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domenica 28 gennaio 2018

LA CLODIENSE DOMINA A TAMAI, MA PERDE 2-0 CONTRO UNA DIRETTA RIVALE

Fa male perdere così. Fa male il tempo che passa in tribuna mentre ci si chiede "quando si pareggia?", increduli che a tanto possesso di palla e dominio territoriale non corrisponda almeno l'equa spartizione della posta. Almeno: perché per un tempo e mezzo anche il segno X sarebbe andato stretto alla Clodiense Chioggia Sottomarina, dal primo minuto padrona in lungo e in largo del terreno del Tamai, come non si vedeva dalla trionfale trasferta di Noale. Ma allo stadio comunale nella frazione di Brugnera la squadra affidata a Emanuel Rizzi -in sostituzione dello squalificato De Mozzi, ed espulso oggi a sua volta- ha il grave difetto di tirare poco in porta, rispetto alla mole di palloni giocati con proprietà e pochissimi errori. Per contro i friulani di mister Bisioli sono cinici nell'affondare i colpi sfruttando due delle rare palle goal procuratesi, nell'endemico calcio d'angolo sui cui svetta di testa Maccan (non irreprensibile Delcarro nei tempi di decollo) e su uno dei tanti contropiede concessi nella ripresa dai granata all'assedio, finalizzato dal piede gentile di De Biasi. Morale: due a zero e tanti saluti, una beffa per i lagunari dopo i cartelli che segnalano la "festa della renga" (e del "bisato in umido") solo a febbraio, troppo avanti rispetto a questa trasferta. Il Tamai sorpassa la Clodiense, che resta appena a galla rispetto alla zona playout: nove squadre contenute in nove punti, con due retrocessioni immediate e quattro compagini rinviate alle forche caudine degli spareggi, non lasciano tranquillo nessuno.

La Clodiense affronta il match senza il difensore Niccolò Dondoni, anch'egli squalificato dopo il match col Feltre. Rizzi schiera Corasaniti in porta, Mazzola, Granziera, Pastorelli e Dell'Andrea in difesa, Abrefah e Delcarro in mezzo al campo, Farinazzo e Duravia esterni a servire la punte Marijanović e Baido. Tra le riserve quattro giovani chioggiotti: Eros Perini (16 anni, classe 2001), Luca e Nicola Bullo, Riccardo Penzo. Questi ultimi due troveranno poi posto nel finale di partita. Nel Tamai il centravanti è Denis Maccan, ex Venezia e Brescia. Arbitra Cadirola della sezione di Milano in una giornata di sole e cielo sereno, spettatori 250 circa. Già nei primi minuti la Clodiense occupa il terreno attaccando e mantenendo alto il ritmo, pur senza sussulti. Un tiro alto di Abrefah -tra i migliori- è il primo segnale al 15° minuto, risponde il Tamai con un colpo di testa di Pignat che finisce alto.
Al 22° un tiro di Delcarro da fuori, deviato, termina in angolo non distante dalla porta difesa da Zonta: la Clodiense colleziona corner e tiri alti, ma anche incrementa il pallino del gioco. E quando il Tamai spezza l'asfissia, ci pensa un convincente Giovanni Pastorelli a spazzare la difesa. Tutto lascia intendere che presto o tardi i granata passeranno, quando invece al 31° Maccan di testa da calcio d'angolo insacca alla destra di Corasaniti: l'esperto attaccante prende bene a Delcarro il tempo del salto, con un perfetto impatto sulla sfera. Un punteggio immeritato che c'è tutto il tempo di recuperare: la squadra di Rizzi staziona spesso e volentieri con quasi tutti gli effettivi nella metà campo avversaria, Marijanović fa a sportellate in area e non di rado viene tirato per la maglia, il tiro di Baido e una punizione dal limite (incomprensibile lo schema) non sortiscono effetti prima del break.
Le ostilità riprendono senza cambi e il secondo tempo risulta più vivace. L'impeto chioggiotto produce solo un tiro del centravanti sloveno al 54°, intercettato da Zonta, cui risponde un De Biasi in palla, abile nei tiri a giro: anche se il primo finisce di poco alto. Al 58° entra Cacurio per Mazzola e Rizzi ridisegna la Clodiense: Abrefah scala terzino sinistro (a fine anno conteremo il numero di ruoli interpretati dall'italo-ghanese), Dell'Andrea passa a destra, Duravia a centrocampo, Cacurio largo a sinistra non disdegnando incursioni in area. Al 60° la prima parata di Corasaniti, con i piedi su diagonale insidioso di Alcantara, mentre un cross pericoloso di De Biasi al 64° è il preludio al suo raddoppio: cross basso dalla destra, finta in area, il terzino si stacca da Dell'Andrea e incrocia sul palo alla sinistra di Corasaniti.
Da questo momento -è il 67°- la Clodiense cessa di piantare le tende nella metà campo avversaria. Pastorelli sventa il 3-0, Rizzi esce dall'area tecnica e l'arbitro milanese Cadirola lo caccia negli spogliatoi. Baido è l'ultimo ad arrendersi, impegnando Zonta d'istinto al 71° dopo scambio con Cacurio, e costringendo l'estremo difensore di casa a distendersi in corner al 74°. Hima sostituisce Farinazzo, ma la Clodiense ha accusato il colpo e non spinge più come prima. Girandola di cambi che fa esordire i due giovani chioggiotti Nicola Bullo e Riccardo Penzo, non prima di un goal annullato giustamente a Cacurio per fuorigioco. Giusto il tempo di registrare le proteste dei tifosi di casa per un atteggiamento arbitrale a loro dire troppo lassista nei confronti dei falli granata (non che i friulani subissero e basta), e dopo sei spropositati minuti di recupero l'incontro termina sul 2-0, rinviando di un'altra settimana l'approdo della Clodiense a zone di classifica più sicure: allo stadio Ballarin arriveranno i dirimpettai dell'Adriese -oggi vincitori con un perentorio 3-0 sull'Ambrosiana- e al di là dello spirito del derby conterà solo vincere. Giocando come a Tamai sarà sicuramente possibile, perché a lungo andare il buon calcio deve pagare.

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