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domenica 20 ottobre 2019

L'UNION CLODIENSE PERDE L'IMBATTIBILITÀ AD ADRIA: ALIÙ E LAURIA STENDONO I LAGUNARI NELLA RIPRESA

Succede. O certamente può succedere di perdere la prima partita in campionato alla nona giornata, dopo oltre sette mesi d’imbattibilità, in casa di una squadra costruita per vincere come l’Adriese: quindi l’Union Clodiense non deve fasciarsi la testa per il 2-0 subìto allo stadio Bettinazzi, consapevole di quanto fatto finora. Semmai preoccuparsi di altre fasce, quelle indossate da Alberto Ballarin dopo la sua forzata uscita al 18’ per noie muscolari: il capitano è in forse per l’anticipo di sabato allo stadio omonimo contro il Campodarsego di Calì, d’Appolonia e Pasquato.

Le reti di Aliù e Lauria -quest’ultima peraltro contestata a causa di un sospetto fallo su Djurić e di un successivo presunto fuorigioco- niente tolgono al percorso compiuto e al valore della rosa, che oggi si è espressa al massimo solo nei primi minuti di gioco costruendo due o tre palle goal. Semmai il successo dell’Adriese aiuta a far luce sui problemi da risolvere, eventualmente in sede di mercato: i lagunari sbandano a sinistra dove le tante soluzioni provate (quasi tutti adattamenti di giocatori che rendono meglio in altri ruoli) non convincono. E poi l’attacco, al netto dei recuperi fisici ancora asfittico ed evanescente, al cospetto della straripante abbondanza di cui dispone mister Luca Tiozzo.
Un premio, riconosciuto da tutto lo stadio gremito, va invece agli ultras della curva Franco de Paolis, che al 20’ hanno esposto uno striscione in omaggio a Giulia Lazzari, la giovane adriese uccisa nei giorni scorsi dal marito: applausi e cori di ringraziamento dalla curva locale e dall’intera gradinata, unite anche nell’affetto per capitan Ballarin e per Giacomo Marangon, il grande ex che ha disputato 35 minuti nella ripresa. Prima dell’incontro, scambio di gagliardetti tra il sindaco di Adria Omar Barbierato e l’assessora allo sport del Comune di Chioggia, Isabella Penzo, nel nome di Aldo e Dino Ballarin che nel Novecento hanno unito le due città. Una partita quindi dai mille significati.
Il tecnico lagunare schiera Boscolo Palo in porta, Martino, Ballarin, Pastorelli, Ostojić in difesa, Djurić, Cuomo ed Erman a centrocampo, Baccolo dietro le punte Broso e Gerthoux. In panchina Bedendo, Granziera, Pupa, Duse, Vianello, Rosa, Perrotti, Marangon, Tattini.
Tiozzo manda in campo Cabras in porta, Mantovani, Boscolo Berto, Scarparo e Vecchi in difesa, Pagan e Lo Sicco a centrocampo, Beltrame e Nobile ali avanzate, Lauria dietro il centravanti Aliù. Tra le riserve Demalija, Alfano, Pandiani, Lala, Busetto, Novembre, Parolin, Tagliapietra e Florian.
Arbitra Adolfo Baratta della sezione AIA di Rossano sotto un cielo sereno e davanti ad almeno 900 spettatori, con nutrita rappresentanza della tifoseria chioggiotta che ha dato spettacolo fin dall’avvicinamento al campo.

Parte molto bene la squadra ospite: al 2° tira Djurić, alza in angolo Cabras; sugli sviluppi del corner, Ostojić di testa mette fuori. Un minuto dopo è Gerthoux a involarsi in contropiede: il diagonale del velocissimo numero 11 si perde di poco a lato della porta di Cabras. Un appoggio imperfetto di Giacomo Boscolo Palo serve gli avanti di casa, ma il portiere lagunare si rifà distendendosi sul diagonale di Nobile e negandogli la gioia del goal.
Cresce l’Adriese soprattutto con lo sfondamento a destra, dove giocano i vari Beltrame (migliore in campo), Mantovani e anche Lauria: due colpi di testa mancati da Aliù e un salvataggio di Cuomo in anticipo, inframmezzati dalla sostituzione testuale di Ballarin con Granziera. Il neoentrato si dispone da terzino destro, Cuomo scala in difesa e Martino viene liberato lungo l’out destro. Un colpo di testa sbilenco di Djurić, sempre da calcio d’angolo, e una discesa di Mantovani che si infrange tra le braccia di Boscolo Palo segnano la fine di un primo tempo piacevole ed equilibrato.
Il secondo inizia con il goal del cecchino Aliù al 49°: Beltrame scappa ad Ostojić (non di rado fuori posizione), cross perfetto e il centravanti di origine albanese sceglie il tempo meglio di Granziera, insaccando da pochi passi. Blande proteste chioggiotte al 52° per un presunto intervento di Pagan su Martino, nel prosieguo dell’azione Djurić calcia a lato. L’Adriese legittima il vantaggio con un secco tiro di Nobile che colpisce il palo al 54°.

Tre minuti più tardi tutto lo stadio applaude Giacomo Marangon che subentra a Baccolo per calciare sùbito una punizione senza esito. Attacca ancora l’Union Clodiense, al 62° la palla smanacciata da Cabras arriva a Gerthoux che calcia a colpo sicuro ma la palla è controllata prima della linea di porta da uno dei tanti difensori piazzati. La direzione di gara ha lasciato a desiderare, specie quando non vede l’affossamento di Broso a metà campo e anzi gli fischia un calcio di punizione contro.
Marangon prova tre volte a cercare il centravanti calabrese con traversoni dalla trequarti, ma i colpi di testa del numero 9 in torsione escono senza creare pensieri a Cabras. Al 73° il goal di Lauria, contestato dagli ospiti: il fantasista di casa si ritrova da solo davanti a Boscolo Palo e lo batte con un pallonetto sul quale niente può fare la disperata corsa di Martino. Azione convulsa nel finale con tanti tentativi clodiensi di trovare uno spiraglio, che invece rinviene l’Adriese lanciando in contropiede Lauria, solissimo eppure in grado di farsi rimontare dalla difesa in maglia bianca. Il finale è tutto per la festa casalinga, e per il rammarico avversario.


Le pagelle dei granata:

Boscolo Palo 6.5: non ha colpe sui goal e para con sicurezza almeno due volte, uscendo sempre con proprietà. Un suo rinvio poco vigoroso nel primo tempo ha rischiato di creare problemi, ma sempre lui li ha risolti parando il tiro di Nobile.

Martino 6: solita grinta e generosità, copre anche tre ruoli durante il match e cerca di crossare palloni utili. Purtroppo in mezzo all'area adriese nessuno anticipa i difensori locali.

Ostojić 5: continua a palesare difficoltà sulla fascia sinistra (non la sua), e vi aggiunge del proprio con l'avanzare e il dover poi rincorrere. L'ombra del giocatore preciso ammirato sulla fascia destra. Di Beltrame si ricorderà a lungo.

Ballarin s.v.: la sua partita dura solo 18 minuti per via della contrattura muscolare (Dal 18° Granziera 5.5: sbaglia qualche anticipo, prova a salire ma senza operare cross giocabili. Aliù ha buon gioco nei suoi confronti durante il primo goal).

Pastorelli 5.5: Aliù è un "cliente" assai problematico, specie sul gioco aereo. Anche in questo caso un paio di anticipi e rinvii non perfetti avrebbero potuto mettere in difficoltà la porta. Ricordiamo sue domeniche migliori.

Erman 6: in combutta con Djurić strappa palloni nel primo tempo e cerca come al solito di giocarla in verticale, oltre al consueto apporto nelle palle da fermo. Viene sostituito al 58°, con qualche perplessità: avrebbe potuto essere ancora utile. (Tattini 5.5: si piazza a destra ma non si vede praticamente mai. Da uno come lui ci si attende di più, dopo il promettente avvio di campionato).

Baccolo 5: messo in campo dall'inizio un po' a sorpresa, non riesce a trovare la posizione né a favorire gli inserimenti di Martino. Poi arretra, e viene chiamato in causa solo per fare da sponda sui calci di punizione dalla trequarti. (Marangon 6: si è allenato una sola volta ed è sceso in campo per onor di firma, risultando comunque prezioso anche per il timore che incute in avversari che lo conoscono bene. Siamo certi che il ritorno ad Adria lo aveva sognato differente, e noi con lui).

Djurić 7: il migliore dei suoi. Parte a razzo, travolge tutto quello che incontra, tira e lancia, raddoppia in marcatura oltre al solito contributo davanti la difesa. Cala alla distanza ma la sua prestazione resta convincente.

Broso 5: probabilmente è ancora a corto di condizione e sicuramente è isolatissimo (il 4-3-3 resta sulla carta trasformandosi in 4-5-1 o 4-4-2), ma sbaglia tutto quello che può sbagliare, sia nei colpi di testa che nelle rare sponde. Prende falli che l'arbitro non vede, ma non può bastare a giustificare prove incolori e interlocutorie. Che sia l'unico centravanti in rosa, peraltro, è cosa nota.

Cuomo 6: dislocato tra il ruolo di interno a centrocampo e quello di centrale difensivo, sbroglia qualche minaccia e verticalizza da regista. Qualche errore di misura non inficia il giudizio di piena sufficienza.

Gerthoux 6: assai veloce, già al 2° minuto può andare a rete ma il suo diagonale si spegne a lato di pochissimo. Ha un'altra occasione nella ripresa, sventata sulla linea. Almeno tiene impegnata la difesa e ci prova: giocasse più centrale e vicino alla porta...

Vittadello 5.5: poco coraggiosa la formazione iniziale al cospetto di un avversario dipinto come non irresistibile in difesa, testuale anche la sostituzione di Ballarin con Granziera (a mente fredda avrebbe valutato anche lo spostamento del baricentro in avanti). Cambia qualche carta in tavola ma con risultati intermittenti. Checché ne dica, ha bisogno di un centravanti da goal e di un giocatore specifico per la fascia sinistra difensiva.

Adriese: Cabras 6, Mantovani 6.5, Vecchi 6, Boscolo Berto 6, Pagan 6, Scarparo 6, Beltrame 7.5, Lo Sicco 6.5, Aliù 6.5, Lauria 7, Nobile 6.5 (Pandiani 6, Busetto 6, Parolin s.v., Tagliapietra s.v. Florian s.v.). Allenatore Tiozzo 6.

L'arbitro Baratta 5.5: adopera a volte due pesi e due misure per i falli, quando non sanziona quello su Broso ma la sua ripartenza del gioco. Dubbi sul fallo nei confronti di Djurić e sul possibile fuorigioco nell'occasione del secondo goal.

Lo stadio Bettinazzi: mostra tutti i suoi anni nei gradoni assiepati, nella pista d'atletica che fa vedere i giocatori quasi in miniatura, nel sostegno al centro della tribuna centrale. Ristoro minimale, servizi igienici diversificati (ma mancava il sapone). Ospiti ammassati in una tribunetta dall'altro lato, ma c'è l'idea che abbiano fatto entrare in campo -e alle reti- più spettatori del dovuto. Bene il parcheggio ospiti, in tanti si sono serviti di quello del centro commerciale Il Porto dall'altro lato di via Chieppara. Campo che necessita di interventi.

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