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domenica 4 febbraio 2018

L'ADRIESE DEI CHIOGGIOTTI FA FESTA ALLO STADIO BALLARIN: 2-3 A UNA CLODIENSE SVAGATA IN DIFESA E RASSEGNATA SUL FINIRE

A fine partita oggi, allo stadio Aldo e Dino Ballarin, una squadra in maglia granata con ben cinque giocatori chioggiotti titolari dall'inizio in campo, l'allenatore e il preparatore atletico pure di Chioggia, dopo aver vinto è andata sotto la tribuna centrale dei tifosi e la gradinata dei suoi ultras a ringraziarli dell'incitamento. Ma quella squadra non era la Clodiense, e non solo dal momento che nel pomeriggio odierno ha giocato in maglia bianca, quanto perché in effetti è stata battuta in casa dall'Adriese con un rocambolesco 2-3, indice di una partita a tratti folle nel secondo tempo. L'immagine bella quanto beffarda sigilla un derby che avrebbe anche potuto andare diversamente, se si considera che il primo tempo era terminato 1-0 per la squadra di casa, che l'aveva concluso in crescendo dopo un avvio più sofferto. Ma nella ripresa è salito in cattedra uno dei fuoriclasse di questa categoria, Giacomo Marangon, che come all'andata con una doppietta ribalta il risultato prima dell'orgoglioso pareggio del neoentrato Farinazzo e della definitiva capitolazione ad opera di Tescaro (sempre su assist di Marangon). Hanno contribuito, e molto, gli errori difensivi individuali e collettivi che si sono succeduti dopo la sostituzione forzata della sicurezza Pastorelli col nuovo arrivato Spaltro (non dalla sua parte comunque arrivati), ma anche un'atmosfera rassegnata che sul finire di partita ha tarpato le potenzialità di un pareggio in extremis. Lo scivolone costa alla truppa di De Mozzi l'ennesimo risucchio in zona playout, da dove sale e scende con la frequenza di un autobus; e soprattutto mina il morale, lasciando intravedere foschi presagi da dissipare al più presto, già domenica nel nuovo scontro diretto -e ancora casalingo- col Cjarlins.

E dire che nell'ennesimo tourbillon dei moduli sperimentati dal tecnico di Marostica, anche in dipendenza degli infortuni nella rosa, il 3-5-2 iniziale dava garanzie di equilibrio, qualità ed efficacia offensiva. Davanti all'esplosivo Corasaniti, anche oggi per lunghi tratti decisivo oltre che dotato di una certa autorità sulla sua difesa, sono stati schierati Granziera, il rientrante Dondoni e Pastorelli, con Dell'Andrea sull'out sinistro e Abrefah dirottato a destra: fino alla sua uscita, il capitano è stato tra i migliori in campo. Il recupero di Conti in regia ha consentito di avanzare Delcarro alla sua posizione naturale, dove fa molto più male negli anticipi di testa e sulle "seconde palle"; con lui un positivo Duravia -dai suoi cross tutti i principali pericoli per il portiere adriese Motti- a rifornire la strana coppia Marijanović-Baido. Sul fronte polesano, il tecnico Gianluca Mattiazzi mette in campo tutti e cinque i chioggiotti: gli esperti Alberto Ballarin, Stefano Bellemo, Davide Boscolo Berto e Michael Pagan, e il 18enne Nicola Boscolo Bisto. Arbitra Restaldo di Ivrea davanti a 350 spettatori circa, parte dei quali arrivata dalla vicina Adria, sotto un cielo sereno e un clima quasi primaverile.
Si inizia omaggiando la scomparsa del ct Vicini, la Clodiense pressa alto ma sono polesane le prime due grandi occasioni: al 14° Santi in contropiede testa i riflessi dell'estremo lagunare che devia in corner, ancora più clamorosa la palla goal di Davide Boscolo che -imbeccato da una punizione calciata da destra- si trova solo al cospetto di Corasaniti, facendosi ipnotizzare dal portiere che compie un autentico miracolo sulla linea di porta. La Clodiense rompe il forcing con una punizione di Duravia alzata da Motti e continui cambi di fronte, e al 37° perviene al vantaggio quando Delcarro è atterrato in area da Ballarin e Restaldo non ha dubbi: è rigore, sul dischetto si presenta Marijanović che spiazza Motti. Il centravanti sloveno torna al goal dopo un'astinenza che durava dalla prima giornata ad Este, e un lungo infortunio. A proposito di malanni: al 39° De Mozzi è costretto a sostituire la roccia Pastorelli e fa debuttare Riccardo Spaltro, esterno destro classe 2000 di scuola Roma, appena arrivato dalla Primavera della SPAL. La difesa procede a ridisegnarsi a quattro, spostando Abrefah a centrocampo dal lato di Dell'Andrea. La Clodiense termina il primo tempo in avanti, grazie anche a Marijanović che seppur lento difende bene la palla. In un minuto i due centrali chioggiotti dell'Adriese vengono ammoniti, e Baido calcia alto di poco un calcio di punizione.
Ripresa senza cambi iniziali, di certo lo stop a Pastorelli ha scombussolato i piani di De Mozzi. Dopo un tiro di Bellemo, anche questo di poco alto, la girandola di ammonizioni dell'inflessibile Restaldo continua con Delcarro, lo stesso Bellemo, e più avanti prima Dell'Andrea e poi Pregnolato, autore di una trattenuta da dietro che ha fatto gridare al cartellino rosso. Giacomo Marangon nel primo tempo ha quasi giocato a nascondersi, ma appena ha potuto è stato letale: correva il 51° minuto quando uno svarione difensivo sul lato sinistro dei lagunari ha costretto Corasaniti a una parata d'emergenza (innocuo lancio di Tescaro sporcato da Dondoni), sulla cui respinta però si avventava per primo il numero 10 di Porto Tolle che ha insaccato agevolmente. Al 54° la grossa chance della Clodiense per riportarsi in vantaggio, ma il generoso Delcarro da ottima posizione calcia incredibilmente alto un "rigore in movimento" a porta vuota su respinta corta di Motti in uscita. La partita precipita: al 57° Santi scappa a Dell'Andrea che lo mette giù, Marangon si incarica di trasformare il calcio di punizione e come all'andata è una sentenza. Corasaniti si tuffa sulla sua destra, forse con un attimo di ritardo, e non riesce a intercettare il pallone beffardo. Punteggio ribaltato, ma non sarà l'ultima emozione.
A metà tempo gragnuola di cambi: Farinazzo e Cacurio rilevano Abrefah e Baido contemporaneamente. In tribuna qualcuno rimane perplesso: Abrefah era stato il migliore dei suoi nonostante gli spostamenti, da Baido ci si aspetta sempre qualcosa. Manco il tempo per capire come mettersi in campo che gli atleti in maglia bianca acciuffano il pareggio: Duravia scarica uno dei suoi tanti traversoni dalla sinistra, Marijanović fa velo, irrompe Farinazzo di testa e da pochi passi centra l'angolo alto. La partita impazzisce: Marangon semina scompiglio a sinistra ma calcia malamente, i padroni di casa si dispongono col 4-3-3 (Farinazzo e Cacurio ai lati di Marjanović), il campione polesano affonda sulla sinistra e mette in mezzo dove accorre Tescaro -dimenticato dalla fase difensiva- e realizza di sinistro. Adriese di nuovo in vantaggio con un rocambolesco 2-3, il mancino Hima sostituisce Conti, gragnuola di cambi per Mattiazzi. Le ultime chance per il pari si spengono su un altro colpo di testa di Farinazzo, alzato da Motti, e su un preciso lancio di Hima che incontra il taglio dello stesso, vivace Farinazzo, il quale però calcia sul portiere ospite. Nel mezzo, ancora un pregevole dribbling in campo aperto di Marangon, neutralizzato da Corasaniti. Sparisce il sole e i cross di Duravia sono gli unici lampi a tenere in piedi la Clodiense, priva di mordente e convinzione nel pari, finché Restaldo non manda tutti a proteggersi dal freddo: mentre in vetta continua la lotta fra Campodarsego, Virtus Verona e Arzignano, la settimana verso il Cjarlins -oggi a pari punti, 23- non sarà per la Clodiense una passeggiata di salute.

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