La Clodiense fa, la Clodiense disfa. Un 3-3 che lascia l’amaro in bocca ai granata, in vantaggio per tre volte contro il Cjarlins Muzane e per larga parte della partita dominatori; ma alcune disattenzioni difensive hanno portato gli ospiti -che per la verità hanno giocato quasi solo gli ultimi minuti- a un pareggio insperato. E se con una vittoria la squadra di Vittadello avrebbe fatto un bel passo avanti verso l’uscita dalla zona playout, il solo punto racimolato e i risultati delle varie San Donà, Cartigliano, Levico la tengono ben ancorata al pericolo; anche se le sconfitte di Tamai e Trento allontanano, si spera definitivamente, lo spettro della retrocessione diretta. Che per quanto visto oggi allo stadio Ballarin, non sarebbe per niente meritata. Di Cuomo al 1°, poi Farinazzo e Nappello su rigore le reti lagunari; rispondono i friulani con un penalty di Kabine, quindi Bussi e Migliorini all’89°, in piena “zona-Clodiense”. Da notare anche, alla fine del primo tempo, un grossolano errore dell’arbitro d’Eusanio che non concede ai chioggiotti un rigore solare per netto fallo di mano di Parpinel su cross di Granziera.
Il tecnico di casa manda in campo Camerlengo in porta, Granziera e Acampora terzini, Ballarin e Cuomo difensori centrali, Djurić ed Erman a centrocampo, Martino e Farinazzo alle ali, Cinque e Fioretti di punta. In panchina Motti, Pastorelli, Nardo, Vianello, Bagatti, Gerthoux, Luca Bullo, Baccolo e Nappello. Risponde mister Stefano de Agostini con Scordino, Zuliani, Cudicio, Politti e Parpinel, poi Tonizzo e Del Piccolo, quindi Bussi, Migliorini, Smrtnik e Kabine. Tra le riserve Calligaro, Massaro, Pez, Mantovani, Pisani, Ruffo, Dussi, Spetić e Moras. Arbitra come detto Francesco d’Eusanio della sezione AIA di Faenza sotto un cielo soleggiato e davanti a 250 spettatori, con rappresentanza ospite. Fuori dallo stadio Ballarin la troupe di Striscia la Notizia intenta a catturare le impressioni degli spettatori prima dell’ingresso in campo.
Pronti, via e la Clodiense passa in vantaggio. Angolo di Erman (saranno 13, a zero, i corner alla fine), Cuomo di testa anticipa Bussi e infila sul palo nascosto: seconda rete stagionale per il difensore campano, dopo il goal decisivo sempre di testa al San Donà. Per la Clodiense si mette in discesa, la squadra cerca il fraseggio a terra -molto chiamato in causa Acampora a sinistra- e gli insidiosi traversoni di Martino mettono in apprensione la difesa ospite. Djurić mette a lato di testa un cross di Erman, e al 17° Ballarin porta fuori dalla zona di pericolo Kabine, atterrandolo però ancora dentro l’area: è rigore che lo stesso attaccante di origine marocchina realizza spiazzando Camerlengo.
La Clodiense macina gioco e ancora Djurić sfiora il goal con un pregevole sinistro a giro. Altro cross di Martino (Cinque mette a lato di testa), i ritmi sono bassi ed Erman predica il suo calcio tecnico ed essenziale. Si fa vedere anche Fioretti che tenta lo scambio con Cinque e poi gira verso la porta, ma il suo marcatore (testa o mano?) mette in corner. La partita è frammentata dai falli, l’arbitro spesso lascia correre: il possesso di palla dei friulani è ora più fluido, anche se è sempre la Clodiense a mettere paura. E al 45° gli estremi per un rigore ci sono tutti e anche di più, quando Granziera crossa e Parpinel stoppa con la mano in piena area: le proteste dei giocatori e dell’entourage granata sono inutili, si va negli spogliatoi sull’1-1 e con Cinque toccato duro.
Nella ripresa Vittadello lo sostituisce con Nappello, Martino passa a sinistra consentendo a Farinazzo di giostrare sulla prediletta fascia destra. Il predominio territoriale è ancora granata: azioni convulse in area friulana hanno spesso la linea di fondo quale set, e sia Djurić che Granziera sfondano a ripetizione. Lo stesso Nappello dall’altra parte (al 59° respinge Scordino), il Cjarlins cerca solo il contropiede anche se la Clodiense -nella smania di voler segnare dopo il plateale rigore negato- non sempre è lucida, a volte confusa. De Agostini corre ai ripari e mette in campo Moras ad arginare il binario lagunare sulla destra, e al 65° i padroni di casa tornano in vantaggio: splendido tiro dalla distanza di Nappello destinato a insaccarsi, il portiere del Cjarlins si salva come può, Farinazzo è il più vicino e ribadisce in rete con un diagonale. Risultato sacrosanto.
Gli uomini in maglia bianca si fanno vedere solo al 67° con Moras che salta Ballarin, si accentra e calcia debolmente tra le braccia di Camerlengo. Al 72° Martino esce dopo un infortunio protrattosi vari minuti: anziché il cambio “testuale” (Luca Bullo) entra il difensore Pastorelli, con Acampora che avanza lungo la fascia. Un segnale di paura, tant’è che Farinazzo sbroglia una situazione scabrosa nella sua stessa area, e si fa vivo il Cjarlins col primo vero tiro in porta della sua partita, se si eccettua il rigore: all’80° Bussi serve Kabine che di sinistro calcia alto di poco. Un bell’assist in profondità di Djurić per Fioretti che calcia alto è il prologo all’inaspettato pareggio friulano: Moras si disimpegna bene a sinistra, cross perfetto per la test di Bussi, Pastorelli salta forse fuori tempo e il numero 11 sovrasta Acampora insaccando: è il minuto 83.
La Clodiense si getta in attacco a testa bassa, e due minuti dopo d’Eusanio le accorda il rigore: Ballarin salva un contropiede ospite, Granziera lancia Fioretti in verticale, che viene contrato in area da Cudicio (già ammonito in precedenza): penalty che Nappello trasforma calciando centrale all’86°. Ancora il fantasista si fa vedere allo scadere, giostrando lungo la linea di fondo e fornendo un assist difficile a Fioretti, che può solo tentare inutilmente il colpo di tacco. E come nelle evenienze ineluttabili, il Cjarlins riagguanta per la terza volta la Clodiense con uno schema su punizione che ricorda il goal di Baccolo al Montebelluna: dalla fascia destra d’attacco Moras serve basso per Migliorini, tiro di prima intenzione che si insacca alla sinistra di Camerlengo, forse coperto da Djurić. Ancora generoso assalto finale della Clodiense, che al 94° con Pastorelli di testa sfiora il goal di un epico 4-3, ma la palla si spegne di poco fuori.
Le pagelle dei granata:
Camerlengo 5.5: "spettatore non pagante" fino all’80°, poi prende due goal e nell’ultimo forse ci mette del suo, non coprendo bene il primo palo. Magari la sua visuale non era perfetta, essendoci probabilmente Djurić tra la palla e la porta.
Granziera 7: perfetto in difesa (anche se Moras gli fa girare la testa), brillante nelle proiezioni offensive. Tra i migliori dei suoi, importante anche tatticamente.
Ballarin 5.5: rigore ingenuo che uno navigato come lui si può risparmiare. Non di rado cerca l’anticipo a centrocampo, come nell’occasione (andata bene) che ha dato il via al goal del 3-2.
Cuomo 6.5: sùbito il secondo goal del suo campionato, dietro non concede sbavature a un attacco sterilizzato. Nei dieci minuti finali cala anche lui e il Cjarlins ne approfitta.
Acampora 6: ha come al solito brutti clienti ma riesce a contenerli tutti, salvo forse Bussi nel finale. Si fa vedere anche in proiezione, aspetto sul quale investe l’allenatore.
Martino 6: alcuni cross e traversoni dei suoi creano scompiglio, specie nel primo tempo. Nella ripresa cambia fascia e viene toccato duro, dovendo cedere il passo. (Pastorelli 6: messo in campo per difendere il risultato, lo scopo non riesce. Ma ha poche colpe e nel recupero avrebbe potuto essere l’eroe di giornata).
Djurić 6.5: solito contributo di quantità e qualità da un’area all’altra, nei contrasti si fa sentire e cerca la via della rete. Difficile chiedergli di più.
Erman 6.5: anche in contesti competitivi il regista triestino fa la sua parte sia in contenimento che nel rilancio, sempre con pulizia del tocco e visione in verticale: i suoi corner sono chirurgici. (Luca Bullo s.v.)
Farinazzo 6: primo tempo sacrificato a fare il tornante in una fascia che lui mancino sente poco. Nella ripresa, riportato a destra, si rende utile anche in difesa e va a segnare la sua settima rete stagionale.
Cinque 5.5: i difensori friulani non vanno per il sottile e lo fermano anche con le maniere forti. Di suo non ha molti spazi né palloni giocabili, pur nel dominio territoriale del primo tempo: ha fatto meglio altre volte. (Nappello 6.5: un rigore realizzato ma soprattutto un grandissimo tiro che ha propiziato il goal di Farinazzo. Ha scaricato sul campo la voglia di giocare)
Fioretti 6: scambia la posizione con l’altro centravanti, cerca di concludere in porta e conquista il rigore nel finale. Nel primo tempo non gioca vicino alla porta, nel secondo sì, e mostra di essere a suo agio con un partner di ruolo.
Vittadello 5.5: non convince la scelta di Farinazzo a sinistra (in quella zona, si sa, rende meglio Bullo ma anche lo stesso Nappello). Buona idea riportarlo a destra nella ripresa, anche se molti all'infortunio di Martino avrebbero visto più normale un cambio nello stssso ruolo, per continuare a tenere basso l'avversario: inserire un difensore poteva comunicare timore degli avversari, che non si sono fatti pregare due volte.
Cjarlins Muzane: Scordino 6.5, Zuliani 6, Cudicio 5, Politti 6, Parpinel 5, Tonizzo 6, Del Piccolo 5.5, Bussi 7, Migliorini 6.5, Smrtnik 5, Kabine 6.5. (Ruffo s.v., Dussi s.v., Spetić 6, Moras 7)
l’arbitro D’Eusanio 4.5: potrebbe aver anche fatto bene nel prosieguo (e non ha fatto benissimo), ma la macchia del rigore non dato alla Clodiense al 45° resta a referto e nella memoria. Inoltre, si diceva, una cattiva gestione di falli e cartellini, tralasciando i tanti reclami granata per azioni d’area e lo stesso rigore concesso a Fioretti dalla tribuna non appariva lampante senza ombra di dubbio.
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domenica 31 marzo 2019
sabato 30 marzo 2019
CLODIENSE CONTRO IL CJARLINS MUZANE PER PROLUNGARE LA SERIE POSITIVA: SCATTO DI RENI VERSO IL RUSH FINALE DELLA SALVEZZA
Il bello delle serie positive è che per restare tali devono essere prolungate. È il pensiero in capo alla Clodiense Chioggia Sottomarina, che domenica pomeriggio (inizio alle ore 15, dopo l'ingresso dell'ora legale) allo stadio Ballarin attende i friulani del Cjarlins Muzane, battuti all'andata per 1-0 grazie a un rapido goal di Marco Farinazzo. Si tratta di una formazione solida, dotata di alto tasso tecnico e varianti offensive, grazie all'esperienza dei vari Kabine, Smrtnik, Spetić, Dussi e Tonizzo; una squadra che staziona a metà classifica, senza velleità di playoff ma anzi appena sopra la soglia di galleggiamento per non avere paura. Proprio per questo i tre punti non saranno una passeggiata per i ragazzi di Vittadello, che recupera Granziera dopo la squalifica e pertanto potrà schierare la formazione tipo delle ultime settimane, anche se permangono dubbi riguardo le condizioni muscolari di Baccolo e Nappello: possibile anche la conferma di Luca Bullo, molto positivo a Trento. L'arbitro dell'incontro sarà Francesco d'Eusanio della sezione AIA di Faenza.
domenica 24 marzo 2019
"UNA POLTRONA PER DUE" È DELLA CLODIENSE, CHE ESPUGNA TRENTO 3-0 E SI RILANCIA IN CHIAVE SALVEZZA
Il treno della salvezza, passato appena fuori dallo stadio Briamasco, accoglie a bordo la Clodiense Chioggia Sottomarina e lascia a piedi il Trento, per il quale ormai la permanenza in serie D (salvo miracoli sempre possibili) diventa un miraggio. Tre punti d’oro e meritati invece per i granata, artefici di una prova giudiziosa e cinica, capace di rischiare praticamente niente in difesa e abile ad allungarsi a fisarmonica: di Cinque con deviazione del difensore Sabato, poi Baccolo e Fioretti le reti lagunari, ma degna di menzione è anche la prova del rilanciato Luca Bullo, la cui progressione ha portato al vantaggio e ha costruito diverse situazioni pericolose. Complici i risultati dagli altri campi, i ragazzi di Vittadello scavalcano il Levico in classifica e si avvicinano a Sankt Georgen e San Donà, mettendo nel mirino la zona appena fuori dai playout in cui stazionano Belluno, Cartigliano e Chions. Domenica prossima allo stadio Ballarin scenderanno i friulani del Cjarlins Muzane, formazione imprevedibile e dotata di qualità: dar seguito alle ultime due vittorie è non solo necessario ma anche possibile.
Privo di Granziera squalificato, Vittadello schiera Camerlengo in porta, Martino Ballarin Cuomo Acampora in difesa, Djurić Erman Baccolo a centrocampo, Fioretti Cinque Bullo in attacco. Tra le riserve Motti, Pastorelli, Pupa, Nicola Bullo, Bagatti, Gerthoux, Nappello, Andrea Boscolo Anzoletti (un altro della nidiata 2001) e Farinazzo. Risponde il tecnico locale Loris Bodo con Barosi, Carella, Panariello, Sabato, Mureno, Furlan, Sanseverino, Trevisan -reduce dal torneo di Viareggio- quindi Baronio, Petrilli e Cristofoli. Una squadra abbastanza “anziana”, considerando anche la panchina con Guadagnin, Badjan, Zucchini, Bosio, Romagna, Paoli, Frulla, Ferraglia, Roveretto. Ha arbitrato Villa di Rimini sotto un cielo soleggiato e un clima quasi estivo, davanti a ben 700 spettatori invogliati anche dall’ingresso gratuito deciso dalla società trentina per la giornata: alcuni hanno seguito le fasi del match anche dalla terrazza del vicino museo scientifico MUSE.
Una prima mezz’ora soporifera e di basso livello, quasi a confermare il perché le due squadre stazionino da inizio campionato nei bassifondi. Anche la temperatura torrida ha le sue responsabilità per gli errori di misura, pare quasi una partita di fine stagione tra due squadre appagate ma la posta in palio è altissima. Il Trento è comunque più propositivo all’inizio mentre la Clodiense cerca di organizzarsi in contropiede. Nessun tiro in porta fino a poco prima del goal: una svirgolata di Djurić in difesa regala un corner sul quale il colpo di testa di Carella attraversa tutta l’area prima di spegnersi, mentre poco dopo Bullo serve Cinque di prima, il tiro al volo di sinistro è un po’ scoordinato e la palla esce.
Al 33° un errore del Trento in attacco spiana la strada a Luca Bullo che si invola lungo l’out sinistro, supera due avversari in velocità e mette in mezzo per Cinque, che si aggiusta il pallone e calcia un efficace sinistro verso la porta: la palla incoccia lo stinco di Sabato e diventa imparabile per Barosi. Uno a zero, e la Clodiense prova a battere il ferro finché è caldo con Fioretti che tira bene sempre col mancino sugli sviluppi di una punizione in zona offensiva, si distende a terra l’estremo di casa e blocca. Il primo tempo si conclude col meritato vantaggio dei chioggiotti, che hanno saputo sfruttare una delle due sole occasioni prodotte dai ventidue in campo.
La ripresa parte senza cambi, e al 49° Djurić -anche oggi ubiquo- serve un bijou in profondità a Bullo, che però controlla approssimativamente e l'occasione sfuma. Il Trento cerca di imbastire le contromosse con tre azioni avvolgenti che si concludono però in fuorigioco, i tifosi gialloblu si spazientiscono e cominciano a contestare apertamente la squadra, nonostante l’ingresso di tutti gli attaccanti a disposizione di Bodo. Un altro contropiede per poco non porta i granata al raddoppio, ma Fioretti, Erman e Baccolo non concretizzano, e poi ancora con Fioretti che non approfitta del tentennamento di Barosi. Ancora una chance per il Trento da corner (Panariello, alto) e al 75° il raddoppio lagunare: punizione di Erman dalla destra, colpo di testa perentorio di Cuomo, para come può Barosi e sulla ribattuta Baccolo realizza.
La partita è in discesa per la squadra di Vittadello, che sostituisce un rinfrancante Bullo per Bagatti, allo scopo di rafforzare la diga di centrocampo, già chirurgica nel blindare la difesa che non va mai in affanno. L’unica recriminazione del match per il Trento arriva all’85° quando Ballarin tocca di mano in area, ma l’arbitro Villa lascia correre; e tre minuti dopo arriva ancora una rete per gli ospiti, con Acampora che prolunga un rinvio di Camerlengo, Fioretti si lancia centralmente nello spazio tra i due centrali trentini e fa secco Barosi in uscita con un rasoterra puntuale. Non è finita, perché al 90° ancora Fioretti e Cinque in dialogo delizioso preparano la tavola per il neoentrato Nappello che però si allarga troppo la prospettiva.
Villa fischia e la felicità granata fa da contraltare al plumbeo ambiente di casa. In sala stampa, mister Bodo confida nelle ultime sei giornate e impreca contro la sfortuna dell’autogoal di Sabato, mentre Vittadello elogia la prestazione dei suoi, rivendicando il cambio di fascia tra Fioretti e Bullo quale una delle chiavi tattiche che hanno portato alla vittoria. Il bomber Lorenzo Cinque, simpaticamente scherzato dallo stesso Vittadello, vede come non impossibile il raggiungimento della salvezza diretta, senza passare dalle forche dei playout: dopo il Cjarlins bisognerà andare a casa del Bolzano lanciato verso i playoff, poi il Delta in casa e l’Este fuori, infine commiato dallo stadio Ballarin contro il Chions e dalla regular season a Feltre. Due vittorie consecutive, e ottenute senza rischiare praticamente mai, sono un ottimo biglietto da visita per il rush finale.
Le pagelle dei granata:
Camerlengo s.v.: praticamente mai chiamato in causa, sbroglia qualche corner allontanando la palla, il più delle volte accartocciandosi in presa. Grazie alla sua difesa è stato spettatore felicemente non pagante, nella giornata del tutti gratis.
Martino 6: le consegne erano di presidio e non di assalto, in un 4-3-3 dove uno sbilanciamento avrebbe potuto costare caro. Perciò reprime qualche impeto e spazza tutto quello che c'è da spazzare nella diagonale difensiva, con anticipo e tempismo.
Ballarin 6: ordinato e sereno, con i colleghi di retroguardia mette in piedi una cerniera impenetrabile (due partite consecutive senza goal o forse nemmeno azioni al passivo). Unico neo, un fallo di mano in area non ravvisato dall'arbitro, sul finire del match.
Cuomo 6.5: nel primo tempo libera l'area da una situazione scabrosa, nel secondo salta in alto e con potenza costringe Barosi a ribattere la sfera sui piedi di Baccolo. Prima e dopo, tanta sicurezza difensiva, da punto fermo di questa squadra.
Acampora 6: c'è anche la sua firma nel successo, con la sventagliata che correggendo un rinvio del portiere apre il gioco per la lucida lettura di Fioretti nel 3-0. Come per Martino, il modulo a 4 ne limita le incursioni, ma dietro non soffre.
Djurić 6.5: ormai le sue buone prove non fanno notizia, e anche se non sono state necessarie le scintille della settimana precedente il suo lo fa sempre e anche di più, recuperando palloni, giocandoli con profitto e mettendosi là dove serve. Pilastro.
Erman 6.5: dai suoi piedi partono calci da fermo decisivi e lanci smarcanti, e anche stavolta non manca il suo contributo in fase difensiva. Molto importante il pressing operato sui portatori di palla avversari, già nella loro trequarti. Regista e non solo.
Baccolo 6: fino al goal si era visto poco, oscillando tra il ruolo di interno e il supporto dietro le punte. È il primo a fiondarsi sulla palla vagante dopo la difficile respinta di Barosi, e quasi entra in porta con tutto se stesso. Nel finale di campionato sarà prezioso. (Nappello 6: entra per portare il contributo di tecnica e fantasia, è sempre arduo rinunciare a un giocatore del genere. Si vede che ha voglia di dare tutto e prova la via della rete)
Fioretti 6.5: l'Eto'o di Vittadello parte largo a sinistra ma ben presto cambia fascia, dando battaglia contro i difensori, aprendo spazi e suggerendo triangoli. Alla fine della partita raccoglie la meritata gioia personale inserendosi con intelligenza fra gli svagati centrali.
Cinque 6.5: le sue caviglie alla fine dei 90 minuti dicono tutto delle botte prese e dei calci di punizione conquistati. Ma soprattutto è l'autore del goal che cambia il match, per quanto deviata la palla era indirizzata verso la rete. Vede la porta, torna a prendersi il pallone anche a centrocampo e cerca gli scambi, cosa volere di più?
Luca Bullo 7: al rientro dal primo minuto dopo traversie muscolari e variazioni tattiche, mostra di nuovo ciò che sa fare partendo in progressione e controllando la sfera da veterano. Il goal di Cinque è anche suo, e per tutto il match è una spina costante nel fianco trentino. Bentornato "motorella"! (Bagatti 6: partecipa alla tenuta finale senza sbavature e con diligenza)
Vittadello 6.5: sua naturalmente l'intuizione del rilancio di Bullo, così come lo scambio di posizioni con Fioretti. Giocare a quattro dietro (senza avvalersi del ricambio testuale di Pastorelli per Granziera) e inserire un centrocampista in più ha dato spazio alle punte di giocare con più libertà, e ai difensori -specie esterni- di centellinare i propri compiti: missione riuscita. Ora c'è anche da non posporre il patrimonio di qualità e di goal depositato ultimamente in panchina.
Trento: Barosi 5.5, Carella 5, Panariello 5, Sabato 4.5, Mureno 5, Furlan 5, Sanseverino 5, Trevisan 5.5, Baronio 5, Petrilli 5, Cristofoli 6. (Badjan 5, Frulla 5, Bosio 5, Roveretto 5.5)
l'arbitro Villa 5.5: decide giusto sulle ammonizioni, i fuorigioco e il ritmo non spezzettato del match, anche se c'era il rigore a favore del Trento per fallo di mano di Ballarin.
Privo di Granziera squalificato, Vittadello schiera Camerlengo in porta, Martino Ballarin Cuomo Acampora in difesa, Djurić Erman Baccolo a centrocampo, Fioretti Cinque Bullo in attacco. Tra le riserve Motti, Pastorelli, Pupa, Nicola Bullo, Bagatti, Gerthoux, Nappello, Andrea Boscolo Anzoletti (un altro della nidiata 2001) e Farinazzo. Risponde il tecnico locale Loris Bodo con Barosi, Carella, Panariello, Sabato, Mureno, Furlan, Sanseverino, Trevisan -reduce dal torneo di Viareggio- quindi Baronio, Petrilli e Cristofoli. Una squadra abbastanza “anziana”, considerando anche la panchina con Guadagnin, Badjan, Zucchini, Bosio, Romagna, Paoli, Frulla, Ferraglia, Roveretto. Ha arbitrato Villa di Rimini sotto un cielo soleggiato e un clima quasi estivo, davanti a ben 700 spettatori invogliati anche dall’ingresso gratuito deciso dalla società trentina per la giornata: alcuni hanno seguito le fasi del match anche dalla terrazza del vicino museo scientifico MUSE.
Una prima mezz’ora soporifera e di basso livello, quasi a confermare il perché le due squadre stazionino da inizio campionato nei bassifondi. Anche la temperatura torrida ha le sue responsabilità per gli errori di misura, pare quasi una partita di fine stagione tra due squadre appagate ma la posta in palio è altissima. Il Trento è comunque più propositivo all’inizio mentre la Clodiense cerca di organizzarsi in contropiede. Nessun tiro in porta fino a poco prima del goal: una svirgolata di Djurić in difesa regala un corner sul quale il colpo di testa di Carella attraversa tutta l’area prima di spegnersi, mentre poco dopo Bullo serve Cinque di prima, il tiro al volo di sinistro è un po’ scoordinato e la palla esce.
Al 33° un errore del Trento in attacco spiana la strada a Luca Bullo che si invola lungo l’out sinistro, supera due avversari in velocità e mette in mezzo per Cinque, che si aggiusta il pallone e calcia un efficace sinistro verso la porta: la palla incoccia lo stinco di Sabato e diventa imparabile per Barosi. Uno a zero, e la Clodiense prova a battere il ferro finché è caldo con Fioretti che tira bene sempre col mancino sugli sviluppi di una punizione in zona offensiva, si distende a terra l’estremo di casa e blocca. Il primo tempo si conclude col meritato vantaggio dei chioggiotti, che hanno saputo sfruttare una delle due sole occasioni prodotte dai ventidue in campo.
La ripresa parte senza cambi, e al 49° Djurić -anche oggi ubiquo- serve un bijou in profondità a Bullo, che però controlla approssimativamente e l'occasione sfuma. Il Trento cerca di imbastire le contromosse con tre azioni avvolgenti che si concludono però in fuorigioco, i tifosi gialloblu si spazientiscono e cominciano a contestare apertamente la squadra, nonostante l’ingresso di tutti gli attaccanti a disposizione di Bodo. Un altro contropiede per poco non porta i granata al raddoppio, ma Fioretti, Erman e Baccolo non concretizzano, e poi ancora con Fioretti che non approfitta del tentennamento di Barosi. Ancora una chance per il Trento da corner (Panariello, alto) e al 75° il raddoppio lagunare: punizione di Erman dalla destra, colpo di testa perentorio di Cuomo, para come può Barosi e sulla ribattuta Baccolo realizza.
La partita è in discesa per la squadra di Vittadello, che sostituisce un rinfrancante Bullo per Bagatti, allo scopo di rafforzare la diga di centrocampo, già chirurgica nel blindare la difesa che non va mai in affanno. L’unica recriminazione del match per il Trento arriva all’85° quando Ballarin tocca di mano in area, ma l’arbitro Villa lascia correre; e tre minuti dopo arriva ancora una rete per gli ospiti, con Acampora che prolunga un rinvio di Camerlengo, Fioretti si lancia centralmente nello spazio tra i due centrali trentini e fa secco Barosi in uscita con un rasoterra puntuale. Non è finita, perché al 90° ancora Fioretti e Cinque in dialogo delizioso preparano la tavola per il neoentrato Nappello che però si allarga troppo la prospettiva.
Villa fischia e la felicità granata fa da contraltare al plumbeo ambiente di casa. In sala stampa, mister Bodo confida nelle ultime sei giornate e impreca contro la sfortuna dell’autogoal di Sabato, mentre Vittadello elogia la prestazione dei suoi, rivendicando il cambio di fascia tra Fioretti e Bullo quale una delle chiavi tattiche che hanno portato alla vittoria. Il bomber Lorenzo Cinque, simpaticamente scherzato dallo stesso Vittadello, vede come non impossibile il raggiungimento della salvezza diretta, senza passare dalle forche dei playout: dopo il Cjarlins bisognerà andare a casa del Bolzano lanciato verso i playoff, poi il Delta in casa e l’Este fuori, infine commiato dallo stadio Ballarin contro il Chions e dalla regular season a Feltre. Due vittorie consecutive, e ottenute senza rischiare praticamente mai, sono un ottimo biglietto da visita per il rush finale.
Le pagelle dei granata:
Camerlengo s.v.: praticamente mai chiamato in causa, sbroglia qualche corner allontanando la palla, il più delle volte accartocciandosi in presa. Grazie alla sua difesa è stato spettatore felicemente non pagante, nella giornata del tutti gratis.
Martino 6: le consegne erano di presidio e non di assalto, in un 4-3-3 dove uno sbilanciamento avrebbe potuto costare caro. Perciò reprime qualche impeto e spazza tutto quello che c'è da spazzare nella diagonale difensiva, con anticipo e tempismo.
Ballarin 6: ordinato e sereno, con i colleghi di retroguardia mette in piedi una cerniera impenetrabile (due partite consecutive senza goal o forse nemmeno azioni al passivo). Unico neo, un fallo di mano in area non ravvisato dall'arbitro, sul finire del match.
Cuomo 6.5: nel primo tempo libera l'area da una situazione scabrosa, nel secondo salta in alto e con potenza costringe Barosi a ribattere la sfera sui piedi di Baccolo. Prima e dopo, tanta sicurezza difensiva, da punto fermo di questa squadra.
Acampora 6: c'è anche la sua firma nel successo, con la sventagliata che correggendo un rinvio del portiere apre il gioco per la lucida lettura di Fioretti nel 3-0. Come per Martino, il modulo a 4 ne limita le incursioni, ma dietro non soffre.
Djurić 6.5: ormai le sue buone prove non fanno notizia, e anche se non sono state necessarie le scintille della settimana precedente il suo lo fa sempre e anche di più, recuperando palloni, giocandoli con profitto e mettendosi là dove serve. Pilastro.
Erman 6.5: dai suoi piedi partono calci da fermo decisivi e lanci smarcanti, e anche stavolta non manca il suo contributo in fase difensiva. Molto importante il pressing operato sui portatori di palla avversari, già nella loro trequarti. Regista e non solo.
Baccolo 6: fino al goal si era visto poco, oscillando tra il ruolo di interno e il supporto dietro le punte. È il primo a fiondarsi sulla palla vagante dopo la difficile respinta di Barosi, e quasi entra in porta con tutto se stesso. Nel finale di campionato sarà prezioso. (Nappello 6: entra per portare il contributo di tecnica e fantasia, è sempre arduo rinunciare a un giocatore del genere. Si vede che ha voglia di dare tutto e prova la via della rete)
Fioretti 6.5: l'Eto'o di Vittadello parte largo a sinistra ma ben presto cambia fascia, dando battaglia contro i difensori, aprendo spazi e suggerendo triangoli. Alla fine della partita raccoglie la meritata gioia personale inserendosi con intelligenza fra gli svagati centrali.
Cinque 6.5: le sue caviglie alla fine dei 90 minuti dicono tutto delle botte prese e dei calci di punizione conquistati. Ma soprattutto è l'autore del goal che cambia il match, per quanto deviata la palla era indirizzata verso la rete. Vede la porta, torna a prendersi il pallone anche a centrocampo e cerca gli scambi, cosa volere di più?
Luca Bullo 7: al rientro dal primo minuto dopo traversie muscolari e variazioni tattiche, mostra di nuovo ciò che sa fare partendo in progressione e controllando la sfera da veterano. Il goal di Cinque è anche suo, e per tutto il match è una spina costante nel fianco trentino. Bentornato "motorella"! (Bagatti 6: partecipa alla tenuta finale senza sbavature e con diligenza)
Vittadello 6.5: sua naturalmente l'intuizione del rilancio di Bullo, così come lo scambio di posizioni con Fioretti. Giocare a quattro dietro (senza avvalersi del ricambio testuale di Pastorelli per Granziera) e inserire un centrocampista in più ha dato spazio alle punte di giocare con più libertà, e ai difensori -specie esterni- di centellinare i propri compiti: missione riuscita. Ora c'è anche da non posporre il patrimonio di qualità e di goal depositato ultimamente in panchina.
Trento: Barosi 5.5, Carella 5, Panariello 5, Sabato 4.5, Mureno 5, Furlan 5, Sanseverino 5, Trevisan 5.5, Baronio 5, Petrilli 5, Cristofoli 6. (Badjan 5, Frulla 5, Bosio 5, Roveretto 5.5)
l'arbitro Villa 5.5: decide giusto sulle ammonizioni, i fuorigioco e il ritmo non spezzettato del match, anche se c'era il rigore a favore del Trento per fallo di mano di Ballarin.
sabato 23 marzo 2019
SFIDA SALVEZZA PER LA CLODIENSE A TRENTO, VINCERE PER NON SCIVOLARE. INGRESSO GRATUITO ALLO STADIO
La Clodiense Chioggia Sottomarina, a sette giornate dalla fine del campionato, deve conquistare a Trento i punti per scacciare lo spettro della retrocessione diretta. Una sfida salvezza in piena regola allo stadio Briamasco dalle ore 14.30, con i padroni di casa all'ultimo posto e i granata terzultimi: all'andata finì 1-1 ma sulla panchina gialloblu c'era Luciano de Paola e non Loris Bodo. Stagione critica per non dire fallimentare dalle parti di una piazza dai grandi trascorsi anche in serie C1. L'allenatore lagunare Mario Vittadello non può disporre di Davide Granziera squalificato, così si può ipotizzare una formazione con Camerlengo in porta, Ballarin, Cuomo e Pastorelli in difesa, Martino e Acampora sulle fasce, Djurić ed Erman intoccabili in mezzo al campo, uno tra Nappello e Baccolo sulla trequarti, poi tre punte per due maglie: Fioretti, Farinazzo e Cinque. Arbitra l'incontro William Villa della sezione AIA di Rimini, il match -a ingresso gratuito per tutti gli spettatori- sarà seguito in diretta testuale con aggiornamenti in tempo reale dalla pagina fb Clodiense Fan Club.
domenica 17 marzo 2019
UN GOAL DI MARTINO BASTA ALLA CLODIENSE PER BATTERE IL CARTIGLIANO, DECISIVO IL CENTROCAMPO GRANATA
Il saggio Giovanni Trapattoni, ottant’anni ieri, l’ha sempre detto che la partita si vince a centrocampo. E la Clodiense Chioggia Sottomarina l’ha preso in parola: la straordinaria prestazione di Djurić, Erman e Martino -assieme alla prova positiva di tutta la squadra- è stata la chiave di volta del successo interno sul Cartigliano, maturato per 1-0 grazie al goal dell’ala destra, un diagonale potente e preciso a mezz’altezza, scoccato alla fine del primo tempo. Una vittoria meritata e fortemente voluta, soprattutto nella prima frazione quando agli ospiti è stato impedito di giocare con puntuali raddoppi e rilanci; nella ripresa la difesa granata ha sofferto le palle lunghe, Camerlengo è stato poco impegnato tuttavia salvato dalla traversa colpita da Murataj, Il fischio finale dell’arbitro Cosseddu (contestato da ambo le parti per presunti rigori non dati) è una liberazione che significa tre punti, classifica di nuovo accorciata e fiducia per la decisiva trasferta trentina della prossima domenica.
Vittadello ha tutti gli effettivi disponibili e schiera il suo undici con Camerlengo in porta, Granziera, Ballarin e Cuomo in difesa, Martino e Acampora esterni, Djurić ed Erman a centrocampo, Baccolo tra le linee partendo da sinistra, Cinque e Fioretti di punta. Risponde l’allenatore biancoblu Ferronato con Pellanda, Mazzon, Bellossi, Bragagnolo, Murataj, Pellizzer, Pasinato, Stocco, il bomber Di Gennaro, Mattioli, Visinoni. Solo panchina per l’ex Cittadella Bizzotto e l’ex lagunare Cecconello. Si gioca sotto un cielo coperto con sprazzi di sole e davanti a 300 spettatori, tra cui una nutrita rappresentanza ospite.
Le prime azioni della partita vedono protagonisti i giocatori di casa, che mettono subito in chiaro la volontà di riscuotere i tre punti. Per tutto il primo tempo, anzi, il Cartigliano si affaccia in avanti due sole volte, senza troppi pericoli. All'8° Baccolo penetra in area, ma Pellizzer lo contra in corner; sugli sviluppi dell'azione, il «monumentale» Djurić (così l'ha definito, a ragione, lo stesso mister Vittadello) crossa basso per Ballarin che tira al volo e la palla esce di poco alla sinistra di Pellanda. Ancora Baccolo al 15° di testa su uno dei tanti cross messi in mezzo da Martino: la posizione dell'ex padovano è ottima ma la palla vola alta. Sempre Martino per Cinque, che anticipa il proprio marcatore ma tira a lato, prima della punizione di Mattioli che avverte della presenza in campo degli uomini di Ferronato.
Djurić sugli scudi, si diceva: in virtù di una condizione atletica esuberante, il mediano pesarese è dappertutto fra la propria difesa e la zona a ridosso delle punte, recuperando palloni in quantità industriale e giocandoli sempre bene, oltre ad arrivare alla conclusione personale. Così al 28° un'elaborata azione sulla destra coinvolge Granziera, Martino e quindi Djurić, che si sposta la palla sul destro e calcia con potenza, costringendo Pellanda alla deviazione; sul corner, Cuomo si vede strattonare per la maglia da Bragagnolo ma l'arbitro -ben piazzato- lascia correre nonostante le proteste granata. Di Gennaro, che spesso ha segnato negli ultimi incontri, è ben controllato da Ballarin e si libera solo al 33°, quando salta Acampora dalla destra e incrocia sul primo palo: la palla esce, Camerlengo comunque c'era.
Il vantaggio lagunare al 43°: Martino riceve largo dal solito Djurić, si accentra e appena entrato in area dalla destra lascia esplodere un diagonale potente e preciso a mezz'altezza, facendo secco Pellanda e andando a dedicare il goal al suo amore in tribuna. L'ala ha anche la possibilità del raddoppio immediato, colpendo bene di testa su angolo di Erman (positiva anche oggi la prova del regista triestino), ma la conclusione sfiora appena la traversa del Cartigliano. Il direttore di gara manda le squadre negli spogliatoi per un vantaggio che non fa una piega, e che anzi avrebbe potuto essere più corposo: l'1-0 espone la Clodiense alle solite paure di non farcela, circostanza che nella ripresa si affaccerà in più occasioni.
Il tabellino del secondo tempo è invero povero di grandi occasioni: una girata di Fioretti a lato (49°), Cinque colto in fuorigioco su bell'assist di Martino, il Cartigliano che prende campo anche senza spingere sull'acceleratore. Così al 72° è il neo entrato Bizzotto a testare i riflessi di Camerlengo dalla linea di fondo, poi i biancoblu se la prendono con Cosseddu per la mancata concessione del rigore a seguito di presunto fallo di mano di Djurić: anche in questo caso l'arbitro era piazzato in modo opportuno, e lascia correre. Ben più concreto il pericolo all'83°, quando da punizione corta battuta nei pressi della bandierina svetta Murataj: la palla schiacciata a terra rimbalza sulla traversa a Camerlengo battuto, poi sbroglia Ballarin. Il fischio finale è un sospiro di sollievo per la prestazione e per la classifica.
In sala stampa si analizza appunto la graduatoria: le sconfitte del Tamai, del Levico e del Sankt Georgen (oltre che del Belluno), il pareggio del San Donà e la sola vittoria del Trento nello scontro diretto coi termali sorridono alla squadra chioggiotta, anche se l'allenatore riconosce il "braccino" nella ripresa, la paura di vincere che ha attanagliato spesso la sua squadra. Dal canto suo Martino si dice fiducioso nel centrare la salvezza anche senza ricorrere ai playout: domenica allo stadio Briamasco, complice la squalifica di Granziera, il match winner di giornata potrebbe essere riportato al prediletto ruolo di terzino a tutta fascia, che già all'andata a Cartigliano lo mise in luce. Continuità di risultati è la parola più ricercata su Google in casa granata.
Le pagelle dei granata:
Camerlengo 6: chiamato in causa praticamente una sola volta dall'incursione di Bizzotto lungo la linea di fondo, risponde presente col corpo. Un paio di volte gli sfugge la palla dalle mani ed è costretto all'intervento in due tempi. Sulla traversa di Murataj non poteva fare niente.
Granziera 6: combina al solito bene con Martino, offrendosi quale soluzione per le sovrapposizioni e i cross. In difesa contribuisce a ridurre a zero la pericolosità degli avversari. Peccato per l'ammonizione che gli farà saltare il cruciale incontro di Trento.
Ballarin 6.5: mette la sordina a Di Gennaro, che non vede quasi mai la palla. Solito senso della posizione e dell'anticipo, anche per lui il giallo di Cosseddu. Si fa vedere anche in avanti, con una conclusione nel primo tempo che avrebbe meritato miglior fortuna.
Cuomo 6: meno appariscente delle tante volte in cui regge la difesa contro tutto e contro tutti, l'importanza di Marco si vede nella tranquillità data ad Acampora nel modulo a tre: Emanuele gioca più sciolto sapendo di avere una sicurezza dietro di lui. Reclama un rigore dubbio.
Martino 7.5: sforna cross e traversoni in quantità industriale, stringe in difesa, appena può sfodera il missile che orienta il match. L'uomo che ha cambiato più ruoli nella stagione regala alla squadra tre punti fondamentali, pronto a fare di nuovo il suo a Trento. Tornante? Tornado.
Djurić 7.5: per i primi 45 minuti pare ce ne siano due. I giocatori del Cartigliano non si raccapezzano che Marco sfugge da tutte le parti, recupera palloni come una piovra e li distribuisce con profitto e qualità, va al tiro e un secondo dopo è davanti alla sua difesa a fare diga efficacemente. È valso la pena attendere questo giocatore per le prestazioni assai convincenti del 2019.
Erman 7: e accanto a Djurić brilla anche il giovane regista, ormai detentore delle chiavi del centrocampo. Agli ormai noti lanci puliti, e ai corner azzeccati, contro i biancoblu Thomas si fa notare anche in fase di copertura e difesa del pallone. Crescita esponenziale per il rush finale.
Acampora 6.5: la difesa a 3 lo lascia libero di provare avanzate e cross, sempre con un occhio alle diagonali difensive che esegue come al solito benissimo. Meno dirompente di Martino, è egualmente valido nell'affiancare l'azione e nell'offrire soluzioni a Baccolo o alle punte quando sono spalle alla porta.
Baccolo 5.5: la sua posizione ibrida -inizia a sinistra per accentrarsi tra le linee, creando superiorità e imprevedibilità- non sempre viene messa a frutto dai tagli. Si vede che non è un esterno e infatti chiama spesso all'azione Acampora. Ha due buone palle goal a inizio match ma le spreca, poi lascia il proscenio agli altri. (Farinazzo 6: dà respiro alla manovra sulla fascia sinistra, e si disimpegna bene in fase di non possesso, chiudendo gli spazi al Cartigliano)
Cinque 6: i rifornimenti scarseggiano, nonostante i suoi movimenti giusti. Tiene impegnata la difesa centrale sia con la squadra piazzata che in contropiede, piace pensare che abbia risparmiato i goal per Trento. (Bagatti s.v., comunque utile nell'interdizione finale)
Fioretti 6: stesso discorso di Cinque, con in aggiunta il lavoro di raccordo sull'esterno. Poco servito, deve andare in cerca di palloni giocabili, come alla fine del primo tempo quando dialoga con il compagno di attacco. Magari anche lui segnerà a Trento... (Nappello 6: incaricato di innescare Cinque e Farinazzo in contropiede, copre soprattutto l'inizio delle azioni avversarie)
Vittadello 6.5: l'intuizione del doppio ruolo di Baccolo aveva un senso, anche se per costituzione fisica e movimenti il numero 10 è meno duttile in attacco di uno come Nappello. La chiave tattica del match è stata invece la posizione di Martino, non solo esterno (ala tornante o terzino avanzato che sia), ma anche in mezzo al campo a creare la benedetta superiorità numerica. Dietro si rischia pochissimo ed è anche merito del suo sistema a 3.
Cartigliano: Pellanda 6, Mazzon 6, Bellossi 5, Bragagnolo 5.5, Murataj 6, Pellizzer 6, Pasinato 6, Stocco 5.5, Di Gennaro 5, Mattioli 6.5, Visinoni 5.5 (Parise 6, Appiah 6, Zacchia 5.5, Bizzotto 6.5)
l'arbitro Cosseddu 5.5: nei rigori contestati era sempre in posizione giusta per decidere al meglio, anche se qualche dubbio al replay rimane in almeno due occasioni (una per parte). Tanti cartellini gialli ma paradossalmente gli accenni di gioco duro vengono lasciati correre.
Vittadello ha tutti gli effettivi disponibili e schiera il suo undici con Camerlengo in porta, Granziera, Ballarin e Cuomo in difesa, Martino e Acampora esterni, Djurić ed Erman a centrocampo, Baccolo tra le linee partendo da sinistra, Cinque e Fioretti di punta. Risponde l’allenatore biancoblu Ferronato con Pellanda, Mazzon, Bellossi, Bragagnolo, Murataj, Pellizzer, Pasinato, Stocco, il bomber Di Gennaro, Mattioli, Visinoni. Solo panchina per l’ex Cittadella Bizzotto e l’ex lagunare Cecconello. Si gioca sotto un cielo coperto con sprazzi di sole e davanti a 300 spettatori, tra cui una nutrita rappresentanza ospite.
Le prime azioni della partita vedono protagonisti i giocatori di casa, che mettono subito in chiaro la volontà di riscuotere i tre punti. Per tutto il primo tempo, anzi, il Cartigliano si affaccia in avanti due sole volte, senza troppi pericoli. All'8° Baccolo penetra in area, ma Pellizzer lo contra in corner; sugli sviluppi dell'azione, il «monumentale» Djurić (così l'ha definito, a ragione, lo stesso mister Vittadello) crossa basso per Ballarin che tira al volo e la palla esce di poco alla sinistra di Pellanda. Ancora Baccolo al 15° di testa su uno dei tanti cross messi in mezzo da Martino: la posizione dell'ex padovano è ottima ma la palla vola alta. Sempre Martino per Cinque, che anticipa il proprio marcatore ma tira a lato, prima della punizione di Mattioli che avverte della presenza in campo degli uomini di Ferronato.
Djurić sugli scudi, si diceva: in virtù di una condizione atletica esuberante, il mediano pesarese è dappertutto fra la propria difesa e la zona a ridosso delle punte, recuperando palloni in quantità industriale e giocandoli sempre bene, oltre ad arrivare alla conclusione personale. Così al 28° un'elaborata azione sulla destra coinvolge Granziera, Martino e quindi Djurić, che si sposta la palla sul destro e calcia con potenza, costringendo Pellanda alla deviazione; sul corner, Cuomo si vede strattonare per la maglia da Bragagnolo ma l'arbitro -ben piazzato- lascia correre nonostante le proteste granata. Di Gennaro, che spesso ha segnato negli ultimi incontri, è ben controllato da Ballarin e si libera solo al 33°, quando salta Acampora dalla destra e incrocia sul primo palo: la palla esce, Camerlengo comunque c'era.
Il vantaggio lagunare al 43°: Martino riceve largo dal solito Djurić, si accentra e appena entrato in area dalla destra lascia esplodere un diagonale potente e preciso a mezz'altezza, facendo secco Pellanda e andando a dedicare il goal al suo amore in tribuna. L'ala ha anche la possibilità del raddoppio immediato, colpendo bene di testa su angolo di Erman (positiva anche oggi la prova del regista triestino), ma la conclusione sfiora appena la traversa del Cartigliano. Il direttore di gara manda le squadre negli spogliatoi per un vantaggio che non fa una piega, e che anzi avrebbe potuto essere più corposo: l'1-0 espone la Clodiense alle solite paure di non farcela, circostanza che nella ripresa si affaccerà in più occasioni.
Il tabellino del secondo tempo è invero povero di grandi occasioni: una girata di Fioretti a lato (49°), Cinque colto in fuorigioco su bell'assist di Martino, il Cartigliano che prende campo anche senza spingere sull'acceleratore. Così al 72° è il neo entrato Bizzotto a testare i riflessi di Camerlengo dalla linea di fondo, poi i biancoblu se la prendono con Cosseddu per la mancata concessione del rigore a seguito di presunto fallo di mano di Djurić: anche in questo caso l'arbitro era piazzato in modo opportuno, e lascia correre. Ben più concreto il pericolo all'83°, quando da punizione corta battuta nei pressi della bandierina svetta Murataj: la palla schiacciata a terra rimbalza sulla traversa a Camerlengo battuto, poi sbroglia Ballarin. Il fischio finale è un sospiro di sollievo per la prestazione e per la classifica.
In sala stampa si analizza appunto la graduatoria: le sconfitte del Tamai, del Levico e del Sankt Georgen (oltre che del Belluno), il pareggio del San Donà e la sola vittoria del Trento nello scontro diretto coi termali sorridono alla squadra chioggiotta, anche se l'allenatore riconosce il "braccino" nella ripresa, la paura di vincere che ha attanagliato spesso la sua squadra. Dal canto suo Martino si dice fiducioso nel centrare la salvezza anche senza ricorrere ai playout: domenica allo stadio Briamasco, complice la squalifica di Granziera, il match winner di giornata potrebbe essere riportato al prediletto ruolo di terzino a tutta fascia, che già all'andata a Cartigliano lo mise in luce. Continuità di risultati è la parola più ricercata su Google in casa granata.
Le pagelle dei granata:
Camerlengo 6: chiamato in causa praticamente una sola volta dall'incursione di Bizzotto lungo la linea di fondo, risponde presente col corpo. Un paio di volte gli sfugge la palla dalle mani ed è costretto all'intervento in due tempi. Sulla traversa di Murataj non poteva fare niente.
Granziera 6: combina al solito bene con Martino, offrendosi quale soluzione per le sovrapposizioni e i cross. In difesa contribuisce a ridurre a zero la pericolosità degli avversari. Peccato per l'ammonizione che gli farà saltare il cruciale incontro di Trento.
Ballarin 6.5: mette la sordina a Di Gennaro, che non vede quasi mai la palla. Solito senso della posizione e dell'anticipo, anche per lui il giallo di Cosseddu. Si fa vedere anche in avanti, con una conclusione nel primo tempo che avrebbe meritato miglior fortuna.
Cuomo 6: meno appariscente delle tante volte in cui regge la difesa contro tutto e contro tutti, l'importanza di Marco si vede nella tranquillità data ad Acampora nel modulo a tre: Emanuele gioca più sciolto sapendo di avere una sicurezza dietro di lui. Reclama un rigore dubbio.
Martino 7.5: sforna cross e traversoni in quantità industriale, stringe in difesa, appena può sfodera il missile che orienta il match. L'uomo che ha cambiato più ruoli nella stagione regala alla squadra tre punti fondamentali, pronto a fare di nuovo il suo a Trento. Tornante? Tornado.
Djurić 7.5: per i primi 45 minuti pare ce ne siano due. I giocatori del Cartigliano non si raccapezzano che Marco sfugge da tutte le parti, recupera palloni come una piovra e li distribuisce con profitto e qualità, va al tiro e un secondo dopo è davanti alla sua difesa a fare diga efficacemente. È valso la pena attendere questo giocatore per le prestazioni assai convincenti del 2019.
Erman 7: e accanto a Djurić brilla anche il giovane regista, ormai detentore delle chiavi del centrocampo. Agli ormai noti lanci puliti, e ai corner azzeccati, contro i biancoblu Thomas si fa notare anche in fase di copertura e difesa del pallone. Crescita esponenziale per il rush finale.
Acampora 6.5: la difesa a 3 lo lascia libero di provare avanzate e cross, sempre con un occhio alle diagonali difensive che esegue come al solito benissimo. Meno dirompente di Martino, è egualmente valido nell'affiancare l'azione e nell'offrire soluzioni a Baccolo o alle punte quando sono spalle alla porta.
Baccolo 5.5: la sua posizione ibrida -inizia a sinistra per accentrarsi tra le linee, creando superiorità e imprevedibilità- non sempre viene messa a frutto dai tagli. Si vede che non è un esterno e infatti chiama spesso all'azione Acampora. Ha due buone palle goal a inizio match ma le spreca, poi lascia il proscenio agli altri. (Farinazzo 6: dà respiro alla manovra sulla fascia sinistra, e si disimpegna bene in fase di non possesso, chiudendo gli spazi al Cartigliano)
Cinque 6: i rifornimenti scarseggiano, nonostante i suoi movimenti giusti. Tiene impegnata la difesa centrale sia con la squadra piazzata che in contropiede, piace pensare che abbia risparmiato i goal per Trento. (Bagatti s.v., comunque utile nell'interdizione finale)
Fioretti 6: stesso discorso di Cinque, con in aggiunta il lavoro di raccordo sull'esterno. Poco servito, deve andare in cerca di palloni giocabili, come alla fine del primo tempo quando dialoga con il compagno di attacco. Magari anche lui segnerà a Trento... (Nappello 6: incaricato di innescare Cinque e Farinazzo in contropiede, copre soprattutto l'inizio delle azioni avversarie)
Vittadello 6.5: l'intuizione del doppio ruolo di Baccolo aveva un senso, anche se per costituzione fisica e movimenti il numero 10 è meno duttile in attacco di uno come Nappello. La chiave tattica del match è stata invece la posizione di Martino, non solo esterno (ala tornante o terzino avanzato che sia), ma anche in mezzo al campo a creare la benedetta superiorità numerica. Dietro si rischia pochissimo ed è anche merito del suo sistema a 3.
Cartigliano: Pellanda 6, Mazzon 6, Bellossi 5, Bragagnolo 5.5, Murataj 6, Pellizzer 6, Pasinato 6, Stocco 5.5, Di Gennaro 5, Mattioli 6.5, Visinoni 5.5 (Parise 6, Appiah 6, Zacchia 5.5, Bizzotto 6.5)
l'arbitro Cosseddu 5.5: nei rigori contestati era sempre in posizione giusta per decidere al meglio, anche se qualche dubbio al replay rimane in almeno due occasioni (una per parte). Tanti cartellini gialli ma paradossalmente gli accenni di gioco duro vengono lasciati correre.
sabato 16 marzo 2019
TORNA IL CAMPIONATO DI SERIE D, ALLO STADIO BALLARIN LA CLODIENSE RICEVE IL CARTIGLIANO
Dopo aver osservato una domenica di riposo, il campionato di serie D torna il 17 marzo e allo stadio Ballarin la Clodiense Chioggia Sottomarina riceve i vicentini del Cartigliano. Tre punti d'obbligo per la truppa di Vittadello, per cercare di riagganciare in pieno il treno in uscita dai playout e mettere ancora distanze con Tamai e Trento che al momento occupano gli ultimi due posti in classifica, quelli della retrocessione diretta. All'andata uno dei più grandi rimpianti granata della stagione, una vittoria meritata è sfumata negli ultimi minuti e diventata un pareggio che ha tolto due punti preziosi in graduatoria. Nelle file biancoblu, rispetto alla partita di andata, si è trasferito il centravanti Mattia Cecconello. Per quanto riguarda il match di domenica, il mister lagunare ha tutti gli elementi a disposizione, con dubbio per le condizioni atletiche di Luca Bullo: i suoi problemi muscolari lo hanno costretto ad allenarsi solo a mezzo servizio. È pertanto possibile ipotizzare questo undici di partenza: il rientrante Camerlengo in porta, Granziera e Acampora terzini, Ballarin e Cuomo difensori centrali, Djurić ed Erman a centrocampo, Martino e Nappello alle ali, Cinque e Fioretti di punta. La partita inizia alle ore 14.30 con l'arbitraggio di Federico Cosseddu, della sezione AIA di Nuoro.
lunedì 4 marzo 2019
LA CLODIENSE CEDE 3-1 A BELLUNO DOPO UNA PARTITA ABULICA. ED È DI NUOVO EMERGENZA IN CLASSIFICA
Notte fonda per la Clodiense Chioggia Sottomarina, sconfitta ieri per 3-1 a Belluno nel campionato di serie D di calcio. Fin dai primi minuti i granata, abbastanza slegati, larghi e lontani fra loro, hanno sofferto la migliore organizzazione di gioco dei locali, passati in vantaggio al 13’ con il terzino camerunese Petdji, di testa su azione da palla inattiva. Grande protagonista del match l’altro terzino Mosca, che al 28’ ha servito in profondità uno degli ex di turno, Marco Duravia, il quale è entrato in area e ha freddato in diagonale il portiere Motti. Sul finire del primo tempo e in avvio di ripresa cerca di concretizzarsi la reazione lagunare, dopo il riassetto tattico con Fioretti al posto di Nappello e Baccolo per l’infortunato Martino, ma nonostante tre limpide occasioni da goal chioggiotte è il Belluno a passare ancora con il bomber Corbanese servito da una progressione di Salvadego.
Il 3-1 arriva su rigore a tre minuti dalla fine: l’arbitro Sanzo vede un fallo su Baccolo, si incarica di trasformare il penalty Fioretti che spiazza il baby Burigana, che da domani sarà al torneo di Viareggio nella rappresentativa di serie D. Anche i risultati dagli altri campi, dove sono state impegnate le altre squadre che si giocano la salvezza, non sono certo propizi ai granata, ora a un solo punto dal baratro diretto e insidiati dal Tamai nuovamente vittorioso. Domenica prossima il campionato osserverà una pausa, si riprenderà il 17 marzo allo stadio Ballarin contro il Cartigliano: potrebbe essere l'ultimo treno per provare a salvarsi senza passare dai playout.
L’allenatore granata Mario Vittadello deve fare a meno di Ballarin squalificato e del portiere Camerlengo influenzato (prima assenza stagionale per lui), schierando Motti in porta, Granziera e Acampora terzini, Cuomo e Pastorelli difensori centrali, Djurić ed Erman a centrocampo, Martino e Farinazzo alle ali, Nappello dietro il centravanti Cinque. In panchina Grego, Pupa, Nicola Bullo, Bagatti, Baccolo, Ranzato, Luca Bullo, Gerthoux e Fioretti. Risponde il tecnico bellunese Roberto Vecchiato con Burigana, Petdji, Mosca, Masoch, Visentin, Sommacal, Quarzago, Bertagno, Corbanese, l'ex Duravia, Salvadego. Fra le riserve Pozzato, Zampieri, Chiesa, Olivotto, de Biasi, Grigolo, Fiabane, Borgato, de Carlo: tutti giocatori nati nel 2000 e nel 2001. Arbitra l'incontro Giovanni Sanzo di Agrigento sotto un cielo luminoso e davanti a 350 spettatori.
Il Belluno è una squadra dalla grande tradizione, ha ottime individualità e pratica un bel gioco, ma si è ritrovata ai margini del campionato dovendo procurarsi la salvezza. La prima azione è della Clodiense: attacco corale con Djurić che crossa per il tiro di Nappello contrato dalla difesa, ne matura il primo di molti calci d’angolo. Ma è il Belluno a fare la partita: l’arrembante Mosca ruba palla a Granziera e crossa basso per Salvadego, che da distanza ravvicinata manda fuori. Tre minuti dopo, il goal: punizione di Duravia dalla trequarti sinistra, il traversone raggiunge Mosca che stacca, in tre si contendono il pallone sulla linea di porta (tutti del Belluno), la spunta l’altro terzino Petdji.
I granata non si raccapezzano: al 20° Motti esce male su azione d’angolo, svetta Visentin di testa e segna, ma l’arbitro fischia una carica al portiere che pare non esserci. Martino subisce un colpo e deve lasciare al 24°: entra Baccolo e lo schema diventa 4-3-3, con Farinazzo largo a destra, ad avanzare il baricentro della squadra. Al 27° un errore della difesa locale lancia Cinque verso la porta, ma il centravanti clodiense viene anticipato da Burigana con cui si scontra. I gialloblu di casa (ieri in maglia bianca) raddoppiano al 28° con l’ennesima iniziativa di Mosca -applausi a scena aperta per lui- il quale di prima lancia in profondità Duravia, che prende vantaggio su Cuomo, si avvicina alla porta e batte Motti con un esterno destro all’angolo lontano.
Due a zero e palla al centro, Petdji fa ancora il bello e cattivo tempo sulla destra: una sua discesa sul fondo viene contrata. La Clodiense accumula corner, è ferita ma viva: la reazione caratteriale è confusa ma la qualità non manca. Nappello calcia una punizione magnifica ma che non scende abbastanza per entrare in porta, poi Baccolo tira da fuori e blocca a terra Piero Burigana, maggiorenne proprio oggi. Alla fine del primo tempo si dà un occhio a Campodarsego-Arzignano, che Repubblica TV manda in onda quale scelta stagionale per il girone C, e si considera che il Belluno ha messo sotto la Clodiense nel gioco armonioso e negli attacchi efficaci, ma lasciando intendere spiragli negli errori difensivi, dei quali nella ripresa avrebbero potuto approfittare le punte granata. Se le precedenti partite erano stati gli uomini di Vittadello a prevalere nelle azioni da fermo, sotto le Dolomiti i calci piazzati sono preda dei padroni di casa.
L’inizio della ripresa vede Fioretti per Nappello, con tre punte nominali in campo, e mette un po’ di speranza agli ospiti che partono in modo assai promettente. Al 48° una punizione di Erman trova la testa di Granziera che mette fuori da due passi, poi Farinazzo calcia a botta sicura ma Burigana c’è, indi Djurić salta di testa più alto di tutti e la palla di nuovo esce. Nel momento migliore della Clodiense, arriva il terzo goal per il Belluno: lunga galoppata di Salvadego sul fronte offensivo destro, Pastorelli viene lasciato sul posto, cross basso e Corbanese irrompe alle spalle di Cuomo e Granziera. Sipario sui punti in palio e anche su molte speranze.
Baccolo viene ammonito per aver strattonato un rivale, quando semmai Sanzo avrebbe dovuto punire l’intervento falloso ai danni di Cinque. Mosca, largamente il migliore in campo, deve avere le pile del coniglietto Duracell quando spinge ancora sulla fascia e si porta al tiro che esce di poco; poco dopo è Masoch ad avanzare lasciando sul posto Djurić e Pastorelli prima di mandare a lato. Che il momento sia di sbando lo dice anche un liscio di Cuomo, evento assai raro fin qua, che dà via libera a Corbanese il quale tira centrale (blocca a terra Motti), ma il centravanti di casa era finito in fuorigioco molto dubbio per non dire inesistente.
La parte finale del match, a risultato acquisito, è di nuovo di parte granata. Farinazzo manca la deviazione giusta sul traversone di Djurić, poi al 76° Fioretti concerta con Farinazzo e tira forte da vicino, Burigana ci mette una pezza e Cinque manda alta una rovesciata spettacolare. Lo stesso centravanti romano arriva sbilanciato con il corpo e sbaglia un goal già fatto all’84° su passaggio dell’intraprendente Fioretti: Cinque anticipa anche Bullo che si dispera al pari dell’autore del tiro finito alto. Due minuti dopo, Baccolo cade lungo la riga di fondo dopo fallo di Mosca: Sanzo fischia il rigore che Fioretti trasforma di piatto spiazzando Burigana alla sua sinistra. Un goal che non rende meno amara la trasferta nei secondi finali, quando ai gialloblu viene comminato un altro offside dubbio e già le griglie dello stadio polisportivo sfrigolano al contatto con il pastìn locale: nel terzo tempo fa festa il Belluno che si tira fuori dalla palude, c’è di che pensare in casa chioggiotta per l’innegabile passo indietro (di testa) rispetto alle ultime settimane.
Le pagelle dei granata:
Motti 5: nei tre goal non ha grosse colpe -anche se nel primo avrebbe potuto uscire in anticipo- ma lascia a desiderare la sua presa in un paio di occasioni durante la ripresa, oltre all’uscita a vuoto in occasione del goal annullato a Visentin.
Granziera 5: Mosca lo travolge in più occasioni, nel goal di Duravia era avanzato proprio a contrastare invano il numero 3, e anche su Corbanese non monta guardia spietata per il 3-0. Si mangia il goal del 3-1 a inizio ripresa. (65’ Luca Bullo 6: ci mette animo e volontà di ben figurare per riprendersi il posto da titolare, ma la partita è ormai compromessa)
Cuomo 5: tu quoque, abbiamo pensato e scritto al momento del liscio che ha messo Corbanese davanti alla porta al 75° minuto. L’ombra del pilastro insormontabile che stiamo conoscendo in questo campionato.
Pastorelli 5: l’emblema della partita è la sua resa davanti a Salvadego nell’azione del 3-0. Anche Masoch lo salta più tardi, mentre né in difesa né a supporto dell’attacco fornisce l’abituale contributo di grinta e precisione.
Acampora 6: Petdji è un brutto cliente quasi quanto Mosca, ma il 17enne napoletano si rialza sempre, reggendo l’urto e sbrogliando qualche faccenda critica. Prova anche a spingere sulla fascia, ma la giornata è quella che è.
Djurić 5.5: non manca la generosità né il tentativo di mettere ordine, ma la squadra non ha quasi mai accorciato le distanze, impedendo di aiutarsi l’un l’altro con raziocinio. Falcate e tentativi di testa fanno ricordare la sua prova.
Erman 6: anche sotto le montagne il giovane regista triestino è tra i meno peggio, sciorinando gli abituali lanci (anche nei calci da fermo, che batte specie dopo l’uscita di Nappello) e un’intensa quanto vana applicazione in fase difensiva.
Nappello 5.5: un bel calcio di punizione da quasi 25 metri avrebbe meritato miglior fortuna. Per il resto batte i tanti corner, ma in uno schema tattico che non lo vede pienamente protagonista. Complice anche la guardia avversaria. (46’ Fioretti 6.5: il migliore dei suoi, salta più volte il proprio avversario e mette in mezzo palloni invitanti, oltre a dialogare bene con Farinazzo e a concludere in proprio)
Martino 5.5: poco più di venti minuti di scambi sulla fascia e tentativi di cross o incursioni, poi un infortunio lo mette k.o. ridisegnando la squadra. Sperando che non ne abbia per molto, uno come lui serve. (24’ Baccolo 5: prova a prendere in mano le redini del gioco ma lo fa con leggerezza e buttando i rari palloni che il Belluno lascia giocare. Ci si aspetta ben di più).
Farinazzo 6: essere sballottato da una parte all’altra lo limita, molto meglio quando può agire dalla “sua” mattonella di attaccante esterno destro, dalla quale dialoga con Fioretti e si porta al tiro. A Belluno è ancora un ex rimpianto.
Cinque 5: si sperava non arrivasse mai il momento della gag col gioco di parole, e avremmo di gran lunga preferito scrivere “7” accanto al suo nome. Ma al netto dei falli subiti, il goal divorato nel finale grida vendetta.
Belluno: Burigana 6.5, Petdji 7.5, Mosca 8, Visentin 6, Sommacal 5.5, Quarzago 6, Bertagno 6.5, Masoch 7, Duravia 7, Corbanese 6.5, Salvadego 6. (Chiesa s.v., Olivotto s.v., Borgato 6)
l’arbitro Sanzo: non determina il risultato ma sbaglia -assieme ai suoi collaboratori- contro entrambe le squadre, privando il Belluno di un goal apparso regolare e di due altre possibili chance per fuorigioco inesistente, caricando la Clodiense di cartellini anche discutibili che potrebbero pesare in futuro.
L'intero match nella registrazione in diretta di Mirco Barp e Simone Carcagni:
Il 3-1 arriva su rigore a tre minuti dalla fine: l’arbitro Sanzo vede un fallo su Baccolo, si incarica di trasformare il penalty Fioretti che spiazza il baby Burigana, che da domani sarà al torneo di Viareggio nella rappresentativa di serie D. Anche i risultati dagli altri campi, dove sono state impegnate le altre squadre che si giocano la salvezza, non sono certo propizi ai granata, ora a un solo punto dal baratro diretto e insidiati dal Tamai nuovamente vittorioso. Domenica prossima il campionato osserverà una pausa, si riprenderà il 17 marzo allo stadio Ballarin contro il Cartigliano: potrebbe essere l'ultimo treno per provare a salvarsi senza passare dai playout.
L’allenatore granata Mario Vittadello deve fare a meno di Ballarin squalificato e del portiere Camerlengo influenzato (prima assenza stagionale per lui), schierando Motti in porta, Granziera e Acampora terzini, Cuomo e Pastorelli difensori centrali, Djurić ed Erman a centrocampo, Martino e Farinazzo alle ali, Nappello dietro il centravanti Cinque. In panchina Grego, Pupa, Nicola Bullo, Bagatti, Baccolo, Ranzato, Luca Bullo, Gerthoux e Fioretti. Risponde il tecnico bellunese Roberto Vecchiato con Burigana, Petdji, Mosca, Masoch, Visentin, Sommacal, Quarzago, Bertagno, Corbanese, l'ex Duravia, Salvadego. Fra le riserve Pozzato, Zampieri, Chiesa, Olivotto, de Biasi, Grigolo, Fiabane, Borgato, de Carlo: tutti giocatori nati nel 2000 e nel 2001. Arbitra l'incontro Giovanni Sanzo di Agrigento sotto un cielo luminoso e davanti a 350 spettatori.
Il Belluno è una squadra dalla grande tradizione, ha ottime individualità e pratica un bel gioco, ma si è ritrovata ai margini del campionato dovendo procurarsi la salvezza. La prima azione è della Clodiense: attacco corale con Djurić che crossa per il tiro di Nappello contrato dalla difesa, ne matura il primo di molti calci d’angolo. Ma è il Belluno a fare la partita: l’arrembante Mosca ruba palla a Granziera e crossa basso per Salvadego, che da distanza ravvicinata manda fuori. Tre minuti dopo, il goal: punizione di Duravia dalla trequarti sinistra, il traversone raggiunge Mosca che stacca, in tre si contendono il pallone sulla linea di porta (tutti del Belluno), la spunta l’altro terzino Petdji.
I granata non si raccapezzano: al 20° Motti esce male su azione d’angolo, svetta Visentin di testa e segna, ma l’arbitro fischia una carica al portiere che pare non esserci. Martino subisce un colpo e deve lasciare al 24°: entra Baccolo e lo schema diventa 4-3-3, con Farinazzo largo a destra, ad avanzare il baricentro della squadra. Al 27° un errore della difesa locale lancia Cinque verso la porta, ma il centravanti clodiense viene anticipato da Burigana con cui si scontra. I gialloblu di casa (ieri in maglia bianca) raddoppiano al 28° con l’ennesima iniziativa di Mosca -applausi a scena aperta per lui- il quale di prima lancia in profondità Duravia, che prende vantaggio su Cuomo, si avvicina alla porta e batte Motti con un esterno destro all’angolo lontano.
Due a zero e palla al centro, Petdji fa ancora il bello e cattivo tempo sulla destra: una sua discesa sul fondo viene contrata. La Clodiense accumula corner, è ferita ma viva: la reazione caratteriale è confusa ma la qualità non manca. Nappello calcia una punizione magnifica ma che non scende abbastanza per entrare in porta, poi Baccolo tira da fuori e blocca a terra Piero Burigana, maggiorenne proprio oggi. Alla fine del primo tempo si dà un occhio a Campodarsego-Arzignano, che Repubblica TV manda in onda quale scelta stagionale per il girone C, e si considera che il Belluno ha messo sotto la Clodiense nel gioco armonioso e negli attacchi efficaci, ma lasciando intendere spiragli negli errori difensivi, dei quali nella ripresa avrebbero potuto approfittare le punte granata. Se le precedenti partite erano stati gli uomini di Vittadello a prevalere nelle azioni da fermo, sotto le Dolomiti i calci piazzati sono preda dei padroni di casa.
L’inizio della ripresa vede Fioretti per Nappello, con tre punte nominali in campo, e mette un po’ di speranza agli ospiti che partono in modo assai promettente. Al 48° una punizione di Erman trova la testa di Granziera che mette fuori da due passi, poi Farinazzo calcia a botta sicura ma Burigana c’è, indi Djurić salta di testa più alto di tutti e la palla di nuovo esce. Nel momento migliore della Clodiense, arriva il terzo goal per il Belluno: lunga galoppata di Salvadego sul fronte offensivo destro, Pastorelli viene lasciato sul posto, cross basso e Corbanese irrompe alle spalle di Cuomo e Granziera. Sipario sui punti in palio e anche su molte speranze.
Baccolo viene ammonito per aver strattonato un rivale, quando semmai Sanzo avrebbe dovuto punire l’intervento falloso ai danni di Cinque. Mosca, largamente il migliore in campo, deve avere le pile del coniglietto Duracell quando spinge ancora sulla fascia e si porta al tiro che esce di poco; poco dopo è Masoch ad avanzare lasciando sul posto Djurić e Pastorelli prima di mandare a lato. Che il momento sia di sbando lo dice anche un liscio di Cuomo, evento assai raro fin qua, che dà via libera a Corbanese il quale tira centrale (blocca a terra Motti), ma il centravanti di casa era finito in fuorigioco molto dubbio per non dire inesistente.
La parte finale del match, a risultato acquisito, è di nuovo di parte granata. Farinazzo manca la deviazione giusta sul traversone di Djurić, poi al 76° Fioretti concerta con Farinazzo e tira forte da vicino, Burigana ci mette una pezza e Cinque manda alta una rovesciata spettacolare. Lo stesso centravanti romano arriva sbilanciato con il corpo e sbaglia un goal già fatto all’84° su passaggio dell’intraprendente Fioretti: Cinque anticipa anche Bullo che si dispera al pari dell’autore del tiro finito alto. Due minuti dopo, Baccolo cade lungo la riga di fondo dopo fallo di Mosca: Sanzo fischia il rigore che Fioretti trasforma di piatto spiazzando Burigana alla sua sinistra. Un goal che non rende meno amara la trasferta nei secondi finali, quando ai gialloblu viene comminato un altro offside dubbio e già le griglie dello stadio polisportivo sfrigolano al contatto con il pastìn locale: nel terzo tempo fa festa il Belluno che si tira fuori dalla palude, c’è di che pensare in casa chioggiotta per l’innegabile passo indietro (di testa) rispetto alle ultime settimane.
Le pagelle dei granata:
Motti 5: nei tre goal non ha grosse colpe -anche se nel primo avrebbe potuto uscire in anticipo- ma lascia a desiderare la sua presa in un paio di occasioni durante la ripresa, oltre all’uscita a vuoto in occasione del goal annullato a Visentin.
Granziera 5: Mosca lo travolge in più occasioni, nel goal di Duravia era avanzato proprio a contrastare invano il numero 3, e anche su Corbanese non monta guardia spietata per il 3-0. Si mangia il goal del 3-1 a inizio ripresa. (65’ Luca Bullo 6: ci mette animo e volontà di ben figurare per riprendersi il posto da titolare, ma la partita è ormai compromessa)
Cuomo 5: tu quoque, abbiamo pensato e scritto al momento del liscio che ha messo Corbanese davanti alla porta al 75° minuto. L’ombra del pilastro insormontabile che stiamo conoscendo in questo campionato.
Pastorelli 5: l’emblema della partita è la sua resa davanti a Salvadego nell’azione del 3-0. Anche Masoch lo salta più tardi, mentre né in difesa né a supporto dell’attacco fornisce l’abituale contributo di grinta e precisione.
Acampora 6: Petdji è un brutto cliente quasi quanto Mosca, ma il 17enne napoletano si rialza sempre, reggendo l’urto e sbrogliando qualche faccenda critica. Prova anche a spingere sulla fascia, ma la giornata è quella che è.
Djurić 5.5: non manca la generosità né il tentativo di mettere ordine, ma la squadra non ha quasi mai accorciato le distanze, impedendo di aiutarsi l’un l’altro con raziocinio. Falcate e tentativi di testa fanno ricordare la sua prova.
Erman 6: anche sotto le montagne il giovane regista triestino è tra i meno peggio, sciorinando gli abituali lanci (anche nei calci da fermo, che batte specie dopo l’uscita di Nappello) e un’intensa quanto vana applicazione in fase difensiva.
Nappello 5.5: un bel calcio di punizione da quasi 25 metri avrebbe meritato miglior fortuna. Per il resto batte i tanti corner, ma in uno schema tattico che non lo vede pienamente protagonista. Complice anche la guardia avversaria. (46’ Fioretti 6.5: il migliore dei suoi, salta più volte il proprio avversario e mette in mezzo palloni invitanti, oltre a dialogare bene con Farinazzo e a concludere in proprio)
Martino 5.5: poco più di venti minuti di scambi sulla fascia e tentativi di cross o incursioni, poi un infortunio lo mette k.o. ridisegnando la squadra. Sperando che non ne abbia per molto, uno come lui serve. (24’ Baccolo 5: prova a prendere in mano le redini del gioco ma lo fa con leggerezza e buttando i rari palloni che il Belluno lascia giocare. Ci si aspetta ben di più).
Farinazzo 6: essere sballottato da una parte all’altra lo limita, molto meglio quando può agire dalla “sua” mattonella di attaccante esterno destro, dalla quale dialoga con Fioretti e si porta al tiro. A Belluno è ancora un ex rimpianto.
Cinque 5: si sperava non arrivasse mai il momento della gag col gioco di parole, e avremmo di gran lunga preferito scrivere “7” accanto al suo nome. Ma al netto dei falli subiti, il goal divorato nel finale grida vendetta.
Belluno: Burigana 6.5, Petdji 7.5, Mosca 8, Visentin 6, Sommacal 5.5, Quarzago 6, Bertagno 6.5, Masoch 7, Duravia 7, Corbanese 6.5, Salvadego 6. (Chiesa s.v., Olivotto s.v., Borgato 6)
l’arbitro Sanzo: non determina il risultato ma sbaglia -assieme ai suoi collaboratori- contro entrambe le squadre, privando il Belluno di un goal apparso regolare e di due altre possibili chance per fuorigioco inesistente, caricando la Clodiense di cartellini anche discutibili che potrebbero pesare in futuro.
L'intero match nella registrazione in diretta di Mirco Barp e Simone Carcagni:
domenica 3 marzo 2019
OGGI LA CLODIENSE A BELLUNO PER RESTARE AGGRAPPATA ALLA SALVEZZA. CAMERLENGO INFLUENZATO, IN PORTA GIOCA MOTTI
Avrà inizio alle ore 14.30 nel bel campo polisportivo di Belluno l'incontro valido per il campionato di serie D (girone C) tra i gialloblu locali e la Clodiense Chioggia Sottomarina. La squadra granata ha sempre bisogno di punti e li va a cercare nel terreno di un'avversaria dai nomi importanti -Corbanese, Masoch, Mosca, l'ex Duravia, lo squalificato Miniati- e dal gioco piacevole, ma che nonostante questi asset da mesi è impantanata sulla linea di galleggiamento dei playout. Per la prima volta quest'anno l'allenatore lagunare Mario Vittadello deve fare a meno del portierone Stefano Camerlengo, messo k.o. da un attacco influenzale: al suo posto debutterà in un incontro ufficiale l'affidabile Lapo Motti, ex Adriese, acquistato al mercato di gennaio e finora protagonista solo nel secondo tempo dell'amichevole al Taliercio contro il Venezia.
Per il resto, con Ballarin squalificato, la formazione davanti a Motti dovrebbe prevedere Granziera e Acampora terzini, Cuomo e Pastorelli difensori centrali, Djurić e il rientrante Baccolo a centrocampo (in ballottaggio col positivo Erman delle ultime settimane), Martino e Nappello alle ali, in attacco tre uomini per due maglie con Fioretti, Cinque e Farinazzo. Dirigerà l'incontro l'arbitro Giovanni Sanzo della sezione AIA di Agrigento, la partita sarà seguita in diretta testuale con aggiornamenti in tempo reale dalla pagina fb Clodiense Fan Club.
Per il resto, con Ballarin squalificato, la formazione davanti a Motti dovrebbe prevedere Granziera e Acampora terzini, Cuomo e Pastorelli difensori centrali, Djurić e il rientrante Baccolo a centrocampo (in ballottaggio col positivo Erman delle ultime settimane), Martino e Nappello alle ali, in attacco tre uomini per due maglie con Fioretti, Cinque e Farinazzo. Dirigerà l'incontro l'arbitro Giovanni Sanzo della sezione AIA di Agrigento, la partita sarà seguita in diretta testuale con aggiornamenti in tempo reale dalla pagina fb Clodiense Fan Club.
venerdì 1 marzo 2019
ALLA SALA CONFERENZE DEL MUSEO CIVICO OGGI LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME "I RIBELLI DEGLI STADI" DI PIERLUIGI SPAGNOLO
La neonata associazione XXIII Dicembre, che raccoglie l'esperienza della ex curva sud dello stadio Ballarin, ha organizzato per questo pomeriggio dalle ore 18, alla sala conferenze del Museo civico in campo Marconi a Chioggia, la presentazione del volume "I ribelli degli stadi", scritto dal giornalista Pierluigi Spagnolo della Gazzetta dello Sport. Il volume ripercorre la storia del movimento ultras nelle curve d'Italia. Con l'autore converseranno i cronisti Daniele Zennaro e Marco Lanza, l'ingresso è gratuito.