo difensore granata. È il momento dell'acquazzone e il Mestre rimedia tre cartellini gialli nel primo tempo, rispettivamente a Brentan, Gasparini e Gritti per falli su Marangon, Perrotti e Martino. Non accade altro nei primi 45 minuti, ma i fuochi d'artificio sono dietro l'angolo.
Al 46° infatti Martimbianco avanza in area senza ricevere chissà quale contrasto, prova il tiro-cross anche veloce e potente che incoccia nella testa di Rivi (solissimo), il quale ha buon gioco a mettere in rete. Piccolo particolare, la posizione di partenza della punta mestrina lascia molti dubbi, considerando anche che deve inarcarsi all'indietro per colpire di testa (segno che era ancora più avanti). A niente valgono le proteste di capitan Ballarin e di tutta l'Union Clodiense, il Mestre si porta in vantaggio e non resta che provare subito la riscossa.
In effetti la squadra di Vittadello si riversa in avanti e al 59° un angolo di Erman trova la mezza rovesciata di Djurić, con il pallone che esce di poco alla sinistra di Rosteghin. Boscolo -con l'assistenza di Martino- in uscita toglie dai piedi di Rivi la palla del raddoppio, prima di una tambureggiante azione offensiva granata: Marangon crossa da destra, Broso ci arriva ma la palla esce dall'altra parte, dove la recupera Perrotti, controcross di Marangon respinto dalla difesa, arriva Djurić il cui sinistro è bloccato a terra da Rosteghin.

Mentre Chin rileva l'ottimo Fabiano, è il momento migliore per l'Union Clodiense: al 64° l'occasione più ghiotta, con un traversone di Martino per la testa di Marangon, la palla rimane in area nell'indecisione della difesa di casa, irrompe Djurić che di prima intenzione, con precisione e potenza scaglia un bolide verso la porta: Rosteghin è in vena di miracoli e toglie la palla dalla rete, per la disperazione dei chioggiotti che già pregustavano il pareggio. Il copione è chiaro: sotto una pioggia tornata fitta, l'Union Clodiense padrona del gioco, Mestre in contropiede. Ma all'80° i padroni di casa raddoppiano con la palla "consegnata" a Rivi il quale, da posizione defilata, resiste a Granziera e calcia in diagonale battendo Boscolo.
Il goal del 2-0 chiude l'incontro senza successive reazioni, se non quella encomiabile degli ultras che cantano e fanno sciarpate anche al 90° sullo 0-2. Se è vero -come ha detto Mario Vittadello ai microfoni nel dopo partita- che il primo tempo è stato giocato sotto tono, e che il risultato è cambiato con la benevolenza della terna arbitrale, è altrettanto vero che gli errori difensivi si pagano. Quanto a quelli offensivi, bisognerebbe prima tirare in porta: e al netto delle due conclusioni pericolose a firma di Marco Djurić, lo specchio avversario non è stato mai centrato, e nemmeno cercato. Domenica prossima, allo stadio Ballarin contro il Villafranca Veronese, servirà un'altra Union Clodiense.

Le pagelle dei granata:

Boscolo Palo 6.5: si salva bene su Granati nel primo tempo e chiude la porta a Rivi nel secondo. Nei goal non può niente, si apprezzano gli ormai soliti interventi in uscita, anche in un campo come questo.

Martino 5.5: non il solito Martino. Prova qualche traversone e rare galoppate, più che altro tiene la posizione contro Gasparini e i raddoppi di Granati o Fabiano. Nel primo goal di Rivi forse la diagonale doveva essere sua.

Ballarin 6.5: libera praticamente tutti i palloni che passano dalle sue parti, e ha il merito -da capitano- di non far degenerare la partita dopo il primo goal in probabile fuorigioco e i falli da ammonizione in campo.

Granziera 5.5: riportato al centro per le assenze di Cuomo e Pastorelli (entrambi in tribuna centrale), non se la cava male nel blando assedio arancione nel primo tempo. Nel secondo Rivi lo coglie alle spalle e lo induce all'errore del raddoppio.

Ostojić 6: le due diagonali perfettamente messe in pratica nella prima frazione di gioco, a sbrogliare altrettante situazioni pericolose, la dicono lunga dei suoi miglioramenti a sinistra. Ma anche lui finisce nel pasticcio del 2-0.

Djurić 6.5: è l'unico che prova a tirare in porta con efficacia, dapprima mettendo fuori una semirovesciata e dopo chiamando Rosteghin a un intervento assai difficile. Inoltre smista il gioco come sa, anche con proprietà tecnica.

Erman 5.5: la squalifica di due settimane lo ha reso un po' farraginoso. Meglio in fase di tackle, ma quel che gli si chiede è anche il rilancio pulito dell'azione. E non guasterebbe se prendesse il coraggio a due mani per tirare da fuori.

Perrotti 5.5: non era terreno per le sue doti di tecnica, velocità, cambio di passo e infilate chirurgiche. Ciononostante, contiene Gasparini e lo obbliga al fallo da ammonizione. Sparisce con il tempo prima della sostituzione. (Tattini 5.5: entra in campo con voglia di fare, poi le condizioni meteo, l'accorta disposizione del Mestre e una forma che non può essere ottimale lo hanno fatto presto desistere).

Gerthoux 5.5: anche la sua velocità, come la tecnica di Perrotti, viene penalizzata dal campo e dal meteo. Ma gli alibi si fermano qua: tolto il tap-in sul tiro di Djurić sventato da Rosteghin, non si vede praticamente mai. (Duse 5.5: si piazza a centrocampo liberando la fascia sinistra d'attacco per Marangon. Cerca di tamponare i contropiedi mestrini facendo il pendolo tra le due fasi).

Marangon 5.5: un paio di volte rifinisce per i compagni meglio piazzati, ma perde lo scontro a distanza con l'altro top player Fabiano e non dà quasi mai l'impressione di poter fare la differenza, anche da fermo. Cosa succede, Jack? (Vianello s.v.)

Broso 5.5: aggancia un cross di Marangon ma non lo trasforma (era difficile), cerca di aprire spazi ma in condizioni ambientali non favorevoli. Per il resto gira troppo al largo dalla porta, e il gioco lo sorvola senza accenderlo. (Corado 5.5: ha una palla giocabile, per il resto è addomesticato dalla difesa avversaria).

Vittadello 6: a differenza di altri suoi colleghi, non ha in panchina alcun game-changer cui rivolgersi nei momenti in cui serve torcere a proprio vantaggio il match. Le indicazioni di mercato sono chiare, ma intanto c'è da partorire qualche idea nuova.

Mestre: Rosteghin 7, Brentan 6, Severgnini 6, Gritti 6.5, Gasparini 6.5, Martimbianco 6, Poletto 6.5, Corteggiano 6, Granati 6.5, Fabiano 7, Rivi 7 (Tonolo 6, Chin 6.5, Bigoni 6, de Polo s.v.). L'allenatore Zecchin 6.5.

L'arbitro Pistarelli 5.5: avalla la visione del suo guardalinee e convalida il primo goal di Rivi, probabilmente viziato. Quanto ai cartellini vede giusto, forse ce ne poteva stare anche uno su Erman.

Lo stadio Baracca: terreno sufficiente dopo l'acquazzone, con scostamenti progressivi. Bar funzionale, tribuna centrale coperta e spazio per i giornalisti adeguato; ma manca una sala stampa e i parcheggi non sono sempre agevoli. Si attendono da tempo lavori di aggiornamento.

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