Lo avevamo scritto a caldo, quel 15 aprile, pochi minuti dopo la sua realizzazione. La prodezza di Andrea Delcarro in rovesciata contro la Calvi Noale, mentre sullo stadio Ballarin stava per incombere la fine del match con il profilarsi di una dura sconfitta interna, avrebbe potuto significare -simbolicamente e anche matematicamente- la salvezza per la Clodiense Chioggia Sottomarina. Così è poi stato, grazie alla vittoria in trasferta sull'annaspante Liventina (siglata dalle reti di Pastorelli e Cacurio) e al pareggio finale di Mantova, due settimane orsono. Ma a far restare i granata almeno un altro anno in serie D hanno contribuito i goal che andiamo a mostrare, uno dietro l'altro, nel servizio filmato: non sono tutti, mancano quelli delle primissime giornate e anche taluno sfuggito alle telecamere in seguito (magari proprio per la sorprendente velocità di esecuzione). Ma rivedere la sequenza, ritmata dall'eterno Beethoven della Gioia, farà piacere agli sportivi lagunari per rifarsi gli occhi durante l'estate mondiale, in attesa delle deliberazioni societarie verso l'inizio della nuova stagione.
Scorrono le scintillanti doppiette di Marco Farinazzo, le millimetriche punizioni di Raffaele Baido, la provvidenziale "chirurgia" di Raffaele Cacurio, la classe superiore di Stefano Santoni, i cross perfetti di Marco Duravia, il peso sottoporta di Dejan Marijanović e Mohammed Saani, i colpi di testa di Andrea Delcarro, l'efficace eclettismo del capitano Emanuel Enzo Abrefah, il lucido riferimento di Manuel Conti, il sinistro delizioso di Mirjan Hima, la sagace regia di Mauro Gori, l'esordio promettente di Luca Bullo, l'applicazione tenace di Lorenzo Mazzola, le volate sulla fascia di Marco dell'Andrea, le due fasi incarnate da Riccardo Spaltro, la puntuale difesa di Marco Volpato, il baluardo reinventato da Andrea Moretto, la calma matura di Niccolò Dondoni, la crescita esponenziale di Davide Granziera, il valore aggiunto da Giovanni Pastorelli, la leadership sonora di Patrizio Caso, la sfortuna maledetta su Mohamed Abcha, l'istinto esplosivo di Alberto Corasaniti, i voli plastici di Matteo Luppi, la passione in panchina di Massimiliano de Mozzi ed Emanuel Rizzi, il fedele pubblico dello stadio Ballarin e delle trasferte. Mentre in società è già tempo di pianificare l'avvenire, fino alla fine di maggio i tifosi lagunari possono scegliere il miglior giocatore della Clodiense 2017-2018 nell'apposito sondaggio. Buona estate granata a tutte e a tutti.
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sabato 19 maggio 2018
martedì 8 maggio 2018
DOPO VENT'ANNI MAURO GALLO LASCIA LA DIRIGENZA DELLA CLODIENSE
A 24 ore dalla salvezza conquistata sul difficile campo di Mantova, ieri la Clodiense Chioggia Sottomarina ha salutato il direttore generale Mauro Gallo, che dopo vent'anni lascia la società per motivi personali. Il presidente Ivano Bielo lo ha ringraziato per il contributo offerto in tutto questo periodo. Fra domani e giovedì il “rompete le righe” dei calciatori, con l'ultimo allenamento assieme e un momento conviviale prima dell'estate: il calciomercato deciderà chi resterà in granata e chi partirà per nuove avventure. Sulla pagina fb Clodiense Fan Club è stato indetto un sondaggio fra i tifosi per scegliere il miglior giocatore della stagione appena terminata.
domenica 6 maggio 2018
ZERO A ZERO A MANTOVA, LA CLODIENSE SI SALVA DA SOLA. ADRIESE AI PLAYOFF, MONTEBELLUNA RETROCESSO
Ci piace pensare che il mantovano Danilo Martelli e i chioggiotti Aldo e Dino Ballarin, compagni di squadra nel Grande Torino a due giorni dall'anniversario di Superga, volteggiassero sopra lo stadio di Mantova e si siano compiaciuti del risultato odierno, l'agognato 0-0 che senza niente togliere ai virgiliani -già qualificati ai playoff- salva la Clodiense dai playout, regalandole un'estate con la sicurezza della prossima serie D da programmare. Faceva caldo, oggi allo stadio Martelli: e non si può dire che i 1500 spettatori (con discreta rappresentanza chioggiotta, nonostante la distanza) si siano divertiti per il bel gioco che non c'è stato. Ma la posta in palio era troppo importante e con avvedutezza i granata -dopo la turbolenta settimana societaria e il cambio alla guida tecnica fra De Mozzi e Rizzi- hanno cercato di arrivare indenni al 90° minuto per prendersi il punto che serviva, in un campo assai difficile: ci sono riusciti con pieno merito, considerata la stagione.
Alla fine della fiera, non è nemmeno stato necessario pareggiare, dal momento che la sonora sconfitta del Montebelluna a Legnago (5-2, ospiti con un uomo in meno già nel primo tempo) ha spedito direttamente in Eccellenza i trevigiani, senza costringere la sestultima a disputare i playout. Nell'ipotesi, l'avversaria dei biancoblu sarebbe stata l'Ambrosiana, pur vincitrice 2-0 a Noale, mentre il Tamai ha retto bene a Este, salvandosi e al contempo spegnendo le speranze playoff degli euganei. Al barrage per salire di categoria, assieme a Campodarsego, Arzignano e Mantova, va l'Adriese di mister Mattiazzi e dei cinque chioggiotti, nonostante la sconfitta odierna ad Arzignano: i polesani vantano una miglior differenza reti nei confronti dell'Este, pure a parità di scontri diretti. Una bella soddisfazione per l'ex tecnico granata e per la piccola "comunità" lagunare, che domenica prossima se la vedranno a viso aperto sul terreno della favorita Campodarsego.
Contro un Mantova assai rimaneggiato (fuori, fra gli altri, Correa e Raggio Garibaldi), l'ex bomber Rizzi rispolvera i tre difensori centrali che hanno costituito l'ossatura del girone di ritorno, ovvero Granziera, Dondoni e Pastorelli, dirottando quest'ultimo a sinistra a tenere la posizione mentre Dell'Andrea -fra i migliori- sgroppava lungo la corsia di destra. Conti in regia con Abrefah e Delcarro interni da prassi, Santoni largo a sinistra e Farinazzo a destra a servire Baido. Arbitra Simone Picchi della sezione di Lucca, il pomeriggio è assolato e caldo, praticamente pre-estivo, il che giustifica i ritmi blandi e le necessità di abbeverazione continua. Al 5' Baido prova la deviazione acrobatica su calcio di punizione, ma la palla esce alta, così un minuto dopo è il mantovano Carrasco a sfondare a destra e a crossare alto. Poco dopo Debeljuh manca la deviazione sul cross di Omohonria, mentre l'Ambrosiana si portava già in vantaggio a Noale.
Non succede molto: Baido schiaccia debolmente un cross dalla destra e più avanti lo imita Santoni, Dondoni salva su Debeljuh lanciato a rete, la Clodiense difende il campo e cerca qualche contropiede, il Mantova prova a fare gioco. Al 25' la maglia di Baido si allunga in area per una trattenuta: poteva starci il rigore. Sul capovolgimento di fronte, Carrasco crossa e Barone si alza sopra Granziera e Dell'Andrea, colpendo di testa e mandando la palla a impattare sul palo, a Corasaniti battuto. Sono gli unici due sussulti del primo tempo, a parte i cori dei tifosi della curva Te contro la società virgiliana. Al 32' Ricci tira da fuori area e l'arbitro non concede il corner, nonostante l'evidente deviazione dell'estremo granata. Il gioco è spezzettato, eccelle Dell'Andrea in difesa e nei cross, anche i corner sono rari mentre il cielo si copre un po'. In tribuna qualcuno dice «basta» e gli stessi colleghi mantovani ironizzano sul non-gioco e la qualità degli interpreti.
A fine primo tempo in tribuna e nei siti specializzati si sparge la notizia che il Montebelluna sta perdendo 2-0 a Legnago, e gioca in dieci uomini per via dell'espulsione del portiere. Psicologicamente, questo aggiornamento -che allontana la stessa disputa dei playout- ha degli influssi sia a Mantova che a Noale, e probabilmente anche ad Este, nonostante la squadra di casa fosse in corsa per i playoff. Fatto sta che il secondo tempo al Martelli è ancora più soporifero e lento, classico match di fine stagione tra squadre che nemmeno provano a farsi male: molti cambi -esordisce tra i padroni di casa il 16enne Croci, classe 2002- e lunghi possessi di palla, gli ingressi di Moi e Alberini vivacizzano la manovra del Mantova ma la difesa clodiense regge con il sacrificarsi di Duravia e Spaltro, e quando la palla arriva in area ci pensa Dondoni. Non un tiro in porta, verso il fischio finale di Picchi che vede i giocatori abbracciarsi e andare a salutare i tifosi.
Il presidente Ivano Bielo ci raggiunge subito in postazione, orgoglioso per una salvezza «conquistata sul campo» senza attendere gli altri risultati. e dandosi il tempo di pensare alla prossima stagione di serie D. In sala stampa, mister Rizzi dedica il traguardo agli infortunati Abcha e Cacurio (frattura al tendine d'Achille per lui, preparazione a rischio) e spiegando di aver lavorato sull'autostima della truppa negli ultimi giorni: «Ci siamo aiutati l'un l'altro, con concentrazione verso il risultato. Abbiamo parlato molto negli spogliatoi, oggi potevamo avere paura ma chi ha giocato ha fatto tutto bene. Questa salvezza porta anche la firma di Massimiliano de Mozzi, con cui io e lo staff abbiamo lavorato in tutti questi mesi. Il mio futuro? Intanto penso alle scadenze delle squadre giovanili, poi si vedrà». All'uscita dallo stadio Martelli i volti sono sereni, le famiglie e le fidanzate sono vicine ai loro ragazzi che in novanta minuti, e in nove mesi, hanno portato a termine l'impresa: Clodiense Chioggia Sottomarina, un altro anno nel "paradiso" dei dilettanti non te lo toglie più nessuno.
Alla fine della fiera, non è nemmeno stato necessario pareggiare, dal momento che la sonora sconfitta del Montebelluna a Legnago (5-2, ospiti con un uomo in meno già nel primo tempo) ha spedito direttamente in Eccellenza i trevigiani, senza costringere la sestultima a disputare i playout. Nell'ipotesi, l'avversaria dei biancoblu sarebbe stata l'Ambrosiana, pur vincitrice 2-0 a Noale, mentre il Tamai ha retto bene a Este, salvandosi e al contempo spegnendo le speranze playoff degli euganei. Al barrage per salire di categoria, assieme a Campodarsego, Arzignano e Mantova, va l'Adriese di mister Mattiazzi e dei cinque chioggiotti, nonostante la sconfitta odierna ad Arzignano: i polesani vantano una miglior differenza reti nei confronti dell'Este, pure a parità di scontri diretti. Una bella soddisfazione per l'ex tecnico granata e per la piccola "comunità" lagunare, che domenica prossima se la vedranno a viso aperto sul terreno della favorita Campodarsego.
Contro un Mantova assai rimaneggiato (fuori, fra gli altri, Correa e Raggio Garibaldi), l'ex bomber Rizzi rispolvera i tre difensori centrali che hanno costituito l'ossatura del girone di ritorno, ovvero Granziera, Dondoni e Pastorelli, dirottando quest'ultimo a sinistra a tenere la posizione mentre Dell'Andrea -fra i migliori- sgroppava lungo la corsia di destra. Conti in regia con Abrefah e Delcarro interni da prassi, Santoni largo a sinistra e Farinazzo a destra a servire Baido. Arbitra Simone Picchi della sezione di Lucca, il pomeriggio è assolato e caldo, praticamente pre-estivo, il che giustifica i ritmi blandi e le necessità di abbeverazione continua. Al 5' Baido prova la deviazione acrobatica su calcio di punizione, ma la palla esce alta, così un minuto dopo è il mantovano Carrasco a sfondare a destra e a crossare alto. Poco dopo Debeljuh manca la deviazione sul cross di Omohonria, mentre l'Ambrosiana si portava già in vantaggio a Noale.
Non succede molto: Baido schiaccia debolmente un cross dalla destra e più avanti lo imita Santoni, Dondoni salva su Debeljuh lanciato a rete, la Clodiense difende il campo e cerca qualche contropiede, il Mantova prova a fare gioco. Al 25' la maglia di Baido si allunga in area per una trattenuta: poteva starci il rigore. Sul capovolgimento di fronte, Carrasco crossa e Barone si alza sopra Granziera e Dell'Andrea, colpendo di testa e mandando la palla a impattare sul palo, a Corasaniti battuto. Sono gli unici due sussulti del primo tempo, a parte i cori dei tifosi della curva Te contro la società virgiliana. Al 32' Ricci tira da fuori area e l'arbitro non concede il corner, nonostante l'evidente deviazione dell'estremo granata. Il gioco è spezzettato, eccelle Dell'Andrea in difesa e nei cross, anche i corner sono rari mentre il cielo si copre un po'. In tribuna qualcuno dice «basta» e gli stessi colleghi mantovani ironizzano sul non-gioco e la qualità degli interpreti.
A fine primo tempo in tribuna e nei siti specializzati si sparge la notizia che il Montebelluna sta perdendo 2-0 a Legnago, e gioca in dieci uomini per via dell'espulsione del portiere. Psicologicamente, questo aggiornamento -che allontana la stessa disputa dei playout- ha degli influssi sia a Mantova che a Noale, e probabilmente anche ad Este, nonostante la squadra di casa fosse in corsa per i playoff. Fatto sta che il secondo tempo al Martelli è ancora più soporifero e lento, classico match di fine stagione tra squadre che nemmeno provano a farsi male: molti cambi -esordisce tra i padroni di casa il 16enne Croci, classe 2002- e lunghi possessi di palla, gli ingressi di Moi e Alberini vivacizzano la manovra del Mantova ma la difesa clodiense regge con il sacrificarsi di Duravia e Spaltro, e quando la palla arriva in area ci pensa Dondoni. Non un tiro in porta, verso il fischio finale di Picchi che vede i giocatori abbracciarsi e andare a salutare i tifosi.
Il presidente Ivano Bielo ci raggiunge subito in postazione, orgoglioso per una salvezza «conquistata sul campo» senza attendere gli altri risultati. e dandosi il tempo di pensare alla prossima stagione di serie D. In sala stampa, mister Rizzi dedica il traguardo agli infortunati Abcha e Cacurio (frattura al tendine d'Achille per lui, preparazione a rischio) e spiegando di aver lavorato sull'autostima della truppa negli ultimi giorni: «Ci siamo aiutati l'un l'altro, con concentrazione verso il risultato. Abbiamo parlato molto negli spogliatoi, oggi potevamo avere paura ma chi ha giocato ha fatto tutto bene. Questa salvezza porta anche la firma di Massimiliano de Mozzi, con cui io e lo staff abbiamo lavorato in tutti questi mesi. Il mio futuro? Intanto penso alle scadenze delle squadre giovanili, poi si vedrà». All'uscita dallo stadio Martelli i volti sono sereni, le famiglie e le fidanzate sono vicine ai loro ragazzi che in novanta minuti, e in nove mesi, hanno portato a termine l'impresa: Clodiense Chioggia Sottomarina, un altro anno nel "paradiso" dei dilettanti non te lo toglie più nessuno.
sabato 5 maggio 2018
SALVEZZA O PLAYOUT: TUTTO IN NOVANTA MINUTI PER LA CLODIENSE OGGI A MANTOVA
Dentro o fuori. Alle ore 17 di oggi la Clodiense Chioggia Sottomarina avrà la certezza se disputerà anche la prossima stagione il campionato di serie D oppure se dovrà affrontare i playout per conquistare la salvezza: in buona parte dipenderà dalla sua prestazione odierna allo stadio Danilo Martelli di Mantova, il più prestigioso della categoria avendo visto nella sua storia anche la serie A e spesso la serie B. Ma bisognerà tenere attenzione anche ai risultati degli altri campi, primo fra tutti quello di Este dove i locali, in lotta per l'ultimo posto nei playoff, affronteranno il Tamai che è a un solo punto di distanza dai granata in classifica.
Importante anche il match di Noale, con i padroni di casa neoretrocessi che opporranno resistenza all'Ambrosiana: la formazione della Valpolicella segue la Clodiense a tre punti in classifica. Serve un punto, quindi, ai lagunari per portare a termine la pratica senza sorprese: ma sarà molto difficile ottenerlo contro una squadra comunque già certa dei playoff, anche se più volte durante la stagione la Clodiense ha dato il meglio contro le squadre più forti. Non è secondario, in questo quadro, l'inopinato avvicendamento in panchina che negli ultimi giorni ha visto l'esonero di Massimiliano de Mozzi e l'affidamento della guida tecnica all'ex bomber chioggiotto Emanuel Rizzi, già responsabile della prima squadra in tre occasioni durante il campionato, dovute a squalifiche del tecnico vicentino.
Rizzi ha a disposizione tutta la rosa eccetto Cacurio e il lungodegente Abcha: probabile una conferma del 4-3-1-2 delle ultime settimane, ma non è escluso -data anche la forza dell'avversario- il ritorno a una difesa a tre. Le alternative in attacco sono tuttavia limitate, col solo Marijanović di rincalzo, e un esterno fra Duravia e Santoni. All'andata, allo stadio Aldo e Dino Ballarin -che di Danilo Martelli furono compagni nel Grande Torino, commemorato in questi giorni- un cinico Mantova si impose per 2-0 dopo una brutta partita. L'incontro di oggi sarà arbitrato da Simone Picchi della federazione di Lucca, Chioggia Azzurra seguirà la squadra in diretta testuale con aggiornamenti in diretta sulla pagina fb Clodiense Fan Club.
Importante anche il match di Noale, con i padroni di casa neoretrocessi che opporranno resistenza all'Ambrosiana: la formazione della Valpolicella segue la Clodiense a tre punti in classifica. Serve un punto, quindi, ai lagunari per portare a termine la pratica senza sorprese: ma sarà molto difficile ottenerlo contro una squadra comunque già certa dei playoff, anche se più volte durante la stagione la Clodiense ha dato il meglio contro le squadre più forti. Non è secondario, in questo quadro, l'inopinato avvicendamento in panchina che negli ultimi giorni ha visto l'esonero di Massimiliano de Mozzi e l'affidamento della guida tecnica all'ex bomber chioggiotto Emanuel Rizzi, già responsabile della prima squadra in tre occasioni durante il campionato, dovute a squalifiche del tecnico vicentino.
Rizzi ha a disposizione tutta la rosa eccetto Cacurio e il lungodegente Abcha: probabile una conferma del 4-3-1-2 delle ultime settimane, ma non è escluso -data anche la forza dell'avversario- il ritorno a una difesa a tre. Le alternative in attacco sono tuttavia limitate, col solo Marijanović di rincalzo, e un esterno fra Duravia e Santoni. All'andata, allo stadio Aldo e Dino Ballarin -che di Danilo Martelli furono compagni nel Grande Torino, commemorato in questi giorni- un cinico Mantova si impose per 2-0 dopo una brutta partita. L'incontro di oggi sarà arbitrato da Simone Picchi della federazione di Lucca, Chioggia Azzurra seguirà la squadra in diretta testuale con aggiornamenti in diretta sulla pagina fb Clodiense Fan Club.
venerdì 4 maggio 2018
LA MEMORIA DEI FRATELLI BALLARIN ONORATA A TEATRO E SUL CAMPO DI CALCIO
Chioggia non dimenticherà mai Aldo e Dino Ballarin. Giusto 69 anni fa, nel pomeriggio del 4 maggio 1949, la città e la famiglia appresero dal tam tam della radio la notizia più sconvolgente per l'Italia del primo dopoguerra, la scomparsa in blocco del Grande Torino nell'aereo schiantato sul parapetto della basilica di Superga di ritorno dal Portogallo, in un giorno di pioggia e vento oltre ogni previsione. Da allora la comunità che perse due figli, due amici, due validi atleti non ha mai smesso di celebrarli e di onorarne la memoria, anche a vantaggio dei più giovani che possono viverne solo la leggenda.
Ieri sera all'auditorium San Nicolò è andata in scena la pièce “Tesi di laurea”, scritta da Barbara Mastella e diretta da Renzo Sicco con gli attori della compagnia torinese Assemblea Teatro. L'opera porta sul palco i ricordi delle vedove, Miretta e Dina, e dei fratelli dei due calciatori, Renato e Iginio, quest'ultimo scampato per miracolo alla tragedia in quanto sarebbe dovuto partire con la squadra, ma aveva il passaporto scaduto. Nel prossimo autunno “Tesi di laurea” diventerà anche un volume, che verrà presentato a Chioggia dall'autrice.
Questa mattina, per dare valore sportivo alla vicenda, gli studenti e i professori degli istituti superiori cittadini si sono sfidati in un torneo quadrangolare di calcio nello stadio che porta il nome dei due sfortunati campioni: un momento molto partecipato dalle classi, che ha ricevuto il patrocinio del Comune con l'assessora allo sport Isabella Penzo. Il prossimo anno la cifra dell'anniversario sarà tonda, e chiaramente, come sempre, Chioggia che è stata la città più colpita fra tutte non mancherà di rievocare il mito della squadra più forte del mondo e dei due suoi portabandiera locali.
Ieri sera all'auditorium San Nicolò è andata in scena la pièce “Tesi di laurea”, scritta da Barbara Mastella e diretta da Renzo Sicco con gli attori della compagnia torinese Assemblea Teatro. L'opera porta sul palco i ricordi delle vedove, Miretta e Dina, e dei fratelli dei due calciatori, Renato e Iginio, quest'ultimo scampato per miracolo alla tragedia in quanto sarebbe dovuto partire con la squadra, ma aveva il passaporto scaduto. Nel prossimo autunno “Tesi di laurea” diventerà anche un volume, che verrà presentato a Chioggia dall'autrice.
Questa mattina, per dare valore sportivo alla vicenda, gli studenti e i professori degli istituti superiori cittadini si sono sfidati in un torneo quadrangolare di calcio nello stadio che porta il nome dei due sfortunati campioni: un momento molto partecipato dalle classi, che ha ricevuto il patrocinio del Comune con l'assessora allo sport Isabella Penzo. Il prossimo anno la cifra dell'anniversario sarà tonda, e chiaramente, come sempre, Chioggia che è stata la città più colpita fra tutte non mancherà di rievocare il mito della squadra più forte del mondo e dei due suoi portabandiera locali.
mercoledì 2 maggio 2018
ANNIVERSARIO DI SUPERGA: UNA PIÈCE TEATRALE E UNA PARTITA PER RICORDARE ALDO E DINO BALLARIN
Sono trascorsi 69 anni dalla tragedia di Superga, nella quale perse la vita l'intero Grande Torino campione d'Italia di calcio, e a Chioggia il ricordo dei fratelli Aldo e Dino Ballarin è stato tenuto vivo nel tempo. Giovedì 3 maggio, alla vigilia dell'anniversario, in auditorium San Nicolò dalle ore 21 andrà in scena la pièce dal titolo "Tesi di laurea", scritta da Barbara Mastella e rappresentata dagli attori di Assemblea Teatro, una compagnia torinese. L'opera racconta la ricostruzione degli eventi vista con gli occhi della città, delle vedove, dei fratelli dei due calciatori scomparsi, andando oltre il mero fatto sportivo o tragico per rivivere la Chioggia del tempo, l'impegno e la famiglia. L'ingresso all'allestimento è gratuito.
Venerdì 4 maggio dalle ore 10.30, allo stadio che ha preso il nome dei Ballarin verrà disputato un piccolo torneo di calcio tra gli studenti degli istituti superiori e i loro insegnanti. Anche questo appuntamento è a ingresso gratuito.
Venerdì 4 maggio dalle ore 10.30, allo stadio che ha preso il nome dei Ballarin verrà disputato un piccolo torneo di calcio tra gli studenti degli istituti superiori e i loro insegnanti. Anche questo appuntamento è a ingresso gratuito.
martedì 1 maggio 2018
DE MOZZI ESONERATO, IL PRESIDENTE BIELO: "SCREDITAVA SOCIETÀ E GIOCATORI". A MANTOVA CON RIZZI
Come un fulmine a ciel sereno, la Clodiense Chioggia Sottomarina esonera l'allenatore Massimiliano de Mozzi a una giornata dalla fine, prima della decisiva trasferta di domenica a Mantova. Lo ha comunicato il presidente Ivano Boscolo Bielo durante una conferenza stampa oggi allo stadio Ballarin: «La decisione l'ho presa io, dopo aver parlato con lui stamane. La scelta è obbligata dopo che ieri ho saputo di un'intervista rilasciata dal mister, contenente dichiarazioni non accettabili perché screditano il lavoro fatto dalla società e dai giocatori». Bielo fa riferimento a un passaggio in cui de Mozzi sosteneva che «raggiungere la salvezza con questa squadra sarebbe un miracolo»: l'obiettivo della società la scorsa estate non era nascosto, conferma il presidente. «Avremmo voluto giocarci la possibilità di andare ai playoff. Che la salvezza (peraltro ancora tutta da conquistare, ndr) sia un miracolo, è una sua idea. Per me è un fallimento totale rispetto agli obiettivi. Il campionato non è stato quello auspicato per una serie di circostanze, tra cui gli infortuni a catena, un po' di sfortuna e gli errori che sono di tutti, perché le scelte sono state compiute assieme anche con lui».
Si intravede la strada per Mantova: «È una settimana importante, dobbiamo lavorare in maniera serena e tranquilla, cosa che non sarebbe stata dopo quelle dichiarazioni. Un giocatore che può sentirsi chiamato in causa dalle dichiarazioni del mister può non rendere al meglio in settimana. Vogliamo salvarci sul campo, senza aspettare i risultati di Tamai e Ambrosiana. Ci affidiamo a Emanuel Rizzi in panchina, e allo staff col preparatore atletico Andrea de Faveri e il preparatore dei portieri Marco Bruzzichessi: Mantova è un campo difficile, ma magari ce la facciamo». Per Bielo la decisione è stata difficile anche dal punto di vista personale: «Il primo dispiaciuto sono io - continua il presidente - dal momento che avevo un certo legame con Massimiliano, logico che la scelta sia sofferta. Ma davanti a certe situazioni non si possono chiudere orecchie e occhi». Il patron in conferenza svela che anche altre volte durante la stagione la società aveva pensato all'esonero di de Mozzi, per motivi tecnici, ma che fino ad ora aveva sempre soprasseduto anche quando i risultati faticavano ad arrivare. Ora, questa scossa all'ambiente, a soli 90 minuti dalla fine. O almeno tutti sperano che siano solo novanta.
A Massimiliano de Mozzi, che ha perso il lavoro il Primo Maggio, Chioggia Azzurra e la pagina Clodiense Fan Club dicono grazie per la promozione e la coppa Italia della scorsa stagione, e il bel gioco fatto vedere in più di qualche occasione anche quest'anno, con volontà e versatilità tattica nonostante la giovane età di buona parte della rosa. Auguriamo al mister di cogliere altrove i successi professionali per cui si è preparato, e speriamo di poterlo rivedere comunque a Chioggia festeggiare una salvezza che sarebbe meritata e che porta anche il suo nome. Interpellato da Chioggia Azzurra, il trainer vicentino si è limitato a un laconico messaggio, che recita: «Sono state interpretate male le mie parole o si è voluto interpretarle male».
Si intravede la strada per Mantova: «È una settimana importante, dobbiamo lavorare in maniera serena e tranquilla, cosa che non sarebbe stata dopo quelle dichiarazioni. Un giocatore che può sentirsi chiamato in causa dalle dichiarazioni del mister può non rendere al meglio in settimana. Vogliamo salvarci sul campo, senza aspettare i risultati di Tamai e Ambrosiana. Ci affidiamo a Emanuel Rizzi in panchina, e allo staff col preparatore atletico Andrea de Faveri e il preparatore dei portieri Marco Bruzzichessi: Mantova è un campo difficile, ma magari ce la facciamo». Per Bielo la decisione è stata difficile anche dal punto di vista personale: «Il primo dispiaciuto sono io - continua il presidente - dal momento che avevo un certo legame con Massimiliano, logico che la scelta sia sofferta. Ma davanti a certe situazioni non si possono chiudere orecchie e occhi». Il patron in conferenza svela che anche altre volte durante la stagione la società aveva pensato all'esonero di de Mozzi, per motivi tecnici, ma che fino ad ora aveva sempre soprasseduto anche quando i risultati faticavano ad arrivare. Ora, questa scossa all'ambiente, a soli 90 minuti dalla fine. O almeno tutti sperano che siano solo novanta.
A Massimiliano de Mozzi, che ha perso il lavoro il Primo Maggio, Chioggia Azzurra e la pagina Clodiense Fan Club dicono grazie per la promozione e la coppa Italia della scorsa stagione, e il bel gioco fatto vedere in più di qualche occasione anche quest'anno, con volontà e versatilità tattica nonostante la giovane età di buona parte della rosa. Auguriamo al mister di cogliere altrove i successi professionali per cui si è preparato, e speriamo di poterlo rivedere comunque a Chioggia festeggiare una salvezza che sarebbe meritata e che porta anche il suo nome. Interpellato da Chioggia Azzurra, il trainer vicentino si è limitato a un laconico messaggio, che recita: «Sono state interpretate male le mie parole o si è voluto interpretarle male».