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domenica 24 febbraio 2019

CLODIENSE-CAMPODARSEGO 1-1, OCCASIONE SPRECATA PER LA CLASSIFICA DI ENTRAMBE: CAMERLENGO SALVA IL RISULTATO

Un pareggio che lascia l’amaro in bocca a entrambe le squadre, quello determinato dall’incontro fra la Clodiense Chioggia Sottomarina e il Campodarsego allo stadio Ballarin. L’1-1 scaturito dai goal di Cinque e Zane su rigore allontana i biancorossi dal vertice della classifica, e -complici i risultati nella parte bassa della graduatoria stessa- rende più arduo il cammino dei granata verso la salvezza diretta. Non si può dire che la partita non sia stata combattuta a viso aperto: ai punti, le occasioni parlano padovano, soprattutto nel secondo tempo quando è salito in cattedra il portiere locale Camerlengo, prodigioso in almeno due interventi. Ma la Clodiense non è certo stata a guardare, e complice l’ottimo lavoro a centrocampo di Djurić ed Erman ha saputo tenere distante la più quotata avversaria, mostrando tonicità fino alla fine. Menzione speciale per l’ex Pelizzer, che prima ha saputo conquistarsi il rigore del pareggio, poi ha sprecato un facile colpo di testa tutto solo davanti alla porta lagunare.

L’allenatore di casa Mario Vittadello ha dovuto fare a meno di Baccolo infortunato e dal primo minuto davanti a Camerlengo schiera Granziera, Ballarin, Cuomo e Acampora in difesa, Djurić ed Erman fra tamponamento e regia, Martino, Nappello e Farinazzo dietro il centravanti Cinque. In panchina Motti, Pastorelli, Pupa, Nicola Bullo, Bagatti, Bellemo, Luca Bullo, Gerthoux e Fioretti. Risponde mister Antonio Andreucci con Cazzaro in porta, Seno, Leonarduzzi, Colman Castro e l’altro ex Scandilori in difesa, Zane in regia coadiuvato dagli interni Pelizzer e Nnodim, Caporali ala a innescare le punte Vuthaj e Franciosi, terzo ex clodiense di giornata. Fra le riserve Tonello, Dario, Trento, Michelotto, Giorgi, Santinon, Scapin, Barison e Campanati. Arbitra l’incontro Matteo Frosi della sezione AIA di Treviglio sotto un cielo soleggiato e fresco, davanti a 250 spettatori con rappresentanza ospite.
Dopo 4 minuti un traversone innocuo di Djurić e Cazzaro per poco non fa la frittata: il vento gli sposta il pallone che passa sotto le gambe, palla in corner. All’8° Farinazzo fugge a Leonarduzzi che lo stende al limite dell’area, spostato sulla trequarti sinistra: Nappello calcia una punizione perfetta, Cinque aggira la marcatura di Zane e anticipa Cazzaro insaccando di testa. L’1-0 premia il buon avvio dei locali, oltre che le reiterate prove del sabato nei calci piazzati: ultimamente la Clodiense segna soprattutto così. Anzi, perde troppi palloni in uscita e Vittadello si arrabbia: il Campodarsego prende campo, come al 20° con l’azione di prima e il lancio in verticale per Vuthaj, limitato dalla morsa di Acampora e Camerlengo che coprono l’incursione e la palla esce. Un contropiede di Farinazzo avrebbe potuto essere gestito diversamente al 25°, quando l’ala di Montagnana percorre tutto il campo senza servire Cinque libero poco più a destra. Un leitmotiv, quello del centravanti romano che si sbraccia una volta messosi in posizione di tirare e di rado servito, che purtroppo si ripete spesso nell’incontro.
Al 33° viene accordato un rigore al Campodarsego: Pelizzer anticipa di un soffio Acampora sul pallone, poi tocca la palla anche il terzino che però frana addosso all’incursore di Andreucci. Un’astuzia da marpione esperto che gli sportivi di Chioggia hanno imparato a conoscere e apprezzare anche per la capacità di conquistare occasioni da fermo: comunque, uno che è sempre meglio avere dalla propria parte che contro. L’arbitro Frosi non ha dubbi, e nonostante le vibranti proteste dei granata conferma il penalty: calcia Zane centrale, e realizza mentre Camerlengo si tuffa a sinistra. Il “momentum” biancorosso non cessa e tre minuti dopo una delle centellinate chance che partono dai piedi di Franciosi trova il colpo di testa ravvicinato di Vuthaj, fuori da buonissima posizione. Chiude il tempo la Clodiense in attacco: dopo un paio di contrasti vinti da Erman -deliziosi alcuni suoi lanci- il Campodarsego non libera e Djurić calcia di sinistro: palla a lato, non di molto.
Ripresa che inizia con la Clodiense che cerca la porta ma il prosieguo è saldamente in mano agli ospiti, che godono di un cambio azzeccato quando Scapin sostituisce Nnodim e semina scompiglio sulla parte sinistra dell’attacco: il neoentrato saggia di testa i riflessi di Camerlengo al 55° (gran parata dell’estremo vastese), poi crossa per Caporali al 61° -Camerlengo blocca a terra- quindi colpisce ancora di testa ma Frosi segnala l’effettivo fuorigioco. Altri due offside piuttosto inesistenti vengono fischiati uno per parte, fra lunghe azioni manovrate che, specie da parte padovana, riavvolgono spesso il filo della costruzione, ripetendola in breve tempo una volta riacquistata la palla. Eccelle Cuomo nelle diagonali e nel senso della posizione: dove c’è la palla c’è lui, e chiude tutto. E dove non arriva il fraseggio, splende il singolo: al 68° un cross di Franciosi raggiunge Caporali che tira al volo da cinque metri, Camerlengo stende la gamba e quando tutto lo stadio ha già l’impressione della rete il portierone dice no con una mossa d’istinto.
Per uscire dallo stadio con il pari alla Clodiense non serve solo la bravura dei propri atleti ma anche la buona sorte, sotto forma della colossale occasione che Pelizzer sbaglia di testa al 79° su azione di corner: la mezzala è tutta sola davanti la porta ma calibra male la traiettoria da imprimere alla palla, che esce tra i sospiri di sollievo casalinghi. Fioretti sostituisce Farinazzo, e in alleggerimento Granziera esce dall’area palla al piede servendo Cinque, lontano dalla porta come pure il suo sinistro conseguente. Anche il terzino lascia spazio a Luca Bullo (retrocede Martino), ma fino alla fine non accade più niente di rilevante: l’1-1 non si schioda più e consente modesti passi avanti in classifica alle due formazioni. Domenica 3 marzo il Campodarsego riceverà l’Arzignano nello scontro diretto per l’assalto al secondo posto, la Clodiense (senza Ballarin che sarà squalificato dopo la diffida) andrà a far visita all’ostico Belluno che staziona appena oltre la demarcazione utile a evitare i playout. Mancano nove partite e non si scherza più.

In sala stampa, Vittadello parla di un match in cui entrambe le squadre avrebbero potuto vincere: «Coi pareggi non si va da nessuna parte, proveremo a vincere a Belluno». Andreucci riconosce i meriti della Clodiense, che vede non inferiore alle avversarie dirette, e anche da parte sua non cela il rammarico nel vedere le proprie concorrenti conseguire i tre punti, infine l'eroe di giornata Stefano Camerlengo divide gli applausi con i compagni di squadra e si schermisce quando gli vengono riconosciute particolari benemerenze se l'incontro è finito senza sconfitta per la Clodiense. È carnevale, ma tra una chiacchiera e un'altra la concentrazione è già alta per centrare i prossimi, immediati obiettivi.

Le pagelle dei granata:

Camerlengo 7.5: quando è in giornata di grazia -e accade spesso- sono punti assicurati. Almeno due parate decisive quanto difficili, che valgono come un goal. Avesse parato anche il rigore (altra sua specialità, oltre ai riflessi felini) sarebbe già innalzato al posto del monumento al marinaio...

Granziera 6: gara senza sbavature contro avversari tosti. Contiene Franciosi, ha qualche patema in più con lo sgusciante Scapin, ma a sua volta prova a rilanciare in avanti, sebbene per una volta il collaudato binario con Martino funzioni meno del solito. (Luca Bullo: senza voto, ha giocato solo dieci minuti)

Ballarin 6.5: prestazione di alta statura, in anticipo e di testa la fa da padrone. Qualche eccesso di maniere forti nei confronti di compagni di squadra e l'ammonizione che gli farà saltare la trasferta di Belluno non inficiano una gara largamente positiva da parte sua.

Cuomo 7: l'uomo della posizione, delle diagonali, del far parere facili le cose ardue. Dove va il pallone, c'è lui: e si infrangono numerosi tentativi di incursione avversaria. Meno presente in fase d'attacco, ma ultimamente le palle inattive funzionano a prescindere. E dire che era reduce da influenza.

Acampora 6: la "regola" non scritta delle ultime settimane lo vede opposto alle ali più talentuose e in forma. Se la cava bene contro Caporali (pure il più pericoloso dei suoi), ma deve affrontare anche le discese di Seno. Per questo davanti si vede meno del solito.

Djurić 7: girone di ritorno di assoluto livello per il mediano pesarese, capace di giostrare box-to-box e di farsi sentire sia in fase di recupero che di impostazione. Contrastarlo è veramente improbo per più di un rivale: disbriga situazioni intricate e prova anche la conclusione.

Erman 7: anche il giovane regista triestino è sugli scudi, verso la primavera sboccia rivelando non solo la qualità dei lanci e degli assist in profondità, ma anche una consapevolezza maggiore in sede di contrasto e di recupero del pallone, verticalizzando appena può.

Martino 5.5: più che comprensibile che, dopo un campionato giocato a ciclo continuo e cambiando spesso ruolo, una giornata non sia particolarmente brillante, specie nella misura dei cross. Davanti incide meno e bene fa l'allenatore a riportarlo indietro a fine partita.

Nappello 6: la punizione per il goal di Cinque è un bijou, ma rispetto ad altre gare si vede meno nel vivo del gioco, con pochi passaggi filtranti e tanto lavoro oscuro, quasi a "nascondersi" per cercare varchi in proprio o conto terzi.

Farinazzo 5.5: quella sinistra, per lui mancino, non è la fascia ideale, tanto più se deve coprirne una gran parte rispettando le consegne. Negli occhi il contropiede del primo tempo, che avrebbe potuto avere miglior fortuna se dopo una corsa encomiabile avesse passato a Cinque, in posizione migliore della sua. (Fioretti 6: nel tempo trascorso sul terreno di gioco cerca il dialogo con Cinque, attacca la fascia sinistra, prova cross e tiri, prende falli e punizioni. Campionario completo)

Cinque 6.5: un goal da centravanti qual è, e tanta disponibilità a dettare il passaggio in profondità, quasi mai arrivato nonostante le sollecitazioni ai compagni. Peccato, perché dimostra partita dopo partita di avere le stimmate dell'attaccante vero.

Vittadello 6.5: imbriglia e inaridisce la trequarti avversaria, facendo sbiadire quasi tutto l'attacco del Campodarsego. Si arrabbia giustamente per i troppi palloni persi dai suoi, ma di più non era possibile chiedere alla preparazione corretta della partita (meglio al centro che sulle fasce, a livello individuale e di squadra). Non è un caso se i giocatori tatticamente più determinanti -le ali- siano anche quelli più esausti a fine incontro.

Campodarsego: Cazzaro 5.5, Seno 6, Leonarduzzi 6.5, Colman Castro 6, Scandilori 6, Zane 7, Pelizzer 6, Nnodim 5.5, Caporali 6.5, Vuthaj 5.5, Franciosi 5.5 (Michelotto s.v., Scapin 7)

l'arbitro Frosi 5.5: errori marchiani non pare commetterne, abile anzi nell'accordare il penalty ai biancorossi, ma lascia troppo correre in tante occasioni fallose da una parte e dall'altra, oltre a non azzeccare almeno una se non due posizioni di offside nella ripresa.

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