Un punto guadagnato dalla Clodiense Chioggia Sottomarina, due punti persi dall’Adriese. La sintesi più stringata dell’incontro odierno allo stadio Ballarin premia i padroni di casa, autori di una partita di grande temperamento e qualche destino avverso, come la sfortunata ricaduta nell’infortunio di Lorenzo Cinque -la cui partita è durata tanti minuti quanti il suo cognome- e penalizza oltremodo i polesani, che hanno sprecato un numero notevole di occasioni da rete dall’inizio alla fine del match: in entrambi i casi apicali, la palla buona era finita sui piedi solitamente precisi di Andrea Delcarro, uno dei grandi ex dell’incontro. Due calci di rigore hanno deciso il risultato, fischiati entrambi correttamente dall’arbitro bassanese Stefano Campagnolo: Nappello realizza per la Clodiense, risponde un Marangon meno funambolo del solito per gli ospiti. Con il giallo di un presunto doppio tocco del capocannoniere in seguito a una scivolata sul dischetto, anche se la revisione delle immagini pare dargli ragione.
Il campo sportivo è stato preso d’assalto dai tifosi dell’Adriese, soprattutto gli ultrà che hanno fatto un tifo incessante -applaudito l'ex di turno Ballarin- con striscioni e cori anche di matrice "ecclesiastica", spettacolo nello spettacolo. Quattrocento gli spettatori in una giornata soleggiata e fresca: in tribuna anche Tullio Barchielli, vecchia gloria dell’Union ClodiaSottomarina, e Marco Scarpa, collaboratore del commissario tecnico Mancini. Per i lagunari, l’allenatore Mario Vittadello manda in campo Camerlengo in porta, Cuomo, Ballarin e Pastorelli difensori centrali, Martino e Acampora esterni, Baccolo e Bagatti interni di centrocampo, Nappello di raccordo alle due punte Farinazzo e il neoacquisto Fioretti. Per la prima volta dunque il tecnico vicentino sceglie la difesa a 3, provata a fine anno nell’amichevole contro l’Arcella. In panchina Grego, Ranzato, Pupa, Granziera, Djurić, Erman, Bellemo, Luca Bullo e Cinque.
Risponde Florindo schierando Milàn, Nicola Boscolo Bisto, Boccioletti, Davide Boscolo Berto, Michael Pagan, Scarparo, Boreggio, Delcarro, Aliu, Marangon e Buratto. Di riserva Kerezović, Anostini, Tomasini, Meneghello, Boldrin, Nicoloso, Busetto, de Costanzo e l’altro ex Riccardo Santi.
Per i primi venti minuti la partita è un monologo degli uomini in completo granata (oggi la Clodiense era in total bianco): all'8° Delcarro calcia centrale un rigore in movimento, si oppone brillantemente Camerlengo. Tre minuti dopo, Aliu solo davanti al portiere locale mette fuori, forse convinto di essere in fuorigioco; esce anche una girata di Marangon al 15°, e poco dopo ancora il numero 10 impegna Camerlengo di sinistro dalla distanza. Adriese compatta nei raddoppi, i giocatori sono vicini e si aiutano molto, portando al tiro tutti i migliori; ma alla prima occasione, la Clodiense passa in vantaggio.
Al 21° Martino penetra dalla fascia destra verso l'aria e viene stretto nella morsa tra Delcarro e Boccioletti, guadagnando una punizione dalla lunetta. Lo specialista Nappello calcia indirizzando la palla all'angolo alto, ma Boreggio salta scomposto e la colpisce con il gomito: rigore e ammonizione per l'ala ospite. Del penalty si incarica lo stesso Nappello che segna, calciando a mezza altezza alla destra di Milàn, che pure aveva intuito la traiettoria. Clodiense inopinatamente in vantaggio dopo un netto dominio adriese: gli uomini di Vittadello oppongono corsa e determinazione, oltre ai piedi vellutati di Nappello.
Non ci mettono molto i primi della classe ad agguantare la parità. Al 32° Marangon calcia una punizione potente ed effettata dal limite, Camerlengo respinge come può e la palla resta in area, vi si avventa Aliu che viene spinto e falciato in corsa da Ballarin: rigore e giallo per il capitano clodiense. Ma il vero giallo avviene al momento del tiro: "Giacomino" durante la rincorsa scivola sul piede sinistro, e colpisce la palla col destro indirizzandola centralmente in rete. Sùbito Cuomo attrae l'attenzione dell'arbitro, come fa Camerlengo col guardalinee: secondo i difensori granata vi sarebbe stato un doppio tocco, che inficerebbe la validità del rigore. Campagnolo e il suo collaboratore invece propendono per la bontà dell'azione, ricevendo tardiva quanto probabile conferma dalle immagini.
Si riporta in avanti l'Adriese con il capitano Michael Pagan (ottima la sua prestazione) che crossa basso, Camerlengo non interviene, libera Bagatti vicino alla linea di porta, la palla finisce sui piedi di Delcarro che dal limite calcia a colpo sicuro, il portiere di casa è superato ma interviene Boscolo Bisto per ribadire in rete: però in fuorigioco. Probabilmente se il numero 2 di Sottomarina avesse lasciato correre, la palla sarebbe entrata egualmente e in modo regolare. Ancora un tiro-cross di Boccioletti dalla sinistra, al 42°, non incontra la deviazione di Buratto e Delcarro, pescato in fuorigioco dubbio. Allo scadere del tempo, Ballarin rischia la seconda ammonizione per un fallo appariscente a centrocampo nei confronti di Marangon: il capitano protesta contro la panchina ospite, Campagnolo chiude un occhio, mantenendo la Clodiense in undici uomini.
Al rientro in campo Ballarin si chiarisce con Pagan -i due hanno giocato assieme l'anno scorso ad Adria- e Vittadello sostituisce Bagatti con Granziera, portando Cuomo a centrocampo. La Clodiense gioca meglio del primo tempo: si fa presto vivo Fioretti, alla sua prima in maglia lagunare, che dal limite calcia in diagonale vedendosi respinto il tiro da Milàn in corner. Dopo un'ora di gioco finisce la partita del centravanti, sostituito da Cinque. Ma l'attaccante romano è sfortunato: vittima di una ricaduta, deve lasciare il terreno di gioco dopo una manciata di minuti, rimpiazzato dall'altro rientrante Djurić che si colloca all'interno destro, sventagliando pregevolmente più volte con aperture verso l'altra fascia.
Azione tambureggiante della Clodiense al 62° con Martino che salta Boccioletti e centra rendendo la vita difficile a Milàn, sulla ribattuta prima Acampora poi Nappello non trovano fortuna; risponde l'Adriese con tre conclusioni di Aliu, Marangon e Buratto, contrate rispettivamente da Camerlengo, Ballarin e Pastorelli. La Clodiense tiene le misure al quotato avversario: al 67° Farinazzo (oscura la sua prova rispetto alle abitudini) spreca un contropiede invitante servendo Nappello con poca precisione. E al 72° Buratto calcia una punizione, Aliu ci arriva con la punta del piede e Camerlengo ci mette ancora una pezza decisiva.
Poteva andare meglio al 75° per i chioggiotti: punizione tagliata di Nappello dalla trequarti sinistra, mischia in area sulla respinta corta di Milàn, né Djurić né Cuomo la risolvono. Sul capovolgimento di fronte è Ballarin a rischiare ancora una volta il secondo giallo per l'atterramento di Delcarro, ma anche stavolta Campagnolo lascia correre. Provvidenziale Pastorelli al 78° quando dice di no con il corpo al tiro di Aliu; l'ultima chance per gli uomini di Vittadello all'84° quando Nappello in contropiede apre col contagiri per Martino, che spossato dalla lunga corsa calcia d'esterno alla sinistra di Milàn, nonostante la posizione favorevole.
Una partita molto sentita dai tanti reciproci ex, con ripercussioni sul piano del nervosismo nel terreno di gioco (e per fortuna non tra i tifosi). Florindo quasi non fa cambi: «Stavano tutti bene», dirà poi al termine dell'incontro. Proprio allo scadere, ennesima grossa possibilità per l'Adriese: il guardalinee capovolge una rimessa in gioco che sarebbe spettata alla Clodiense, Aliu batte velocemente per il neoentrato Santi che guadagna il fondo e crossa basso in mezzo, irrompe Delcarro e dalla posizione in cui Rivera segnò il 4-3 alla Germania manda incredibilmente fuori. L'arbitro fischia la fine, a Chioggia si sospira di sollievo, in Adria c'è rammarico, in mezzo al campo ci si abbraccia tra amici che non se le mandano a dire.
In sala stampa Vittadello elogia l'attenzione dei suoi in una partita molto difficile, preparata bene durante il periodo natalizio anche dal punto di vista atletico col professor Dario Penzo e non solo da quello tattico con la nuova disposizione difensiva. Dal canto suo Florindo ammette di aver perso due punti, ma di non aver sottovalutato l'avversaria: il trainer adriese non si nasconde e ha ben chiaro l'obiettivo promozione. Fra i protagonisti, Michael Pagan emozionato nel giocare da capitano contro la squadra della sua città («La Clodiense non merita la classifica che ha»), mentre il motivatissimo Nappello ha garantito che continuando a giocare come oggi non possono tardare i risultati, ma occorre lavorare pensando di essere gli ultimi della graduatoria: Trento e Tamai hanno perso e ora l'ultimo posto pesa meno in loro compagnia. Domenica la Clodiense andrà a Borgo Valsugana per la partita contro il Levico Terme: all'andata fu 1-0 con goal di Barone, uno dei quattro segnati in casa fino a oggi. Ma le 12 reti realizzate in trasferta dicono che i tre punti in Trentino sono meno lontani da quanto si possa pensare.
Le pagelle dei granata
Camerlengo 7: ci mette i guantoni spesso e volentieri, soprattutto all'inizio su Delcarro e Marangon, ma anche su Aliu quando riesce ad arrivare sulla punizione di Buratto. Forse poteva portare all'esterno la punizione di Marangon da cui è nato il rigore, ma era potente ed effettata. Stefano è e resta una sicurezza.
Cuomo 6: dirottato alla parte destra della difesa a 3, ha il compito più difficile, ovvero spostare fuori zona Marangon. Gli riesce bene molto spesso, tanto che il numero 10 dell'Adriese fa meno magie del solito. Spostato poi a centrocampo, contribuisce alla prima diga. E una domenica o l'altra, magari, segnerà di testa da palla ferma.
Acampora 6: efficace da terzino, con sempre maggiore maturità che solo la pratica del campo può dare. Dai suoi paraggi attaccano in due o anche tre, lui risponde presente senza falli ma con tanta concentrazione. Limita al massimo le sortite sulla fascia, e contro avversari del genere non era proprio agevole. Battiato canterebbe "voglio vederti crossare".
Ballarin 5.5: non si discute la prestazione tecnica, con più di un intervento a salvare il risultato, anche in anticipo. Ma rischia due volte di lasciare la propria squadra in dieci durante una partita che sente molto, dopo l'ammonizione ricevuta per il fallo da rigore su Aliu: prima stende Marangon sotto gli occhi dell'arbitro, poi fa lo stesso con Delcarro e Campagnolo lo grazia.
Pastorelli 6: torna centrale di sinistra nella difesa a 3, come era nello scorso girone di ritorno. Si trova come un pesce nell'acqua e dalla sua parte non passa nessuno. Pregevole l'intervento sul tiro di Aliu al 78°, ci prova anche nelle incursioni offensive sui calci d'angolo. Un uomo su cui Vittadello può certamente contare.
Martino 6.5: il solito impagabile maratoneta, a breve dovrà fare il tagliando dei chilometri percorsi. E alla quantità unisce la qualità dei recuperi difensivi, la puntualità nelle proiezioni in fascia e pure due tiri pericolosi. Un girone fa ci chiedevamo di quale pasta fosse fatto: quello reinventato da Vittadello è un signor giocatore.
Bagatti 6: col turbante in testa prova a tenere collegati i reparti e innescare l'azione offensiva, spendendo pochi passaggi. Ma si fa notare soprattutto in difesa, quando salva l'insidioso cross basso di Pagan. Poi Vittadello lo toglie per dare maggior peso al centro del campo avanzando Cuomo, ma il giovane emiliano non ha sfigurato di fronte a tali rivali.
Baccolo 5.5: ha giocato tutta la partita contro l'Arcella per ritrovare il tono, e piano sta crescendo nel minutaggio. Anche oggi ha concluso l'incontro, durante il quale però è stato meno protagonista di quanto le sue risapute doti tecniche e l'abilità a muoversi tra i reparti gli consentono: da giocatori come lui ci si aspettano più azioni determinanti, se si vuole arrivare alla salvezza.
Fioretti 6: appena arrivato ha firmato una tripletta in amichevole, ora sta consolidando la conoscenza dei meccanismi (che peraltro non sono mai sempre gli stessi). Ha avuto una sola occasione, e stava quasi per fare centro a inizio ripresa: contro il Levico in teoria sarà meno difficile avere altri palloni da trasformare in rete.
Nappello 7: l'anima della squadra. Sia da trequartista che da mezzala e poi di nuovo vicino a Farinazzo, quasi ogni palla interessante passa dai suoi piedi. Trasforma freddamente il rigore (fermandosi un attimo prima del tiro), rischia di raddoppiare su punizione, cerca di mandare in goal Martino e le punte. Il tutto, senza essere ancora al 100% fisicamente: che Dio ce lo conservi così.
Farinazzo 5.5: ha giocato partite migliori, pur nella difficoltà. L'Adriese ha fatto possesso e qualche spazio per i suoi proverbiali contropiede si sarebbe anche liberato, ma la punta di Montagnana è stata penalizzata dal non avere un riferimento preciso quanto alla posizione da occupare, rispetto al solito. La speranza degli sportivi granata è che abbia tenuto i goal in "fresco" per il Levico.
Granziera 6: anche Davide entra subito bene in partita, facendo blocco con Ballarin e Pastorelli oltre a supportare le avanzate di Martino. L'Adriese ha i primi due marcatori del campionato, ma se oggi è passata solo grazie a un rigore, con le polveri di Aliu bagnate, è merito anche del ventenne scuola Inter.
Cinque s.v.: maledettamente sfortunato, ricade dove si era già fatto male a fine anno. La notizia più bella, per lui e per l'ambiente, sarebbe quella di una sua disponibilità a breve termine: la smania di essere a disposizione e riprendere l'attività ha giocato un brutto scherzo. Forza Lorenzo, c'è tanto bisogno di te.
Djurić 6: entra "a freddo" per l'emergenza-Cinque e scodella due bei cambi di gioco dalla sua posizione verso l'altra parte del campo. L'arbitro gli fischia un fallo contro quasi ogni volta che tocca la palla, forse disorientato dalla sua esuberanza fisica. Per poco non scrive il suo nome nel tabellino, in occasione della mischia generata dalla punizione di Nappello.
Vittadello 6.5: conferma innata sapienza cambiando modulo per adattarlo ai rischi della partita. Una difesa mobile gli ha dato un uomo in più a centrocampo, poi i cambi in corsa hanno comunque dato un assetto plausibile pur nella stringatezza delle soluzioni, tornando anche alla difesa a quattro quando necessario. La tenacia degli uomini in campo è tutta sua.
Adriese: Milàn 6, Boscolo Bisto 6, Boccioletti 6.5, Boscolo Berto 6.5, Pagan 7, Scarparo 6, Boreggio 5.5, Delcarro 5 (sa che gli vogliamo bene, e che i goal di oggi un campione come lui solitamente non li sbaglia), Aliu 6.5, Marangon 6.5, Buratto 6.5 (Anostini s.v., Santi 6).
Florindo 6.5: a questi livelli conta molto essere un selezionatore degli atleti giusti, in una rosa dove tutti -a parte forse il marziano Marangon- si equivalgono per qualità. Anche oggi ha dotato l'undici di gioco e iniziativa: fermare l'azione avversaria il prima possibile e mandarla avanti ai migliori, un po' come fa la Juve. Se per una volta non tutto fila liscio non gliene si può fare una colpa.
L'arbitro Campagnolo 6: legge bene gli episodi dei due rigori, con il corredo dei cartellini gialli. Probabilmente ha ragione nel convalidare il rigore di Marangon, ma nel finale avalla la clamorosa inversione di rimessa laterale che per poco non regala il goal all'Adriese. Gestisce una partita nervosa lasciando spesso correre: forse Ballarin sarebbe potuto andare prima sotto la doccia per doppia ammonizione.
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