Seconda partita di campionato e secondo pareggio per l’Union Clodiense, ma a differenza di quello strappato al Tamai nel forno del Ballarin la scorsa domenica, quello per 2-2 in casa del Delta ha il sapore della crescita. Nonostante l’emergenza di formazione, che continua a privarla di Marangon, Djurić e Baccolo, nell’anticipo giocato ieri allo stadio Cavallari di Porto Tolle la squadra di Mario Vittadello ha creato occasioni, esaltando il portiere avversario Bala, trovato una rete con Granziera e costruitane un’altra con Broso, aumentando la conoscenza reciproca sul campo tra veterani e giovani e preparandosi al doppio impegno che l’attende in settimana: mercoledì a Chioggia scenderanno i forti friulani del Cjarlins Muzane, domenica lunga trasferta a Trieste per affrontare il San Luigi. Anche l’ambizioso Delta di Matteo Barella ieri ha mostrato di essere ancora un cantiere nell’inserimento dei nuovi -nonostante la buona prova dei suoi attaccanti (a segno Mortaro e Rosso) e del regista Malagò, ex granata- per cui il pareggio può dirsi giusto in una partita combattuta e giocata a buoni ritmi, con tante occasioni e qualche svarione difensivo tra due compagini non ancora registrate al massimo.
Il tecnico granata Mario Vittadello manda in campo Boscolo Palo in porta, Ostojić, Ballarin, Pastorelli e Granziera in difesa, Martino, Cuomo ed Erman a centrocampo, Perrotti e Gerthoux a sostenere il centravanti Broso. In panchina recupera Esposito, la prima convocazione di Cappelli, poi Pupa, Meneghetti, Amerì, Duse, Vianello, Rosa e un Tattini ancora in grado di garantire mezz’ora di qualità. Un 4-3-3 che durante il primo tempo ha saputo diventare 4-4-2, allargando Martino e provando ad avanzare Perrotti.
L'allenatore del Delta Matteo Barella nel 3-4-3 schiera Bala in porta, Maistrello, l’altro ex Garbini e Cuccato in difesa, Vitale e Sarr sulle fasce, Castellan e Malagò a centrocampo, Telesi a supporto delle punte Mortaro e Raimondi. Tra le riserve Milàn, Pellielo, Gemini, Corti, Vecchi, Rosso, Episcopo, Pasi, Virdis. Arbitra Mattia Nigro della sezione AIA di Prato, sotto un cielo poco nuvoloso e con un clima apprezzabile, davanti ad almeno 600 spettatori.
Nutrita e felicemente rumorosa la rappresentanza della tifoseria lagunare, con la curva sud Franco de Paolis alla sua prima trasferta dopo otto anni: incessanti i cori degli ultras, che hanno dato vita a una bella battaglia “sonora” con la controparte polesana. In tribuna anche gli ex granata Lorenzo Maistro e Andrea Moretto, oltre ai giocatori infortunati: i vari Djurić e Baccolo sono stati i primi a saltare dal seggiolino ai goal di Granziera e Broso, sensazioni particolari per Marangon che deve ancora debuttare ufficialmente con la maglia dell’Union Clodiense ma a Porto Tolle è di casa e le sue prestazioni non saranno mai dimenticate.
Parte forte il Delta: Raimondi -un lusso per questa categoria- ruba palla a Martino e si accentra, il tiro è deviato in corner da Boscolo. Sugli sviluppi dell'azione, Malagò salta Ostojić che recupera in angolo: ancora colpo di testa di Cuccato e palla fuori di poco. Malagò, calcia di sinistro da fuori al 10°, palla a lato: i compagni lo cercano e il regista del Delta è al centro di tutte le azioni. A cavallo fra 13° e 14° le due grandi occasioni da goal per l’Union Clodiense nel primo tempo: bell'azione granata che porta al cross di Perrotti di sinistro dalla fascia destra, colpo di testa di Broso e vola Bala a mettere in corner. Sugli sviluppi dell’angolo battuto da Erman, Maistrello anticipa Granziera e rischia l'autogoal: Bala si supera ancora con un miracolo.
Il Delta tira un sospiro di sollievo e rinviene, mettendo in mezzo molti palloni: al 16° Mortaro dalla sinistra crossa basso ma Telesi non ci arriva, poi lo stesso Telesi supera un avversario e crossa basso da destra, e anche stavolta non arriva nessun compagno di squadra. Quindi Sarr crossa dalla sinistra, colpo di testa di Telesi da solo in area e palla fuori, alla destra di Boscolo: la partita combattuta e senza attimi di tregua, in casa granata si fa notare Erman con un lancio pregevole a trovare Gerthoux sulla corsa, la conclusione di controbalzo del giovane attaccante finisce molto alta.
Il goal del Delta rompe gli equilibri: ennesimo cross dalla destra, Raimondi sceglie il tempo meglio di Ostojić e rimette in mezzo di testa, dove Mortaro si apposta dietro Pastorelli e ha modo di girarsi in rovesciata. Giacomo Boscolo forse battezza fuori la palla, che invece si insacca a fil di… Palo: 1-0 per i padroni di casa. La reazione lagunare è tutta in un colpo di testa arcuato di Broso al 32°, che esce di poco su cross di Martino. Termina la prima frazione con l’Union Clodiense che allarga le braccia davanti ai due grandi interventi del portiere avversario.
Si riparte senza cambi e con i granata che cercano la soluzione attraverso i calci da fermo: al 49° colpo di testa di Ballarin su calcio d'angolo, palla fuori, poi Broso al 52° ancora out. Gli ospiti collezionano corner e da uno di questi, al 54°, Bala esce a vuoto consentendo il pareggio di Granziera quasi dalla linea di fondo. Si rinfranca la squadra chioggiotta, con Gerthoux che si invola ma il suo cross basso è preda della difesa locale. Al 65° entra Tattini per Perrotti (ispirato nelle fasi iniziali del match), e al 71° l’Union Clodiense passa in vantaggio.
Azione che si sviluppa sulla destra col triangolo tra Martino e Cuomo, l’ala mette in mezzo per Gerthoux che cicca il pallone, ma lo tocca quel tanto che basta per mettere fuori causa la difesa biancoblu: Broso sul secondo palo carica il destro e lo piazza in rete di potenza sul primo palo, poi corre a festeggiare sotto la curva dedicando il goal al piccolo Francesco e alla sua mamma Romy.
Dura poco la festa granata: al 76° un traversone da sinistra del solito Malagò viene deviato non perfettamente in area da Pastorelli, il pallone si impenna, Granziera salta a vuoto così Virdis prepara lo spazio per il neoentrato Rosso. Il 18enne attaccante beneficia del taglio di Raimondi a portare dentro Ostojić e scarica un diagonale che si infila alla sinistra di Boscolo. Praticamente tutta la difesa dell’Union Clodiense -a parte Ballarin- reca su di sé la propria quota di responsabilità per il pareggio.
Rosso va quasi subito vicino alla doppietta personale, quando ancora Malagò fa spiovere un pallone che Boscolo respinge in uscita, la sfera resta pericolosamente nei paraggi ma il goleador classe 2001 la alza a pallonetto a pochi passi dalla porta vuota. Nel finale il forcing però è ancora granata, e al 90° Tattini da calcio d’angolo trova la testa di Broso, la cui deviazione manca la porta di pochi centimetri. Cinque minuti di recupero non cambiano l’esito di un match che presenta comunque diversi segnali positivi rispetto all’esordio di sei giorni prima.
Capitan Ballarin chiama a raccolta la squadra con un breve discorso, prima di salutare chi è arrivato in massa da Chioggia: mercoledì alle ore 15 una nuova battaglia attende la squadra di Vittadello allo stadio Ballarin contro il Cjarlins Muzane, che forse sarà penalizzato dei tre punti conquistati in casa la prima giornata schierando un giocatore squalificato. La speranza è dare continuità ai risultati e, naturalmente, recuperare i preziosi infortunati per fare un altro salto di qualità e di esperienza.
Le pagelle dei granata:
Boscolo Palo 5.5: al via si distende bene su Raimondi e anche nelle uscite mostra coraggio. Purtroppo pare battezzare fuori la rovesciata di Mortaro che invece si insacca, mentre nell’azione del raddoppio non si capisce se fosse coperto o se il tiro di Rosso fosse irresistibile secondo il piazzamento.
Ostojić 6: ha qualche responsabilità (non da solo) in entrambi i goal, ma è concreto e dà solidità sia alla marcatura che alla fascia, facendosi vedere in tandem con Martino e stringendo anche al centro. Ci ripetiamo: acquisto utilissimo e già pronto, in una zona di campo cruciale, per di più col vantaggio di essere uno dei due 2000 da dover schierare.
Granziera 6: il goal realizzato lo ripaga di qualche incertezza, come nel salto a vuoto prima del secondo goal polesano. A sinistra, per sua ammissione, è adattato e cerca di fare il meglio che può: nel secondo tempo spinge anche abbastanza. Quando la situazione della rosa gli consentirà di essere riportato al centro della difesa oppure a destra, darà di nuovo il meglio cui ha abituato.
Ballarin 6.5: il capitano non “balla” per niente, cerca al solito l’anticipo e chiede compattezza. All’inizio della ripresa prova anche la sortita offensiva di testa, per trasformare uno dei tanti calci da fermo, ma la palla esce di poco. Non ha responsabilità dirette nelle due reti dei padroni di casa.
Pastorelli 6: anche a Porto Tolle arpiona quasi tutto quello che gli passa davanti, diventando insuperabile di testa e con buon senso della posizione. Nel primo goal però lascia girare Mortaro in un’azione che si sviluppa piuttosto lentamente, nel secondo è il primo a rinviare il traversone di Malagò ma in precario equilibrio e la palla s’impenna.
Erman 6.5: nel primo tempo predica un po’ nel deserto per lunghi tratti, recuperando palloni, “ripulendoli” e cucendo il gioco tra i reparti. Suoi come sempre gli angoli e le punizioni, si fa vedere poco al tiro rispetto alle ultime settimane. Comunque uno dei più positivi, e domenica si va in trasferta nella sua Trieste… (Meneghetti s.v.)
Martino 6.5: generoso come al solito, inizia da interno di centrocampo per passare poi all’ala, posizione dalla quale recapita in mezzo molti palloni per Broso. Partecipa alla rete del provvisorio 1-2 che è l’emblema di come Pietro cerchi spesso il triangolo per l’imbucata tra le linee: una delle armi in più.
Cuomo 6: meno appariscente del consueto, si sdoppia nella copertura e nel rilancio da classico centrocampista “box to box”. Non dimentica di aver acquisito e cesellato i tempi del difensore, andando ad aggiungersi all’ultima diga quando serve. Porta avanti una notevole quantità di palloni, ed era il più temuto (nonché marcato) degli avversari sulle palle inattive.
Broso 7: finalmente il primo goal ufficiale, ma non solo. Tante sportellate coi centrali biancoblu, anticipi vinti e di conseguenza gioco smistato come boa; ma soprattutto è temibile più volte di testa, solo Bala e qualche centimetro di precisione gli dicono di no. Si sta rimettendo dopo l’operazione all’anca e la nascita di Francesco può dargli la spinta sperata: ad maiora, magari con qualcuno vicino.
Perrotti 6: inizia bene e nel primo quarto d’ora un paio di suoi dribbling creano la superiorità numerica in zona d’attacco. Il mancino regala a Broso un assist ideale, poi cerca spazio in una difesa accorta. Pian piano riduce la benzina e, pur avvicinandosi al centravanti, arrivano pochi palloni per le chiusure della retroguardia casalinga. (Tattini 6: non può essere sempre miracolo, ed è già tanto che metta minuti nelle gambe in vista del pieno recupero. Si fa comunque notare in un paio di iniziative quando punta l’avversario e mette in mostra la propria tecnica. Il suo baricentro basso darà molti grattacapi alle difese del girone).
Gerthoux 6: forse è il più veloce della squadra, per questo viene lasciato cavalcare negli spazi delle fasce e della trequarti. Riesce a mettere in mezzo un paio di cross bassi, ma il Delta non concede molto. Francesco è ancora alla ricerca del suo primo goal in granata: continuando a puntare l’avversario e ad avvicinarsi alla porta, presto la rete arriverà. (Pupa s.v.)
Vittadello 6: con gli uomini contati a disposizione non poteva fare cose diverse. Ha l’intuizione successiva di sprigionare Martino all’ala nel 4-4-2 (a Broso serve almeno un partner d’attacco più vicino), e nel provare metodicamente le opzioni per i calci da fermo che puntualmente arrivano: la squadra è viva e cresce, e certo non sfigura al cospetto di un’avversaria ritenuta tra le più attrezzate.
Delta Porto Tolle: Bala 5.5, Maistrello 6, Sarr 6.5, Vitale 6, Garbini 6, Cuccato 6.5, Raimondi 7, Castellan 6.5, Mortaro 7, Malagò 7, Telesi 7 (Pellielo s.v., Gemini 6, Rosso 7, Episcopo s.v., Virdis 6.5). Allenatore Barella 6.5.
Arbitro Nigro 6: gestisce una partita tutto sommato corretta, senza sbagliare le pochissime decisioni potenzialmente controverse.
Stadio Umberto Cavallari: struttura solida e vecchio stile, coperta nella tribuna principale, adeguato lo spazio per la stampa (e ottima la soluzione trovata in segreteria per i dialoghi del dopo partita). La pista d’atletica nel calcio è un limite alla visibilità -il curvino per gli ospiti in struttura metallica è posizionato in maniera tale da rendere difficile comprendere cosa accade nei paraggi della porta più lontana- così come i parcheggi limitati all’esterno ricevono poche vetture; manto erboso in condizioni non perfette e con qualche “toppa”. Presente tuttavia un’area ristoro contenuta ma dignitosa, così come i bagni.
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