Pagine

domenica 16 dicembre 2018

CLODIENSE BEFFATA A CHIONS: SBAGLIA UN RIGORE NEL RECUPERO E VIENE PUNITA DA UN COLPO DI BILIARDO

Diceva Freak Antoni che la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo. Il motto può ben adattarsi alla Clodiense Chioggia Sottomarina delle ultime settimane: gioca bene, tira in porta a ripetizione, in difesa regge senza patemi ma a volte gli arbitri come contro il Bolzano, a volte gli infortuni come oggi a Chions, e sempre i finali di partita dicono male alla squadra granata, che esce dal Friuli sconfitta per 1-0 al 93’ dopo aver fallito un calcio di rigore un minuto prima, e subendo un goal a dir poco rocambolesco. La partita -arbitrata da Peletti di Crema sotto un cielo nuvoloso e freddo, davanti a 250 spettatori- era già nata male, dovendo rinunciare a Tattini dopo la prima azione per infortunio al ginocchio, e alla mezzora si è rifatto sentire il risentimento muscolare di Umberto Nappello: l’allenatore Vittadello legge tatticamente benissimo il match, imposta un 4-4-2 che dopo la sfuriata dei padroni di casa verso la metà del primo tempo poteva colorare il match di granata, con le occasioni avute da Farinazzo e da Cinque.

Proprio il centravanti romano conquista un rigore a tempo scaduto e si fa ipnotizzare dal portiere Zonta; sul cambio di fronte, la potente punizione di Dimas Gonçalves viene deviata da Camerlengo sulla traversa, sul palo, per terra e poi sul corpo del portiere per scivolare in rete nella mischia. Una vera beffa per i lagunari, competitivi contro i sesti in classifica anche una volta rimasti in 10 per l’espulsione di Ballarin: ma coi complimenti non si fa classifica. Ora la graduatoria recita un mesto ultimo posto solitario, nonostante le prestazioni di quasi tutti gli effettivi, a cominciare dal commovente Martino, poi Djurić e Granziera: ma chi oggi era allo stadio Tesolin di Chions non può comunque credere che questa squadra chiuda il gruppo. Domenica a Chioggia, per l’ultima partita del 2018, scende l'Union Feltre di Beppe Arvia, che ha sommerso 5-0 il Levico dopo aver vinto in casa della capolista Adriese: la peggior avversaria possibile in questo momento, nonostante il rientro di Baccolo dalla squalifica.
Pronti, via, e alla prima incursione lungo la fascia sinistra Tattini si fa male al ginocchio. Medico e massaggiatore provano a farlo continuare, ma dopo 5 minuti il talentuoso giocatore romagnolo deve dare forfait, in luogo di Luca Bullo che riprende l’abituale posizione di ala sinistra. Al 4° Nappello si ritrova solo in area, rientra e calcia di sinistro ma debolmente, e blocca a terra Zonta. Dal 15° al 25° il periodo buono del Chions: prima Facca salta Martino (unica difficoltà della partita) e Granziera, ma la difesa libera in contropiede, poi due occasioni per Zucchiatti. Sulla prima Camerlengo respinge di piede, la seconda -deviata- finisce di poco sopra la traversa a spiovere. Quindi la prima delle bombe di Dimas Gonçalves, 35enne attaccante brasiliano passato anche per il Chievo: ancora Camerlengo alza in corner. Lo stesso Dimas al 23° crossa per Dal Compare che di testa mette di poco a lato. E la sfuriata finisce qui.
Al 30° anche Nappello si rassegna a uscire, per il riacutizzarsi di un vecchio risentimento muscolare: Vittadello, probabilmente scosso dalle frustate del Chions, sceglie di rinforzare la difesa affidandosi a Ballarin, allargando l’ottimo Granziera e avanzando un incredibile Martino, con Farinazzo più vicino a Cinque e in grado di scambiarsi la posizione. La Clodiense così si riassesta e non subisce più niente fino alla fine della prima frazione; anzi, prova qualche sortita proprio con Martino che dribbla un paio di avversari prima di calciare in diagonale per la facile presa di Zonta. La partita è molto spezzettata dai falli, Lorenzo Cinque è abbastanza isolato oggi e deve recuperare palloni dove li trova. Allo scadere del primo tempo Farinazzo tiene palla sulla sinistra, Bullo prova il numero riuscitogli contro l’Este e crossa basso per Cinque, che però viene contrato da Visintin. Si chiude così un primo tempo con più gialloblu che granata, senza tuttavia far male, ma anche con le grandi giustificazioni per le rinunce a due dei giocatori più tecnici e fantasiosi; oltre a Martino per qualità e quantità, spiccano le chiusure e i rilanci di Davide Granziera sia a centro area che quando esce dalla difesa, la mobilità di Farinazzo e la condizione in ascesa di Djurić, che come il terzino-ala lotta su ogni pallone.

Si riprende senza ulteriori cambi e al 52° l’arbitro Peletti annulla per fuorigioco il goal del friulano Facca, che ha intercettato quasi sulla linea di porta (e comunque al di là della difesa e della palla stessa) un tiro-cross di Zucchiatti dalla destra. La squadra di casa preme di nuovo, Dimas sfodera ancora l’artiglieria pesante dalla sinistra, Camerlengo risponde presente assieme alla difesa messa molto bene. Al 60° la prima occasione veramente efficace per la Clodiense: punizione dalla trequarti di Cuomo -oggi regista davanti la difesa- sulla quale Cinque va in torsione, la palla è destinata sotto la traversa ma Zonta con un colpo di reni riesce a deviarla quel tanto che basta per farla finire in corner. Cinque minuti più tardi la chance colossale capitata a Farinazzo: bel cross di Martino che pesca il numero 7 solo in area, sinistro centrale a porta squadernata e Zonta si ritrova il pallone addosso. Sul prosieguo, Bullo è sbilanciato e calcia alle stelle un piatto destro da buona posizione.
Un altro pericolo è portato alla porta di casa da Cinque, che si libera e calcia da posizione difficile: Zonta respinge ancora. Entra Marijanović che l’hanno scorso era compagno di squadra di Farinazzo e del suo marcatore Pastorelli, ed entra anche il 18enne Spadera che semina il panico al 73° con un dribbling ficcante sulla destra, rientra e calcia di sinistro a pochi centimetri dal primo palo. Una possibile svolta della partita avviene un minuto dopo, quando Ballarin (già ammonito per un precedente fallo su Facca) a giudizio dell’arbitro stende Dimas Gonçalves lanciato sulla sinistra: Clodiense in 10 ma la difesa non passa a 3, con l’arretramento di Cuomo e l’ingresso di Bagatti per Bullo. Martino passa sulla fascia sinistra d’attacco, Djurić e il neoentrato si piazzano a fare diga davanti alla retroguardia. La resistenza non è faticosa, il piano tattico di Vittadello tiene bene.

L’ariete sloveno soffre la museruola di Pastorelli e Acampora, tuttavia entra in area all’85° e tira, il suo destro viene fatto arrivare nella zona di Dimas che stavolta usa il goniometro per calibrare un diagonale di giustezza che attraversa l’area piccola ed esce non distante dal palo più lontano. Martino sempre protagonista nelle azioni d’attacco: prima non viene vista una spinta ai suoi danni, poi all’88° su calcio d’angolo il colpo di tacco del numero 2 trova (il ginocchio e) la mano del difensore locale Pertoldi: azione dubbia sulla quale il direttore di gara sorvola. La Clodiense conclude in forcing, Djurić calamita palloni con una prestazione in crescendo anche dal punto di vista dei minuti giocati, e al 91° in contropiede la grande possibilità di fare bottino pieno in trasferta, cacciando l’incubo di Montebelluna e di Cartigliano.
Lorenzo Cinque scappa a Dal Compare, che prima lo strattona per la maglia poi lo spinge a terra. Rigore ed espulsione per fallo da ultimo uomo del centrale gialloblu, che non la prende bene; il centravanti ospite prova a segnare per la terza partita consecutiva dal suo arrivo, che ha cambiato il modo di intendere l’attacco in casa lagunare. Ma sulla sua strada trova Riccardo Zonta, il portiere che si tuffa dalla parte giusta e blocca a terra il tiro, angolato ma non troppo, alla sua sinistra. La Clodiense si sta per rammaricare di portare a casa solo un punto in luogo di tre, quando sul capovolgimento di fronte Dimas Gonçalves conquista una punizione delle sue, a distanza siderale dalla porta, nei pressi della trequarti sinistra: bomba del brasiliano, come nel biliardo la palla viene intercettata da Camerlengo che la manda sulla traversa, sul palo, per terra, sul volto dell'estremo difensore e quindi in rete mentre nell’area piccola si accende una mischia. Dimas e i suoi festeggiano sotto la tribuna, gli uomini di Vittadello si osservano sgomenti mentre Peletti fischia la fine. E la festa nello spogliatoio gialloblu la dice tutta.

Non c’è molta voglia di parlare a fine incontro: se capitan Cuomo afferma che la Clodiense è andata più vicina alla vittoria rispetto ai suoi avversari, il tecnico friulano Lenisa ringrazia Zonta («ci riprendiamo i punti persi con l'Adriese»), e Mario Vittadello -che ha dovuto fare i salti mortali per sostituire due uomini di valore, i cui infortuni hanno mandato gambe all’aria i piani tecnici- è sicuro che i suoi ragazzi non potessero dare più di così, anche quando sono rimasti in dieci. E che mai come oggi è questione di sfortuna, maledetta sfortuna.


Le pagelle dei granata:

Camerlengo 6.5: si oppone bene coi piedi a Zucchiatti e plasticamente con le mani contro Dimas, ma non può niente durante la carambola finale, che lo vede a terra dopo aver inviato la sfera contro la traversa mentre il pallone violento calciato dal brasiliano gli rimbalza addosso dal palo e dalla terra. E purtroppo il nome da scrivere nel tabellino, alla voce autogoal, oggi è il suo.

Martino 7.5: sinonimo di calcio totale. Parte terzino destro, e dopo un tunnel subìto da Facca non perde più un pallone. Diventa ala, e attacca con convinzione e profitto. Si sposta dall'altro lato, assistendo bene Cinque e Farinazzo. Crossa alla perfezione, con assist che chiamano solo il goal. Come a Cartigliano e negli ultimi due incontri, è il migliore dei suoi. E non solo.

Granziera 7: la sua miglior partita stagionale, dopo un inizio di stagione stentato sta crescendo di condizione come si era visto anche negli ultimi due match. Di testa sono tutte sue, esce palla al piede con sicurezza e lancia in maniera efficace. Sarà difficile toglierlo di squadra se continua così.

Pastorelli 6.5: molto meglio che contro l'Este, quando entrato nel finale aveva pasticciato un po' tra falli, rigore e ammonizione. A Chions il temuto Cassin non la vede, e Giovanni aiuta anche l'organizzazione della manovra coprendo le spalle alla regia atipica di Cuomo. Il Pastorelli dello scorso inverno sarà necessario a coltivare le speranze di salvezza granata.

Acampora 6.5: titolare da un mese, il terzino napoletano classe 2001 ha spesso i clienti più difficili, come Dimas, e deve curare anche le sovrapposizioni di terzini e mediani che cercano aria dalle sue parti. Resiste con personalità e senza assilli, e qualche volta si spinge a crossare: dovrebbe farlo più spesso.

Djurić 7: anche lui alla miglior esibizione di questo campionato, si vede che il tono fisico è in aumento e con questo anche i minuti di affidabilità. Recupera caterve di palloni e le muove avanti col suo stile a volte immarcabile da punto di vista della prestanza, ma anche capace di brillanti soluzioni tecniche (come per Cinque nell'assist del rigore). Potrebbe tirare di più in porta, sarebbe un'arma in più.

Cuomo 6.5: il capitano buono organizza la manovra schermando le retrovie, lancia e batte punizioni, diventando il quinto aggiunto all'occorrenza e tornando sui suoi passi quando le esigenze dell'inferiorità numerica lo richiedono. Pregevole il lob su punizione per il colpo di testa di Cinque.

Tattini s.v.: sfortunatissimo, si fa male al ginocchio alla prima azione della partita. Luca Bullo 6: entra a freddo nel suo consueto ruolo, e per poco non manda in goal Cinque alla stessa maniera accaduta contro l'Este, con un cross basso dalla sinistra. Non la migliore delle giornate per lui, che deve lottare e ripiegare in un terreno relativamente sconnesso. Ha una palla goal ma ci arriva sbilanciato.

Farinazzo 6: media non algebrica tra il costante contributo al gioco, dalle volate lungo fascia agli scambi con Cinque e Bullo, e la marchiana occasione fallita al 65°, quando davanti a Zonta non ha angolato di più il suo celebre sinistro. Ma anche lui come Luca si è fatto carico delle coperture, e ci sta arrivare meno lucidi davanti alla porta.

Cinque 6: non è da questi particolari che si giudica un giocatore, e siamo certi che al prossimo dischetto sentirà ancora di volerlo battere per scacciare l'incubo di Chions. Ma Lorenzo è uno che la porta la vede eccome, la cerca, lo stesso penalty se l'è procurato da attaccante di razza, lo stesso che prima aveva sfiorato la rete con una splendida torsione di testa e una caparbia azione personale sulla sinistra. Poi sì, c'è la trasformazione mancata, con il tiro angolato ma non troppo, il portiere che va nell'angolo giusto: succede.

Nappello 6: prima mezz'ora un po' al piccolo trotto, ma con lampi di classe e anche una potenziale occasione da goal. Poi il flessore torna a dare fastidio ed è costretto a chiedere il cambio: chissà come sarebbe stata la partita con lui e Tattini in campo, due che palla al piede dovrebbero intendersi bene. Sperando di riaverli già contro l'Union Feltre.

Ballarin 5.5: rientra dopo tre partite ai margini per un infortunio, portando il consueto contributo di esperienza, fisico e anticipo. Nel secondo tempo però sia Facca che Dimas gli scappano: magari l'arbitro sarà stato fiscale, ma le ostruzioni ci sono state. Alberto tornerà in campo il 6 gennaio, in casa, contro una certa Adriese...

Bagatti 6: entra dopo l'espulsione di Ballarin per riportare Cuomo in difesa e costituire con Djurić il pendolo box to box, attento anche alla fase difensiva. Lo fa senza sbavature, mettendo altri minuti nel motore e dimostrando assieme a tutta la squadra che il punteggio odierno è bugiardo, e che nessuno qui merita i bassifondi del torneo.

Vittadello 7: l'allenatore granata azzecca tutte le mosse, anche quando avrebbe potuto sostituire Nappello con il più testuale interno tecnico Erman. Una volta rimasti in dieci, allestisce il fortino optando per una soluzione che lascia inalterato l'assetto, in luogo della difesa a 3 (Granziera Cuomo Pastorelli, con Martino e Acampora su fasce diverse), ma senza rinunciare al gioco. Non ne va dritta una, o quasi: ma che differenza con la Clodiense di un mese fa.

CHIONS: Zonta 8, Pertoldi 6.5, De Cecco 6, Bertoia 6, Dal Compare 5.5, Visintin 6, Zucchiatti 6.5, Rosa 5.5, Cassin 5, Dimas Gonçalves 7, Facca 6.5, Urbanetto 6, Spadera 6.5, Marijanović 6.

l'arbitro Peletti 6.5: non sbaglia una decisione, anche se non vede -forse- il fallo di mano di Pertoldi su colpo di tacco di Martino all'88° minuto. Il rigore su Cinque c'è, così ammonizioni comminate e calci di punizione sanciti. Vede giusto assieme al suo collaboratore sul fuorigioco di Facca a inizio ripresa. E quando l'arbitro fa bene, è un piacere giocare senza dover pensare che in campo c'è anche lui.

Nessun commento:

Posta un commento