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domenica 3 novembre 2019

SOTTO LA PIOGGIA IL CARTIGLIANO ESPUGNA LO STADIO BALLARIN: UNION CLODIENSE BATTUTA PER 3-2 MA NON RIDIMENSIONATA

Non è facile raccontare e commentare la partita d'altri tempi che allo stadio Ballarin, sotto una pioggia incessante dall’inizio alla fine, ha visto l’Union Clodiense Chioggia Sottomarina soccombere per 2-3 alla capolista Cartigliano. E non solo per le condizioni meteorologiche alle quali si è dovuto assistere, nonostante l’ottima tenuta del terreno di gioco, che dal prossimo sabato sarà anche la nuova casa del Venezia Primavera per il suo campionato; ma anche per come sono venute le reti dei biancazzurri (Cecconello, Marcolin e Mattioli i marcatori), per le due espulsioni decretate nel primo tempo dall’arbitra Maria Sole Ferrieri Caputi -di sole, proprio non se n’è visto- e per lo sforzo finale dei padroni di casa dopo il pareggio che, nell’aria elettrica, nella tensione sfoderata a produrre la vittoria ha lasciato solo un pugno di mosche.

Onore al Cartigliano comunque, che ha giocato una partita essenziale, con poche sbavature, abile nelle ripartenze e tecnico quanto basta per giustificare la sua permanenza in vetta: come ha detto l’allenatore ospite Alessandro Ferronato, il pareggio sarebbe stato probabilmente il risultato più giusto, ma la sua squadra -priva anche oggi di pezzi da novanta quali Appiah, Pellizzer e Di Gennaro che starà fuori tutta la stagione dopo il crociato- non ha rubato niente, e si gode un’altra settimana allenandosi di sera in cima alla graduatoria. In casa granata i goal di Perrotti e Granziera aiutano a leccarsi le ferite, che bruciano, e si costruirà il modo per evitare disattenzioni fatali: ora i lagunari scivolano ai margini esterni della zona playoff, a sette punti dalla coppia di testa Campodarsego-Cartigliano. Ma come alla sconfitta di Adria era subentrata la vittoria coi biancorossi padovani, così il riscatto è atteso già nella trasferta di domenica a Caldiero: da valutare le condizioni fisiche di due perni come Cuomo e Djurić, usciti malconci dal match domenicale, oltre al rimpiazzo dello squalificato Erman.

Privo di Broso e Duse, alle prese rispettivamente con noie muscolari e una distorsione, il tecnico locale Mario Vittadello recupera per la panchina Ballarin e Tattini, e rilancia Marangon dal primo minuto in coppia con Perrotti nel settore offensivo. Gerthoux e Baccolo hanno giocato da esterni -con quest’ultimo intento a rientrare tra le linee, sul modello di Nedved- mentre la collaudata coppia di centrocampo era costituita da Djurić ed Erman. In difesa non si tocca niente, quindi spazio a Martino, Cuomo, Pastorelli e Ostojić davanti a Giacomo Boscolo Palo. Risponde Ferronato con Pellanda in porta, Girardi, l’ex Andrea Pregnolato, Zanella e Rossi in difesa, Ronzani e Murataj a metà campo, Moretto, Mattioli e Michelotto ad assistere l’altro ex di giornata Mattia Cecconello. L’arma in più Marcolin siede inizialmente in panchina. Arbitra appunto la Ferrieri Caputi sotto un cielo che non dà tregua e davanti ad almeno 400 spettatori, cifra ragguardevole visto il meteo.
In tribuna centrale, da anni ormai senza copertura (una vergogna per la sesta città del Veneto), si soffre l'acqua che sferza obliqua. Sul campo, apparentemente, c'è meno disagio. E al 6° minuto Gerthoux se ne va sulla destra, la difesa biancoblu si dimentica di Perrotti: cross basso e l'attaccante prima si aggiusta il pallone, poi fulmina Pellanda da due passi. Si gioca a sprazzi, con il contropiede orchestrato da Marangon e Perrotti per Gerthoux che conquista un angolo al 17° mentre un minuto dopo è Cecconello a fuggire sulla destra e a farsi rinviare il pallone in corner da Pastorelli in scivolata. Iniziano le ammonizioni topiche: Ronzani atterra Marangon, poi (forse) si scontra con Baccolo ma l'arbitra lo invita ad abbandonare il gioco al 31° minuto.
Nel mezzo, Mattioli si accentra e lascia partire un sinistro destinato sotto la traversa: Giacomo Boscolo ci arriva con la mano di richiamo e mette in angolo in maniera spettacolare. Anche Djurić finisce sul taccuino (ma la punizione dal limite di Michelotto non sortisce effetto), quando al 41° Erman da terra scalcia Girardi che lo aveva colpito: non ha dubbi la Ferrieri Caputi, parità numerica ristabilita. Il primo tempo si conclude con l'Union Clodiense in vantaggio anche se il Cartigliano non ha certo demeritato: e dopo trenta secondi dall'inizio della ripresa, mentre i locali si assestavano con Baccolo a coprire le mansioni di Erman, i vicentini vanno in goal con l'ispirato ex Cecconello che lascia partire un diagonale angolato che si infrange sul palo interno e poi in rete, sorprendendo la difesa chioggiotta e le telecamere.
La squadra di Vittadello fatica a riprendere l'azione offensiva e al 61° avviene un'altra delle svolte della partita: esce Cecconello stremato, entra lo sgusciante Marcolin che la difesa fatica a controllare. Una punizione potente di Michelotto da lontano va alta di poco al 64°, cinque minuti dopo Moretto va via sulla destra e mette in mezzo un pallone basso: Boscolo non esce, Cuomo viene anticipato da Marcolin che segna da distanza ravvicinata, ribaltando il risultato. Nell'azione il difensore napoletano avverte un dolore alla spalla ed esce dal campo. Una punizione dello stesso Moretto, deviata di testa da Murataj, mette ancora i brividi al portiere granata.

Nel finale esce l'orgoglio dei padroni di casa: punizione di Marangon all'80°, mischia in area, tira Tattini contrato in angolo. Poi Pastorelli recupera un pallone in difesa e serve Martino che gli restituisce la sfera: gran tiro da fuori e Pellanda devia in corner. Batte Marangon, ci arriva di testa Martino, altro miracolo di Pellanda: ma sulla ribattuta Granziera scaraventa sotto gli incroci per il 2-2. Impazzisce di gioia lo stadio, i ragazzi di Vittadello sentono di poter portare a casa i tre punti, ma lasciano il contropiede mortifero agli avversari: Ostojić stende Marcolin e si becca l'ammonizione, sulla punizione dalla trequarti destra irrompe Mattioli senza che nessuno vada a marcarlo, diagonale teso di prima che conclude la sua corsa all'angolo opposto, 2-3.

Djurić è l'ultimo ad arrendersi e lo dimostra con due conclusioni da fuori (una alta, una parata), anche se in extremis il Cartigliano avrebbe potuto portarsi sul 4-2 prima con Marcolin che salta Pastorelli e Martino, ma trova sulla sua strada Boscolo che si distende e blocca bene. Poi ancora un'incursione sventata da Pastorelli -gran prova la sua- un attimo prima del pericolo. L'ultima punizione di Marangon non sortisce esito e al fischio della Ferrieri Caputi dopo cinque minuti di recupero si riversa sul campo l'intera panchina ospite a fare festa coi giocatori e i dirigenti in tribuna.

Le pagelle dei granata:

Boscolo Palo 6: nell'occasione del secondo goal ospite non esce come avrebbe dovuto, mentre prima e dopo ci mette i guantoni su Mattioli e Marcolin con interventi di pregevole fattura a togliere dalla porta due goal fatti.

Ostojić 5.5: il Cartigliano attacca soprattutto da destra con le sovrapposizioni di Girardi ed Alex soffre la sua disabitudine a quella fascia. Si proietta davanti con scarsa fortuna.

Martino 6: appena può riparte, ma una volta arrivato alla trequarti non cerca il fondo, limitandosi al traversone. In difesa ci mette la solita grinta, corsa e polmoni, stringe anche al centro.

Cuomo 6.5: fino all'infortunio era stato uno dei migliori, chiudendo ogni linea di passaggio agli avversari e imponendosi per la pulizia dell'azione di rilancio. Si spera che il guaio alla spalla non sia impegnativo. (Granziera 6.5: non solo l'ennesimo goal stagionale ma anche alcuni lanci a scavalcare il centrocampo)

Pastorelli 7: il migliore dei suoi, dal momento che in difesa spazza tutto e di più con tackle e colpi di testa, davanti prova il tiro con efficacia, nelle palle inattive si fa sentire, e fomenta pure gli ultrà. I goal non passano da lui, anche se è disattento come tutti alla rete flash di Cecconello.

Erman 5: spiace doverlo sottolineare, stimando il giovane regista triestino per le sue qualità tecniche e tattiche, ma già stava giocando una partita di quantità più che di qualità, poi il fallo di reazione e il conseguente cartellino rosso. Forse aveva bisogno di rallentare i ritmi dato che gioca (giustamente) sempre, ora ne avrà l'occasione: sperando che la squadra non risenta dell'assenza.

Gerthoux 6: poco incisivo sulla fascia destra (a parte il cross per il goal di Perrotti), s'invola ogni tanto sulla sinistra ma con poco costrutto. Non trova quasi mai la possibilità di impegnare il portiere avversario, anche per gli scarsi rifornimenti che riceve.

Djurić 6.5: l'ultimo ad alzare bandiera bianca, come spesso succede. Quando viene espulso Erman crolla la tradizionale diga granata di centrocampo, ma paradossalmente il mediano pesarese si libera più facilmente.

Perrotti 6: segna un goal veloce da distanza ravvicinata al 6°, poi cerca spazi e il dialogo con Marangon. Il meteo non aiuta i giocatori più tecnici, ma sta prendendo confidenza con il ruolo di punta pura. (Tattini 6.5: entra bene in partita e prova il tiro più volte, spesso contrato. Non dà punti di riferimento)

Marangon 6: parte bene e conquista qualche calcio di punizione, poi svaria in contropiede e diventa evanescente per larghi tratti della ripresa. Le attenuanti ci sono, ma è ora che faccia vedere di essere Marangon.

Baccolo 6: reduce da due prestazioni positive, viene schierato largo a sinistra con licenza di accentrarsi e agire tra le linee come trequartista. In realtà si vede di più dopo l'espulsione di Erman, quando arretra a protezione della difeaa e ci mette il fisico oltre alla tecnica. (Posocco s.v.)

Vittadello 6: scelte abbastanza obbligate, una volta che si è preferito non gravare troppo sul neoacquisto Posocco che già aveva giocato a Legnago. Restano le difficoltà sulla fascia sinistra e al centro dell'attacco, ci penserà il mercato. L'allenatore intanto trasmette il suo spirito e la squadra è viva.

Cartigliano: Pellanda 6.5, Girardi 6.5, Rossi 6, Pregnolato 6.5, Murataj 6, Zanella 6, Moretto 6.5, Ronzani 5.5, Cecconello 6.5, Mattioli 7, Michelotto 7. (Romagna 6, Marcolin 7).

L'arbitra Ferrieri Caputi 5.5: si trova ad avere a che fare con due situazioni passibili di cartellino e in entrambi i casi opta per il rosso. Ma se il fallo su Marangon ci sta tutto, assai più dubbio pare quello di Ronzani su Baccolo che costa l'espulsione al numero 8 di Ferronato: Ferrieri Caputi era girata di lato. Ineccepibile invece l'estrazione ai danni di Erman, reo di aver tirato un calcio a Girardi mentre stavano a terra: l'arbitra era molto vicina. Non è sempre stato così, durante il corso delle azioni: ne fa le spese chi si è visto sventolare il cartellino giallo in una partita temperata ma non cattiva.

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