Che bello è, quando esci di casa per andare allo stadio a vedere l’Unione. Lo cantano i tanti ultras presenti allo stadio Montindon di Sant’Ambrogio in Valpolicella, e a fine partita lo ripetono gli stessi giocatori sotto la curva: dopo un primo tempo faticoso, la vittoria esterna dell’Union Clodiense per 3-1 sul terreno sintetico dell’Ambrosiana conferma i tanti aspetti positivi di questo inizio stagione. Grazie ai goal di Djurić, Pastorelli e Cuomo -i primi due su azione da calcio d’angolo- la squadra è seconda in classifica a un punto dalla capolista Cartigliano, inoltre è la più prolifica in zona goal di tutto il girone C con 14 reti segnate da dieci elementi diversi (e in questo novero spiccano, soprattutto in trasferta, praticamente quasi tutti i difensori) e la seconda miglior difesa con 5 reti subite. In sei giornate la squadra ha già conseguito gli stessi punti, 12, che aveva l’anno scorso a Natale dopo un intero girone d’andata. Non ultimo, i lagunari sono ancora imbattuti dallo scorso 3 marzo: l’ultima formazione a sconfiggere quella allenata da Mario Vittadello è stato il Belluno, “bestia nera” che i granata affronteranno domenica prossima sempre in trasferta allo stadio Polisportivo. Ma già aver sfatato dopo anni il tabù Ambrosiana è un segno di maturità e di orizzonti che si aprono.
In Valpolicella, tra i ricchi grappoli d’uva corvina che contornano le strade di accesso al campo sportivo, non sono state però tutte rose e fiori. Nel primo tempo l’Union Clodiense si è in pratica consegnata a un avversario che aveva avuto un abbrivio decisamente più positivo al match, correndo di più e cominciando a creare azioni da goal già dopo venti secondi colpendo una traversa, ma il predominio territoriale è reso vano dalla prestazione gigantesca di Pastorelli e Ballarin in difesa, oltre che da alcuni errori di mira degli avanti rossoneri (ieri in maglia bianca). Nella ripresa l’atteggiamento in campo è stato praticamente invertito, e subito dopo pochi minuti la squadra chioggiotta ha dato vita a una prova di forza che l’ha portata dapprima in vantaggio, poi a ribaltare immediatamente il pareggio dei padroni di casa e quindi a consolidare il risultato senza più soffrire.
Privo di Broso e Granziera -comunque presenti in tribuna- Vittadello deve rinunciare negli ultimi minuti prima del match di nuovo a Baccolo, colpito da problemi intestinali; rientrano invece Tattini e il portiere Giacomo Boscolo, e trova spazio dall’inizio Marco Djurić, ad apportare trazione e peso al centrocampo. Davanti all’estremo difensore di Sottomarina vanno in campo Ostojić, Ballarin, Pastorelli e Martino in difesa con quest’ultimo che riscopre la fascia sinistra, quindi un avanzatissimo Cuomo, Djurić ed Erman a centrocampo, infine Gerthoux e Perrotti a fasce invertite rispetto al solito per sostenere il falso nove Marangon. In panchina Bedendo, Biolcati, Pupa, Vianello, Duse, Amerì, Baltrunas e Tattini. Risponde il tecnico di casa Tommaso Chiecchi con Scalera, N'Ze, Manfroni, Speri, Menini, Biasi, Lauricella, Lonardi, Moscatelli, Alba, Righetti. Fra le riserve Buah, Testi, Santuari, Cherubin, Costa, Colella, Frinzi, Porcelli. Arbitra Riccardo Leotta della sezione AIA di Acireale sotto un caldo cielo sereno e davanti a quasi 200 spettatori, tra cui una nutrita delegazione di ultras chioggiotti.
Parte meglio l'Ambrosiana: dopo la traversa raggelante arrivano un cross basso pericoloso e una doppia conclusione in area, ben contrata da Pastorelli. L’Union Clodiense alleggerisce in contropiede con una punizione di Marangon che, deviata, esce e con una girata a terra di Djurić, ma è ancora l’intraprendente Righetti a creare apprensione con un diagonale dalla destra che si perde non lontano dal palo. Dopo una conclusione a lato di Martino da fuori area, riprende il monologo veronese: colpo di testa di Moscatelli a lato, tiro di Alba deviato e Righetti non interviene a due passi dalla porta, pregevole salvataggio di Ballarin in scivolata per impedire all’ottimo Lauricella di coronare in porta il suo coast-to-coast, ancora un’inzuccata del centravanti di casa con esito non differente dalla precedente. La fine del primo tempo arriva salvifica per i lagunari, chiamati a riordinare le idee dopo una prima frazione al piccolo trotto e pericolosamente pencolante dalle parti dell’Ambrosiana che ha fatto la partita: troppi cross in un’area deserta hanno caratterizzato l’azione offensiva granata, al piccolo trotto.
Pur senza cambi iniziali, la scossa in effetti c’è: al 53° uno schema su punizione di Erman vede avvitarsi Djurić in tuffo, si salva in corner Scalera. Preludio al goal: dall’angolo sempre Erman scodella per Djurić, che anticipa lo stesso Pastorelli di piede e scaraventa in rete, nonostante l’estremo tentativo di un difensore locale. Spezzata l’inerzia del match, l’ultimo pallone di Perrotti è una punizione mancina ben battuta a giro, che Scalera riesce a deviare: poi spazio a Tattini, che rileva i compiti del fantasista milanese ma sulla destra, spostando Gerthoux a sinistra. Lauricella si conferma tra i migliori dei suoi liberandosi al tiro al 59°, blocca sicuro Boscolo. Ma il giovane portiere clodiense non può fare niente sulla perfetta punizione agli incroci di Fabio Alba, che già due anni fa segnò su punizione allo stadio Ballarin quando vestiva i colori della Virtus Vecomp Verona.
Probabilmente in altri tempi l’Union Clodiense avrebbe accusato il colpo, ma la versione 2019 si riporta subito in avanti: calcia Erman da fuori, prima un difensore poi Scalera con un colpo di reni mettono in angolo. E dal corner, come dodici minuti prima, arriva il goal: il primo cross del regista triestino è ribattuto, sul secondo (in movimento) Pastorelli salta sopra Manfroni e colpisce di testa in modo tanto potente da piegare le mani a Scalera. Dopo il rinfrancante 2-1 arriva anche la terza marcatura: il traversone di Martino sulla sinistra vede libero Cuomo (avanzato per larghe fasi del match) che insacca di potenza tra palo e portiere. Ci sono quindi i margini per l’esordio di Mattia Biolcati, terzino adriese di scuola SPAL, a rilevare Gerthoux.
All’Ambrosiana non resta che l’orgoglio: un traversone di Costa trova Moscatelli di testa, palla a lato di poco (80°), e dopo che Erman ha aperto per Martino, autore di un cross basso con rischio di autogoal da parte dello stesso Costa, Alba è l’ultimo ad arrendersi pennellando sulla testa di Moscatelli un colpo all’indietro che fa la barba al palo. Non c’è più tempo per una rimonta, ma solo per la gioia dell’Union Clodiense e dei suoi tifosi. All’Ambrosiana il rammarico di non aver raccolto nella prima metà di un incontro double face che, per il campionato degli scaligeri, può avere comunque risvolti notevoli se verrà messo a frutto.
In sala stampa, l’allenatore Vittadello non vuol sentire parlare di primo tempo “regalato”: «Abbiamo sbagliato il modo con cui siamo entrati in campo, loro correvano il doppio ed eravamo troppo lunghi negli spazi. Poi abbiamo sfruttato le palle inattive sulle quali lavoriamo molto». E il lavoro, evidentemente, paga. Marco Djurić sottolinea che «gli avversari in principio si muovevano bene, poi abbiamo preso misure, iniziativa e quindi fiducia. Negli spogliatoi a fine primo tempo ci siamo detti di restare concentrati, dopo i goal abbiamo saputo gestirla. Giochiamo ogni domenica per vincere perché vogliamo fare un campionato importante. Bene la mia gestione graduale dopo i guai fisici, il campo sintetico non ha aiutato».
Le pagelle dei granata:
Boscolo Palo 6: sulla punizione dello specialista Alba, diretta agli incroci, non poteva fare niente, né avrebbe potuto nemmeno partendo un passo prima. Sicuro in un paio di prese, in uscita copre gli spazi: la difesa impedisce all'Ambrosiana di tirare in modo pericoloso.
Ostojić 6.5: pare giocare assieme ai suoi compagni da una vita. Lo schema di Sant'Ambrogio lo libera spesso alla corsa lungo la fascia e al cross, ma sa fare molto bene anche le diagonali difensive e coprire con applicazione e carattere. Un protagonista silenzioso.
Ballarin 7.5: da applausi a scena aperta un suo intervento risolutore in scivolata, verso la fine del primo tempo, ad arginare lo scatenato Lauricella. Prima e dopo, tanti tackle e anticipi, con gran senso della posizione e disciplina tattica. Niente di nuovo, no?
Pastorelli 8: forse la sua miglior prestazione in granata, non solo di quest'anno. Di testa sono tutte sue, ci arriva con il corpo e trova gloria anche in attacco, segnando l'importantissimo goal che riporta in vantaggio la squadra. Non sbaglia un pallone che sia uno.
Martino 6.5: un anno fa a Cartigliano giocò per la prima volta da terzino sinistro a tutta fascia. Si ripete in Valpolicella, e dimostra ancora una volta d'essere tagliato per questa interpretazione, con strappi anche attraverso l'interno, presenza costante davanti, tiri in porta.
Erman 7: dal suo piede prezioso partono i cross dei primi due goal lagunari, come avesse il radar. Poi altri lanci e aperture smarcanti, il tiro plurideviato che avrebbe meritato miglior sorte, e una rincorsa a limitare lo strapotere di Lauricella: è in forma e si vede.
Djurić 7.5: per uno del suo fisico non è facile stare fuori e riprendersi presto al meglio. Gli sta riuscendo e sta tornando uno di quelli che quando mancano si vede e si sente: nel primo tempo è frenato dall'andazzo generale, nel secondo avanza e si prende la scena.
Cuomo 7: in posizione molto più avanzata rispetto alle stesse precedenti esibizioni a centrocampo (a volte quasi da punta), mette a segno il terzo goal della squadra e il suo personale nel torneo. C'è come l'impressione che dal centrocampo non farà più ritorno in difesa.
Gerthoux 6: stranamente a destra, scappa una volta al suo marcatore per crossare in mezzo. Per il resto duella a ridosso delle linee laterali, calciando fuori agli inizi del match. Il reparto offensivo non si libra e Francesco può solo continuare a crescere ogni domenica. (Biolcati s.v.)
Marangon 6: sostanzialmente convalescente, non fa ancora la differenza. Costringe i difensori avversari a fargli spesso fallo, distribuisce qualche buon pallone e sta alla larga dalla morsa dei centrali avversari: quando ingranerà a pieni giri sarà il salto di qualità.
Perrotti 6: parte a sinistra, dove può sfruttare meno il suo piede mancino. Poi torna per poco tempo a destra e batte una pregevole punizione bassa, che per poco non si insacca alla destra di Scalera. Paga anche lui l'evanescenza offensiva del primo tempo. (Tattini 6.5: diligente e fantasioso, risponde benissimo alle consegne ricevute con triangolazioni, tiri, incursioni. Tatticamente avveduto).
Vittadello 7: dovendo sostituire Granziera, riporta Martino a sinistra con risposte più che buone. Applaudito dalla curva, il tecnico raffredda i voli pindarici e ammette i disagi del primo tempo; ma la gestione dei cambi e il recupero degli infortunati sono dalla sua parte.
Ambrosiana: Scalera 6, N'ze 6, Manfroni 5.5, Speri 6.5, Menini 5.5, Biasi 6, Lauricella 7, Lonardi 5.5, Moscatelli 6.5, Alba 7, Righetti 6. (Costa 6.5, Testi 6, Santuari 5.5)
Arbitro Leotta 6.5: lascia correre alcuni falli, ma non sbaglia le decisioni più importanti da nessuna delle due fazioni.
Stadio Montindon: terreno sintetico, servizi igienici nella normalità degli stadi di serie D a nordest, ristoro esterno ambulante ma efficace, possibilità di cantina per acquistare prodotti locali (ma ieri chiusa). Tribuna in tubi innocenti, non coperta. Parcheggi diffusi.
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domenica 29 settembre 2019
sabato 28 settembre 2019
NOVE SQUADRE DI 150 "PULCINI" SI SONO CONTESE IERI IL 2° MEMORIAL NICOLA BOSCOLO A BORGO SAN GIOVANNI
Ben 150 ragazzini di nemmeno dieci anni impegnati a correre dietro al pallone, in un caldo pomeriggio di primo autunno a Borgo San Giovanni. Ieri nove squadre giovanili -categoria Pulcini- sono state coinvolte nel II Memorial Nicola Boscolo, in memoria del bagnino e istruttore di pallanuoto scomparso prematuramente quasi due anni fa: a fare gli onori di casa l'assessora allo sport Isabella Penzo. Dalla folta presenza del pubblico una grande soddisfazione, pur sempre nella tristezza del ricordo, per gli organizzatori degli incontri: «Ci vorrebbe una tribunetta», sorride Denis Vianelli del Borgo San Giovanni Calcio. E magari chissà che non possa succedere.
UNION CLODIENSE IN TRASFERTA A SANT'AMBROGIO DI VALPOLICELLA: TORNANO DISPONIBILI TATTINI, BACCOLO E BOSCOLO
Trasferta in Valpolicella per l'Union Clodiense Chioggia Sottomarina, che allo stadio Montindon di Sant'Ambrogio affronterà -domenica dalle ore 15- i locali dell'Ambrosiana, rivali negli ultimi campionati prima d'Eccellenza poi di Serie D, fino alla "separazione" dell'anno scorso (le due squadre erano in gironi diversi del torneo). Circostanza che comunque non ha evitato lo scontro diretto in coppa Italia, allora allo stadio Ballarin, con i veronesi che fecero propria l'intera posta. Una sorta di bestia nera quindi, anche se nel palmares granata rimane la coppa Veneto conquistata contro i rossoneri a Rosà nel gennaio 2017, con rete di Abrefah su calcio di punizione deviato.
Al di là della storia e delle statistiche, lo scontro è tra due squadre delle tante appaiate a 9 punti (a 4 punti dalla capolista Cartigliano che ha perso per qualche tempo il suo bomber Di Gennaro): l'allenatore lagunare Mario Vittadello recupera Tattini e Baccolo, ma dovrà rinunciare ancora a Broso e anche a Granziera. Tornerà in porta il recuperato Giacomo Boscolo Palo (classe 2001), che consentirà di schierare due nati nel 2000 nei ruoli di movimento: indiziati sono Ostojić -sempre più positivo il suo innesto- e Gerthoux. Per lo slot 1999 rimangono disponibili Erman, Pastorelli e Perrotti. Plausibile quindi ipotizzare una formazione chioggiotta di partenza con Boscolo in porta, Ostojić, Ballarin, Cuomo e Pastorelli in difesa, Djurić ed Erman a centrocampo, Martino e Gerthoux alle ali, mentre in attacco Perrotti, Tattini e Marangon si giocano le due maglie disponibili.
Dal canto suo, la squadra di casa allenata dall'ex difensore del Chievo Tommaso Chiecchi si avvale degli esperti stranieri Cesar Pereira, Stevan Rivić, Marcus N'Ze (ex Virtus Verona) e Diego Oliveira, del quarantenne Dario Biasi nonché di altri elementi temibili come Alessandro Speri e Lorenzo Moscatelli, gli attaccanti che hanno messo k.o. il Tamai. L'incontro di Sant'Ambrogio sarà arbitrato da Riccardo Leotta della sezione AIA di Acireale, da Chioggia gli ultras della curva sud Franco de Paolis hanno organizzato un pullman per seguire la squadra, con partenza alle ore 11 da piazzale Stazione.
Al di là della storia e delle statistiche, lo scontro è tra due squadre delle tante appaiate a 9 punti (a 4 punti dalla capolista Cartigliano che ha perso per qualche tempo il suo bomber Di Gennaro): l'allenatore lagunare Mario Vittadello recupera Tattini e Baccolo, ma dovrà rinunciare ancora a Broso e anche a Granziera. Tornerà in porta il recuperato Giacomo Boscolo Palo (classe 2001), che consentirà di schierare due nati nel 2000 nei ruoli di movimento: indiziati sono Ostojić -sempre più positivo il suo innesto- e Gerthoux. Per lo slot 1999 rimangono disponibili Erman, Pastorelli e Perrotti. Plausibile quindi ipotizzare una formazione chioggiotta di partenza con Boscolo in porta, Ostojić, Ballarin, Cuomo e Pastorelli in difesa, Djurić ed Erman a centrocampo, Martino e Gerthoux alle ali, mentre in attacco Perrotti, Tattini e Marangon si giocano le due maglie disponibili.
Dal canto suo, la squadra di casa allenata dall'ex difensore del Chievo Tommaso Chiecchi si avvale degli esperti stranieri Cesar Pereira, Stevan Rivić, Marcus N'Ze (ex Virtus Verona) e Diego Oliveira, del quarantenne Dario Biasi nonché di altri elementi temibili come Alessandro Speri e Lorenzo Moscatelli, gli attaccanti che hanno messo k.o. il Tamai. L'incontro di Sant'Ambrogio sarà arbitrato da Riccardo Leotta della sezione AIA di Acireale, da Chioggia gli ultras della curva sud Franco de Paolis hanno organizzato un pullman per seguire la squadra, con partenza alle ore 11 da piazzale Stazione.
domenica 22 settembre 2019
PAREGGIO SENZA RETI SOTTO LA PIOGGIA TRA UNION CLODIENSE E VIGASIO: MARANGON SBAGLIA UN RIGORE E MARAGNA PARA TUTTO
A volte la distanza dalla felicità ha una misura. In questo caso, 11 metri: tanti ne passano infatti tra il dischetto del rigore dello stadio Ballarin e la linea della porta difesa da Mattia Maragna, il portiere del Vigasio che oggi ha chiuso la saracinesca non solo al penalty tirato centrale e fallito da Giacomo Marangon, ma ad altri quattro tentativi da goal dell’Union Clodiense, tutti nel primo tempo. E così finisce 0-0 il match interno sotto la pioggia per i granata, chiusi a doppia mandata nella ripresa dallo schieramento più che prudente degli ospiti.
Una mezza battuta d’arresto che chiama in causa, appunto, soprattutto il faticoso secondo tempo: nei primi 45 minuti infatti sarebbero stati almeno due i goal di vantaggio ai punti per i lagunari, mai stati impensieriti in fase offensiva dagli uomini del tecnico Orecchia. La speranza, a questo punto della stagione, che è due punti lasciati sul terreno di casa non tornino decisivi a fine anno per qualsiasi obiettivo la squadra di Vittadello -peraltro ancora imbattuta in campionato- si dovesse trovare a conseguire.
L’allenatore chioggiotto schiera all’inizio Bedendo in porta, Ostojić, Ballarin, Pastorelli e Granziera in difesa, Cuomo, Duse ed Erman a centrocampo, Martino ala di raccordo per le punte Marangon e Perrotti, che non di rado si scambiano la posizione. In panchina Giacomo Boscolo Palo recuperato in extremis, Baltrunas, la prima per Mattia Biolcati, Vianello, Amerì, Andrea Boscolo Anzoletti, Djurić, Rosa e Gerthoux.
Orecchia risponde con una formazione nominalmente speculare che prevede Maragna in porta, Edoardo Contri, Andriani, Sabaini e Francesco Contri in difesa, Burato, Nardi e Sambugaro a centrocampo, Fornari a supporto di Rabbas e Antenucci, peraltro molto arretrati in una sorta di 4-5-1. Tra le riserve ospiti, Bertolani, Meneghelli, Gurini, Zamboni, Bertoldi, Signoretto, Formuso, Giordano e Cinti. Arbitra Petrov di Roma, lasciando correre molto, sotto un cielo che non smette di mandare giù acqua e davanti comunque a circa 400 spettatori, tutti assiepati nella gradinata est lato laguna con discreta rappresentanza veronese.
Come si diceva, prima partita da titolari per Giacomo Marangon con la sua maglia numero 10, per il portiere italo-brasiliano Angelo Bedendo Moreira (sostanzialmente disoccupato per tutto il match) e per il ragazzo di casa Christian Duse davanti alla difesa, in crescita di fiducia dopo il secondo tempo di Trieste. L’Union Clodiense parte un po’ contratta e l’inizio è favorevole ai veronesi, con Fornari il più attivo sulla destra: la retroguardia granata -oggi in maglia bianca- è però impenetrabile e alza il baricentro.
Prima occasione lagunare al 16°: corner corto di Erman, colpo di testa di Martino respinto da Maragna sui piedi di Cuomo che non riesce a ribadire a rete, nel prosieguo tira Perrotti di destro (non il suo piede), a lato non di molto. Duse si mette in mostra dieci minuti più tardi con un “sombrero” che smarca Marangon a distanza ravvicinata, il suo tiro di prima trova pronto Maragna. Martino e Perrotti invertono le rispettive fasce, nel Vigasio esce l’infortunato Nardi per Gurini.
Ancora una chance al 35° con Martino che crossa, Marangon stoppa di petto e calcia sempre da vicino: Maragna ci mette i piedi, accorre Duse che calcia alto. La possibile svolta dell’incontro al 42°: di nuovo Duse calcia magnificamente una punizione a giro dalla trequarti sinistra, Maragna ci arriva ancora una volta e mette in corner. Sul cross di Erman è nettissimo il fallo di mano di Fornari e Petrov non ha dubbi nell’indicare il dischetto: ci va Marangon che calcia centrale e il numero uno avversario devia, senza che alcun granata si precipiti a ribattere.
Nella ripresa, inspiegabilmente, l’azione dell’Union Clodiense (pure a folate e corroborata da una miglior condizione fisica) non è incisiva, e si notano più gli aggiustamenti tattici in seguito alle sostituzioni. Dapprima, al 55°, entra Djurić per Granziera e la squadra si sistema con il 4-3-1-2 dove Martino funge da terzino sinistro ed Erman avanza alle spalle delle due punte Perrotti e Marangon. Poi al 74° Gerthoux rileva il pari età Ostojić -tra i migliori in assoluto, volitivo e concentrato in ogni zona del campo- e dà nuovo brio agli attacchi dalla fascia sinistra, recuperando palloni e crossandoli con costrutto.
Come al 92°, quando guadagna l’ennesimo corner: batte Erman, la palla arriva dall’altra parte a Marangon che disorienta Zamboni e mette in mezzo uno splendido pallone tagliato sul quale, però, non arrivano Djurić in tuffo e Ballarin. Maragna stavolta tira un sospiro di sollievo e con lui tutto il Vigasio, che al fischio di Petrov porta a casa il punto cercato mentre l’Union Clodiense si morde le mani: domenica prossima l’impegnativa trasferta contro l’Ambrosiana, rivale acerrima (e bestia nera) delle ultime stagioni.
Le pagelle dei granata:
Bedendo s.v.: si sporca i guanti solo per la pioggia. Protetto ottimamente da una difesa ermetica, deve solo uscire in anticipo e in controllo. Fosse sempre così, che gli avversari non tirano in porta...
Ostojić 7: il migliore dei granata, sia in feroce marcatura che in scioltezza lungo la fascia. Dà prova di “garra” nella ripresa quando rincorre un avversario e il pallone per tutto il campo. Acquisto azzeccatissimo. (Gerthoux 7: buono il suo impatto nel match, crea la superiorità nella fascia sinistra avanzata con recuperi, strappi veloci e soprattutto traversoni. La strada è quella giusta, ci piacerebbe vederlo anche più “egoista”).
Granziera 6.5: in difesa ha poche incombenze da sbrigare così prova a farsi vedere in avanti, dove scende con proprietà e mette in ambasce il proprio controllore. Sta acquisendo familiarità con la nuova fascia. (Djurić 6.5: si fa sentire non appena entra in campo, la sua potenza comincia a sprigionarsi a pieni giri, può essere l’uomo in più già nelle prossime partite. E se avesse impattato il cross di Marangon al 93°...)
Ballarin 7: è in condizione atletica smagliante, è il primo a far ripartire l’azione sempre con pulizia d’intervento e perfetta scelta di tempo. Nella ripresa ferma un contropiede stoppando di ginocchio, deluxe.
Pastorelli 6.5: vale quanto detto per Granziera riguardo l’impegno portato dagli avanti (si fa per dire), pertanto appoggia la costruzione dell’azione, cerca fortuna nei calci da fermo e finisce il match a sinistra.
Erman 7: piede caldo da fermo, ma oggi si è visto molto anche sotto il profilo della quantità, sradicando palloni dai piedi avversari e contrastandoli in una larga fascia di campo. Per qualche minuto, trequartista.
Martino 6.5: ha ricoperto tutti e quattro i ruoli sulle fasce, e se non è un record poco ci manca. Il solito contributo di dinamismo e volontà, cross taglienti e anche personalità sciorinata in faccia all’arbitro.
Cuomo 7: sempre più a suo agio a centrocampo, anche lui come Erman interpreta il ruolo di interno box-to-box sapendosi protetto dallo schermo Duse. Regala assist, e quando è richiamato in difesa non sbaglia niente.
Perrotti 6.5: parte a sinistra, appena fuor d’acqua per il suo piede preferito, poi dopo mezz’ora va a destra dove si rende più pericoloso. Non mancano i tocchi pregevoli anche in condizioni meteo fastidiose.
Marangon 5.5: il rigore si può naturalmente sbagliare -tirarlo centrale però aiuta- ma (nonostante qualche palla deliziosa) sbatte su Maragna da distanza ancor più ravvicinata, e tira tutte le punizioni sulla barriera.
Duse 7: nella ripresa di Trieste si era fatto notare per applicazione, oggi le esigenze “anagrafiche” di formazione lo vogliono in campo e lui risponde con tecnica, tiro ed equilibrio: una carta in più per Vittadello.
Vittadello 7: con gli uomini contati per infortuni e obblighi under, risponde mandando in campo un undici competitivo, ottenendo il massimo dai rincalzi di giornata e dando prova di felici, eclettiche trasformazioni.
Vigasio: Maragna 8, Edoardo Contri 5.5, Francesco Contri 6, Nardi 5.5, Andriani 6, Sabaini 6.5, Fornari 6.5, Burato 6.5, Antenucci 6, Rabbas 6, Sambugaro 5.5 (Gurini 5.5, Zamboni 5.5, Bertoldi s.v., Signoretto 6, Giordano s.v.)
l'arbitro Petrov 6: il rigore c’è tutto e non commette errori che influiscono sul risultato, ma lascia molto correre anche quando il livello dei falli di gioco si alza, rischiando d’innervosire una partita ordinata e calma.
Una mezza battuta d’arresto che chiama in causa, appunto, soprattutto il faticoso secondo tempo: nei primi 45 minuti infatti sarebbero stati almeno due i goal di vantaggio ai punti per i lagunari, mai stati impensieriti in fase offensiva dagli uomini del tecnico Orecchia. La speranza, a questo punto della stagione, che è due punti lasciati sul terreno di casa non tornino decisivi a fine anno per qualsiasi obiettivo la squadra di Vittadello -peraltro ancora imbattuta in campionato- si dovesse trovare a conseguire.
L’allenatore chioggiotto schiera all’inizio Bedendo in porta, Ostojić, Ballarin, Pastorelli e Granziera in difesa, Cuomo, Duse ed Erman a centrocampo, Martino ala di raccordo per le punte Marangon e Perrotti, che non di rado si scambiano la posizione. In panchina Giacomo Boscolo Palo recuperato in extremis, Baltrunas, la prima per Mattia Biolcati, Vianello, Amerì, Andrea Boscolo Anzoletti, Djurić, Rosa e Gerthoux.
Orecchia risponde con una formazione nominalmente speculare che prevede Maragna in porta, Edoardo Contri, Andriani, Sabaini e Francesco Contri in difesa, Burato, Nardi e Sambugaro a centrocampo, Fornari a supporto di Rabbas e Antenucci, peraltro molto arretrati in una sorta di 4-5-1. Tra le riserve ospiti, Bertolani, Meneghelli, Gurini, Zamboni, Bertoldi, Signoretto, Formuso, Giordano e Cinti. Arbitra Petrov di Roma, lasciando correre molto, sotto un cielo che non smette di mandare giù acqua e davanti comunque a circa 400 spettatori, tutti assiepati nella gradinata est lato laguna con discreta rappresentanza veronese.
Come si diceva, prima partita da titolari per Giacomo Marangon con la sua maglia numero 10, per il portiere italo-brasiliano Angelo Bedendo Moreira (sostanzialmente disoccupato per tutto il match) e per il ragazzo di casa Christian Duse davanti alla difesa, in crescita di fiducia dopo il secondo tempo di Trieste. L’Union Clodiense parte un po’ contratta e l’inizio è favorevole ai veronesi, con Fornari il più attivo sulla destra: la retroguardia granata -oggi in maglia bianca- è però impenetrabile e alza il baricentro.
Prima occasione lagunare al 16°: corner corto di Erman, colpo di testa di Martino respinto da Maragna sui piedi di Cuomo che non riesce a ribadire a rete, nel prosieguo tira Perrotti di destro (non il suo piede), a lato non di molto. Duse si mette in mostra dieci minuti più tardi con un “sombrero” che smarca Marangon a distanza ravvicinata, il suo tiro di prima trova pronto Maragna. Martino e Perrotti invertono le rispettive fasce, nel Vigasio esce l’infortunato Nardi per Gurini.
Ancora una chance al 35° con Martino che crossa, Marangon stoppa di petto e calcia sempre da vicino: Maragna ci mette i piedi, accorre Duse che calcia alto. La possibile svolta dell’incontro al 42°: di nuovo Duse calcia magnificamente una punizione a giro dalla trequarti sinistra, Maragna ci arriva ancora una volta e mette in corner. Sul cross di Erman è nettissimo il fallo di mano di Fornari e Petrov non ha dubbi nell’indicare il dischetto: ci va Marangon che calcia centrale e il numero uno avversario devia, senza che alcun granata si precipiti a ribattere.
Nella ripresa, inspiegabilmente, l’azione dell’Union Clodiense (pure a folate e corroborata da una miglior condizione fisica) non è incisiva, e si notano più gli aggiustamenti tattici in seguito alle sostituzioni. Dapprima, al 55°, entra Djurić per Granziera e la squadra si sistema con il 4-3-1-2 dove Martino funge da terzino sinistro ed Erman avanza alle spalle delle due punte Perrotti e Marangon. Poi al 74° Gerthoux rileva il pari età Ostojić -tra i migliori in assoluto, volitivo e concentrato in ogni zona del campo- e dà nuovo brio agli attacchi dalla fascia sinistra, recuperando palloni e crossandoli con costrutto.
Come al 92°, quando guadagna l’ennesimo corner: batte Erman, la palla arriva dall’altra parte a Marangon che disorienta Zamboni e mette in mezzo uno splendido pallone tagliato sul quale, però, non arrivano Djurić in tuffo e Ballarin. Maragna stavolta tira un sospiro di sollievo e con lui tutto il Vigasio, che al fischio di Petrov porta a casa il punto cercato mentre l’Union Clodiense si morde le mani: domenica prossima l’impegnativa trasferta contro l’Ambrosiana, rivale acerrima (e bestia nera) delle ultime stagioni.
Le pagelle dei granata:
Bedendo s.v.: si sporca i guanti solo per la pioggia. Protetto ottimamente da una difesa ermetica, deve solo uscire in anticipo e in controllo. Fosse sempre così, che gli avversari non tirano in porta...
Ostojić 7: il migliore dei granata, sia in feroce marcatura che in scioltezza lungo la fascia. Dà prova di “garra” nella ripresa quando rincorre un avversario e il pallone per tutto il campo. Acquisto azzeccatissimo. (Gerthoux 7: buono il suo impatto nel match, crea la superiorità nella fascia sinistra avanzata con recuperi, strappi veloci e soprattutto traversoni. La strada è quella giusta, ci piacerebbe vederlo anche più “egoista”).
Granziera 6.5: in difesa ha poche incombenze da sbrigare così prova a farsi vedere in avanti, dove scende con proprietà e mette in ambasce il proprio controllore. Sta acquisendo familiarità con la nuova fascia. (Djurić 6.5: si fa sentire non appena entra in campo, la sua potenza comincia a sprigionarsi a pieni giri, può essere l’uomo in più già nelle prossime partite. E se avesse impattato il cross di Marangon al 93°...)
Ballarin 7: è in condizione atletica smagliante, è il primo a far ripartire l’azione sempre con pulizia d’intervento e perfetta scelta di tempo. Nella ripresa ferma un contropiede stoppando di ginocchio, deluxe.
Pastorelli 6.5: vale quanto detto per Granziera riguardo l’impegno portato dagli avanti (si fa per dire), pertanto appoggia la costruzione dell’azione, cerca fortuna nei calci da fermo e finisce il match a sinistra.
Erman 7: piede caldo da fermo, ma oggi si è visto molto anche sotto il profilo della quantità, sradicando palloni dai piedi avversari e contrastandoli in una larga fascia di campo. Per qualche minuto, trequartista.
Martino 6.5: ha ricoperto tutti e quattro i ruoli sulle fasce, e se non è un record poco ci manca. Il solito contributo di dinamismo e volontà, cross taglienti e anche personalità sciorinata in faccia all’arbitro.
Cuomo 7: sempre più a suo agio a centrocampo, anche lui come Erman interpreta il ruolo di interno box-to-box sapendosi protetto dallo schermo Duse. Regala assist, e quando è richiamato in difesa non sbaglia niente.
Perrotti 6.5: parte a sinistra, appena fuor d’acqua per il suo piede preferito, poi dopo mezz’ora va a destra dove si rende più pericoloso. Non mancano i tocchi pregevoli anche in condizioni meteo fastidiose.
Marangon 5.5: il rigore si può naturalmente sbagliare -tirarlo centrale però aiuta- ma (nonostante qualche palla deliziosa) sbatte su Maragna da distanza ancor più ravvicinata, e tira tutte le punizioni sulla barriera.
Duse 7: nella ripresa di Trieste si era fatto notare per applicazione, oggi le esigenze “anagrafiche” di formazione lo vogliono in campo e lui risponde con tecnica, tiro ed equilibrio: una carta in più per Vittadello.
Vittadello 7: con gli uomini contati per infortuni e obblighi under, risponde mandando in campo un undici competitivo, ottenendo il massimo dai rincalzi di giornata e dando prova di felici, eclettiche trasformazioni.
Vigasio: Maragna 8, Edoardo Contri 5.5, Francesco Contri 6, Nardi 5.5, Andriani 6, Sabaini 6.5, Fornari 6.5, Burato 6.5, Antenucci 6, Rabbas 6, Sambugaro 5.5 (Gurini 5.5, Zamboni 5.5, Bertoldi s.v., Signoretto 6, Giordano s.v.)
l'arbitro Petrov 6: il rigore c’è tutto e non commette errori che influiscono sul risultato, ma lascia molto correre anche quando il livello dei falli di gioco si alza, rischiando d’innervosire una partita ordinata e calma.
sabato 21 settembre 2019
DOMENICA UNION CLODIENSE-VIGASIO: GLI INFORTUNI FORZANO IL TURNOVER PER I GRANATA, MARANGON E DJURIĆ DALL'INIZIO
L'infermeria dell'Union Clodiense Chioggia Sottomarina è una porta girevole, e di conseguenza ne dipende la formazione che Mario Vittadello manderà in campo domani in casa contro il Vigasio, soprattutto in attacco. Rispetto alle ultime settimane viene accelerato infatti il recupero di Giacomo Marangon e Marco Djurić, destinati a giocare dal primo minuto, mentre giocoforza non saranno impiegabili Marco Tattini e Antonio Broso. Un cambio alle viste anche in porta: Giacomo Boscolo Palo soffre di una contrattura al retto femorale e difficilmente sarà arruolabile anche per la panchina.
Spazio quindi al brasiliano Angelo Bedendo Moreira, che essendo classe 2000 impone l'utilizzo di un giocatore di movimento nato nel 2001: gli occhi sono puntati su Christian Duse, che aveva disputato un buon secondo tempo domenica scorsa a Trieste. Sommando disponibilità e assenze, è possibile che la formazione in campo preveda Bedendo in porta, Ostojić, Ballarin, Cuomo e Granziera in difesa, Djurić, Duse ed Erman a centrocampo, Martino ala, Marangon e Perrotti in attacco.
Nel frattempo alla società è arrivata una multa di 400 euro da pagare per il comportamento degli ultras granata a Trieste, dove (sono parole del giudice sportivo) hanno piegato in diversi punti la rete di recinzione del campo di gioco del San Luigi, per circa 20 metri. Al sodalizio lagunare è fatto obbligo di risarcire i danni, qualora richiesti e documentati.
Per quanto riguarda invece l'avversario della quinta giornata, i celesti veronesi sono reduci dalla vittoria interna nel derby contro il Caldiero, e dall'aver acquisito a tavolino altri tre punti per l'irregolarità commessa dal Cjarlins Muzane alla prima giornata nello schierare un elemento squalificato. La neopromossa allenata da Andrea Orecchia nella sessione di mercato ha acquistato tra gli altri i difensori Contri dall'Ambrosiana e Burato dall'Arzignano, oltre alla punta Rabbas dalle giovanili del Chievo. L'incontro allo stadio Ballarin sarà arbitrato da Sebastian Petrov della sezione AIA di Roma.
Spazio quindi al brasiliano Angelo Bedendo Moreira, che essendo classe 2000 impone l'utilizzo di un giocatore di movimento nato nel 2001: gli occhi sono puntati su Christian Duse, che aveva disputato un buon secondo tempo domenica scorsa a Trieste. Sommando disponibilità e assenze, è possibile che la formazione in campo preveda Bedendo in porta, Ostojić, Ballarin, Cuomo e Granziera in difesa, Djurić, Duse ed Erman a centrocampo, Martino ala, Marangon e Perrotti in attacco.
Nel frattempo alla società è arrivata una multa di 400 euro da pagare per il comportamento degli ultras granata a Trieste, dove (sono parole del giudice sportivo) hanno piegato in diversi punti la rete di recinzione del campo di gioco del San Luigi, per circa 20 metri. Al sodalizio lagunare è fatto obbligo di risarcire i danni, qualora richiesti e documentati.
Per quanto riguarda invece l'avversario della quinta giornata, i celesti veronesi sono reduci dalla vittoria interna nel derby contro il Caldiero, e dall'aver acquisito a tavolino altri tre punti per l'irregolarità commessa dal Cjarlins Muzane alla prima giornata nello schierare un elemento squalificato. La neopromossa allenata da Andrea Orecchia nella sessione di mercato ha acquistato tra gli altri i difensori Contri dall'Ambrosiana e Burato dall'Arzignano, oltre alla punta Rabbas dalle giovanili del Chievo. L'incontro allo stadio Ballarin sarà arbitrato da Sebastian Petrov della sezione AIA di Roma.
martedì 17 settembre 2019
AL VIA I LAVORI PER LA DEMOLIZIONE DELLA CURVA NORD NELLO STADIO BALLARIN: SARÀ SOSTITUITA DA UNA STRUTTURA IN METALLO
Iniziano i lavori di demolizione alla curva nord dello stadio Ballarin. L'impresa LASA dei fratelli Boscolo Nata è infatti all'opera per realizzare il primo lotto funzionale finanziato dalla Regione Veneto già nel 2015, confermato nel Documento di Programmazione per il triennio 2019-2021 con un importo pari a 180mila euro. Le opere, secondo il progetto dell'ingegner Alessandro Targa, dovranno necessariamente riguardare la demolizione della curva nord per far spazio a impianti mobili in metallo, sullo stile veneziano e sandonatese.
LASA ha conseguito l'appalto a fronte di un risparmio di 35700 euro sopra un importo di 87mila euro a base d'asta, e si è dimostrato l'unico operatore -fra i tre che avevano presentato offerte- ad adempiere alla richiesta del Comune. Naturalmente non verrà inficiata la funzionalità dello stadio durante la stagione agonistica, dal momento che le due curve sono chiuse da tempo alla fruizione del pubblico: domenica 22 arrivano i veronesi del Vigasio a sfidare l'Union Clodiense.
LASA ha conseguito l'appalto a fronte di un risparmio di 35700 euro sopra un importo di 87mila euro a base d'asta, e si è dimostrato l'unico operatore -fra i tre che avevano presentato offerte- ad adempiere alla richiesta del Comune. Naturalmente non verrà inficiata la funzionalità dello stadio durante la stagione agonistica, dal momento che le due curve sono chiuse da tempo alla fruizione del pubblico: domenica 22 arrivano i veronesi del Vigasio a sfidare l'Union Clodiense.
domenica 15 settembre 2019
TRIONFO DELL'UNION CLODIENSE A TRIESTE, 6-1 AL SAN LUIGI. DOPPIETTE PER PERROTTI E CUOMO
Come si racconta una vittoria per 6-1 in trasferta? Nella memoria recente del calcio chioggiotto, ma forse anche in quella più lontana, non vi è traccia di una simile evenienza: anche per questo, le proporzioni del risultato maturato a Trieste tra l’Union Clodiense e il San Luigi vanno oltre il mero fatto statistico. Il quale vede la squadra granata ancora imbattuta, nelle parti alte della graduatoria, e mantenere uno score senza sconfitte fin dal 3 marzo scorso a Belluno, che ne fa la formazione più longeva nei risultati utili consecutivi.
Vincere 6-1 significa che tutto è andato più che bene, che la partita si è messa presto nel giusto binario e che gli episodi controversi decisi dalla negativa prova dell’arbitro Lorenzo Vacca di Saronno sono andati a sfavore dei verdi di casa: uno su tutti, la spropositata espulsione del terzino Bertoni al 28° sul punteggio di 0-2 per le reti di Pastorelli e Perrotti.
Ma l’Union Clodiense, superiore in tutto e per tutto al San Luigi, aveva anche cercato di complicarsi la vita subendo il bel goal dell’1-2 ad opera del talento Carlevaris su punizione; ma giusto un attimo prima della fine del primo tempo ci ha pensato Perrotti a ristabilire le distanze, per dilagare poi nella ripresa con la rara doppietta di Cuomo e il sigillo finale di Ostojić. Una punizione forse troppo pesante per il neopromosso San Luigi, che nei precedenti tre incontri non aveva sfigurato.
La più lunga trasferta della stagione ha trasformato il campo sintetico di via Felluga a Trieste in una succursale del Ballarin: numerosa infatti la partecipazione chioggiotta, soprattutto degli ultras della curva sud, abbarbicati alla rete di protezione del terreno di gioco nonostante la massiccia presenza delle forze di polizia. Anche in tribuna erano molti i lagunari al seguito, segno che quando arrivano i risultati e ci sono aspettative il volano parte da sé: in tutto poco meno di duecento comunque gli spettatori nella piccola struttura rialzata rispetto al livello del mare.
Al via, l’allenatore Mario Vittadello sceglie Perrotti e non Tattini come trequartista e i fatti gli hanno dato ragione: lo schema-base è il 4-2-3-1 con Ostojić, Ballarin, Pastorelli e Granziera davanti al portiere Giacomo Boscolo Palo, Cuomo ed il triestino Erman diga di centrocampo e creatori di gioco, poi Martino, un accentrato Perrotti e Gerthoux dietro il centravanti Broso. In panchina Bedendo, Baltrunas, Pupa, Rosa, Vianello, Duse, Djurić, Tattini e Marangon.
Risponde il tecnico locale Luigino Sandrin con Furlan, Bertoni, Vittore; Male, Villanović, Giovannini; Tentindo, Cottiga, Carlevaris, Muiesan, di Lenardo.
La prima azione però è di marca triestina: al 3° tiro-cross di Tentindo, Boscolo respinge in tuffo sulla testa di Muiesan che manda incredibilmente la palla alta. Al 7° granata già in vantaggio: Erman batte un corner sotto gli occhi dei suoi, Ostojić prolunga, Pastorelli di potenza scarica alle spalle del portiere Furlan. Il San Luigi non si perde d’animo: Carlevaris salta Ballarin ma la difesa granata mette in corner. Ancora due chance per gli ospiti: al 19° Martino calcia basso con Furlan fuori dai pali, la palla esce; al 20° Gerthoux crossa da sinistra, sempre Martino di testa mette alto. I padroni di casa attorno al 22° minuto imbastiscono una serie d’azioni d’attacco che si infrangono sulla retroguardia chioggiotta, fino al rientro di Bertoni il cui tiro incoccia in Pastorelli che mette in corner.
Al minuto 25 il secondo goal dell’Union Clodiense: il San Luigi perde palla a centrocampo, Perrotti dribbla due difensori usando solo il mancino, poi di destro appoggia in rete in diagonale. Mentre Sandrin prova a correre ai ripari inserendo de Panfilis al posto di Cottiga, la combinazione tra il secondo goal ospite e l’affrettata espulsione dello stesso Bertoni al 28° per presunto fallo da ultimo uomo (decisione assolutamente opinabile) volge il match a vantaggio dell’Union Clodiense. O almeno così pare fino al 34°, quando il talento Carlevaris indovina una punizione mancina dalla destra, che va a insaccarsi entro il primo palo coperto da Giacomo Boscolo. Poco prima, il secondo cambio per i triestini, con Caramelli che subentra a Vittore.
Una svolta inopinata che potrebbe diventare critica per i granata, che ora hanno un po’ di paura e non giocano fluidi, anche per via del pressing del San Luigi, che peraltro pure lo subisce. Vengono ammoniti il portiere Furlan per perdita di tempo (e il pubblico locale giustamente contesta l'arbitraggio), poi Pastorelli: la partita si incattivisce e non viene ben gestita dal direttore di gara, quando Tentindo in contropiede galoppa per il campo da solo, finché Granziera in rientro non commette fallo sulla linea di fondo. Lo stesso Erman viene graziato del cartellino per un vistoso fallo a centrocampo.
Il finale di tempo è tutto lagunare: al 43° una grande occasione per via di un errore del portiere Furlan in disimpegno, Perrotti appoggia per Broso che mira la porta ma calcia sullo stesso Furlan tornato in posizione (a sinistra c’era Gerthoux libero). Ma il terzo goal degli uomini di Vittadello tarda solo un minuto: Martino sfonda a destra, pregevole colpo di tacco a liberare Perrotti che piazza un chirurgico diagonale mancino a incrociare.
La ripresa si apre con il doppio cambio di Angelo Bedendo Moreira in luogo di Giacomo Boscolo (lieve infortunio per lui, non riusciva a calciare senza dolore) e Duse a rilevare Gerthoux, con Perrotti che si sposta a sinistra e Martino a fare l’ala nel 4-3-3: un modulo tanto mobile che per alcuni minuti si passa anche alla difesa a tre. Arriva subito il quarto goal: cross di Martino, Broso tira al volo, respinge bene Furlan ma sulla ribattuta Cuomo tira da fuori e la palla si insacca alla sinistra dell’estremo locale.
Sul 4-1 la “missione” diventa far segnare Broso, che al 52° salta anche il portiere che poi rinviene sul centravanti, autore di pregevoli scambi in stile “futebol bailado” con Martino. In una rara azione offensiva dei giocatori in maglia verde, Di Lenardo di “accartoccia” e tira, blocca a terra Bedendo. Ennesima sgroppata di Martino al 60°, cross basso la cui trasformazione Erman lascia a Broso che si accentra e tira, ma la palla finisce in corner proprio mentre Marangon sta per rilevare l’applauditissimo Perrotti.
C’è tempo per il quinto goal dell’Union Clodiense, segnato ancora da Cuomo con un perfetto colpo di testa su corner di Erman. Djurić rileva Ballarin e Cuomo torna in difesa con la fascia di capitano, si fa vedere anche il giovane Vianello che si accentra, dribbla un paio di difensori e calcia di sinistro a giro, a lato di poco. Nei minuti di recupero, prima un corner di Marangon con uscita a vuoto di Furlan, intervento di testa di Djurić a colpo sicuro e palla fuori; poi Ostojić, proattivo e giudizioso anche oggi, fissa il risultato finale sul 6-1 deviando in rete un traversone dalla sinistra. A fine partita conciliabolo a centrocampo e omaggio alla tifoseria, domenica allo stadio Ballarin arriverà il Vigasio. Le pagelle dei granata:
Boscolo Palo 6: sul goal è bravo Carlevaris, ma arriva sul suo... palo. In precedenza respinge senza bloccarle alcune conclusioni verso la sua porta. Sempre coraggioso nelle uscite. (Bedendo 6: un "turista" in campo, nel secondo tempo il San Luigi non tira mai e si deve abbassare solo una volta a controllare una conclusione destinata fuori).
Ostojić 7: sempre più utile, ordinato, non facilmente superabile e pure buono in proiezione. Suo il sesto goal, che spiace non essere riusciti a videoriprendere: e se ti si chiedesse di farne un altro giusto per registrare, eh Alex?
Granziera 7: va prendendo confidenza a sinistra, coprendo molti metri di campo soprattutto nella ripresa. Meglio in fase offensiva. Piazza buoni cross e supporta l'asse lungo la fascia di competenza.
Ballarin 6.5: un paio di volte il bravo Carlevaris lo salta quando difende alto, per il resto è sempre in posizione e fa la sua parte per non far degenerare il match in una corrida nei momenti più accaldati. (Djurić 6.5: entra e la sua presenza subito si sente nei contrasti a centrocampo e nelle conclusioni a rete. Non vediamo l'ora raggiunga i suoi consueti livelli, qualcosa dice che succederà presto e allora saranno problemi per tutti nel contenerlo).
Pastorelli 7: il goal che sblocca l'incontro, una costante e mobile presenza in difesa per tutto il match, senza mai ricorrere alle maniere forti. Toglierlo dall'undici, col recupero di ogni infortunato, sarà sempre più difficile.
Erman 7: gioca in casa, sente molto la partita e scodella due assist da corner. Tira poco da fuori, caratteristica maturata in questi mesi, e viene graziato dall'arbitro sul finire del primo tempo, quando abbatte un avversario a centrocampo. Il pressing alto portato fin sulla trequarti lo dà in grande forma atletica.
Martino 7.5: un assist e tante giocate di rilievo, come sempre in più posizioni. Le sue proverbiali sgroppate tagliano in due la difesa avversaria, cambiando anche il gioco da un settore all'altro.
Cuomo 8: due goal nella stessa gara forse non li aveva mai fatti, alla loro pregevolezza unisce una prestazione maiuscola a centrocampo, con tanti palloni recuperati e distribuiti. Una previsione: il suo destino sarà ancora a centrocampo.
Broso 6: manca almeno due o tre reti possibili, pur disponibile allo scambio e alla solita apertura dei varchi per gli inserimenti altrui. In alcuni casi è bravo Furlan, in altri magari c'era una soluzione migliore, ma il goal è il sale di un centravanti.
Perrotti 8: già apprezzato in estate, l'ala milanese si fa anche trequartista per assistere Broso. Gli riescono due goal di classe pura, il primo dribblando due "passanti" col solo sinistro. (Marangon 6: entra a partita largamente andata, si fa vedere con un'azione dalla sinistra poi pensa soprattutto a non farsi male).
Gerthoux 6: meno evidente che contro il Cjarlins, la sua prova è una continua attesa del momento e del modo per essere innescato: vi riesce raramente, e quando potrebbe succedere la palla gira altrove. Un paio di buoni cross al suo attivo. (Duse 6.5, match rinfrancante davanti la difesa, disciplinato e concentrato)
Vittadello 7: la partita si mette bene e allora dosa i cambi per dare minuti a coloro a cui servono. Per certi frangenti passa alla difesa a tre, che magari potrà venire ripetuta in futuro. Molto giusto il suo frenare gli entusiasmi post partita, e pensare a (continuare a) lavorare.
San Luigi Trieste: Furlan 5.5, Bertoni 5.5, Vittore 5.5, Male 5.5, Villanović 6, Giovannini 5.5, Tentindo 6.5, Cottiga 5.5, Carlevaris 6.5, Muiesan 5.5, di Lenardo 5.5. (Zacchigna 6, Disnan 5.5, Ianezić 5, Caramelli 5.5, de Panfilis 5.5).
Arbitro Vacca di Saronno 4.5: ha pesantemente condizionato il risultato e anche l'umore di avvicinanento ad esso, con l'espulsione inventata ai danni di Bertoni, e cartellini usati spesso male.
Stadio del San Luigi: terreno sintetico, servizi igienici ok, ristoro positivo. Ma per i tifosi di altre città non ci sono spazi, se non la rete di recinzione. Parcheggi nella norma, tribuna coperta, forze dell'ordine un po' troppo zelanti con gli ospiti (ma non dipende certo dalla società sportiva).
Vincere 6-1 significa che tutto è andato più che bene, che la partita si è messa presto nel giusto binario e che gli episodi controversi decisi dalla negativa prova dell’arbitro Lorenzo Vacca di Saronno sono andati a sfavore dei verdi di casa: uno su tutti, la spropositata espulsione del terzino Bertoni al 28° sul punteggio di 0-2 per le reti di Pastorelli e Perrotti.
Ma l’Union Clodiense, superiore in tutto e per tutto al San Luigi, aveva anche cercato di complicarsi la vita subendo il bel goal dell’1-2 ad opera del talento Carlevaris su punizione; ma giusto un attimo prima della fine del primo tempo ci ha pensato Perrotti a ristabilire le distanze, per dilagare poi nella ripresa con la rara doppietta di Cuomo e il sigillo finale di Ostojić. Una punizione forse troppo pesante per il neopromosso San Luigi, che nei precedenti tre incontri non aveva sfigurato.
La più lunga trasferta della stagione ha trasformato il campo sintetico di via Felluga a Trieste in una succursale del Ballarin: numerosa infatti la partecipazione chioggiotta, soprattutto degli ultras della curva sud, abbarbicati alla rete di protezione del terreno di gioco nonostante la massiccia presenza delle forze di polizia. Anche in tribuna erano molti i lagunari al seguito, segno che quando arrivano i risultati e ci sono aspettative il volano parte da sé: in tutto poco meno di duecento comunque gli spettatori nella piccola struttura rialzata rispetto al livello del mare.
Al via, l’allenatore Mario Vittadello sceglie Perrotti e non Tattini come trequartista e i fatti gli hanno dato ragione: lo schema-base è il 4-2-3-1 con Ostojić, Ballarin, Pastorelli e Granziera davanti al portiere Giacomo Boscolo Palo, Cuomo ed il triestino Erman diga di centrocampo e creatori di gioco, poi Martino, un accentrato Perrotti e Gerthoux dietro il centravanti Broso. In panchina Bedendo, Baltrunas, Pupa, Rosa, Vianello, Duse, Djurić, Tattini e Marangon.
Risponde il tecnico locale Luigino Sandrin con Furlan, Bertoni, Vittore; Male, Villanović, Giovannini; Tentindo, Cottiga, Carlevaris, Muiesan, di Lenardo.
La prima azione però è di marca triestina: al 3° tiro-cross di Tentindo, Boscolo respinge in tuffo sulla testa di Muiesan che manda incredibilmente la palla alta. Al 7° granata già in vantaggio: Erman batte un corner sotto gli occhi dei suoi, Ostojić prolunga, Pastorelli di potenza scarica alle spalle del portiere Furlan. Il San Luigi non si perde d’animo: Carlevaris salta Ballarin ma la difesa granata mette in corner. Ancora due chance per gli ospiti: al 19° Martino calcia basso con Furlan fuori dai pali, la palla esce; al 20° Gerthoux crossa da sinistra, sempre Martino di testa mette alto. I padroni di casa attorno al 22° minuto imbastiscono una serie d’azioni d’attacco che si infrangono sulla retroguardia chioggiotta, fino al rientro di Bertoni il cui tiro incoccia in Pastorelli che mette in corner.
Al minuto 25 il secondo goal dell’Union Clodiense: il San Luigi perde palla a centrocampo, Perrotti dribbla due difensori usando solo il mancino, poi di destro appoggia in rete in diagonale. Mentre Sandrin prova a correre ai ripari inserendo de Panfilis al posto di Cottiga, la combinazione tra il secondo goal ospite e l’affrettata espulsione dello stesso Bertoni al 28° per presunto fallo da ultimo uomo (decisione assolutamente opinabile) volge il match a vantaggio dell’Union Clodiense. O almeno così pare fino al 34°, quando il talento Carlevaris indovina una punizione mancina dalla destra, che va a insaccarsi entro il primo palo coperto da Giacomo Boscolo. Poco prima, il secondo cambio per i triestini, con Caramelli che subentra a Vittore.
Una svolta inopinata che potrebbe diventare critica per i granata, che ora hanno un po’ di paura e non giocano fluidi, anche per via del pressing del San Luigi, che peraltro pure lo subisce. Vengono ammoniti il portiere Furlan per perdita di tempo (e il pubblico locale giustamente contesta l'arbitraggio), poi Pastorelli: la partita si incattivisce e non viene ben gestita dal direttore di gara, quando Tentindo in contropiede galoppa per il campo da solo, finché Granziera in rientro non commette fallo sulla linea di fondo. Lo stesso Erman viene graziato del cartellino per un vistoso fallo a centrocampo.
Il finale di tempo è tutto lagunare: al 43° una grande occasione per via di un errore del portiere Furlan in disimpegno, Perrotti appoggia per Broso che mira la porta ma calcia sullo stesso Furlan tornato in posizione (a sinistra c’era Gerthoux libero). Ma il terzo goal degli uomini di Vittadello tarda solo un minuto: Martino sfonda a destra, pregevole colpo di tacco a liberare Perrotti che piazza un chirurgico diagonale mancino a incrociare.
La ripresa si apre con il doppio cambio di Angelo Bedendo Moreira in luogo di Giacomo Boscolo (lieve infortunio per lui, non riusciva a calciare senza dolore) e Duse a rilevare Gerthoux, con Perrotti che si sposta a sinistra e Martino a fare l’ala nel 4-3-3: un modulo tanto mobile che per alcuni minuti si passa anche alla difesa a tre. Arriva subito il quarto goal: cross di Martino, Broso tira al volo, respinge bene Furlan ma sulla ribattuta Cuomo tira da fuori e la palla si insacca alla sinistra dell’estremo locale.
Sul 4-1 la “missione” diventa far segnare Broso, che al 52° salta anche il portiere che poi rinviene sul centravanti, autore di pregevoli scambi in stile “futebol bailado” con Martino. In una rara azione offensiva dei giocatori in maglia verde, Di Lenardo di “accartoccia” e tira, blocca a terra Bedendo. Ennesima sgroppata di Martino al 60°, cross basso la cui trasformazione Erman lascia a Broso che si accentra e tira, ma la palla finisce in corner proprio mentre Marangon sta per rilevare l’applauditissimo Perrotti.
C’è tempo per il quinto goal dell’Union Clodiense, segnato ancora da Cuomo con un perfetto colpo di testa su corner di Erman. Djurić rileva Ballarin e Cuomo torna in difesa con la fascia di capitano, si fa vedere anche il giovane Vianello che si accentra, dribbla un paio di difensori e calcia di sinistro a giro, a lato di poco. Nei minuti di recupero, prima un corner di Marangon con uscita a vuoto di Furlan, intervento di testa di Djurić a colpo sicuro e palla fuori; poi Ostojić, proattivo e giudizioso anche oggi, fissa il risultato finale sul 6-1 deviando in rete un traversone dalla sinistra. A fine partita conciliabolo a centrocampo e omaggio alla tifoseria, domenica allo stadio Ballarin arriverà il Vigasio. Le pagelle dei granata:
Boscolo Palo 6: sul goal è bravo Carlevaris, ma arriva sul suo... palo. In precedenza respinge senza bloccarle alcune conclusioni verso la sua porta. Sempre coraggioso nelle uscite. (Bedendo 6: un "turista" in campo, nel secondo tempo il San Luigi non tira mai e si deve abbassare solo una volta a controllare una conclusione destinata fuori).
Ostojić 7: sempre più utile, ordinato, non facilmente superabile e pure buono in proiezione. Suo il sesto goal, che spiace non essere riusciti a videoriprendere: e se ti si chiedesse di farne un altro giusto per registrare, eh Alex?
Granziera 7: va prendendo confidenza a sinistra, coprendo molti metri di campo soprattutto nella ripresa. Meglio in fase offensiva. Piazza buoni cross e supporta l'asse lungo la fascia di competenza.
Ballarin 6.5: un paio di volte il bravo Carlevaris lo salta quando difende alto, per il resto è sempre in posizione e fa la sua parte per non far degenerare il match in una corrida nei momenti più accaldati. (Djurić 6.5: entra e la sua presenza subito si sente nei contrasti a centrocampo e nelle conclusioni a rete. Non vediamo l'ora raggiunga i suoi consueti livelli, qualcosa dice che succederà presto e allora saranno problemi per tutti nel contenerlo).
Pastorelli 7: il goal che sblocca l'incontro, una costante e mobile presenza in difesa per tutto il match, senza mai ricorrere alle maniere forti. Toglierlo dall'undici, col recupero di ogni infortunato, sarà sempre più difficile.
Erman 7: gioca in casa, sente molto la partita e scodella due assist da corner. Tira poco da fuori, caratteristica maturata in questi mesi, e viene graziato dall'arbitro sul finire del primo tempo, quando abbatte un avversario a centrocampo. Il pressing alto portato fin sulla trequarti lo dà in grande forma atletica.
Martino 7.5: un assist e tante giocate di rilievo, come sempre in più posizioni. Le sue proverbiali sgroppate tagliano in due la difesa avversaria, cambiando anche il gioco da un settore all'altro.
Cuomo 8: due goal nella stessa gara forse non li aveva mai fatti, alla loro pregevolezza unisce una prestazione maiuscola a centrocampo, con tanti palloni recuperati e distribuiti. Una previsione: il suo destino sarà ancora a centrocampo.
Broso 6: manca almeno due o tre reti possibili, pur disponibile allo scambio e alla solita apertura dei varchi per gli inserimenti altrui. In alcuni casi è bravo Furlan, in altri magari c'era una soluzione migliore, ma il goal è il sale di un centravanti.
Perrotti 8: già apprezzato in estate, l'ala milanese si fa anche trequartista per assistere Broso. Gli riescono due goal di classe pura, il primo dribblando due "passanti" col solo sinistro. (Marangon 6: entra a partita largamente andata, si fa vedere con un'azione dalla sinistra poi pensa soprattutto a non farsi male).
Gerthoux 6: meno evidente che contro il Cjarlins, la sua prova è una continua attesa del momento e del modo per essere innescato: vi riesce raramente, e quando potrebbe succedere la palla gira altrove. Un paio di buoni cross al suo attivo. (Duse 6.5, match rinfrancante davanti la difesa, disciplinato e concentrato)
Vittadello 7: la partita si mette bene e allora dosa i cambi per dare minuti a coloro a cui servono. Per certi frangenti passa alla difesa a tre, che magari potrà venire ripetuta in futuro. Molto giusto il suo frenare gli entusiasmi post partita, e pensare a (continuare a) lavorare.
San Luigi Trieste: Furlan 5.5, Bertoni 5.5, Vittore 5.5, Male 5.5, Villanović 6, Giovannini 5.5, Tentindo 6.5, Cottiga 5.5, Carlevaris 6.5, Muiesan 5.5, di Lenardo 5.5. (Zacchigna 6, Disnan 5.5, Ianezić 5, Caramelli 5.5, de Panfilis 5.5).
Arbitro Vacca di Saronno 4.5: ha pesantemente condizionato il risultato e anche l'umore di avvicinanento ad esso, con l'espulsione inventata ai danni di Bertoni, e cartellini usati spesso male.
Stadio del San Luigi: terreno sintetico, servizi igienici ok, ristoro positivo. Ma per i tifosi di altre città non ci sono spazi, se non la rete di recinzione. Parcheggi nella norma, tribuna coperta, forze dell'ordine un po' troppo zelanti con gli ospiti (ma non dipende certo dalla società sportiva).
sabato 14 settembre 2019
L'IMBATTUTA UNION CLODIENSE DOMENICA IN TRASFERTA A TRIESTE CERCA CONTINUITÀ CONTRO IL NEOPROMOSSO SAN LUIGI
La più lunga trasferta del girone C sta per arrivare, in capo ai giocatori dell'imbattuta Union Clodiense Chioggia Sottomarina. Duecento km verso Trieste, sede del San Luigi: formazione neopromossa, che gioca sul terreno sintetico di via Felluga e sta viaggiando sulle ali dell'entusiasmo, anche se ha finora raccolto solo un punto -in trasferta contro la forte Luparense- nelle prime tre partite (ma perdendone due per 3-2 dopo essere stata in vantaggio). Un avversario tosto, dunque, che ha confermato molti dei protagonisti della cavalcata dall'Eccellenza alla serie D, e alcuni giovani del territorio sotto la guida del tecnico Luigino Sandrin.
Dopo la franca vittoria contro il Cjarlins Muzane, invece, Mario Vittadello dovrebbe confermare l'undici sceso in campo mercoledì al Ballarin: un dubbio ci può essere sul versante destro dell'attacco, con Tattini e Perrotti che si giocano una maglia. Per il resto torna tra i convocati Ziggy Baltrunas, reduce dagli impegni con la nazionale lituana Under 17, mentre ripartono dalla panchina Djurić e Marangon, dopo i pochi ma fruttuosi minuti infrasettimanali. L'incontro sarà arbitrato da Lorenzo Vacca della sezione AIA di Saronno e sarà seguito in diretta testuale con aggiornamenti in tempo reale nella pagina fb Union Clodiense Fan Club.
Sul fronte mercato, salutano la truppa il portiere Mauro Esposito che (consensualmente) torna in Campania, Gianmarco Meneghetti che viene prestato all'Este, Nicolò Tocco sempre in prestito al Porto Viro e Stefano Nardo ancora in prestito al Pettorazza.
Dopo la franca vittoria contro il Cjarlins Muzane, invece, Mario Vittadello dovrebbe confermare l'undici sceso in campo mercoledì al Ballarin: un dubbio ci può essere sul versante destro dell'attacco, con Tattini e Perrotti che si giocano una maglia. Per il resto torna tra i convocati Ziggy Baltrunas, reduce dagli impegni con la nazionale lituana Under 17, mentre ripartono dalla panchina Djurić e Marangon, dopo i pochi ma fruttuosi minuti infrasettimanali. L'incontro sarà arbitrato da Lorenzo Vacca della sezione AIA di Saronno e sarà seguito in diretta testuale con aggiornamenti in tempo reale nella pagina fb Union Clodiense Fan Club.
Sul fronte mercato, salutano la truppa il portiere Mauro Esposito che (consensualmente) torna in Campania, Gianmarco Meneghetti che viene prestato all'Este, Nicolò Tocco sempre in prestito al Porto Viro e Stefano Nardo ancora in prestito al Pettorazza.
mercoledì 11 settembre 2019
L'UNION CLODIENSE RITROVA MARANGON E I TRE PUNTI: 2-0 AL CJARLINS MUZANE E SQUADRA IMBATTUTA
In hoc signo vinces. Neanche la sceneggiatura più lineare avrebbe potuto prevedere che, a soli tre minuti dal suo ingresso in campo e nella stagione 2019-2020 con la maglia dell’Union Clodiense, Giacomo Marangon si procurasse un calcio di rigore e andasse a trasformarlo con freddezza spiazzando il portiere. Eppure è accaduto fra il 69° e il 72° della partita contro il Cjarlins Muzane, scontro infrasettimanale valido per la terza giornata di serie D: il goal di Marangon ha di fatto chiuso il match sul 2-0, dopo la rete del vantaggio siglata da un taglio di Pietro Martino su bell’assist in profondità di Francesco Gerthoux. Una squadra granata che ha concesso poco o niente ad avversari reduci da due vittorie sul campo, quotati per rosa e per mercato, eppure irretiti dalla superiorità e dal tono anche atletico palesato dai ragazzi di Mario Vittadello.
Gli arancioblu non hanno praticamente mai tirato verso la porta lagunare, e sono apparsi meno forti di quanto temuto alla vigilia: merito anche di una difesa di casa ordinata e di un supporto ferreo offerto dalla diga di centrocampo, peraltro imbottita di difensori. Il resto l’ha fatto la classe degli interpreti in fase offensiva, contrappuntata anche dagli importanti ritorni di Djurić e dello stesso Marangon, oltre che dal coraggioso lancio di Tattini dal primo minuto. Tutti hanno risposto bene, mettendo un altro mattone della crescita in atto: la squadra è imbattuta nel girone, oggi non ha subìto goal e guarda con fiducia alla lunga trasferta di domenica a Trieste, dove affronterà i locali del San Luigi. E pazienza se oggi sono stati disattesi i pronostici online e financo le quote degli scommettitori...
Allo stadio, di mercoledì, sono oltre 400 gli spettatori a stringersi attorno all’Union Clodiense per accompagnarla nel buon avvio di stagione. Vittadello schiera inizialmente Boscolo Palo in porta, Ostojić, Ballarin, Pastorelli e Granziera in difesa, Martino, Cuomo ed Erman a centrocampo, Tattini e Gerthoux ad assistere il centravanti Broso. Risponde l’allenatore friulano Massimiliano Moras con Sourdis in porta, Zuliani e Ndoj terzini, Fabbro e Tobanelli centrali, Migliorini davanti la difesa, Longato in regia, Dussi interno, Bussi e Muela alle ali, Gubellini centravanti: solo panchina per i vari Spetić, Tonizzo e Zigon. Arbitra Daniele Cannata della sezione di Faenza.
Nessuna protesta al 6° minuto per una caduta a terra di Tattini in area, ma l’attaccante granata arriva prima sulla palla rispetto a Dussi che lo stende: l’arbitro lascia correre. Uno scontro a centrocampo tra Migliorini e Pastorelli dà via libera a Muela verso la porta chioggiotta, ma l'ala calcia a lato. Grande occasione granata al 15°: lancio di Erman per Tattini anticipato, recupera di testa Martino per Broso che lancia di nuovo Tattini, il cui pallonetto scavalca Sourdis ma sulla linea Ndoj spazza in tempo prima del tap-in di Broso. L'Union Clodiense pressa alta sul regista Longato che parte davanti la difesa, Gerthoux è volitivo e intraprendente.
Il forcing granata prosegue con il cross di Ostojić e l’estetica rovesciata di Cuomo, parata a terra da Sourdis; più elaborato ma meno produttivo il fraseggio ospite. Alta la punizione di Tattini al 28°, su ottima azione di Martino, mentre poi è lo stesso Tattini a non sfruttare un buon contropiede che ha plasticamente mostrato le virtù del 4-2-3-1 in fase d’attacco: alla mezz’ora infatti Vittadello allarga Martino e avvicina Tattini a Broso.
Un brivido al 34°, quando Giacomo Boscolo in uscita si scontra con Pastorelli, perde il pallone ma il diagonale di Gubellini si spegne a lato anche per la deviazione di Granziera; la difesa granata comunque controllava la linea di porta. Il primo tempo finisce con un pareggio frutto del gioco non eccelso, anche se la squadra di casa aveva avuto un paio di chance in più degli avversari. I quali, subito a inizio ripresa (entra Spetić per un nervoso Migliorini), reclamano l’attenzione del direttore di gara per un fallo di mano di Ballarin: il capitano lagunare ammetterà in sala stampa che la sfera gli è scivolata sì sul braccio, ma dopo aver colpito il torace.
Cannata lascia ancora correre, e riprende a macinare gioco l’Union Clodiense: al 51° una tambureggiante azione che coinvolge Gerthoux, Broso, Tattini ed Erman porta al tiro Pastorelli, una deviazione mette la palla in corner non di molto. Chioggiotti in vantaggio al 56° Gerthoux -uno dei migliori in campo, velocissimo e abile nel controllo- vede il taglio di Martino e lo serve con un preciso tracciante in profondità. L’ala destra dribbla Sourdis e deposita in rete, per andare a ricevere l’ovazione della curva sud. Sùbito dopo, un altro taglio di Martino (sintomo di schema provato in allenamento) su assist di Tattini: il numero 7 calcia di prima intenzione e l’estremo friulano si salva di piede.
Poco prima del 70° debutta in campionato l’attesissimo Marangon, che ha giusto il tempo per ambientarsi quando il pallone gli arriva nei paraggi dell’area, dove costringe la difesa a fare fallo: il rigore è chirurgico e porta il punteggio sul 2-0. Rapidità di eventi da premio Nobel preventivo, alla maniera di Obama. L’attesa per le belle giocate del fantasista polesano si compie all’81°, quando Jack serve un cioccolatino sullo spazio a Martino che arriva esausto e calcia alto. Resta il tempo per annotare l’espulsione diretta di Bussi per calcio a Granziera, e un tiro di Gubellini a tempo scaduto che trova la deviazione di Ostojić prima di arrivare tra le braccia di Boscolo: a fine partita è già tempo di pensare al campo sintetico di Trieste, per chi andrà in trasferta con gli ultras il ritrovo è domenica mattina alle 11 alla stazione di Chioggia.
Le pagelle dei granata:
Boscolo Palo 6: viene chiamato in causa di rado, nell'azione che diventa la più pericolosa degli ospiti si scontra con Pastorelli e rimane a terra. Sicure un paio di prese basse nella ripresa.
Ostojić 6: dosa con attenzione i raddoppi di fascia e si preoccupa più di marcare lo sgusciante Muela, riuscendoci bene. A Chioggia solo da pochi giorni, eppure in campo pare giochi già da una vita con la "granata" addosso.
Granziera 6: fa meno fatica rispetto alle prove precedenti in marcatura sulla fascia non sua, accompagna bene l'azione offensiva e di testa ne prende tante. Tanta disponibilità sarà premiata.
Ballarin 7: «Siete voi che vi stupite», ha detto l'allenatore Vittadello in sala stampa, con riferimento alla prova del capitano. Non ci si stupisce, semmai si ricorda che sta giocando su questi livelli da quasi tutto lo scorso girone di ritorno. Un momento su tutti: proprio mentre gli ultrà lo incitano per nome, lui va in scivolata vicino al fallo laterale per impedire un'azione offensiva pericolosa. Granata dentro.
Pastorelli 6.5: esce al 67° per far spazio a Djurić e non la prende benissimo, nonostante un colpo subìto poco prima. Segno della volontà di giocare, trasmessa sul terreno per tutta l'ora abbondante in cui l'ha calcato: anticipi, soluzioni, rilanci e senso della posizione da veterano. (Djurić 6: un rientro più che atteso per un elemento che non può certo dirsi al massimo della forma. Necessario anche per lui calcare il campo e riprendere confidenza coi meccanismi della zona nevralgica che gli appartengono: il suo "motore" è un diesel che andrà in crescendo)
Erman 7: nel trio iniziale di centrocampo sta davanti la difesa e recupera moltissimi palloni, giocati sempre con pulizia. Da applausi certe aperture di gioco dal centro alle fasce, si fa vedere anche al tiro e gli riescono i dribbling: domenica a Trieste avrà anche il "suo" pubblico.
Martino 7: un goal intelligente e uno sfiorato altrettanto, traversoni e ripiegamenti, strappi e sportellate, l'energia fino a quella che poteva essere l'apoteosi sul perfetto invito di Marangon. Interno, ala, punta, terzino: semplicemente, Pietro Martino.
Cuomo 6: cuce i reparti e fa diga, da esperto manovratore. La sua dote più importante è infondere sicurezza e tranquillità, con lui la palla è in cassaforte e nel finale torna difensore per alzare il muro: quando non si "sente" vuol dire che tutto sta andando bene, anche grazie a lui.
Broso 6: meno protagonista rispetto a Porto Tolle, torna indietro a prendersi palloni e collabora al loro smistamento. La morsa Fabbro-Tobanelli è di quelle che non regalano niente, eppure Antonio riesce a mandare in porta Tattini e a farsi sempre trovare quale riferimento. (Perrotti s.v.)
Tattini 6.5: solo quindici giorni fa non era pensabile vederlo in campo prima di ottobre, ora stupisce -e il mister con lui- giocando dall'inizio e per ben 70 minuti. Lo fa con qualità, svariando il giusto e trovando luce alle spalle di Broso: per poco non segna su diabolico lob o su punizione di poco alta. Fisiologico il calo alla distanza, ma mettere minuti nel motore è essenziale e sarà ancora più apprezzato in seguito.
(Marangon 6.5: come il protagonista di un film, si prende la scena e il rigore che chiude a chiave la partita. Delizia con un lancio al bacio per Martino, sicuramente il primo di una lunga serie per chi avrà la ventura di vederlo giocare)
Gerthoux 7: la sua miglior partita stagionale finora, amichevoli comprese. Per volontà e intraprendenza ha ricordato il Gerthoux di Bolzano e Feltre, alla fine dello scorso torneo: la sua velocità fa premio su Zuliani, che spesso fatica a contenerlo. Splendido l'assist per Martino, dopo 75 minuti di corsa viene richiamato in panchina: al 2000 ora manca solo il goal. (Pupa 6: si colloca sulla fascia davanti a Granziera, con indole più difensiva rispetto a Gerthoux, per arginare i possibili contraccolpi avversari nel finale, che non arrivano).
Vittadello 6.5: schiera un undici arcigno, compatto, organizzato e solidale, inserendo gradualmente gli infortunati (per Baccolo si parla di altri 15 giorni fuori) e portando Martino all'ala nel primo tempo. Tutte mosse vincenti, nella più leggibile linearità di chi magari non "inventa" il calcio ma di certo lo conosce molto bene.
Cjarlins Muzane: Sourdis 6, Zuliani 6, Ndoj 6, Tobanelli 6, Fabbro 6, Migliorini 6, Bussi 5, Dussi 6.5, Gubellini 5.5, Longato 6.5, Muela 6 (Facchinutti 6, Pez s.v., Zigon s.v., Spetić 6, Tonizzo 6). Allenatore Moras 6.
Arbitro Cannata 5.5: non vede uno o forse due rigori, rispettivamente per il fallo di braccio di Ballarin e -prima- quando Dussi abbatte Tattini in area. Per il resto lascia perplessi il cartellino rosso diretto a Bussi e qualche altra decisione su falli e cartellini. Non ha comunque inciso sul risultato, e con simili premesse è già tanto.
Gli arancioblu non hanno praticamente mai tirato verso la porta lagunare, e sono apparsi meno forti di quanto temuto alla vigilia: merito anche di una difesa di casa ordinata e di un supporto ferreo offerto dalla diga di centrocampo, peraltro imbottita di difensori. Il resto l’ha fatto la classe degli interpreti in fase offensiva, contrappuntata anche dagli importanti ritorni di Djurić e dello stesso Marangon, oltre che dal coraggioso lancio di Tattini dal primo minuto. Tutti hanno risposto bene, mettendo un altro mattone della crescita in atto: la squadra è imbattuta nel girone, oggi non ha subìto goal e guarda con fiducia alla lunga trasferta di domenica a Trieste, dove affronterà i locali del San Luigi. E pazienza se oggi sono stati disattesi i pronostici online e financo le quote degli scommettitori...
Allo stadio, di mercoledì, sono oltre 400 gli spettatori a stringersi attorno all’Union Clodiense per accompagnarla nel buon avvio di stagione. Vittadello schiera inizialmente Boscolo Palo in porta, Ostojić, Ballarin, Pastorelli e Granziera in difesa, Martino, Cuomo ed Erman a centrocampo, Tattini e Gerthoux ad assistere il centravanti Broso. Risponde l’allenatore friulano Massimiliano Moras con Sourdis in porta, Zuliani e Ndoj terzini, Fabbro e Tobanelli centrali, Migliorini davanti la difesa, Longato in regia, Dussi interno, Bussi e Muela alle ali, Gubellini centravanti: solo panchina per i vari Spetić, Tonizzo e Zigon. Arbitra Daniele Cannata della sezione di Faenza.
Nessuna protesta al 6° minuto per una caduta a terra di Tattini in area, ma l’attaccante granata arriva prima sulla palla rispetto a Dussi che lo stende: l’arbitro lascia correre. Uno scontro a centrocampo tra Migliorini e Pastorelli dà via libera a Muela verso la porta chioggiotta, ma l'ala calcia a lato. Grande occasione granata al 15°: lancio di Erman per Tattini anticipato, recupera di testa Martino per Broso che lancia di nuovo Tattini, il cui pallonetto scavalca Sourdis ma sulla linea Ndoj spazza in tempo prima del tap-in di Broso. L'Union Clodiense pressa alta sul regista Longato che parte davanti la difesa, Gerthoux è volitivo e intraprendente.
Il forcing granata prosegue con il cross di Ostojić e l’estetica rovesciata di Cuomo, parata a terra da Sourdis; più elaborato ma meno produttivo il fraseggio ospite. Alta la punizione di Tattini al 28°, su ottima azione di Martino, mentre poi è lo stesso Tattini a non sfruttare un buon contropiede che ha plasticamente mostrato le virtù del 4-2-3-1 in fase d’attacco: alla mezz’ora infatti Vittadello allarga Martino e avvicina Tattini a Broso.
Un brivido al 34°, quando Giacomo Boscolo in uscita si scontra con Pastorelli, perde il pallone ma il diagonale di Gubellini si spegne a lato anche per la deviazione di Granziera; la difesa granata comunque controllava la linea di porta. Il primo tempo finisce con un pareggio frutto del gioco non eccelso, anche se la squadra di casa aveva avuto un paio di chance in più degli avversari. I quali, subito a inizio ripresa (entra Spetić per un nervoso Migliorini), reclamano l’attenzione del direttore di gara per un fallo di mano di Ballarin: il capitano lagunare ammetterà in sala stampa che la sfera gli è scivolata sì sul braccio, ma dopo aver colpito il torace.
Cannata lascia ancora correre, e riprende a macinare gioco l’Union Clodiense: al 51° una tambureggiante azione che coinvolge Gerthoux, Broso, Tattini ed Erman porta al tiro Pastorelli, una deviazione mette la palla in corner non di molto. Chioggiotti in vantaggio al 56° Gerthoux -uno dei migliori in campo, velocissimo e abile nel controllo- vede il taglio di Martino e lo serve con un preciso tracciante in profondità. L’ala destra dribbla Sourdis e deposita in rete, per andare a ricevere l’ovazione della curva sud. Sùbito dopo, un altro taglio di Martino (sintomo di schema provato in allenamento) su assist di Tattini: il numero 7 calcia di prima intenzione e l’estremo friulano si salva di piede.
Poco prima del 70° debutta in campionato l’attesissimo Marangon, che ha giusto il tempo per ambientarsi quando il pallone gli arriva nei paraggi dell’area, dove costringe la difesa a fare fallo: il rigore è chirurgico e porta il punteggio sul 2-0. Rapidità di eventi da premio Nobel preventivo, alla maniera di Obama. L’attesa per le belle giocate del fantasista polesano si compie all’81°, quando Jack serve un cioccolatino sullo spazio a Martino che arriva esausto e calcia alto. Resta il tempo per annotare l’espulsione diretta di Bussi per calcio a Granziera, e un tiro di Gubellini a tempo scaduto che trova la deviazione di Ostojić prima di arrivare tra le braccia di Boscolo: a fine partita è già tempo di pensare al campo sintetico di Trieste, per chi andrà in trasferta con gli ultras il ritrovo è domenica mattina alle 11 alla stazione di Chioggia.
Le pagelle dei granata:
Boscolo Palo 6: viene chiamato in causa di rado, nell'azione che diventa la più pericolosa degli ospiti si scontra con Pastorelli e rimane a terra. Sicure un paio di prese basse nella ripresa.
Ostojić 6: dosa con attenzione i raddoppi di fascia e si preoccupa più di marcare lo sgusciante Muela, riuscendoci bene. A Chioggia solo da pochi giorni, eppure in campo pare giochi già da una vita con la "granata" addosso.
Granziera 6: fa meno fatica rispetto alle prove precedenti in marcatura sulla fascia non sua, accompagna bene l'azione offensiva e di testa ne prende tante. Tanta disponibilità sarà premiata.
Ballarin 7: «Siete voi che vi stupite», ha detto l'allenatore Vittadello in sala stampa, con riferimento alla prova del capitano. Non ci si stupisce, semmai si ricorda che sta giocando su questi livelli da quasi tutto lo scorso girone di ritorno. Un momento su tutti: proprio mentre gli ultrà lo incitano per nome, lui va in scivolata vicino al fallo laterale per impedire un'azione offensiva pericolosa. Granata dentro.
Pastorelli 6.5: esce al 67° per far spazio a Djurić e non la prende benissimo, nonostante un colpo subìto poco prima. Segno della volontà di giocare, trasmessa sul terreno per tutta l'ora abbondante in cui l'ha calcato: anticipi, soluzioni, rilanci e senso della posizione da veterano. (Djurić 6: un rientro più che atteso per un elemento che non può certo dirsi al massimo della forma. Necessario anche per lui calcare il campo e riprendere confidenza coi meccanismi della zona nevralgica che gli appartengono: il suo "motore" è un diesel che andrà in crescendo)
Erman 7: nel trio iniziale di centrocampo sta davanti la difesa e recupera moltissimi palloni, giocati sempre con pulizia. Da applausi certe aperture di gioco dal centro alle fasce, si fa vedere anche al tiro e gli riescono i dribbling: domenica a Trieste avrà anche il "suo" pubblico.
Martino 7: un goal intelligente e uno sfiorato altrettanto, traversoni e ripiegamenti, strappi e sportellate, l'energia fino a quella che poteva essere l'apoteosi sul perfetto invito di Marangon. Interno, ala, punta, terzino: semplicemente, Pietro Martino.
Cuomo 6: cuce i reparti e fa diga, da esperto manovratore. La sua dote più importante è infondere sicurezza e tranquillità, con lui la palla è in cassaforte e nel finale torna difensore per alzare il muro: quando non si "sente" vuol dire che tutto sta andando bene, anche grazie a lui.
Broso 6: meno protagonista rispetto a Porto Tolle, torna indietro a prendersi palloni e collabora al loro smistamento. La morsa Fabbro-Tobanelli è di quelle che non regalano niente, eppure Antonio riesce a mandare in porta Tattini e a farsi sempre trovare quale riferimento. (Perrotti s.v.)
Tattini 6.5: solo quindici giorni fa non era pensabile vederlo in campo prima di ottobre, ora stupisce -e il mister con lui- giocando dall'inizio e per ben 70 minuti. Lo fa con qualità, svariando il giusto e trovando luce alle spalle di Broso: per poco non segna su diabolico lob o su punizione di poco alta. Fisiologico il calo alla distanza, ma mettere minuti nel motore è essenziale e sarà ancora più apprezzato in seguito.
(Marangon 6.5: come il protagonista di un film, si prende la scena e il rigore che chiude a chiave la partita. Delizia con un lancio al bacio per Martino, sicuramente il primo di una lunga serie per chi avrà la ventura di vederlo giocare)
Gerthoux 7: la sua miglior partita stagionale finora, amichevoli comprese. Per volontà e intraprendenza ha ricordato il Gerthoux di Bolzano e Feltre, alla fine dello scorso torneo: la sua velocità fa premio su Zuliani, che spesso fatica a contenerlo. Splendido l'assist per Martino, dopo 75 minuti di corsa viene richiamato in panchina: al 2000 ora manca solo il goal. (Pupa 6: si colloca sulla fascia davanti a Granziera, con indole più difensiva rispetto a Gerthoux, per arginare i possibili contraccolpi avversari nel finale, che non arrivano).
Vittadello 6.5: schiera un undici arcigno, compatto, organizzato e solidale, inserendo gradualmente gli infortunati (per Baccolo si parla di altri 15 giorni fuori) e portando Martino all'ala nel primo tempo. Tutte mosse vincenti, nella più leggibile linearità di chi magari non "inventa" il calcio ma di certo lo conosce molto bene.
Cjarlins Muzane: Sourdis 6, Zuliani 6, Ndoj 6, Tobanelli 6, Fabbro 6, Migliorini 6, Bussi 5, Dussi 6.5, Gubellini 5.5, Longato 6.5, Muela 6 (Facchinutti 6, Pez s.v., Zigon s.v., Spetić 6, Tonizzo 6). Allenatore Moras 6.
Arbitro Cannata 5.5: non vede uno o forse due rigori, rispettivamente per il fallo di braccio di Ballarin e -prima- quando Dussi abbatte Tattini in area. Per il resto lascia perplessi il cartellino rosso diretto a Bussi e qualche altra decisione su falli e cartellini. Non ha comunque inciso sul risultato, e con simili premesse è già tanto.
martedì 10 settembre 2019
MERCOLEDÌ DI CAMPIONATO CON UNION CLODIENSE - CJARLINS MUZANE: INFORTUNATI IN RECUPERO, SCOCCA L'ORA DI MARANGON?
Marce forzate per l'Union Clodiense Chioggia Sottomarina, alla seconda partita in cinque giorni. Nell'appuntamento infrasettimanale di campionato, mercoledì 11 settembre dalle ore 15 allo stadio Ballarin, la squadra granata è chiamata ad affrontare i temibili friulani del Cjarlins Muzane, che hanno vinto i primi due incontri (anche se la vittoria all'esordio è sub judice per lo schieramento di un giocatore squalificato): già consistenti in attacco la stagione scorsa -grappoli di goal segnati anche alle big, e un 3-3 conseguito a Chioggia- gli arancioblu si sono rafforzati in difesa, con l'arrivo di Tobanelli dal Feltre e Ndoj dal Campodarsego.
Nel telaio forte dei vari Spetić, Tonizzo, Kabine -per fortuna dei lagunari, squalificato- Bussi si sono aggiunti anche il regista Longato dal San Donà e la punta Zigon dal Belluno; completano il quadro degli arrivi, tra giovani ed esperti, i vari Presello, Fabbro, Gregorić, Gubellini, Sourdis a rimpiazzare Moras, Smrtnik e Parpinel (in direzione Tamai) ed Emanuele Politti in Lega Pro al Modena. Non fa mistero, la squadra affidata a mister Massimiliano Moras, di puntare a un campionato nei quartieri alti.
Per converso, l'Union Clodiense inizia a recuperare i suoi infortunati: Djurić e Marangon siederanno infatti inizialmente in panchina, mentre Tattini "vede" il campo, complice anche un acciacco dell'ultim'ora al centravanti Antonio Broso che comunque potrebbe recuperare. Non è escluso che il fantasista polesano, pezzo forte del mercato di serie D, possa anche disputare qualche minuto di gioco per ritrovare confidenza con il campo. La probabile formazione cui sta pensando il tecnico Mario Vittadello vede Giacomo Boscolo in porta, Ostojić, Ballarin, Pastorelli e Granziera in difesa, Martino, Cuomo ed Erman a centrocampo, Tattini e Gerthoux a sostegno della punta centrale che -se Broso non recupera in tempo- potrebbe essere Perrotti. Domenica nuova trasferta, la più lunga del girone, sul campo del San Luigi Trieste neopromosso.
Nel telaio forte dei vari Spetić, Tonizzo, Kabine -per fortuna dei lagunari, squalificato- Bussi si sono aggiunti anche il regista Longato dal San Donà e la punta Zigon dal Belluno; completano il quadro degli arrivi, tra giovani ed esperti, i vari Presello, Fabbro, Gregorić, Gubellini, Sourdis a rimpiazzare Moras, Smrtnik e Parpinel (in direzione Tamai) ed Emanuele Politti in Lega Pro al Modena. Non fa mistero, la squadra affidata a mister Massimiliano Moras, di puntare a un campionato nei quartieri alti.
Per converso, l'Union Clodiense inizia a recuperare i suoi infortunati: Djurić e Marangon siederanno infatti inizialmente in panchina, mentre Tattini "vede" il campo, complice anche un acciacco dell'ultim'ora al centravanti Antonio Broso che comunque potrebbe recuperare. Non è escluso che il fantasista polesano, pezzo forte del mercato di serie D, possa anche disputare qualche minuto di gioco per ritrovare confidenza con il campo. La probabile formazione cui sta pensando il tecnico Mario Vittadello vede Giacomo Boscolo in porta, Ostojić, Ballarin, Pastorelli e Granziera in difesa, Martino, Cuomo ed Erman a centrocampo, Tattini e Gerthoux a sostegno della punta centrale che -se Broso non recupera in tempo- potrebbe essere Perrotti. Domenica nuova trasferta, la più lunga del girone, sul campo del San Luigi Trieste neopromosso.
domenica 8 settembre 2019
CRESCE L'UNION CLODIENSE E SI SBLOCCA BROSO, PREZIOSO 2-2 IN CASA DEL DELTA PORTO TOLLE
Seconda partita di campionato e secondo pareggio per l’Union Clodiense, ma a differenza di quello strappato al Tamai nel forno del Ballarin la scorsa domenica, quello per 2-2 in casa del Delta ha il sapore della crescita. Nonostante l’emergenza di formazione, che continua a privarla di Marangon, Djurić e Baccolo, nell’anticipo giocato ieri allo stadio Cavallari di Porto Tolle la squadra di Mario Vittadello ha creato occasioni, esaltando il portiere avversario Bala, trovato una rete con Granziera e costruitane un’altra con Broso, aumentando la conoscenza reciproca sul campo tra veterani e giovani e preparandosi al doppio impegno che l’attende in settimana: mercoledì a Chioggia scenderanno i forti friulani del Cjarlins Muzane, domenica lunga trasferta a Trieste per affrontare il San Luigi. Anche l’ambizioso Delta di Matteo Barella ieri ha mostrato di essere ancora un cantiere nell’inserimento dei nuovi -nonostante la buona prova dei suoi attaccanti (a segno Mortaro e Rosso) e del regista Malagò, ex granata- per cui il pareggio può dirsi giusto in una partita combattuta e giocata a buoni ritmi, con tante occasioni e qualche svarione difensivo tra due compagini non ancora registrate al massimo.
Il tecnico granata Mario Vittadello manda in campo Boscolo Palo in porta, Ostojić, Ballarin, Pastorelli e Granziera in difesa, Martino, Cuomo ed Erman a centrocampo, Perrotti e Gerthoux a sostenere il centravanti Broso. In panchina recupera Esposito, la prima convocazione di Cappelli, poi Pupa, Meneghetti, Amerì, Duse, Vianello, Rosa e un Tattini ancora in grado di garantire mezz’ora di qualità. Un 4-3-3 che durante il primo tempo ha saputo diventare 4-4-2, allargando Martino e provando ad avanzare Perrotti. L'allenatore del Delta Matteo Barella nel 3-4-3 schiera Bala in porta, Maistrello, l’altro ex Garbini e Cuccato in difesa, Vitale e Sarr sulle fasce, Castellan e Malagò a centrocampo, Telesi a supporto delle punte Mortaro e Raimondi. Tra le riserve Milàn, Pellielo, Gemini, Corti, Vecchi, Rosso, Episcopo, Pasi, Virdis. Arbitra Mattia Nigro della sezione AIA di Prato, sotto un cielo poco nuvoloso e con un clima apprezzabile, davanti ad almeno 600 spettatori.
Nutrita e felicemente rumorosa la rappresentanza della tifoseria lagunare, con la curva sud Franco de Paolis alla sua prima trasferta dopo otto anni: incessanti i cori degli ultras, che hanno dato vita a una bella battaglia “sonora” con la controparte polesana. In tribuna anche gli ex granata Lorenzo Maistro e Andrea Moretto, oltre ai giocatori infortunati: i vari Djurić e Baccolo sono stati i primi a saltare dal seggiolino ai goal di Granziera e Broso, sensazioni particolari per Marangon che deve ancora debuttare ufficialmente con la maglia dell’Union Clodiense ma a Porto Tolle è di casa e le sue prestazioni non saranno mai dimenticate.
Parte forte il Delta: Raimondi -un lusso per questa categoria- ruba palla a Martino e si accentra, il tiro è deviato in corner da Boscolo. Sugli sviluppi dell'azione, Malagò salta Ostojić che recupera in angolo: ancora colpo di testa di Cuccato e palla fuori di poco. Malagò, calcia di sinistro da fuori al 10°, palla a lato: i compagni lo cercano e il regista del Delta è al centro di tutte le azioni. A cavallo fra 13° e 14° le due grandi occasioni da goal per l’Union Clodiense nel primo tempo: bell'azione granata che porta al cross di Perrotti di sinistro dalla fascia destra, colpo di testa di Broso e vola Bala a mettere in corner. Sugli sviluppi dell’angolo battuto da Erman, Maistrello anticipa Granziera e rischia l'autogoal: Bala si supera ancora con un miracolo.
Il Delta tira un sospiro di sollievo e rinviene, mettendo in mezzo molti palloni: al 16° Mortaro dalla sinistra crossa basso ma Telesi non ci arriva, poi lo stesso Telesi supera un avversario e crossa basso da destra, e anche stavolta non arriva nessun compagno di squadra. Quindi Sarr crossa dalla sinistra, colpo di testa di Telesi da solo in area e palla fuori, alla destra di Boscolo: la partita combattuta e senza attimi di tregua, in casa granata si fa notare Erman con un lancio pregevole a trovare Gerthoux sulla corsa, la conclusione di controbalzo del giovane attaccante finisce molto alta.
Il goal del Delta rompe gli equilibri: ennesimo cross dalla destra, Raimondi sceglie il tempo meglio di Ostojić e rimette in mezzo di testa, dove Mortaro si apposta dietro Pastorelli e ha modo di girarsi in rovesciata. Giacomo Boscolo forse battezza fuori la palla, che invece si insacca a fil di… Palo: 1-0 per i padroni di casa. La reazione lagunare è tutta in un colpo di testa arcuato di Broso al 32°, che esce di poco su cross di Martino. Termina la prima frazione con l’Union Clodiense che allarga le braccia davanti ai due grandi interventi del portiere avversario.
Si riparte senza cambi e con i granata che cercano la soluzione attraverso i calci da fermo: al 49° colpo di testa di Ballarin su calcio d'angolo, palla fuori, poi Broso al 52° ancora out. Gli ospiti collezionano corner e da uno di questi, al 54°, Bala esce a vuoto consentendo il pareggio di Granziera quasi dalla linea di fondo. Si rinfranca la squadra chioggiotta, con Gerthoux che si invola ma il suo cross basso è preda della difesa locale. Al 65° entra Tattini per Perrotti (ispirato nelle fasi iniziali del match), e al 71° l’Union Clodiense passa in vantaggio.
Azione che si sviluppa sulla destra col triangolo tra Martino e Cuomo, l’ala mette in mezzo per Gerthoux che cicca il pallone, ma lo tocca quel tanto che basta per mettere fuori causa la difesa biancoblu: Broso sul secondo palo carica il destro e lo piazza in rete di potenza sul primo palo, poi corre a festeggiare sotto la curva dedicando il goal al piccolo Francesco e alla sua mamma Romy.
Dura poco la festa granata: al 76° un traversone da sinistra del solito Malagò viene deviato non perfettamente in area da Pastorelli, il pallone si impenna, Granziera salta a vuoto così Virdis prepara lo spazio per il neoentrato Rosso. Il 18enne attaccante beneficia del taglio di Raimondi a portare dentro Ostojić e scarica un diagonale che si infila alla sinistra di Boscolo. Praticamente tutta la difesa dell’Union Clodiense -a parte Ballarin- reca su di sé la propria quota di responsabilità per il pareggio.
Rosso va quasi subito vicino alla doppietta personale, quando ancora Malagò fa spiovere un pallone che Boscolo respinge in uscita, la sfera resta pericolosamente nei paraggi ma il goleador classe 2001 la alza a pallonetto a pochi passi dalla porta vuota. Nel finale il forcing però è ancora granata, e al 90° Tattini da calcio d’angolo trova la testa di Broso, la cui deviazione manca la porta di pochi centimetri. Cinque minuti di recupero non cambiano l’esito di un match che presenta comunque diversi segnali positivi rispetto all’esordio di sei giorni prima.
Capitan Ballarin chiama a raccolta la squadra con un breve discorso, prima di salutare chi è arrivato in massa da Chioggia: mercoledì alle ore 15 una nuova battaglia attende la squadra di Vittadello allo stadio Ballarin contro il Cjarlins Muzane, che forse sarà penalizzato dei tre punti conquistati in casa la prima giornata schierando un giocatore squalificato. La speranza è dare continuità ai risultati e, naturalmente, recuperare i preziosi infortunati per fare un altro salto di qualità e di esperienza.
Le pagelle dei granata:
Boscolo Palo 5.5: al via si distende bene su Raimondi e anche nelle uscite mostra coraggio. Purtroppo pare battezzare fuori la rovesciata di Mortaro che invece si insacca, mentre nell’azione del raddoppio non si capisce se fosse coperto o se il tiro di Rosso fosse irresistibile secondo il piazzamento.
Ostojić 6: ha qualche responsabilità (non da solo) in entrambi i goal, ma è concreto e dà solidità sia alla marcatura che alla fascia, facendosi vedere in tandem con Martino e stringendo anche al centro. Ci ripetiamo: acquisto utilissimo e già pronto, in una zona di campo cruciale, per di più col vantaggio di essere uno dei due 2000 da dover schierare.
Granziera 6: il goal realizzato lo ripaga di qualche incertezza, come nel salto a vuoto prima del secondo goal polesano. A sinistra, per sua ammissione, è adattato e cerca di fare il meglio che può: nel secondo tempo spinge anche abbastanza. Quando la situazione della rosa gli consentirà di essere riportato al centro della difesa oppure a destra, darà di nuovo il meglio cui ha abituato.
Ballarin 6.5: il capitano non “balla” per niente, cerca al solito l’anticipo e chiede compattezza. All’inizio della ripresa prova anche la sortita offensiva di testa, per trasformare uno dei tanti calci da fermo, ma la palla esce di poco. Non ha responsabilità dirette nelle due reti dei padroni di casa.
Pastorelli 6: anche a Porto Tolle arpiona quasi tutto quello che gli passa davanti, diventando insuperabile di testa e con buon senso della posizione. Nel primo goal però lascia girare Mortaro in un’azione che si sviluppa piuttosto lentamente, nel secondo è il primo a rinviare il traversone di Malagò ma in precario equilibrio e la palla s’impenna.
Erman 6.5: nel primo tempo predica un po’ nel deserto per lunghi tratti, recuperando palloni, “ripulendoli” e cucendo il gioco tra i reparti. Suoi come sempre gli angoli e le punizioni, si fa vedere poco al tiro rispetto alle ultime settimane. Comunque uno dei più positivi, e domenica si va in trasferta nella sua Trieste… (Meneghetti s.v.)
Martino 6.5: generoso come al solito, inizia da interno di centrocampo per passare poi all’ala, posizione dalla quale recapita in mezzo molti palloni per Broso. Partecipa alla rete del provvisorio 1-2 che è l’emblema di come Pietro cerchi spesso il triangolo per l’imbucata tra le linee: una delle armi in più.
Cuomo 6: meno appariscente del consueto, si sdoppia nella copertura e nel rilancio da classico centrocampista “box to box”. Non dimentica di aver acquisito e cesellato i tempi del difensore, andando ad aggiungersi all’ultima diga quando serve. Porta avanti una notevole quantità di palloni, ed era il più temuto (nonché marcato) degli avversari sulle palle inattive.
Broso 7: finalmente il primo goal ufficiale, ma non solo. Tante sportellate coi centrali biancoblu, anticipi vinti e di conseguenza gioco smistato come boa; ma soprattutto è temibile più volte di testa, solo Bala e qualche centimetro di precisione gli dicono di no. Si sta rimettendo dopo l’operazione all’anca e la nascita di Francesco può dargli la spinta sperata: ad maiora, magari con qualcuno vicino.
Perrotti 6: inizia bene e nel primo quarto d’ora un paio di suoi dribbling creano la superiorità numerica in zona d’attacco. Il mancino regala a Broso un assist ideale, poi cerca spazio in una difesa accorta. Pian piano riduce la benzina e, pur avvicinandosi al centravanti, arrivano pochi palloni per le chiusure della retroguardia casalinga. (Tattini 6: non può essere sempre miracolo, ed è già tanto che metta minuti nelle gambe in vista del pieno recupero. Si fa comunque notare in un paio di iniziative quando punta l’avversario e mette in mostra la propria tecnica. Il suo baricentro basso darà molti grattacapi alle difese del girone).
Gerthoux 6: forse è il più veloce della squadra, per questo viene lasciato cavalcare negli spazi delle fasce e della trequarti. Riesce a mettere in mezzo un paio di cross bassi, ma il Delta non concede molto. Francesco è ancora alla ricerca del suo primo goal in granata: continuando a puntare l’avversario e ad avvicinarsi alla porta, presto la rete arriverà. (Pupa s.v.)
Vittadello 6: con gli uomini contati a disposizione non poteva fare cose diverse. Ha l’intuizione successiva di sprigionare Martino all’ala nel 4-4-2 (a Broso serve almeno un partner d’attacco più vicino), e nel provare metodicamente le opzioni per i calci da fermo che puntualmente arrivano: la squadra è viva e cresce, e certo non sfigura al cospetto di un’avversaria ritenuta tra le più attrezzate.
Delta Porto Tolle: Bala 5.5, Maistrello 6, Sarr 6.5, Vitale 6, Garbini 6, Cuccato 6.5, Raimondi 7, Castellan 6.5, Mortaro 7, Malagò 7, Telesi 7 (Pellielo s.v., Gemini 6, Rosso 7, Episcopo s.v., Virdis 6.5). Allenatore Barella 6.5.
Arbitro Nigro 6: gestisce una partita tutto sommato corretta, senza sbagliare le pochissime decisioni potenzialmente controverse.
Stadio Umberto Cavallari: struttura solida e vecchio stile, coperta nella tribuna principale, adeguato lo spazio per la stampa (e ottima la soluzione trovata in segreteria per i dialoghi del dopo partita). La pista d’atletica nel calcio è un limite alla visibilità -il curvino per gli ospiti in struttura metallica è posizionato in maniera tale da rendere difficile comprendere cosa accade nei paraggi della porta più lontana- così come i parcheggi limitati all’esterno ricevono poche vetture; manto erboso in condizioni non perfette e con qualche “toppa”. Presente tuttavia un’area ristoro contenuta ma dignitosa, così come i bagni.
Il tecnico granata Mario Vittadello manda in campo Boscolo Palo in porta, Ostojić, Ballarin, Pastorelli e Granziera in difesa, Martino, Cuomo ed Erman a centrocampo, Perrotti e Gerthoux a sostenere il centravanti Broso. In panchina recupera Esposito, la prima convocazione di Cappelli, poi Pupa, Meneghetti, Amerì, Duse, Vianello, Rosa e un Tattini ancora in grado di garantire mezz’ora di qualità. Un 4-3-3 che durante il primo tempo ha saputo diventare 4-4-2, allargando Martino e provando ad avanzare Perrotti. L'allenatore del Delta Matteo Barella nel 3-4-3 schiera Bala in porta, Maistrello, l’altro ex Garbini e Cuccato in difesa, Vitale e Sarr sulle fasce, Castellan e Malagò a centrocampo, Telesi a supporto delle punte Mortaro e Raimondi. Tra le riserve Milàn, Pellielo, Gemini, Corti, Vecchi, Rosso, Episcopo, Pasi, Virdis. Arbitra Mattia Nigro della sezione AIA di Prato, sotto un cielo poco nuvoloso e con un clima apprezzabile, davanti ad almeno 600 spettatori.
Nutrita e felicemente rumorosa la rappresentanza della tifoseria lagunare, con la curva sud Franco de Paolis alla sua prima trasferta dopo otto anni: incessanti i cori degli ultras, che hanno dato vita a una bella battaglia “sonora” con la controparte polesana. In tribuna anche gli ex granata Lorenzo Maistro e Andrea Moretto, oltre ai giocatori infortunati: i vari Djurić e Baccolo sono stati i primi a saltare dal seggiolino ai goal di Granziera e Broso, sensazioni particolari per Marangon che deve ancora debuttare ufficialmente con la maglia dell’Union Clodiense ma a Porto Tolle è di casa e le sue prestazioni non saranno mai dimenticate.
Parte forte il Delta: Raimondi -un lusso per questa categoria- ruba palla a Martino e si accentra, il tiro è deviato in corner da Boscolo. Sugli sviluppi dell'azione, Malagò salta Ostojić che recupera in angolo: ancora colpo di testa di Cuccato e palla fuori di poco. Malagò, calcia di sinistro da fuori al 10°, palla a lato: i compagni lo cercano e il regista del Delta è al centro di tutte le azioni. A cavallo fra 13° e 14° le due grandi occasioni da goal per l’Union Clodiense nel primo tempo: bell'azione granata che porta al cross di Perrotti di sinistro dalla fascia destra, colpo di testa di Broso e vola Bala a mettere in corner. Sugli sviluppi dell’angolo battuto da Erman, Maistrello anticipa Granziera e rischia l'autogoal: Bala si supera ancora con un miracolo.
Il Delta tira un sospiro di sollievo e rinviene, mettendo in mezzo molti palloni: al 16° Mortaro dalla sinistra crossa basso ma Telesi non ci arriva, poi lo stesso Telesi supera un avversario e crossa basso da destra, e anche stavolta non arriva nessun compagno di squadra. Quindi Sarr crossa dalla sinistra, colpo di testa di Telesi da solo in area e palla fuori, alla destra di Boscolo: la partita combattuta e senza attimi di tregua, in casa granata si fa notare Erman con un lancio pregevole a trovare Gerthoux sulla corsa, la conclusione di controbalzo del giovane attaccante finisce molto alta.
Il goal del Delta rompe gli equilibri: ennesimo cross dalla destra, Raimondi sceglie il tempo meglio di Ostojić e rimette in mezzo di testa, dove Mortaro si apposta dietro Pastorelli e ha modo di girarsi in rovesciata. Giacomo Boscolo forse battezza fuori la palla, che invece si insacca a fil di… Palo: 1-0 per i padroni di casa. La reazione lagunare è tutta in un colpo di testa arcuato di Broso al 32°, che esce di poco su cross di Martino. Termina la prima frazione con l’Union Clodiense che allarga le braccia davanti ai due grandi interventi del portiere avversario.
Si riparte senza cambi e con i granata che cercano la soluzione attraverso i calci da fermo: al 49° colpo di testa di Ballarin su calcio d'angolo, palla fuori, poi Broso al 52° ancora out. Gli ospiti collezionano corner e da uno di questi, al 54°, Bala esce a vuoto consentendo il pareggio di Granziera quasi dalla linea di fondo. Si rinfranca la squadra chioggiotta, con Gerthoux che si invola ma il suo cross basso è preda della difesa locale. Al 65° entra Tattini per Perrotti (ispirato nelle fasi iniziali del match), e al 71° l’Union Clodiense passa in vantaggio.
Azione che si sviluppa sulla destra col triangolo tra Martino e Cuomo, l’ala mette in mezzo per Gerthoux che cicca il pallone, ma lo tocca quel tanto che basta per mettere fuori causa la difesa biancoblu: Broso sul secondo palo carica il destro e lo piazza in rete di potenza sul primo palo, poi corre a festeggiare sotto la curva dedicando il goal al piccolo Francesco e alla sua mamma Romy.
Dura poco la festa granata: al 76° un traversone da sinistra del solito Malagò viene deviato non perfettamente in area da Pastorelli, il pallone si impenna, Granziera salta a vuoto così Virdis prepara lo spazio per il neoentrato Rosso. Il 18enne attaccante beneficia del taglio di Raimondi a portare dentro Ostojić e scarica un diagonale che si infila alla sinistra di Boscolo. Praticamente tutta la difesa dell’Union Clodiense -a parte Ballarin- reca su di sé la propria quota di responsabilità per il pareggio.
Rosso va quasi subito vicino alla doppietta personale, quando ancora Malagò fa spiovere un pallone che Boscolo respinge in uscita, la sfera resta pericolosamente nei paraggi ma il goleador classe 2001 la alza a pallonetto a pochi passi dalla porta vuota. Nel finale il forcing però è ancora granata, e al 90° Tattini da calcio d’angolo trova la testa di Broso, la cui deviazione manca la porta di pochi centimetri. Cinque minuti di recupero non cambiano l’esito di un match che presenta comunque diversi segnali positivi rispetto all’esordio di sei giorni prima.
Capitan Ballarin chiama a raccolta la squadra con un breve discorso, prima di salutare chi è arrivato in massa da Chioggia: mercoledì alle ore 15 una nuova battaglia attende la squadra di Vittadello allo stadio Ballarin contro il Cjarlins Muzane, che forse sarà penalizzato dei tre punti conquistati in casa la prima giornata schierando un giocatore squalificato. La speranza è dare continuità ai risultati e, naturalmente, recuperare i preziosi infortunati per fare un altro salto di qualità e di esperienza.
Le pagelle dei granata:
Boscolo Palo 5.5: al via si distende bene su Raimondi e anche nelle uscite mostra coraggio. Purtroppo pare battezzare fuori la rovesciata di Mortaro che invece si insacca, mentre nell’azione del raddoppio non si capisce se fosse coperto o se il tiro di Rosso fosse irresistibile secondo il piazzamento.
Ostojić 6: ha qualche responsabilità (non da solo) in entrambi i goal, ma è concreto e dà solidità sia alla marcatura che alla fascia, facendosi vedere in tandem con Martino e stringendo anche al centro. Ci ripetiamo: acquisto utilissimo e già pronto, in una zona di campo cruciale, per di più col vantaggio di essere uno dei due 2000 da dover schierare.
Granziera 6: il goal realizzato lo ripaga di qualche incertezza, come nel salto a vuoto prima del secondo goal polesano. A sinistra, per sua ammissione, è adattato e cerca di fare il meglio che può: nel secondo tempo spinge anche abbastanza. Quando la situazione della rosa gli consentirà di essere riportato al centro della difesa oppure a destra, darà di nuovo il meglio cui ha abituato.
Ballarin 6.5: il capitano non “balla” per niente, cerca al solito l’anticipo e chiede compattezza. All’inizio della ripresa prova anche la sortita offensiva di testa, per trasformare uno dei tanti calci da fermo, ma la palla esce di poco. Non ha responsabilità dirette nelle due reti dei padroni di casa.
Pastorelli 6: anche a Porto Tolle arpiona quasi tutto quello che gli passa davanti, diventando insuperabile di testa e con buon senso della posizione. Nel primo goal però lascia girare Mortaro in un’azione che si sviluppa piuttosto lentamente, nel secondo è il primo a rinviare il traversone di Malagò ma in precario equilibrio e la palla s’impenna.
Erman 6.5: nel primo tempo predica un po’ nel deserto per lunghi tratti, recuperando palloni, “ripulendoli” e cucendo il gioco tra i reparti. Suoi come sempre gli angoli e le punizioni, si fa vedere poco al tiro rispetto alle ultime settimane. Comunque uno dei più positivi, e domenica si va in trasferta nella sua Trieste… (Meneghetti s.v.)
Martino 6.5: generoso come al solito, inizia da interno di centrocampo per passare poi all’ala, posizione dalla quale recapita in mezzo molti palloni per Broso. Partecipa alla rete del provvisorio 1-2 che è l’emblema di come Pietro cerchi spesso il triangolo per l’imbucata tra le linee: una delle armi in più.
Cuomo 6: meno appariscente del consueto, si sdoppia nella copertura e nel rilancio da classico centrocampista “box to box”. Non dimentica di aver acquisito e cesellato i tempi del difensore, andando ad aggiungersi all’ultima diga quando serve. Porta avanti una notevole quantità di palloni, ed era il più temuto (nonché marcato) degli avversari sulle palle inattive.
Broso 7: finalmente il primo goal ufficiale, ma non solo. Tante sportellate coi centrali biancoblu, anticipi vinti e di conseguenza gioco smistato come boa; ma soprattutto è temibile più volte di testa, solo Bala e qualche centimetro di precisione gli dicono di no. Si sta rimettendo dopo l’operazione all’anca e la nascita di Francesco può dargli la spinta sperata: ad maiora, magari con qualcuno vicino.
Perrotti 6: inizia bene e nel primo quarto d’ora un paio di suoi dribbling creano la superiorità numerica in zona d’attacco. Il mancino regala a Broso un assist ideale, poi cerca spazio in una difesa accorta. Pian piano riduce la benzina e, pur avvicinandosi al centravanti, arrivano pochi palloni per le chiusure della retroguardia casalinga. (Tattini 6: non può essere sempre miracolo, ed è già tanto che metta minuti nelle gambe in vista del pieno recupero. Si fa comunque notare in un paio di iniziative quando punta l’avversario e mette in mostra la propria tecnica. Il suo baricentro basso darà molti grattacapi alle difese del girone).
Gerthoux 6: forse è il più veloce della squadra, per questo viene lasciato cavalcare negli spazi delle fasce e della trequarti. Riesce a mettere in mezzo un paio di cross bassi, ma il Delta non concede molto. Francesco è ancora alla ricerca del suo primo goal in granata: continuando a puntare l’avversario e ad avvicinarsi alla porta, presto la rete arriverà. (Pupa s.v.)
Vittadello 6: con gli uomini contati a disposizione non poteva fare cose diverse. Ha l’intuizione successiva di sprigionare Martino all’ala nel 4-4-2 (a Broso serve almeno un partner d’attacco più vicino), e nel provare metodicamente le opzioni per i calci da fermo che puntualmente arrivano: la squadra è viva e cresce, e certo non sfigura al cospetto di un’avversaria ritenuta tra le più attrezzate.
Delta Porto Tolle: Bala 5.5, Maistrello 6, Sarr 6.5, Vitale 6, Garbini 6, Cuccato 6.5, Raimondi 7, Castellan 6.5, Mortaro 7, Malagò 7, Telesi 7 (Pellielo s.v., Gemini 6, Rosso 7, Episcopo s.v., Virdis 6.5). Allenatore Barella 6.5.
Arbitro Nigro 6: gestisce una partita tutto sommato corretta, senza sbagliare le pochissime decisioni potenzialmente controverse.
Stadio Umberto Cavallari: struttura solida e vecchio stile, coperta nella tribuna principale, adeguato lo spazio per la stampa (e ottima la soluzione trovata in segreteria per i dialoghi del dopo partita). La pista d’atletica nel calcio è un limite alla visibilità -il curvino per gli ospiti in struttura metallica è posizionato in maniera tale da rendere difficile comprendere cosa accade nei paraggi della porta più lontana- così come i parcheggi limitati all’esterno ricevono poche vetture; manto erboso in condizioni non perfette e con qualche “toppa”. Presente tuttavia un’area ristoro contenuta ma dignitosa, così come i bagni.