L'Union Clodiense è attesa al pronto riscatto dopo la sconfitta di Mestre. Domenica 1° dicembre infatti la squadra granata ospita il Villafranca Veronese, e i tre punti sarebbero la medicina giusta per riprendere il discorso di questi mesi e fermare le voci di mercato: l'allenatore Mario Vittadello non può disporre ancora di Cuomo (infortunato) ma ottiene di nuovo la possibilità di schierare Pastorelli in difesa dopo la squalifica; fuori anche Christian Duse, non convocato per infortunio. I lagunari dovrebbero scendere così in campo: il neo-diciottenne Giacomo Boscolo Palo in porta, Martino, Ballarin, Pastorelli, Ostojić in difesa, Djurić ed Erman a centrocampo, Perrotti e Gerthoux alle ali, Marangon dietro il centravanti Broso, con Baccolo e Granziera che comunque potrebbero trovare posto nell'undici titolare.
I "blaugrana" del Villafranca stazionano pericolosamente in zona playout, quindi anche dalla ricerca di un risultato positivo a Chioggia passa il loro campionato: allenati da qualche settimana da Giorgio Adami, i veronesi si sono salvati l'anno scorso agli spareggi e quest'anno hanno inserito in rosa i vari Filippo Strada (figlio di Pietro, ex Parma e Reggiana), Andrea Boccalari dal Südtirol oltre a qualche giovane specie di matrice Ambrosiana. Arbitrerà il match Gianluca Delnotaro, l'incasso sarà devoluto a coloro che hanno subìto danni dall'acqua alta.
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sabato 30 novembre 2019
giovedì 28 novembre 2019
«MARANGON NON SI MUOVE»: L'UNION CLODIENSE SMENTISCE UFFICIALMENTE LE VOCI GIRATE IERI IN POLESINE
L'Union Clodiense smentisce ufficialmente le voci, apparse ieri in un sito d'informazione polesana, relative a un possibile distacco di Giacomo Marangon nel mercato di dicembre. «Allo scopo di fermare una ridda di voci incontrollate - si legge nella nota firmata dal direttore sportivo Roberto Tonicello - ma probabilmente dirette ad arte, smentiamo categoricamente la possibilità che il giocatore sia destinato ad altre società. Desideriamo confermargli stima e fiducia, e sottolineare che Giacomo Marangon intrattiene ottimi rapporti, umani e di lavoro, con tutta la dirigenza, lo staff e il gruppo di giocatori attualmente in rosa». L'Union Clodiense ricorda, com'è ovvio, che qualsiasi società interessata ai tesserati lagunari deve passare «formalmente e sostanzialmente» dalla dirigenza granata, per poter discutere di eventuali scambi di mercato: i quali oggi «non vedono coinvolto in alcun modo Marangon».
domenica 24 novembre 2019
DOPPIETTA DI "RIVI SINDACO" (PRIMO GOAL IN FUORIGIOCO?) E IL MESTRE SI INSEDIA AL 4° POSTO, SCAVALCANDO 2-0 L'UNION CLODIENSE
La prossima domenica, 1° dicembre, Mestre andrà al voto assieme a Venezia per dividere l’attuale Comune in due entità amministrative. E se il risultato dovesse essere favorevole ai separatisti, la tifoseria arancione avrebbe già eletto il suo sindaco: è Luca Rivi, centravanti marchigiano che tre anni fa portò a suon di goal l’allora Clodiense dall’Eccellenza alla serie D, e ora fa la fortuna del Mestre con cinque successi nelle ultime cinque partite. Allo stadio Baracca, gremito nonostante la pioggia resasi anche fittissima nel corso del match, i padroni di casa sconfiggono per 2-0 i granata di Chioggia e Sottomarina, con un certo merito anche se il punteggio è stato sbloccato in condizioni di assai probabile fuorigioco.
Ma per tutto il primo tempo la partita è stata condotta da Fabiano e soci, abili a sfruttare la compattezza del 3-5-2 e a rischiare assai poco in difesa; nel secondo tempo, paradossalmente, dopo il goal a freddo è stata la squadra di Vittadello a occupare la metà campo avversaria, esaltando il portiere Rosteghin che si è opposto in modo egregio a una saetta di Djurić. Un errore della difesa lagunare ha poi aperto le porte al raddoppio di “Rivi sindaco” che ha chiuso il match all’80°. Ma oltre al Mestre ci sono stati altri vincitori: gli ultras delle due squadre, capaci di cantare per 90 minuti e di creare colore (memorabile il lungo bandierone arancio) in un clima di rispetto reciproco, riconosciuto anche dallo speaker dello stadio. Erano oltre 120 i supporter chioggiotti in curva sud, e almeno la gara della voce è stata portata a casa.
La squadra ospite si schiera con Boscolo in porta, Martino, Ballarin, Granziera e Ostojić in difesa, Djurić ed Erman a centrocampo, Perrotti e Gerthoux alle ali, Marangon dietro il centravanti Broso. In panchina Bedendo, Pupa, Biolcati, Baccolo, Vianello, Duse, Posocco, Tattini e Corado. L’allenatore mestrino Gianpietro Zecchin davanti a Rosteghin manda in campo i difensori Brentan, Severgnini e Gritti, i laterali Martimbianco e Gasparini, Poletto e Corteggiano in mezzo al campo, Granati e Fabiano ad assistere Rivi. Tra le riserve Secco, Paccagnella, Tonolo, dell’Andrea, Chin, de Polo, Caccin, Bigoni e Montagner. Ben cinque gli ex di turno nel Mestre. Arbitra Simone Pistarelli della sezione AIA di Fermo, un direttore di gara con la fama di “casalingo” acquisita sul campo vedendo i risultati di questa stagione. Oltre 600 gli spettatori sotto un cielo perennemente plumbeo.
Dopo una punizione di Marangon al 7°, uscita a lato, Fabiano prende in mano le redini della propria squadra: l'ex giocatore del Venezia e della Pro Vercelli in serie B si dimostra giocatore d'altra categoria anche a 35 anni e prova in continuazione il tiro dopo aver inceduto in punta di fioretto. Le conclusioni non impensieriscono Giacomo Boscolo, come fa invece quella di Granati al 34° che in diagonale chiama all'appello i riflessi del giovane estremo difensore granata. È il momento dell'acquazzone e il Mestre rimedia tre cartellini gialli nel primo tempo, rispettivamente a Brentan, Gasparini e Gritti per falli su Marangon, Perrotti e Martino. Non accade altro nei primi 45 minuti, ma i fuochi d'artificio sono dietro l'angolo.
Al 46° infatti Martimbianco avanza in area senza ricevere chissà quale contrasto, prova il tiro-cross anche veloce e potente che incoccia nella testa di Rivi (solissimo), il quale ha buon gioco a mettere in rete. Piccolo particolare, la posizione di partenza della punta mestrina lascia molti dubbi, considerando anche che deve inarcarsi all'indietro per colpire di testa (segno che era ancora più avanti). A niente valgono le proteste di capitan Ballarin e di tutta l'Union Clodiense, il Mestre si porta in vantaggio e non resta che provare subito la riscossa.
In effetti la squadra di Vittadello si riversa in avanti e al 59° un angolo di Erman trova la mezza rovesciata di Djurić, con il pallone che esce di poco alla sinistra di Rosteghin. Boscolo -con l'assistenza di Martino- in uscita toglie dai piedi di Rivi la palla del raddoppio, prima di una tambureggiante azione offensiva granata: Marangon crossa da destra, Broso ci arriva ma la palla esce dall'altra parte, dove la recupera Perrotti, controcross di Marangon respinto dalla difesa, arriva Djurić il cui sinistro è bloccato a terra da Rosteghin.
Mentre Chin rileva l'ottimo Fabiano, è il momento migliore per l'Union Clodiense: al 64° l'occasione più ghiotta, con un traversone di Martino per la testa di Marangon, la palla rimane in area nell'indecisione della difesa di casa, irrompe Djurić che di prima intenzione, con precisione e potenza scaglia un bolide verso la porta: Rosteghin è in vena di miracoli e toglie la palla dalla rete, per la disperazione dei chioggiotti che già pregustavano il pareggio. Il copione è chiaro: sotto una pioggia tornata fitta, l'Union Clodiense padrona del gioco, Mestre in contropiede. Ma all'80° i padroni di casa raddoppiano con la palla "consegnata" a Rivi il quale, da posizione defilata, resiste a Granziera e calcia in diagonale battendo Boscolo.
Il goal del 2-0 chiude l'incontro senza successive reazioni, se non quella encomiabile degli ultras che cantano e fanno sciarpate anche al 90° sullo 0-2. Se è vero -come ha detto Mario Vittadello ai microfoni nel dopo partita- che il primo tempo è stato giocato sotto tono, e che il risultato è cambiato con la benevolenza della terna arbitrale, è altrettanto vero che gli errori difensivi si pagano. Quanto a quelli offensivi, bisognerebbe prima tirare in porta: e al netto delle due conclusioni pericolose a firma di Marco Djurić, lo specchio avversario non è stato mai centrato, e nemmeno cercato. Domenica prossima, allo stadio Ballarin contro il Villafranca Veronese, servirà un'altra Union Clodiense.
Le pagelle dei granata:
Boscolo Palo 6.5: si salva bene su Granati nel primo tempo e chiude la porta a Rivi nel secondo. Nei goal non può niente, si apprezzano gli ormai soliti interventi in uscita, anche in un campo come questo.
Martino 5.5: non il solito Martino. Prova qualche traversone e rare galoppate, più che altro tiene la posizione contro Gasparini e i raddoppi di Granati o Fabiano. Nel primo goal di Rivi forse la diagonale doveva essere sua.
Ballarin 6.5: libera praticamente tutti i palloni che passano dalle sue parti, e ha il merito -da capitano- di non far degenerare la partita dopo il primo goal in probabile fuorigioco e i falli da ammonizione in campo.
Granziera 5.5: riportato al centro per le assenze di Cuomo e Pastorelli (entrambi in tribuna centrale), non se la cava male nel blando assedio arancione nel primo tempo. Nel secondo Rivi lo coglie alle spalle e lo induce all'errore del raddoppio.
Ostojić 6: le due diagonali perfettamente messe in pratica nella prima frazione di gioco, a sbrogliare altrettante situazioni pericolose, la dicono lunga dei suoi miglioramenti a sinistra. Ma anche lui finisce nel pasticcio del 2-0.
Djurić 6.5: è l'unico che prova a tirare in porta con efficacia, dapprima mettendo fuori una semirovesciata e dopo chiamando Rosteghin a un intervento assai difficile. Inoltre smista il gioco come sa, anche con proprietà tecnica.
Erman 5.5: la squalifica di due settimane lo ha reso un po' farraginoso. Meglio in fase di tackle, ma quel che gli si chiede è anche il rilancio pulito dell'azione. E non guasterebbe se prendesse il coraggio a due mani per tirare da fuori.
Perrotti 5.5: non era terreno per le sue doti di tecnica, velocità, cambio di passo e infilate chirurgiche. Ciononostante, contiene Gasparini e lo obbliga al fallo da ammonizione. Sparisce con il tempo prima della sostituzione. (Tattini 5.5: entra in campo con voglia di fare, poi le condizioni meteo, l'accorta disposizione del Mestre e una forma che non può essere ottimale lo hanno fatto presto desistere).
Gerthoux 5.5: anche la sua velocità, come la tecnica di Perrotti, viene penalizzata dal campo e dal meteo. Ma gli alibi si fermano qua: tolto il tap-in sul tiro di Djurić sventato da Rosteghin, non si vede praticamente mai. (Duse 5.5: si piazza a centrocampo liberando la fascia sinistra d'attacco per Marangon. Cerca di tamponare i contropiedi mestrini facendo il pendolo tra le due fasi).
Marangon 5.5: un paio di volte rifinisce per i compagni meglio piazzati, ma perde lo scontro a distanza con l'altro top player Fabiano e non dà quasi mai l'impressione di poter fare la differenza, anche da fermo. Cosa succede, Jack? (Vianello s.v.)
Broso 5.5: aggancia un cross di Marangon ma non lo trasforma (era difficile), cerca di aprire spazi ma in condizioni ambientali non favorevoli. Per il resto gira troppo al largo dalla porta, e il gioco lo sorvola senza accenderlo. (Corado 5.5: ha una palla giocabile, per il resto è addomesticato dalla difesa avversaria).
Vittadello 6: a differenza di altri suoi colleghi, non ha in panchina alcun game-changer cui rivolgersi nei momenti in cui serve torcere a proprio vantaggio il match. Le indicazioni di mercato sono chiare, ma intanto c'è da partorire qualche idea nuova.
Mestre: Rosteghin 7, Brentan 6, Severgnini 6, Gritti 6.5, Gasparini 6.5, Martimbianco 6, Poletto 6.5, Corteggiano 6, Granati 6.5, Fabiano 7, Rivi 7 (Tonolo 6, Chin 6.5, Bigoni 6, de Polo s.v.). L'allenatore Zecchin 6.5.
L'arbitro Pistarelli 5.5: avalla la visione del suo guardalinee e convalida il primo goal di Rivi, probabilmente viziato. Quanto ai cartellini vede giusto, forse ce ne poteva stare anche uno su Erman.
Lo stadio Baracca: terreno sufficiente dopo l'acquazzone, con scostamenti progressivi. Bar funzionale, tribuna centrale coperta e spazio per i giornalisti adeguato; ma manca una sala stampa e i parcheggi non sono sempre agevoli. Si attendono da tempo lavori di aggiornamento.
Ma per tutto il primo tempo la partita è stata condotta da Fabiano e soci, abili a sfruttare la compattezza del 3-5-2 e a rischiare assai poco in difesa; nel secondo tempo, paradossalmente, dopo il goal a freddo è stata la squadra di Vittadello a occupare la metà campo avversaria, esaltando il portiere Rosteghin che si è opposto in modo egregio a una saetta di Djurić. Un errore della difesa lagunare ha poi aperto le porte al raddoppio di “Rivi sindaco” che ha chiuso il match all’80°. Ma oltre al Mestre ci sono stati altri vincitori: gli ultras delle due squadre, capaci di cantare per 90 minuti e di creare colore (memorabile il lungo bandierone arancio) in un clima di rispetto reciproco, riconosciuto anche dallo speaker dello stadio. Erano oltre 120 i supporter chioggiotti in curva sud, e almeno la gara della voce è stata portata a casa.
La squadra ospite si schiera con Boscolo in porta, Martino, Ballarin, Granziera e Ostojić in difesa, Djurić ed Erman a centrocampo, Perrotti e Gerthoux alle ali, Marangon dietro il centravanti Broso. In panchina Bedendo, Pupa, Biolcati, Baccolo, Vianello, Duse, Posocco, Tattini e Corado. L’allenatore mestrino Gianpietro Zecchin davanti a Rosteghin manda in campo i difensori Brentan, Severgnini e Gritti, i laterali Martimbianco e Gasparini, Poletto e Corteggiano in mezzo al campo, Granati e Fabiano ad assistere Rivi. Tra le riserve Secco, Paccagnella, Tonolo, dell’Andrea, Chin, de Polo, Caccin, Bigoni e Montagner. Ben cinque gli ex di turno nel Mestre. Arbitra Simone Pistarelli della sezione AIA di Fermo, un direttore di gara con la fama di “casalingo” acquisita sul campo vedendo i risultati di questa stagione. Oltre 600 gli spettatori sotto un cielo perennemente plumbeo.
Dopo una punizione di Marangon al 7°, uscita a lato, Fabiano prende in mano le redini della propria squadra: l'ex giocatore del Venezia e della Pro Vercelli in serie B si dimostra giocatore d'altra categoria anche a 35 anni e prova in continuazione il tiro dopo aver inceduto in punta di fioretto. Le conclusioni non impensieriscono Giacomo Boscolo, come fa invece quella di Granati al 34° che in diagonale chiama all'appello i riflessi del giovane estremo difensore granata. È il momento dell'acquazzone e il Mestre rimedia tre cartellini gialli nel primo tempo, rispettivamente a Brentan, Gasparini e Gritti per falli su Marangon, Perrotti e Martino. Non accade altro nei primi 45 minuti, ma i fuochi d'artificio sono dietro l'angolo.
Al 46° infatti Martimbianco avanza in area senza ricevere chissà quale contrasto, prova il tiro-cross anche veloce e potente che incoccia nella testa di Rivi (solissimo), il quale ha buon gioco a mettere in rete. Piccolo particolare, la posizione di partenza della punta mestrina lascia molti dubbi, considerando anche che deve inarcarsi all'indietro per colpire di testa (segno che era ancora più avanti). A niente valgono le proteste di capitan Ballarin e di tutta l'Union Clodiense, il Mestre si porta in vantaggio e non resta che provare subito la riscossa.
In effetti la squadra di Vittadello si riversa in avanti e al 59° un angolo di Erman trova la mezza rovesciata di Djurić, con il pallone che esce di poco alla sinistra di Rosteghin. Boscolo -con l'assistenza di Martino- in uscita toglie dai piedi di Rivi la palla del raddoppio, prima di una tambureggiante azione offensiva granata: Marangon crossa da destra, Broso ci arriva ma la palla esce dall'altra parte, dove la recupera Perrotti, controcross di Marangon respinto dalla difesa, arriva Djurić il cui sinistro è bloccato a terra da Rosteghin.
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Mentre Chin rileva l'ottimo Fabiano, è il momento migliore per l'Union Clodiense: al 64° l'occasione più ghiotta, con un traversone di Martino per la testa di Marangon, la palla rimane in area nell'indecisione della difesa di casa, irrompe Djurić che di prima intenzione, con precisione e potenza scaglia un bolide verso la porta: Rosteghin è in vena di miracoli e toglie la palla dalla rete, per la disperazione dei chioggiotti che già pregustavano il pareggio. Il copione è chiaro: sotto una pioggia tornata fitta, l'Union Clodiense padrona del gioco, Mestre in contropiede. Ma all'80° i padroni di casa raddoppiano con la palla "consegnata" a Rivi il quale, da posizione defilata, resiste a Granziera e calcia in diagonale battendo Boscolo.
Il goal del 2-0 chiude l'incontro senza successive reazioni, se non quella encomiabile degli ultras che cantano e fanno sciarpate anche al 90° sullo 0-2. Se è vero -come ha detto Mario Vittadello ai microfoni nel dopo partita- che il primo tempo è stato giocato sotto tono, e che il risultato è cambiato con la benevolenza della terna arbitrale, è altrettanto vero che gli errori difensivi si pagano. Quanto a quelli offensivi, bisognerebbe prima tirare in porta: e al netto delle due conclusioni pericolose a firma di Marco Djurić, lo specchio avversario non è stato mai centrato, e nemmeno cercato. Domenica prossima, allo stadio Ballarin contro il Villafranca Veronese, servirà un'altra Union Clodiense.
Le pagelle dei granata:
Boscolo Palo 6.5: si salva bene su Granati nel primo tempo e chiude la porta a Rivi nel secondo. Nei goal non può niente, si apprezzano gli ormai soliti interventi in uscita, anche in un campo come questo.
Martino 5.5: non il solito Martino. Prova qualche traversone e rare galoppate, più che altro tiene la posizione contro Gasparini e i raddoppi di Granati o Fabiano. Nel primo goal di Rivi forse la diagonale doveva essere sua.
Ballarin 6.5: libera praticamente tutti i palloni che passano dalle sue parti, e ha il merito -da capitano- di non far degenerare la partita dopo il primo goal in probabile fuorigioco e i falli da ammonizione in campo.
Granziera 5.5: riportato al centro per le assenze di Cuomo e Pastorelli (entrambi in tribuna centrale), non se la cava male nel blando assedio arancione nel primo tempo. Nel secondo Rivi lo coglie alle spalle e lo induce all'errore del raddoppio.
Ostojić 6: le due diagonali perfettamente messe in pratica nella prima frazione di gioco, a sbrogliare altrettante situazioni pericolose, la dicono lunga dei suoi miglioramenti a sinistra. Ma anche lui finisce nel pasticcio del 2-0.
Djurić 6.5: è l'unico che prova a tirare in porta con efficacia, dapprima mettendo fuori una semirovesciata e dopo chiamando Rosteghin a un intervento assai difficile. Inoltre smista il gioco come sa, anche con proprietà tecnica.
Erman 5.5: la squalifica di due settimane lo ha reso un po' farraginoso. Meglio in fase di tackle, ma quel che gli si chiede è anche il rilancio pulito dell'azione. E non guasterebbe se prendesse il coraggio a due mani per tirare da fuori.
Perrotti 5.5: non era terreno per le sue doti di tecnica, velocità, cambio di passo e infilate chirurgiche. Ciononostante, contiene Gasparini e lo obbliga al fallo da ammonizione. Sparisce con il tempo prima della sostituzione. (Tattini 5.5: entra in campo con voglia di fare, poi le condizioni meteo, l'accorta disposizione del Mestre e una forma che non può essere ottimale lo hanno fatto presto desistere).
Gerthoux 5.5: anche la sua velocità, come la tecnica di Perrotti, viene penalizzata dal campo e dal meteo. Ma gli alibi si fermano qua: tolto il tap-in sul tiro di Djurić sventato da Rosteghin, non si vede praticamente mai. (Duse 5.5: si piazza a centrocampo liberando la fascia sinistra d'attacco per Marangon. Cerca di tamponare i contropiedi mestrini facendo il pendolo tra le due fasi).
Marangon 5.5: un paio di volte rifinisce per i compagni meglio piazzati, ma perde lo scontro a distanza con l'altro top player Fabiano e non dà quasi mai l'impressione di poter fare la differenza, anche da fermo. Cosa succede, Jack? (Vianello s.v.)
Broso 5.5: aggancia un cross di Marangon ma non lo trasforma (era difficile), cerca di aprire spazi ma in condizioni ambientali non favorevoli. Per il resto gira troppo al largo dalla porta, e il gioco lo sorvola senza accenderlo. (Corado 5.5: ha una palla giocabile, per il resto è addomesticato dalla difesa avversaria).
Vittadello 6: a differenza di altri suoi colleghi, non ha in panchina alcun game-changer cui rivolgersi nei momenti in cui serve torcere a proprio vantaggio il match. Le indicazioni di mercato sono chiare, ma intanto c'è da partorire qualche idea nuova.
Mestre: Rosteghin 7, Brentan 6, Severgnini 6, Gritti 6.5, Gasparini 6.5, Martimbianco 6, Poletto 6.5, Corteggiano 6, Granati 6.5, Fabiano 7, Rivi 7 (Tonolo 6, Chin 6.5, Bigoni 6, de Polo s.v.). L'allenatore Zecchin 6.5.
L'arbitro Pistarelli 5.5: avalla la visione del suo guardalinee e convalida il primo goal di Rivi, probabilmente viziato. Quanto ai cartellini vede giusto, forse ce ne poteva stare anche uno su Erman.
Lo stadio Baracca: terreno sufficiente dopo l'acquazzone, con scostamenti progressivi. Bar funzionale, tribuna centrale coperta e spazio per i giornalisti adeguato; ma manca una sala stampa e i parcheggi non sono sempre agevoli. Si attendono da tempo lavori di aggiornamento.
sabato 23 novembre 2019
MESTRE-UNION CLODIENSE HA IL PROFUMO DELL'ALTA CLASSIFICA: GRANATA ATTESI ALLA PROVA DI MATURITÀ
Incontro di cartello domenica allo stadio Francesco Baracca di Mestre, dove (inizio ore 14.30) gli arancioneri locali allenati da Gianpietro Zecchin sfidano l'Union Clodiense Chioggia Sottomarina di Mario Vittadello. Entrambe le squadre stazionano nei quartieri alti, entro o appena fuori la soglia dei playoff: i padroni di casa escono da quattro vittorie consecutive, gli ospiti dal franco successo contro il Chions e da quello, un po' "largo", in extremis sul campo del Caldiero. Attesa anche tra le tifoserie, entrambe tra le più nutrite e calde del girone, per le quali è già iniziata da giorni la prevendita: saranno almeno 116 gli esponenti della curva De Paolis che troveranno posto nel settore ospiti.
Le due formazioni si sono già affrontate lo scorso 18 agosto nel turno preliminare di coppa Italia, quando i mestrini espugnarono lo stadio Ballarin ai calci di rigore. L'Union Clodiense, perfettamente consapevole della posta in palio, recupera Erman e Martino dopo la squalifica, ma dovrà rinunciare a Pastorelli per lo stesso motivo; ancora assente Cuomo alle prese con la riabilitazione dopo l'infortunio alla spalla, c'è ancora qualche leggera apprensione per Baccolo reduce da risentimento muscolare, mentre sarà a disposizione Tattini. Vittadello potrebbe così schierare Boscolo Palo in porta, Martino, Ballarin, Granziera e Ostojić in difesa, Djurić ed Erman a centrocampo, Perrotti e Gerthoux alle ali, Marangon dietro uno tra Broso e Corado. L'alternativa è appunto Baccolo, che potrebbe anche partite largo dalla fascia per accentrarsi tra le linee.
Quanto al Mestre, la rosa è infarcita di ex granata: il bomber Rivi, Severgnini, Chin, Brentan, dell'Andrea sono stati protagonisti con la Clodiense negli anni scorsi e -chi più, chi meno- potrebbero essere della partita da titolari o da subentranti. La squadra della terraferma veneziana sta ultimamente bene e pare aver incontrato una certa continuità, anche grazie alle incursioni di Corteggiano e alla presenza sotto porta dei vari Giusti e Bigoni. Curiosità: l'arbitro dell'incontro, Simone Pistarelli della sezione AIA di Fermo, ha una tradizione abbastanza "casalinga" nei risultati degli incontri diretti in questa stagione tra la serie D e il campionato femminile.
I sostenitori granata saranno alloggiati nella curva ospiti con accesso da via Oberdan, e potranno parcheggiare in via Baglioni: il raduno è alle ore 11.30 alla stazione di Chioggia. Il costo del biglietto è di 5 euro: il Mestre ha messo a disposizione in tutto 250 tagliandi per i tifosi chioggiotti. Le strade adiacenti allo stadio Baracca saranno chiuse al traffico dalle ore 12 e fino al termine della gara, e la sosta sarà vietata: viene suggerito a tutti gli appassionati di raggiungere lo stadio a piedi o di servirsi dei mezzi pubblici (fermata tram linea T1 “Volturno” in via Ca’ Rossa). A chi dovesse sopraggiungere con mezzi privati, sono indicate le zone riservate al parcheggio di via Giovanni da Verrazzano, a lato del cimitero: la domenica il parcheggio è gratuito anche nelle aree di sosta con le righe blu.
Le due formazioni si sono già affrontate lo scorso 18 agosto nel turno preliminare di coppa Italia, quando i mestrini espugnarono lo stadio Ballarin ai calci di rigore. L'Union Clodiense, perfettamente consapevole della posta in palio, recupera Erman e Martino dopo la squalifica, ma dovrà rinunciare a Pastorelli per lo stesso motivo; ancora assente Cuomo alle prese con la riabilitazione dopo l'infortunio alla spalla, c'è ancora qualche leggera apprensione per Baccolo reduce da risentimento muscolare, mentre sarà a disposizione Tattini. Vittadello potrebbe così schierare Boscolo Palo in porta, Martino, Ballarin, Granziera e Ostojić in difesa, Djurić ed Erman a centrocampo, Perrotti e Gerthoux alle ali, Marangon dietro uno tra Broso e Corado. L'alternativa è appunto Baccolo, che potrebbe anche partite largo dalla fascia per accentrarsi tra le linee.
Quanto al Mestre, la rosa è infarcita di ex granata: il bomber Rivi, Severgnini, Chin, Brentan, dell'Andrea sono stati protagonisti con la Clodiense negli anni scorsi e -chi più, chi meno- potrebbero essere della partita da titolari o da subentranti. La squadra della terraferma veneziana sta ultimamente bene e pare aver incontrato una certa continuità, anche grazie alle incursioni di Corteggiano e alla presenza sotto porta dei vari Giusti e Bigoni. Curiosità: l'arbitro dell'incontro, Simone Pistarelli della sezione AIA di Fermo, ha una tradizione abbastanza "casalinga" nei risultati degli incontri diretti in questa stagione tra la serie D e il campionato femminile.
I sostenitori granata saranno alloggiati nella curva ospiti con accesso da via Oberdan, e potranno parcheggiare in via Baglioni: il raduno è alle ore 11.30 alla stazione di Chioggia. Il costo del biglietto è di 5 euro: il Mestre ha messo a disposizione in tutto 250 tagliandi per i tifosi chioggiotti. Le strade adiacenti allo stadio Baracca saranno chiuse al traffico dalle ore 12 e fino al termine della gara, e la sosta sarà vietata: viene suggerito a tutti gli appassionati di raggiungere lo stadio a piedi o di servirsi dei mezzi pubblici (fermata tram linea T1 “Volturno” in via Ca’ Rossa). A chi dovesse sopraggiungere con mezzi privati, sono indicate le zone riservate al parcheggio di via Giovanni da Verrazzano, a lato del cimitero: la domenica il parcheggio è gratuito anche nelle aree di sosta con le righe blu.
OGGI ALLO STADIO BALLARIN SI DISPUTA VENEZIA-SPEZIA PER IL CAMPIONATO PRIMAVERA. FISCHIO D'INIZIO ALLE 14.30
Secondo appuntamento a Chioggia per il Calcio Venezia Primavera, che oggi dalle ore 14.30, allo stadio Aldo e Dino Ballarin, affronterà i pari categoria dello Spezia nel campionato di Primavera 2 (la serie B dei giovani). Dopo l'accordo intercorso con l'Union Clodiense Chioggia Sottomarina per la concessione in uso dello stadio, i ragazzi in maglia arancioverde hanno battuto il Parma 1-0 lo scorso 9 novembre. Il prossimo incontro casalingo del Venezia Primavera sul campo di Chioggia è in programma per sabato 7 dicembre, sempre alle 14.30, quando in riva alla laguna scenderà l'Hellas Verona.
martedì 19 novembre 2019
"FEBBRE" UNION CLODIENSE: PER DOMENICA A MESTRE 250 TAGLIANDI IN PREVENDITA A DISPOSIZIONE DELLA TIFOSERIA GRANATA
Sale in città la febbre granata. I risultati dell'Union Clodiense Chioggia Sottomarina, ora quarta in classifica, uniti alle gagliarde prestazioni individuali e al supporto incessante dell'empatica curva De Paolis stanno proiettando la stagione nel campionato di serie D non solo ben oltre l'andamento delle scorse stagioni, soprattutto considerati i rispettivi gironi d'andata, ma anche in un fattore unificante di orgoglio cittadino. I goal di Gerthoux, Marangon e Ostojić contro il Chions, gli striscioni degli ultras in memoria del povero Stefano Cucchi, il coro finale che ha visto uniti tifosi di gradinata e giocatori sul campo a modello della nazionale islandese avvicinano la trasferta di Mestre di domenica prossima: e per l'occasione, nel presagio di una simpatica "invasione" dalla laguna sud, la società arancionera (anch'essa a ridosso della zona playoff, a un solo punto dall'Union Clodiense) ha stabilito di aprire già oggi la prevendita dei biglietti per la tribuna centrale e quella laterale.
I sostenitori granata saranno alloggiati nella curva ospiti con accesso da via Oberdan, e potranno parcheggiare in via Baglioni. I biglietti per il settore ospiti sono disponibili in prevendita, con un primo lotto di 200 tagliandi, all’agenzia di calle Francesco Crispi, di fronte alla chiesa di Sant’Andrea a Chioggia, con i seguenti orari: martedì, mercoledì e giovedì dalle ore 15.30 alle 20, venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 15.30 alle 20, sabato dalle 10.30 alle 13. Il costo del biglietto è di 5 euro. Il Mestre ha messo a disposizione in tutto 250 tagliandi per i tifosi chioggiotti.
La prevendita, finalizzata a scongiurare le probabili code che si formeranno al botteghino prima della partita, consentendo così l'accesso immediato, proseguirà fino a venerdì 22 novembre al Mestre Store in calle del Sale 43 a Mestre, con orari 10-12.30 e 15.30-19.30. Domenica le strade adiacenti allo stadio Baracca saranno chiuse al traffico dalle ore 12 e fino al termine della gara, e la sosta sarà vietata: viene suggerito a tutti gli appassionati di raggiungere lo stadio a piedi o di servirsi dei mezzi pubblici (fermata tram linea T1 “Volturno” in via Ca’ Rossa). A chi dovesse sopraggiungere con mezzi privati, sono indicate le zone riservate al parcheggio di via Giovanni da Verrazzano, a lato del cimitero: la domenica il parcheggio è gratuito anche nelle aree di sosta con le righe blu.
I sostenitori granata saranno alloggiati nella curva ospiti con accesso da via Oberdan, e potranno parcheggiare in via Baglioni. I biglietti per il settore ospiti sono disponibili in prevendita, con un primo lotto di 200 tagliandi, all’agenzia di calle Francesco Crispi, di fronte alla chiesa di Sant’Andrea a Chioggia, con i seguenti orari: martedì, mercoledì e giovedì dalle ore 15.30 alle 20, venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 15.30 alle 20, sabato dalle 10.30 alle 13. Il costo del biglietto è di 5 euro. Il Mestre ha messo a disposizione in tutto 250 tagliandi per i tifosi chioggiotti.
La prevendita, finalizzata a scongiurare le probabili code che si formeranno al botteghino prima della partita, consentendo così l'accesso immediato, proseguirà fino a venerdì 22 novembre al Mestre Store in calle del Sale 43 a Mestre, con orari 10-12.30 e 15.30-19.30. Domenica le strade adiacenti allo stadio Baracca saranno chiuse al traffico dalle ore 12 e fino al termine della gara, e la sosta sarà vietata: viene suggerito a tutti gli appassionati di raggiungere lo stadio a piedi o di servirsi dei mezzi pubblici (fermata tram linea T1 “Volturno” in via Ca’ Rossa). A chi dovesse sopraggiungere con mezzi privati, sono indicate le zone riservate al parcheggio di via Giovanni da Verrazzano, a lato del cimitero: la domenica il parcheggio è gratuito anche nelle aree di sosta con le righe blu.
domenica 17 novembre 2019
UNION CLODIENSE - CHIONS 3-2, ALLO STADIO BALLARIN VINCONO TUTTI: LA SQUADRA, I TIFOSI, LA CITTÀ CHE ESCE DALL'ACQUA ALTA
Centoquarantasette centimetri d’acqua, che si aggiungono agli altrettanti di venerdì, e ai 170 di inizio settimana. È con questo clima che si disputa Union Clodiense – Chions, in una città messa in ginocchio (con l'acqua alla gola, si può dire) dalla marea fin nelle sedi calcistiche, nelle residenze dei giocatori: e la squadra granata risponde alla grande, battendo 3-2 il Chions e disputando per larghi tratti la miglior partita interna stagionale. Non sono mancati i rischi nella ripresa, perfino di finire con un beffardo pareggio nel finale, che sarebbe stato tutt’altro che meritato da parte dei gialloblu friulani: la squadra lagunare infatti ha dominato in lungo e in largo il primo tempo, profondendo sul terreno tanta qualità oltre alla consueta volontà, e andando in goal con un capolavoro balistico di Francesco Gerthoux, il migliore in campo.
Nella ripresa subito il 2-0 di Marangon, ma i cambi dell’allenatore ospite Zanuttig -che ha inserito Novati e Urbanetto- hanno sortito per effetto il 2-1 dell’ex Franciosi. Ci ha pensato Ostojić a ristabilire le distanze, prima del rigore di Filippini. Un successo da dedicare alla città piegata, alla curva Franco de Paolis che ha reso omaggio a Stefano Cucchi nella settimana della sentenza di condanna ai due carabinieri: oggi hanno vinto tutti, e lo spirito in campo e sugli spalti è quello giusto per continuare a ridosso delle primissime in classifica.
Il tecnico locale Mario Vittadello è costretto a non disporre di elementi importanti quali Cuomo, Tattini e gli squalificati Erman e Martino, schierando così Giacomo Boscolo Palo in porta, Granziera, Ballarin, Pastorelli e Ostojić in difesa, Djurić e Baccolo a centrocampo, Perrotti e Gerthoux alle ali, Marangon dietro il centravanti Broso. In panchina Bedendo, Pupa, Biolcati, Baltrunas, Vianello, Duse, Posocco, Rosa e Corado. Risponde appunto Zanuttig con Ceka, Piga, de Cecco, Miotto, Pratolino, dal Compare, Contento, Filippini, Acampora, Franciosi e Vingiano. Tra le riserve Peruch, Incorvaia, Deana, Piani, Spadera, Toso, Lascala, Novati e Urbanetto. Arbitra l’incontro Edoardo Gianquinto della sezione AIA di Parma sotto un cielo molto nuvoloso (ma nessuna goccia di pioggia, e pochissimo vento) e davanti a 500 spettatori, alcuni dei quali con addosso gli stivali da acqua alta.
Parte fortissimo l'Union Clodiense: il velocissimo Gerthoux scodella in mezzo cross su cross, e Marangon di conseguenza ha tre occasioni in otto minuti. La prima dopo soli 20 secondi, quando calcia alto; poi due fotocopie (un rigore in movimento con dribbling di troppo e palla in corner, un'altra conclusione a lato). Il fantasista polesano poi scambia con Perrotti che lo manda verso la porta al 13°, cross basso sventato in angolo: sugli sviluppi, da fuori area Gerthoux scaraventa un bolide sotto gli incroci e lo stadio esplode.
A metà del primo tempo gli ultras si distinguono per lo striscione "Sulla tua pelle finalmente la giustizia" dedicato al povero Stefano Cucchi, e continua a premere la squadra di casa: splendido assist di Perrotti per Broso che perde l'attimo buono al 23°, poi cross dalla destra sul quale Marangon arriva in spaccata, ma para Ceka. Prima occasione per il Chions al 25°, con Filippini che spara alto su azione da corner. Al 33° Baccolo deve dare forfait per il riacutizzarsi di un risentimento muscolare al flessore, al suo posto entra Christian Duse che si disimpegna bene a centrocampo a fianco del faro Djurić.
Verso il finire della prima frazione altre tre occasioni per i lagunari, che avrebbero meritato di finire in vantaggio con più goal di scarto: al 39° ennesimo scambio tra Gerthoux e Marangon che ricambia il favore, ma il numero 11 risolve in maniera centrale e non impensierisce Ceka. Poi Djurić recupera l'ennesimo pallone della sua partita da piovra e libera Perrotti dalla posizione preferita, mezzo destro d'attacco da cui sfoderare il sinistro: il piatto è aperto al punto giusto ma il guardiano ospite allunga il guantone e dice di no. Proprio sul gong, Granziera crossa per Broso che viene anticipato dall'uscita del portiere a metterlo fuori causa.
Fine del primo tempo e ci si stropiccia gli occhi. A maggior ragione quando, appena rientrate in campo le squadre, Perrotti mette in mezzo un bel cross teso dalla destra: Broso si avvita in torsione e colpisce di testa, la palla sbatte sulla traversa e ritorna in campo incocciando in Marangon, al posto giusto e nel momento giusto: 2-0. Sulle ali dell'entusiasmo Marangon avanza a sinistra, il suo tiro contrato diventa un'occasione per Duse, il quale tira al volo in perfetto stile ma Ceka blocca a terra centrale.
Inopinato arriva il goal dei friulani: punizione dalla sinistra, libera la difesa, l'ex Franciosi (il migliore dei suoi) lascia partire un tiro potentissimo ma centrale, che -forse deviato- sorprende Boscolo Palo con la visuale coperta da molti compagni e avversari: 2-1. Zanuttig allora inserisce Novati e Urbanetto per Acampora e Miotto, provando a forzare la situazione e arrivare al pareggio. Ma è ancora l'Union Clodiense a passare: funziona bene la catena Ostojić-Gerthoux s sinistra (come quella Granziera-Perrotti a destra), Alex conquista un corner che lui stesso insacca di testa, lasciato solo dalla difesa gialloblu, e va a fare festa sotto la gradinata lungolaguna.
Al 60° ci pensa Boscolo Palo a salvare la propria porta da un calcio di punizione battuto dalla fascia sinistra e indirizzato sotto la traversa, poi anche Urbanetto ha le sue occasioni: al 64° calcia alto di sinistro dal centro dell'area (l'arbitro non rileva un fallo di Novati su Ostojić all'inizio dell'azione), quindi spara alto un paio di volte. Entra anche Corado al 67° per il suo esordio casalingo: il mobile attaccante argentino rileva il rientrante Broso. In difesa è sempre Ballarin a sventare situazioni problematiche in serie dentro l'area, e al 77° Marangon scivola mentre è involato verso la rete avversaria.
Nel momento in cui Posocco prende il posto del positivo Perrotti, il Chions guadagna un rigore per fallo di mano di Pastorelli: Filippini spiazza Boscolo all'80° e per l'Union Clodiense si affacciano dieci e più minuti di paura, che già in passato fu fatale a dilapidare il vantaggio limpido espresso dal campo. Stavolta per fortuna non succede, gli attacchi del Chions specie dalla trequarti sinistra si infrangono su Ballarin e compagni, mentre il cielo dopo il maltempo e prima del tramonto regala colori magnifici e luci intense. Passerella finale per gli applausi a Gerthoux (entra Biolcati) e poi gioia libera sotto la curva, con la coreografia concordata tra calciatori e tifosi, e un pensiero ai diffidati costretti a guardare la partita dalla casa adiacente lo stadio. Domenica a Mestre sarà un'altra storia, ma sappiamo già che sarà una storia granata.
Le pagelle dei granata:
Boscolo Palo 6: sul goal di Franciosi probabilmente era coperto da un nugolo di uomini, il tiro ancorché centrale era violento e forse deviato. Comunque arriva su una pulizione maligna e non esita mai a uscire alla spericolata.
Granziera 6.5: dalla sua parte non passa nessuno, anche se a fine partita viene messo sotto stress. Funziona il binario con Perrotti, che non di rado lo chiama all'azione offensiva e ai cross: pregevole uno al 45° per Broso, anticipato.
Ballarin 7: ha una calamita che attrae tutti gli attacchi gialloblu, e quando qualcosa pare svicolare lui ci arriva comunque, in scivolata, di testa, in anticipo, opponendo il corpo. Capitano dentro e fuori dal terreno di gioco.
Pastorelli 6: qualche sbavatura nei rilanci, con un paio di palloni consegnati agli avversari, ma niente di grave o irrimediabile. Nel secondo tempo intercetta il pallone col braccio e diventa rigore. Ma ad Acampora non fa vedere palla. Ammonito, mancherà a Mestre (dove rientreranno Martino ed Erman).
Ostojić 7: prestazione gagliarda e di spessore, vuole arrivare su tutti i palloni e finalmente convince lungo la fascia sinistra con la quale comincia a prendere confidenza. L'asse con Gerthoux porta molti frutti, soprattutto nella ripresa. Secondo goal stagionale.
Djurić 6.5: un faro a metà campo, riferimento unico come la torre di Alexanderplatz per chi gira a Berlino. Con l'entrata di Duse guida un reparto giovane e lo fa in maniera impeccabile, conquistando palloni, ripulendoli e smistandoli bene.
Baccolo 6.5: niente male la prima mezz'ora, di sostanza a supporto della difesa, fondamentale sui palloni alti e a garantire fisicità agli strappi offensivi. Deve arrendersi al solito risentimento muscolare. (Duse 6.5: entra "a freddo" e si immedesima nella partita, senza voler strafare ma garantendo puntuali raddoppi e copertura, con qualche incursione nel secondo tempo anche a coprire la fascia. Bene così)
Perrotti 7: la sua classe manda bagliori in tribuna, dove chi non lo conosce si chiede da dove venga a dispensare calcio. Fa ammattire il suo avversario diretto, allarga e apre il gioco, cerca la profondità e gli assist: il ruolo gli si addice. (Posocco 6: entra poco prima del rigore del 3-2 e fa blocco nel finale per sventare ulteriori assalti. Lo rivedremo per le sue doti)
Gerthoux 7.5: miglior prestazione stagionale che equivale alla palma del migliore in campo. Non solo un goal stratosferico, ma continui rifornimenti dalla fascia sinistra, corsa e qualità, raddoppi e triangoli, altre conclusioni: Francesco sta sbocciando. (Biolcati s.v.)
Marangon 6.5: entra in campo col piglio giusto e si intende bene con Gerthoux, anche se sbaglia qualche conclusione di troppo. Si rifà a inizio secondo tempo quando è dove deve essere per intercettare il pallone del 2-0. Sta entrando nel gioco, ci divertiremo.
Broso 6: apre spazi, si sposta per portare al tiro i centrocampisti, torna alla ricerca di palloni finché Ceka non lo anticipa a colpo sicuro. Suo è in gran parte il 2-0, ma altre volta fatica a girarsi. (Corado 6: mobile e versatile in fase d'attacco, dovrà trovare le giuste compatibilità quando i compagni di squadra capiranno come servirlo per mandarlo in rete)
Vittadello 7: se la squadra disputa il più bel primo tempo stagionale il merito non può che essere anche dell'allenatore, che in una settimana molto difficile dal punto di vista meteorologico (e con quattro assenze di grosso calibro) schiera un undici convincente e determinato.
Chions: Ceka 6.5, Piga 6.5, de Cecco 5.5, Miotto 6, Pratolino 6, dal Compare 6, Contento 5.5, Filippini 6.5, Acampora 5, Franciosi 7, Vingiano 5.5 (Incorvaia s.v., Deana 5, Lascala s.v., Novati 7, Urbanetto 6.5). Zanuttig 6.
l'arbitro Gianquinto 6.5: non ha grosso daffare da sbrogliare, gli interventi maschi sul terreno allentato vengono valutati per quello che sono, così pure il fallo di mano di Pastorelli che determina il rigore. Trascurabili errori dei guardalinee nei fuorigioco fischiati.
Nella ripresa subito il 2-0 di Marangon, ma i cambi dell’allenatore ospite Zanuttig -che ha inserito Novati e Urbanetto- hanno sortito per effetto il 2-1 dell’ex Franciosi. Ci ha pensato Ostojić a ristabilire le distanze, prima del rigore di Filippini. Un successo da dedicare alla città piegata, alla curva Franco de Paolis che ha reso omaggio a Stefano Cucchi nella settimana della sentenza di condanna ai due carabinieri: oggi hanno vinto tutti, e lo spirito in campo e sugli spalti è quello giusto per continuare a ridosso delle primissime in classifica.
Il tecnico locale Mario Vittadello è costretto a non disporre di elementi importanti quali Cuomo, Tattini e gli squalificati Erman e Martino, schierando così Giacomo Boscolo Palo in porta, Granziera, Ballarin, Pastorelli e Ostojić in difesa, Djurić e Baccolo a centrocampo, Perrotti e Gerthoux alle ali, Marangon dietro il centravanti Broso. In panchina Bedendo, Pupa, Biolcati, Baltrunas, Vianello, Duse, Posocco, Rosa e Corado. Risponde appunto Zanuttig con Ceka, Piga, de Cecco, Miotto, Pratolino, dal Compare, Contento, Filippini, Acampora, Franciosi e Vingiano. Tra le riserve Peruch, Incorvaia, Deana, Piani, Spadera, Toso, Lascala, Novati e Urbanetto. Arbitra l’incontro Edoardo Gianquinto della sezione AIA di Parma sotto un cielo molto nuvoloso (ma nessuna goccia di pioggia, e pochissimo vento) e davanti a 500 spettatori, alcuni dei quali con addosso gli stivali da acqua alta.
Parte fortissimo l'Union Clodiense: il velocissimo Gerthoux scodella in mezzo cross su cross, e Marangon di conseguenza ha tre occasioni in otto minuti. La prima dopo soli 20 secondi, quando calcia alto; poi due fotocopie (un rigore in movimento con dribbling di troppo e palla in corner, un'altra conclusione a lato). Il fantasista polesano poi scambia con Perrotti che lo manda verso la porta al 13°, cross basso sventato in angolo: sugli sviluppi, da fuori area Gerthoux scaraventa un bolide sotto gli incroci e lo stadio esplode.
A metà del primo tempo gli ultras si distinguono per lo striscione "Sulla tua pelle finalmente la giustizia" dedicato al povero Stefano Cucchi, e continua a premere la squadra di casa: splendido assist di Perrotti per Broso che perde l'attimo buono al 23°, poi cross dalla destra sul quale Marangon arriva in spaccata, ma para Ceka. Prima occasione per il Chions al 25°, con Filippini che spara alto su azione da corner. Al 33° Baccolo deve dare forfait per il riacutizzarsi di un risentimento muscolare al flessore, al suo posto entra Christian Duse che si disimpegna bene a centrocampo a fianco del faro Djurić.
Verso il finire della prima frazione altre tre occasioni per i lagunari, che avrebbero meritato di finire in vantaggio con più goal di scarto: al 39° ennesimo scambio tra Gerthoux e Marangon che ricambia il favore, ma il numero 11 risolve in maniera centrale e non impensierisce Ceka. Poi Djurić recupera l'ennesimo pallone della sua partita da piovra e libera Perrotti dalla posizione preferita, mezzo destro d'attacco da cui sfoderare il sinistro: il piatto è aperto al punto giusto ma il guardiano ospite allunga il guantone e dice di no. Proprio sul gong, Granziera crossa per Broso che viene anticipato dall'uscita del portiere a metterlo fuori causa.
Fine del primo tempo e ci si stropiccia gli occhi. A maggior ragione quando, appena rientrate in campo le squadre, Perrotti mette in mezzo un bel cross teso dalla destra: Broso si avvita in torsione e colpisce di testa, la palla sbatte sulla traversa e ritorna in campo incocciando in Marangon, al posto giusto e nel momento giusto: 2-0. Sulle ali dell'entusiasmo Marangon avanza a sinistra, il suo tiro contrato diventa un'occasione per Duse, il quale tira al volo in perfetto stile ma Ceka blocca a terra centrale.
Inopinato arriva il goal dei friulani: punizione dalla sinistra, libera la difesa, l'ex Franciosi (il migliore dei suoi) lascia partire un tiro potentissimo ma centrale, che -forse deviato- sorprende Boscolo Palo con la visuale coperta da molti compagni e avversari: 2-1. Zanuttig allora inserisce Novati e Urbanetto per Acampora e Miotto, provando a forzare la situazione e arrivare al pareggio. Ma è ancora l'Union Clodiense a passare: funziona bene la catena Ostojić-Gerthoux s sinistra (come quella Granziera-Perrotti a destra), Alex conquista un corner che lui stesso insacca di testa, lasciato solo dalla difesa gialloblu, e va a fare festa sotto la gradinata lungolaguna.
Al 60° ci pensa Boscolo Palo a salvare la propria porta da un calcio di punizione battuto dalla fascia sinistra e indirizzato sotto la traversa, poi anche Urbanetto ha le sue occasioni: al 64° calcia alto di sinistro dal centro dell'area (l'arbitro non rileva un fallo di Novati su Ostojić all'inizio dell'azione), quindi spara alto un paio di volte. Entra anche Corado al 67° per il suo esordio casalingo: il mobile attaccante argentino rileva il rientrante Broso. In difesa è sempre Ballarin a sventare situazioni problematiche in serie dentro l'area, e al 77° Marangon scivola mentre è involato verso la rete avversaria.
Nel momento in cui Posocco prende il posto del positivo Perrotti, il Chions guadagna un rigore per fallo di mano di Pastorelli: Filippini spiazza Boscolo all'80° e per l'Union Clodiense si affacciano dieci e più minuti di paura, che già in passato fu fatale a dilapidare il vantaggio limpido espresso dal campo. Stavolta per fortuna non succede, gli attacchi del Chions specie dalla trequarti sinistra si infrangono su Ballarin e compagni, mentre il cielo dopo il maltempo e prima del tramonto regala colori magnifici e luci intense. Passerella finale per gli applausi a Gerthoux (entra Biolcati) e poi gioia libera sotto la curva, con la coreografia concordata tra calciatori e tifosi, e un pensiero ai diffidati costretti a guardare la partita dalla casa adiacente lo stadio. Domenica a Mestre sarà un'altra storia, ma sappiamo già che sarà una storia granata.
Le pagelle dei granata:
Boscolo Palo 6: sul goal di Franciosi probabilmente era coperto da un nugolo di uomini, il tiro ancorché centrale era violento e forse deviato. Comunque arriva su una pulizione maligna e non esita mai a uscire alla spericolata.
Granziera 6.5: dalla sua parte non passa nessuno, anche se a fine partita viene messo sotto stress. Funziona il binario con Perrotti, che non di rado lo chiama all'azione offensiva e ai cross: pregevole uno al 45° per Broso, anticipato.
Ballarin 7: ha una calamita che attrae tutti gli attacchi gialloblu, e quando qualcosa pare svicolare lui ci arriva comunque, in scivolata, di testa, in anticipo, opponendo il corpo. Capitano dentro e fuori dal terreno di gioco.
Pastorelli 6: qualche sbavatura nei rilanci, con un paio di palloni consegnati agli avversari, ma niente di grave o irrimediabile. Nel secondo tempo intercetta il pallone col braccio e diventa rigore. Ma ad Acampora non fa vedere palla. Ammonito, mancherà a Mestre (dove rientreranno Martino ed Erman).
Ostojić 7: prestazione gagliarda e di spessore, vuole arrivare su tutti i palloni e finalmente convince lungo la fascia sinistra con la quale comincia a prendere confidenza. L'asse con Gerthoux porta molti frutti, soprattutto nella ripresa. Secondo goal stagionale.
Djurić 6.5: un faro a metà campo, riferimento unico come la torre di Alexanderplatz per chi gira a Berlino. Con l'entrata di Duse guida un reparto giovane e lo fa in maniera impeccabile, conquistando palloni, ripulendoli e smistandoli bene.
Baccolo 6.5: niente male la prima mezz'ora, di sostanza a supporto della difesa, fondamentale sui palloni alti e a garantire fisicità agli strappi offensivi. Deve arrendersi al solito risentimento muscolare. (Duse 6.5: entra "a freddo" e si immedesima nella partita, senza voler strafare ma garantendo puntuali raddoppi e copertura, con qualche incursione nel secondo tempo anche a coprire la fascia. Bene così)
Perrotti 7: la sua classe manda bagliori in tribuna, dove chi non lo conosce si chiede da dove venga a dispensare calcio. Fa ammattire il suo avversario diretto, allarga e apre il gioco, cerca la profondità e gli assist: il ruolo gli si addice. (Posocco 6: entra poco prima del rigore del 3-2 e fa blocco nel finale per sventare ulteriori assalti. Lo rivedremo per le sue doti)
Gerthoux 7.5: miglior prestazione stagionale che equivale alla palma del migliore in campo. Non solo un goal stratosferico, ma continui rifornimenti dalla fascia sinistra, corsa e qualità, raddoppi e triangoli, altre conclusioni: Francesco sta sbocciando. (Biolcati s.v.)
Marangon 6.5: entra in campo col piglio giusto e si intende bene con Gerthoux, anche se sbaglia qualche conclusione di troppo. Si rifà a inizio secondo tempo quando è dove deve essere per intercettare il pallone del 2-0. Sta entrando nel gioco, ci divertiremo.
Broso 6: apre spazi, si sposta per portare al tiro i centrocampisti, torna alla ricerca di palloni finché Ceka non lo anticipa a colpo sicuro. Suo è in gran parte il 2-0, ma altre volta fatica a girarsi. (Corado 6: mobile e versatile in fase d'attacco, dovrà trovare le giuste compatibilità quando i compagni di squadra capiranno come servirlo per mandarlo in rete)
Vittadello 7: se la squadra disputa il più bel primo tempo stagionale il merito non può che essere anche dell'allenatore, che in una settimana molto difficile dal punto di vista meteorologico (e con quattro assenze di grosso calibro) schiera un undici convincente e determinato.
Chions: Ceka 6.5, Piga 6.5, de Cecco 5.5, Miotto 6, Pratolino 6, dal Compare 6, Contento 5.5, Filippini 6.5, Acampora 5, Franciosi 7, Vingiano 5.5 (Incorvaia s.v., Deana 5, Lascala s.v., Novati 7, Urbanetto 6.5). Zanuttig 6.
l'arbitro Gianquinto 6.5: non ha grosso daffare da sbrogliare, gli interventi maschi sul terreno allentato vengono valutati per quello che sono, così pure il fallo di mano di Pastorelli che determina il rigore. Trascurabili errori dei guardalinee nei fuorigioco fischiati.
sabato 16 novembre 2019
UNION CLODIENSE DOMENICA IN CAMPO AL BALLARIN CONTRO IL CHIONS PER I TRE PUNTI E PER RISORGERE DALL'ACQUA ALTA
Una settimana difficile per Chioggia e anche per l'Union Clodiense Chioggia Sottomarina, che hanno dovuto sottostare agli effetti della più vasta e continua acqua alta degli ultimi anni. La squadra stessa ha subìto danni alle abitazioni dei giocatori che risiedono a Chioggia, a Sottomarina e a Pellestrina, e si è dovuta allenare in strutture differenti dai campi di gioco di Borgo San Giovanni, dell'isola dell'Unione e di Ca' Lino, che hanno ricevuto notevoli quantità di acqua piovana. La stessa seduta tattica di stamane è stata sostituita da una seduta video, nella quale i granata hanno passato in rassegna i "segreti" dell'avversario di domani: i friulani del Chions, compagine rivelazione della scorsa stagione, e molto ostica anche in questa.
I lagunari sono chiamati a vincere non solo per rimanere nelle alte quote della classifica, bensì anche come sostegno al rilancio della città dopo gli ultimi giorni pesanti: la qualità dell'organico è riconosciuta da tutti, nonostante assenze che non possono lasciare indifferenti, e si spera nel tempo clemente, oltre che nel miglioramento delle condizioni del terreno allo stadio Ballarin, che ha sempre dato prova di essere all'altezza nonostante le piogge.
L'allenatore Mario Vittadello recupera quasi del tutto Tattini che però non sarà a disposizione, mentre Broso è tornato ad allenarsi regolarmente in gruppo dopo i guai muscolari. Ancora assente per squalifica Erman a cui fa compagnia Martino che era diffidato ed è stato ammonito a Caldiero; anche Cuomo ne avrà per altre due o tre settimane dopo l'infortunio alla spalla. Possibile dunque una formazione con Boscolo Palo in porta, Ostojić, Ballarin, Pastorelli e Granziera in difesa, Djurić e Baccolo a centrocampo, Posocco e Gerthoux esterni d'attacco, Marangon e Perrotti di punta.
I gialloblu del Chions sono passati dalla guida di Alessandro Lenisa a quella di Andrea Zanuttig. In sede di mercato sono arrivati tra gli altri l'ex granata Franciosi dal Campodarsego, Vingiano dalla Caratese, il giovane Toso dall'Adriese e lo svincolato Filippini, a unirsi ai protagonisti della salvezza nello scorso campionato, ovvero Urbanetto, dal Compare, Antonio Acampora e il portiere Zonta. Una formazione quindi da prendere con le molle, ricordando la sfortuna in terra friulana lo scorso dicembre 2018 (1-0 al 93° con punizione micidiale di Dimas -ora al Montecchio- a seguito di errore dal dischetto di Cinque, con infortunio al crociato per Tattini dopo 20 secondi di gioco), oltre che il risicato pareggio strappato il 28 aprile al Ballarin grazie a uno slalom di Umberto Nappello. L'incontro di domenica sarà diretto da Edoardo Gianquinto della sezione AIA di Parma.
I lagunari sono chiamati a vincere non solo per rimanere nelle alte quote della classifica, bensì anche come sostegno al rilancio della città dopo gli ultimi giorni pesanti: la qualità dell'organico è riconosciuta da tutti, nonostante assenze che non possono lasciare indifferenti, e si spera nel tempo clemente, oltre che nel miglioramento delle condizioni del terreno allo stadio Ballarin, che ha sempre dato prova di essere all'altezza nonostante le piogge.
L'allenatore Mario Vittadello recupera quasi del tutto Tattini che però non sarà a disposizione, mentre Broso è tornato ad allenarsi regolarmente in gruppo dopo i guai muscolari. Ancora assente per squalifica Erman a cui fa compagnia Martino che era diffidato ed è stato ammonito a Caldiero; anche Cuomo ne avrà per altre due o tre settimane dopo l'infortunio alla spalla. Possibile dunque una formazione con Boscolo Palo in porta, Ostojić, Ballarin, Pastorelli e Granziera in difesa, Djurić e Baccolo a centrocampo, Posocco e Gerthoux esterni d'attacco, Marangon e Perrotti di punta.
I gialloblu del Chions sono passati dalla guida di Alessandro Lenisa a quella di Andrea Zanuttig. In sede di mercato sono arrivati tra gli altri l'ex granata Franciosi dal Campodarsego, Vingiano dalla Caratese, il giovane Toso dall'Adriese e lo svincolato Filippini, a unirsi ai protagonisti della salvezza nello scorso campionato, ovvero Urbanetto, dal Compare, Antonio Acampora e il portiere Zonta. Una formazione quindi da prendere con le molle, ricordando la sfortuna in terra friulana lo scorso dicembre 2018 (1-0 al 93° con punizione micidiale di Dimas -ora al Montecchio- a seguito di errore dal dischetto di Cinque, con infortunio al crociato per Tattini dopo 20 secondi di gioco), oltre che il risicato pareggio strappato il 28 aprile al Ballarin grazie a uno slalom di Umberto Nappello. L'incontro di domenica sarà diretto da Edoardo Gianquinto della sezione AIA di Parma.
lunedì 11 novembre 2019
TERMINA IL SOGNO MONDIALE DI RICCARDO BOSCOLO CHIO, L'ITALIA UNDER 17 SCONFITTA AI QUARTI DAL BRASILE PADRONE DI CASA
Con la sconfitta per 2-0 maturata a Goiania contro i pari età del Brasile (Stato organizzatore), l'Italia under 17 abbandona i campionati del mondi di categoria e quindi il miraggio di vincere il torneo. Nello scontro diretto disputato a mezzanotte e valido per i quarti di finale, i ragazzi allenati da Carmine Nunziata hanno ceduto ai colpi del terzino sinistro Patrick e della mezzapunta Peglow, sfiorando in più occasioni il goal della bandiera. Non è entrato in campo, per la prima volta nei campionati, il 17enne centrocampista marinante dell'Inter Riccardo Boscolo Chio.
TRE PUNTI PREZIOSI PER L'UNION CLODIENSE A CALDIERO. STANOTTE ITALIA-BRASILE UNDER 17 CON RICCARDO BOSCOLO CHIO
L'Union Clodiense sbanca il campo di Caldiero e conquista tre punti preziosissimi grazie a un rigore segnato da Djurić al 92° minuto, facendo così sua la partita in zona Cesarini. Il rigore era stato fischiato dall'arbitro Maccarini di Arezzo per un fallo di Dall'Ara sull'attaccante argentino Corado, da pochi giorni in maglia granata: una decisione molto contestata dai padroni di casa. L'incontro è stato combattuto alla pari, con occasioni da una parte e dall'altra equamente divise nei due tempi: tra i lagunari si sono distinti al tiro Gerthoux, Perrotti e Martino, che salterà per squalifica la gara interna di domenica contro il Chions.
Intanto a mezzanotte l'Italia under 17 con il marinante Riccardo Boscolo Chio affronterà ai mondiali di categoria in Brasile i padroni di casa, nello scontro secco dei quarti di finale che determinerà una delle quattro semifinaliste. Fino ad ora Riccardo Chio ha disputato tutti gli incontri, dal primo minuto solamente contro il Paraguay.
interviste filmate per gentile concessione del sito ufficiale dell'Union Clodiense
Intanto a mezzanotte l'Italia under 17 con il marinante Riccardo Boscolo Chio affronterà ai mondiali di categoria in Brasile i padroni di casa, nello scontro secco dei quarti di finale che determinerà una delle quattro semifinaliste. Fino ad ora Riccardo Chio ha disputato tutti gli incontri, dal primo minuto solamente contro il Paraguay.
interviste filmate per gentile concessione del sito ufficiale dell'Union Clodiense
sabato 9 novembre 2019
L'UNION CLODIENSE A CALDIERO PER RISCATTARE LA SCONFITTA INTERNA COL CARTIGLIANO: FORMAZIONE DECIMATA
Trasferta veronese per l'Union Clodiense Chioggia Sottomarina che domenica 10 novembre, allo stadio comunale di Caldiero Terme affronterà i gialloverdi locali. Occasione del riscatto per entrambe dopo le recenti sconfitte: quella interna dei granata contro il Cartigliano brucia ancora, anche per gli strascichi in tema di infortuni e squalifiche. Sono infatti cinque i giocatori che saranno forzatamente assenti: appiedato per due giornate Erman dal giudice sportivo, l'allenatore Mario Vittadello non potrà disporre di Granziera che ha subìto un intervento ai denti, di Broso alle prese coi noti guai muscolari, di Tattini e Cuomo, quest'ultimo infortunatosi alla spalla domenica scorsa. Non è escluso che ci sia l'occasione per il debutto del nuovo attaccante argentino Corado, che al pari di Posocco si è integrato già nel gruppo: la formazione potrebbe quindi prevedere Boscolo Palo in porta, Ostojić, Ballarin, Pastorelli e Martino in difesa, Djurić e Baccolo a centrocampo, Posocco e Gerthoux sulle fasce, Marangon e Perrotti in attacco.
I lagunari affronteranno una squadra neopromossa ma ambiziosa e ben costruita per un campionato a ridosso delle zone di vertice. L'allenatore Soave ha a disposizione un organico giovane ma anche esperto in Colman Castro, Ferretti e Santi (questi ultimi due ex dell'incontro), oltre a Marini ex Este, Dall'Ara e Zerbato. Per vincere occorrerà dimostrare più "fame": lo sanno anche gli ultras della curva De Paolis che partiranno alle ore 11.45 di domenica alla volta di Caldiero.
I lagunari affronteranno una squadra neopromossa ma ambiziosa e ben costruita per un campionato a ridosso delle zone di vertice. L'allenatore Soave ha a disposizione un organico giovane ma anche esperto in Colman Castro, Ferretti e Santi (questi ultimi due ex dell'incontro), oltre a Marini ex Este, Dall'Ara e Zerbato. Per vincere occorrerà dimostrare più "fame": lo sanno anche gli ultras della curva De Paolis che partiranno alle ore 11.45 di domenica alla volta di Caldiero.
OGGI IL VENEZIA CALCIO PRIMAVERA AFFRONTA IL PARMA ALLO STADIO ALDO E DINO BALLARIN DI CHIOGGIA
Oggi dalle ore 14.30, allo stadio Aldo e Dino Ballarin di Chioggia, il Calcio Venezia Primavera affronterà i pari età del Parma per il campionato Primavera 2. La disputa del match rientra nel quadro dell'accordo tra la società lagunare e l'Union Clodiense Chioggia Sottomarina, in base al quale il Venezia si servirà dello stadio Ballarin per le partite interne della propria Primavera e magari verranno messi in pratica scambi di giocatori tra i due sodalizi.
martedì 5 novembre 2019
GASTÓN CORADO, NUOVO ATTACCANTE ARGENTINO DELL'UNION CLODIENSE, È GIÀ A DISPOSIZIONE DI VITTADELLO
Si chiama Gastón Ezequiel Corado, è nato trent'anni fa a Buenos Aires, proviene dalla Virtus Francavilla ed è il nuovo attaccante dell'Union Clodiense Chioggia Sottomarina. La società granata ha tesserato in queste ore l'atleta (alto 1.85, peso 79 kg) per far fronte all'emergenza nel settore offensivo: Corado ha anche la cittadinanza italiana e vanta esperienze con Casertana, Matera e Catanzaro, la stessa squadra dalla quale è stato prelevato anche Francesco Posocco. Il nuovo puntero è già a disposizione di mister Vittadello per la partita di domenica prossima a Caldiero.
lunedì 4 novembre 2019
IL VENEZIA PRIMAVERA DISPUTERÀ LE GARE INTERNE ALLO STADIO DI CHIOGGIA: IL VIA SABATO 9 (ORE 14.30) CONTRO IL PARMA
Dal prossimo sabato 9 novembre, per otto incontri fino al 14 marzo 2020, lo stadio Aldo e Dino Ballarin di Chioggia ospiterà gli incontri interni di campionato del Venezia Primavera. L'accordo è stato raggiunto tra Union Clodiense e Calcio Venezia nell'ottica di rafforzare la collaborazione societaria, personale e tecnica tra le due società: lo ha annunciato ieri il direttore sportivo della squadra granata, Roberto Tonicello, a margine dell'incontro di serie D.
«La Primavera 2 è un campionato giovanile di qualità - afferma Tonicello - con formazioni che fanno capo alla massima serie professionistica come Parma, Milan, SPAL e Udinese. La sinergia coinvolgerà anche lo scambio di giocatori, già magari quest'anno. Anche se il Venezia potrà destinare i proprio atleti solo a partire dal 1° gennaio prossimo». La genesi dell'accordo, definito «naturale, facile e immediato», arriva dal fatto che il Venezia aveva qualche difficoltà nel reperire un terreno degno per affrontare le gare della propria formazione Primavera: anche ieri, nonostante la pioggia battente, il manto erboso dello stadio Ballarin -recentemente rinnovato- ha tenuto alla perfezione, come non succede sempre di vedere anche nei campionati maggiori.
«La collaborazione sarebbe partita anche prima - conclude il ds Tonicello - ma ci sono state concomitanze con il campionato di prima squadra dell'Union Clodiense e appunto il rifacimento delle zolle». L'intera operazione sarà gestita in proprio dal Calcio Venezia, mentre la società della laguna sud fornirà il proprio apporto logistico. Appuntamento quindi sabato 9 novembre dalle ore 14.30 allo stadio di Chioggia per Venezia-Parma del campionato Primavera 2, questo il calendario (sempre di sabato alla stessa ora):
9 novembre Venezia-Parma
23 novembre Venezia-Spezia
7 dicembre Venezia-Hellas Verona
18 gennaio Venezia-Cittadella
25 gennaio Venezia-Milan
8 febbraio Venezia-SPAL
22 febbraio Venezia-Udinese
14 marzo Venezia-Cremonese
«La Primavera 2 è un campionato giovanile di qualità - afferma Tonicello - con formazioni che fanno capo alla massima serie professionistica come Parma, Milan, SPAL e Udinese. La sinergia coinvolgerà anche lo scambio di giocatori, già magari quest'anno. Anche se il Venezia potrà destinare i proprio atleti solo a partire dal 1° gennaio prossimo». La genesi dell'accordo, definito «naturale, facile e immediato», arriva dal fatto che il Venezia aveva qualche difficoltà nel reperire un terreno degno per affrontare le gare della propria formazione Primavera: anche ieri, nonostante la pioggia battente, il manto erboso dello stadio Ballarin -recentemente rinnovato- ha tenuto alla perfezione, come non succede sempre di vedere anche nei campionati maggiori.
«La collaborazione sarebbe partita anche prima - conclude il ds Tonicello - ma ci sono state concomitanze con il campionato di prima squadra dell'Union Clodiense e appunto il rifacimento delle zolle». L'intera operazione sarà gestita in proprio dal Calcio Venezia, mentre la società della laguna sud fornirà il proprio apporto logistico. Appuntamento quindi sabato 9 novembre dalle ore 14.30 allo stadio di Chioggia per Venezia-Parma del campionato Primavera 2, questo il calendario (sempre di sabato alla stessa ora):
9 novembre Venezia-Parma
23 novembre Venezia-Spezia
7 dicembre Venezia-Hellas Verona
18 gennaio Venezia-Cittadella
25 gennaio Venezia-Milan
8 febbraio Venezia-SPAL
22 febbraio Venezia-Udinese
14 marzo Venezia-Cremonese
domenica 3 novembre 2019
SOTTO LA PIOGGIA IL CARTIGLIANO ESPUGNA LO STADIO BALLARIN: UNION CLODIENSE BATTUTA PER 3-2 MA NON RIDIMENSIONATA
Non è facile raccontare e commentare la partita d'altri tempi che allo stadio Ballarin, sotto una pioggia incessante dall’inizio alla fine, ha visto l’Union Clodiense Chioggia Sottomarina soccombere per 2-3 alla capolista Cartigliano. E non solo per le condizioni meteorologiche alle quali si è dovuto assistere, nonostante l’ottima tenuta del terreno di gioco, che dal prossimo sabato sarà anche la nuova casa del Venezia Primavera per il suo campionato; ma anche per come sono venute le reti dei biancazzurri (Cecconello, Marcolin e Mattioli i marcatori), per le due espulsioni decretate nel primo tempo dall’arbitra Maria Sole Ferrieri Caputi -di sole, proprio non se n’è visto- e per lo sforzo finale dei padroni di casa dopo il pareggio che, nell’aria elettrica, nella tensione sfoderata a produrre la vittoria ha lasciato solo un pugno di mosche.
Onore al Cartigliano comunque, che ha giocato una partita essenziale, con poche sbavature, abile nelle ripartenze e tecnico quanto basta per giustificare la sua permanenza in vetta: come ha detto l’allenatore ospite Alessandro Ferronato, il pareggio sarebbe stato probabilmente il risultato più giusto, ma la sua squadra -priva anche oggi di pezzi da novanta quali Appiah, Pellizzer e Di Gennaro che starà fuori tutta la stagione dopo il crociato- non ha rubato niente, e si gode un’altra settimana allenandosi di sera in cima alla graduatoria. In casa granata i goal di Perrotti e Granziera aiutano a leccarsi le ferite, che bruciano, e si costruirà il modo per evitare disattenzioni fatali: ora i lagunari scivolano ai margini esterni della zona playoff, a sette punti dalla coppia di testa Campodarsego-Cartigliano. Ma come alla sconfitta di Adria era subentrata la vittoria coi biancorossi padovani, così il riscatto è atteso già nella trasferta di domenica a Caldiero: da valutare le condizioni fisiche di due perni come Cuomo e Djurić, usciti malconci dal match domenicale, oltre al rimpiazzo dello squalificato Erman.
Privo di Broso e Duse, alle prese rispettivamente con noie muscolari e una distorsione, il tecnico locale Mario Vittadello recupera per la panchina Ballarin e Tattini, e rilancia Marangon dal primo minuto in coppia con Perrotti nel settore offensivo. Gerthoux e Baccolo hanno giocato da esterni -con quest’ultimo intento a rientrare tra le linee, sul modello di Nedved- mentre la collaudata coppia di centrocampo era costituita da Djurić ed Erman. In difesa non si tocca niente, quindi spazio a Martino, Cuomo, Pastorelli e Ostojić davanti a Giacomo Boscolo Palo. Risponde Ferronato con Pellanda in porta, Girardi, l’ex Andrea Pregnolato, Zanella e Rossi in difesa, Ronzani e Murataj a metà campo, Moretto, Mattioli e Michelotto ad assistere l’altro ex di giornata Mattia Cecconello. L’arma in più Marcolin siede inizialmente in panchina. Arbitra appunto la Ferrieri Caputi sotto un cielo che non dà tregua e davanti ad almeno 400 spettatori, cifra ragguardevole visto il meteo.
In tribuna centrale, da anni ormai senza copertura (una vergogna per la sesta città del Veneto), si soffre l'acqua che sferza obliqua. Sul campo, apparentemente, c'è meno disagio. E al 6° minuto Gerthoux se ne va sulla destra, la difesa biancoblu si dimentica di Perrotti: cross basso e l'attaccante prima si aggiusta il pallone, poi fulmina Pellanda da due passi. Si gioca a sprazzi, con il contropiede orchestrato da Marangon e Perrotti per Gerthoux che conquista un angolo al 17° mentre un minuto dopo è Cecconello a fuggire sulla destra e a farsi rinviare il pallone in corner da Pastorelli in scivolata. Iniziano le ammonizioni topiche: Ronzani atterra Marangon, poi (forse) si scontra con Baccolo ma l'arbitra lo invita ad abbandonare il gioco al 31° minuto.
Nel mezzo, Mattioli si accentra e lascia partire un sinistro destinato sotto la traversa: Giacomo Boscolo ci arriva con la mano di richiamo e mette in angolo in maniera spettacolare. Anche Djurić finisce sul taccuino (ma la punizione dal limite di Michelotto non sortisce effetto), quando al 41° Erman da terra scalcia Girardi che lo aveva colpito: non ha dubbi la Ferrieri Caputi, parità numerica ristabilita. Il primo tempo si conclude con l'Union Clodiense in vantaggio anche se il Cartigliano non ha certo demeritato: e dopo trenta secondi dall'inizio della ripresa, mentre i locali si assestavano con Baccolo a coprire le mansioni di Erman, i vicentini vanno in goal con l'ispirato ex Cecconello che lascia partire un diagonale angolato che si infrange sul palo interno e poi in rete, sorprendendo la difesa chioggiotta e le telecamere.
La squadra di Vittadello fatica a riprendere l'azione offensiva e al 61° avviene un'altra delle svolte della partita: esce Cecconello stremato, entra lo sgusciante Marcolin che la difesa fatica a controllare. Una punizione potente di Michelotto da lontano va alta di poco al 64°, cinque minuti dopo Moretto va via sulla destra e mette in mezzo un pallone basso: Boscolo non esce, Cuomo viene anticipato da Marcolin che segna da distanza ravvicinata, ribaltando il risultato. Nell'azione il difensore napoletano avverte un dolore alla spalla ed esce dal campo. Una punizione dello stesso Moretto, deviata di testa da Murataj, mette ancora i brividi al portiere granata.
Nel finale esce l'orgoglio dei padroni di casa: punizione di Marangon all'80°, mischia in area, tira Tattini contrato in angolo. Poi Pastorelli recupera un pallone in difesa e serve Martino che gli restituisce la sfera: gran tiro da fuori e Pellanda devia in corner. Batte Marangon, ci arriva di testa Martino, altro miracolo di Pellanda: ma sulla ribattuta Granziera scaraventa sotto gli incroci per il 2-2. Impazzisce di gioia lo stadio, i ragazzi di Vittadello sentono di poter portare a casa i tre punti, ma lasciano il contropiede mortifero agli avversari: Ostojić stende Marcolin e si becca l'ammonizione, sulla punizione dalla trequarti destra irrompe Mattioli senza che nessuno vada a marcarlo, diagonale teso di prima che conclude la sua corsa all'angolo opposto, 2-3.
Djurić è l'ultimo ad arrendersi e lo dimostra con due conclusioni da fuori (una alta, una parata), anche se in extremis il Cartigliano avrebbe potuto portarsi sul 4-2 prima con Marcolin che salta Pastorelli e Martino, ma trova sulla sua strada Boscolo che si distende e blocca bene. Poi ancora un'incursione sventata da Pastorelli -gran prova la sua- un attimo prima del pericolo. L'ultima punizione di Marangon non sortisce esito e al fischio della Ferrieri Caputi dopo cinque minuti di recupero si riversa sul campo l'intera panchina ospite a fare festa coi giocatori e i dirigenti in tribuna.
Le pagelle dei granata:
Boscolo Palo 6: nell'occasione del secondo goal ospite non esce come avrebbe dovuto, mentre prima e dopo ci mette i guantoni su Mattioli e Marcolin con interventi di pregevole fattura a togliere dalla porta due goal fatti.
Ostojić 5.5: il Cartigliano attacca soprattutto da destra con le sovrapposizioni di Girardi ed Alex soffre la sua disabitudine a quella fascia. Si proietta davanti con scarsa fortuna.
Martino 6: appena può riparte, ma una volta arrivato alla trequarti non cerca il fondo, limitandosi al traversone. In difesa ci mette la solita grinta, corsa e polmoni, stringe anche al centro.
Cuomo 6.5: fino all'infortunio era stato uno dei migliori, chiudendo ogni linea di passaggio agli avversari e imponendosi per la pulizia dell'azione di rilancio. Si spera che il guaio alla spalla non sia impegnativo. (Granziera 6.5: non solo l'ennesimo goal stagionale ma anche alcuni lanci a scavalcare il centrocampo)
Pastorelli 7: il migliore dei suoi, dal momento che in difesa spazza tutto e di più con tackle e colpi di testa, davanti prova il tiro con efficacia, nelle palle inattive si fa sentire, e fomenta pure gli ultrà. I goal non passano da lui, anche se è disattento come tutti alla rete flash di Cecconello.
Erman 5: spiace doverlo sottolineare, stimando il giovane regista triestino per le sue qualità tecniche e tattiche, ma già stava giocando una partita di quantità più che di qualità, poi il fallo di reazione e il conseguente cartellino rosso. Forse aveva bisogno di rallentare i ritmi dato che gioca (giustamente) sempre, ora ne avrà l'occasione: sperando che la squadra non risenta dell'assenza.
Gerthoux 6: poco incisivo sulla fascia destra (a parte il cross per il goal di Perrotti), s'invola ogni tanto sulla sinistra ma con poco costrutto. Non trova quasi mai la possibilità di impegnare il portiere avversario, anche per gli scarsi rifornimenti che riceve.
Djurić 6.5: l'ultimo ad alzare bandiera bianca, come spesso succede. Quando viene espulso Erman crolla la tradizionale diga granata di centrocampo, ma paradossalmente il mediano pesarese si libera più facilmente.
Perrotti 6: segna un goal veloce da distanza ravvicinata al 6°, poi cerca spazi e il dialogo con Marangon. Il meteo non aiuta i giocatori più tecnici, ma sta prendendo confidenza con il ruolo di punta pura. (Tattini 6.5: entra bene in partita e prova il tiro più volte, spesso contrato. Non dà punti di riferimento)
Marangon 6: parte bene e conquista qualche calcio di punizione, poi svaria in contropiede e diventa evanescente per larghi tratti della ripresa. Le attenuanti ci sono, ma è ora che faccia vedere di essere Marangon.
Baccolo 6: reduce da due prestazioni positive, viene schierato largo a sinistra con licenza di accentrarsi e agire tra le linee come trequartista. In realtà si vede di più dopo l'espulsione di Erman, quando arretra a protezione della difeaa e ci mette il fisico oltre alla tecnica. (Posocco s.v.)
Vittadello 6: scelte abbastanza obbligate, una volta che si è preferito non gravare troppo sul neoacquisto Posocco che già aveva giocato a Legnago. Restano le difficoltà sulla fascia sinistra e al centro dell'attacco, ci penserà il mercato. L'allenatore intanto trasmette il suo spirito e la squadra è viva.
Cartigliano: Pellanda 6.5, Girardi 6.5, Rossi 6, Pregnolato 6.5, Murataj 6, Zanella 6, Moretto 6.5, Ronzani 5.5, Cecconello 6.5, Mattioli 7, Michelotto 7. (Romagna 6, Marcolin 7).
L'arbitra Ferrieri Caputi 5.5: si trova ad avere a che fare con due situazioni passibili di cartellino e in entrambi i casi opta per il rosso. Ma se il fallo su Marangon ci sta tutto, assai più dubbio pare quello di Ronzani su Baccolo che costa l'espulsione al numero 8 di Ferronato: Ferrieri Caputi era girata di lato. Ineccepibile invece l'estrazione ai danni di Erman, reo di aver tirato un calcio a Girardi mentre stavano a terra: l'arbitra era molto vicina. Non è sempre stato così, durante il corso delle azioni: ne fa le spese chi si è visto sventolare il cartellino giallo in una partita temperata ma non cattiva.
Onore al Cartigliano comunque, che ha giocato una partita essenziale, con poche sbavature, abile nelle ripartenze e tecnico quanto basta per giustificare la sua permanenza in vetta: come ha detto l’allenatore ospite Alessandro Ferronato, il pareggio sarebbe stato probabilmente il risultato più giusto, ma la sua squadra -priva anche oggi di pezzi da novanta quali Appiah, Pellizzer e Di Gennaro che starà fuori tutta la stagione dopo il crociato- non ha rubato niente, e si gode un’altra settimana allenandosi di sera in cima alla graduatoria. In casa granata i goal di Perrotti e Granziera aiutano a leccarsi le ferite, che bruciano, e si costruirà il modo per evitare disattenzioni fatali: ora i lagunari scivolano ai margini esterni della zona playoff, a sette punti dalla coppia di testa Campodarsego-Cartigliano. Ma come alla sconfitta di Adria era subentrata la vittoria coi biancorossi padovani, così il riscatto è atteso già nella trasferta di domenica a Caldiero: da valutare le condizioni fisiche di due perni come Cuomo e Djurić, usciti malconci dal match domenicale, oltre al rimpiazzo dello squalificato Erman.
Privo di Broso e Duse, alle prese rispettivamente con noie muscolari e una distorsione, il tecnico locale Mario Vittadello recupera per la panchina Ballarin e Tattini, e rilancia Marangon dal primo minuto in coppia con Perrotti nel settore offensivo. Gerthoux e Baccolo hanno giocato da esterni -con quest’ultimo intento a rientrare tra le linee, sul modello di Nedved- mentre la collaudata coppia di centrocampo era costituita da Djurić ed Erman. In difesa non si tocca niente, quindi spazio a Martino, Cuomo, Pastorelli e Ostojić davanti a Giacomo Boscolo Palo. Risponde Ferronato con Pellanda in porta, Girardi, l’ex Andrea Pregnolato, Zanella e Rossi in difesa, Ronzani e Murataj a metà campo, Moretto, Mattioli e Michelotto ad assistere l’altro ex di giornata Mattia Cecconello. L’arma in più Marcolin siede inizialmente in panchina. Arbitra appunto la Ferrieri Caputi sotto un cielo che non dà tregua e davanti ad almeno 400 spettatori, cifra ragguardevole visto il meteo.
In tribuna centrale, da anni ormai senza copertura (una vergogna per la sesta città del Veneto), si soffre l'acqua che sferza obliqua. Sul campo, apparentemente, c'è meno disagio. E al 6° minuto Gerthoux se ne va sulla destra, la difesa biancoblu si dimentica di Perrotti: cross basso e l'attaccante prima si aggiusta il pallone, poi fulmina Pellanda da due passi. Si gioca a sprazzi, con il contropiede orchestrato da Marangon e Perrotti per Gerthoux che conquista un angolo al 17° mentre un minuto dopo è Cecconello a fuggire sulla destra e a farsi rinviare il pallone in corner da Pastorelli in scivolata. Iniziano le ammonizioni topiche: Ronzani atterra Marangon, poi (forse) si scontra con Baccolo ma l'arbitra lo invita ad abbandonare il gioco al 31° minuto.
Nel mezzo, Mattioli si accentra e lascia partire un sinistro destinato sotto la traversa: Giacomo Boscolo ci arriva con la mano di richiamo e mette in angolo in maniera spettacolare. Anche Djurić finisce sul taccuino (ma la punizione dal limite di Michelotto non sortisce effetto), quando al 41° Erman da terra scalcia Girardi che lo aveva colpito: non ha dubbi la Ferrieri Caputi, parità numerica ristabilita. Il primo tempo si conclude con l'Union Clodiense in vantaggio anche se il Cartigliano non ha certo demeritato: e dopo trenta secondi dall'inizio della ripresa, mentre i locali si assestavano con Baccolo a coprire le mansioni di Erman, i vicentini vanno in goal con l'ispirato ex Cecconello che lascia partire un diagonale angolato che si infrange sul palo interno e poi in rete, sorprendendo la difesa chioggiotta e le telecamere.
La squadra di Vittadello fatica a riprendere l'azione offensiva e al 61° avviene un'altra delle svolte della partita: esce Cecconello stremato, entra lo sgusciante Marcolin che la difesa fatica a controllare. Una punizione potente di Michelotto da lontano va alta di poco al 64°, cinque minuti dopo Moretto va via sulla destra e mette in mezzo un pallone basso: Boscolo non esce, Cuomo viene anticipato da Marcolin che segna da distanza ravvicinata, ribaltando il risultato. Nell'azione il difensore napoletano avverte un dolore alla spalla ed esce dal campo. Una punizione dello stesso Moretto, deviata di testa da Murataj, mette ancora i brividi al portiere granata.
Nel finale esce l'orgoglio dei padroni di casa: punizione di Marangon all'80°, mischia in area, tira Tattini contrato in angolo. Poi Pastorelli recupera un pallone in difesa e serve Martino che gli restituisce la sfera: gran tiro da fuori e Pellanda devia in corner. Batte Marangon, ci arriva di testa Martino, altro miracolo di Pellanda: ma sulla ribattuta Granziera scaraventa sotto gli incroci per il 2-2. Impazzisce di gioia lo stadio, i ragazzi di Vittadello sentono di poter portare a casa i tre punti, ma lasciano il contropiede mortifero agli avversari: Ostojić stende Marcolin e si becca l'ammonizione, sulla punizione dalla trequarti destra irrompe Mattioli senza che nessuno vada a marcarlo, diagonale teso di prima che conclude la sua corsa all'angolo opposto, 2-3.
Djurić è l'ultimo ad arrendersi e lo dimostra con due conclusioni da fuori (una alta, una parata), anche se in extremis il Cartigliano avrebbe potuto portarsi sul 4-2 prima con Marcolin che salta Pastorelli e Martino, ma trova sulla sua strada Boscolo che si distende e blocca bene. Poi ancora un'incursione sventata da Pastorelli -gran prova la sua- un attimo prima del pericolo. L'ultima punizione di Marangon non sortisce esito e al fischio della Ferrieri Caputi dopo cinque minuti di recupero si riversa sul campo l'intera panchina ospite a fare festa coi giocatori e i dirigenti in tribuna.
Le pagelle dei granata:
Boscolo Palo 6: nell'occasione del secondo goal ospite non esce come avrebbe dovuto, mentre prima e dopo ci mette i guantoni su Mattioli e Marcolin con interventi di pregevole fattura a togliere dalla porta due goal fatti.
Ostojić 5.5: il Cartigliano attacca soprattutto da destra con le sovrapposizioni di Girardi ed Alex soffre la sua disabitudine a quella fascia. Si proietta davanti con scarsa fortuna.
Martino 6: appena può riparte, ma una volta arrivato alla trequarti non cerca il fondo, limitandosi al traversone. In difesa ci mette la solita grinta, corsa e polmoni, stringe anche al centro.
Cuomo 6.5: fino all'infortunio era stato uno dei migliori, chiudendo ogni linea di passaggio agli avversari e imponendosi per la pulizia dell'azione di rilancio. Si spera che il guaio alla spalla non sia impegnativo. (Granziera 6.5: non solo l'ennesimo goal stagionale ma anche alcuni lanci a scavalcare il centrocampo)
Pastorelli 7: il migliore dei suoi, dal momento che in difesa spazza tutto e di più con tackle e colpi di testa, davanti prova il tiro con efficacia, nelle palle inattive si fa sentire, e fomenta pure gli ultrà. I goal non passano da lui, anche se è disattento come tutti alla rete flash di Cecconello.
Erman 5: spiace doverlo sottolineare, stimando il giovane regista triestino per le sue qualità tecniche e tattiche, ma già stava giocando una partita di quantità più che di qualità, poi il fallo di reazione e il conseguente cartellino rosso. Forse aveva bisogno di rallentare i ritmi dato che gioca (giustamente) sempre, ora ne avrà l'occasione: sperando che la squadra non risenta dell'assenza.
Gerthoux 6: poco incisivo sulla fascia destra (a parte il cross per il goal di Perrotti), s'invola ogni tanto sulla sinistra ma con poco costrutto. Non trova quasi mai la possibilità di impegnare il portiere avversario, anche per gli scarsi rifornimenti che riceve.
Djurić 6.5: l'ultimo ad alzare bandiera bianca, come spesso succede. Quando viene espulso Erman crolla la tradizionale diga granata di centrocampo, ma paradossalmente il mediano pesarese si libera più facilmente.
Perrotti 6: segna un goal veloce da distanza ravvicinata al 6°, poi cerca spazi e il dialogo con Marangon. Il meteo non aiuta i giocatori più tecnici, ma sta prendendo confidenza con il ruolo di punta pura. (Tattini 6.5: entra bene in partita e prova il tiro più volte, spesso contrato. Non dà punti di riferimento)
Marangon 6: parte bene e conquista qualche calcio di punizione, poi svaria in contropiede e diventa evanescente per larghi tratti della ripresa. Le attenuanti ci sono, ma è ora che faccia vedere di essere Marangon.
Baccolo 6: reduce da due prestazioni positive, viene schierato largo a sinistra con licenza di accentrarsi e agire tra le linee come trequartista. In realtà si vede di più dopo l'espulsione di Erman, quando arretra a protezione della difeaa e ci mette il fisico oltre alla tecnica. (Posocco s.v.)
Vittadello 6: scelte abbastanza obbligate, una volta che si è preferito non gravare troppo sul neoacquisto Posocco che già aveva giocato a Legnago. Restano le difficoltà sulla fascia sinistra e al centro dell'attacco, ci penserà il mercato. L'allenatore intanto trasmette il suo spirito e la squadra è viva.
Cartigliano: Pellanda 6.5, Girardi 6.5, Rossi 6, Pregnolato 6.5, Murataj 6, Zanella 6, Moretto 6.5, Ronzani 5.5, Cecconello 6.5, Mattioli 7, Michelotto 7. (Romagna 6, Marcolin 7).
L'arbitra Ferrieri Caputi 5.5: si trova ad avere a che fare con due situazioni passibili di cartellino e in entrambi i casi opta per il rosso. Ma se il fallo su Marangon ci sta tutto, assai più dubbio pare quello di Ronzani su Baccolo che costa l'espulsione al numero 8 di Ferronato: Ferrieri Caputi era girata di lato. Ineccepibile invece l'estrazione ai danni di Erman, reo di aver tirato un calcio a Girardi mentre stavano a terra: l'arbitra era molto vicina. Non è sempre stato così, durante il corso delle azioni: ne fa le spese chi si è visto sventolare il cartellino giallo in una partita temperata ma non cattiva.
sabato 2 novembre 2019
A CHIOGGIA ARRIVA LA CAPOLISTA CARTIGLIANO: UNION CLODIENSE ATTESA ALL'ESAME DI MATURITÀ
Un esame dopo l'altro, uno scoglio impegnativo dopo l'altro per l'Union Clodiense Chioggia Sottomarina, che domani dalle ore 14.30 allo stadio Ballarin, sotto un cielo che si annuncia plumbeo, affronterà il Cartigliano, capolista un po' a sorpresa -ma finora con merito- nel girone C della serie D. I granata sono reduci dal pareggio infrasettimanale di Legnago, dove a fronte di alcune occasioni ben parate dal portiere avversario non hanno prodotto, soprattutto nella ripresa, la "cattiveria" agonistica indicata per vincere, anche considerando la stanchezza per lo sforzo del sabato anteriore, quando avevano battuto in casa il forte Campodarsego. Se il meteo concederà una tregua si annuncia quindi il pubblico delle grandi occasioni, pronto a testimoniare l'eventuale salto di qualità della squadra lagunare in un test affidabile.
Il tecnico Mario Vittadello dovrà rinunciare ancora al centravanti Broso, alle prese con il guaio muscolare maturato durante il match di sabato scorso, e a Christian Duse che ha subìto una distorione, mentre recupera almeno per la panchina Ballarin e Tattini: il capitano brucia così i tempi di ripresa, che inizialmente parlavano del 17 novembre quale probabile data del rientro. Pertanto l'undici chioggiotto potrebbe schierarsi con Boscolo Palo in porta, Ostojić, Ballarin (o Pastorelli), Cuomo e Granziera in difesa, Djurić ed Erman collaudata cerniera di centrocampo, Martino e Gerthoux alle ali, Baccolo dietro il rientrante Marangon in ballottaggio con Perrotti. Possibile partenza dalla panchina per il neoarrivato Posocco dopo il positivo esordio veronese. Nell'ultimo incontro tra le due formazioni, il 17 marzo scorso, un bolide di Pietro Martino in diagonale portò 3 punti fondamentali.
Per quanto riguarda il Cartigliano, la squadra allenata da Alessandro Ferronato ha finora dovuto fare a meno del proprio attaccante di riferimento, Edoardo di Gennaro, dato però sulla via del recupero. Assieme ai veterani Murataj, Pellizzer e Mattioli, ottime finora le prove di Michelotto (ex Campodarsego) e dell'ex granata Andrea Pregnolato, prelevato dal Levico Terme. La partita sarà diretta da Maria Sole Ferrieri Caputi, già alla direzione di Clodiense-Belluno 0-1 il 18 marzo 2018 e nella sconfitta interna contro l'Imolese due anni prima: la tifoseria lagunare spera non sia due senza tre.
Il tecnico Mario Vittadello dovrà rinunciare ancora al centravanti Broso, alle prese con il guaio muscolare maturato durante il match di sabato scorso, e a Christian Duse che ha subìto una distorione, mentre recupera almeno per la panchina Ballarin e Tattini: il capitano brucia così i tempi di ripresa, che inizialmente parlavano del 17 novembre quale probabile data del rientro. Pertanto l'undici chioggiotto potrebbe schierarsi con Boscolo Palo in porta, Ostojić, Ballarin (o Pastorelli), Cuomo e Granziera in difesa, Djurić ed Erman collaudata cerniera di centrocampo, Martino e Gerthoux alle ali, Baccolo dietro il rientrante Marangon in ballottaggio con Perrotti. Possibile partenza dalla panchina per il neoarrivato Posocco dopo il positivo esordio veronese. Nell'ultimo incontro tra le due formazioni, il 17 marzo scorso, un bolide di Pietro Martino in diagonale portò 3 punti fondamentali.
Per quanto riguarda il Cartigliano, la squadra allenata da Alessandro Ferronato ha finora dovuto fare a meno del proprio attaccante di riferimento, Edoardo di Gennaro, dato però sulla via del recupero. Assieme ai veterani Murataj, Pellizzer e Mattioli, ottime finora le prove di Michelotto (ex Campodarsego) e dell'ex granata Andrea Pregnolato, prelevato dal Levico Terme. La partita sarà diretta da Maria Sole Ferrieri Caputi, già alla direzione di Clodiense-Belluno 0-1 il 18 marzo 2018 e nella sconfitta interna contro l'Imolese due anni prima: la tifoseria lagunare spera non sia due senza tre.