Per almeno mezz'ora, quella più calda dal punto di vista meteorologico, gli spettatori che per una volta hanno affollato la tribuna centrale dello stadio Ballarin -e magari anche i tifosi ospiti nella gradinata- avranno vellicato l'idea di abbandonare la visione del match fra Clodiense e Mantova e recarsi magari a passeggiare in diga, fra le bancarelle in corso, o una scampagnata in bosco. Tale e tanta è stata la pochezza di gioco, occasioni, verve che l'incontro mostrava. E non si può dire che, andando avanti coi minuti e col calar della luce parallelo a quello della temperatura, le cose siano andate meglio: una delle più brutte partite viste nell'ultimo anno, con il Mantova blasonato e quarto in classifica che tutto faceva tranne che dispensare calcio, e la Clodiense scrupolosa a non chiedere di più ai propri mezzi. Alla fine hanno vinto i lombardi, per la mera forza degli episodi (nella fattispecie: due azioni da calcio d'angolo) e per un marcato quanto sterile dominio territoriale nella ripresa. Massimiliano De Mozzi le ha tentate tutte: dopo aver perso Santoni per un lieve infortunio -Farinazzo non lo ha fatto rimpiangere- ha ruotato tutti gli elementi d'attacco a disposizione, finendo con un inedito centrocampo a due, ovvero Delcarro e Duravia, dietro due ali e due punte centrali. Ma per fare goal, diceva La Palisse, bisogna tirare in porta, possibilmente con precisione e determinazione.
Era davvero una bella giornata di sole, non fredda, il che -assieme al tanto nome dell'avversario, che poco più di dieci anni fa si giocava la massima serie- ha favorito l'afflusso di circa trecento persone al campo sportivo. Tra queste una discreta rappresentanza di ultras mantovani nel vero senso della parola, con bandiere, sciarpe, tamburi, striscioni e cori per tutti i novanta minuti come da tempo da queste parti non si è abituati. Il loro "contraltare" in tribuna erano le voci dei bimbi del settore giovanile granata, encomiabili per passione, e una curva vuota con tre lenzuola recanti scritte d'inneggiamento: il calcio è per le persone, se queste disertano la ragione degli sforzi societari viene meno.
Formazione sullo standard delle precedenti uscite per De Mozzi: nella rotazione offensiva sta fuori Farinazzo e trova conferma Duravia dopo la bella prova di Arzignano, con Baido a sostituire Cacurio in mezzo all'area avversaria. Dalla distinta si nota l'assenza di Patrizio Caso: l'esperto leader difensivo si è avvicinato in questi giorni a casa, ingaggiato dalla Turris di Torre del Greco. Nel Mantova due che hanno calcato i campi più prestigiosi, come l'ex genoano Silvano Raggio Garibaldi e la meteora laziale Lucas Correa: quest'ultimo determinerà l'esito dell'incontro con un goal, un assist e una regia classica e tecnica quanto puntuale ed efficace.
Non era un iperbole il voler sottolineare che per lungo tempo il taccuino del cronista è rimasto desolatamente vuoto, limitandosi a segnalare la partenza ritardata per i controlli alle reti delle porte, la numerazione "professionistica" dei biancorossi anche senza il nome stampigliato sulle spalle, una sforbiciata difensiva di Niccolò Dondoni degna del Carletto Parola che campeggiava fino a qualche anno fa sulla bustina delle figurine Panini. Tutti i caratteri di una partita di fine stagione, però alla fine del girone d'andata e dell'anno solare 2017: solo un paio di tiri sbilenchi di Manuel Conti e qualche attacco virgiliano con il panamense Carrasco sulla fascia sinistra -Mazzola in difficoltà come Dell'Andrea, poche sovrapposizioni e tante rincorse- sono tutto quello che si può dire dei primi venti minuti. Allo scoccar dei quali lo specialista Delcarro sale più in alto della difesa e incorna un corner per la presa plastica del lettone Lazarevs. Matteo Guazzo -che già calcò questo terreno con la maglia del Parma- tira altissimo una volta che si libera della morsa di Granziera, e a metà del tempo Santoni chiede il cambio per un acciacco, con Farinazzo che trova la sua prediletta fascia destra.
All'improvviso, correva il 37° minuto, l'ennesima disattenzione da palla ferma: angolo ospite, scambio veloce attorno alla lunetta, cross di Raggio che incoccia il ginocchio di Dondoni, piatto destro di Correa che leggermente deviato da Baido si infila alla base del palo di Luppi. Sul Ballarin scende il gelo: la Clodiense non meritava di perdere, il Mantova non stava facendo niente per vincere. Sussulto granata al 42', con il goal annullato a Baido per fuorigioco dopo che la punta padovana aveva ben schiacciato a rete di testa un cross di Farinazzo. E sempre quest'ultimo che un minuto più tardi recapita sulla testa di Delcarro un altro tracciante, l'impatto in anticipo sul difensore Aldrovandi va fuori di poco. Proprio Delcarro prima della fine del primo tempo incorre in una evitabilissima ammonizione per proteste: quanto mai pesante per via della squalifica che al rientro in campo, il prossimo 7 gennaio, lo terrà fuori dalla prima di ritorno in casa contro l'ambizioso Este. Un vero peccato, considerata la generosità espressa anche oggi dal bergamasco nelle due fasi, il suo indomito recuperare palloni e lasciare tutto sul terreno di gioco.
Un episodio casuale decide la prima frazione, dalla Clodiense che non ha sfigurato contro una potenziale candidata alla promozione gli aficionados si aspettano che vada oltre un leggero timore reverenziale, dato che il pareggio è apparso possibile. La ripresa inizia senza cambi, Guazzo ciabatta alto un cross da sinistra e comincia la girandola dei cambi: particolarmente proficuo quello di Suriano, che nel Mantova rileva Barone. Contestualmente Cacurio rileva uno spento Abrefah e Duravia -non positiva anche la sua prova, specie dopo i lampi di Arzignano- si sposta fisso a centrocampo. Nemmeno il tempo di assestarsi e il Mantova raddoppia: cross pennellato dal piede addestrato di Correa, Luppi non esce e la difesa guarda saltare proprio Suriano sulla linea di porta, con la sensazione che forse la palla sarebbe entrata lo stesso direttamente dalla bandierina.
Due a zero, oltre il concetto di massimo risultato col minimo sforzo, dato che di sforzi la squadra di Cioffi non ne ha prodotto alcuno. E oltre la sfortuna, che in casa granata fa quasi sempre rima con tiro da fermo. Chi attende una reazione veemente rimane deluso: il Mantova attacca di più e manda la retroguardia lagunare un po' in barca per qualche minuto, Baido ha la palla buona al 71' ma calcia addosso a Lazarevs in uscita, De Mozzi tenta anche la carta Marijanović al centro dell'attacco in luogo di Conti, che come regista si abbassava spesso sulla linea arretrata. Una calligrafica punizione dello stesso Baido, parata senza fatica, è il segnale della resa; Bertozzini risponde con un colpo di testa di poco a lato, poi Farinazzo non arriva sul lancio di Cacurio e infine, al quinto minuto di recupero, Marijanović regala a Lazarevs il cross di Baido senza imprimere forza al pallone.
L'arbitro Di Marco di Ciampino fischia la fine, i mantovani omaggiano i propri supporter mentre tra gli sportivi di Chioggia è palese la sensazione che Baido e compagni siano stati puniti oltre i propri demeriti. Certo, un po' di carattere sarebbe servito, anche perché la Clodiense lo ha sciorinato ad esempio a Montebelluna o in casa con la Virtus Vecomp, quando il gioco non può per dati motivi essere sempre quello sfoderato a Noale. Ora però la compagine di De Mozzi staziona in piena zona playout, risucchiata già la settimana scorsa pur se con tutt'altro spirito: in casa granata si guarda allo stop e alla finestra di mercato come alla manna dal cielo, nella speranza di trovare gli elementi integrativi di una rosa che per infortuni e abbandoni è rimasta per molto tempo all'osso. La partita odierna dice che occorrono altri due terzini e un cambio a centrocampo per Conti e Abrefah, che abbia pure caratteristiche di interditore. Ma soprattutto che al momento di scendere in campo gli undici uomini in maglia granata pensino alla sola ossessione di strappare il pallone agli avversari, tirare e segnare, perché è solo così che si fanno i punti necessari a salvarsi senza la lotteria degli spareggi.
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domenica 17 dicembre 2017
sabato 16 dicembre 2017
ARRIVA IL BLASONATO MANTOVA, LA CLODIENSE CERCA LA CONCENTRAZIONE. AL BALLARIN SI RIVEDE ABCHA
Sette campionati di serie A, undici di serie B e un discusso spareggio contro il Torino, poco più di dieci anni fa, per tornare nella massima serie. E qualche confronto in serie C negli anni Settanta con l'allora Union CS: i numeri la dicono lunga sul blasone del Mantova, la squadra più titolata del girone C nel campionato di serie D, e rivale odierna per la Clodiense Chioggia Sottomarina. Ma anche dopo i fallimenti e l'approdo al calcio dilettantistico della nuova società, i virgiliani restano un avversario temibile per i lagunari, trovandosi al quarto posto in classifica e con un trend in ascesa.
L'ultima partita del girone d'andata e dell'anno solare 2017 si disputa oggi dalle ore 14.30 allo stadio Aldo e Dino Ballarin, compagni di squadra nel Grande Torino di quel Danilo Martelli cui è intitolato il campo sportivo della città ospite. Dal canto suo la squadra di De Mozzi, che ritorna in panchina dopo la squalifica, ha dimostrato nell'ultimo mese di avere sviluppato un gioco capace di mettere in difficoltà chiunque, e con le big non ha mai sfigurato, spesso riuscendo anzi a fare risultato. Intanto ieri Momo Abcha, lo sfortunato stopper fratturatosi seriamente nell'incidente dello scorso 21 ottobre, ha fatto visita ai compagni durante l'allenamento: a due mesi dallo scontro il difensore di Marghera è finalmente di nuovo in piedi, anche se ancora sofferente. Sono da stabilire i tempi di recupero, ma intanto la notizia del suo miglioramento farà senz'altro felici i tifosi granata e tutti gli sportivi.
L'ultima partita del girone d'andata e dell'anno solare 2017 si disputa oggi dalle ore 14.30 allo stadio Aldo e Dino Ballarin, compagni di squadra nel Grande Torino di quel Danilo Martelli cui è intitolato il campo sportivo della città ospite. Dal canto suo la squadra di De Mozzi, che ritorna in panchina dopo la squalifica, ha dimostrato nell'ultimo mese di avere sviluppato un gioco capace di mettere in difficoltà chiunque, e con le big non ha mai sfigurato, spesso riuscendo anzi a fare risultato. Intanto ieri Momo Abcha, lo sfortunato stopper fratturatosi seriamente nell'incidente dello scorso 21 ottobre, ha fatto visita ai compagni durante l'allenamento: a due mesi dallo scontro il difensore di Marghera è finalmente di nuovo in piedi, anche se ancora sofferente. Sono da stabilire i tempi di recupero, ma intanto la notizia del suo miglioramento farà senz'altro felici i tifosi granata e tutti gli sportivi.
domenica 10 dicembre 2017
PARTITA D'ALTRI TEMPI, UNA CLODIENSE GAGLIARDA CEDE 4-3 AD ARZIGNANO SOTTO LA NEVE
Una partita sotto la neve doveva finire con un risultato d'altri tempi. Nello scenario natalizio dello stadio Dal Molin di Arzignano, la Clodiense è generosa con le proprie forze e appena un po' con gli avversari, rimediando un dignitoso 4-3 contro una delle squadre più qualificate per il salto di categoria: per tutto il primo tempo i gialloazzurri della Val Chiampo dimostrano perché sono lassù in classifica, con fraseggi palla a terra che chiamano all'appello tutta la formazione. E non è esagerato definirlo il più bel calcio visto fin qua dagli avversari della squadra granata, assieme magari al Belluno. Dal canto suo, la formazione di Massimiliano De Mozzi -oggi squalificato, e sostituito in panchina dall'esordiente Emanuel Rizzi, storico bomber alla prima partita ufficiale da allenatore della prima squadra- si tira su le maniche come a ogni svantaggio, e non sfigura, impegnando più volte il portiere locale Dani prima di capitolare ancora, e ancora rialzarsi.
Se Santoni avesse infilato il diagonale, se almeno uno dei facili tiri consecutivi di Farinazzo fosse andato in fondo al sacco, ci sarebbe di che raccontare un altro esito. E se Baido avesse giocato dall'inizio... chissà, tutto è lecito pensare dopo la doppietta dell'attaccante classe 1985, tenuto precauzionalmente in panchina a inizio match. Come detto, l'Arzignano non ruba niente: gli uomini di Vincenzo Italiano -già giocatore dell'Hellas Verona in serie A- hanno le carte in regola per salire in Lega Pro, ma anche a giudizio degli sportivi di casa la Clodiense li ha messi in difficoltà vera, tanto che un fantascientifico 4-4 non sarebbe stato solo un sogno. Tra i protagonisti positivi, anche la novità Marco Duravia, gettato subito nella mischia col numero 10, dotato di buona tecnica e capace di sfornare due assist vincenti per Santoni e Baido. Negativa invece la prova dell'arbitro Bodini di Verona, che ha lasciato di che recriminare entrambe le compagini, sia per i fuorigioco chiamati -la responsabilità è più che altro dei segnalinee- sia per la gestione dei cartellini.
I 250 spettatori -tra loro anche l'indimenticato mister granata Mario Vittadello- non si sono certo annoiati, nonostante siano stati accolti all'ingresso da una leggera spolverata di neve. Rizzi non rivoluziona la formazione di partenza, anche se l'inserimento immediato di Duravia obbliga un po' Delcarro a guardare anche il centrocampo, così il 4-2-3-1 delle ultime domeniche diventa un 4-3-3 con Santoni e il nuovo numero 10 a rifornire la punta centrale Farinazzo. Pronto, via, e sùbito un goal subìto per la Clodiense, come purtroppo non di rado accade: due calci d'angolo consecutivi, e sul secondo la respinta della difesa viene raccolta dal terzino sinistro Vanzan, che calcia angolato e sorprende Luppi, dal momento che la sfera passa in mezzo a una selva di gambe. Il pressing altissimo dei padroni di casa e il loro possesso di palla rendono davvero difficile la vita dei lagunari, e già all'8° è Luppi a salvare la propria porta da una conclusione ravvicinata del capitano Fracaro, tra i più positivi dei suoi.
Per circa mezz'ora c'è solo una squadra in campo, che mette in mostra nel centravanti nigeriano Odogwu un moderno attaccante di manovra. Eppure, alla prima occasione utile, la Clodiense pareggia: azione insistita di Dell'Andrea, scambio con Duravia che mette un traversone sul secondo palo, dove sbuca la testa di Santoni per il tap-in ravvicinato. Di qui in avanti è tutta un'altra partita: l'Arzignano risponde immediatamente con Fracaro che si ripete sempre da sinistra, la palla esce di poco e resta il sospetto di un tocco di Luppi a deviarla. Poi è la Clodiense ad avere in contropiede la palla del 2-1 con Santoni, che calcia sul portiere Dani, quindi dopo un bel salvataggio di Mazzola in difesa l'arbitro accorda una punizione dal limite per i berici: calcia Maldonado, rasoterra e angolato, e il cuoio si insacca alla sinistra del guardiano granata. Il tempo per l'arbitro Bodini -molto contestato- di annullare un ulteriore goal a De Anna per fuorigioco dubbio, e la Clodiense al 43° matura altre due nitide occasioni, sempre con Farinazzo che prima si vede respingere il tiro da Dani e poi la ribattuta dal difensore Bigolin. Goal sbagliati, goal subìto: è Odogwu a infilare Luppi di testa, dopo un cross dalla sinistra di Vanzan. Le squadre tornano negli spogliatoi sul risultato di 3-1 che se dal lato del gioco è inequivocabile, da quello delle occasioni lascia intendere poca fortuna.
La ripresa inizia senza cambi, subito Farinazzo cade in area poi è Luppi a sventare un tiro-cross di De Anna. Odogwu è sempre vivace anche se allarga troppo il diagonale sull'assist del solito Fracaro. Già al 52° Rizzi lancia Cacurio al posto di Conti, richiamando a centrocampo Duravia. Provvidenziale Dondoni nel deviare il tiro a botta sicura del capitano gialloazzurro Fracaro, per un quarto d'ora attacca sempre l'Arzignano poi all'improvviso la folata granata: Baido subentra a Farinazzo al 60° e impiega meno di due minuti a trasformare in rete un cross dell'ispirato Duravia. La partita è riaperta e la Clodiense mette alla frusta gli avversari: Santoni al 63° per poco non arriva sul lungo traversone di Cacurio. Dondoni è sempre il padrone della difesa, tra un disimpegno e l'ammonizione. Al 70° però l'Arzignano rimette le cose a posto con Forte, che da distanza ravvicinata segna il 4-2 risolvendo la mischia in area sugli sviluppi di un calcio d'angolo.
Cala il buio e si accendono i fari, girandola di sostituzioni (Hima per Granziera fra i lagunari, i neoacquisti Contri e Valenti nella formazione di casa), Cacurio dopo la mezz'ora tira a botta sicura ma si immola Antinori. Al 79° l'ennesimo sussulto di orgoglio granata: ancora un cross dalla destra -stavolta di Stefano Santoni- e Raffaele Baido insacca la sua doppietta personale, con qualche rimpianto in tribuna per un suo possibile ingresso anticipato. Palla al centro, 4-3. Ricomincia a nevicare, Dell'Andrea sbroglia un'altra matassa intricata e dopo tre minuti di recupero Bodini dichiara la fine delle ostilità: una Clodiense che non molla mai e mette paura all'Arzignano, ben altra cosa da certe trasferte quasi arrendevoli (ma anche dal trionfo di Noale) contro una squadra davvero superiore. Sugli scudi i due portieri, ma soprattutto Fracaro, Odogwu e Vanzan in gialloazzurro, Baido, Duravia e Santoni in granata. Domenica al Ballarin arriva il blasonato Mantova, che sta scalando le posizioni di classifica, per l'ultima gara dell'anno solare 2017: la Clodiense, risucchiata in zona playout, non può assolutamente lasciare andare punti. Una squadra che finora ha segnato più dell'Adriese, del Delta e dell'Este ha le carte in regola per fare il risultato.
Se Santoni avesse infilato il diagonale, se almeno uno dei facili tiri consecutivi di Farinazzo fosse andato in fondo al sacco, ci sarebbe di che raccontare un altro esito. E se Baido avesse giocato dall'inizio... chissà, tutto è lecito pensare dopo la doppietta dell'attaccante classe 1985, tenuto precauzionalmente in panchina a inizio match. Come detto, l'Arzignano non ruba niente: gli uomini di Vincenzo Italiano -già giocatore dell'Hellas Verona in serie A- hanno le carte in regola per salire in Lega Pro, ma anche a giudizio degli sportivi di casa la Clodiense li ha messi in difficoltà vera, tanto che un fantascientifico 4-4 non sarebbe stato solo un sogno. Tra i protagonisti positivi, anche la novità Marco Duravia, gettato subito nella mischia col numero 10, dotato di buona tecnica e capace di sfornare due assist vincenti per Santoni e Baido. Negativa invece la prova dell'arbitro Bodini di Verona, che ha lasciato di che recriminare entrambe le compagini, sia per i fuorigioco chiamati -la responsabilità è più che altro dei segnalinee- sia per la gestione dei cartellini.
I 250 spettatori -tra loro anche l'indimenticato mister granata Mario Vittadello- non si sono certo annoiati, nonostante siano stati accolti all'ingresso da una leggera spolverata di neve. Rizzi non rivoluziona la formazione di partenza, anche se l'inserimento immediato di Duravia obbliga un po' Delcarro a guardare anche il centrocampo, così il 4-2-3-1 delle ultime domeniche diventa un 4-3-3 con Santoni e il nuovo numero 10 a rifornire la punta centrale Farinazzo. Pronto, via, e sùbito un goal subìto per la Clodiense, come purtroppo non di rado accade: due calci d'angolo consecutivi, e sul secondo la respinta della difesa viene raccolta dal terzino sinistro Vanzan, che calcia angolato e sorprende Luppi, dal momento che la sfera passa in mezzo a una selva di gambe. Il pressing altissimo dei padroni di casa e il loro possesso di palla rendono davvero difficile la vita dei lagunari, e già all'8° è Luppi a salvare la propria porta da una conclusione ravvicinata del capitano Fracaro, tra i più positivi dei suoi.
Per circa mezz'ora c'è solo una squadra in campo, che mette in mostra nel centravanti nigeriano Odogwu un moderno attaccante di manovra. Eppure, alla prima occasione utile, la Clodiense pareggia: azione insistita di Dell'Andrea, scambio con Duravia che mette un traversone sul secondo palo, dove sbuca la testa di Santoni per il tap-in ravvicinato. Di qui in avanti è tutta un'altra partita: l'Arzignano risponde immediatamente con Fracaro che si ripete sempre da sinistra, la palla esce di poco e resta il sospetto di un tocco di Luppi a deviarla. Poi è la Clodiense ad avere in contropiede la palla del 2-1 con Santoni, che calcia sul portiere Dani, quindi dopo un bel salvataggio di Mazzola in difesa l'arbitro accorda una punizione dal limite per i berici: calcia Maldonado, rasoterra e angolato, e il cuoio si insacca alla sinistra del guardiano granata. Il tempo per l'arbitro Bodini -molto contestato- di annullare un ulteriore goal a De Anna per fuorigioco dubbio, e la Clodiense al 43° matura altre due nitide occasioni, sempre con Farinazzo che prima si vede respingere il tiro da Dani e poi la ribattuta dal difensore Bigolin. Goal sbagliati, goal subìto: è Odogwu a infilare Luppi di testa, dopo un cross dalla sinistra di Vanzan. Le squadre tornano negli spogliatoi sul risultato di 3-1 che se dal lato del gioco è inequivocabile, da quello delle occasioni lascia intendere poca fortuna.
La ripresa inizia senza cambi, subito Farinazzo cade in area poi è Luppi a sventare un tiro-cross di De Anna. Odogwu è sempre vivace anche se allarga troppo il diagonale sull'assist del solito Fracaro. Già al 52° Rizzi lancia Cacurio al posto di Conti, richiamando a centrocampo Duravia. Provvidenziale Dondoni nel deviare il tiro a botta sicura del capitano gialloazzurro Fracaro, per un quarto d'ora attacca sempre l'Arzignano poi all'improvviso la folata granata: Baido subentra a Farinazzo al 60° e impiega meno di due minuti a trasformare in rete un cross dell'ispirato Duravia. La partita è riaperta e la Clodiense mette alla frusta gli avversari: Santoni al 63° per poco non arriva sul lungo traversone di Cacurio. Dondoni è sempre il padrone della difesa, tra un disimpegno e l'ammonizione. Al 70° però l'Arzignano rimette le cose a posto con Forte, che da distanza ravvicinata segna il 4-2 risolvendo la mischia in area sugli sviluppi di un calcio d'angolo.
Cala il buio e si accendono i fari, girandola di sostituzioni (Hima per Granziera fra i lagunari, i neoacquisti Contri e Valenti nella formazione di casa), Cacurio dopo la mezz'ora tira a botta sicura ma si immola Antinori. Al 79° l'ennesimo sussulto di orgoglio granata: ancora un cross dalla destra -stavolta di Stefano Santoni- e Raffaele Baido insacca la sua doppietta personale, con qualche rimpianto in tribuna per un suo possibile ingresso anticipato. Palla al centro, 4-3. Ricomincia a nevicare, Dell'Andrea sbroglia un'altra matassa intricata e dopo tre minuti di recupero Bodini dichiara la fine delle ostilità: una Clodiense che non molla mai e mette paura all'Arzignano, ben altra cosa da certe trasferte quasi arrendevoli (ma anche dal trionfo di Noale) contro una squadra davvero superiore. Sugli scudi i due portieri, ma soprattutto Fracaro, Odogwu e Vanzan in gialloazzurro, Baido, Duravia e Santoni in granata. Domenica al Ballarin arriva il blasonato Mantova, che sta scalando le posizioni di classifica, per l'ultima gara dell'anno solare 2017: la Clodiense, risucchiata in zona playout, non può assolutamente lasciare andare punti. Una squadra che finora ha segnato più dell'Adriese, del Delta e dell'Este ha le carte in regola per fare il risultato.
sabato 9 dicembre 2017
LA CLODIENSE DOMANI AD ARZIGNANO COL NUOVO ACQUISTO DURAVIA
Partita difficile, domani dalle ore 14.30, per la Clodiense Chioggia Sottomarina, impegnata sul campo dell'Arzignano Valchiampo contro la terza in classifica nel campionato di serie D, girone C. I ragazzi di De Mozzi -squalificato dopo essere stato espulso dall'arbitro domenica scorsa al Ballarin a seguito di un rigore non concesso- hanno l'amaro in bocca per aver perso due punti contro la Liventina, ma proveranno a rendere la vita difficile a una delle principali candidate per la promozione. Non è escluso il debutto di Marco Duravia, il centrocampista esterno acquistato dal Trento. La partita fra i granata e l'Arzignano sarà arbitrata da Marco Bodini della sezione di Verona.
domenica 3 dicembre 2017
CLODIENSE CHIOGGIA SOTTOMARINA, IL BICCHIERE RESTA MEZZO PIENO DOPO IL PAREGGIO CON LA LIVENTINA
Un'occasione persa. Ma anche la conferma che la Clodiense Chioggia Sottomarina sta ritrovando la salute, e con essa il gioco. Il pareggio per 2-2 allo stadio Ballarin contro la Liventina lascia un po' di amaro in bocca agli sportivi lagunari, essendo giunto solo all'83° dopo che per lunghi tratti del match i granata sono stati in vantaggio; ma non eccepisce la qualità della manovra e le occasioni avute dagli uomini di De Mozzi, che ha schierato la medesima formazione per la seconda settimana consecutiva. E anche stavolta sono stati Santoni e Delcarro, gli uomini più tecnici fra quelli di casa, ad andare a segno contribuendo al risultato che consolida il 4-1 di Noale.
Il numero 10 sblocca il risultato con una punizione beffarda al 16', che aggira la barriera e infila Bardella sul suo palo. Tempo di un'azione, e la Liventina perviene al pareggio con un calcio di rigore di Casella.
Al 38' la Clodiense si è riportata in vantaggio con l'incursore bergamasco, che insacca con un ottimo diagonale un assist illuminante di Abrefah.
Verso il finire della partita, il definitivo 2-2 di Fabbro su calcio d'angolo in tuffo. Il bicchiere è comunque mezzo pieno, dato che la Liventina resta a -3 in classifica rispetto alla Clodiense. Domenica per i granata trasferta molto difficile ad Arzignano.
Il numero 10 sblocca il risultato con una punizione beffarda al 16', che aggira la barriera e infila Bardella sul suo palo. Tempo di un'azione, e la Liventina perviene al pareggio con un calcio di rigore di Casella.
Al 38' la Clodiense si è riportata in vantaggio con l'incursore bergamasco, che insacca con un ottimo diagonale un assist illuminante di Abrefah.
Verso il finire della partita, il definitivo 2-2 di Fabbro su calcio d'angolo in tuffo. Il bicchiere è comunque mezzo pieno, dato che la Liventina resta a -3 in classifica rispetto alla Clodiense. Domenica per i granata trasferta molto difficile ad Arzignano.
sabato 2 dicembre 2017
LA CLODIENSE ATTENDE LA LIVENTINA ALLO STADIO BALLARIN PER RIPETERE L'IMPRESA DI NOALE
Con ancora negli occhi la splendida impresa di Noale, una settimana fa, quando la Clodiense Chioggia Sottomarina ha sommerso i locali del Calvi sotto quattro reti e un successo di gioco meritato dal primo all'ultimo minuto, il campionato di serie D girone C torna domenica 3 dicembre dalle ore 14.30 allo stadio Aldo e Dino Ballarin, dove a far visita alla Clodiense saranno i trevigiani della Liventina, che in classifica è attardata di tre punti rispetto ai granata. L'occasione è buona quindi per la squadra allenata da Massimiliano De Mozzi di staccare ulteriormente i rivali e attestarsi sulle tranquille posizioni di centroclassifica. Il mercato di riparazione è vicino, quindi potrebbero presto esserci novità nell'organico, soprattutto nei ruoli decimati dagli infortuni. L'arbitro dell'incontro è Dario Madonia della sezione di Palermo.
domenica 26 novembre 2017
TRIONFO DELLA CLODIENSE IN TRASFERTA A NOALE: 4-1 GRANATA, DOMINIO ASSOLUTO
Mancava un pugno di minuti alla fine della partita, oggi a Noale. O forse il match era già entrato nell'inutilmente convulso recupero, quando le grosse nuvole grigie che avevano contrappuntato il cielo fino a quel momento, gravide di pioggia, hanno lasciato il posto a un sole tiepido quanto luminoso. La Clodiense stava per mettere a segno la sua terza vittoria stagionale, la seconda in trasferta dopo quella iniziale di Este, e quei raggi che trafiggevano lo stadio Azzurri d'Italia lo stavano a testimoniare: al triplice fischio dell'arbitro Turrini, la truppa di De Mozzi ha salutato la rappresentanza dei tifosi in tribuna ed è andata a far festa negli spogliatoi, con canti e urla che si potevano ascoltare anche dal vialetto che porta all'uscita dell'impianto. Il sole dopo la pioggia, la gioia dopo le tristezze: questo è stata Calvi Noale - Clodiense di oggi, la più bella partita dei lagunari in tutto il campionato, conclusasi per 4 a 1 dopo che mai c'era stata partita fin dall'inizio del primo tempo. Terza vittoria che significa scontro diretto a favore, sedici punti in classifica, abbandono delle sabbie mobili, concentrazione e motivata fiducia in attesa della Liventina che domenica calerà al Ballarin: i trevigiani sono invece in piena secca, per cui l'ennesimo spareggio vale come sempre doppio.
Tutto è stato fatto per bene, in casa Clodiense: i difensori nell'anticipo e nel tenere lontani gli attaccanti nella porta, Luppi nello sventare le rare incursioni degli uomini in maglia bianca, i centrocampisti a creare gioco e a impedire lo sviluppo di quello altrui, le ali a crossare, la punta centrale a rotazione a spingere la palla in rete. Pare facile, detta così. E di sicuro si sono stropicciati gli occhi coloro che, abituati a seguire la Clodiense in casa e in trasferta, di rado l'avevano vista senza sbavature ultimamente; e con loro lo sportivo pubblico noalese, che applaude coi vincitori e si complimenta della qualità oggi mostrata. Il successo granata porta le firme di Santoni, doppietta di Cacurio e poi Farinazzo, ma non si può trascurare la prova sontuosa di Manuel Conti in interdizione e regia -a centrocampo era dappertutto- come la strapotenza fisica di Andrea Delcarro sulle palle alte e nelle incursioni, l'intesa crescente fra Granziera (non più una rivelazione ma una realtà) e Dondoni che pare essere in questa squadra da sempre, le discese di Dell'Andrea, Abrefah calato nella fascia di capitano in modo inappuntabile, l'applicazione di Mazzola. In altre parole, è la giornata di Massimiliano De Mozzi e della concretazione plastica della sua idea di calcio, con le punte a scambiarsi la posizione e i centrocampisti ad appoggiare puntualmente l'azione. Al paragone con altri incontri in cui l'imbuto centrale si intasava, oggi si è proprio vista un'altra squadra: ma per fortuna aveva sempre la maglia della Clodiense.
Alla lettura delle formazioni, la sorpresa di ritrovare Raffaele Baido in panchina: la punta brucia le tappe e anche se non è ancora in grado di dare il cambio a Cacurio per un discreto numero di minuti può respirare il clima partita dopo l'infortunio. Il 4-2-3-1 del tecnico vicentino è declinato con Luppi in porta, Mazzola, Dondoni, Granziera e Dell'Andrea in difesa, Conti e Abrefah a centrocampo, Santoni, Delcarro e Cacurio dietro la punta Farinazzo. Nella Calvi Noale allenata da Giovanni Soncin è solo in panchina il portiere Marco Fortin, 43 anni, esperienze in serie A nel Siena e nel Cagliari. Ai blocchi di partenza le squadre iniziano appaiate a 13 punti davanti a circa 150 spettatori, arbitra Turrini di Firenze. Dopo una fase di studio, botta e risposta a cavallo tra il 9° e il 10° minuto: prima il portiere noalese Bordignon sventa d'istinto, con un colpo di reni, un colpo di testa ravvicinato di Delcarro. Poi il numero 11 dei padroni di casa Bernasconi vola in contropiede e la difesa ospite lo argina in qualche modo mentre era solo davanti a Luppi, tra le proteste della panchina e del pubblico. Il Noale non ottiene il fallo e cinque minuti dopo passa in svantaggio: Cacurio avanza sulla sinistra e pennella un cross perfetto per il piede educato di Santoni, che non ha problemi a insaccare. Proprio Santoni, tecnicamente dotato, sarà una spina nel fianco per tutta la partita, facendo salire la squadra sulla fascia e cambiando spesso posizione.
Dopo il goal che sblocca la partita, in campo c'è solo la Clodiense: al 19' cross di Farinazzo dalla sinistra, testa di Delcarro e pallone fuori di poco. Al 14' cross basso di Santoni dalla destra, Cacurio tira alto. Al 32' sinistro liftato di Farinazzo a piazzare la palla di giustezza, alto. I granata giocano sicuri, da padroni del campo: per due minuti la palla passa solo tra i loro piedi, e al 35' raddoppiano con Cacurio che raccoglie la respinta corta di Bordignon su diagonale di Santoni, dopo che Delcarro aveva interrotto l'azione avversaria con un break puntuale. Ci prova il Noale con Bernasconi ben contrato da Luppi al 36', e arriva il tris: Delcarro al 42' dalla faacia destra serve Cacurio che appoggia il rete il comodo 3-0. Noale annientato, si va negli spogliatoi con lo scopo di tenere alta la tensione anche nella ripresa.
Soncin cambia due pedine ma per quasi tutto il tempo non succede niente. Si registra un corner battuto da Santoni al 50', corretto verso la porta dal colpo di testa di Delcarro che si impenna e finisce la sua corsa sulla parte alta della rete. Poi la stessa mezzala bergamasca per poco non ruba palla a Bordignon, a Farinazzo viene fischiato un fuorigioco dubbio e la manovra ristagna raffazzonata. Al 67' De Mozzi dà spazio a Hima togliendo il bomber di giornata Cacurio, e sette minuti più tardi rafforza la difesa con Caso che va a prendere il posto dell'ottimo Conti. Qualche cartellino giallo evitabile, nel Noale si fa notare l'elegante Casagrande, e all'83' Luppi ha il suo daffare per deviare addosso alla traversa una bordata di Bernasconi. Giusto quattro minuti prima del poker Clodiense: Farinazzo ruba palla nella sua metà campo, fa sessanta metri da solo verso la porta e infila Bordignon in uscita. Non ci voleva l'infortunio muscolare a Delcarro nelle battute finali, poi il colpo di scena: entra Baido al 90', l'arbitro accorda cinque minuti di recupero durante i quali l'attaccante granata si fa ammonire per non aver rispettato la barriera, allora De Mozzi lo toglie dopo solo quattro minuti in campo, probabilmente per il riacutizzarsi del dolore. Entra il giovane Tocco, classe 2000, non prima che il Noale mettesse a segno il goal della bandiera attraverso l'autorete di Dell'Andrea da calcio d'angolo. Spunta il sole poco prima del tramonto ed esplode la festa granata: Noale inguaiato, in laguna si respira. Se la Clodiense è finalmente questa, ne vedremo delle belle. Ma per oggi, intanto: che bello vincere. Che bello vincere così.
Le pagelle granata: Luppi 7, Mazzola 6.5, Dell'Andrea 7, Conti 7.5, Dondoni 7, Granziera 7, Abrefah 7, Delcarro 7, Farinazzo 7, Santoni 7.5, Cacurio 8 (Hima 6, Caso 6)
Tutto è stato fatto per bene, in casa Clodiense: i difensori nell'anticipo e nel tenere lontani gli attaccanti nella porta, Luppi nello sventare le rare incursioni degli uomini in maglia bianca, i centrocampisti a creare gioco e a impedire lo sviluppo di quello altrui, le ali a crossare, la punta centrale a rotazione a spingere la palla in rete. Pare facile, detta così. E di sicuro si sono stropicciati gli occhi coloro che, abituati a seguire la Clodiense in casa e in trasferta, di rado l'avevano vista senza sbavature ultimamente; e con loro lo sportivo pubblico noalese, che applaude coi vincitori e si complimenta della qualità oggi mostrata. Il successo granata porta le firme di Santoni, doppietta di Cacurio e poi Farinazzo, ma non si può trascurare la prova sontuosa di Manuel Conti in interdizione e regia -a centrocampo era dappertutto- come la strapotenza fisica di Andrea Delcarro sulle palle alte e nelle incursioni, l'intesa crescente fra Granziera (non più una rivelazione ma una realtà) e Dondoni che pare essere in questa squadra da sempre, le discese di Dell'Andrea, Abrefah calato nella fascia di capitano in modo inappuntabile, l'applicazione di Mazzola. In altre parole, è la giornata di Massimiliano De Mozzi e della concretazione plastica della sua idea di calcio, con le punte a scambiarsi la posizione e i centrocampisti ad appoggiare puntualmente l'azione. Al paragone con altri incontri in cui l'imbuto centrale si intasava, oggi si è proprio vista un'altra squadra: ma per fortuna aveva sempre la maglia della Clodiense.
Alla lettura delle formazioni, la sorpresa di ritrovare Raffaele Baido in panchina: la punta brucia le tappe e anche se non è ancora in grado di dare il cambio a Cacurio per un discreto numero di minuti può respirare il clima partita dopo l'infortunio. Il 4-2-3-1 del tecnico vicentino è declinato con Luppi in porta, Mazzola, Dondoni, Granziera e Dell'Andrea in difesa, Conti e Abrefah a centrocampo, Santoni, Delcarro e Cacurio dietro la punta Farinazzo. Nella Calvi Noale allenata da Giovanni Soncin è solo in panchina il portiere Marco Fortin, 43 anni, esperienze in serie A nel Siena e nel Cagliari. Ai blocchi di partenza le squadre iniziano appaiate a 13 punti davanti a circa 150 spettatori, arbitra Turrini di Firenze. Dopo una fase di studio, botta e risposta a cavallo tra il 9° e il 10° minuto: prima il portiere noalese Bordignon sventa d'istinto, con un colpo di reni, un colpo di testa ravvicinato di Delcarro. Poi il numero 11 dei padroni di casa Bernasconi vola in contropiede e la difesa ospite lo argina in qualche modo mentre era solo davanti a Luppi, tra le proteste della panchina e del pubblico. Il Noale non ottiene il fallo e cinque minuti dopo passa in svantaggio: Cacurio avanza sulla sinistra e pennella un cross perfetto per il piede educato di Santoni, che non ha problemi a insaccare. Proprio Santoni, tecnicamente dotato, sarà una spina nel fianco per tutta la partita, facendo salire la squadra sulla fascia e cambiando spesso posizione.
Dopo il goal che sblocca la partita, in campo c'è solo la Clodiense: al 19' cross di Farinazzo dalla sinistra, testa di Delcarro e pallone fuori di poco. Al 14' cross basso di Santoni dalla destra, Cacurio tira alto. Al 32' sinistro liftato di Farinazzo a piazzare la palla di giustezza, alto. I granata giocano sicuri, da padroni del campo: per due minuti la palla passa solo tra i loro piedi, e al 35' raddoppiano con Cacurio che raccoglie la respinta corta di Bordignon su diagonale di Santoni, dopo che Delcarro aveva interrotto l'azione avversaria con un break puntuale. Ci prova il Noale con Bernasconi ben contrato da Luppi al 36', e arriva il tris: Delcarro al 42' dalla faacia destra serve Cacurio che appoggia il rete il comodo 3-0. Noale annientato, si va negli spogliatoi con lo scopo di tenere alta la tensione anche nella ripresa.
Soncin cambia due pedine ma per quasi tutto il tempo non succede niente. Si registra un corner battuto da Santoni al 50', corretto verso la porta dal colpo di testa di Delcarro che si impenna e finisce la sua corsa sulla parte alta della rete. Poi la stessa mezzala bergamasca per poco non ruba palla a Bordignon, a Farinazzo viene fischiato un fuorigioco dubbio e la manovra ristagna raffazzonata. Al 67' De Mozzi dà spazio a Hima togliendo il bomber di giornata Cacurio, e sette minuti più tardi rafforza la difesa con Caso che va a prendere il posto dell'ottimo Conti. Qualche cartellino giallo evitabile, nel Noale si fa notare l'elegante Casagrande, e all'83' Luppi ha il suo daffare per deviare addosso alla traversa una bordata di Bernasconi. Giusto quattro minuti prima del poker Clodiense: Farinazzo ruba palla nella sua metà campo, fa sessanta metri da solo verso la porta e infila Bordignon in uscita. Non ci voleva l'infortunio muscolare a Delcarro nelle battute finali, poi il colpo di scena: entra Baido al 90', l'arbitro accorda cinque minuti di recupero durante i quali l'attaccante granata si fa ammonire per non aver rispettato la barriera, allora De Mozzi lo toglie dopo solo quattro minuti in campo, probabilmente per il riacutizzarsi del dolore. Entra il giovane Tocco, classe 2000, non prima che il Noale mettesse a segno il goal della bandiera attraverso l'autorete di Dell'Andrea da calcio d'angolo. Spunta il sole poco prima del tramonto ed esplode la festa granata: Noale inguaiato, in laguna si respira. Se la Clodiense è finalmente questa, ne vedremo delle belle. Ma per oggi, intanto: che bello vincere. Che bello vincere così.
Le pagelle granata: Luppi 7, Mazzola 6.5, Dell'Andrea 7, Conti 7.5, Dondoni 7, Granziera 7, Abrefah 7, Delcarro 7, Farinazzo 7, Santoni 7.5, Cacurio 8 (Hima 6, Caso 6)
sabato 25 novembre 2017
SPAREGGIO-SALVEZZA PER LA CLODIENSE OGGI A NOALE. ATTACCO DECIMATO
Una trasferta non lontana attende oggi la Clodiense Chioggia Sottomarina, che dalle ore 14.30 sarà impegnata allo stadio “Azzurri d'Italia” di Noale contro i locali del Calvi. La partita si configura come uno spareggio-salvezza, che vede le due squadre appaiate in classifica a quota 13, soli tre punti al di sopra della zona pericolo. L'allenatore De Mozzi dovrà fare a meno ancora del bomber Baido e da questa settimana anche del suo sostituto, Mohammed Saani, tornato in Puglia per esigenze familiari; data la penuria di risorse in attacco, se non dovesse aver recuperato Marijanović è logico pensare che sarà Raffaele Cacurio a ricoprire il ruolo di prima punta sui generis, affiancato magari dalle ali Farinazzo e Santoni. Una curiosità nel Calvi Noale: la rosa di prima squadra comprende anche Marco Fortin, portiere di 43 anni con esperienze in serie A nel Siena e nel Cagliari. La partita sarà arbitrata da Niccolò Turrini della sezione di Firenze. Chioggia Azzurra andrà in cronaca testuale in diretta dal campo sportivo, con aggiornamenti al minuto sulla pagina fb Clodiense Fan Club.
giovedì 23 novembre 2017
STEFANO CESTER A SEGNO CON LA NAZIONALE ITALIANA UNDER 16 IN UNGHERIA!
nell'immagine Stefano Cester è il quarto da sinistra nella fila davanti
Forse passerà alla storia per essere il primo goal di un calciatore chioggiotto in una rappresentativa nazionale, quello realizzato stamane dal giovane centrocampista Stefano Cester a Telki, nei dintorni di Budapest, dove la squadra Under 16 allenata da Patrizia Panìco ha affrontato i pari età ungheresi. Il giocatore classe 2002, in forza all'Inter, ha segnato il goal del provvisorio 2-1 al 6° minuto del secondo tempo, prima del definitivo 3-1 finale del compagno di squadra nerazzurro Sebastiano Esposito. Lo stesso risultato si era registrato due giorni fa, col medesimo andamento; Stefano Cester nel match di stamattina è stato in campo per tutti i 90 minuti, convincendo l'allenatrice sempre più sicura delle doti del ragazzo, già alla seconda convocazione dopo l'esperienza in Ucraina.
Cester è il quinto da sinistra nella fila davanti
domenica 19 novembre 2017
LUCI E QUALCHE OMBRA PER LA CLODIENSE NELL'1-1 COL LEGNAGO. LA CLASSIFICA SI ACCORCIA, DOMENICA "SPAREGGIO" A NOALE
Gioca di più il Legnago, ma le migliori occasioni sono della Clodiense. Al Ballarin ne esce un pareggio per 1-1, brodino caldo dopo le ultime due pesantissime trasferte inframmezzate dalla vittoria con l'Abano: una partita che, se doveva funzionare da prova della verità, conferma pregi e difetti di una squadra granata ancora rimaneggiata in almeno un paio di reparti. Tra le conferme, purtroppo, il goal subìto sempre nei primi dieci minuti: stavolta è il numero 8 legnaghese Torri a infilare con precisione Luppi da lontano al 7° minuto, dopo un errato disimpegno difensivo di Abrefah. Ma si conferma, anche, che la formazione lagunare ha le risorse tecniche e caratteriali per rimettere in sesto gli incontri: si parla in questo caso di Stefano Santoni, il migliore dei suoi, che tornato finalmente titolare prima costringe il portiere ospite Cairola al volo sotto gli incroci per fermare un suo tiro a giro al 10', poi crossa perfettamente il pallone sulla testa di Farinazzo che impatta la traversa al 40'. In mezzo, il rigore conquistato dallo stesso Farinazzo e segnato dall'altro gioiello della Clodiense, Andrea Delcarro, che aveva iniziato la partita un po' troppo indietro rispetto al consueto, ma che ha saputo incunearsi tra le linee e battere poi Cairola con freddezza dal dischetto.
Correva il minuto 33 del primo tempo, e nella prima mezz'ora il pallino era stato appannaggio dei celesti della Bassa Veronese: mister Spinale aveva schierato un 3-5-2 che apriva molto il gioco sulle fasce, mentre la Clodiense di De Mozzi -ulteriore conferma- prediligeva l'imbucata centrale, anche oggi che Baido stava mestamente in tribuna con le stampelle (un mese lo stop per la sua frattura alla tibia, grave perdita per l'attacco granata) e che al centro dell'attacco Saani girava spesso lontano dall'area, con le spalle alla porta, mettendoci sempre il fisico anche all'atto di tentare una rovesciata (28'). In mezzo alla difesa, senza sbavature la prova del neoacquisto Niccolò Dondoni, alla prima da titolare al Ballarin, capace di liberare l'area assieme a Granziera, ma anche di un imperioso anticipo alla mezz'ora della ripresa, in grado di rilanciare l'azione offensiva. I duecento presenti allo stadio -discreta rappresentanza ospite- non potranno dire di aver assistito a una partita eccelsa, ma comunque abbastanza vivace e dall'impostazione nitidamente distinta fra le due compagini, che si sono alternate al pallino del gioco e al contropiede nelle due frazioni. Alto il pressing del Legnago, che con Maiese era una spina nel fianco destro della difesa chioggiotta, molti i calci d'angolo incamerati dagli uomini di Spinale ma senza risultati di rilievo.
D'altra parte il 18enne Matteo Cairola, che ha ben difeso i pali dei celesti, ha dovuto sbrogliare anche una mischia in area a inizio ripresa, oltre ad assistere per sua fortuna senza conseguenze al colpo di testa di Saani al 60', che avvitandosi su cross di Dell'Andrea manda di poco a lato. Il botta e risposta è continuo anche se non preciso, e al 67' i tifosi di casa applaudono il ritorno in campo di Cacurio, al quale affidano le proprie speranze: il bomber di Mestre, decisivo lo scorso anno in Eccellenza e messo fuori uso da una serie di infortuni (non ultimo l'incidente stradale che è costato la stagione al povero Abcha), è ancora alla ricerca della migliore condizione ma intanto si batte, spostando Santoni dietro al nuovo entrato e a Farinazzo. Una Clodiense che tuttavia continua a mancare di un regista efficace, dal lancio preciso e dalla visione di gioco illuminante.
Il Legnago continua a fraseggiare bene palla a terra, da ambo le parti si cerca l'ispirazione che tuttavia non arriva, e a dieci minuti dalla fine De Mozzi si copre inserendo Caso per Santoni, mettendosi così a specchio rispetto ai rivali, con un 3-5-2 che alza i terzini a centrocampo. "Cacu Gomez" non fa il miracolo e l'arbitro pordenonese di origine rumena Bogdan Sfira fischia la fine, dando appuntamento per la Clodiense domenica prossima sul campo del Calvi Noale, che oggi ha buscato malamente per 2-0 ad Este: le due squadre sono a 13 punti in classifica, poco al di sopra della soglia di sopravvivenza. Se si considera che l'Ambrosiana ha fatto il colpaccio stendendo il quotato Belluno, la graduatoria si accorcia: significa che bisogna cominciare di nuovo a correre. Ma senza Baido là davanti è dura.
Correva il minuto 33 del primo tempo, e nella prima mezz'ora il pallino era stato appannaggio dei celesti della Bassa Veronese: mister Spinale aveva schierato un 3-5-2 che apriva molto il gioco sulle fasce, mentre la Clodiense di De Mozzi -ulteriore conferma- prediligeva l'imbucata centrale, anche oggi che Baido stava mestamente in tribuna con le stampelle (un mese lo stop per la sua frattura alla tibia, grave perdita per l'attacco granata) e che al centro dell'attacco Saani girava spesso lontano dall'area, con le spalle alla porta, mettendoci sempre il fisico anche all'atto di tentare una rovesciata (28'). In mezzo alla difesa, senza sbavature la prova del neoacquisto Niccolò Dondoni, alla prima da titolare al Ballarin, capace di liberare l'area assieme a Granziera, ma anche di un imperioso anticipo alla mezz'ora della ripresa, in grado di rilanciare l'azione offensiva. I duecento presenti allo stadio -discreta rappresentanza ospite- non potranno dire di aver assistito a una partita eccelsa, ma comunque abbastanza vivace e dall'impostazione nitidamente distinta fra le due compagini, che si sono alternate al pallino del gioco e al contropiede nelle due frazioni. Alto il pressing del Legnago, che con Maiese era una spina nel fianco destro della difesa chioggiotta, molti i calci d'angolo incamerati dagli uomini di Spinale ma senza risultati di rilievo.
D'altra parte il 18enne Matteo Cairola, che ha ben difeso i pali dei celesti, ha dovuto sbrogliare anche una mischia in area a inizio ripresa, oltre ad assistere per sua fortuna senza conseguenze al colpo di testa di Saani al 60', che avvitandosi su cross di Dell'Andrea manda di poco a lato. Il botta e risposta è continuo anche se non preciso, e al 67' i tifosi di casa applaudono il ritorno in campo di Cacurio, al quale affidano le proprie speranze: il bomber di Mestre, decisivo lo scorso anno in Eccellenza e messo fuori uso da una serie di infortuni (non ultimo l'incidente stradale che è costato la stagione al povero Abcha), è ancora alla ricerca della migliore condizione ma intanto si batte, spostando Santoni dietro al nuovo entrato e a Farinazzo. Una Clodiense che tuttavia continua a mancare di un regista efficace, dal lancio preciso e dalla visione di gioco illuminante.
Il Legnago continua a fraseggiare bene palla a terra, da ambo le parti si cerca l'ispirazione che tuttavia non arriva, e a dieci minuti dalla fine De Mozzi si copre inserendo Caso per Santoni, mettendosi così a specchio rispetto ai rivali, con un 3-5-2 che alza i terzini a centrocampo. "Cacu Gomez" non fa il miracolo e l'arbitro pordenonese di origine rumena Bogdan Sfira fischia la fine, dando appuntamento per la Clodiense domenica prossima sul campo del Calvi Noale, che oggi ha buscato malamente per 2-0 ad Este: le due squadre sono a 13 punti in classifica, poco al di sopra della soglia di sopravvivenza. Se si considera che l'Ambrosiana ha fatto il colpaccio stendendo il quotato Belluno, la graduatoria si accorcia: significa che bisogna cominciare di nuovo a correre. Ma senza Baido là davanti è dura.
sabato 18 novembre 2017
LA CLODIENSE IN EMERGENZA CERCA RISCATTO AL BALLARIN CONTRO IL LEGNAGO
Torna allo stadio Ballarin la Clodiense Chioggia Sottomarina che oggi dalle 14.30 sfiderà i veronesi del Legnago, squadra che la precede in classifica di due punti. Per la 13^ giornata del campionato di serie D i granata contano ancora su Massimiliano De Mozzi in panchina, confermato nonostante le undici reti subite nelle ultime due trasferte: il presidente Ivano Bielo e la società gli chiedono un'immediata inversione di rotta, già a partire dal match odierno. I lagunari non sono però aiutati dall'infermeria: ai lungodegenti si aggiungono Moretto e Baido, che ha riportato una frattura alla tibia curabile in circa un mese. Scontato l'esordio casalingo per il difensore Niccolò Dondoni mentre sarà probabilmente Saani a giocare al centro dell'attacco, considerato che nemmeno Cacurio e Marijanović possono considerarsi atleticamente al massimo. Arbitra l'incontro Sfira della sezione di Pordenone.
venerdì 17 novembre 2017
STEFANO CESTER ANCORA IN NAZIONALE UNDER 17: IL 15ENNE INTERISTA CONVOCATO DUE VOLTE CONTRO L'UNGHERIA
Il giovane calciatore chioggiotto Stefano Cester, in forza all'Inter under 17, è stato nuovamente convocato nella nazionale di categoria dalla commissaria Patrizia Panico, dopo l'esperienza in Ucraina dell'ottobre scorso. Il centrocampista classe 2002 giocherà a Telki -nei pressi di Budapest- martedì 21 e giovedì 23 novembre contro i pari grado ungheresi: la convocazione l'ha raggiunto mercoledì sera. Stefano già a 10 anni militava nelle giovanili del Padova, passando poi al Venezia e lo scorso anno nella Under 15 dell'Inter: in questa stagione ha fatto il salto, andando a giocare con i ragazzi di un anno più adulti rispetto alla sua età.
domenica 12 novembre 2017
TRACOLLO CLODIENSE A PORTO TOLLE, GRANATA SCONFITTI 5-0 DAL DELTA: TUTTO DA RIFARE?
Altro che seguito alla vittoria sull'Abano, altro che ripresa a marcia in-granata. La sconfitta della Clodiense a Porto Tolle è perentoria nel risultato, un secco 5-0, quanto netta sul campo fin dai primi minuti, nei quali i blu padroni di casa macinavano calci d'angolo in serie: e meno male che, dopo l'infausta spedizione di Adria, con le trasferte nel Delta polesano i lagunari quest'anno hanno chiuso. La partita di oggi ha un nome e un cognome, quelli di Dardan Vuthaj, centravanti albanese di 22 anni già bomber nella Primavera del Genoa: un tipo dai movimenti à la Icardi che finora, nelle squadre in cui ha giocato, mai aveva superato il misero bottino di un goal a stagione, e che dopo le prime due reti inanellate nelle scorse settimane oggi si è superato con quattro goal in una sola volta, a dar ragione all'allenatore Alessandro Tessarin -da poco subentrato- e a popolare gli incubi notturni del portiere chioggiotto Matteo Luppi, peraltro capace di salvare più volte la sua porta da ulteriori marcature. Due colpi di testa da corner, due mancini chirurgici e angolati su analoghi lanci dalle retrovie, più una papera di Luppi su punizione: la Clodiense torna indietro attraversando capannoni abbandonati e concessionarie dismesse, bellissime corti d'epoca lungo la strada e una nebbiolina suggestiva quanto sinistra. Cosa riserverà il futuro alla squadra di Chioggia e Sottomarina? La sua identità è quella gagliarda e volitiva che ha pareggiato con Virtus e Montebelluna, che ha battuto l'Abano e ha lasciato per strada qualche punto nelle zone Cesarini, oppure è quella scialba degli undici goal subiti nelle ultime due trasferte?
Nello schieramento iniziale allo stadio Cavallari, Massimiliano De Mozzi sceglie Luppi e non Tebaldi in porta, rilancia Dell'Andrea spostando Moretto a destra e lasciando consolidare la coppia centrale Granziera-Caso, inverte gli interni con Abrefah a destra e Bullo (ormai sempre più titolare) a sinistra, inserisce l'ex Conti quale perno e piazza l'incursore Delcarro dietro la premiata ditta del goal Farinazzo-Baido. In panchina debutta il nuovo acquisto difensivo, lo stopper Niccolò Dondoni già in serie B a Varese, e trovano posto i vari Cacurio, Saani, Hima, Mazzola assieme alla "stella" Santoni. I polesani fanno a meno di Riccardo Fissore, 37enne difensore ex Torino e Atalanta, prima del match valido per la 12^ giornata del campionato di serie D i punti di distacco fra le due squadre sono solo due, a vantaggio del Delta. Arbitra Frosi della sezione di Treviglio, più di 200 gli spettatori con discreta rappresentanza chioggiotta.
I pericoli per la Clodiense cominciano al secondo minuto, quando Luppi già salva in angolo e i padroni di casa attuano uno spietato possesso di palla, sbrogliato addirittura da Baido in ripiegamento difensivo. Al 7° minuto i tiri dalla bandierina per i polesani sono già tre, e due minuti più tardi una deviazione di Granziera su cross dalla destra mette in ambasce Luppi che si salva di piede, rigorosamente in angolo. Il Delta sfonda sulla sinistra e De Mozzi si fa sentire coi suoi: ma al 10° comincia lo show di Vuthaj, che addomestica il pallone e calcia un diagonale perfetto di sinistro a insaccarsi sul palo lontano. Tempo tre giri di lancetta e, fra un malinteso e l'altro della retroguardia ospite, l'evidente supremazia casalinga trova ancora lo sbocco della porta, sempre con Vuthaj che appostato sul secondo palo gira a rete da un centimetro un assist da corner.
Tredici minuti e già due goal da rimontare, peggio che a Belluno. Farinazzo al 18° avrebbe la grossa occasione sui piedi per dimezzare il distacco e riaprire la partita, ma su bel traversone di Dell'Andrea calcia su Bala in uscita, il quale risponde presente anche sul tiro facile e centrale di Abrefah. In tribuna intanto gli ultras locali non smettono per un momento di incitare la propria squadra, riservando cori benevoli anche all'ex di giornata Manuel Conti. La Clodiense si produce in un'altra azione insistita che coinvolge tutta la formazione, con scambi frequenti e aggiramenti, ma senza arrivare al tiro; anzi, il veloce contropiede polesano lancia Presello che viene steso da Dell'Andrea, ammonito. È il minuto numero 28 quando i blu passano per la terza volta, immancabilmente dalla bandierina, col perfetto stacco di Vuthaj su cross di Pasi; si rischia l'imbarcata anche stavolta, non fosse per qualche salvataggio di Luppi. E la bandiera bianca della resa definitiva si leva al 35°, con l'azione fotocopia di Vuthaj che replica il primo goal con un altro preciso diagonale mancino. Il pubblico osanna la punta balcanica in giornata di grazia mentre Baido, unico clodiense a provarci seriamente, prima sparacchia alto poi si avventa su un'imbucata di Delcarro, bravo Bala a respingere. Il primo tempo si chiude con l'attestazione di un dominio totale di una squadra, il Delta Porto Tolle, e di un suo giocatore, Dardan Vuthaj che cala il poker; fra i lagunari solo Luppi e Baido meritano una sufficienza.
Ripresa con Hima, più adatto alla costruzione, in luogo di Conti e Santoni ad allargare il gioco al posto di Bullo. Ma neanche il tempo di riconfigurarsi che Luppi si china per la quinta volta a raccogliere il pallone nella sua rete: stavolta ci ha messo del suo, lasciandosi sfuggire una punizione abbastanza innocua di Pasi sulla quale si avventa Contri. Cinque a zero e un intero tempo ancora da giocare, praticamente un incubo. L'estremo granata ci mette ancora una pezza su Gherardi, esordisce Dondoni rilevando Caso mentre davanti la Clodiense prova a combinare qualcosa: Bala toglie la palla dalla testa di Baido, poi blocca a terra il tiro da fuori del numero 11, indi Farinazzo si gira in area ma perde il momento buono, ancora Baido calcia a lato e infine una triangolazione mette Santoni davanti al portiere, che devia. Al 67° la meritata ovazione per Vuthaj, che esce fra i complimenti anche del guardalinee; la partita ha sempre meno da dire, con gli ulteriori tentativi di Baido -l'ultimo ad arrendersi- che incocciano in Bala. Anche Delcarro si libera bene ma una prima volta viene contrato su pregevole lancio di Hima, una seconda viene colto in fuorigioco; di qui in poi solo cambi da una parte e dall'altra, in attesa della fine dell'agonia. Domenica al Ballarin calerà il Legnago, che oggi ha pareggiato in casa con l'Ambrosiana e che precede i granata in classifica di quattro punti, con una partita in meno: ma a Chioggia è questa Clodiense a preoccupare, non i suoi avversari. Basteranno i rinforzi di categoria che arriveranno dal mercato di dicembre o si deciderà di ricominciare da zero?
Nello schieramento iniziale allo stadio Cavallari, Massimiliano De Mozzi sceglie Luppi e non Tebaldi in porta, rilancia Dell'Andrea spostando Moretto a destra e lasciando consolidare la coppia centrale Granziera-Caso, inverte gli interni con Abrefah a destra e Bullo (ormai sempre più titolare) a sinistra, inserisce l'ex Conti quale perno e piazza l'incursore Delcarro dietro la premiata ditta del goal Farinazzo-Baido. In panchina debutta il nuovo acquisto difensivo, lo stopper Niccolò Dondoni già in serie B a Varese, e trovano posto i vari Cacurio, Saani, Hima, Mazzola assieme alla "stella" Santoni. I polesani fanno a meno di Riccardo Fissore, 37enne difensore ex Torino e Atalanta, prima del match valido per la 12^ giornata del campionato di serie D i punti di distacco fra le due squadre sono solo due, a vantaggio del Delta. Arbitra Frosi della sezione di Treviglio, più di 200 gli spettatori con discreta rappresentanza chioggiotta.
I pericoli per la Clodiense cominciano al secondo minuto, quando Luppi già salva in angolo e i padroni di casa attuano uno spietato possesso di palla, sbrogliato addirittura da Baido in ripiegamento difensivo. Al 7° minuto i tiri dalla bandierina per i polesani sono già tre, e due minuti più tardi una deviazione di Granziera su cross dalla destra mette in ambasce Luppi che si salva di piede, rigorosamente in angolo. Il Delta sfonda sulla sinistra e De Mozzi si fa sentire coi suoi: ma al 10° comincia lo show di Vuthaj, che addomestica il pallone e calcia un diagonale perfetto di sinistro a insaccarsi sul palo lontano. Tempo tre giri di lancetta e, fra un malinteso e l'altro della retroguardia ospite, l'evidente supremazia casalinga trova ancora lo sbocco della porta, sempre con Vuthaj che appostato sul secondo palo gira a rete da un centimetro un assist da corner.
Tredici minuti e già due goal da rimontare, peggio che a Belluno. Farinazzo al 18° avrebbe la grossa occasione sui piedi per dimezzare il distacco e riaprire la partita, ma su bel traversone di Dell'Andrea calcia su Bala in uscita, il quale risponde presente anche sul tiro facile e centrale di Abrefah. In tribuna intanto gli ultras locali non smettono per un momento di incitare la propria squadra, riservando cori benevoli anche all'ex di giornata Manuel Conti. La Clodiense si produce in un'altra azione insistita che coinvolge tutta la formazione, con scambi frequenti e aggiramenti, ma senza arrivare al tiro; anzi, il veloce contropiede polesano lancia Presello che viene steso da Dell'Andrea, ammonito. È il minuto numero 28 quando i blu passano per la terza volta, immancabilmente dalla bandierina, col perfetto stacco di Vuthaj su cross di Pasi; si rischia l'imbarcata anche stavolta, non fosse per qualche salvataggio di Luppi. E la bandiera bianca della resa definitiva si leva al 35°, con l'azione fotocopia di Vuthaj che replica il primo goal con un altro preciso diagonale mancino. Il pubblico osanna la punta balcanica in giornata di grazia mentre Baido, unico clodiense a provarci seriamente, prima sparacchia alto poi si avventa su un'imbucata di Delcarro, bravo Bala a respingere. Il primo tempo si chiude con l'attestazione di un dominio totale di una squadra, il Delta Porto Tolle, e di un suo giocatore, Dardan Vuthaj che cala il poker; fra i lagunari solo Luppi e Baido meritano una sufficienza.
Ripresa con Hima, più adatto alla costruzione, in luogo di Conti e Santoni ad allargare il gioco al posto di Bullo. Ma neanche il tempo di riconfigurarsi che Luppi si china per la quinta volta a raccogliere il pallone nella sua rete: stavolta ci ha messo del suo, lasciandosi sfuggire una punizione abbastanza innocua di Pasi sulla quale si avventa Contri. Cinque a zero e un intero tempo ancora da giocare, praticamente un incubo. L'estremo granata ci mette ancora una pezza su Gherardi, esordisce Dondoni rilevando Caso mentre davanti la Clodiense prova a combinare qualcosa: Bala toglie la palla dalla testa di Baido, poi blocca a terra il tiro da fuori del numero 11, indi Farinazzo si gira in area ma perde il momento buono, ancora Baido calcia a lato e infine una triangolazione mette Santoni davanti al portiere, che devia. Al 67° la meritata ovazione per Vuthaj, che esce fra i complimenti anche del guardalinee; la partita ha sempre meno da dire, con gli ulteriori tentativi di Baido -l'ultimo ad arrendersi- che incocciano in Bala. Anche Delcarro si libera bene ma una prima volta viene contrato su pregevole lancio di Hima, una seconda viene colto in fuorigioco; di qui in poi solo cambi da una parte e dall'altra, in attesa della fine dell'agonia. Domenica al Ballarin calerà il Legnago, che oggi ha pareggiato in casa con l'Ambrosiana e che precede i granata in classifica di quattro punti, con una partita in meno: ma a Chioggia è questa Clodiense a preoccupare, non i suoi avversari. Basteranno i rinforzi di categoria che arriveranno dal mercato di dicembre o si deciderà di ricominciare da zero?
sabato 11 novembre 2017
OGGI LA CLODIENSE A PORTO TOLLE PER DARE UN SEGUITO ALLA VITTORIA SULL'ABANO
Trasferta polesana per la Clodiense Chioggia Sottomarina, che oggi dalle ore 14.30 disputerà la 12^ giornata del campionato di serie D allo stadio Cavallari di Porto Tolle contro la formazione locale del Delta, la quale precede i granata in classifica di due punti. La squadra di De Mozzi è chiamata a dare continuità alla vittoria di domenica scorsa contro l'Abano, e il pieno recupero dell'organico -se si esclude naturalmente il povero Abcha ancora alle prese coi postumi del famoso incidente stradale- può essere d'aiuto per sviluppare soluzioni diverse. Tra gli uomini in maglia blu allenati da Alessandro Tessarin spicca la presenza di Riccardo Fissore, esperto difensore 37enne che in carriera ha vestito anche le maglie di Torino, Vicenza, Lecce e Atalanta, mentre fra i lagunari l'ex di turno è Manuel Conti. Arbitrerà l'incontro Matteo Frosi della sezione di Treviglio. La partita sarà seguita in diretta testuale con aggiornamenti in cronaca sulla pagina fb Clodiense Fan Club.
Per quanto riguarda il settore giovanile della Clodiense, stamattina gli Allievi hanno giocato all'isola dell'Unione rispettivamente contro la Tagliolese (per la classe 2001) e la Miranese per i nati nel 2002; trasferte invece a Mira per i giovanissimi del 2003 e nella vicina Borbiago per quelli nati l'anno successivo.
Per quanto riguarda il settore giovanile della Clodiense, stamattina gli Allievi hanno giocato all'isola dell'Unione rispettivamente contro la Tagliolese (per la classe 2001) e la Miranese per i nati nel 2002; trasferte invece a Mira per i giovanissimi del 2003 e nella vicina Borbiago per quelli nati l'anno successivo.
venerdì 10 novembre 2017
"DIMMI CHI ERA RECOBA": STASERA (ORE 19) AL TIFFANY VITA E OPERE DEL CAMPIONE URUGUAGIO EX VENEZIA
Poco meno di vent'anni fa, un calciatore uruguaiano in sei mesi si prese il Venezia e lo portò quasi da solo a salvarsi in serie A, contro ogni previsione. Quel giocatore si chiamava Alvaro Recoba, aveva la faccia un po' orientale e un piede sinistro magico, e oggi la sua vita è diventata un libro: “Dimmi chi era Recoba”, appunto. Scritto da Enzo Palladini per le Edizioni InContropiede, il volume sarà presentato questa sera dalle ore 19 al Tiffany in viale Umbria a Sottomarina: assieme all'autore ne parleranno il giornalista Marco Lanza e l'indimenticato Franco Cerilli, fantasista del Vicenza dei miracoli e gloria del calcio chioggiotto. Un altro che, come Recoba, al pallone dava del tu.
domenica 5 novembre 2017
CON LA PIOGGIA E CON IL VENTO ARRIVA LA SECONDA VITTORIA IN CAMPIONATO PER LA CLODIENSE: 3-1 ALL'ABANO
La Clodiense ha vinto. E questa è la prima notizia, dato che i tre punti mancavano dalla prima giornata, quando i granata espugnarono il campo di Este: si era ancora in estate, l'acquazzone odierno era solo nella mente di Dio. La seconda notizia è che hanno vinto anche gli ottanta coraggiosi, o temerari, che hanno affrontato la pioggia battente orizzontale e il forte vento di scirocco, piazzandosi in gradinata coperta lato laguna: nessuno naturalmente in tribuna centrale, senza comfort in quanto priva del tetto da anni. Circostanza che -assieme ad altre- rende il glorioso Ballarin non più all'altezza di molti altri stadi nella stessa categoria, al cui confronto spesso sfigura. Poco male, con il 3-1 è arrivato il secondo successo in campionato e non si può dire non sia stato meritato, per quanto rocambolesco fra due rigori sbagliati dai padroni di casa, cinque traverse, calci d'angolo in serie da ambo i lati sul versante favorito dal vento, dinamismo e sprazzi di buon gioco nonostante le impervie condizioni meteo. E chiunque abbia giocato a calcio sa che quando sono così improbe rendono particolarmente difficile anche solo l'equilibrio sul terreno di gioco. La classifica ora consente alla Clodiense di respirare, staccando le dirette rivali (Ambrosiana, Tamai, Legnago e Liventina hanno perso, il Cjarlins ha pareggiato) e rientrando nel gruppone che punta ad evitare i playout, mentre l'Abano langue disperato a soli 2 punti e la risalita sarà assai difficile. In vetta il Campodarsego aggancia la Virtus Verona, in evidente crisi di risultati, mentre pareggia in trasferta quel Delta Porto Tolle cui i lagunari renderanno visita la prossima domenica.
L'affermazione granata ha tanti padri: da Baido, che entra in tutte le azioni da goal, colpisce due traverse e sbaglia due rigori, a Delcarro che gioca spesso tra le linee da attaccante aggiunto e sblocca la partita, da Farinazzo che cresce col passare dei minuti e ha il merito fondamentale di riportare in vantaggio la Clodiense, ad Abrefah che dirottato a sinistra fa “sentire” la sua presenza tanto mancata finora, da Granziera che in difesa non sbaglia niente e salva un paio di contropiede scabrosi a Conti che funge a un tempo da schermo e da regista con azzeccate sortite offensive, fino a Tebaldi che salva il risultato leggendo bene gli infidi corner ventosi nella ripresa. Il 4-1-3-2 di De Mozzi (che recupera Caso in difesa e lancia dal primo minuto il 18enne interno chioggiotto Luca Bullo, con Volpato di nuovo disponibile in panchina dopo l'incidente) diventa rombo e sa farsi anche 4-4-2 in linea, a testimonianza della versatilità dell'organico, mentre l'elastico 4-2-3-1 di Gabrieli -indimenticato terzino del Padova d'oro, oggi allenatore dell'Abano- è spesso declinato in chiave difensivista. L'inizio del match è subito vibrante, come la traversa colpita su punizione da Baido al 3° minuto grazie alla deviazione di Bettin, il quale si supera anche nella successiva ribattuta di Conti. Comincia un pomeriggio da protagonista per il portiere euganeo, nonostante i tre goal subiti.
La Clodiense gioca la prima frazione a favore di vento e al 10° passa in vantaggio, sempre sull'asse Baido-traversa-Delcarro: il tiro dell'attaccante padovano si stampa sul montante, sulla respinta il più lesto è la mezzala bergamasca che segna a porta vuota. Le condizioni meteo sono davvero insopportabili, ma i fraseggi a centrocampo riescono lo stesso ed è ancora Baido a calciare dalla distanza al 15°, con deviazione di Bettin. I calci d'angolo si susseguono in serie e diventano di per sé pericolosi grazie allo scirocco, quando non si creano mischie in area sono direttamente i tiri dalla bandierina a spiovere non distante dalla linea di porta. Baido giganteggia e scarta due difensori al 34°, pennellando un ottimo traversone che però coglie le altre punte in fuorigioco, l'Abano -dall'età media giovanissima in campo, solo 20.7 anni- ricorre non di rado al fallo tattico a centrocampo (che frutta un paio di ammonizioni), attacca in modo ordinato solo a fine tempo e batte un colpo durante un'azione sbrogliata da Moretto. Da segnalare in casa Clodiense un diagonale di Delcarro e uno di Mazzola, entrambi sventati dall'efficace Bettin. In assenza di ulteriori particolari emozioni, ci pensano alcuni spettatori di fede opposta ad animare il pomeriggio principiando a litigare per futili motivi in gradinata, ma l'alterco presto si risolve con l'intervento prima dello staff granata, poi delle forze dell'ordine.
Nella ripresa i neroverdi hanno logicamente il favore del vento, con la pioggia che non accenna a diminuire, e di conseguenza anche i calci d'angolo si assommano da parte ospite. Se la prima azione degna di nota è di Farinazzo il cui diagonale è bloccato in due tempi da Bettin al 50°, è il numero 11 dell'Abano a scheggiare la traversa da corner, con deviazione decisiva di Tebaldi. La squadra in svantaggio attacca ma è la Clodiense a sciupare una grande occasione al 64°, quando Baido si fa parare da Bettin un calcio di rigore concesso dall'arbitro Calzavara di Varese per atterramento di Farinazzo appena entrato in area da sinistra. A metà ripresa Gabrieli manda in campo il 18enne albanese di origine kosovara Shaban Gashi (già nel Padova dopo essere stato cresciuto nelle giovanili del Torino), che lo ripaga al 76° con il goal del pareggio, quando viene lasciato solo in area e non ha problemi a infilare Tebaldi sul primo palo in seguito all'ennesimo calcio d'angolo. La rete corona cinque minuti positivi per l'Abano, considerate anche le due traverse rispettivamente da corner e per mezzo del gran tiro di Tescaro -il migliore dei suoi assieme al portiere- deviato a spiovere. Dopo un tiro alto di Delcarro, De Mozzi gioca la carta Saani (gli fa posto Abrefah) e all'85° un'altra percussione granata porta alla rovesciata del centravanti ghanese, salvata sulla linea da un difensore: sulla sfera irrompe Farinazzo di potenza e scaraventa in rete. L'incubo dello stallo svanisce definitivamente al 90°, quando un calcio di punizione viene deviato con le mani dalla barriera e Calzavara indica ancora il dischetto: Baido si fa ancora ipnotizzare da Bettin, ma arriva prima sulla respinta e il portiere ospite non può fare più niente. Goal meritato per il migliore in campo e 3-1 messo in ghiaccio: i giocatori raggiungono meritatamente gli spogliatoi per rifocillarsi dall'acqua presa, e fino a domenica prossima il morale è sollevato.
Pagelle granata: Tebaldi 6.5, Mazzola 6, Granziera 6.5, Caso 6, Moretto 6, Conti 6.5, Bullo 6, Delcarro 7, Abrefah 6.5 (Saani 6.5), Farinazzo 6.5, Baido 7.
L'affermazione granata ha tanti padri: da Baido, che entra in tutte le azioni da goal, colpisce due traverse e sbaglia due rigori, a Delcarro che gioca spesso tra le linee da attaccante aggiunto e sblocca la partita, da Farinazzo che cresce col passare dei minuti e ha il merito fondamentale di riportare in vantaggio la Clodiense, ad Abrefah che dirottato a sinistra fa “sentire” la sua presenza tanto mancata finora, da Granziera che in difesa non sbaglia niente e salva un paio di contropiede scabrosi a Conti che funge a un tempo da schermo e da regista con azzeccate sortite offensive, fino a Tebaldi che salva il risultato leggendo bene gli infidi corner ventosi nella ripresa. Il 4-1-3-2 di De Mozzi (che recupera Caso in difesa e lancia dal primo minuto il 18enne interno chioggiotto Luca Bullo, con Volpato di nuovo disponibile in panchina dopo l'incidente) diventa rombo e sa farsi anche 4-4-2 in linea, a testimonianza della versatilità dell'organico, mentre l'elastico 4-2-3-1 di Gabrieli -indimenticato terzino del Padova d'oro, oggi allenatore dell'Abano- è spesso declinato in chiave difensivista. L'inizio del match è subito vibrante, come la traversa colpita su punizione da Baido al 3° minuto grazie alla deviazione di Bettin, il quale si supera anche nella successiva ribattuta di Conti. Comincia un pomeriggio da protagonista per il portiere euganeo, nonostante i tre goal subiti.
La Clodiense gioca la prima frazione a favore di vento e al 10° passa in vantaggio, sempre sull'asse Baido-traversa-Delcarro: il tiro dell'attaccante padovano si stampa sul montante, sulla respinta il più lesto è la mezzala bergamasca che segna a porta vuota. Le condizioni meteo sono davvero insopportabili, ma i fraseggi a centrocampo riescono lo stesso ed è ancora Baido a calciare dalla distanza al 15°, con deviazione di Bettin. I calci d'angolo si susseguono in serie e diventano di per sé pericolosi grazie allo scirocco, quando non si creano mischie in area sono direttamente i tiri dalla bandierina a spiovere non distante dalla linea di porta. Baido giganteggia e scarta due difensori al 34°, pennellando un ottimo traversone che però coglie le altre punte in fuorigioco, l'Abano -dall'età media giovanissima in campo, solo 20.7 anni- ricorre non di rado al fallo tattico a centrocampo (che frutta un paio di ammonizioni), attacca in modo ordinato solo a fine tempo e batte un colpo durante un'azione sbrogliata da Moretto. Da segnalare in casa Clodiense un diagonale di Delcarro e uno di Mazzola, entrambi sventati dall'efficace Bettin. In assenza di ulteriori particolari emozioni, ci pensano alcuni spettatori di fede opposta ad animare il pomeriggio principiando a litigare per futili motivi in gradinata, ma l'alterco presto si risolve con l'intervento prima dello staff granata, poi delle forze dell'ordine.
Nella ripresa i neroverdi hanno logicamente il favore del vento, con la pioggia che non accenna a diminuire, e di conseguenza anche i calci d'angolo si assommano da parte ospite. Se la prima azione degna di nota è di Farinazzo il cui diagonale è bloccato in due tempi da Bettin al 50°, è il numero 11 dell'Abano a scheggiare la traversa da corner, con deviazione decisiva di Tebaldi. La squadra in svantaggio attacca ma è la Clodiense a sciupare una grande occasione al 64°, quando Baido si fa parare da Bettin un calcio di rigore concesso dall'arbitro Calzavara di Varese per atterramento di Farinazzo appena entrato in area da sinistra. A metà ripresa Gabrieli manda in campo il 18enne albanese di origine kosovara Shaban Gashi (già nel Padova dopo essere stato cresciuto nelle giovanili del Torino), che lo ripaga al 76° con il goal del pareggio, quando viene lasciato solo in area e non ha problemi a infilare Tebaldi sul primo palo in seguito all'ennesimo calcio d'angolo. La rete corona cinque minuti positivi per l'Abano, considerate anche le due traverse rispettivamente da corner e per mezzo del gran tiro di Tescaro -il migliore dei suoi assieme al portiere- deviato a spiovere. Dopo un tiro alto di Delcarro, De Mozzi gioca la carta Saani (gli fa posto Abrefah) e all'85° un'altra percussione granata porta alla rovesciata del centravanti ghanese, salvata sulla linea da un difensore: sulla sfera irrompe Farinazzo di potenza e scaraventa in rete. L'incubo dello stallo svanisce definitivamente al 90°, quando un calcio di punizione viene deviato con le mani dalla barriera e Calzavara indica ancora il dischetto: Baido si fa ancora ipnotizzare da Bettin, ma arriva prima sulla respinta e il portiere ospite non può fare più niente. Goal meritato per il migliore in campo e 3-1 messo in ghiaccio: i giocatori raggiungono meritatamente gli spogliatoi per rifocillarsi dall'acqua presa, e fino a domenica prossima il morale è sollevato.
Pagelle granata: Tebaldi 6.5, Mazzola 6, Granziera 6.5, Caso 6, Moretto 6, Conti 6.5, Bullo 6, Delcarro 7, Abrefah 6.5 (Saani 6.5), Farinazzo 6.5, Baido 7.
CLODIENSE-ABANO È GIÀ UNO SPAREGGIO SALVEZZA. APPUNTAMENTO AL BALLARIN DALLE 14.30
I tre punti sono l'imperativo categorico che attende la Clodiense Chioggia Sottomarina, impegnata oggi -con inizio alle ore 14.30- allo stadio Ballarin contro l'Abano, ultima in classifica del campionato di serie D girone C (arbitro Calzavara di Varese). Il match con gli euganei dà ai granata la possibilità di riscattarsi dopo la scoppola di Belluno, che nelle difficoltà ha comunque lasciato intravedere buone azioni e un potenziale su cui lavorare. De Mozzi oggi recupera Caso in mezzo alla difesa ed è pronto a lanciare dal primo minuto il 18enne centrocampista chioggiotto Luca Bullo, che già si era disimpegnato nel secondo tempo casalingo contro la Virtus Verona sostituendo l'acciaccato Abrefah. Non è da escludere il ricorso al modulo 4-4-2 con i terminali offensivi come sempre occupati da Farinazzo e Baido. Possibile anche l'avvicendamento tra i pali fra Luppi e Tebaldi. Una curiosità: l'allenatore dell'Abano è Franco Gabrieli, storico terzino sinistro del Padova, autore di importanti goal in serie A contro il Milan e nella delicata sfida col Genoa che tenne i biancoscudati aggrappati alla massima serie: si parla del campionato 1994-'95. La speranza è che oggi non giochi un tiro mancino ai lagunari di casa -già in sofferenza contro l'allora fanalino di coda Virtus- e che il vento già consistente soffi dalla parte granata.
mercoledì 1 novembre 2017
TIRO A SEGNO DEL BELLUNO CON LA CLODIENSE: 6-2, MA I LAGUNARI IN ATTACCO NON SFIGURANO
Un punteggio di 6-2 può essere letto come una batosta difficilmente recuperabile, se solo non si avesse assistito all’incontro odierno di Belluno fra i padroni di casa dell’Ital Lenti e la Clodiense Chioggia Sottomarina. Non che la vittoria dei locali sia bugiarda, anzi, ma quattro reti di scarto e sei goal in assoluto non fotografano i rapporti di forza allo stadio polisportivo nel capoluogo dolomitico: i granata non hanno rinunciato a giocare manco sotto il passivo pesante, hanno saputo recuperare da 2-0 a 2-2, costruendo buone occasioni pure nella ripresa e finendo sopraffatti anche da episodi balistici pregevoli quanto estemporanei. Uno sportivo, a fine incontro, si è lasciato andare sconsolato: “Saranno anche goal della domenica, ma li fanno sempre a noi”. Fra le attenuanti può essere annoverata anche una difesa rimaneggiata, la stessa però che in dieci contro la ormai ex capolista Virtus Verona non è mai andata in affanno. Oggi invece i quattro del reparto arretrato, poco assistiti dal centrocampo slegato e schiacciato, hanno subìto le folate degli esterni bellunesi (molto abili i terzini Petdji e Mosca che più volte sono arrivati sul fondo) e la giornata di grazia del capitano Simone Corbanese, autore di una tripletta, come del cecchino Yari Masoch, che pure ha timbrato il cartellino da lontanissimo. La Clodiense invece ha preferito attaccare per vie centrali, imbeccando spesso con infilate la coppia goal Baido-Farinazzo: proprio i due sono stati i migliori fra i granata, assieme a un sempre puntuale Delcarro (autore del 2-1 e protagonista nei duelli aerei). Il Belluno ha dimostrato di meritare l’alta classifica che frequenta, mentre i risultati odierni spingono i lagunari nei bassifondi: domenica allo stadio Ballarin contro l’Abano urge ritrovare i tre punti che mancano dalla prima giornata, quando la Clodiense espugnò il terreno di Este.
Le tante assenze -Caso squalificato, Volpato e il lungodegente Abcha naturalmente fermi dopo l’incidente- hanno obbligato De Mozzi a schierare, davanti a Luppi, ancora Mazzola, Granziera, Moretto e Dell’Andrea, con Conti a fare da schermo, Delcarro e Hima interni, Santoni dietro Baido e l’ex Farinazzo. Abrefah è tornato buono solo per la panchina, dove siede accanto a Cacurio, Marijanović, Gori e al giovane Bullo. Padroni di casa allenati da Michele Baldi che ha messo in campo un 4-4-2 elastico e capace di trasformarsi anche in una difesa a tre, pronta a innescare le volate dei terzini e il fiuto del goal di Corbanese e Sciancalepore. Circa 350 gli spettatori -tra essi anche l’ex granata Ruben d’Incà- con duecento abbonati e una positiva accoglienza, a coronare un panorama mozzafiato. L’aria frizzante rende tale anche il match, con continui capovolgimenti di fronte fin dai primi minuti. All’8’ minuto il Belluno passa in vantaggio con Corbanese, che gira in rete un traversone proveniente dalla destra; neanche il tempo di raccapezzarsi che i gialloblu (oggi in maglia bianca) raddoppiano con Sciancalepore su comodo assist in area al 14’. Una punizione di Baido sull’esterno della rete è il prologo alla riscossa granata: prima (24’) Delcarro approfitta di una bella azione articolata -da Mazzola a Baido a Santoni- e buca la difesa sul filo del fuorigioco, presentandosi solo davanti a Colonna e battendolo con un colpo leggero. Poi, al 37’ minuto, Baido ruba palla a Sommacal ai venti metri, duetta con Farinazzo che insacca a porta vuota. Nel mezzo altre azioni che stavano legittimando il pareggio granata, con due cross di Farinazzo arginati a fatica dalla retroguardia locale. Ma la gioia chioggiotta dura solo due minuti: al 39’ Masoch indovina la porta da distanza siderale, con un tracciante angolato che impietrisce Luppi. E al 42’ Corbanese porta a due le sue reti personali, di rapina in area su azione da fallo laterale, con altra dormita della difesa e il centravanti che realizza di sinistro da distanza ravvicinata sotto la traversa. L’arbitro Vogliacco della sezione di Bari manda le squadre negli spogliatoi sul punteggio di 4-2, di certo gli spettatori di casa non si sono annoiati.
Le ostilità riprendono senza cambi, con Petdji che fa il bello e il cattivo tempo sulla destra, così Mosca a sinistra. Il forte pressing bellunese viene spezzato al 50’ da un bellissimo tiro-cross di Baido che sorvola il portiere Colonna ed esce lambendo il palo alla sua sinistra. I tentativi granata vengono frustrati al 66’ minuto, quando sempre Corbanese raccoglie una corta respinta della difesa su travolgente azione di Petdji, e chiude virtualmente la partita. Ma la Clodiense non si arrende e un bel lancio di Conti coglie Farinazzo che anticipa Colonna in uscita ma il suo drop si spegne alto. La girandola di cambi coinvolge tutti i protagonisti, e anche i rincalzi di casa provocano grattacapi a Dell’Andrea: si rivede anche Marijanović oltre a Bullo e Tacchetto. Baido è l’ultimo a gettare la spugna, quando all’88’ calcia agli incroci a esaltare il volo di Colonna che salva in corner, prima del gran finale di marca bellunese: Mosca sfiora il sesto goal su pregevole lancio del biondo regista Miniati, Masoch buca Luppi da fuori ma Vogliacco inspiegabilmente annulla, infine al 96’ la punizione mancina di Pramparo -sempre dalla grande distanza- trova sublimazione sotto l’incrocio dei pali, per un punteggio tennistico che non rende giustizia alla partita della Clodiense. Il pubblico sciama verso il terzo tempo a base di pastìn arrosto, in casa granata è già tempo di preparare la partita con l’Abano con l’obiettivo fisso dei tre punti senza andare per il sottile.
Le tante assenze -Caso squalificato, Volpato e il lungodegente Abcha naturalmente fermi dopo l’incidente- hanno obbligato De Mozzi a schierare, davanti a Luppi, ancora Mazzola, Granziera, Moretto e Dell’Andrea, con Conti a fare da schermo, Delcarro e Hima interni, Santoni dietro Baido e l’ex Farinazzo. Abrefah è tornato buono solo per la panchina, dove siede accanto a Cacurio, Marijanović, Gori e al giovane Bullo. Padroni di casa allenati da Michele Baldi che ha messo in campo un 4-4-2 elastico e capace di trasformarsi anche in una difesa a tre, pronta a innescare le volate dei terzini e il fiuto del goal di Corbanese e Sciancalepore. Circa 350 gli spettatori -tra essi anche l’ex granata Ruben d’Incà- con duecento abbonati e una positiva accoglienza, a coronare un panorama mozzafiato. L’aria frizzante rende tale anche il match, con continui capovolgimenti di fronte fin dai primi minuti. All’8’ minuto il Belluno passa in vantaggio con Corbanese, che gira in rete un traversone proveniente dalla destra; neanche il tempo di raccapezzarsi che i gialloblu (oggi in maglia bianca) raddoppiano con Sciancalepore su comodo assist in area al 14’. Una punizione di Baido sull’esterno della rete è il prologo alla riscossa granata: prima (24’) Delcarro approfitta di una bella azione articolata -da Mazzola a Baido a Santoni- e buca la difesa sul filo del fuorigioco, presentandosi solo davanti a Colonna e battendolo con un colpo leggero. Poi, al 37’ minuto, Baido ruba palla a Sommacal ai venti metri, duetta con Farinazzo che insacca a porta vuota. Nel mezzo altre azioni che stavano legittimando il pareggio granata, con due cross di Farinazzo arginati a fatica dalla retroguardia locale. Ma la gioia chioggiotta dura solo due minuti: al 39’ Masoch indovina la porta da distanza siderale, con un tracciante angolato che impietrisce Luppi. E al 42’ Corbanese porta a due le sue reti personali, di rapina in area su azione da fallo laterale, con altra dormita della difesa e il centravanti che realizza di sinistro da distanza ravvicinata sotto la traversa. L’arbitro Vogliacco della sezione di Bari manda le squadre negli spogliatoi sul punteggio di 4-2, di certo gli spettatori di casa non si sono annoiati.
Le ostilità riprendono senza cambi, con Petdji che fa il bello e il cattivo tempo sulla destra, così Mosca a sinistra. Il forte pressing bellunese viene spezzato al 50’ da un bellissimo tiro-cross di Baido che sorvola il portiere Colonna ed esce lambendo il palo alla sua sinistra. I tentativi granata vengono frustrati al 66’ minuto, quando sempre Corbanese raccoglie una corta respinta della difesa su travolgente azione di Petdji, e chiude virtualmente la partita. Ma la Clodiense non si arrende e un bel lancio di Conti coglie Farinazzo che anticipa Colonna in uscita ma il suo drop si spegne alto. La girandola di cambi coinvolge tutti i protagonisti, e anche i rincalzi di casa provocano grattacapi a Dell’Andrea: si rivede anche Marijanović oltre a Bullo e Tacchetto. Baido è l’ultimo a gettare la spugna, quando all’88’ calcia agli incroci a esaltare il volo di Colonna che salva in corner, prima del gran finale di marca bellunese: Mosca sfiora il sesto goal su pregevole lancio del biondo regista Miniati, Masoch buca Luppi da fuori ma Vogliacco inspiegabilmente annulla, infine al 96’ la punizione mancina di Pramparo -sempre dalla grande distanza- trova sublimazione sotto l’incrocio dei pali, per un punteggio tennistico che non rende giustizia alla partita della Clodiense. Il pubblico sciama verso il terzo tempo a base di pastìn arrosto, in casa granata è già tempo di preparare la partita con l’Abano con l’obiettivo fisso dei tre punti senza andare per il sottile.
martedì 31 ottobre 2017
OGGI LA CLODIENSE IN EMERGENZA GIOCA A BELLUNO PER USCIRE DALLE SECCHE DOPO LE ULTIME PROVE CONVINCENTI
Impegno infrasettimanale oggi dalle ore 14.30 per la Clodiense Chioggia Sottomarina, in trasferta a Belluno. Allo stadio polisportivo i granata di De Mozzi, reduci da due ottimi pareggi, affronteranno i dolomitici che nell'ultimo incontro sono stati sconfitti 3-1 ad Este: l'obiettivo è portarsi fuori dalle secche della bassa classifica, anche se le defezioni in casa lagunare sono numerose, considerata la squalifica di Caso e la ricaduta di Abrefah appena rientrato. Ma sarà in campo il grande ex, quel Marco Farinazzo che nella scorsa stagione vestiva la casacca gialloblu dell'Ital Lenti e ora si disimpegna bene nel ruolo di ala destra per la Clodiense. Arbitrerà l'incontro Vogliacco della sezione di Bari. Chioggia Azzurra seguirà il match in diretta testuale, con aggiornamenti in cronaca sulla pagina fb Clodiense Fan Club.
venerdì 27 ottobre 2017
LA CLODIENSE IN 10 FERMA LA CAPOLISTA VIRTUS SENZA SOFFRIRE ED ESCE FRA GLI APPLAUSI DEL BALLARIN
Ci sono pareggi e pareggi. Quello conseguito oggi dalla Clodiense Chioggia Sottomarina, in dieci uomini per quasi tutto il secondo tempo contro la capolista Virtus VeComp Verona, vale quasi una vittoria: in un insolito venerdì di campionato (si è giocato per maturare più recupero atletico in vista dell'impegno di mercoledì 1° novembre a Belluno) la formazione di De Mozzi ha messo in campo il credo del suo allenatore, palla a terra e non mollare di un centimetro. Così la Virtus, scesa al Ballarin con l'aplomb di una piacevole trasferta infrasettimanale in laguna, una volta passata in vantaggio grazie alla punizione di Alba ha dapprima subìto il pari -molto bello il diagonale a mezz'altezza di Stefano Santoni- e dopo l'espulsione di Caso ha faticato a trovare la porta di Luppi, con la difesa di casa sugli scudi orchestrata dal capitano Moretto. Anzi, la Clodiense in dieci ha pure rischiato di far male in contropiede. E se la classifica dice che dopo la vittoria iniziale di Este sono seguiti sei pareggi e due sconfitte, la prestazione odierna con quella di Montebelluna lasciano presagire qualcosa di buono anche il giorno dei Santi fra le Dolomiti per la decima giornata di serie D.
La seconda di una serie di partite, sperandola il meno lunga possibile, senza Momo Abcha si apre con il commovente saluto dei bambini delle giovanili, che al centro del campo -prima del minuto in ricordo di Anna Frank- reggono cartelli a comporre il nome dello sfortunato stopper, incitato poi dalla tribuna. Buona l'affluenza del pubblico, che riempie per intero la gradinata centrale e una parte notevole del parapetto addossato al Lusenzo. Rispetto a Montebelluna, dove aveva giocato uno spezzone nel finale, manca anche Cacurio ma rientra Dell'Andrea, un altro dei reduci del maledetto incidente di sabato scorso sulla Romea: e il terzino di Mestre alla fine sarà uno dei migliori, sia sulla fascia destra che su quella sinistra. Abrefah fa il suo esordio nella formazione titolare in questa stagione, il resto della formazione è invariato rispetto alle ultime uscite. In panchina si rivede anche il centravanti Dejan Marijanović, segno che l'infermeria si sta svuotando a tutto vantaggio delle alternative, nella speranza che non succedano nuovi infortuni. Gli ospiti allenati da Luigi Fresco si schierano con un guardingo 4-5-1 dietro il flessuoso attaccante Goh che svaria su tutto il fronte offensivo: una squadra corta, dagli elementi intercambiabile e pericolosa con imprevedibili tagli centrali che mettono in difficoltà la retroguardia lagunare.
Pronti, via, e la Clodiense ha sùbito la palla per far male: Farinazzo si invola sulla destra, a tu per tu col portiere Tosi -in posizione angolata- gli spara addosso, anche se era assai difficile far meglio. La precoce ammonizione a Delcarro (12° minuto) ne frena l'impeto, e la prima parte del match scorre con alcune schermaglie veronesi piuttosto velleitarie e fumose, quando al 18° ancora Farinazzo ha un'occasione stavolta più nitida: sempre dalla destra sceglie l'assist nel mezzo in luogo di un tiro a rete che dalla tribuna appariva agevole. Al 24° Patrizio Caso, che ha l'indole del cosiddetto "allenatore in campo", riceve il primo cartellino giallo ma ciò non condiziona il suo incontro: arriva sempre per primo sui palloni vaganti e fa salire la squadra, tanto che fino a dopo la mezz'ora la Virtus non ha ancora tirato in porta. La Clodiense tuttavia sulla trequarti è piuttosto evanescente e procede a strappi, ora di Abrefah, ora di Farinazzo. Al 36° però Grbac salta in dribbling due o tre avversari e viene steso a venti metri dalla porta in posizione centrale: il pericoloso calcio di punizione è trasformato da Fabio Alba, complice un piazzamento non perfetto di Luppi, che ha lasciato scoperta una discreta porzione della porta. Alla prima vera occasione la prima della classe lascia il segno, senza particolari meriti se non l'esecuzione del tiro; la buona circolazione di palla dei veronesi chiude il primo tempo con un po' di amaro in bocca fra gli sportivi locali.
una sintesi dell'incontro:
La ripresa inizia con la sostituzione di Abrefah, di nuovo infortunato dopo il rientro ma certamente positivo nei primi 45 minuti, col 18enne chioggiotto Luca Bullo, che ne copre la medesima posizione sul terreno di gioco. E arriva subito il goal del pareggio, con un diagonale di Santoni molto angolato dalla trequarti sinistra, che sorprende di sasso il portiere Tosi: l'uomo forse di maggior tasso tecnico in campo rimette la partita sui giusti binari. La Virtus cerca di riportarsi davanti per vie centrali ma senza creare pericoli, la Clodiense risponde con qualche manovra elegante tra le sue punte. Ma al 56° i granata restano in dieci per l'espulsione di Caso in seguito a un fallo su Goh: l'arbitro Catallo di Frosinone alza il secondo cartellino giallo, De Mozzi corre ai ripari sostituendo l'autore del goal del pareggio con Lorenzo Mazzola, che già a Montebelluna si era disimpegnato molto bene da terzino destro. La difesa viene così ridisegnata riportanto Moretto al centro con Granziera e spostando Dell'Andrea a sinistra: inizia un'altra partita, dove tutto il reparto si dimostra tra i migliori in campo.
Gli attacchi veronesi non sono così veementi, e nemmeno la girandola di rimpiazzi operati da mister Fresco cambia l'inerzia del match: da segnalare un insidioso tiro di Cattivera da fuori area che si spegne di poco a ridosso del palo a sinistra di Luppi, qualche cross a tagliare l'area e la replica in contropiede di Baido al 71°, che dopo essersi sacrificato per tutto il match impegna Tosi sul primo palo. Il predominio ospite nel possesso palla non si traduce in azioni di rilievo, stante la compattezza (bianco)granata e la ridotta determinazione dei capolista, ai quali pare andar bene anche il pareggio. Chissà come sarebbe stata, nei piani di De Mozzi, giocarsela 11 contro 11 per tutta la ripresa, magari inserendo un elemento d'ordine e regia. I corner in serie, i tentativi di Danti e Manarin, il peso di Trinchieri in area sono infruttuosi, al 96° Catallo fischia la fine e il pubblico di casa applaude soddisfatto i giovani in maglia bianca, capaci di stringersi ma senza soffrire poi troppo. La classifica si muove ancora di un punto (la Virtus resterà saldamente prima anche se Arzignano e Adriese dovessero vincere domenica), e la trasferta a Belluno assume connotati positivi stando a quanto hanno fatto vedere gli ultimi 180 minuti di gioco: sì Clodiense, è la strada giusta.
La seconda di una serie di partite, sperandola il meno lunga possibile, senza Momo Abcha si apre con il commovente saluto dei bambini delle giovanili, che al centro del campo -prima del minuto in ricordo di Anna Frank- reggono cartelli a comporre il nome dello sfortunato stopper, incitato poi dalla tribuna. Buona l'affluenza del pubblico, che riempie per intero la gradinata centrale e una parte notevole del parapetto addossato al Lusenzo. Rispetto a Montebelluna, dove aveva giocato uno spezzone nel finale, manca anche Cacurio ma rientra Dell'Andrea, un altro dei reduci del maledetto incidente di sabato scorso sulla Romea: e il terzino di Mestre alla fine sarà uno dei migliori, sia sulla fascia destra che su quella sinistra. Abrefah fa il suo esordio nella formazione titolare in questa stagione, il resto della formazione è invariato rispetto alle ultime uscite. In panchina si rivede anche il centravanti Dejan Marijanović, segno che l'infermeria si sta svuotando a tutto vantaggio delle alternative, nella speranza che non succedano nuovi infortuni. Gli ospiti allenati da Luigi Fresco si schierano con un guardingo 4-5-1 dietro il flessuoso attaccante Goh che svaria su tutto il fronte offensivo: una squadra corta, dagli elementi intercambiabile e pericolosa con imprevedibili tagli centrali che mettono in difficoltà la retroguardia lagunare.
Pronti, via, e la Clodiense ha sùbito la palla per far male: Farinazzo si invola sulla destra, a tu per tu col portiere Tosi -in posizione angolata- gli spara addosso, anche se era assai difficile far meglio. La precoce ammonizione a Delcarro (12° minuto) ne frena l'impeto, e la prima parte del match scorre con alcune schermaglie veronesi piuttosto velleitarie e fumose, quando al 18° ancora Farinazzo ha un'occasione stavolta più nitida: sempre dalla destra sceglie l'assist nel mezzo in luogo di un tiro a rete che dalla tribuna appariva agevole. Al 24° Patrizio Caso, che ha l'indole del cosiddetto "allenatore in campo", riceve il primo cartellino giallo ma ciò non condiziona il suo incontro: arriva sempre per primo sui palloni vaganti e fa salire la squadra, tanto che fino a dopo la mezz'ora la Virtus non ha ancora tirato in porta. La Clodiense tuttavia sulla trequarti è piuttosto evanescente e procede a strappi, ora di Abrefah, ora di Farinazzo. Al 36° però Grbac salta in dribbling due o tre avversari e viene steso a venti metri dalla porta in posizione centrale: il pericoloso calcio di punizione è trasformato da Fabio Alba, complice un piazzamento non perfetto di Luppi, che ha lasciato scoperta una discreta porzione della porta. Alla prima vera occasione la prima della classe lascia il segno, senza particolari meriti se non l'esecuzione del tiro; la buona circolazione di palla dei veronesi chiude il primo tempo con un po' di amaro in bocca fra gli sportivi locali.
una sintesi dell'incontro:
La ripresa inizia con la sostituzione di Abrefah, di nuovo infortunato dopo il rientro ma certamente positivo nei primi 45 minuti, col 18enne chioggiotto Luca Bullo, che ne copre la medesima posizione sul terreno di gioco. E arriva subito il goal del pareggio, con un diagonale di Santoni molto angolato dalla trequarti sinistra, che sorprende di sasso il portiere Tosi: l'uomo forse di maggior tasso tecnico in campo rimette la partita sui giusti binari. La Virtus cerca di riportarsi davanti per vie centrali ma senza creare pericoli, la Clodiense risponde con qualche manovra elegante tra le sue punte. Ma al 56° i granata restano in dieci per l'espulsione di Caso in seguito a un fallo su Goh: l'arbitro Catallo di Frosinone alza il secondo cartellino giallo, De Mozzi corre ai ripari sostituendo l'autore del goal del pareggio con Lorenzo Mazzola, che già a Montebelluna si era disimpegnato molto bene da terzino destro. La difesa viene così ridisegnata riportanto Moretto al centro con Granziera e spostando Dell'Andrea a sinistra: inizia un'altra partita, dove tutto il reparto si dimostra tra i migliori in campo.
Gli attacchi veronesi non sono così veementi, e nemmeno la girandola di rimpiazzi operati da mister Fresco cambia l'inerzia del match: da segnalare un insidioso tiro di Cattivera da fuori area che si spegne di poco a ridosso del palo a sinistra di Luppi, qualche cross a tagliare l'area e la replica in contropiede di Baido al 71°, che dopo essersi sacrificato per tutto il match impegna Tosi sul primo palo. Il predominio ospite nel possesso palla non si traduce in azioni di rilievo, stante la compattezza (bianco)granata e la ridotta determinazione dei capolista, ai quali pare andar bene anche il pareggio. Chissà come sarebbe stata, nei piani di De Mozzi, giocarsela 11 contro 11 per tutta la ripresa, magari inserendo un elemento d'ordine e regia. I corner in serie, i tentativi di Danti e Manarin, il peso di Trinchieri in area sono infruttuosi, al 96° Catallo fischia la fine e il pubblico di casa applaude soddisfatto i giovani in maglia bianca, capaci di stringersi ma senza soffrire poi troppo. La classifica si muove ancora di un punto (la Virtus resterà saldamente prima anche se Arzignano e Adriese dovessero vincere domenica), e la trasferta a Belluno assume connotati positivi stando a quanto hanno fatto vedere gli ultimi 180 minuti di gioco: sì Clodiense, è la strada giusta.