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venerdì 27 ottobre 2017

LA CLODIENSE IN 10 FERMA LA CAPOLISTA VIRTUS SENZA SOFFRIRE ED ESCE FRA GLI APPLAUSI DEL BALLARIN

Ci sono pareggi e pareggi. Quello conseguito oggi dalla Clodiense Chioggia Sottomarina, in dieci uomini per quasi tutto il secondo tempo contro la capolista Virtus VeComp Verona, vale quasi una vittoria: in un insolito venerdì di campionato (si è giocato per maturare più recupero atletico in vista dell'impegno di mercoledì 1° novembre a Belluno) la formazione di De Mozzi ha messo in campo il credo del suo allenatore, palla a terra e non mollare di un centimetro. Così la Virtus, scesa al Ballarin con l'aplomb di una piacevole trasferta infrasettimanale in laguna, una volta passata in vantaggio grazie alla punizione di Alba ha dapprima subìto il pari -molto bello il diagonale a mezz'altezza di Stefano Santoni- e dopo l'espulsione di Caso ha faticato a trovare la porta di Luppi, con la difesa di casa sugli scudi orchestrata dal capitano Moretto. Anzi, la Clodiense in dieci ha pure rischiato di far male in contropiede. E se la classifica dice che dopo la vittoria iniziale di Este sono seguiti sei pareggi e due sconfitte, la prestazione odierna con quella di Montebelluna lasciano presagire qualcosa di buono anche il giorno dei Santi fra le Dolomiti per la decima giornata di serie D.
La seconda di una serie di partite, sperandola il meno lunga possibile, senza Momo Abcha si apre con il commovente saluto dei bambini delle giovanili, che al centro del campo -prima del minuto in ricordo di Anna Frank- reggono cartelli a comporre il nome dello sfortunato stopper, incitato poi dalla tribuna. Buona l'affluenza del pubblico, che riempie per intero la gradinata centrale e una parte notevole del parapetto addossato al Lusenzo. Rispetto a Montebelluna, dove aveva giocato uno spezzone nel finale, manca anche Cacurio ma rientra Dell'Andrea, un altro dei reduci del maledetto incidente di sabato scorso sulla Romea: e il terzino di Mestre alla fine sarà uno dei migliori, sia sulla fascia destra che su quella sinistra. Abrefah fa il suo esordio nella formazione titolare in questa stagione, il resto della formazione è invariato rispetto alle ultime uscite. In panchina si rivede anche il centravanti Dejan Marijanović, segno che l'infermeria si sta svuotando a tutto vantaggio delle alternative, nella speranza che non succedano nuovi infortuni. Gli ospiti allenati da Luigi Fresco si schierano con un guardingo 4-5-1 dietro il flessuoso attaccante Goh che svaria su tutto il fronte offensivo: una squadra corta, dagli elementi intercambiabile e pericolosa con imprevedibili tagli centrali che mettono in difficoltà la retroguardia lagunare.

Pronti, via, e la Clodiense ha sùbito la palla per far male: Farinazzo si invola sulla destra, a tu per tu col portiere Tosi -in posizione angolata- gli spara addosso, anche se era assai difficile far meglio. La precoce ammonizione a Delcarro (12° minuto) ne frena l'impeto, e la prima parte del match scorre con alcune schermaglie veronesi piuttosto velleitarie e fumose, quando al 18° ancora Farinazzo ha un'occasione stavolta più nitida: sempre dalla destra sceglie l'assist nel mezzo in luogo di un tiro a rete che dalla tribuna appariva agevole. Al 24° Patrizio Caso, che ha l'indole del cosiddetto "allenatore in campo", riceve il primo cartellino giallo ma ciò non condiziona il suo incontro: arriva sempre per primo sui palloni vaganti e fa salire la squadra, tanto che fino a dopo la mezz'ora la Virtus non ha ancora tirato in porta. La Clodiense tuttavia sulla trequarti è piuttosto evanescente e procede a strappi, ora di Abrefah, ora di Farinazzo. Al 36° però Grbac salta in dribbling due o tre avversari e viene steso a venti metri dalla porta in posizione centrale: il pericoloso calcio di punizione è trasformato da Fabio Alba, complice un piazzamento non perfetto di Luppi, che ha lasciato scoperta una discreta porzione della porta. Alla prima vera occasione la prima della classe lascia il segno, senza particolari meriti se non l'esecuzione del tiro; la buona circolazione di palla dei veronesi chiude il primo tempo con un po' di amaro in bocca fra gli sportivi locali.

una sintesi dell'incontro:

La ripresa inizia con la sostituzione di Abrefah, di nuovo infortunato dopo il rientro ma certamente positivo nei primi 45 minuti, col 18enne chioggiotto Luca Bullo, che ne copre la medesima posizione sul terreno di gioco. E arriva subito il goal del pareggio, con un diagonale di Santoni molto angolato dalla trequarti sinistra, che sorprende di sasso il portiere Tosi: l'uomo forse di maggior tasso tecnico in campo rimette la partita sui giusti binari. La Virtus cerca di riportarsi davanti per vie centrali ma senza creare pericoli, la Clodiense risponde con qualche manovra elegante tra le sue punte. Ma al 56° i granata restano in dieci per l'espulsione di Caso in seguito a un fallo su Goh: l'arbitro Catallo di Frosinone alza il secondo cartellino giallo, De Mozzi corre ai ripari sostituendo l'autore del goal del pareggio con Lorenzo Mazzola, che già a Montebelluna si era disimpegnato molto bene da terzino destro. La difesa viene così ridisegnata riportanto Moretto al centro con Granziera e spostando Dell'Andrea a sinistra: inizia un'altra partita, dove tutto il reparto si dimostra tra i migliori in campo.
Gli attacchi veronesi non sono così veementi, e nemmeno la girandola di rimpiazzi operati da mister Fresco cambia l'inerzia del match: da segnalare un insidioso tiro di Cattivera da fuori area che si spegne di poco a ridosso del palo a sinistra di Luppi, qualche cross a tagliare l'area e la replica in contropiede di Baido al 71°, che dopo essersi sacrificato per tutto il match impegna Tosi sul primo palo. Il predominio ospite nel possesso palla non si traduce in azioni di rilievo, stante la compattezza (bianco)granata e la ridotta determinazione dei capolista, ai quali pare andar bene anche il pareggio. Chissà come sarebbe stata, nei piani di De Mozzi, giocarsela 11 contro 11 per tutta la ripresa, magari inserendo un elemento d'ordine e regia. I corner in serie, i tentativi di Danti e Manarin, il peso di Trinchieri in area sono infruttuosi, al 96° Catallo fischia la fine e il pubblico di casa applaude soddisfatto i giovani in maglia bianca, capaci di stringersi ma senza soffrire poi troppo. La classifica si muove ancora di un punto (la Virtus resterà saldamente prima anche se Arzignano e Adriese dovessero vincere domenica), e la trasferta a Belluno assume connotati positivi stando a quanto hanno fatto vedere gli ultimi 180 minuti di gioco: sì Clodiense, è la strada giusta.

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