Per la Clodiense Chioggia Sottomarina è ufficialmente crisi nera. Dopo l’insipido pareggio di San Donà, tre sconfitte, le ultime due sicuramente evitabili. Così anche oggi, davanti al pubblico amico, i granata devono soccombere agli altoatesini del Sankt Georgen, scesi in laguna a fare la propria partita e riuscendovi senza rubare niente, mettendo a segno il goal decisivo al 25° del primo tempo grazie a una punizione perfetta di Ritsch, e non soffrendo praticamente mai nella ripresa: anzi, rischiano pure il raddoppio. In casa Clodiense la batosta riguarda un gioco frammentario, occasioni da goal col contagocce, e pure un certo scoramento morale nelle troppe attese e nei pochi slanci: l’emergenza è ben nota all’allenatore Mattiazzi e al suo staff, che in settimana dovranno trovare l’antidoto di entusiasmo verso la già importante trasferta di Montebelluna.
Davanti a 250 spettatori, sotto un cielo sereno e ventilato, il tecnico chioggiotto schiera un abbottonato 4-5-1, con Camerlengo in porta, Bagarolo e Scandilori terzini, Ballarin e Cuomo centrali di difesa, Arvia in regia coadiuvato da Erman, sugli esterni Martino e Abrefah con Pellizzer dietro al centravanti Barone. Arbitra l’incontro Di Nosse della sezione di Nocera Inferiore. Subito Barone si insinua sulla destra, ma Abrefah per due volte non trova la conclusione. Continua in attacco la Clodiense, con un cross di Scandilori che non trova compagni pronti. La risposta altoatesina al 7° con Treccani di testa, debole e a lato. Ancora gli ospiti in contropiede con Baldo che tira di sinistro e mette paura a Camerlengo: la palla esce di poco a lato.
Erman a centrocampo sta acquisendo sicurezza, dal canto loro Abrefah e Martino si accentrano non di rado per cercare palloni giocabili, lasciando le fasce alle discese in sovrapposizione di Scandilori e Bagarolo. Il Sankt Georgen prende le misure con una serie di corner, ma al 18° un errore del portiere Demetz serve Martino, che si addentra e cade in area, ma non c’è fallo. Buona occasione granata due minuti più tardi, quando Barone viene fermato in due tempi da Demetz, su assist di Pellizzer, poi un lungo lancio di Arvia coglie Martino che di testa colpisce debolmente.
La partita cambia al 24°, quando Erman atterra Julian Bacher a 22 metri dalla porta. Il calcio di punizione conseguente è battuto da Martin Ritsch che indovina l’angolo alto dove Camerlengo non può arrivare. La reazione clodiense si concretizza subito con Cuomo che si porta in avanti e alla mezz’ora, quando Abrefah resiste a una carica prima di cadere, l’arbitro lascia correre. L'allenatore ospite Morini dà comandi sia in tedesco che in italiano ai suoi giocatori, ma viene quasi ammonito dal guardalinee per i continui richiami. Un calcio di punizione granata sulla trequarti con Arvia, la sponda per Ballarin produce niente di fatto. Al 32° viene ammonito Julian Bacher per fallo su Scandilori, forse il migliore dei suoi.
Ma ancora Baldo approfitta del disorientamento locale penetrando a sinistra sempre in contropiede e calciando di potenza: stavolta Camerlengo c’è e si oppone coi pugni. Abulica la prestazione di Barone, troppo distante dall’area, e a cui manca come l’acqua un compagno d’attacco vicino per dialogare. Le due azioni finali del primo tempo rivelano un difetto endemico della Clodiense: le lunghe attese prima di tirare in porta, prima con Scandilori che ritarda il cross dopo una carambola in area non risolta da Abrefah, poi con Erman che si porta la palla sul sinistro da buona posizione, favorendo il recupero degli avversari. L’arbitro Di Nosse dice che può bastare, il rientro negli spogliatoi è pensieroso per una compagine lagunare cui è stata spenta la luce dopo il goal subìto: nella ripresa si attendono subito uno o due scossoni attraverso i cambi.
Ma questo non avviene da subito, rientrano gli stessi undici per parte e qualche mugugno sale dalla tribuna centrale. Anzi, la prima incursione è ancora avversaria, con Mathias Bacher chiuso bene da Bagarolo. Farinazzo e Bullo entrano al 54° a rilevare Martino ed Erman, ma è ancora Cuomo due minuti più tardi a essere pericoloso con un colpo di testa tuttavia facile e centrale su punizione di Arvia, blocca agevolmente Demetz. In casa chioggiotta scarseggiano le idee per far male, così Mattiazzi manda tutti avanti con due centravanti e due ali: dopo un’ora di gioco la torre Cecconello sostituisce l’esausto Abrefah.
Al 62° ci prova Pellizzer di giustezza dal limite, ma il suo piatto destro dal limite dell’area su assist di Farinazzo finisce alto. La pressione è modesta e frutta due corner, è Farinazzo a mancare l’impatto in area col pallone su lancio di Cuomo, ma Di Nosse fischia comunque la posizione di fuorigioco. Un paio di passaggi sbagliati da Pellizzer la dicono lunga della giornata no della squadra clodiense: eppure al 69° Barone ha la palla buona in area, ma Harrasser lo contrasta al momento opportuno. Dentro anche Pregnolato per Pellizzer, avanza pure Ballarin fra il centrocampo e la trequarti a smistare palloni di testa. Se c’è una squadra pericolosa però è il Sankt Georgen, che con Ziviani approfitta di un errore di Arvia: Mathias Bacher manca l’attimo. I lunghi centrali difensivi avversari praticano bene la regola del fuorigioco, Barone vi cade spesso: a un quarto d’ora dalla fine è evidente che i bolzanini non stanno rubando niente, a fronte di numerose prestazione deficitarie in casa granata.
Al 79° Bullo spara su Demetz in uscita, prima che Di Nosse fermi ancora il gioco per offside. Arvia ottiene una serie di calci di punizione dal vertice destro dell’area di rigore, ma nessuna impensierisce Demetz. Un cross basso di Farinazzo da destra regala solo un corner, e su cross di Arvia la palla vaga in area: Barone spara alto da pochi metri, è il segnale della resa. Ormai la Clodiense è in campo con un irreale 3-3-4, e nel vortice di sostituzioni fa le spese Pregnolato con due cartellini gialli in tre minuti: padroni di casa in 10 a cercare la testa di Ballarin con palla rigorosamente alta, i quattro minuti di recupero fruttano solo un presunto atterramento di Barone dal limite. L’attaccante chiede il rigore, ma la punizione affidata ad Arvia si infrange sulla barriera: il fischio finale di Di Nosse concretizza la festa altoatesina negli spogliatoi, per la Clodiense è notte fonda e crisi aperta: c’è molto da lavorare, prima che la spirale diventi pericolosa a tutti gli effetti anche per la classifica.
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