Una vittoria d’altri tempi. In uno stadio che definire precario è poco, e non solo per la “tribuna” stampa collocata sopra un’impalcatura edile, con le assi divelte e a serio rischio di infortunio, l’Union Clodiense espugna la temibile Union Feltre e si garantisce un Natale di forte consapevolezza: al Boscherai di Pedavena, sotto una pioggia fastidiosa e senza copertura per gli spettatori, i granata hanno la meglio sui padroni di casa grazie a un destro di Baccolo dal limite dell’area al 23°, e ad una partita tanto accorta in difesa quanto volitiva nelle azioni di rilancio.
Lo stesso Baccolo è stato largamente il migliore in campo, prima che un’assurda decisione dell’arbitra roveretana Silvia Gasperotti lo mandasse a fare la doccia anticipata per doppia ammonizione, senza aver commesso il secondo fallo. Ma i lagunari non hanno praticamente mai sofferto la pressione degli avversari, e anzi sono andati più volte vicini al goal: tra le occasioni più clamorose, una di Martino da solo davanti all’ex Corasaniti, un tiro di Ferretti ribattuto sulla linea dallo stesso numero uno feltrino, il palo di Porcino a tempo scaduto.
Non c’era modo migliore per serrare le fila dopo la crisi rientrata in settimana: Mario Vittadello era al suo posto in panchina, e dirlo ora non è così scontato dopo quanto accaduto alla fine del match con l’Este e nei due giorni successivi. Il rientro a tempo pieno di Cuomo in difesa e Djurić -maestoso a centrocampo- dopo la squalifica hanno contribuito a dare tranquillità all’undici, nonostante le defezioni di Ballarin e Gerthoux, con Erman tenuto in panchina.
L’Union Feltre esce forse ridimensionata dall’incontro, durante il quale ha sempre subìto l’iniziativa ospite senza quasi mai creare pericoli di rilievo (il portiere chioggiotto Giacomo Boscolo ha comunque risposto sempre presente) né sprigionare la forza d’urto di un organico di tutto rispetto. Al fischio finale esplode la festa in campo e in curva, fino allo spogliatoi: e anche Vittadello scarica la tensione andando a cercare l’abbraccio degli ultrà. La classifica ora dice 32, prima delle partite di domenica, ovvero terzo posto provvisorio a un punto dal Legnago: una graduatoria di tutto rispetto, con vista sui playoff e caccia al miracolo nel 2020.
Le pagelle dei granata:
Boscolo Palo 6.5: pregevole la parata sul colpo di testa di Veratti al 66°, anche se viene fischiato un fuorigioco. Come sempre c'è negli anticipi e nelle uscite, non cerca spesso la presa per via della scivolosità del pallone e del terreno.
Ostojić 6: dalla sua parte attaccano in due e deve anche accentrarsi per le diagonali. Limita al massimo quindi l'apporto offensivo nella catena di destra ma la sua concentrazione lo porta a non sbagliare praticamente mai, risultando prezioso.
Cuomo 6.5: bentornato a tempo pieno, nel centro della difesa che è casa sua. Rende abitualmente facili le cose difficili: mai in affanno a livello individuale e di reparto, che governa con guanto di velluto. Il suo recupero è un'altra delle belle notizie da Feltre.
Pastorelli 6: perde un paio di palloni che potevano avere conseguenze nefaste, e però li recupera sempre. Cresce nel secondo tempo, prendendole quasi tutte di testa e mettendoci la gamba nel finale quando i padroni di casa hanno cercato il pari all'ultimo tuffo.
Biolcati 7: dopo la prestazione positiva contro il Villafranca e il buon primo tempo a Montebelluna, ancora una prova convincente per il 18enne adriese, sia in marcatura che in proiezione. Mostra passo elegante e qualità, potenzialmente un terzino e un esterno coi fiocchi.
Martino 6.5: macina chilometri, e non è una novità. Ripiega quando serve, non fa mancare il proprio riferimento in fase di appoggio, esce stremato. Peccato per il goal divorato al 57°, quando la palla gli rimane indietro mentre è da solo davanti a Corasaniti.
Djurić 7.5: non ci sono più aggettivi per definirlo fondamentale in mezzo al campo. Sradica palloni, li ripulisce, cambia passo a testa alta: assieme a Baccolo domina il centrocampo pedemontano, di lusso un suo assist filtrante a Martino.
Baccolo 8: segna dove Corasaniti non arriva, conquista una marea infinita di palloni, li gioca tutti alla perfezione, mobilissimo in tutte le zone del campo e oggi immarcabile, costituendo la chiave per la vittoria assieme a Djurić. Nell'espulsione aveva ragione lui.
Tattini 6.5: saggezza tattica e applicazione gli consentono di stare là dove c'è bisogno, e dove corre il pallone. Dalla sinistra si accentra liberando spazi, un paio di buoni assist e una conclusione in proprio. Non era il terreno per voli pindarici, ma "Tato" c'è. (Porcino 6.5: deve fare legna a centrocampo dopo l'espulsione di Baccolo, ma la sua versatilità lo porta anche ad allargarsi e avanzare. Il palo gli dice di no dopo una pregevole azione personale al 94°).
Marangon 6: vale anche per lui il discorso relativo a un terreno che rendeva impossibili le azioni di fino. Cionostante ci prova su punizione e arretrando a prendersi il pallone, avendo Ferretti come riferimento. Nel finale utile anche in sacrificio sulla fascia sinistra. (Erman s.v.)
Ferretti 7: come se fosse una novità, mostra cos'è e come deve giocare un centravanti abile a far reparto da solo. Conclusioni a rete (respinta sulla linea o a fare la barba al palo), assist -quello per Martino- ripiegamenti e sportellate, sempre con la porta come obiettivo.
Vittadello 6: stupisce un po' l'esclusione di Erman, giustificata col voler aumentare peso e centimetri a centrocampo. La scelta gli ha dato ragione, anche se dopo l'espulsione di Baccolo probabilmente si poteva correre subito ai ripari. Tuttavia la "sua" macchina è collaudata e gira.
Union Feltre: Corasaniti 6.5, Bran 6, Gjoshi 6, de Carli 6.5, Trevisan 5.5, Nonni 6, Miniati 5.5, Arvia 5, Veratti 5.5, Proia 6, Tonani 6 (de Paoli 6, Aperi 5, Parasecoli 5.5, Salvadori 6). Andreolla 5.5.
l'arbitra Gasperotti 5: forse viene ingannata dalla normale scivolosità del terreno sconnesso, ma la seconda ammonizione di Baccolo proprio non c'è (probabilmente non era nemmeno fallo). Un fischio che cambia la partita -fortunatamente per l'Union Clodiense, non il risultato- e che priverà Vittadello di poter schierare il centrocampista a Tamai, il 5 gennaio 2020. Perplessità in tribuna anche in alcuni altri interventi.
lo stadio Boscherai: si arriva sotto la pioggia e c'è il panico. Non solo manca una tribuna coperta -anche a Chioggia, notoriamente, la centrale è alla mercé del meteo- ma la postazione stampa e video è sopra un'impalcatura da muratori, salendo una scaletta d'emergenza, con le assi divelte, le tavole bagnate e una costante sensazione di pericolo imminente. Se questo è il campo invernale di una delle pretendenti al salto di categoria, tutto il sistema farebbe bene a porsi delle domande: non è meglio giocare allo Zugni Tauro, almeno c'è un'organizzazione? Senza contare il terreno fradicio d'acqua nonostante "l'erba" sintetica. Speriamo di non dover rivivere mai più certe scene!
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