L’Union Clodiense esce da Legnago con un pareggio per 0-0 che lascia un po’ di amaro in bocca. Sopra un piatto della bilancia le tre occasioni avute da Gerthoux, Djurić e Pastorelli, e la solidità difensiva confermata per l’ennesima volta; sull’altro, complice anche la stanchezza dopo il match di sabato scorso, una certa difficoltà a rendersi pericolosi nel cuore dell’attacco, se non utilizzando le palle inattive. Il pallino del gioco un tempo a testa (anche se globalmente la squadra granata si è fatta preferire) ha scaturito un punto per ciascuno che muove la classifica ma rischia di far vedere la targa delle squadre che davanti riescono a fare meglio, come nel caso odierno Campodarsego e Cjarlins. E domenica a Chioggia arriverà il Cartigliano capolista: altro esame di livello per il team allenato da Mario Vittadello, che ha mostrato di esaltarsi in situazioni impegnative.
Il tecnico lagunare deve fare a meno di Ballarin, Tattini e Broso -tutti e tre in gradinata- e decide di utilizzare fin da subito il recente acquisto, Francesco Posocco, che arriva all’Union Clodiense dopo esperienze a Belluno e in serie C con SPAL, Santarcangelo, Pontedera e Catanzaro. Il 23enne di Colle Umberto si schiera dapprima sulla fascia destra del centrocampo, per poi passare a sinistra dopo un quarto d’ora, invertendosi con Gerthoux. Lo stesso fanno gli esterni difensivi Ostojić e Martino, in un 4-4-2 quadrato e compatto che prevede Boscolo Palo in porta, appunto Ostojić, Cuomo, Pastorelli, Martino in difesa, Djurić ed Erman a centrocampo, Posocco e Gerthoux alle ali, Baccolo a spalleggiare Perrotti in attacco. In panchina Bedendo, Pupa, Granziera, Duse, Vianello, Baltrunas, Andrea Boscolo Anzoletti, Biolcati, Marangon.
Il tecnico locale Massimo Bagatti manda in campo Enzo, Demian, Botturi, Antonelli, Bondioli, Moretti, Torelli, Yabre, l'ex Vincenzo Barone, Cicarević, Chakir. Fra le riserve Ingrassia, Lo Bello, Forestan, Bagnai, Darraji, Dhamo, Miatton, l’altro ex Marco Farinazzo, di Paolo. Arbitra Simone di Renzo della sezione AIA di Bolzano sotto un cielo nuvoloso e freddo, davanti a circa 200 spettatori. Le tre occasioni: al 35° Djurić lancia magnificamente Gerthoux sulla destra, l'ala si libera bene del suo marcatore e altrettanto bene calcia verso la porta, Enzo para con qualche difficoltà. Poi al 39° punizione di seconda, tira Djurić ed Enzo ci arriva con la punta delle dita a togliere il pallone dalla linea di porta. Infine, all'80°, punizione di Erman dalla trequarti destra: Pastorelli si avvita di testa a colpo sicuro, Enzo (ex Venezia Primavera) manda in corner con un colpo di reni. Da parte biancoazzurra poco da segnalare.
Le pagelle dei granata:
Boscolo Palo 6: viene chiamato in causa solo da un calcio di punizione di Cicarević, che para sicuro a terra.
Ostojić 6: parte a destra e fa bene, viene spostato a sinistra e soffre di più le incursioni di Demian.
Martino 6.5: parte terzino sinistro, passa a destra, poi ancora a sinistra ma più avanti. Due traversoni insidiosi dei suoi.
Cuomo 6.5: un paio di anticipi decisivi, tanta tranquillità e sicurezza, si fa vedere anche davanti. Impeccabile.
Pastorelli 6.5: frena quasi sempre Barone e lo fa girare al largo, si intende bene con Cuomo e quasi trova il goal di testa.
Erman 6: ultimamente sta facendo meglio in fase di non possesso, recuperando svariati palloni. Dirige il gioco a tratti.
Posocco 6.5: buttato nella mischia a sorpresa da subito, funziona meglio a sinistra e rivela buone qualità di inserimento. Sarà prezioso. (Granziera 6.5: si mette basso a destra e raddoppia spesso per crossare, senza concedere niente in difesa)
Djurić 6.5: il diesel s'accende alla fine del 1° tempo: lancio perfetto per Gerthoux, punizione quasi goal, presente sempre e dappertutto.
Perrotti 6: spunti deliziosi. Mobile e interscambiabile, cerca palloni indietro. Bene sullo stretto, evanescente nella ripresa. (Marangon 6: con l'attenuante per le condizioni di forma, da un giocatore fuori categoria ci si aspetta che risolva partite come queste. Deliziosa l'invenzione per Ostojić).
Baccolo 7: cuce i reparti non sprecando un pallone, dà sostanza fisica all'attaco e si presta a dettare triangoli. Ritrovato, finalmente.
Gerthoux 6: con la sua velocità sfugge ai marcatori, trova anche una conclusione efficace, nella ripresa si fa vedere di meno. (Vianello s.v. ma buon temperamento propositivo)
Vittadello 6.5: nonostante le assenze schiera un undici equilibrato, lancia Posocco e ha buon gioco nell'invertire presto gli esterni.
Legnago Salus: Enzo 7, Demian 6.5, Botturi 6, Antonelli 6, Bondioli 6, Moretti 6, Torelli 6.5, Yabre 6, Barone 6, Cicarević 6.5, Chakir 5.5 (Forestan s.v., Dhamo s.v., Miatton s.v., di Paolo 6). Bagatti 5.5
L'arbitro Di Renzo 6: partita tranquilla dal punto di vista disciplinare, senza situazioni controverse da gestire.
Lo stadio Sandrini: terreno in apparenti buone condizioni, bar adeguato, pista di atletica, tribuna centrale coperta con seggiolini confortevoli e zona stampa ben attrezzata, parcheggio capiente. Uno dei migliori impianti del girone.
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mercoledì 30 ottobre 2019
martedì 29 ottobre 2019
UNION CLODIENSE MERCOLEDÌ A LEGNAGO PER TENERE IL PASSO DELLE PRIME: GIÀ CONVOCATO IL NUOVO ACQUISTO POSOCCO
Neanche il tempo di gustare la sofferta vittoria di sabato scorso contro il Campodarsego, che l'Union Clodiense Chioggia Sottomarina è chiamata, assieme alle altre squadre del girone C nel campionato di serie D, al turno infrasettimanale che mercoledì 30 ottobre la vedrà opposta, in trasferta, ai veronesi del Legnago Salus. Allo stadio Mario Sandrini si giocherà dalle ore 14.30, conseguenza del recente ritorno dell'ora solare. Il match torna dopo due anni -ultimo risultato un netto 3-0 per i padroni di casa, l'8 aprile 2018- dal momento che lo scorso torneo è stato disputato dai biancoazzurri nel girone B lombardo.
L'allenatore granata Mario Vittadello non può ancora disporre di Alberto Ballarin (il suo rientro è previsto il 17 novembre in casa contro il Chions) e di Antonio Broso -che sabato ha subìto un guaio muscolare dopo tre minuti dal suo ingresso in campo- ma recupera Giacomo Marangon, tenuto precauzionalmente a riposo lo scorso weekend. Già convocato anche il nuovo arrivo Francesco Posocco, esterno sinistro che tornerà utile lungo una fascia in cerca d'autore, mentre è dubbia la presenza di Marco Tattini almeno dal primo minuto. Pertanto si va verso una formazione che comprende Boscolo Palo in porta, Ostojić, Cuomo, Pastorelli e Martino in difesa, Djurić ed Erman a centrocampo, Baccolo tra le linee, Perrotti, Marangon e Gerthoux in attacco.
Il Legnago affidato a mister Massimo Bagatti insegue l'Union Clodiense a un solo punto, ed è reduce dalla vittoria esterna di Trieste contro il San Luigi. Nelle sue file annovera gli attaccanti ex lagunari Vincenzo Barone e soprattutto Marco Farinazzo, che a Chioggia ha segnato la storia delle ultime stagioni; i granata dovranno prestare attenzione anche al montenegrino Saša Cicarević ex Rimini e all'altro attaccante Francesco di Paolo. Il portiere è Manuel Enzo, dal Venezia Primavera. L'incontro nella Bassa sarà arbitrato da Simone di Renzo, della sezione AIA di Bolzano. Gli ultras della curva De Paolis partiranno dalla stazione di Chioggia alle ore 12 di mercoledì, con mezzi propri.
L'allenatore granata Mario Vittadello non può ancora disporre di Alberto Ballarin (il suo rientro è previsto il 17 novembre in casa contro il Chions) e di Antonio Broso -che sabato ha subìto un guaio muscolare dopo tre minuti dal suo ingresso in campo- ma recupera Giacomo Marangon, tenuto precauzionalmente a riposo lo scorso weekend. Già convocato anche il nuovo arrivo Francesco Posocco, esterno sinistro che tornerà utile lungo una fascia in cerca d'autore, mentre è dubbia la presenza di Marco Tattini almeno dal primo minuto. Pertanto si va verso una formazione che comprende Boscolo Palo in porta, Ostojić, Cuomo, Pastorelli e Martino in difesa, Djurić ed Erman a centrocampo, Baccolo tra le linee, Perrotti, Marangon e Gerthoux in attacco.
Il Legnago affidato a mister Massimo Bagatti insegue l'Union Clodiense a un solo punto, ed è reduce dalla vittoria esterna di Trieste contro il San Luigi. Nelle sue file annovera gli attaccanti ex lagunari Vincenzo Barone e soprattutto Marco Farinazzo, che a Chioggia ha segnato la storia delle ultime stagioni; i granata dovranno prestare attenzione anche al montenegrino Saša Cicarević ex Rimini e all'altro attaccante Francesco di Paolo. Il portiere è Manuel Enzo, dal Venezia Primavera. L'incontro nella Bassa sarà arbitrato da Simone di Renzo, della sezione AIA di Bolzano. Gli ultras della curva De Paolis partiranno dalla stazione di Chioggia alle ore 12 di mercoledì, con mezzi propri.
lunedì 28 ottobre 2019
CALCIOMERCATO, ALL'UNION CLODIENSE ARRIVA FRANCESCO POSOCCO DAL CATANZARO PER LA FASCIA SINISTRA
Primo colpo nel mercato di riparazione per l'Union Clodiense Chioggia Sottomarina. Dal Catanzaro in Lega Pro arriva Francesco Posocco, 23enne centrocampista nativo di Colle Umberto (Treviso), reduce da una stagione con la prestigiosa maglia giallorossa durante la quale ha accumulato sette presenze. Nel suo passato anche Pontedera, Santarcangelo e SPAL (con promozione) sempre nella terza serie, oltre al Belluno in serie D nel 2014-2015 quando mise a segno 5 reti in 30 partite. Centrocampista mancino, Posocco predilige la fascia sinistra anche se si disimpegna pure dall'altro versante: un innesto funzionale alle esigenze fin qui palesate dalla squadra di Mario Vittadello, che mercoledì dalle ore 14.30 sarà impegnata allo stadio Mario Sandrini di Legnago (Verona) nel turno infrasettimanale.
domenica 27 ottobre 2019
L'UNION CLODIENSE BATTE IL TEMIBILE CAMPODARSEGO E SI RILANCIA NELLE ZONE ALTE: DECISIVO UN RIGORE DI DJURIĆ
Il pomeriggio perfetto. Sotto un cielo soleggiato che risalta ogni colore, nel caldo fuori stagione di fine ottobre, allo stadio Ballarin l’Union Clodiense batte il forte Campodarsego e si tiene in scia delle prime: decisivo il calcio di rigore assegnato al 39° dall’arbitro pesarese Renzi e trasformato da Djurić dopo una brillante azione di Perrotti, che si libera con una finta di due avversari prima di essere atterrato dall’esperto Leonarduzzi. Dentro o fuori dall’area? Le immagini dalla tribuna non consentono certezza, e lo staff padovano si dice convinto che il fallo sia iniziato qualche centimetro prima dell’ingresso in area.
Con il vantaggio cessa il dominio degli ospiti, fin lì pressoché totale nel primo tempo con l’occupazione del centrocampo avversario, anche se sterile -a parte un’occasione di Gabbianelli- grazie alla concentrazione dei difensori chioggiotti. E comincia invece la partita dei granata (in maglia bianca), fatta di volontà, applicazione, raddoppio delle energie e coraggio di non tirarsi indietro. Nella ripresa, davanti a queste qualità, il Campodarsego non riesce a sfondare nemmeno inserendo l’ex juventino Pasquato, e al netto di un bel colpo di testa di Calì nel finale non impensierisce la porta di Giacomo Boscolo Palo. Anzi sono i lagunari a sfiorare il raddoppio con una punizione di Erman e un colpo di testa dello stesso Djurić.
Al fischio finale esulta l’allenatore Mario Vittadello e con lui tutto lo stadio, mentre i giocatori stremati a terra si abbracciano e vanno a ricevere l’omaggio di curva e tribuna. Tre punti fondamentali anche per la fiducia, dopo l’unico passo falso di Adria e a scapito della sola squadra che era rimasta a sua volta imbattuta: i pareggi di Cartigliano e Adriese, oltre alla sconfitta del Caldiero, accorciano le distanze dalla vetta. Mercoledì il turno infrasettimanale di campionato chiama l’Union Clodiense all’insidiosa trasferta di Legnago, dove ritroverà vecchie conoscenze come Marco Farinazzo e Vincenzo Barone: il temperamento espresso in campo fino all’ultimo secondo lascia ben sperare per un bis.
Nella Bassa Veronese dovrebbe essere presente anche Giacomo Marangon, che ieri ha dato forfait all’ultimo minuto per il riacutizzarsi di una botta subita in precedenza: di qui il “giallo” della distinta con le formazioni distribuita al botteghino prima del match, e che riportava ancora il nome del fantasista polesano. L’inserimento di Tattini e il positivo avanzamento di Baccolo a fare da torre tra i reparti hanno sopperito alla sua assenza nel migliore dei modi, innescando la scintillante giornata di Perrotti (uno che ha il cambio di passo e la fantasia per determinare la superiorità numerica oltre a risolvere in proprio); dietro come sempre gladiatori Cuomo e Djurić, concentrato Ostojić, brillante nelle uscite temerarie il portiere Giacomo Boscolo Palo.
Di fronte una squadra pensata e costruita per la promozione, che nonostante l’impianto di gioco e le prove individuali dei vari Calì, Tonelli, Gabbianelli, Pilotto e Pasquato ha dovuto cedere ai padroni di casa, sempre più una sola cosa con il proprio allenatore -che ha azzeccato tutte le mosse- e con un pubblico ormai attestato ogni volta a ridosso delle mille unità.
Le pagelle dei granata:
Boscolo Palo 6.5: durante il match compie interventi di routine, osservando i due soli pericoli reali portati da Gabbianelli e Calì. Nel finale diventa protagonista con uscite spericolate, coraggiose ed efficaci.
Ostojić 6.5: riportato sulla fascia destra si sente veramente a casa, dimostrando concentrazione fin dai primi minuti e capacità di leggere le diagonali. Calì si allarga e gli sfugge solo in un caso, per il resto tampona e riparte senza sbavature. (Vianello s.v.)
Martino 6: da inappuntabile “soldatino” copre le indicazioni del mister e tappa la falla a sinistra, relegandosi a compiti per lo più difensivi. Peccato si veda poco davanti, ma serve davvero là dov’è.
Cuomo 7: l’assenza di Ballarin gli regala le chiavi della difesa che il 28enne napoletano guida senza commettere un solo errore di piazzamento, di anticipo, di intervento in salvataggio. Certezza incrollabile.
Pastorelli 6: due svarioni iniziali regalano la palla al Campodarsego, che certo non ne aveva bisogno. Col passare dei minuti riprende franchezza e, grazie all’aiuto di Cuomo e Martino, si attesta sui suoi livelli usuali.
Erman 6: nel primo tempo viene irretito e sopraffatto dal centrocampo ospite, riuscendo raramente a far ripartire il contropiede e finendo schiacciato a ridosso della difesa. Lo salva la capacità di tackle e il piede educato nei calci da fermo. Nella ripresa migliora come tutti e sfiora il goal su punizione.
Tattini 6: parte da destra per accentrarsi, giocare tra le linee e cercare l’imbucata. La qualità non gli fa difetto, la condizione è in crescita e ora si tratta solo di trovare la posizione ideale in campo.
Djurić 7: al pari di Erman, nel primo tempo è messo sotto dagli avversari, ripiegando a dar manforte -specie di testa- a Cuomo e Ostojić contro Calì e compagni. Si assume l’onere del rigore, che calcia impeccabilmente, e da là in poi è un crescendo rossiniano di fatica e strapotere fisico. Il solito gigante, in tutti i sensi.
Perrotti 7: la finta con cui si smarca da Amadio e Cavallini nell’occasione del rigore vale il prezzo del biglietto. E durante tutto il match sguscia spesso e volentieri alla difesa in maglia blu: il suo cambio di passo e la fantasia del tuttosinistro fanno la differenza e fanno reclamare più spazio. (Broso s.v. e tanta sfortuna, Granziera s.v. → Calì lo anticipa nell’occasione di testa all’83°)
Baccolo 6.5: schierato davanti al centrocampo e alle spalle di Perrotti, agisce prevalentemente sulle palle alte, smistandone molte in avanti e tornando utile nelle sponde sui calci da fermo. Con esperienza congela la partita nella ripresa.
Gerthoux 6: sprigiona la nota velocità lungo la fascia sinistra, arrivando a volte al cross dopo estenuanti rincorse a supporto di difesa e centrocampo. Tanta applicazione e disponibilità varrebbe fosse premiata da un ruolo più presente nel cuore dell’attacco. (Duse s.v.)
Vittadello 7.5: questa Union Clodiense è sempre più la “sua” squadra, per pragmatismo, soluzioni tattiche, aiuto reciproco e tensione alta fino all’ultimo secondo. Privato di Marangon e Ballarin riesce comunque ad allestire un undici versatile, qualitativo e capace di soffrire senza spezzarsi (come accaduto nel primo tempo).
Campodarsego: Voltan 6, Nicola Boscolo Bisto 6.5, Acquistapace 6, Cavallini 6, Montin 6, Leonarduzzi 5, Tonelli 7, Finazzi 5.5, Calì 6.5, Gabbianelli 6.5, Amadio 6 (Pasquato 6.5, Pilotto 6.5, Arcon s.v.). Andreucci 6.5.
L’arbitro Renzi di Pesaro 6: Si dice sicuro del rigore ma non era vicinissimo all’azione, dovendo giustamente fidarsi del suo collaboratore di linea quanto all’esatta ubicazione del fallo. Sventola qualche cartellino per regolare un incontro anche ruvido ma non animoso.
Con il vantaggio cessa il dominio degli ospiti, fin lì pressoché totale nel primo tempo con l’occupazione del centrocampo avversario, anche se sterile -a parte un’occasione di Gabbianelli- grazie alla concentrazione dei difensori chioggiotti. E comincia invece la partita dei granata (in maglia bianca), fatta di volontà, applicazione, raddoppio delle energie e coraggio di non tirarsi indietro. Nella ripresa, davanti a queste qualità, il Campodarsego non riesce a sfondare nemmeno inserendo l’ex juventino Pasquato, e al netto di un bel colpo di testa di Calì nel finale non impensierisce la porta di Giacomo Boscolo Palo. Anzi sono i lagunari a sfiorare il raddoppio con una punizione di Erman e un colpo di testa dello stesso Djurić.
Al fischio finale esulta l’allenatore Mario Vittadello e con lui tutto lo stadio, mentre i giocatori stremati a terra si abbracciano e vanno a ricevere l’omaggio di curva e tribuna. Tre punti fondamentali anche per la fiducia, dopo l’unico passo falso di Adria e a scapito della sola squadra che era rimasta a sua volta imbattuta: i pareggi di Cartigliano e Adriese, oltre alla sconfitta del Caldiero, accorciano le distanze dalla vetta. Mercoledì il turno infrasettimanale di campionato chiama l’Union Clodiense all’insidiosa trasferta di Legnago, dove ritroverà vecchie conoscenze come Marco Farinazzo e Vincenzo Barone: il temperamento espresso in campo fino all’ultimo secondo lascia ben sperare per un bis.
Nella Bassa Veronese dovrebbe essere presente anche Giacomo Marangon, che ieri ha dato forfait all’ultimo minuto per il riacutizzarsi di una botta subita in precedenza: di qui il “giallo” della distinta con le formazioni distribuita al botteghino prima del match, e che riportava ancora il nome del fantasista polesano. L’inserimento di Tattini e il positivo avanzamento di Baccolo a fare da torre tra i reparti hanno sopperito alla sua assenza nel migliore dei modi, innescando la scintillante giornata di Perrotti (uno che ha il cambio di passo e la fantasia per determinare la superiorità numerica oltre a risolvere in proprio); dietro come sempre gladiatori Cuomo e Djurić, concentrato Ostojić, brillante nelle uscite temerarie il portiere Giacomo Boscolo Palo.
Di fronte una squadra pensata e costruita per la promozione, che nonostante l’impianto di gioco e le prove individuali dei vari Calì, Tonelli, Gabbianelli, Pilotto e Pasquato ha dovuto cedere ai padroni di casa, sempre più una sola cosa con il proprio allenatore -che ha azzeccato tutte le mosse- e con un pubblico ormai attestato ogni volta a ridosso delle mille unità.
Le pagelle dei granata:
Boscolo Palo 6.5: durante il match compie interventi di routine, osservando i due soli pericoli reali portati da Gabbianelli e Calì. Nel finale diventa protagonista con uscite spericolate, coraggiose ed efficaci.
Ostojić 6.5: riportato sulla fascia destra si sente veramente a casa, dimostrando concentrazione fin dai primi minuti e capacità di leggere le diagonali. Calì si allarga e gli sfugge solo in un caso, per il resto tampona e riparte senza sbavature. (Vianello s.v.)
Martino 6: da inappuntabile “soldatino” copre le indicazioni del mister e tappa la falla a sinistra, relegandosi a compiti per lo più difensivi. Peccato si veda poco davanti, ma serve davvero là dov’è.
Cuomo 7: l’assenza di Ballarin gli regala le chiavi della difesa che il 28enne napoletano guida senza commettere un solo errore di piazzamento, di anticipo, di intervento in salvataggio. Certezza incrollabile.
Pastorelli 6: due svarioni iniziali regalano la palla al Campodarsego, che certo non ne aveva bisogno. Col passare dei minuti riprende franchezza e, grazie all’aiuto di Cuomo e Martino, si attesta sui suoi livelli usuali.
Erman 6: nel primo tempo viene irretito e sopraffatto dal centrocampo ospite, riuscendo raramente a far ripartire il contropiede e finendo schiacciato a ridosso della difesa. Lo salva la capacità di tackle e il piede educato nei calci da fermo. Nella ripresa migliora come tutti e sfiora il goal su punizione.
Tattini 6: parte da destra per accentrarsi, giocare tra le linee e cercare l’imbucata. La qualità non gli fa difetto, la condizione è in crescita e ora si tratta solo di trovare la posizione ideale in campo.
Djurić 7: al pari di Erman, nel primo tempo è messo sotto dagli avversari, ripiegando a dar manforte -specie di testa- a Cuomo e Ostojić contro Calì e compagni. Si assume l’onere del rigore, che calcia impeccabilmente, e da là in poi è un crescendo rossiniano di fatica e strapotere fisico. Il solito gigante, in tutti i sensi.
Perrotti 7: la finta con cui si smarca da Amadio e Cavallini nell’occasione del rigore vale il prezzo del biglietto. E durante tutto il match sguscia spesso e volentieri alla difesa in maglia blu: il suo cambio di passo e la fantasia del tuttosinistro fanno la differenza e fanno reclamare più spazio. (Broso s.v. e tanta sfortuna, Granziera s.v. → Calì lo anticipa nell’occasione di testa all’83°)
Baccolo 6.5: schierato davanti al centrocampo e alle spalle di Perrotti, agisce prevalentemente sulle palle alte, smistandone molte in avanti e tornando utile nelle sponde sui calci da fermo. Con esperienza congela la partita nella ripresa.
Gerthoux 6: sprigiona la nota velocità lungo la fascia sinistra, arrivando a volte al cross dopo estenuanti rincorse a supporto di difesa e centrocampo. Tanta applicazione e disponibilità varrebbe fosse premiata da un ruolo più presente nel cuore dell’attacco. (Duse s.v.)
Vittadello 7.5: questa Union Clodiense è sempre più la “sua” squadra, per pragmatismo, soluzioni tattiche, aiuto reciproco e tensione alta fino all’ultimo secondo. Privato di Marangon e Ballarin riesce comunque ad allestire un undici versatile, qualitativo e capace di soffrire senza spezzarsi (come accaduto nel primo tempo).
Campodarsego: Voltan 6, Nicola Boscolo Bisto 6.5, Acquistapace 6, Cavallini 6, Montin 6, Leonarduzzi 5, Tonelli 7, Finazzi 5.5, Calì 6.5, Gabbianelli 6.5, Amadio 6 (Pasquato 6.5, Pilotto 6.5, Arcon s.v.). Andreucci 6.5.
L’arbitro Renzi di Pesaro 6: Si dice sicuro del rigore ma non era vicinissimo all’azione, dovendo giustamente fidarsi del suo collaboratore di linea quanto all’esatta ubicazione del fallo. Sventola qualche cartellino per regolare un incontro anche ruvido ma non animoso.
venerdì 25 ottobre 2019
SABATO DI CAMPIONATO, A CHIOGGIA TEST IMPEGNATIVO CONTRO IL CAMPODARSEGO: INFORTUNATO BALLARIN, IN FORSE BROSO
Anticipa di sabato l'Union Clodiense Chioggia Sottomarina, in vista dell'impegno infrasettimanale che il prossimo mercoledì la vedrà opposta in trasferta al Legnago. Domani allo stadio Ballarin calerà il Campodarsego secondo in classifica, formazione negli ultimi anni sempre strutturata per un torneo di vertice: l'oggettiva difficoltà dell'impegno dà comunque ai granata l'occasione per lasciarsi alle spalle il passo falso di domenica scorsa ad Adria, e ripartire senza strascichi verso i propri obiettivi di campionato. Purtroppo la trasferta polesana ha appiedato anche capitan Alberto Ballarin, messo k.o. da un infortunio muscolare che lo terrà lontano dai campi per circa venti giorni: la speranza è di poterlo recuperare per l'incontro interno col Chions del prossimo 17 novembre. Anche il centravanti Antonio Broso, nelle ultime ore, ha accusato un malessere di tipo influenzale e gastrico per cui potrebbe non essere della partita. Quindi mister Mario Vittadello si sta orientando verso una formazione non dissimile da questa: Boscolo Palo in porta, Ostojić, Cuomo, Pastorelli e Granziera in difesa, Djurić ed Erman a centrocampo, Martino e Gerthoux alle ali, Marangon e uno fra Perrotti e Tattini in attacco.
Gli ospiti, allenati dalla vecchia conoscenza Antonio Andreucci, sono tra i favoriti in assoluto al passaggio di categoria. Ancor di più dopo aver inserito, di recente, l'ex juventino Pasquato nella rosa della prima squadra: il colpo di mercato si affianca a quelli estivi, che hanno portato nell'Alta Padovana i vari Calì, d'Appolonia (peraltro infortunatosi al menisco mercoledì in allenamento, e quindi fuori per un mese), Calcagnotto e Montin. La difesa è sempre coordinata dal veterano Leonarduzzi, e sarà un ritorno a casa per Nicola Boscolo Bisto, terzino di Sottomarina classe 2000 di proprietà del Padova; dovrà invece forzatamente rinunciare al match l'ex Stefano Pelizzer, finito ancora sotto ai ferri e ai quali la tifoseria chioggiotta dedica un affettuoso augurio di veloce rientro in campo. Arbitrerà la partita Gianluca Renzi della sezione AIA di Pesaro: sarà l'ultima partita del 2019 disputata alle ore 15, da mercoledì si giocherà alle 14.30.
Gli ospiti, allenati dalla vecchia conoscenza Antonio Andreucci, sono tra i favoriti in assoluto al passaggio di categoria. Ancor di più dopo aver inserito, di recente, l'ex juventino Pasquato nella rosa della prima squadra: il colpo di mercato si affianca a quelli estivi, che hanno portato nell'Alta Padovana i vari Calì, d'Appolonia (peraltro infortunatosi al menisco mercoledì in allenamento, e quindi fuori per un mese), Calcagnotto e Montin. La difesa è sempre coordinata dal veterano Leonarduzzi, e sarà un ritorno a casa per Nicola Boscolo Bisto, terzino di Sottomarina classe 2000 di proprietà del Padova; dovrà invece forzatamente rinunciare al match l'ex Stefano Pelizzer, finito ancora sotto ai ferri e ai quali la tifoseria chioggiotta dedica un affettuoso augurio di veloce rientro in campo. Arbitrerà la partita Gianluca Renzi della sezione AIA di Pesaro: sarà l'ultima partita del 2019 disputata alle ore 15, da mercoledì si giocherà alle 14.30.
domenica 20 ottobre 2019
L'UNION CLODIENSE PERDE L'IMBATTIBILITÀ AD ADRIA: ALIÙ E LAURIA STENDONO I LAGUNARI NELLA RIPRESA
Succede. O certamente può succedere di perdere la prima partita in campionato alla nona giornata, dopo oltre sette mesi d’imbattibilità, in casa di una squadra costruita per vincere come l’Adriese: quindi l’Union Clodiense non deve fasciarsi la testa per il 2-0 subìto allo stadio Bettinazzi, consapevole di quanto fatto finora. Semmai preoccuparsi di altre fasce, quelle indossate da Alberto Ballarin dopo la sua forzata uscita al 18’ per noie muscolari: il capitano è in forse per l’anticipo di sabato allo stadio omonimo contro il Campodarsego di Calì, d’Appolonia e Pasquato.
Le reti di Aliù e Lauria -quest’ultima peraltro contestata a causa di un sospetto fallo su Djurić e di un successivo presunto fuorigioco- niente tolgono al percorso compiuto e al valore della rosa, che oggi si è espressa al massimo solo nei primi minuti di gioco costruendo due o tre palle goal. Semmai il successo dell’Adriese aiuta a far luce sui problemi da risolvere, eventualmente in sede di mercato: i lagunari sbandano a sinistra dove le tante soluzioni provate (quasi tutti adattamenti di giocatori che rendono meglio in altri ruoli) non convincono. E poi l’attacco, al netto dei recuperi fisici ancora asfittico ed evanescente, al cospetto della straripante abbondanza di cui dispone mister Luca Tiozzo.
Un premio, riconosciuto da tutto lo stadio gremito, va invece agli ultras della curva Franco de Paolis, che al 20’ hanno esposto uno striscione in omaggio a Giulia Lazzari, la giovane adriese uccisa nei giorni scorsi dal marito: applausi e cori di ringraziamento dalla curva locale e dall’intera gradinata, unite anche nell’affetto per capitan Ballarin e per Giacomo Marangon, il grande ex che ha disputato 35 minuti nella ripresa. Prima dell’incontro, scambio di gagliardetti tra il sindaco di Adria Omar Barbierato e l’assessora allo sport del Comune di Chioggia, Isabella Penzo, nel nome di Aldo e Dino Ballarin che nel Novecento hanno unito le due città. Una partita quindi dai mille significati.
Il tecnico lagunare schiera Boscolo Palo in porta, Martino, Ballarin, Pastorelli, Ostojić in difesa, Djurić, Cuomo ed Erman a centrocampo, Baccolo dietro le punte Broso e Gerthoux. In panchina Bedendo, Granziera, Pupa, Duse, Vianello, Rosa, Perrotti, Marangon, Tattini.
Tiozzo manda in campo Cabras in porta, Mantovani, Boscolo Berto, Scarparo e Vecchi in difesa, Pagan e Lo Sicco a centrocampo, Beltrame e Nobile ali avanzate, Lauria dietro il centravanti Aliù. Tra le riserve Demalija, Alfano, Pandiani, Lala, Busetto, Novembre, Parolin, Tagliapietra e Florian.
Arbitra Adolfo Baratta della sezione AIA di Rossano sotto un cielo sereno e davanti ad almeno 900 spettatori, con nutrita rappresentanza della tifoseria chioggiotta che ha dato spettacolo fin dall’avvicinamento al campo.
Parte molto bene la squadra ospite: al 2° tira Djurić, alza in angolo Cabras; sugli sviluppi del corner, Ostojić di testa mette fuori. Un minuto dopo è Gerthoux a involarsi in contropiede: il diagonale del velocissimo numero 11 si perde di poco a lato della porta di Cabras. Un appoggio imperfetto di Giacomo Boscolo Palo serve gli avanti di casa, ma il portiere lagunare si rifà distendendosi sul diagonale di Nobile e negandogli la gioia del goal.
Cresce l’Adriese soprattutto con lo sfondamento a destra, dove giocano i vari Beltrame (migliore in campo), Mantovani e anche Lauria: due colpi di testa mancati da Aliù e un salvataggio di Cuomo in anticipo, inframmezzati dalla sostituzione testuale di Ballarin con Granziera. Il neoentrato si dispone da terzino destro, Cuomo scala in difesa e Martino viene liberato lungo l’out destro. Un colpo di testa sbilenco di Djurić, sempre da calcio d’angolo, e una discesa di Mantovani che si infrange tra le braccia di Boscolo Palo segnano la fine di un primo tempo piacevole ed equilibrato.
Il secondo inizia con il goal del cecchino Aliù al 49°: Beltrame scappa ad Ostojić (non di rado fuori posizione), cross perfetto e il centravanti di origine albanese sceglie il tempo meglio di Granziera, insaccando da pochi passi. Blande proteste chioggiotte al 52° per un presunto intervento di Pagan su Martino, nel prosieguo dell’azione Djurić calcia a lato. L’Adriese legittima il vantaggio con un secco tiro di Nobile che colpisce il palo al 54°.
Tre minuti più tardi tutto lo stadio applaude Giacomo Marangon che subentra a Baccolo per calciare sùbito una punizione senza esito. Attacca ancora l’Union Clodiense, al 62° la palla smanacciata da Cabras arriva a Gerthoux che calcia a colpo sicuro ma la palla è controllata prima della linea di porta da uno dei tanti difensori piazzati. La direzione di gara ha lasciato a desiderare, specie quando non vede l’affossamento di Broso a metà campo e anzi gli fischia un calcio di punizione contro.
Marangon prova tre volte a cercare il centravanti calabrese con traversoni dalla trequarti, ma i colpi di testa del numero 9 in torsione escono senza creare pensieri a Cabras. Al 73° il goal di Lauria, contestato dagli ospiti: il fantasista di casa si ritrova da solo davanti a Boscolo Palo e lo batte con un pallonetto sul quale niente può fare la disperata corsa di Martino. Azione convulsa nel finale con tanti tentativi clodiensi di trovare uno spiraglio, che invece rinviene l’Adriese lanciando in contropiede Lauria, solissimo eppure in grado di farsi rimontare dalla difesa in maglia bianca. Il finale è tutto per la festa casalinga, e per il rammarico avversario.
Le pagelle dei granata:
Boscolo Palo 6.5: non ha colpe sui goal e para con sicurezza almeno due volte, uscendo sempre con proprietà. Un suo rinvio poco vigoroso nel primo tempo ha rischiato di creare problemi, ma sempre lui li ha risolti parando il tiro di Nobile.
Martino 6: solita grinta e generosità, copre anche tre ruoli durante il match e cerca di crossare palloni utili. Purtroppo in mezzo all'area adriese nessuno anticipa i difensori locali.
Ostojić 5: continua a palesare difficoltà sulla fascia sinistra (non la sua), e vi aggiunge del proprio con l'avanzare e il dover poi rincorrere. L'ombra del giocatore preciso ammirato sulla fascia destra. Di Beltrame si ricorderà a lungo.
Ballarin s.v.: la sua partita dura solo 18 minuti per via della contrattura muscolare (Dal 18° Granziera 5.5: sbaglia qualche anticipo, prova a salire ma senza operare cross giocabili. Aliù ha buon gioco nei suoi confronti durante il primo goal).
Pastorelli 5.5: Aliù è un "cliente" assai problematico, specie sul gioco aereo. Anche in questo caso un paio di anticipi e rinvii non perfetti avrebbero potuto mettere in difficoltà la porta. Ricordiamo sue domeniche migliori.
Erman 6: in combutta con Djurić strappa palloni nel primo tempo e cerca come al solito di giocarla in verticale, oltre al consueto apporto nelle palle da fermo. Viene sostituito al 58°, con qualche perplessità: avrebbe potuto essere ancora utile. (Tattini 5.5: si piazza a destra ma non si vede praticamente mai. Da uno come lui ci si attende di più, dopo il promettente avvio di campionato).
Baccolo 5: messo in campo dall'inizio un po' a sorpresa, non riesce a trovare la posizione né a favorire gli inserimenti di Martino. Poi arretra, e viene chiamato in causa solo per fare da sponda sui calci di punizione dalla trequarti. (Marangon 6: si è allenato una sola volta ed è sceso in campo per onor di firma, risultando comunque prezioso anche per il timore che incute in avversari che lo conoscono bene. Siamo certi che il ritorno ad Adria lo aveva sognato differente, e noi con lui).
Djurić 7: il migliore dei suoi. Parte a razzo, travolge tutto quello che incontra, tira e lancia, raddoppia in marcatura oltre al solito contributo davanti la difesa. Cala alla distanza ma la sua prestazione resta convincente.
Broso 5: probabilmente è ancora a corto di condizione e sicuramente è isolatissimo (il 4-3-3 resta sulla carta trasformandosi in 4-5-1 o 4-4-2), ma sbaglia tutto quello che può sbagliare, sia nei colpi di testa che nelle rare sponde. Prende falli che l'arbitro non vede, ma non può bastare a giustificare prove incolori e interlocutorie. Che sia l'unico centravanti in rosa, peraltro, è cosa nota.
Cuomo 6: dislocato tra il ruolo di interno a centrocampo e quello di centrale difensivo, sbroglia qualche minaccia e verticalizza da regista. Qualche errore di misura non inficia il giudizio di piena sufficienza.
Gerthoux 6: assai veloce, già al 2° minuto può andare a rete ma il suo diagonale si spegne a lato di pochissimo. Ha un'altra occasione nella ripresa, sventata sulla linea. Almeno tiene impegnata la difesa e ci prova: giocasse più centrale e vicino alla porta...
Vittadello 5.5: poco coraggiosa la formazione iniziale al cospetto di un avversario dipinto come non irresistibile in difesa, testuale anche la sostituzione di Ballarin con Granziera (a mente fredda avrebbe valutato anche lo spostamento del baricentro in avanti). Cambia qualche carta in tavola ma con risultati intermittenti. Checché ne dica, ha bisogno di un centravanti da goal e di un giocatore specifico per la fascia sinistra difensiva.
Adriese: Cabras 6, Mantovani 6.5, Vecchi 6, Boscolo Berto 6, Pagan 6, Scarparo 6, Beltrame 7.5, Lo Sicco 6.5, Aliù 6.5, Lauria 7, Nobile 6.5 (Pandiani 6, Busetto 6, Parolin s.v., Tagliapietra s.v. Florian s.v.). Allenatore Tiozzo 6.
L'arbitro Baratta 5.5: adopera a volte due pesi e due misure per i falli, quando non sanziona quello su Broso ma la sua ripartenza del gioco. Dubbi sul fallo nei confronti di Djurić e sul possibile fuorigioco nell'occasione del secondo goal.
Lo stadio Bettinazzi: mostra tutti i suoi anni nei gradoni assiepati, nella pista d'atletica che fa vedere i giocatori quasi in miniatura, nel sostegno al centro della tribuna centrale. Ristoro minimale, servizi igienici diversificati (ma mancava il sapone). Ospiti ammassati in una tribunetta dall'altro lato, ma c'è l'idea che abbiano fatto entrare in campo -e alle reti- più spettatori del dovuto. Bene il parcheggio ospiti, in tanti si sono serviti di quello del centro commerciale Il Porto dall'altro lato di via Chieppara. Campo che necessita di interventi.
Le reti di Aliù e Lauria -quest’ultima peraltro contestata a causa di un sospetto fallo su Djurić e di un successivo presunto fuorigioco- niente tolgono al percorso compiuto e al valore della rosa, che oggi si è espressa al massimo solo nei primi minuti di gioco costruendo due o tre palle goal. Semmai il successo dell’Adriese aiuta a far luce sui problemi da risolvere, eventualmente in sede di mercato: i lagunari sbandano a sinistra dove le tante soluzioni provate (quasi tutti adattamenti di giocatori che rendono meglio in altri ruoli) non convincono. E poi l’attacco, al netto dei recuperi fisici ancora asfittico ed evanescente, al cospetto della straripante abbondanza di cui dispone mister Luca Tiozzo.
Un premio, riconosciuto da tutto lo stadio gremito, va invece agli ultras della curva Franco de Paolis, che al 20’ hanno esposto uno striscione in omaggio a Giulia Lazzari, la giovane adriese uccisa nei giorni scorsi dal marito: applausi e cori di ringraziamento dalla curva locale e dall’intera gradinata, unite anche nell’affetto per capitan Ballarin e per Giacomo Marangon, il grande ex che ha disputato 35 minuti nella ripresa. Prima dell’incontro, scambio di gagliardetti tra il sindaco di Adria Omar Barbierato e l’assessora allo sport del Comune di Chioggia, Isabella Penzo, nel nome di Aldo e Dino Ballarin che nel Novecento hanno unito le due città. Una partita quindi dai mille significati.
Il tecnico lagunare schiera Boscolo Palo in porta, Martino, Ballarin, Pastorelli, Ostojić in difesa, Djurić, Cuomo ed Erman a centrocampo, Baccolo dietro le punte Broso e Gerthoux. In panchina Bedendo, Granziera, Pupa, Duse, Vianello, Rosa, Perrotti, Marangon, Tattini.
Tiozzo manda in campo Cabras in porta, Mantovani, Boscolo Berto, Scarparo e Vecchi in difesa, Pagan e Lo Sicco a centrocampo, Beltrame e Nobile ali avanzate, Lauria dietro il centravanti Aliù. Tra le riserve Demalija, Alfano, Pandiani, Lala, Busetto, Novembre, Parolin, Tagliapietra e Florian.
Arbitra Adolfo Baratta della sezione AIA di Rossano sotto un cielo sereno e davanti ad almeno 900 spettatori, con nutrita rappresentanza della tifoseria chioggiotta che ha dato spettacolo fin dall’avvicinamento al campo.
Parte molto bene la squadra ospite: al 2° tira Djurić, alza in angolo Cabras; sugli sviluppi del corner, Ostojić di testa mette fuori. Un minuto dopo è Gerthoux a involarsi in contropiede: il diagonale del velocissimo numero 11 si perde di poco a lato della porta di Cabras. Un appoggio imperfetto di Giacomo Boscolo Palo serve gli avanti di casa, ma il portiere lagunare si rifà distendendosi sul diagonale di Nobile e negandogli la gioia del goal.
Cresce l’Adriese soprattutto con lo sfondamento a destra, dove giocano i vari Beltrame (migliore in campo), Mantovani e anche Lauria: due colpi di testa mancati da Aliù e un salvataggio di Cuomo in anticipo, inframmezzati dalla sostituzione testuale di Ballarin con Granziera. Il neoentrato si dispone da terzino destro, Cuomo scala in difesa e Martino viene liberato lungo l’out destro. Un colpo di testa sbilenco di Djurić, sempre da calcio d’angolo, e una discesa di Mantovani che si infrange tra le braccia di Boscolo Palo segnano la fine di un primo tempo piacevole ed equilibrato.
Il secondo inizia con il goal del cecchino Aliù al 49°: Beltrame scappa ad Ostojić (non di rado fuori posizione), cross perfetto e il centravanti di origine albanese sceglie il tempo meglio di Granziera, insaccando da pochi passi. Blande proteste chioggiotte al 52° per un presunto intervento di Pagan su Martino, nel prosieguo dell’azione Djurić calcia a lato. L’Adriese legittima il vantaggio con un secco tiro di Nobile che colpisce il palo al 54°.
Tre minuti più tardi tutto lo stadio applaude Giacomo Marangon che subentra a Baccolo per calciare sùbito una punizione senza esito. Attacca ancora l’Union Clodiense, al 62° la palla smanacciata da Cabras arriva a Gerthoux che calcia a colpo sicuro ma la palla è controllata prima della linea di porta da uno dei tanti difensori piazzati. La direzione di gara ha lasciato a desiderare, specie quando non vede l’affossamento di Broso a metà campo e anzi gli fischia un calcio di punizione contro.
Marangon prova tre volte a cercare il centravanti calabrese con traversoni dalla trequarti, ma i colpi di testa del numero 9 in torsione escono senza creare pensieri a Cabras. Al 73° il goal di Lauria, contestato dagli ospiti: il fantasista di casa si ritrova da solo davanti a Boscolo Palo e lo batte con un pallonetto sul quale niente può fare la disperata corsa di Martino. Azione convulsa nel finale con tanti tentativi clodiensi di trovare uno spiraglio, che invece rinviene l’Adriese lanciando in contropiede Lauria, solissimo eppure in grado di farsi rimontare dalla difesa in maglia bianca. Il finale è tutto per la festa casalinga, e per il rammarico avversario.
Le pagelle dei granata:
Boscolo Palo 6.5: non ha colpe sui goal e para con sicurezza almeno due volte, uscendo sempre con proprietà. Un suo rinvio poco vigoroso nel primo tempo ha rischiato di creare problemi, ma sempre lui li ha risolti parando il tiro di Nobile.
Martino 6: solita grinta e generosità, copre anche tre ruoli durante il match e cerca di crossare palloni utili. Purtroppo in mezzo all'area adriese nessuno anticipa i difensori locali.
Ostojić 5: continua a palesare difficoltà sulla fascia sinistra (non la sua), e vi aggiunge del proprio con l'avanzare e il dover poi rincorrere. L'ombra del giocatore preciso ammirato sulla fascia destra. Di Beltrame si ricorderà a lungo.
Ballarin s.v.: la sua partita dura solo 18 minuti per via della contrattura muscolare (Dal 18° Granziera 5.5: sbaglia qualche anticipo, prova a salire ma senza operare cross giocabili. Aliù ha buon gioco nei suoi confronti durante il primo goal).
Pastorelli 5.5: Aliù è un "cliente" assai problematico, specie sul gioco aereo. Anche in questo caso un paio di anticipi e rinvii non perfetti avrebbero potuto mettere in difficoltà la porta. Ricordiamo sue domeniche migliori.
Erman 6: in combutta con Djurić strappa palloni nel primo tempo e cerca come al solito di giocarla in verticale, oltre al consueto apporto nelle palle da fermo. Viene sostituito al 58°, con qualche perplessità: avrebbe potuto essere ancora utile. (Tattini 5.5: si piazza a destra ma non si vede praticamente mai. Da uno come lui ci si attende di più, dopo il promettente avvio di campionato).
Baccolo 5: messo in campo dall'inizio un po' a sorpresa, non riesce a trovare la posizione né a favorire gli inserimenti di Martino. Poi arretra, e viene chiamato in causa solo per fare da sponda sui calci di punizione dalla trequarti. (Marangon 6: si è allenato una sola volta ed è sceso in campo per onor di firma, risultando comunque prezioso anche per il timore che incute in avversari che lo conoscono bene. Siamo certi che il ritorno ad Adria lo aveva sognato differente, e noi con lui).
Djurić 7: il migliore dei suoi. Parte a razzo, travolge tutto quello che incontra, tira e lancia, raddoppia in marcatura oltre al solito contributo davanti la difesa. Cala alla distanza ma la sua prestazione resta convincente.
Broso 5: probabilmente è ancora a corto di condizione e sicuramente è isolatissimo (il 4-3-3 resta sulla carta trasformandosi in 4-5-1 o 4-4-2), ma sbaglia tutto quello che può sbagliare, sia nei colpi di testa che nelle rare sponde. Prende falli che l'arbitro non vede, ma non può bastare a giustificare prove incolori e interlocutorie. Che sia l'unico centravanti in rosa, peraltro, è cosa nota.
Cuomo 6: dislocato tra il ruolo di interno a centrocampo e quello di centrale difensivo, sbroglia qualche minaccia e verticalizza da regista. Qualche errore di misura non inficia il giudizio di piena sufficienza.
Gerthoux 6: assai veloce, già al 2° minuto può andare a rete ma il suo diagonale si spegne a lato di pochissimo. Ha un'altra occasione nella ripresa, sventata sulla linea. Almeno tiene impegnata la difesa e ci prova: giocasse più centrale e vicino alla porta...
Vittadello 5.5: poco coraggiosa la formazione iniziale al cospetto di un avversario dipinto come non irresistibile in difesa, testuale anche la sostituzione di Ballarin con Granziera (a mente fredda avrebbe valutato anche lo spostamento del baricentro in avanti). Cambia qualche carta in tavola ma con risultati intermittenti. Checché ne dica, ha bisogno di un centravanti da goal e di un giocatore specifico per la fascia sinistra difensiva.
Adriese: Cabras 6, Mantovani 6.5, Vecchi 6, Boscolo Berto 6, Pagan 6, Scarparo 6, Beltrame 7.5, Lo Sicco 6.5, Aliù 6.5, Lauria 7, Nobile 6.5 (Pandiani 6, Busetto 6, Parolin s.v., Tagliapietra s.v. Florian s.v.). Allenatore Tiozzo 6.
L'arbitro Baratta 5.5: adopera a volte due pesi e due misure per i falli, quando non sanziona quello su Broso ma la sua ripartenza del gioco. Dubbi sul fallo nei confronti di Djurić e sul possibile fuorigioco nell'occasione del secondo goal.
Lo stadio Bettinazzi: mostra tutti i suoi anni nei gradoni assiepati, nella pista d'atletica che fa vedere i giocatori quasi in miniatura, nel sostegno al centro della tribuna centrale. Ristoro minimale, servizi igienici diversificati (ma mancava il sapone). Ospiti ammassati in una tribunetta dall'altro lato, ma c'è l'idea che abbiano fatto entrare in campo -e alle reti- più spettatori del dovuto. Bene il parcheggio ospiti, in tanti si sono serviti di quello del centro commerciale Il Porto dall'altro lato di via Chieppara. Campo che necessita di interventi.
sabato 19 ottobre 2019
ADRIESE-UNION CLODIENSE QUEST'ANNO È MOLTO PIÙ CHE UN DERBY: ULTIME DAL CAMPO E ISTRUZIONI PER L'ESODO LAGUNARE
Arriva il giorno della partita forse più sentita dagli sportivi chioggiotti, quella contro l'Adriese. Sarà la vicinanza geografica, sarà l'aria dell'alta classifica che "in" Adria si respira da anni, saranno i tanti ex per parte (Ballarin, Marangon, Martino, nello staff Dario Penzo e Ivano Rossetti) e l'ossatura chioggiotta della squadra polesana -con l'allenatore Luca Tiozzo e i giocatori Michael Pagan e Davide Boscolo Berto, mentre adriese è il terzino Biolcati a disposizione di mister Vittadello- ma quella in programma domenica allo stadio Bettinazzi non è una partita come le altre, e non può esserlo. Si affrontano due formazioni che non fanno mistero delle proprie ambizioni, anche se una -l'Union Clodiense- sta facendo della forza difensiva un asset che la porta a essere imbattuta da marzo, l'altra (quella di casa) alterna grandi goleade a svarioni preoccupanti. In ogni caso il match diretto dall'arbitro Adolfo Baratta di Rossano si annuncia, se non spettacolare a prescindere, sicuramente intenso e assai partecipato.
Tutte le circostanze di cui sopra, infatti, spingono all'esodo di massa della tifoseria lagunare -organizzata o meno- verso lo stadio di Adria. Gli ultras della curva De Paolis si ritroveranno alle ore 13.15 nel consueto piazzale della stazione di Chioggia, con gli altri l'appuntamento sarà alle 14 nel parcheggio che la società del presidente Scantamburlo ha assegnato agli ospiti: anche l'ingresso sarà differenziato, e preventivamente comunicato al sodalizio avversario. Per chi deciderà di muovere in treno, la corsa utile parte da Chioggia alle 13.35 per raggiungere Adria alle 14.13: lo stadio dista circa 25 minuti a piedi attraversando il centro della città polesana.
Sul fronte formazione, purtroppo un colpo alla schiena rischia di mettere fuori causa -almeno dal primo minuto- il grande ex Giacomo Marangon, che negli ultimi anni ha bucato spesso e volentieri la porta chioggiotta. Nelle intenzioni, Jack dovrebbe iniziare dalla panchina per poi eventualmente disputare parte del secondo tempo ove ce ne fosse il bisogno: ha infatti un solo allenamento alle spalle durante la settimana. Anche Francesco Gerthoux aveva subìto un infortunio, ma nelle ultime ore è venuto riassorbendosi spalancando un discreto ottimismo riguardo il suo utilizzo dal primo minuto. Per il resto lo schieramento iniziale riprenderà quello che si è ben battuto contro la Luparense, col solo dubbio tra Perrotti e Tattini quale spalla di Broso in attacco. Quindi Giacomo Boscolo Palo in porta, Granziera, Ballarin, Cuomo, Ostojić in difesa, Djurić ed Erman a centrocampo, Martino e Gerthoux alle ali, e appunto Broso con uno fra Perrotti e Tattini davanti. Nel caso fosse risparmiato anche Gerthoux ci sarebbe spazio per Christian Duse con il 4-3-3 e il probabile avanzamento del jolly Martino.
In casa Adriese l'allenatore "locale" Luca Tiozzo Peschiero dovrà fare a meno del difensore Meneghello che sarà sostituito da Scarparo o Alfano. Per il resto dispone di una corazzata sbilanciata in avanti con Lauria, Florian, Nobile, Pandiani che si sono aggiunti ad Aliù e Beltrame già in rosa; a centrocampo l'esperienza di Lo Sicco accompagna le geometrie del capitano Pagan, in difesa il punto fermo è Boscolo Berto affiancato da uno stuolo di giovani. Una buona impressione hanno destato, in campionato e coppa, i portieri Cabras e Demalija. Ma soprattutto molto può fare il carisma del tecnico ex Matelica e la sua volontà di dare un dispiacere sportivo alla squadra della propria città. Sugli spalti sarà battaglia di cori, di numeri e di calore, in campo nessuno si tirerà indietro: è Adriese-Union Clodiense, e per qualcuno alla fine potrebbe risuonare "l'ave".
Tutte le circostanze di cui sopra, infatti, spingono all'esodo di massa della tifoseria lagunare -organizzata o meno- verso lo stadio di Adria. Gli ultras della curva De Paolis si ritroveranno alle ore 13.15 nel consueto piazzale della stazione di Chioggia, con gli altri l'appuntamento sarà alle 14 nel parcheggio che la società del presidente Scantamburlo ha assegnato agli ospiti: anche l'ingresso sarà differenziato, e preventivamente comunicato al sodalizio avversario. Per chi deciderà di muovere in treno, la corsa utile parte da Chioggia alle 13.35 per raggiungere Adria alle 14.13: lo stadio dista circa 25 minuti a piedi attraversando il centro della città polesana.
Sul fronte formazione, purtroppo un colpo alla schiena rischia di mettere fuori causa -almeno dal primo minuto- il grande ex Giacomo Marangon, che negli ultimi anni ha bucato spesso e volentieri la porta chioggiotta. Nelle intenzioni, Jack dovrebbe iniziare dalla panchina per poi eventualmente disputare parte del secondo tempo ove ce ne fosse il bisogno: ha infatti un solo allenamento alle spalle durante la settimana. Anche Francesco Gerthoux aveva subìto un infortunio, ma nelle ultime ore è venuto riassorbendosi spalancando un discreto ottimismo riguardo il suo utilizzo dal primo minuto. Per il resto lo schieramento iniziale riprenderà quello che si è ben battuto contro la Luparense, col solo dubbio tra Perrotti e Tattini quale spalla di Broso in attacco. Quindi Giacomo Boscolo Palo in porta, Granziera, Ballarin, Cuomo, Ostojić in difesa, Djurić ed Erman a centrocampo, Martino e Gerthoux alle ali, e appunto Broso con uno fra Perrotti e Tattini davanti. Nel caso fosse risparmiato anche Gerthoux ci sarebbe spazio per Christian Duse con il 4-3-3 e il probabile avanzamento del jolly Martino.
In casa Adriese l'allenatore "locale" Luca Tiozzo Peschiero dovrà fare a meno del difensore Meneghello che sarà sostituito da Scarparo o Alfano. Per il resto dispone di una corazzata sbilanciata in avanti con Lauria, Florian, Nobile, Pandiani che si sono aggiunti ad Aliù e Beltrame già in rosa; a centrocampo l'esperienza di Lo Sicco accompagna le geometrie del capitano Pagan, in difesa il punto fermo è Boscolo Berto affiancato da uno stuolo di giovani. Una buona impressione hanno destato, in campionato e coppa, i portieri Cabras e Demalija. Ma soprattutto molto può fare il carisma del tecnico ex Matelica e la sua volontà di dare un dispiacere sportivo alla squadra della propria città. Sugli spalti sarà battaglia di cori, di numeri e di calore, in campo nessuno si tirerà indietro: è Adriese-Union Clodiense, e per qualcuno alla fine potrebbe risuonare "l'ave".
mercoledì 16 ottobre 2019
RICCARDO BOSCOLO CHIO, CENTROCAMPISTA 17ENNE DELL'INTER, CONVOCATO DALLA NAZIONALE ITALIANA PER I MONDIALI UNDER 17
C'è anche Riccardo Boscolo Chio, 17enne centrocampista chioggiotto dell'Inter, fra i convocati dall'allenatore Carmine Nunziata per i campionati mondiali Under 17 che si svolgeranno dalla fine di ottobre in Brasile. L'atleta lagunare, perno delle giovanili nerazzurre con le quali ha vinto scudetti, trofei e premi individuali, si è nuovamente aggregato alla rappresentativa azzurra per il pre-ritiro di Cesenatico, dopo un serio infortunio (lesione del legamento crociato) incorsogli lo scorso gennaio. La partenza per Brasilia avverrà la prossima settimana: la prima partita dei mondiali è fissata per lunedì 28 ottobre a Gama contro le isole Salomone, quindi gli incontri con Paraguay e Messico. Riccardo Boscolo Chio è il primo giocatore chioggiotto a disputare i campionati mondiali di calcio: di lui, dieci mesi fa, aveva parlato benissimo anche il giornalista sportivo (già a Mediaset) Carlo Pellegatti, che aveva accomunato Riccardo al romanista Zaniolo, ora già in Nazionale A.
domenica 13 ottobre 2019
UNION CLODIENSE, UN'ALTRA SETTIMANA DA IMBATTUTA: CON LA LUPARENSE È 1-1, GOAL DA CINETECA DI GRANZIERA
Già a metà ottobre la classifica, le ambizioni, il trend e lo spirito avevano suggerito che Union Clodiense-Luparense fosse già una potenziale partita dell’anno. Il clima in città era caldo da almeno una settimana e per le due squadre si è trattato di un esame di maturità davanti a un migliaio di spettatori: il punteggio finale di 1-1 rispecchia i valori in campo, la consapevolezza del proprio ruolo e della forza dell’avversario. E se gli ospiti hanno da recriminare per un rigore assai probabile non concesso dall’arbitro bergamasco Frosi al 94° per un’intercettazione col braccio di Granziera sulla conclusione di Beccaro, i padroni di casa avevano già pregustato un esito pieno quando lo stesso terzino destro al 67° da 25 metri ha sfoderato una conclusione sensazionale, di destro al volo, che si è infranta sotto l’incrocio dei pali alla sinistra di Burigana. Un goal da far venire giù lo stadio stracolmo, da raccontare per generazioni specie se chi lo ha realizzato è un difensore; non è però stato sufficiente ai granata per strappare l’intera posta, dal momento che il capocannoniere Pittarello all’83° ha trasformato di testa un calcio d’angolo battuto da Pedrelli, saltando con ottima scelta di tempo e restando in aria i secondi sufficienti per schiacciare il pallone alle spalle di Boscolo Palo. Giusto così, si diceva: entrambe le compagini restano in scia del Cartigliano e saranno chiamate la prossima domenica a un’ulteriore prova d’alta quota rispettivamente ad Adria (l’Union Clodiense) e a Campodarsego l’undici di mister Cunico.
Al via il tecnico lagunare Mario Vittadello schiera Boscolo in porta, Granziera, Ballarin, Cuomo e Ostojić in difesa, Martino, Djurić, Erman e Gerthoux a centrocampo, Broso e Marangon di punta. In panchina Bedendo, Pupa, Biolcati, Pastorelli, Duse, Vianello, Baccolo, Tattini, Perrotti. Dal canto suo l’allenatore padovano manda in campo Burigana, Busetto, Seno, Scapin, Beccaro, Salviato, Pedrelli, Zane, Pittarello, Petrilli, della Vedova. Tra le riserve Guernier, Calone, Chajari, Donadello, Cenetti, Calgaro, Speziale, Mammetti, Gashi. Il match è arbitrato da Matteo Frosi della sezione AIA di Treviglio, sotto un cielo con foschia e davanti a non meno di 900 spettatori. Nella gradinata est, tra le file degli ultras, compare una nuova bandiera che immortala Franco de Paolis, presidente della rinascita negli anni Ottanta.
La partita tarda a decollare, dato l'atteggiamento guardingo di due undici assai solidi. A parte un pregevole filtrante di Erman per Martino e un paio di incursioni sulla destra di Fabio Busetto, giocatore di Pellestrina supportato dai propri fan personali, la prima azione vagamente pericolosa avviene al 17° con un punizione per la Luparense dalla trequarti sinistra dell'area d'attacco: tira Zane teso, ci arriva Salviato ma manda alto da posizione decentrata. Un minuto più tardi risponde Martino che serve Broso, il quale anziché tirare cerca il filtrante per l’inserimento di Gerthoux, ma troppo lungo. L’inerzia non si schioda: Djurić recupera ottimamente una serie di palloni davanti la difesa, uno di questi diventa lancio lungo per Broso, anticipato dal portiere Burigana.
Gli ospiti cercano molto gli scambi lungo le fasce e il finale del primo tempo, al pari del numero crescente dei calci d’angolo, è tutto rossoblu: un’azione convulsa al 39° porta prima al tiro Busetto (Boscolo si salva di piede sul diagonale), poi Ballarin a liberare l’area in acrobazia. Quindi Pittarello salta lo stesso capitano granata, va sul fondo ma prima Erman e poi Cuomo limitano i danni a pochi passi dalla porta. Indi Scapin -prestazione molto buona, in una veste più arretrata rispetto a quella che gli si conosceva, aiutato da Zane già suo compagno di squadra a Campodarsego- calcia da fuori sugli sviluppi di uno dei corner, ma la palla finisce a lato non di molto. La fine del primo tempo arriva provvida a riordinare le idee e a ritemprare le energie dopo tanti tackle e intensità: appena meglio la Luparense, se non altro per il numero degli angoli che stranamente vede la squadra chioggiotta concludere a zero.
il goal di Granziera:
Al rientro dagli spogliatoi l’Union Clodiense appare più convinta di prima: Marangon conquista una punizione dal limite e la calcia mandando fuori di pochissimo, poi lancia Gerthoux in contropiede. Anche la Luparense ci prova da fermo con Salviato a fil di palo, ma è ottima la risposta di Boscolo che toglie il fendente dalla porta al 52°. Letteralmente dal cielo piove al 67° il goal di Granziera: azione da fallo laterale, rinvia la difesa ospite ma c’è Djurić che spizza di testa per il gran tiro al volo del terzino che si insacca agli incroci. Esplode la gradinata e anche la tribuna centrale, per una rete capace di dare senso a una partita e a una parte di stagione. Tutto è così importante, questa domenica allo stadio.
E ovviamente i padovani non ci stanno: cross dalla destra di Pedrelli, Pittarello di testa mette alto. Poi lo stesso centravanti -meritatamente capocannoniere del torneo- con un gioco di gambe ipnotizza Ostojić e Cuomo liberando il neoentrato Speziale, ma il pallone è respinto in angolo. Batte Pedrelli e Pittarello resta in aria quel frangente che gli serve per mettere fuori tempo la difesa chioggiotta e schiacciare alle spalle di Boscolo. A questo punto le forze vengono meno -Broso e Marangon evanescenti per questioni di forma dopo i rispettivi rientri- e la Luparense prova a non accontentarsi con Gashi che si accentra e tira (para a terra Boscolo), così come la squadra in maglia bianca che va al tiro con Duse su punizione, e per poco non sorprende Burigana.
Ma è al 94° che la partita potrebbe avere l’ultima e decisiva svolta: tracciante di Gashi a infilare per Beccaro che si invola verso il fondo, sull’uscita di Boscolo l’albanese cerca di provocare un autogoal rimettendo in mezzo ma la palla incoccia probabilmente sul braccio di Granziera e resta in campo. Protestano i rossoblu e i loro tifosi al seguito, ma Frosi lascia correre e fischia la fine con un po’ di amaro in bocca da ambo le parti. Negli spogliatoi l’allenatore Cunico e il bomber di giornata offrono versioni discordanti riguardo l’ammissione di responsabilità relativa al possibile rigore, mentre mister Vittadello concorda sull’effettiva giustezza del punteggio di parità e riguardo la consistenza delle ambizioni delle due contendenti. Domenica ad Adria l’Union Clodiense comprenderà una volta di più di quale pasta è fatta: intanto si gode un’altra settimana da imbattuta.
Le pagelle dei granata:
Boscolo Palo 6.5: sventa con profitto il diagonale di Busetto e la punizione di Salviato, mostrando la solita, giovane e positiva sfrontatezza nelle uscite. Nonostante fosse protetto come al solito dalla difesa arcigna, ha dovuto darsi da fare e ne è uscita la sua miglior prova.
Granziera 7.5: sarebbe già da 6.5 per l'impegno costante sulla ritrovata fascia destra, gli scambi con Martino, gli interventi di testa. Poi arriva il goal che tutti sognano di poter segnare, e il voto in più è doveroso. Nel finale la tocca probabilmente di braccio, ma non cambia. (Pastorelli s.v.)
Ostojić 6: recuperato in extremis dopo i dolori al piede e i pochi allenamenti, viene dirottato a sinistra dove nel primo tempo perde di frequente la posizione, avanzando e dovendo rincorrere. Si registra nella ripresa, sistemandosi e chiudendo per ripartire. Rende meglio da "2".
Ballarin 6.5: perde un pallone per istinto verso l'anticipo e per poco Pittarello lo castiga. Ma resta forse l'unico mezzo svarione in tutti i 90 minuti, trapuntati dai consueti interventi e letture della partita con un carisma di cui si accorgono per primi i compagni di squadra.
Cuomo 6.5: riportato al centro della difesa, non ha per niente disimparato il suo "antico" mestiere. Sbroglia situazioni scabrose sia di testa che di piede, e prova la fortuna nei rari calci di punizione a spiovere dalle fasce. Pittarello gli prende il tempo e può fare ben poco.
Erman 6.5: strappa i palloni agli avversari e li rilancia con tigna e pulita gemetria. Uscire alla pari dal match con Zane e Scapin è un segno di merito, e se la Luparense è stata meno pericolosa del temuto lo si deve anche a lui e a Djurić, il fosforo e il motore di questa squadra.
Martino 6: parte avanzato ma pronto a coprire gli scambi con Granziera, talvolta si accentra a fare l'interno ma sempre rispettando le consegne del 4-4-2. Mette in mezzo un paio di cross interessanti, ma ha gli occhi degli avversari addosso, che lo limitano con concentrazione.
Djurić 7: sradica letteralmente dai piedi altrui alcuni potenziali pericoli, e spinge avanti il pallone con l'avvertenza a non sprecarne uno e magari a prendere qualche fallo utile per le palle inattive. Dalla sua crescita di diesel, come nello scorso girone di ritorno, dipende molto.
Broso 6: fa a sportellate per tutto il primo tempo, anche arretrando a fare da torre per gli inserimenti di Marangon e Gerthoux. Si disimpegna bene anche con i piedi, per gli assist più che per i tiri. Nella ripresa cala fisicamente (era al rientro) ma resta in campo fino alla fine.
Marangon 6: nel primo tempo non si vede granché dal momento che è marcato a vista da uno o due uomini. Gira al largo e prova a fare il rifinitore, entrando con ben altro piglio all'inizio della ripresa. Poi finisce la benzina ma rimane perché può sempre inventare qualcosa.
Gerthoux 6: alterna dribbling e volate a leggere amnesie con o senza pallone. Appare fragile al cospetto di una difesa fisica come quella della Luparense, mette in mezzo un paio di cross bassi ma non è nella sua miglior giornata. (Duse 6: entra per dare equilibrio dopo il goal e ci riesce, affiancando Djurić davanti la difesa. Sfiora il goal su punizione).
Vittadello 6.5: consapevole della forza dei rivali, li imbriglia nel 4-4-2 su due linee. Chiede di intercettare le seconde palle ma non sempre i suoi lo assecondano. Bene il rilancio di Granziera a destra e di Cuomo in difesa. Nel finale forse poteva cambiare le punte esauste.
Luparense: Burigana 6, Busetto 6.5, Seno 6, Scapin 7, Beccaro 6.5, Salviato 6.5, Pedrelli 6.5, Zane 6.5, Pittarello 7, Petrilli 6.5, della Vedova 6 (Calone s.v., Cenetti 6, Speziale 7, Gashi 6.5). Allenatore Cunico 6.5.
l'arbitro Frosi 5.5: fino al 94° non sbaglia quasi niente, lasciando correre un filo più del necessario. Ma probabilmente il braccio di Granziera intercetta il cross di Beccaro e quindi sarebbe stato da fischiare il rigore (nella permanenza dei dubbi sull'effettivo contatto con il braccio o il torace). Meglio per l'Union Clodiense...
Al via il tecnico lagunare Mario Vittadello schiera Boscolo in porta, Granziera, Ballarin, Cuomo e Ostojić in difesa, Martino, Djurić, Erman e Gerthoux a centrocampo, Broso e Marangon di punta. In panchina Bedendo, Pupa, Biolcati, Pastorelli, Duse, Vianello, Baccolo, Tattini, Perrotti. Dal canto suo l’allenatore padovano manda in campo Burigana, Busetto, Seno, Scapin, Beccaro, Salviato, Pedrelli, Zane, Pittarello, Petrilli, della Vedova. Tra le riserve Guernier, Calone, Chajari, Donadello, Cenetti, Calgaro, Speziale, Mammetti, Gashi. Il match è arbitrato da Matteo Frosi della sezione AIA di Treviglio, sotto un cielo con foschia e davanti a non meno di 900 spettatori. Nella gradinata est, tra le file degli ultras, compare una nuova bandiera che immortala Franco de Paolis, presidente della rinascita negli anni Ottanta.
La partita tarda a decollare, dato l'atteggiamento guardingo di due undici assai solidi. A parte un pregevole filtrante di Erman per Martino e un paio di incursioni sulla destra di Fabio Busetto, giocatore di Pellestrina supportato dai propri fan personali, la prima azione vagamente pericolosa avviene al 17° con un punizione per la Luparense dalla trequarti sinistra dell'area d'attacco: tira Zane teso, ci arriva Salviato ma manda alto da posizione decentrata. Un minuto più tardi risponde Martino che serve Broso, il quale anziché tirare cerca il filtrante per l’inserimento di Gerthoux, ma troppo lungo. L’inerzia non si schioda: Djurić recupera ottimamente una serie di palloni davanti la difesa, uno di questi diventa lancio lungo per Broso, anticipato dal portiere Burigana.
Gli ospiti cercano molto gli scambi lungo le fasce e il finale del primo tempo, al pari del numero crescente dei calci d’angolo, è tutto rossoblu: un’azione convulsa al 39° porta prima al tiro Busetto (Boscolo si salva di piede sul diagonale), poi Ballarin a liberare l’area in acrobazia. Quindi Pittarello salta lo stesso capitano granata, va sul fondo ma prima Erman e poi Cuomo limitano i danni a pochi passi dalla porta. Indi Scapin -prestazione molto buona, in una veste più arretrata rispetto a quella che gli si conosceva, aiutato da Zane già suo compagno di squadra a Campodarsego- calcia da fuori sugli sviluppi di uno dei corner, ma la palla finisce a lato non di molto. La fine del primo tempo arriva provvida a riordinare le idee e a ritemprare le energie dopo tanti tackle e intensità: appena meglio la Luparense, se non altro per il numero degli angoli che stranamente vede la squadra chioggiotta concludere a zero.
il goal di Granziera:
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Al rientro dagli spogliatoi l’Union Clodiense appare più convinta di prima: Marangon conquista una punizione dal limite e la calcia mandando fuori di pochissimo, poi lancia Gerthoux in contropiede. Anche la Luparense ci prova da fermo con Salviato a fil di palo, ma è ottima la risposta di Boscolo che toglie il fendente dalla porta al 52°. Letteralmente dal cielo piove al 67° il goal di Granziera: azione da fallo laterale, rinvia la difesa ospite ma c’è Djurić che spizza di testa per il gran tiro al volo del terzino che si insacca agli incroci. Esplode la gradinata e anche la tribuna centrale, per una rete capace di dare senso a una partita e a una parte di stagione. Tutto è così importante, questa domenica allo stadio.
E ovviamente i padovani non ci stanno: cross dalla destra di Pedrelli, Pittarello di testa mette alto. Poi lo stesso centravanti -meritatamente capocannoniere del torneo- con un gioco di gambe ipnotizza Ostojić e Cuomo liberando il neoentrato Speziale, ma il pallone è respinto in angolo. Batte Pedrelli e Pittarello resta in aria quel frangente che gli serve per mettere fuori tempo la difesa chioggiotta e schiacciare alle spalle di Boscolo. A questo punto le forze vengono meno -Broso e Marangon evanescenti per questioni di forma dopo i rispettivi rientri- e la Luparense prova a non accontentarsi con Gashi che si accentra e tira (para a terra Boscolo), così come la squadra in maglia bianca che va al tiro con Duse su punizione, e per poco non sorprende Burigana.
Ma è al 94° che la partita potrebbe avere l’ultima e decisiva svolta: tracciante di Gashi a infilare per Beccaro che si invola verso il fondo, sull’uscita di Boscolo l’albanese cerca di provocare un autogoal rimettendo in mezzo ma la palla incoccia probabilmente sul braccio di Granziera e resta in campo. Protestano i rossoblu e i loro tifosi al seguito, ma Frosi lascia correre e fischia la fine con un po’ di amaro in bocca da ambo le parti. Negli spogliatoi l’allenatore Cunico e il bomber di giornata offrono versioni discordanti riguardo l’ammissione di responsabilità relativa al possibile rigore, mentre mister Vittadello concorda sull’effettiva giustezza del punteggio di parità e riguardo la consistenza delle ambizioni delle due contendenti. Domenica ad Adria l’Union Clodiense comprenderà una volta di più di quale pasta è fatta: intanto si gode un’altra settimana da imbattuta.
Le pagelle dei granata:
Boscolo Palo 6.5: sventa con profitto il diagonale di Busetto e la punizione di Salviato, mostrando la solita, giovane e positiva sfrontatezza nelle uscite. Nonostante fosse protetto come al solito dalla difesa arcigna, ha dovuto darsi da fare e ne è uscita la sua miglior prova.
Granziera 7.5: sarebbe già da 6.5 per l'impegno costante sulla ritrovata fascia destra, gli scambi con Martino, gli interventi di testa. Poi arriva il goal che tutti sognano di poter segnare, e il voto in più è doveroso. Nel finale la tocca probabilmente di braccio, ma non cambia. (Pastorelli s.v.)
Ostojić 6: recuperato in extremis dopo i dolori al piede e i pochi allenamenti, viene dirottato a sinistra dove nel primo tempo perde di frequente la posizione, avanzando e dovendo rincorrere. Si registra nella ripresa, sistemandosi e chiudendo per ripartire. Rende meglio da "2".
Ballarin 6.5: perde un pallone per istinto verso l'anticipo e per poco Pittarello lo castiga. Ma resta forse l'unico mezzo svarione in tutti i 90 minuti, trapuntati dai consueti interventi e letture della partita con un carisma di cui si accorgono per primi i compagni di squadra.
Cuomo 6.5: riportato al centro della difesa, non ha per niente disimparato il suo "antico" mestiere. Sbroglia situazioni scabrose sia di testa che di piede, e prova la fortuna nei rari calci di punizione a spiovere dalle fasce. Pittarello gli prende il tempo e può fare ben poco.
Erman 6.5: strappa i palloni agli avversari e li rilancia con tigna e pulita gemetria. Uscire alla pari dal match con Zane e Scapin è un segno di merito, e se la Luparense è stata meno pericolosa del temuto lo si deve anche a lui e a Djurić, il fosforo e il motore di questa squadra.
Martino 6: parte avanzato ma pronto a coprire gli scambi con Granziera, talvolta si accentra a fare l'interno ma sempre rispettando le consegne del 4-4-2. Mette in mezzo un paio di cross interessanti, ma ha gli occhi degli avversari addosso, che lo limitano con concentrazione.
Djurić 7: sradica letteralmente dai piedi altrui alcuni potenziali pericoli, e spinge avanti il pallone con l'avvertenza a non sprecarne uno e magari a prendere qualche fallo utile per le palle inattive. Dalla sua crescita di diesel, come nello scorso girone di ritorno, dipende molto.
Broso 6: fa a sportellate per tutto il primo tempo, anche arretrando a fare da torre per gli inserimenti di Marangon e Gerthoux. Si disimpegna bene anche con i piedi, per gli assist più che per i tiri. Nella ripresa cala fisicamente (era al rientro) ma resta in campo fino alla fine.
Marangon 6: nel primo tempo non si vede granché dal momento che è marcato a vista da uno o due uomini. Gira al largo e prova a fare il rifinitore, entrando con ben altro piglio all'inizio della ripresa. Poi finisce la benzina ma rimane perché può sempre inventare qualcosa.
Gerthoux 6: alterna dribbling e volate a leggere amnesie con o senza pallone. Appare fragile al cospetto di una difesa fisica come quella della Luparense, mette in mezzo un paio di cross bassi ma non è nella sua miglior giornata. (Duse 6: entra per dare equilibrio dopo il goal e ci riesce, affiancando Djurić davanti la difesa. Sfiora il goal su punizione).
Vittadello 6.5: consapevole della forza dei rivali, li imbriglia nel 4-4-2 su due linee. Chiede di intercettare le seconde palle ma non sempre i suoi lo assecondano. Bene il rilancio di Granziera a destra e di Cuomo in difesa. Nel finale forse poteva cambiare le punte esauste.
Luparense: Burigana 6, Busetto 6.5, Seno 6, Scapin 7, Beccaro 6.5, Salviato 6.5, Pedrelli 6.5, Zane 6.5, Pittarello 7, Petrilli 6.5, della Vedova 6 (Calone s.v., Cenetti 6, Speziale 7, Gashi 6.5). Allenatore Cunico 6.5.
l'arbitro Frosi 5.5: fino al 94° non sbaglia quasi niente, lasciando correre un filo più del necessario. Ma probabilmente il braccio di Granziera intercetta il cross di Beccaro e quindi sarebbe stato da fischiare il rigore (nella permanenza dei dubbi sull'effettivo contatto con il braccio o il torace). Meglio per l'Union Clodiense...
sabato 12 ottobre 2019
ARRIVA IL GIORNO DI UNION CLODIENSE-LUPARENSE: GRANDE ATTESA IN CITTÀ PER LO SCONTRO AL VERTICE IN UN AMBIENTE CALDO
A memoria, nei tempi recenti, non c'era mai stato tanta attesa in città per una partita rispetto all'incontro che domenica 13 ottobre vedrà protagoniste l'Union Clodiense Chioggia Sottomarina e la Luparense. Striscioni degli ultras in vari luoghi della città, hype e "fomento" negli spazi online dedicati alla serie D, stamane addirittura l'incitamento a bordo campo dello stadio di allenamento a Ca' Lino con i fumogeni che (purtroppo) in gradinata sono proibiti: allo stadio Aldo e Dino Ballarin è previsto il pubblico delle grandi occasioni, non solo da parte locale ma anche in arrivo da San Martino di Lupari. La squadra padovana, seconda in classifica, precede i lagunari di due lunghezze: il match ha tutta l'aria di uno scontro al vertice come da tempo non si respirava. Complice la graduatoria, certo, ma anche lo status di imbattuta della squadra allenata da Mario Vittadello, le buone prestazione nei secondi tempi delle ultime due trasferte, la fiducia crescente dell'ambiente e dei giocatori.
Il tecnico recupera il centravanti Antonio Broso e, in extremis, il terzino Alex Ostojić che aveva sofferto di una forte contusione a un dito del piede già durante la partita di Belluno: in settimana non si è allenato quasi mai assieme alla squadra, ma tutto lascia intendere che domani sarà a disposizione. Dovesse essere così, la formazione potrebbe ricalcare quella scesa in campo a Belluno, con la sola differenza di Broso che prende il posto di un Tattini comunque con il ginocchio gonfio. Dovrebbero quindi scendere in campo Giacomo Boscolo Palo in porta, Ostojić, Ballarin, Pastorelli e Martino in difesa, Cuomo, Djurić ed Erman a centrocampo, Gerthoux e Marangon a convergere e assistere il centravanti Broso in attacco. L'umore è alto anche per l'impresa della squadra juniores che oggi ha vinto a Campodarsego con rete di Emanuele Scarpa: alcuni dei ragazzi di Bernardi saranno in panchina anche al Ballarin. La raccomandazione è di iniziare meglio di come avvenuto a Sant'Ambrogio e Belluno, dove il primo tempo è stato in pratica concesso agli avversari; importanti saranno come sempre gli schemi per le palle inattive, che già più volte hanno premiato in questo torneo l'Union Clodiense e in specie i suoi difensori e centrocampisti.
Quanto alla Luparense, neopromossa dal torneo di Eccellenza, in estate ha smantellato la squadra della promozione (tra cui l'ex granata Baido, finito al Trento) per avvalersi di numerosi elementi in uscita da squadre professionistiche. Spazio quindi a Dario Venitucci -ex Juve- dal Renate, Cenetti dall'Arezzo, il promettentissimo portiere della Nazionale Piero Burigana dal Padova, Salviato dal Vicenza, oltre a Giacomazzi dal Feltre, Scapin, Zane e Seno dal Campodarsego, Chajari dall'Este, il capocannoniere Pittarello, e i vari Mammetti, Sambo, Pedrelli, Busetto, Petrilli, Bragagnolo, Speziale, Musco e Illiano. Una corazzata ricostruita da zero e affidata di nuovo a Enrico Cunico dopo la parentesi con Matteo Centurioni. Proprio l'amalgama tra tante novità -esattamente come alla Clodiense dell'inizio dello scorso campionato- era il dubbio degli osservatori: alcuni avevano parlato di «collezione di figurine», dati anche i nomi accostati negli ultimi giorni -da Fabiano a Neto Pereira- ma la classifica per ora dà ragione a tanto sfoggio di qualità. La speranza degli sportivi chioggiotti è che invece sul campo trionfi il modello del consolidamento che ha portato la squadra di casa a mantenere l'ossatura dello scorso girone di ritorno, e a inserire solo prospetti che facessero fare il salto di qualità, come Giacomo Marangon. La partita inizierà alle ore 15 e sarà diretta dall'arbitro Matteo Frosi della sezione AIA di Treviglio, il meteo non dovrebbe riservare brutte sorprese.
Il tecnico recupera il centravanti Antonio Broso e, in extremis, il terzino Alex Ostojić che aveva sofferto di una forte contusione a un dito del piede già durante la partita di Belluno: in settimana non si è allenato quasi mai assieme alla squadra, ma tutto lascia intendere che domani sarà a disposizione. Dovesse essere così, la formazione potrebbe ricalcare quella scesa in campo a Belluno, con la sola differenza di Broso che prende il posto di un Tattini comunque con il ginocchio gonfio. Dovrebbero quindi scendere in campo Giacomo Boscolo Palo in porta, Ostojić, Ballarin, Pastorelli e Martino in difesa, Cuomo, Djurić ed Erman a centrocampo, Gerthoux e Marangon a convergere e assistere il centravanti Broso in attacco. L'umore è alto anche per l'impresa della squadra juniores che oggi ha vinto a Campodarsego con rete di Emanuele Scarpa: alcuni dei ragazzi di Bernardi saranno in panchina anche al Ballarin. La raccomandazione è di iniziare meglio di come avvenuto a Sant'Ambrogio e Belluno, dove il primo tempo è stato in pratica concesso agli avversari; importanti saranno come sempre gli schemi per le palle inattive, che già più volte hanno premiato in questo torneo l'Union Clodiense e in specie i suoi difensori e centrocampisti.
Quanto alla Luparense, neopromossa dal torneo di Eccellenza, in estate ha smantellato la squadra della promozione (tra cui l'ex granata Baido, finito al Trento) per avvalersi di numerosi elementi in uscita da squadre professionistiche. Spazio quindi a Dario Venitucci -ex Juve- dal Renate, Cenetti dall'Arezzo, il promettentissimo portiere della Nazionale Piero Burigana dal Padova, Salviato dal Vicenza, oltre a Giacomazzi dal Feltre, Scapin, Zane e Seno dal Campodarsego, Chajari dall'Este, il capocannoniere Pittarello, e i vari Mammetti, Sambo, Pedrelli, Busetto, Petrilli, Bragagnolo, Speziale, Musco e Illiano. Una corazzata ricostruita da zero e affidata di nuovo a Enrico Cunico dopo la parentesi con Matteo Centurioni. Proprio l'amalgama tra tante novità -esattamente come alla Clodiense dell'inizio dello scorso campionato- era il dubbio degli osservatori: alcuni avevano parlato di «collezione di figurine», dati anche i nomi accostati negli ultimi giorni -da Fabiano a Neto Pereira- ma la classifica per ora dà ragione a tanto sfoggio di qualità. La speranza degli sportivi chioggiotti è che invece sul campo trionfi il modello del consolidamento che ha portato la squadra di casa a mantenere l'ossatura dello scorso girone di ritorno, e a inserire solo prospetti che facessero fare il salto di qualità, come Giacomo Marangon. La partita inizierà alle ore 15 e sarà diretta dall'arbitro Matteo Frosi della sezione AIA di Treviglio, il meteo non dovrebbe riservare brutte sorprese.
lunedì 7 ottobre 2019
AMARO IN BOCCA PER L'UNION CLODIENSE A BELLUNO, IL 2-2 DEI LOCALI ARRIVA SOLO ALL'ULTIMO MINUTO SU RIGORE
Torna con il rammarico l'Union Clodiense dall'ostica trasferta di Belluno. Il pareggio per 2-2 è maturato infatti solo negli ultimi minuti di gioco, per mezzo di un rigore assegnato alla formazione di casa a seguito di un fallo compiuto da Ballarin lasciato da solo a contrastare l'attaccante dolomitico Salvadego.
la sintesi video del match a cura dell'Associazione Calcio Belluno 1905:
L'azione però era di contropiede, iniziato a seguito di un calcio d'angolo battuto dalla squadra granata in zona d'attacco, e lisciato sfortunatamente dal neoentrato Biolcati anche per colpa di un terreno scivoloso, che ha consentito l'involarsi di Salvadego verso la porta difesa da Giacomo Boscolo Palo.
In precedenza, come avvenuto la settimana precedente in Valpolicella, la compagine lagunare ha concesso ai forti locali l'intero primo tempo, concluso in svantaggio per 1-0 grazie a una punizione del solito Corbanese, autore anche del raddoppio. In mezzo, nella ripresa, i primi goal di Gerthoux e Marangon con la maglia dell'Union Clodiense: il giovane attaccante piemontese ha sfruttato l'assist di Cuomo deviato da un difensore per infilare l'estremo bellunese Busti.
Mentre il fantasista polesano ha goduto degli effetti di una grande galoppata di Martino a tagliare il campo, rifinendo un bell'assist con un'altrettanto pregevole conclusione ravvicinata a sorprendere la difesa. La squadra di Mario Vittadello resta ancora imbattuta e domenica sarà impegnata a domicilio dai padovani della Luparense, ora secondi in classifica e lanciati da un calciomercato ricco e ambizioso.
La cronaca testuale del match, in tempo reale, è alla pagina fb Union Clodiense Fan Club
Queste le valutazioni dei giocatori granata per il match allo stadio Polisportivo (400 spettatori, meteo nuvoloso): Boscolo Palo 6, Ostojić 5.5 (Biolcati 5), Ballarin 6, Pastorelli 6, Martino 6.5, Cuomo 6, Djurić 5.5, Erman 5.5 (Baccolo 5.5), Gerthoux 6.5, Marangon 6.5, Tattini 5.5 (Perrotti 6.5). Vittadello 6.5.
Belluno: Busti 6, Gava 6, Mosca 7.5, Masoch 6, Benedetti 6.5, Sommacal 6, Chiesa 5.5, Bertagno 6.5, Corbanese 7, Petdji 6.5, Lucheo 5.5 (Quarzago 6.5, Olivotto s.v., Comi s.v., Salvadego 7). De Agostini 6.5.
L'arbitro Zambetti 6.
Stadio Polisportivo: terreno con erba alta e fondo non molto resistente dopo il maltempo, servizi igienici meritevoli di ampliamento, ristoro strepitoso con pastìn locale alla griglia e formaggio piave fuso (in azione durante la partita e per il terzo tempo). Tribune datate ma più che dignitose, entrambe coperte; ottimi spazi per la stampa. Parcheggio capiente. Uno dei migliori impianti del girone, ma servono una drenata e una "tosata" al terreno.
la sintesi video del match a cura dell'Associazione Calcio Belluno 1905:
L'azione però era di contropiede, iniziato a seguito di un calcio d'angolo battuto dalla squadra granata in zona d'attacco, e lisciato sfortunatamente dal neoentrato Biolcati anche per colpa di un terreno scivoloso, che ha consentito l'involarsi di Salvadego verso la porta difesa da Giacomo Boscolo Palo.
In precedenza, come avvenuto la settimana precedente in Valpolicella, la compagine lagunare ha concesso ai forti locali l'intero primo tempo, concluso in svantaggio per 1-0 grazie a una punizione del solito Corbanese, autore anche del raddoppio. In mezzo, nella ripresa, i primi goal di Gerthoux e Marangon con la maglia dell'Union Clodiense: il giovane attaccante piemontese ha sfruttato l'assist di Cuomo deviato da un difensore per infilare l'estremo bellunese Busti.
Mentre il fantasista polesano ha goduto degli effetti di una grande galoppata di Martino a tagliare il campo, rifinendo un bell'assist con un'altrettanto pregevole conclusione ravvicinata a sorprendere la difesa. La squadra di Mario Vittadello resta ancora imbattuta e domenica sarà impegnata a domicilio dai padovani della Luparense, ora secondi in classifica e lanciati da un calciomercato ricco e ambizioso.
La cronaca testuale del match, in tempo reale, è alla pagina fb Union Clodiense Fan Club
Queste le valutazioni dei giocatori granata per il match allo stadio Polisportivo (400 spettatori, meteo nuvoloso): Boscolo Palo 6, Ostojić 5.5 (Biolcati 5), Ballarin 6, Pastorelli 6, Martino 6.5, Cuomo 6, Djurić 5.5, Erman 5.5 (Baccolo 5.5), Gerthoux 6.5, Marangon 6.5, Tattini 5.5 (Perrotti 6.5). Vittadello 6.5.
Belluno: Busti 6, Gava 6, Mosca 7.5, Masoch 6, Benedetti 6.5, Sommacal 6, Chiesa 5.5, Bertagno 6.5, Corbanese 7, Petdji 6.5, Lucheo 5.5 (Quarzago 6.5, Olivotto s.v., Comi s.v., Salvadego 7). De Agostini 6.5.
L'arbitro Zambetti 6.
Stadio Polisportivo: terreno con erba alta e fondo non molto resistente dopo il maltempo, servizi igienici meritevoli di ampliamento, ristoro strepitoso con pastìn locale alla griglia e formaggio piave fuso (in azione durante la partita e per il terzo tempo). Tribune datate ma più che dignitose, entrambe coperte; ottimi spazi per la stampa. Parcheggio capiente. Uno dei migliori impianti del girone, ma servono una drenata e una "tosata" al terreno.
sabato 5 ottobre 2019
L'UNION CLODIENSE CERCA CONFERME DALL'OSTICO CAMPO DI BELLUNO. RECUPERA GRANZIERA, ANCORA OUT BROSO
Imbattuta, convincente, efficace. L'Union Clodiense di questo primo scorcio di campionato cerca conferme allo stadio polisportivo di Belluno, che negli ultimi anni non è certo stato prodigo di soddisfazioni per i granata: 6-2 nel 2017 e 3-1 lo scorso marzo per i gialloblu locali, in quella che è stata l'ultima sconfitta fino ad oggi per la squadra lagunare. Piedi per terra, lavoro e non pensare alla classifica: è la ricetta di mister Vittadello per consolidare un trend positivo, mentre anche l'infermeria si assottiglia.
Recupera infatti Davide Granziera, e con lui riprende il campo anche Pietro Baccolo, assente all'ultimo minuto a Sant'Ambrogio; non ce la fa invece Antonio Broso, mentre Zygimantss Baltrunas raggiungerà la Lituania under 19 dopo il match in terra dolomitica. È invero possibile che a Belluno scenda in campo la stessa formazione che ha iniziato il match vittorioso contro l'Ambrosiana, ovvero Boscolo Palo in porta, Ostojić, Ballarin, Pastorelli e Martino in difesa, Cuomo, Djurić ed Erman a centrocampo, Perrotti, Marangon e Gerthoux in attacco. L'alternativa è appunto l'ingresso di Granziera sulla fascia sinistra difensiva e lo spostamento di Martino nel tridente offensivo.
Il Belluno del tecnico De Agostini in estate ha cambiato non solo in panchina, dopo la grande paura dei playout conclusi con il salvifico 0-0 interno contro il Sankt Georgen: via il regista Miniati, dal Feltre è arrivato l'attaccante Madiotto che però ha appena ripreso la preparazione. Se Corbanese è ancora la punta di diamante, resiste la spina dorsale con Mosca, Masoch, Quarzago, Petdji, Sommacal e Salvadego. Tra i nuovo acquisti, il difensore Benedetti dal Matelica e la punta Alessandro Comi dall'Olginatese: di sicuro, sulla carta, non un organico destinato a soffrire nei bassifondi come era accaduto qualche mese fa.
Se a questo si unisce la recente tradizione favorevole ai padroni di casa, se ne ricava che il ritorno dell'Union Clodiense ai campi naturali (e non sintetici) è ricco di insidie. La squadra chioggiotta sarà seguita, ocme da rinnovata tradizione, dagli ultras della curva sud che partiranno con mezzi propri alle ore 12 dal piazzale antistante la stazione. L'incontro sarà arbitrato da Andrea Zambetti della sezione AIA di Lovere.
Recupera infatti Davide Granziera, e con lui riprende il campo anche Pietro Baccolo, assente all'ultimo minuto a Sant'Ambrogio; non ce la fa invece Antonio Broso, mentre Zygimantss Baltrunas raggiungerà la Lituania under 19 dopo il match in terra dolomitica. È invero possibile che a Belluno scenda in campo la stessa formazione che ha iniziato il match vittorioso contro l'Ambrosiana, ovvero Boscolo Palo in porta, Ostojić, Ballarin, Pastorelli e Martino in difesa, Cuomo, Djurić ed Erman a centrocampo, Perrotti, Marangon e Gerthoux in attacco. L'alternativa è appunto l'ingresso di Granziera sulla fascia sinistra difensiva e lo spostamento di Martino nel tridente offensivo.
Il Belluno del tecnico De Agostini in estate ha cambiato non solo in panchina, dopo la grande paura dei playout conclusi con il salvifico 0-0 interno contro il Sankt Georgen: via il regista Miniati, dal Feltre è arrivato l'attaccante Madiotto che però ha appena ripreso la preparazione. Se Corbanese è ancora la punta di diamante, resiste la spina dorsale con Mosca, Masoch, Quarzago, Petdji, Sommacal e Salvadego. Tra i nuovo acquisti, il difensore Benedetti dal Matelica e la punta Alessandro Comi dall'Olginatese: di sicuro, sulla carta, non un organico destinato a soffrire nei bassifondi come era accaduto qualche mese fa.
Se a questo si unisce la recente tradizione favorevole ai padroni di casa, se ne ricava che il ritorno dell'Union Clodiense ai campi naturali (e non sintetici) è ricco di insidie. La squadra chioggiotta sarà seguita, ocme da rinnovata tradizione, dagli ultras della curva sud che partiranno con mezzi propri alle ore 12 dal piazzale antistante la stazione. L'incontro sarà arbitrato da Andrea Zambetti della sezione AIA di Lovere.