Notte fonda per la Clodiense, superata in casa anche dal Tamai fra i colpi del vento e quelli della pioggia. La squadra friulana non ha rubato niente, anzi: sue le altre quattro occasioni più pericolose della ripresa, da parte granata solo due scivolate -una per tempo- di Scandilori e di Farinazzo che avrebbero potuto cambiare l’inerzia del match. Clodiense abulica, poco propensa a tirare, perforabile e con poche alternative se non cambia l'assetto: il fondo della classifica è una realtà.
Vittadello lascia inizialmente in panchina Barone, e con Pelizzer recupera il 4-3-3 d’inizio stagione. Nella formazione in maglia rossa si distingue l’ex Venezia e Brescia Denis Maccan, 34 anni, esperto nocchiero dell’area di rigore. Arbitra Bullari di Brescia davanti a cento coraggiosi spettatori (sparuta delegazione ospite con il noto "corista"), tutti posizionati in gradinata lato laguna: la copertura della tribuna centrale non è più differibile. La pioggia e il vento che spira obliquo condizionano il match. Al 4' il primo corner per la Clodiense, Ballarin di testa mette fuori. Quattro minuti più tardi Arvia vede uno spiraglio per Martino, che sul filo del fuorigioco si fa contrare in angolo. Tre corner consecutivi per il Tamai che gioca a favore di vento, nel secondo la palla va sulla parte alta della rete. Al 21' Bullo apre bene per Pelizzer, cross basso sul quale arriva Scandilori che in scivolata calcia sull'esterno della rete.
Le circostanze della partita impongono passaggi bassi e brevi, che però non arrivano. Al 27' la Clodiense protesta per un atterramento di Farinazzo ma è lo stesso attaccante, onestamente, a negare ci sia stato fallo. Poi un bel cross di Bullo, nel prosieguo tira Arvia centrale: il regista toscano è l'unico a cercare il tiro da fuori, in una giornata che sarebbe molto indicata per questa soluzione. Al 35' Ballarin colpisce di testa da calcio d'angolo, la palla diretta forse all'angolino viene deviata dal ginocchio di Bagarolo, poi subito ammonito per fallo su Alcantara lanciato a rete. Prima della fine del tempo Martino colpisce di tacco, palla lenta e bloccata a terra da Colesso. Sul contropiede si invola Alcantara il cui diagonale è parato da Camerlengo. Ammonito anche il friulano Nadal per fallo su Abrefah, e Ballarin risparmia l'ammonizione per un contrasto apparentemente duro, non fischiato come fallo. Un corner ospite diventa pericoloso perché la Clodiense rischia l'autogoal con Scandilori. Ci starebbe un altro angolo per i pordenonesi ma Bullari manda le squadre negli spogliatoi: quasi solo le palle da fermo hanno prodotto chance.
La partita riprende la sotto la pioggia, che diminuirà la propria intensità solo a sprazzi attorno all'ora di gioco. L'occasione più evidente per i locali al 63', quando un buon cross di Scandilori dalla sinistra incrocia per Farinazzo che in scivolata manda alto da pochi passi. Dopo un brutto fallo a centrocampo su Martino, Nappello rileva Pelizzer. Ancora un tiro da fuori area di Arvia, alto non di molto, e inizia lo show del Tamai: cinque occasioni in venti minuti, con goal. Nell'ordine: al 71' grande azione di Maccan che al limite dell'area serve no-look Alcantara, tiro di prima intenzione dell'ala friulana, alto di poco. Al 73' altra occasione per il Tamai con una triangolazione che porta al tiro Giglio, palla alta di poco sul diagonale del numero 10 in maglia rossa (oggi la Clodiense ha giocato in bianco). Al 75' rigore per la squadra di Saccon: Abrefah strattona Giglio con un'ostruzione all'ingresso in area, e Bullari fischia il penalty.
Calcia Maccan centrale, lo specialista Camerlengo respinge, ma sulla ribattuta il primo ad arrivare sul pallone è Alcantara che calcia in rete. Girandola di cambi con Barone e Cecconello per Farinazzo e Martino, ma è ancora Camerlengo a tenere in partita i suoi dicendo no alla conclusione potente ma centrale di Giglio. Bullari sanziona proprio a Barone un fuorigioco dubbio, e all'87' Maccan non arriva sul cross basso di Alcantara dalla destra, grazie all'anticipo decisivo di Abrefah. I quattro minuti di recupero portano solo una pregevole punizione di Nappello dalla trequarti destra che il portiere Colesso alza per l'ultimo, inutile corner prima del fischio finale.
In sala stampa Mario Vittadello non può nascondere la propria delusione per il risultato, attribuendolo a un giro palla troppo elaborato che di rado porta al tiro in porta. Ma con tutto il rispetto ci sono anche altri limiti: di rosa, di alternative, caratteriali, di assetto. Bene che la crisi arrivi nel primo autunno, su questo si può concordare con il mister: ma già domenica prossima a Campodarsego l'acqua alla gola -per restare in clima col meteo- dovrebbe insegnare ai granata a nuotare in mare aperto.
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domenica 28 ottobre 2018
sabato 27 ottobre 2018
CLODIENSE, ALLO STADIO BALLARIN ARRIVA IL TAMAI: NON SI PUÒ PIÙ SBAGLIARE NÈ PERDERE PUNTI
Settima giornata del campionato di serie D e già per la Clodiense Chioggia Sottomarina non c'è più modo di cincischiare. Contro il Tamai dello spauracchio Maccan servono gioco e soprattutto punti, possibilmente tre: la riscossa granata parte dalla minimizzazione degli errori e, magari, da qualche credito con la fortuna da riscuotere. Contro i friulani, mister Mario Vittadello confermerà probabilmente l'undici schierato a Montebelluna, con il possibile ritorno dei terzini Bagarolo e Scandilori in luogo di Granziera e Acampora. Da oggi, per via del ritorno dell'ora solare, le partite iniziano alle 14.30, con la dovuta apprensione per le condizioni meteorologiche e l'eventuale forte vento; arbitrerà l'incontro Ermal Bullari della sezione di Brescia.
STEFANO CESTER BRILLA CON UN GOAL NELL'ITALIA UNDER 17 CONTRO ANDORRA. TRA I CONVOCATI ANCHE RICCARDO CHIO
Comincia col botto l'avventura dell'Italia under 17 alle qualificazioni europee di Spalato. Nella città croata (precisamente a Dugopolje) gli azzurrini di mister Nunziata hanno travolto i pari età di Andorra per 7 a zero: una delle reti è stata realizzata dal centrocampista chioggiotto Stefano Cester, in forza alle giovanili dell'Inter come il compagno di nazionale Riccardo Boscolo Chio. I due ragazzi lagunari saranno impegnati nel mini torneo fino al 2 novembre prossimo: martedì mattina 30 ottobre affronteranno l'Armenia alle ore 11 nello stadio di Sinj, mentre il 2 novembre ultimo match coi padroni di casa a scacchi biancorossi (ore 14, sempre a Sinj). Le prime due del girone si qualificheranno per i campionati europei Under 17 che si disputeranno in Irlanda a maggio.
domenica 21 ottobre 2018
CLODIENSE BEFFATA A MONTEBELLUNA, 3-2 CON PROTESTE. MA LA SQUADRA È VIVA, E BULLO SEGNA DUE RETI
Fa male perdere così, al 93° minuto per un rigore tanto evidente quanto plateale, e dopo prolungate polemiche per la decisione arbitrale che accorda il 2-2 ai padroni di casa del Montebelluna. Fa male perdere dopo essere stati meritatamente in vantaggio, aver dominato per larghi tratti della ripresa e sofferto poco in retrovia. Fa malissimo vanificare il ritorno di Mario Vittadello in panchina e soprattutto la giornata di grazia di Luca Bullo, che con una doppietta dimostra di non essere più una promessa bensì una certezza: il talento chioggiotto classe 1999 ha sciorinato numeri d'alta scuola, impreziositi da due reti una più bella dell'altra. Eppure non è bastato a una Clodiense che, se deve portarsi dietro qualcosa di positivo dalla fredda e ventosa trasferta nella Marca trevigiana, è il sentirsi viva e pimpante, con il sangue e le doti che -come ha riconosciuto il mister avversario Feltrin- presto dovrebbero tirarla fuori dalle secche. Ma continuerà a far male il pugno di mosche stretto nelle mani allo stadio San Vigilio.
Fino a dieci minuti dalla fine la Clodiense stava vincendo, e anche tra lo sportivissimo pubblico biancoazzurro serpeggiava la considerazione che già il pareggio stesse addirittura stretto agli uomini di Vittadello, specie per la prestazione convincente nel secondo tempo. I lagunari all'inizio si sono schierati con il 4-4-2, ovvero Camerlengo in porta, Granziera e Acampora terzini, Ballarin e Cuomo difensori centrali, Arvia e Abrefah a centrocampo, Bullo e Martino esterni, Barone e Farinazzo in attacco. In panchina si rivede Nappello pronto a subentrare, mentre cambia la batteria dei terzini: Bagarolo infatti è acciaccato e per rispettare le regole che obbligano a mandare in campo almeno un elemento non maggiore di 18 anni a sinistra va il 2001 Acampora, con a destra il rispolvero di Granziera. Il "Monte" manda in campo Milan, Spagnol, Fornasier, Del Colle, Guzzo, Moretto, De Vido, Nchama, Mortaro, Fasan e Zago. L'arbitro dell'incontro è Djurdjević di Trieste, che dirige davanti a 250 spettatori.
Per i primi 25 minuti del primo tempo succede poco o niente: un tiro al volo di Barone che al 5° finisce alto, un'incursione di Fasan nel buco creatosi fra Granziera e Ballarin liberata da Acampora, che si mette in luce con autorevolezza in difesa e lungo la fascia a non far rimpiangere Scandilori. Vittadello dà indicazioni a Granziera, apparso un po' deconcentrato all'avvio, anche per il ritorno in una posizione -quella di terzino destro- non praticata da tempo dal difensore lagunare. Il Montebelluna pressa già nella zona della difesa chioggiotta, attacca dalla sinistra ma i tiri-cross di Nchama (nazionale della Guinea Equatoriale) non trovano sbocchi proficui. Ballarin sbriga di testa in corner un colpo di testa di Fornasier, scatta la trappola del fuorigioco da ambo le parti, la partita ristagna a centrocampo senza tentativi a rete fino al 26°, quando Abrefah sbaglia un passaggio indietro di testa: ne nasce un cross basso dalla sinistra di Fasan respinto da Cuomo, sul quale si avventa De Vido che calcia forte alla sinistra di Camerlengo e la palla si insacca.
Subito la reazione granata: lo stesso Abrefah in slalom conclude alto, Farinazzo riportato alla posizione di centravanti si incunea in area ma perde l'attimo buono, contrato con le spicce da Fornasier, e poi conclude dal limite, devia in angolo il portiere Milan. Sugli sviluppi del corner tira Abrefah ma un difensore si immola. La Clodiense inanella corner (6-1 il computo finale) grazie anche al peso offensivo di Barone spostato a sinistra. Proprio Vincenzo si incarica di battere una punizione dal limite conquistata da Abrefah, falciato da Zago: il fendente dell'attaccante napoletano, a oltre 100 km/h, viene toccato appena da Milan sulla traversa, ma la ribattuta è preda di Bullo che scaglia un sinistro di valida fattura all'incrocio opposto. Si va al riposo con un pareggio in extremis ma meritato, frutto di una partita dagli intermittenti contenutu tecnici, con il Montebelluna che ha attaccato per più tempo e la Clodiense ordinata ma non sempre attenta. Il vero vincitore è il vento freddo.
La ripresa inizia senza variazioni, e subito Fasan dalla sinistra in diagonale lambisce il palo di Camerlengo. Ma è la squadra chioggiotta a tentare di spostare l'equilibrio: al 57° Farinazzo si incunea in area ma viene portato fuori dal marcatore, il cross di Bullo dalla destra viene raccolto da Barone in rovesciata, palla fuori. I granata hanno iniziato il secondo tempo col giusto spirito, è opinione diffusa che anzi un eventuale ingresso di Nappello aiuterebbe la manovra offensiva: Umberto entrerà a un quarto d'ora dalla fine per rilevare Farinazzo. Al 68° Arvia pesca Barone in area, il suo tiro è salvato da Milan, sul prosieguo Abrefah calcia alto da buona posizione. La Clodiense forse ora meriterebbe il vantaggio, anche per la prestazione difensiva dei vari Cuomo, Ballarin e Granziera che salvano a più riprese da situazioni pericolose. Preme l'undici di Vittadello: al 70° su Bullo c'è un intervento discutibile in area, poi Arvia respinto in corner, Ballarin di testa impegna Milan. Fino ai cambi decisivi, come quello di Franceschini.
Minuto 73: Martino scambia con Arvia sulla sinistra, cross basso del regista, non ci arriva Farinazzo ma sbuca invece Bullo e insacca al volo, lasciando sul posto Fornasier. La doppietta del giovane chioggiotto doc scatena gli applausi anche dallo sportivissimo pubblico di casa. Sei minuti più tardi, però, il fattaccio: in area ci sono i biancoazzurri Fasan e Franceschini, i granata Ballarin e Acampora, tutti molto vicini. Fasan tenta di intromettersi, Ballarin tocca la sfera che resta nella disponibilità di Fasan, mentre Franceschini scivola in fuorigioco dopo aver bypassato Acampora. A questo punto è Fasan, da terra, che beffa Camerlengo in uscita. Tutto okay, non fosse che il guardalinee aveva alzato la bandierina a indicare l'offside: ma l'arbitro, che durante l'azione era a centrocampo, è irremovibile e assegna la rete al numero 10 di casa, dopo minuti di vibranti proteste clodiensi. Ma in serie D non c'è la VAR, per cui l'arbitro triestino Djurdjević avrebbe potuto tenere in altro conto le parole del suo collaboratore: anche se dopo svariate visioni delle immagini non vi è ancora sicurezza quanto alla dinamica della rete.
Si accendono i riflettori sullo stadio, lumi vengono anche da qualche tocco pregevole di Nappello. Pelizzer rileva Martino, i granata tornano a macinare gioco ma Barone non arriva sul cross di Bullo, che poi tira anziché passare il pallone in una tambureggiante azione di contropiede. Le squadre sono lunghe, ogni azione può essere un pericolo: così, mentre l'inerzia si trascina al pareggio relativamente logico ma pur stretto alla Clodiense, arriva la doccia fredda. Fasan parte da destra e scarta due o tre elementi, fino a Granziera che lo abbatte: rigore ineccepibile con Del Colle che spiazza Camerlengo quando l'arbitro fischia la fine del match. Domenica allo stadio Ballarin col Tamai occorrerà riscuotere il credito odierno con la fortuna.
Fino a dieci minuti dalla fine la Clodiense stava vincendo, e anche tra lo sportivissimo pubblico biancoazzurro serpeggiava la considerazione che già il pareggio stesse addirittura stretto agli uomini di Vittadello, specie per la prestazione convincente nel secondo tempo. I lagunari all'inizio si sono schierati con il 4-4-2, ovvero Camerlengo in porta, Granziera e Acampora terzini, Ballarin e Cuomo difensori centrali, Arvia e Abrefah a centrocampo, Bullo e Martino esterni, Barone e Farinazzo in attacco. In panchina si rivede Nappello pronto a subentrare, mentre cambia la batteria dei terzini: Bagarolo infatti è acciaccato e per rispettare le regole che obbligano a mandare in campo almeno un elemento non maggiore di 18 anni a sinistra va il 2001 Acampora, con a destra il rispolvero di Granziera. Il "Monte" manda in campo Milan, Spagnol, Fornasier, Del Colle, Guzzo, Moretto, De Vido, Nchama, Mortaro, Fasan e Zago. L'arbitro dell'incontro è Djurdjević di Trieste, che dirige davanti a 250 spettatori.
Per i primi 25 minuti del primo tempo succede poco o niente: un tiro al volo di Barone che al 5° finisce alto, un'incursione di Fasan nel buco creatosi fra Granziera e Ballarin liberata da Acampora, che si mette in luce con autorevolezza in difesa e lungo la fascia a non far rimpiangere Scandilori. Vittadello dà indicazioni a Granziera, apparso un po' deconcentrato all'avvio, anche per il ritorno in una posizione -quella di terzino destro- non praticata da tempo dal difensore lagunare. Il Montebelluna pressa già nella zona della difesa chioggiotta, attacca dalla sinistra ma i tiri-cross di Nchama (nazionale della Guinea Equatoriale) non trovano sbocchi proficui. Ballarin sbriga di testa in corner un colpo di testa di Fornasier, scatta la trappola del fuorigioco da ambo le parti, la partita ristagna a centrocampo senza tentativi a rete fino al 26°, quando Abrefah sbaglia un passaggio indietro di testa: ne nasce un cross basso dalla sinistra di Fasan respinto da Cuomo, sul quale si avventa De Vido che calcia forte alla sinistra di Camerlengo e la palla si insacca.
Subito la reazione granata: lo stesso Abrefah in slalom conclude alto, Farinazzo riportato alla posizione di centravanti si incunea in area ma perde l'attimo buono, contrato con le spicce da Fornasier, e poi conclude dal limite, devia in angolo il portiere Milan. Sugli sviluppi del corner tira Abrefah ma un difensore si immola. La Clodiense inanella corner (6-1 il computo finale) grazie anche al peso offensivo di Barone spostato a sinistra. Proprio Vincenzo si incarica di battere una punizione dal limite conquistata da Abrefah, falciato da Zago: il fendente dell'attaccante napoletano, a oltre 100 km/h, viene toccato appena da Milan sulla traversa, ma la ribattuta è preda di Bullo che scaglia un sinistro di valida fattura all'incrocio opposto. Si va al riposo con un pareggio in extremis ma meritato, frutto di una partita dagli intermittenti contenutu tecnici, con il Montebelluna che ha attaccato per più tempo e la Clodiense ordinata ma non sempre attenta. Il vero vincitore è il vento freddo.
La ripresa inizia senza variazioni, e subito Fasan dalla sinistra in diagonale lambisce il palo di Camerlengo. Ma è la squadra chioggiotta a tentare di spostare l'equilibrio: al 57° Farinazzo si incunea in area ma viene portato fuori dal marcatore, il cross di Bullo dalla destra viene raccolto da Barone in rovesciata, palla fuori. I granata hanno iniziato il secondo tempo col giusto spirito, è opinione diffusa che anzi un eventuale ingresso di Nappello aiuterebbe la manovra offensiva: Umberto entrerà a un quarto d'ora dalla fine per rilevare Farinazzo. Al 68° Arvia pesca Barone in area, il suo tiro è salvato da Milan, sul prosieguo Abrefah calcia alto da buona posizione. La Clodiense forse ora meriterebbe il vantaggio, anche per la prestazione difensiva dei vari Cuomo, Ballarin e Granziera che salvano a più riprese da situazioni pericolose. Preme l'undici di Vittadello: al 70° su Bullo c'è un intervento discutibile in area, poi Arvia respinto in corner, Ballarin di testa impegna Milan. Fino ai cambi decisivi, come quello di Franceschini.
Minuto 73: Martino scambia con Arvia sulla sinistra, cross basso del regista, non ci arriva Farinazzo ma sbuca invece Bullo e insacca al volo, lasciando sul posto Fornasier. La doppietta del giovane chioggiotto doc scatena gli applausi anche dallo sportivissimo pubblico di casa. Sei minuti più tardi, però, il fattaccio: in area ci sono i biancoazzurri Fasan e Franceschini, i granata Ballarin e Acampora, tutti molto vicini. Fasan tenta di intromettersi, Ballarin tocca la sfera che resta nella disponibilità di Fasan, mentre Franceschini scivola in fuorigioco dopo aver bypassato Acampora. A questo punto è Fasan, da terra, che beffa Camerlengo in uscita. Tutto okay, non fosse che il guardalinee aveva alzato la bandierina a indicare l'offside: ma l'arbitro, che durante l'azione era a centrocampo, è irremovibile e assegna la rete al numero 10 di casa, dopo minuti di vibranti proteste clodiensi. Ma in serie D non c'è la VAR, per cui l'arbitro triestino Djurdjević avrebbe potuto tenere in altro conto le parole del suo collaboratore: anche se dopo svariate visioni delle immagini non vi è ancora sicurezza quanto alla dinamica della rete.
Si accendono i riflettori sullo stadio, lumi vengono anche da qualche tocco pregevole di Nappello. Pelizzer rileva Martino, i granata tornano a macinare gioco ma Barone non arriva sul cross di Bullo, che poi tira anziché passare il pallone in una tambureggiante azione di contropiede. Le squadre sono lunghe, ogni azione può essere un pericolo: così, mentre l'inerzia si trascina al pareggio relativamente logico ma pur stretto alla Clodiense, arriva la doccia fredda. Fasan parte da destra e scarta due o tre elementi, fino a Granziera che lo abbatte: rigore ineccepibile con Del Colle che spiazza Camerlengo quando l'arbitro fischia la fine del match. Domenica allo stadio Ballarin col Tamai occorrerà riscuotere il credito odierno con la fortuna.
sabato 20 ottobre 2018
LA CLODIENSE A MONTEBELLUNA CON VITTADELLO IN PANCHINA PER RIPARTIRE DI SLANCIO
Inizia oggi a Montebelluna la seconda era Vittadello nella Clodiense Chioggia Sottomarina. L'allenatore vicentino, chiamato in settimana a sostituire il dimissionario Mattiazzi, sta conoscendo i suoi nuovi giocatori e pertanto difficilmente stravolgerà l'impianto delle ultime giornate: c'è bisogno soprattutto di ritrovare la fiducia nei propri mezzi e con questa arrivare a fare punti, a cominciare da oggi di fronte a un avversario ostico. I biancoblu di casa, infatti, sono stati sì ripescati ma si stanno destreggiando con dignità nel nuovo campionato, andando anche a vincere in trasferta come domenica scorsa a Levico Terme. Nell'organico granata potrebbe essere assente Bagarolo mentre Nappello recupera almeno per la panchina: la formazione non dovrebbe discostarsi molto da Camerlengo in porta, Acampora e Scandilori terzini, Ballarin e Cuomo difensori centrali, Bullo e Abrefah sulle fasce, Arvia e Pelizzer centrocampisti, in attacco Barone e Farinazzo. Squalificato è invece Andrea Pregnolato dopo l'espulsione per doppio cartellino giallo subita domenica in casa contro il Sankt Georgen. L'incontro odierno sarà arbitrato da Aleksandar Djurdjević della sezione di Trieste e a partire dalle ore 15 sarà seguito in diretta testuale con aggiornamenti in tempo reale dalla pagina fb Clodiense Fan Club.
mercoledì 17 ottobre 2018
MARIO VITTADELLO "NUOVO" ALLENATORE DELLA CLODIENSE: «ACCORDO IN 5 MINUTI, A CHIOGGIA AVEVO LASCIATO IL CUORE»
Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Come Mario Vittadello sulla panchina della Clodiense Chioggia Sottomarina, che riabbraccia oggi dopo esserne stato protagonista dal 2011 al 2013: il tecnico vicentino è stato scelto dal presidente Ivano Bielo per risolvere la crisi dovuta alle dimissioni di Gianluca Mattiazzi. «In pochi minuti abbiamo trovato l'accordo», ha detto il "nuovo" mister, visibilmente soddisfatto: «Inutile dire che sono contento di essere a Chioggia, avevo lasciato il cuore qui».
Prima di effettuare la sessione di allenamento nel campo di Ca' Lino, il primo pensiero di Vittadello -che in passato ha allenato Sambonifacese, Real Vicenza, Cerea e Valdagno- va al tecnico sostituito: «In bocca al lupo a Gianluca, la squadra deve responsabilizzarsi». L'esperto trainer non fa promesse se non l'impegno: «Non ho visto giocare la squadra quest'anno, tuttavia nessuno ha la bacchetta magica. Serve coesione, è stata molto rinnovata. Quindi piedi per terra e lavoro». Quanto al modulo, Vittadello ha assicurato di «sfruttare il più possibile le caratteristiche dei giocatori a disposizione. Prima di parlare di nuovi acquisti devo vedere cosa dà sul campo questa squadra».
Dal canto suo, il presidente ricorda il «due ottimi campionati con Mario, una persona seria ed esperta, quello che ritenevo giusto in questo momento. Siamo andati direttamente su di lui». Domenica già un incontro importante a Montebelluna: «Ci andremo con grande rispetto - conclude il nuovo allenatore - anche perché domenica scorsa il mio amico Feltrin ha vinto fuori casa e quindi saranno sulle ali dell'entusiasmo». Clodiense, si riparte.
Prima di effettuare la sessione di allenamento nel campo di Ca' Lino, il primo pensiero di Vittadello -che in passato ha allenato Sambonifacese, Real Vicenza, Cerea e Valdagno- va al tecnico sostituito: «In bocca al lupo a Gianluca, la squadra deve responsabilizzarsi». L'esperto trainer non fa promesse se non l'impegno: «Non ho visto giocare la squadra quest'anno, tuttavia nessuno ha la bacchetta magica. Serve coesione, è stata molto rinnovata. Quindi piedi per terra e lavoro». Quanto al modulo, Vittadello ha assicurato di «sfruttare il più possibile le caratteristiche dei giocatori a disposizione. Prima di parlare di nuovi acquisti devo vedere cosa dà sul campo questa squadra».
Dal canto suo, il presidente ricorda il «due ottimi campionati con Mario, una persona seria ed esperta, quello che ritenevo giusto in questo momento. Siamo andati direttamente su di lui». Domenica già un incontro importante a Montebelluna: «Ci andremo con grande rispetto - conclude il nuovo allenatore - anche perché domenica scorsa il mio amico Feltrin ha vinto fuori casa e quindi saranno sulle ali dell'entusiasmo». Clodiense, si riparte.
martedì 16 ottobre 2018
GIANLUCA MATTIAZZI SI È DIMESSO DA ALLENATORE DELLA CLODIENSE DOPO GLI ULTIMI RISULTATI E PRESTAZIONI
Non proprio a ciel sereno, sono arrivate stamane le dimissioni di Gianluca Mattiazzi da allenatore della Clodiense Chioggia Sottomarina. Un dialogo col presidente Ivano Bielo ha certificato le differenze di vedute tra la società e lo staff tecnico, dopo che alla sconfitta di coppa contro l’Ambrosiana era seguìta un’ora di conciliabolo nello spogliatoio dello stadio Ballarin. Fatale l’ulteriore debacle interna contro il Sankt Georgen domenica in campionato, frutto di una prestazione priva di gioco e di sostanziali pericoli offensivi: nelle ultime settimane, al termine di ogni match, Mattiazzi, Bielo e il ds Tonicello solevano appartarsi per commentare l’esito. All’origine delle difficoltà, forse, anche alcune scelte di mercato che hanno privato la squadra di cambi a centrocampo. Fatto sta che le aspettative della dirigenza per un campionato tranquillo, senza i patemi della scorsa stagione, non stavano trovando rispondenza in campo: e probabilmente una ridiscussione a ottobre consente ancora di intervenire -non solo in sede di mercato- per evitare sconquassi e pilotare i lagunari almeno alla salvezza tranquilla e anticipata. Ancora non si conoscono le mosse per il cambio di panchina: non è escluso che domenica a Montebelluna l’undici granata sia affidato all’allenatore in seconda Emanuel Rizzi, anche se alcune voci ieri parlavano di un avvicinamento ad Antonio Andreucci, già protagonista del Sottomarina Calcio targato Bielo e nell’ultima stagione sulla prestigiosa (ancorché decaduta) panchina del Como. Laconiche le prime dichiarazioni del presidente: «Mi dispiace, ma bisogna andare avanti». Nel pomeriggio, attraverso un comunicato stringato, Mattiazzi ringrazia il presidente Bielo: «per la possibilità datami, anche se breve, di allenare la squadra della mia città».
domenica 14 ottobre 2018
CRISI DI GIOCO E DI TIRI IN PORTA PER LA CLODIENSE, ANCHE IL SANKT GEORGEN ESPUGNA LO STADIO BALLARIN
Per la Clodiense Chioggia Sottomarina è ufficialmente crisi nera. Dopo l’insipido pareggio di San Donà, tre sconfitte, le ultime due sicuramente evitabili. Così anche oggi, davanti al pubblico amico, i granata devono soccombere agli altoatesini del Sankt Georgen, scesi in laguna a fare la propria partita e riuscendovi senza rubare niente, mettendo a segno il goal decisivo al 25° del primo tempo grazie a una punizione perfetta di Ritsch, e non soffrendo praticamente mai nella ripresa: anzi, rischiano pure il raddoppio. In casa Clodiense la batosta riguarda un gioco frammentario, occasioni da goal col contagocce, e pure un certo scoramento morale nelle troppe attese e nei pochi slanci: l’emergenza è ben nota all’allenatore Mattiazzi e al suo staff, che in settimana dovranno trovare l’antidoto di entusiasmo verso la già importante trasferta di Montebelluna.
Davanti a 250 spettatori, sotto un cielo sereno e ventilato, il tecnico chioggiotto schiera un abbottonato 4-5-1, con Camerlengo in porta, Bagarolo e Scandilori terzini, Ballarin e Cuomo centrali di difesa, Arvia in regia coadiuvato da Erman, sugli esterni Martino e Abrefah con Pellizzer dietro al centravanti Barone. Arbitra l’incontro Di Nosse della sezione di Nocera Inferiore. Subito Barone si insinua sulla destra, ma Abrefah per due volte non trova la conclusione. Continua in attacco la Clodiense, con un cross di Scandilori che non trova compagni pronti. La risposta altoatesina al 7° con Treccani di testa, debole e a lato. Ancora gli ospiti in contropiede con Baldo che tira di sinistro e mette paura a Camerlengo: la palla esce di poco a lato.
Erman a centrocampo sta acquisendo sicurezza, dal canto loro Abrefah e Martino si accentrano non di rado per cercare palloni giocabili, lasciando le fasce alle discese in sovrapposizione di Scandilori e Bagarolo. Il Sankt Georgen prende le misure con una serie di corner, ma al 18° un errore del portiere Demetz serve Martino, che si addentra e cade in area, ma non c’è fallo. Buona occasione granata due minuti più tardi, quando Barone viene fermato in due tempi da Demetz, su assist di Pellizzer, poi un lungo lancio di Arvia coglie Martino che di testa colpisce debolmente.
La partita cambia al 24°, quando Erman atterra Julian Bacher a 22 metri dalla porta. Il calcio di punizione conseguente è battuto da Martin Ritsch che indovina l’angolo alto dove Camerlengo non può arrivare. La reazione clodiense si concretizza subito con Cuomo che si porta in avanti e alla mezz’ora, quando Abrefah resiste a una carica prima di cadere, l’arbitro lascia correre. L'allenatore ospite Morini dà comandi sia in tedesco che in italiano ai suoi giocatori, ma viene quasi ammonito dal guardalinee per i continui richiami. Un calcio di punizione granata sulla trequarti con Arvia, la sponda per Ballarin produce niente di fatto. Al 32° viene ammonito Julian Bacher per fallo su Scandilori, forse il migliore dei suoi.
Ma ancora Baldo approfitta del disorientamento locale penetrando a sinistra sempre in contropiede e calciando di potenza: stavolta Camerlengo c’è e si oppone coi pugni. Abulica la prestazione di Barone, troppo distante dall’area, e a cui manca come l’acqua un compagno d’attacco vicino per dialogare. Le due azioni finali del primo tempo rivelano un difetto endemico della Clodiense: le lunghe attese prima di tirare in porta, prima con Scandilori che ritarda il cross dopo una carambola in area non risolta da Abrefah, poi con Erman che si porta la palla sul sinistro da buona posizione, favorendo il recupero degli avversari. L’arbitro Di Nosse dice che può bastare, il rientro negli spogliatoi è pensieroso per una compagine lagunare cui è stata spenta la luce dopo il goal subìto: nella ripresa si attendono subito uno o due scossoni attraverso i cambi.
Ma questo non avviene da subito, rientrano gli stessi undici per parte e qualche mugugno sale dalla tribuna centrale. Anzi, la prima incursione è ancora avversaria, con Mathias Bacher chiuso bene da Bagarolo. Farinazzo e Bullo entrano al 54° a rilevare Martino ed Erman, ma è ancora Cuomo due minuti più tardi a essere pericoloso con un colpo di testa tuttavia facile e centrale su punizione di Arvia, blocca agevolmente Demetz. In casa chioggiotta scarseggiano le idee per far male, così Mattiazzi manda tutti avanti con due centravanti e due ali: dopo un’ora di gioco la torre Cecconello sostituisce l’esausto Abrefah.
Al 62° ci prova Pellizzer di giustezza dal limite, ma il suo piatto destro dal limite dell’area su assist di Farinazzo finisce alto. La pressione è modesta e frutta due corner, è Farinazzo a mancare l’impatto in area col pallone su lancio di Cuomo, ma Di Nosse fischia comunque la posizione di fuorigioco. Un paio di passaggi sbagliati da Pellizzer la dicono lunga della giornata no della squadra clodiense: eppure al 69° Barone ha la palla buona in area, ma Harrasser lo contrasta al momento opportuno. Dentro anche Pregnolato per Pellizzer, avanza pure Ballarin fra il centrocampo e la trequarti a smistare palloni di testa. Se c’è una squadra pericolosa però è il Sankt Georgen, che con Ziviani approfitta di un errore di Arvia: Mathias Bacher manca l’attimo. I lunghi centrali difensivi avversari praticano bene la regola del fuorigioco, Barone vi cade spesso: a un quarto d’ora dalla fine è evidente che i bolzanini non stanno rubando niente, a fronte di numerose prestazione deficitarie in casa granata.
Al 79° Bullo spara su Demetz in uscita, prima che Di Nosse fermi ancora il gioco per offside. Arvia ottiene una serie di calci di punizione dal vertice destro dell’area di rigore, ma nessuna impensierisce Demetz. Un cross basso di Farinazzo da destra regala solo un corner, e su cross di Arvia la palla vaga in area: Barone spara alto da pochi metri, è il segnale della resa. Ormai la Clodiense è in campo con un irreale 3-3-4, e nel vortice di sostituzioni fa le spese Pregnolato con due cartellini gialli in tre minuti: padroni di casa in 10 a cercare la testa di Ballarin con palla rigorosamente alta, i quattro minuti di recupero fruttano solo un presunto atterramento di Barone dal limite. L’attaccante chiede il rigore, ma la punizione affidata ad Arvia si infrange sulla barriera: il fischio finale di Di Nosse concretizza la festa altoatesina negli spogliatoi, per la Clodiense è notte fonda e crisi aperta: c’è molto da lavorare, prima che la spirale diventi pericolosa a tutti gli effetti anche per la classifica.
Davanti a 250 spettatori, sotto un cielo sereno e ventilato, il tecnico chioggiotto schiera un abbottonato 4-5-1, con Camerlengo in porta, Bagarolo e Scandilori terzini, Ballarin e Cuomo centrali di difesa, Arvia in regia coadiuvato da Erman, sugli esterni Martino e Abrefah con Pellizzer dietro al centravanti Barone. Arbitra l’incontro Di Nosse della sezione di Nocera Inferiore. Subito Barone si insinua sulla destra, ma Abrefah per due volte non trova la conclusione. Continua in attacco la Clodiense, con un cross di Scandilori che non trova compagni pronti. La risposta altoatesina al 7° con Treccani di testa, debole e a lato. Ancora gli ospiti in contropiede con Baldo che tira di sinistro e mette paura a Camerlengo: la palla esce di poco a lato.
Erman a centrocampo sta acquisendo sicurezza, dal canto loro Abrefah e Martino si accentrano non di rado per cercare palloni giocabili, lasciando le fasce alle discese in sovrapposizione di Scandilori e Bagarolo. Il Sankt Georgen prende le misure con una serie di corner, ma al 18° un errore del portiere Demetz serve Martino, che si addentra e cade in area, ma non c’è fallo. Buona occasione granata due minuti più tardi, quando Barone viene fermato in due tempi da Demetz, su assist di Pellizzer, poi un lungo lancio di Arvia coglie Martino che di testa colpisce debolmente.
La partita cambia al 24°, quando Erman atterra Julian Bacher a 22 metri dalla porta. Il calcio di punizione conseguente è battuto da Martin Ritsch che indovina l’angolo alto dove Camerlengo non può arrivare. La reazione clodiense si concretizza subito con Cuomo che si porta in avanti e alla mezz’ora, quando Abrefah resiste a una carica prima di cadere, l’arbitro lascia correre. L'allenatore ospite Morini dà comandi sia in tedesco che in italiano ai suoi giocatori, ma viene quasi ammonito dal guardalinee per i continui richiami. Un calcio di punizione granata sulla trequarti con Arvia, la sponda per Ballarin produce niente di fatto. Al 32° viene ammonito Julian Bacher per fallo su Scandilori, forse il migliore dei suoi.
Ma ancora Baldo approfitta del disorientamento locale penetrando a sinistra sempre in contropiede e calciando di potenza: stavolta Camerlengo c’è e si oppone coi pugni. Abulica la prestazione di Barone, troppo distante dall’area, e a cui manca come l’acqua un compagno d’attacco vicino per dialogare. Le due azioni finali del primo tempo rivelano un difetto endemico della Clodiense: le lunghe attese prima di tirare in porta, prima con Scandilori che ritarda il cross dopo una carambola in area non risolta da Abrefah, poi con Erman che si porta la palla sul sinistro da buona posizione, favorendo il recupero degli avversari. L’arbitro Di Nosse dice che può bastare, il rientro negli spogliatoi è pensieroso per una compagine lagunare cui è stata spenta la luce dopo il goal subìto: nella ripresa si attendono subito uno o due scossoni attraverso i cambi.
Ma questo non avviene da subito, rientrano gli stessi undici per parte e qualche mugugno sale dalla tribuna centrale. Anzi, la prima incursione è ancora avversaria, con Mathias Bacher chiuso bene da Bagarolo. Farinazzo e Bullo entrano al 54° a rilevare Martino ed Erman, ma è ancora Cuomo due minuti più tardi a essere pericoloso con un colpo di testa tuttavia facile e centrale su punizione di Arvia, blocca agevolmente Demetz. In casa chioggiotta scarseggiano le idee per far male, così Mattiazzi manda tutti avanti con due centravanti e due ali: dopo un’ora di gioco la torre Cecconello sostituisce l’esausto Abrefah.
Al 62° ci prova Pellizzer di giustezza dal limite, ma il suo piatto destro dal limite dell’area su assist di Farinazzo finisce alto. La pressione è modesta e frutta due corner, è Farinazzo a mancare l’impatto in area col pallone su lancio di Cuomo, ma Di Nosse fischia comunque la posizione di fuorigioco. Un paio di passaggi sbagliati da Pellizzer la dicono lunga della giornata no della squadra clodiense: eppure al 69° Barone ha la palla buona in area, ma Harrasser lo contrasta al momento opportuno. Dentro anche Pregnolato per Pellizzer, avanza pure Ballarin fra il centrocampo e la trequarti a smistare palloni di testa. Se c’è una squadra pericolosa però è il Sankt Georgen, che con Ziviani approfitta di un errore di Arvia: Mathias Bacher manca l’attimo. I lunghi centrali difensivi avversari praticano bene la regola del fuorigioco, Barone vi cade spesso: a un quarto d’ora dalla fine è evidente che i bolzanini non stanno rubando niente, a fronte di numerose prestazione deficitarie in casa granata.
Al 79° Bullo spara su Demetz in uscita, prima che Di Nosse fermi ancora il gioco per offside. Arvia ottiene una serie di calci di punizione dal vertice destro dell’area di rigore, ma nessuna impensierisce Demetz. Un cross basso di Farinazzo da destra regala solo un corner, e su cross di Arvia la palla vaga in area: Barone spara alto da pochi metri, è il segnale della resa. Ormai la Clodiense è in campo con un irreale 3-3-4, e nel vortice di sostituzioni fa le spese Pregnolato con due cartellini gialli in tre minuti: padroni di casa in 10 a cercare la testa di Ballarin con palla rigorosamente alta, i quattro minuti di recupero fruttano solo un presunto atterramento di Barone dal limite. L’attaccante chiede il rigore, ma la punizione affidata ad Arvia si infrange sulla barriera: il fischio finale di Di Nosse concretizza la festa altoatesina negli spogliatoi, per la Clodiense è notte fonda e crisi aperta: c’è molto da lavorare, prima che la spirale diventi pericolosa a tutti gli effetti anche per la classifica.
sabato 13 ottobre 2018
LA CLODIENSE AL "BALLARIN" PER RIPARTIRE DI SLANCIO IN CAMPIONATO: ARRIVANO GLI ALTOATESINI DEL SANKT GEORGEN
Prova della verità domenica dalle ore 15 allo stadio Ballarin per la Clodiense Chioggia Sottomarina che riceve gli altoatesini del Sankt Georgen Brunico, neopromossa nel girone C del campionato di serie D. La squadra allenata da Gianluca Mattiazzi deve riscattarsi da un periodo opaco, con il pareggio incolore di San Donà, la sconfitta di Arzignano e quella, per la verità sfortunata, di mercoledì sempre in casa contro l'Ambrosiana in coppa Italia. Scioltezza di gioco, alternanza di moduli e di interpreti, morale e condizione psicofisica sono i nodi da risolvere per il tecnico chioggiotto e il suo staff, che al termine della partita di coppa Italia si erano riuniti negli spogliatoi per un'ora con la squadra e la dirigenza. A partire già dal match contro gli alfieri della val Pusteria, che in classifica seguono i lagunari di un solo punto, frutto di una vittoria contro l'Union Feltre e di tre sconfitte. I dubbi sullo schieramento casalingo vertono anche sulle condizioni di salute di Umberto Nappello, fuori da ormai quindici giorni per una distrazione muscolare: se il trequartista napoletano recupera, aumenta la dose di fantasia a disposizione della Clodiense per far sua la partita e i tre punti. La gara sarà arbitrata da Marco di Nosse della sezione di Nocera Inferiore.
giovedì 11 ottobre 2018
COPPA ITALIA SERIE D: LA MALEDIZIONE AMBROSIANA SI ABBATTE ANCORA SULLA CLODIENSE, TRADITA DA INCERTEZZE E SFORTUNA
La Clodiense Chioggia Sottomarina esce dalla coppa Italia di serie D nel modo più beffardo, dopo una delle partite più fertili di occasioni in questo inizio di stagione. Ma l’Ambrosiana, autentica bestia nera dei granata, si conferma una maledizione portando via i tre punti dallo stadio Ballarin come spesso le accadeva negli anni scorsi, grazie a un’incerta uscita del portiere lagunare Camerlengo disturbato dal giovane centravanti ospite Righetti. Le grandi parate di Squaranti e qualche imprecisione hanno fatto il resto, anche se va detto che nel secondo tempo i veronesi hanno attaccato di più. E alla fine del match la squadra è rimasta per un’ora negli spogliatoi assieme all’allenatore Mattiazzi e al presidente Ivano Bielo, per riprendere il filo e correre ai ripari finché si è in tempo.
Squalificati Pellizzer e Pregnolato, l'allenatore granata dà spazio a Camerlengo in porta, Bagarolo Granziera Cuomo Scandilori in difesa, Arvia ed Erman a centrocampo, Farinazzo e Martino sulle ali, Cecconello e Barone in attacco. Un 4-2-4 dinamico che in fase difensiva ripiegava nel classico 4-4-2. Molti giovani e riserve nell’undici iniziale dell’Ambrosiana, schierato da Tommaso Chiecchi tenuto conto delle assenze. Arbitra l'incontro Rinaldi di Bassano del Grappa sotto un cielo sereno con ventilazione apprezzabile, e davanti a circa cento spettatori.
Al sesto minuto un cross basso di Barone trova Martino defilato a sinistra, il suo diagonale è salvato sulla linea da Squaranti con l’aiuto di un difensore. Prime schermaglie, con Barone che perde l’attimo buono su azione da calcio d’angolo. Il gioco scorre fluido ma ancora improduttivo, la Clodiense alza i ritmi impostando l’azione già dalla difesa. Dopo una serie di calci d’angolo, la grande occasione granata arriva al 27’ con un traversone di Erman dalla sinistra e l’inserimento di Granziera che incredibilmente mette a lato da due passi con la porta sguarnita.
Al 39° una rovesciata plastica di Martino dopo una deviazione chiama all’appello la grande parata in tuffo di Squaranti, tutto molto spettacolare. La partita è spezzettata e l’esperimento del doppio centravanti in casa granata pare non dare frutti. La Clodiense cerca poco il tiro da fuori area, anche se Scandilori semina scompiglio sulla sinistra e Arvia è dappertutto. In contropiede, Righetti serve Borgogna che sbilanciato tira alto di sinistro. Si va al riposo sullo zero a zero, con superiorità chioggiotta.
Riprendono le ostilità con una incursione di Martino bloccata dall’estremo avversario. La ripresa sarà quasi un fatto personale tra gli avanti rossoneri e una gigantesca prestazione di Marco Cuomo, in difesa dove chiude tutto e sui calci da fermo, quando sarà il più pericoloso nonostante la nutrita batteria di attaccanti schierata da Mattiazzi lungo il corso del match. La Clodiense fraseggia con azioni elaborate cercando profondità ma si espone alle ripartenze ospiti, come al 52° quando Borgogna si invola sulla destra e testa i riflessi di Camerlengo con un diagonale preciso e potente destinato agli incroci. Primo corner della partita per l’Ambrosiana, che reclama il rigore per una trattenuta di Granziera ai danni di Aloisi, ma l’arbitro Rinaldi lascia correre.
Sale in cattedra Marco Cuomo: il difensore napoletano respinge più volte i cross bassi delle ali, liberando l’area e facendo ripartire l’azione. Anche in assenza di Alberto Ballarin il numero 4 dimostra tutte le proprie qualità, sostenendo la squadra nel momento più difficile: in difesa è dappertutto. Le folate veronesi si infrangono contro questo baluardo, che difficilmente ricorre al fallo per fermare molte azioni anche complicate, con un gran senso della posizione. Da lui, più tardi impiegato anche a centrocampo come sul finale di Arzignano, parte spesso l’azione in combinazione con Arvia. Qualcuno si chiede dove sia finita la Clodiense spietata di inizio settembre. Brilla tuttavia anche un volitivo Bagarolo, che sulla corsa strappa palloni servendoli agli avanti: come in questo caso con il corner guadagnato da Barone. Al 60° due colpi di testa consecutivi di Cuomo su altrettanti calci d’angolo diventano nitide occasioni da goal, salvate sempre sulla linea. L’Ambrosiana è sul punto di capitolare, Cuomo da corner è praticamente immarcabile e arriva sempre nel posto giusto al momento giusto. In contropiede il neoentrato Rossi colpisce l’esterno della rete, poi è l’ottimo Rivic ad andare al tiro, a lato. Al 64' entrano Bullo e Leveh nella Clodiense, escono Farinazzo e Cecconello. Non cambia niente tatticamente, c’è curiosità per la punta ghanese che però delude l’attesa.
Al 71° la rete che decide il match: traversone lento da sinistra, il 18enne Righetti e Camerlengo assieme sulla palla, entrambi a braccio alzato. La palla sbatte fra spalla e guancia di Camerlengo e finisce in rete. La Clodiense cerca il riscatto cinque minuti più tardi con una zuccata di Bullo, salvata in corner da un colpo di reni del solito Squaranti. All’81° ultima cartuccia granata, affidata sempre a un colpo di testa di Cuomo che Squaranti devia negando il meritato goal del pareggio. Nell’azione successiva Leveh fa confusione con i due piedi e la circostanza sfuma. Ancora Rossi in diagonale, blocca a terra Camerlengo; lo stesso poco più tardi dalla destra, su tentativo di Testi.
La partita termina mestamente col successo dell’Ambrosiana, che nel prossimo turno affronterà i bresciani del Rezzato. In casa Clodiense invece si mastica amaro nonostante le numerose occasioni. Il probabile rientro di Nappello è una delle chiavi per dare più fantasia e imprevedibilità alle azioni offensive. Domenica una vittoria interna contro gli altoatesini del Sankt Georgen, meglio se convincente dal punto di vista del gioco, aiuterebbe a dissipare le nubi.
Squalificati Pellizzer e Pregnolato, l'allenatore granata dà spazio a Camerlengo in porta, Bagarolo Granziera Cuomo Scandilori in difesa, Arvia ed Erman a centrocampo, Farinazzo e Martino sulle ali, Cecconello e Barone in attacco. Un 4-2-4 dinamico che in fase difensiva ripiegava nel classico 4-4-2. Molti giovani e riserve nell’undici iniziale dell’Ambrosiana, schierato da Tommaso Chiecchi tenuto conto delle assenze. Arbitra l'incontro Rinaldi di Bassano del Grappa sotto un cielo sereno con ventilazione apprezzabile, e davanti a circa cento spettatori.
Al sesto minuto un cross basso di Barone trova Martino defilato a sinistra, il suo diagonale è salvato sulla linea da Squaranti con l’aiuto di un difensore. Prime schermaglie, con Barone che perde l’attimo buono su azione da calcio d’angolo. Il gioco scorre fluido ma ancora improduttivo, la Clodiense alza i ritmi impostando l’azione già dalla difesa. Dopo una serie di calci d’angolo, la grande occasione granata arriva al 27’ con un traversone di Erman dalla sinistra e l’inserimento di Granziera che incredibilmente mette a lato da due passi con la porta sguarnita.
Al 39° una rovesciata plastica di Martino dopo una deviazione chiama all’appello la grande parata in tuffo di Squaranti, tutto molto spettacolare. La partita è spezzettata e l’esperimento del doppio centravanti in casa granata pare non dare frutti. La Clodiense cerca poco il tiro da fuori area, anche se Scandilori semina scompiglio sulla sinistra e Arvia è dappertutto. In contropiede, Righetti serve Borgogna che sbilanciato tira alto di sinistro. Si va al riposo sullo zero a zero, con superiorità chioggiotta.
Riprendono le ostilità con una incursione di Martino bloccata dall’estremo avversario. La ripresa sarà quasi un fatto personale tra gli avanti rossoneri e una gigantesca prestazione di Marco Cuomo, in difesa dove chiude tutto e sui calci da fermo, quando sarà il più pericoloso nonostante la nutrita batteria di attaccanti schierata da Mattiazzi lungo il corso del match. La Clodiense fraseggia con azioni elaborate cercando profondità ma si espone alle ripartenze ospiti, come al 52° quando Borgogna si invola sulla destra e testa i riflessi di Camerlengo con un diagonale preciso e potente destinato agli incroci. Primo corner della partita per l’Ambrosiana, che reclama il rigore per una trattenuta di Granziera ai danni di Aloisi, ma l’arbitro Rinaldi lascia correre.
Sale in cattedra Marco Cuomo: il difensore napoletano respinge più volte i cross bassi delle ali, liberando l’area e facendo ripartire l’azione. Anche in assenza di Alberto Ballarin il numero 4 dimostra tutte le proprie qualità, sostenendo la squadra nel momento più difficile: in difesa è dappertutto. Le folate veronesi si infrangono contro questo baluardo, che difficilmente ricorre al fallo per fermare molte azioni anche complicate, con un gran senso della posizione. Da lui, più tardi impiegato anche a centrocampo come sul finale di Arzignano, parte spesso l’azione in combinazione con Arvia. Qualcuno si chiede dove sia finita la Clodiense spietata di inizio settembre. Brilla tuttavia anche un volitivo Bagarolo, che sulla corsa strappa palloni servendoli agli avanti: come in questo caso con il corner guadagnato da Barone. Al 60° due colpi di testa consecutivi di Cuomo su altrettanti calci d’angolo diventano nitide occasioni da goal, salvate sempre sulla linea. L’Ambrosiana è sul punto di capitolare, Cuomo da corner è praticamente immarcabile e arriva sempre nel posto giusto al momento giusto. In contropiede il neoentrato Rossi colpisce l’esterno della rete, poi è l’ottimo Rivic ad andare al tiro, a lato. Al 64' entrano Bullo e Leveh nella Clodiense, escono Farinazzo e Cecconello. Non cambia niente tatticamente, c’è curiosità per la punta ghanese che però delude l’attesa.
Al 71° la rete che decide il match: traversone lento da sinistra, il 18enne Righetti e Camerlengo assieme sulla palla, entrambi a braccio alzato. La palla sbatte fra spalla e guancia di Camerlengo e finisce in rete. La Clodiense cerca il riscatto cinque minuti più tardi con una zuccata di Bullo, salvata in corner da un colpo di reni del solito Squaranti. All’81° ultima cartuccia granata, affidata sempre a un colpo di testa di Cuomo che Squaranti devia negando il meritato goal del pareggio. Nell’azione successiva Leveh fa confusione con i due piedi e la circostanza sfuma. Ancora Rossi in diagonale, blocca a terra Camerlengo; lo stesso poco più tardi dalla destra, su tentativo di Testi.
La partita termina mestamente col successo dell’Ambrosiana, che nel prossimo turno affronterà i bresciani del Rezzato. In casa Clodiense invece si mastica amaro nonostante le numerose occasioni. Il probabile rientro di Nappello è una delle chiavi per dare più fantasia e imprevedibilità alle azioni offensive. Domenica una vittoria interna contro gli altoatesini del Sankt Georgen, meglio se convincente dal punto di vista del gioco, aiuterebbe a dissipare le nubi.
mercoledì 10 ottobre 2018
COPPA ITALIA DI SERIE D, OGGI LA CLODIENSE AL BALLARIN CONTRO L'AMBROSIANA: PARTITA SECCA, CONTA VINCERE
Torna in campo la Clodiense Chioggia Sottomarina dopo la cocente sconfitta di Arzignano. Per i sedicesimi di coppa Italia dilettanti, la formazione granata affronterà oggi dalle ore 15 allo stadio Ballarin i veronesi dell’Ambrosiana, rivali delle ultime stagioni prima in Eccellenza poi in serie D: le due squadre si affrontarono a Rosà il 6 gennaio 2017 per la finale di coppa, decisa a favore dei lagunari da un goal su punizione di Abrefah, che dovrebbe essere in campo anche oggi. In questa stagione la squadra di Sant’Ambrogio di Valpolicella è stata inserita nel girone B del campionato, quello lombardo, dove staziona nelle parti critiche della classifica con 4 punti dopo altrettante partite, esattamente come la Clodiense. Anche in vista dell’impegno di domenica sempre a Chioggia contro gli altoatesini del Sankt Georgen, Mattiazzi potrebbe approfittare oggi per fare un po’ di turn over, anche se il passaggio del turno (sperabilmente entro i 90 minuti) è un obiettivo ambìto dalla società: squalificati Pellizzer e Pregnolato dopo la battaglia di Campodarsego, il tecnico potrebbe dar spazio ai vari Granziera, Acampora, Erman, Cecconello e Leveh, finora meno impiegati, mentre Nappello sta continuando il proprio recupero in vista dei prossimi appuntamenti. L’incontro odierno sarà arbitrato da Carlo Rinaldi della sezione di Bassano del Grappa.
domenica 7 ottobre 2018
LA CLODIENSE RESISTE UN TEMPO AD ARZIGNANO: LA SCONFITTA PER 4-2 È SEVERA MA DIFFICILMENTE EVITABILE
La Clodiense Chioggia Sottomarina torna da Arzignano con quattro goal sul groppone e la certezza di non essere al livello della miglior squadra del girone. Eppure il primo tempo è stato trascorso dai granata in vantaggio repentino con Barone, fino al pareggio di Odogwu; nella ripresa i locali hanno dilagato, ma fino a metà del secondo tempo la Clodiense è rimasta in partita mancando di poco il 2-2. Con Nappello arruolato solo per la panchina, Mattiazzi rivoluziona l’assetto: davanti a Camerlengo lascia intatta la difesa con Bagarolo, Ballarin, Cuomo e l’ex Scandilori, affianca Erman ad Arvia e copre le fasce con Martino e Abrefah, avanzando Pellizzer alle spalle del centravanti Barone, abile a svariare su tutto il fronte offensivo. Nell’Arzignano giocano tutti i migliori, a parte Fracaro che non è della partita e Vanzan in panchina: l’allenatore Di Donato è squalificato e lo rappresenta Giordani.
Le due squadre entrano in campo accompagnate dai bimbi del settore giovanile, che liberano palloncini gialli e azzurri. Al terzo minuto, ancora a freddo, la Clodiense va in vantaggio con Vincenzo Barone, che cavalca la fascia destra sul filo del fuorigioco e insacca in diagonale alle spalle del portiere Tosi. Il possente centravanti Odogwu fa la sponda per Forte, che viene però anticipato da Camerlengo. All’ottavo l’arbitro Guida di Torre Annunziata annulla un goal del berico Lombardi per fuorigioco. In difesa è sempre Alberto Ballarin a sbrogliare situazioni scabrose nell’area. Assist filtrante di Lombardi per Valenti, Camerlengo intercetta ma l’arbitro fischia un altro millimetrico offside. Al 13° minuto show di Stefano Camerlengo, che prima si oppone a una conclusione ravvicinata di forte, poi nega il goal a una bomba di Maldonado da fuori area, frutto della inevitabile pressione dei padroni di casa che, come un anno fa, fanno delle azioni avvolgenti la propria cifra stilistica, chiamando a collaborare tutto l’organico con raddoppi e inserimenti da dietro. Proprio un bel vedere la squadra di Di Donato, che ha mantenuto l’ossatura già funzionale lo scorso anno sotto la guida di Italiano ora al Trapani.
Al 20° Barone rompe l’assedio fuggendo sulla sinistra e crossa in mezzo un invitante pallone, ma nessuno lo raccoglie. Grossa chance per la Clodiense. Tra i granata anche oggi il centravanti è protagonista nel cantare e portare la croce. In difesa svettano le prestazioni di Ballarin, un baluardo insormontabile, e del reattivo Camerlengo, mentre Cuomo va a fasi alterne. Solito dinamismo da Emanuel Abrefah, bei lanci da Arvia, tignosa la performance di Pellizzer beccato dal pubblico, un po’ in ombra Martino ed Erman, bene invece Bagarolo rispetto ad altre precedenti giornate. Scandilori ha un bel daffare nella sua zona di competenza contro il talento Valenti e l’ex granata Riccardo Spaltro. Col passare dei minuti i lagunari prendono le misure ai padroni di casa: al 43° Barone e Pellizzer scambiano in avanti, tiro del numero 10 che si perde alla sinistra di Tosi. Ma un paio di minuti più tardi l’Arzignano perviene al pareggio con Odogwu, che su azione di calcio d’angolo muove centralmente anticipando Cuomo e incornando di prepotenza in rete. Cuomo si riscatta sùbito, anticipando in acrobazia l’attaccante di origine nigeriana che si sarebbe trovato da solo davanti al portiere. Sul contropiede, il guardalinee sanziona a Barone un fuorigioco inesistente. A fine primo tempo il risultato di 1-1 dice di un Arzignano propositivo e di una Clodiense tenace nel rischiare il meno possibile dopo il repentino vantaggio.
Riprendono le ostilità senza cambi e la Clodiense entra in campo col piglio di chi vuole dire la sua. Al 48° Scandilori crossa e Martino di testa mette a lato. Un minuto dopo su cross di Valenti dalla destra l’Arzignano si mangia un goal, con Lombardi che schiaccia male di testa a due passi da Camerlengo. L’ala toscana sale in cattedra e semina il panico sulla fascia destra d’attacco, spesso è Ballarin a dover mettere pezze alla disperata sulle sue incursioni. La Clodiense è in partita, ma deve fronteggiare ancora la manovra elaborata e tecnica dei padroni di casa, che si dimostrano in grado di tirare da tutte le posizioni: nel prosieguo dell’azione è Maldonado a far rimbalzare una pericolosa conclusione da fuori, che Camerlengo e la difesa osservano uscire di poco. Bagarolo vede Martino e lo serve, ma il diagonale dell’ala clodiense si perde tra le braccia di Tosi che blocca a terra prima dell’arrivo di Barone. Ancora i granata in attacco, cercando di sfruttare tutta l’ampiezza del campo. La torre di Abrefah su cross dalla destra del positivo Bagarolo non trova risposta in Barone, Pellizzer e Martino, così l’Arzignano imbastisce a sua volta un contropiede finalizzato da Valenti con un velenoso tiro-cross che Ballarin disinnesca in corner.
Le previsioni dei bambini del settore giovanile gialloazzurro vengono esaudite al 64°, quando l’Arzignano passa in vantaggio: Spaltro raccoglie un’azione d’angolo su palla persa da Barone, scende sulla destra in dribbling, salta Abrefah e mette in mezzo dove accorre Forte, poco seguìto da Cuomo: tap-in vincente dal centro dell’area piccola, 2-1. Farinazzo sostituisce Pellizzer e l’assetto chioggiotto passa al 4-4-2, in fase offensiva capace di essere anche 4-3-3. Odogwu incredibilmente riesce a mettere a lato un colpo di testa abbastanza facile per uno come lui, su traversone dalla sinistra. Al 72° Scandilori triangola con Farinazzo e scaglia un sinistro potente che Tosi para in tuffo.
Dal possibile 2-2 al sicuro 3-1 che taglia le gambe alla Clodiense: un buco difensivo lascia Raphael Odogwu da solo verso Camerlengo, l’ultimo ostacolo prima del goal è Marco Cuomo il quale non può far altro che stendere il centravanti di casa, al secondo rigore conquistato in stagione. L’arbitro Guida non ha dubbi, e anzi risparmia al difensore clodiense un cartellino rosso previsto dal regolamento. Camerlengo è notoriamente un pararigori ma non può far niente quando viene spiazzato dalla trasformazione perfetta di Maldonado: il 22enne regista ecuadoriano si conferma tra i punti di forza di questo Arzignano. Girandola di cambi con Bullo a rilevare Erman per tentare il tutto per tutto. Ibe rimpiazza Odogwu. Camerlengo è chiamato ancora agli straordinari per raggiungere con la punta delle dita il fendente di Hoxha.
E all’81° la partita è virtualmente chiusa quando i vicentini recuperano ancora palla a metà campo. Spaltro la sradica dai piedi di un esausto Barone e la cede a Valenti, il quale chiede triangolo a Ibe; il nigeriano la restituisce all’incontenibile ala destra, che si accentra dai 25 metri e lascia partire un sinistro preciso e poderoso che trova la sua fine all’angolo alto della porta granata. Davvero una prodezza balistica di uno dei migliori in campo, celebrato dagli oltre 400 spettatori presenti che hanno sostenuto i gialloazzurri per tutto il match. Nella Clodiense entrano Cecconello per Barone e Pregnolato per Abrefah, con Cuomo che si sposta a metà campo, ma ormai la situazione è compromessa e gli ultimi fuochi servono a non imbarcare altra acqua, ormai mancano pochi minuti alla fine del match. L’ennesima grande azione di casa parte da Camerlengo che non blocca un corner, respingendolo bensì coi pugni ancora in campo. Valenti riesce a tenere in campo un tiro di Ibe destinato a uscire, fa ammattire Scandilori servendo all’accorrente Hoxha, il cui bolide viene respinto dal portiere ospite sui piedi di Ibe che insacca, ma in posizione irregolare.
All’88° l’arbitro vede una irregolarità ai danni di Cecconello, che se l’ha subita era molto probabilmente fuori area; il rigore generoso è affidato a Farinazzo che di sinistro spiazza Tosi per il 4-2 che determina il punteggio finale. Ancora un sussulto, l’ultimo, per la bandiera chioggiotta proprio al 90° con Farinazzo che non arriva di testa su un cross. Veloce ripartenza casalinga con Scandilori che in extremis neutralizza in angolo la fuga di Ibe. Dopo 4 minuti di recupero termina l’incontro, un Arzignano troppo forte consolida le sue ambizioni travolgendo la Clodiense oltre i demeriti di quest’ultima e le sliding doors del match. Mercoledì riscatto atteso in coppa contro l’Ambrosiana, prima dell'incontro di domenica prossima sempre allo stadio Ballarin contro gli altoatesini del Sankt Georgen.
Davanti alla stampa, a caldo, Mattiazzi non ha rimproverato granché ai suoi, al cospetto di una squadra definita giustamente la migliore del girone, per quanto fin qui bersagliata anche da circostanze avverse: «Ma quando mantieni l'ossatura i risultati si vedono». Il tecnico granata riparte da un primo tempo saldo e ardimentoso, e forse ha qualcosa da rimpiangere quando alcuni contropiedi dell'indomito Barone non sono stati finalizzati per assenza di testuali partner offensivi: «Ma se fosse entrato il diagonale di Scandilori forse avremmo visto un'altra partita negli ultimi venti minuti», sostiene l'allenatore lagunare che conta di recuperare Nappello e di inserire gradualmente Pietro Baccolo, oggi visto in tribuna al Dal Molin.
Le due squadre entrano in campo accompagnate dai bimbi del settore giovanile, che liberano palloncini gialli e azzurri. Al terzo minuto, ancora a freddo, la Clodiense va in vantaggio con Vincenzo Barone, che cavalca la fascia destra sul filo del fuorigioco e insacca in diagonale alle spalle del portiere Tosi. Il possente centravanti Odogwu fa la sponda per Forte, che viene però anticipato da Camerlengo. All’ottavo l’arbitro Guida di Torre Annunziata annulla un goal del berico Lombardi per fuorigioco. In difesa è sempre Alberto Ballarin a sbrogliare situazioni scabrose nell’area. Assist filtrante di Lombardi per Valenti, Camerlengo intercetta ma l’arbitro fischia un altro millimetrico offside. Al 13° minuto show di Stefano Camerlengo, che prima si oppone a una conclusione ravvicinata di forte, poi nega il goal a una bomba di Maldonado da fuori area, frutto della inevitabile pressione dei padroni di casa che, come un anno fa, fanno delle azioni avvolgenti la propria cifra stilistica, chiamando a collaborare tutto l’organico con raddoppi e inserimenti da dietro. Proprio un bel vedere la squadra di Di Donato, che ha mantenuto l’ossatura già funzionale lo scorso anno sotto la guida di Italiano ora al Trapani.
Al 20° Barone rompe l’assedio fuggendo sulla sinistra e crossa in mezzo un invitante pallone, ma nessuno lo raccoglie. Grossa chance per la Clodiense. Tra i granata anche oggi il centravanti è protagonista nel cantare e portare la croce. In difesa svettano le prestazioni di Ballarin, un baluardo insormontabile, e del reattivo Camerlengo, mentre Cuomo va a fasi alterne. Solito dinamismo da Emanuel Abrefah, bei lanci da Arvia, tignosa la performance di Pellizzer beccato dal pubblico, un po’ in ombra Martino ed Erman, bene invece Bagarolo rispetto ad altre precedenti giornate. Scandilori ha un bel daffare nella sua zona di competenza contro il talento Valenti e l’ex granata Riccardo Spaltro. Col passare dei minuti i lagunari prendono le misure ai padroni di casa: al 43° Barone e Pellizzer scambiano in avanti, tiro del numero 10 che si perde alla sinistra di Tosi. Ma un paio di minuti più tardi l’Arzignano perviene al pareggio con Odogwu, che su azione di calcio d’angolo muove centralmente anticipando Cuomo e incornando di prepotenza in rete. Cuomo si riscatta sùbito, anticipando in acrobazia l’attaccante di origine nigeriana che si sarebbe trovato da solo davanti al portiere. Sul contropiede, il guardalinee sanziona a Barone un fuorigioco inesistente. A fine primo tempo il risultato di 1-1 dice di un Arzignano propositivo e di una Clodiense tenace nel rischiare il meno possibile dopo il repentino vantaggio.
Riprendono le ostilità senza cambi e la Clodiense entra in campo col piglio di chi vuole dire la sua. Al 48° Scandilori crossa e Martino di testa mette a lato. Un minuto dopo su cross di Valenti dalla destra l’Arzignano si mangia un goal, con Lombardi che schiaccia male di testa a due passi da Camerlengo. L’ala toscana sale in cattedra e semina il panico sulla fascia destra d’attacco, spesso è Ballarin a dover mettere pezze alla disperata sulle sue incursioni. La Clodiense è in partita, ma deve fronteggiare ancora la manovra elaborata e tecnica dei padroni di casa, che si dimostrano in grado di tirare da tutte le posizioni: nel prosieguo dell’azione è Maldonado a far rimbalzare una pericolosa conclusione da fuori, che Camerlengo e la difesa osservano uscire di poco. Bagarolo vede Martino e lo serve, ma il diagonale dell’ala clodiense si perde tra le braccia di Tosi che blocca a terra prima dell’arrivo di Barone. Ancora i granata in attacco, cercando di sfruttare tutta l’ampiezza del campo. La torre di Abrefah su cross dalla destra del positivo Bagarolo non trova risposta in Barone, Pellizzer e Martino, così l’Arzignano imbastisce a sua volta un contropiede finalizzato da Valenti con un velenoso tiro-cross che Ballarin disinnesca in corner.
Le previsioni dei bambini del settore giovanile gialloazzurro vengono esaudite al 64°, quando l’Arzignano passa in vantaggio: Spaltro raccoglie un’azione d’angolo su palla persa da Barone, scende sulla destra in dribbling, salta Abrefah e mette in mezzo dove accorre Forte, poco seguìto da Cuomo: tap-in vincente dal centro dell’area piccola, 2-1. Farinazzo sostituisce Pellizzer e l’assetto chioggiotto passa al 4-4-2, in fase offensiva capace di essere anche 4-3-3. Odogwu incredibilmente riesce a mettere a lato un colpo di testa abbastanza facile per uno come lui, su traversone dalla sinistra. Al 72° Scandilori triangola con Farinazzo e scaglia un sinistro potente che Tosi para in tuffo.
Dal possibile 2-2 al sicuro 3-1 che taglia le gambe alla Clodiense: un buco difensivo lascia Raphael Odogwu da solo verso Camerlengo, l’ultimo ostacolo prima del goal è Marco Cuomo il quale non può far altro che stendere il centravanti di casa, al secondo rigore conquistato in stagione. L’arbitro Guida non ha dubbi, e anzi risparmia al difensore clodiense un cartellino rosso previsto dal regolamento. Camerlengo è notoriamente un pararigori ma non può far niente quando viene spiazzato dalla trasformazione perfetta di Maldonado: il 22enne regista ecuadoriano si conferma tra i punti di forza di questo Arzignano. Girandola di cambi con Bullo a rilevare Erman per tentare il tutto per tutto. Ibe rimpiazza Odogwu. Camerlengo è chiamato ancora agli straordinari per raggiungere con la punta delle dita il fendente di Hoxha.
E all’81° la partita è virtualmente chiusa quando i vicentini recuperano ancora palla a metà campo. Spaltro la sradica dai piedi di un esausto Barone e la cede a Valenti, il quale chiede triangolo a Ibe; il nigeriano la restituisce all’incontenibile ala destra, che si accentra dai 25 metri e lascia partire un sinistro preciso e poderoso che trova la sua fine all’angolo alto della porta granata. Davvero una prodezza balistica di uno dei migliori in campo, celebrato dagli oltre 400 spettatori presenti che hanno sostenuto i gialloazzurri per tutto il match. Nella Clodiense entrano Cecconello per Barone e Pregnolato per Abrefah, con Cuomo che si sposta a metà campo, ma ormai la situazione è compromessa e gli ultimi fuochi servono a non imbarcare altra acqua, ormai mancano pochi minuti alla fine del match. L’ennesima grande azione di casa parte da Camerlengo che non blocca un corner, respingendolo bensì coi pugni ancora in campo. Valenti riesce a tenere in campo un tiro di Ibe destinato a uscire, fa ammattire Scandilori servendo all’accorrente Hoxha, il cui bolide viene respinto dal portiere ospite sui piedi di Ibe che insacca, ma in posizione irregolare.
All’88° l’arbitro vede una irregolarità ai danni di Cecconello, che se l’ha subita era molto probabilmente fuori area; il rigore generoso è affidato a Farinazzo che di sinistro spiazza Tosi per il 4-2 che determina il punteggio finale. Ancora un sussulto, l’ultimo, per la bandiera chioggiotta proprio al 90° con Farinazzo che non arriva di testa su un cross. Veloce ripartenza casalinga con Scandilori che in extremis neutralizza in angolo la fuga di Ibe. Dopo 4 minuti di recupero termina l’incontro, un Arzignano troppo forte consolida le sue ambizioni travolgendo la Clodiense oltre i demeriti di quest’ultima e le sliding doors del match. Mercoledì riscatto atteso in coppa contro l’Ambrosiana, prima dell'incontro di domenica prossima sempre allo stadio Ballarin contro gli altoatesini del Sankt Georgen.
Davanti alla stampa, a caldo, Mattiazzi non ha rimproverato granché ai suoi, al cospetto di una squadra definita giustamente la migliore del girone, per quanto fin qui bersagliata anche da circostanze avverse: «Ma quando mantieni l'ossatura i risultati si vedono». Il tecnico granata riparte da un primo tempo saldo e ardimentoso, e forse ha qualcosa da rimpiangere quando alcuni contropiedi dell'indomito Barone non sono stati finalizzati per assenza di testuali partner offensivi: «Ma se fosse entrato il diagonale di Scandilori forse avremmo visto un'altra partita negli ultimi venti minuti», sostiene l'allenatore lagunare che conta di recuperare Nappello e di inserire gradualmente Pietro Baccolo, oggi visto in tribuna al Dal Molin.
CLODIENSE AD ARZIGNANO: PARTITA MOLTO DIFFICILE, GRANATA CHIAMATI A DARE IL MEGLIO
Impegno di assoluto rilievo quello che oggi la Clodiense Chioggia Sottomarina è chiamata ad affrontare allo stadio Dal Molin di Arzignano, contro i gialloazzurri locali, vincitori dei playoff di categoria nella scorsa stagione. Una squadra che pur con qualche cessione -tra cui quella di Matteo Scandilori proprio ai granata- ha mantenuto un’ossatura di prim’ordine con i vari Odogwu, Valenti, Fraccaro, Forte, Maldonado, Bigolin, Vanzan e il portiere Dani. Tra i nuovi nella compagine berica spicca Riccardo Spaltro, per sei mesi a Chioggia durante lo scorso campionato. Dal canto suo Gianluca Mattiazzi ha dimostrato di sapersi destreggiare bene contro avversari sulla carta più forti: l’allenatore lagunare non recupera Nappello, che al massimo sarà disponibile solo per la panchina, quindi dovrebbe schierare Camerlengo in porta, Bagarolo e appunto Scandilori sulle fasce, Ballarin e Cuomo al centro della difesa, Arvia in regia con Abrefah e Pellizzer interni, Leveh al centro dell’attacco coadiuvato dagli esterni Bullo e Barone. Arbitra l’incontro Davide Guida della sezione di Torre Annunziata, il match sarà seguito in diretta testuale con aggiornamenti in tempo reale dalla pagina fb Clodiense Fan Club.
lunedì 1 ottobre 2018
COLPO DI MERCATO PER LA CLODIENSE, TESSERATO L'EX PADOVA PIETRO BACCOLO. IL 10 OTTOBRE IN COPPA CONTRO L'AMBROSIANA
Spenta l’eco sul discusso 0-0 di San Donà, la Clodiense Chioggia Sottomarina si rituffa negli allenamenti per preparare la difficilissima trasferta di domenica prossima sul campo dell’Arzignano Valchiampo. E arriva la notizia di un tesseramento importante, quello di Pietro Baccolo: il 28enne centrocampista bresciano di scuola Padova potrebbe essere il rifinitore che cerca Mattiazzi, anche se sarà disponibile solo tra due settimane. Baccolo ha svolto la sua carriera quasi sempre in Lega Pro, militando anche in formazioni assurte alla serie A quali Frosinone e Messina: nell’ultima stagione ha vestito la maglia della Paganese, frenato però dagli infortuni che ne hanno minato il rendimento. Il nuovo giocatore granata è stato in passato anche convocato nelle nazionali giovanili, fino alla Under 19 dove ha giocato con i vari Santon, Regini, Politano. Nel frattempo è stato comunicato anche il prossimo impegno in coppa Italia di serie D, che verrà disputato mercoledì 10 ottobre allo stadio Ballarin contro l’Ambrosiana, rivale tradizionale nelle ultime stagioni, quest’anno impegnata nel girone lombardo anziché in quello triveneto.