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giovedì 27 dicembre 2018
SABATO 29 CLODIENSE IN AMICHEVOLE CONTRO L'ARCELLA. ARRIVA L'ATTACCANTE DANIELE FIORETTI
Amichevole di fine anno per la Clodiense Chioggia Sottomarina, che domani -sabato 29 dicembre- dalle ore 14.30 allo stadio Ballarin affronterà i padovani dell'Unione Sportiva Arcella, i quali guidano la classifica del girone A nel campionato di Eccellenza. Fra i bianconeri allenati dall'ex giocatore del Padova Davide Tentoni spicca la presenza degli ex granata Marco Tebaldi (portiere) e Daniele Vianello, centrocampista.
Gli uomini di Mario Vittadello sono chiamati a testare la propria condizione atletica in vista del girone di ritorno, che inizierà il 6 gennaio sempre tra le mura di casa contro la capolista Adriese: sarà seguito con particolare attenzione il recupero del centravanti Lorenzo Cinque e del mediano Marco Djurić, assenti nell'ultima di campionato contro l'Union Feltre, mentre forse saranno necessari alcuni giorni in più per rivedere in campo Umberto Nappello, ancora indisponibile dopo le ultime noie muscolari.
Nel frattempo la società lagunare ha tesserato la punta Daniele Fioretti, 28enne con esperienze nel calcio professionistico oltre che in serie D: ha giocato e segnato infatti con Mantova, Sambenedettese, Bellaria, Tritium, Este, Legnago, Correggese, Recanatese, Borgo a Buggiano, Pontevecchio e ultimamente con il Matelica di mister Luca Tiozzo. L'attaccante di origine umbra è già a disposizione dell'allenatore granata, che potrebbe testarlo domani.
Gli uomini di Mario Vittadello sono chiamati a testare la propria condizione atletica in vista del girone di ritorno, che inizierà il 6 gennaio sempre tra le mura di casa contro la capolista Adriese: sarà seguito con particolare attenzione il recupero del centravanti Lorenzo Cinque e del mediano Marco Djurić, assenti nell'ultima di campionato contro l'Union Feltre, mentre forse saranno necessari alcuni giorni in più per rivedere in campo Umberto Nappello, ancora indisponibile dopo le ultime noie muscolari.
Nel frattempo la società lagunare ha tesserato la punta Daniele Fioretti, 28enne con esperienze nel calcio professionistico oltre che in serie D: ha giocato e segnato infatti con Mantova, Sambenedettese, Bellaria, Tritium, Este, Legnago, Correggese, Recanatese, Borgo a Buggiano, Pontevecchio e ultimamente con il Matelica di mister Luca Tiozzo. L'attaccante di origine umbra è già a disposizione dell'allenatore granata, che potrebbe testarlo domani.
domenica 23 dicembre 2018
LA CLODIENSE SEMPRE PIÙ ULTIMA: DOPO UN BUON PRIMO TEMPO CEDE FISICAMENTE ALL'UNION FELTRE CHE ESPUGNA IL BALLARIN
Alla Clodiense Chioggia Sottomarina non ne va dritta una. Alla difficoltà di assemblare ogni settimana una formazione integra da infortuni e squalifiche, senza contare su un assetto consolidato nel tempo, ci si mette anche la sfortuna o l’imperizia nel non saper sfruttare alcune nitide palle goal, e nel concederne sempre almeno una letale agli avversari. Così anche ieri allo stadio Ballarin, dove l’Union Feltre ha fatto bottino pieno nel finale, grazie alle reti di Calì al 77° e di Franchini su punizione all’82°: la formazione granata priva di cinque elementi importanti ha retto bene per oltre un’ora, costruendo più azioni pericolose rispetto ai quotati avversari, ma mancando la rete con Farinazzo sia nei primi minuti che all’inizio della ripresa, quando il tiro ravvicinato dell’attaccante è stato respinto di piede dall’ex portiere lagunare Corasaniti.
Poi il consueto calo fisico, e contemporaneamente la crescita degli ospiti orchestrati dall’ex Beppe Arvia, che hanno colpito senza repliche. Ora la squadra di Vittadello è sempre più ultima da sola, in attesa delle partite domenicali e di recuperare gli infortunati: per Cinque e Djurić è questione di giorni, per Nappello forse no, Tattini ha già concluso la stagione in seguito alla rottura di un legamento. Non ne va dritta una, appunto.
La Clodiense si è schierata con Camerlengo in porta, Martino e Acampora terzini, Granziera e Pastorelli difensori centrali, Cuomo davanti la difesa, Bagatti ed Erman interni, Baccolo falso nove a favorire gli inserimenti delle ali Farinazzo e Bullo. Risponde l’Union Feltre di Andreolla con Corasaniti, Gjoshi, Salvadori, Celestri, Trevisan, Tobanelli, Episcopo, Arvia, Calì, Madiotto e Franchini. Arbitro Iannello di Messina sotto un cielo nuvoloso e davanti a poco meno di 200 spettatori -con discreta rappresentanza ospite- tra cui l'ex calciatore Michele Serena (Juve, Inter, Fiorentina, Venezia).
Al 2° Farinazzo di sinistro su assist di Bagatti, la palla esce a lato. Risposta dolomitica con il capitano Salvadori, il migliore in campo, ma devia Camerlengo sul primo palo. Al 12° Baccolo (al rientro) viene atterrato al limite dell’area, ma il direttore di gara lascia correre. Tre minuti più tardo un tiro cross di Calì sorvola la porta di Camerlengo. Poco dopo, pregevole azione di Martino sulla fascia destra ma senza esiti; anche ieri il terzino granata è stato tra i più volitivi, ingaggiando una bella battaglia proprio con Salvadori anche dopo aver subìto un colpo da Franchini che ne ha un po’ minato la prestazione. Alla fine del tempo altre tre azioni lagunari, protagonista Farinazzo: prima sfodera ancora il suo sinistro e Corasaniti respinge non benissimo, poi Marco si invola in contropiede percorrendo tutto il campo ma non serve il liberissimo Martino e l’azione sfuma, quindi sempre il numero 7 non arriva sull’invitante cross basso di Luca Bullo.
Il primo tempo ha visto un certo dominio territoriale dell’Union Feltre, che conta su un organico consolidato nel tempo al quale ha unito qualche pezzo pregiato come il carismatico Arvia e i suoi lanci, e non ha preoccupazioni di classifica; ma le azioni da goal sono state tutte di marca granata, ieri in maglia bianca. La squadra di Vittadello sfodera pressing e contropiede: l’occasione più pericolosa arriva al 55° su punizione di Erman. Uno schema che vede Cuomo fare la torre per liberare Farinazzo, quasi solo davanti a Corasaniti non apre del tutto il compasso del tiro e il portiere devia di piede la conclusione da pochi passi del bomber di Montagnana.
Da là in poi, i feltrini prendono campo e la Clodiense cala vistosamente dal punto di vista fisico, soprattutto Baccolo sparisce dal campo prima di essere sostituito da Piazza: Salvadori manda un altro filtrante in area, poi reclama il rigore per una spinta di Martino, il quale dal canto suo sfodera un gran destro al 60° impegnando Corasaniti in diagonale. Ancora Salvadori di controbalzo esalta il colpo di reni di Camerlengo, Calì fa le prove generali su calcio d’angolo e al 77° l’Union Feltre passa col suo centravanti che corregge di testa sulla traversa un perfetto traversone di prima di Madiotto, per poi ribattere a rete ancora di testa prima dell’arrivo dei difensori granata.
I chioggiotti sono tramortiti e dopo cinque minuti il 19enne Mattia Franchini chiude il discorso con un perfetto calcio di punizione mancino dal limite: la palla scende e Camerlengo, partito forse con un attimo di ritardo, non riesce a evitare che entri in porta. Bellunesi vicini al 3-0 con Madiotto che non arriva su un lancio dalla sinistra anche per l’opposizione di Acampora, mentre al 91° è Crivaro ad avere ancora una palla goal, colpendo di testa: la sfera balla sulla linea ed è il 17enne Federico Pupa (buona la sua prova nel finale) ad anticipare Giacomazzi.
Termina l’incontro nella festa dei feltrini con i sostenitori scesi dai piedi delle Dolomiti. In sala stampa, grande consapevolezza da parte dei goleador feltrini e di mister Andreolla («Arvia ci ha aiutato a capire che la Clodiense avrebbe potuto soffrire fisicamente nel finale»), mentre Mario Vittadello non si appella ai guai dell'infermeria, rivendicando la buona prima ora di gioco e la crescita dei giovani («nessuna squadra del girone ci ha messo sotto nel gioco»). Il 6 gennaio, nella prima giornata del girone di ritorno, allo stadio Ballarin la Befana arriverà assieme all’Adriese capoclassifica, che sta prendendo il largo verso la Lega Pro: nella calza chioggiotta ci sarà carbone o un miracoloso zucchero filato?
Le pagelle dei granata
Camerlengo 6: l'equilibrio tra una bella e difficile parata (sul bolide di controbalzo di Salvadori, con un colpo di reni) e il tuffo in leggero ritardo sulla punizione di Franchini.
Martino 7: il solito, impagabile lottatore di qualità, frenato da un fallo di Franchini per il quale subisce le conseguenze tutta la partita. Ciononostente ingaggia un bel duello con Salvadori, inoltre crossa e tira con proprietà.
Granziera 6: una partita pulita e in costante controllo, ma anche lui si fa beffare dal movimento di Calì sul bel traversone di Madiotto, con il centravanti feltrino che aggira la difesa granata e insacca da solo.
Pastorelli 6: limita il temuto Madiotto e si fa valere anche su Calì, costretto per più di un tempo a giocare spalle alla porta. Cala alla distanza come tutta la squadra, ma non ha responsabilità sui goal.
Acampora 6: all'attivo molte diagonali a stringere verso il centro, quando dalla sua parte svariano Episcopo, Celestri e lo stesso Arvia. Limita un po' le sgroppate offensive, ma quando serve è presente.
Cuomo 6.5: bene nelle due fasi di interdizione e rilancio, si avvale di lanci lunghi e di traccianti anche palla a terra. Difensore aggiunto in fase di non possesso, parrebbe "nato" per guidare in uscita una difesa a tre. Bell'assist di testa a Farinazzo su palla ferma.
Bagatti 6: bravo nel lavoro di sponda, si sdoppia da interno e da trequartista "tattico". Non pare avere ancora i novanta minuti nelle gambe ma deve resistere per l'assenza di alternative in panchina.
Erman 6: le qualità tecniche sono di livello, e lo dimostra con disimpegni eleganti e servizi che cercano la profondità. Tatticamente si fa riprendere da Vittadello specie quando la squadra si scompone.
Baccolo 5.5: da falso nove come gli era capitato in passato, l'ex padovano non dà riferimenti a difensori feltrini e per un tempo fa da collante tra i reparti. Forse subisce un fallo al limite dell'area, ma non gli viene fischiato. Sparisce dal campo nella ripresa.
Farinazzo 5.5: passano da lui tutti i pericoli offensivi della Clodiense. Più che i due tiri del primo tempo, pesa il contropiede sul finire di frazione che avrebbe potuto avere conseguenze migliori se l'avesse passata al liberissimo Martino. Nella ripresa un po' è scontato lui, un po' bravo Corasaniti: un compasso più aperto avrebbe portato in vantaggio i granata.
Luca Bullo 6: cerca palloni giocabili sulle fasce e anche al centro, specie quando viene a mancare un centravanti vero o nominale. Più a suo agio nei cross, non trova modo di far male al tiro: anche per il giovane talento locale urge un'iniezione di coraggio quando si avvicina al limite dell'area.
Piazza 5.5: viene inserito da Vittadello per rimpiazzare lo spossato Baccolo, con Farinazzo a fungere da prima punta. L'ex Belluno si perde un po' sull'avanti destro alla ricerca della posizione, ma non riesce a lasciare un segno nella partita nonostante sia più fresco degli altri.
Pupa 6.5: il terzino sinistro classe 2001 gioca un quarto d'ora di temperamento, eclettismo, concentrazione e intraprendenza, qualche metro più avanti del suo raggio d'azione abituale. Un raggio di sole nella nebbia.
Vittadello 6.5: non è colpa sua se è costretto a fare a meno a cinque atleti importanti, se in estate e a dicembre la squadra è stata rivoltata come un calzino (mentre altre no), se la palla non entra nonostante le occasioni. Fa quello che può per mettere in campo un assetto sensato e infondere attenzione, e ci riesce fin che le energie dei giocatori non vengono meno.
Union Feltre: Corasaniti 7, Gjoshi 6, Salvadori 7.5, Celestri 6.5, Trevisan 6, Tobanelli 6.5, Episcopo 6, Arvia 6, Calì 7, Madiotto 6.5, Franchini 7, Crivaro 6.5.
Poi il consueto calo fisico, e contemporaneamente la crescita degli ospiti orchestrati dall’ex Beppe Arvia, che hanno colpito senza repliche. Ora la squadra di Vittadello è sempre più ultima da sola, in attesa delle partite domenicali e di recuperare gli infortunati: per Cinque e Djurić è questione di giorni, per Nappello forse no, Tattini ha già concluso la stagione in seguito alla rottura di un legamento. Non ne va dritta una, appunto.
La Clodiense si è schierata con Camerlengo in porta, Martino e Acampora terzini, Granziera e Pastorelli difensori centrali, Cuomo davanti la difesa, Bagatti ed Erman interni, Baccolo falso nove a favorire gli inserimenti delle ali Farinazzo e Bullo. Risponde l’Union Feltre di Andreolla con Corasaniti, Gjoshi, Salvadori, Celestri, Trevisan, Tobanelli, Episcopo, Arvia, Calì, Madiotto e Franchini. Arbitro Iannello di Messina sotto un cielo nuvoloso e davanti a poco meno di 200 spettatori -con discreta rappresentanza ospite- tra cui l'ex calciatore Michele Serena (Juve, Inter, Fiorentina, Venezia).
Al 2° Farinazzo di sinistro su assist di Bagatti, la palla esce a lato. Risposta dolomitica con il capitano Salvadori, il migliore in campo, ma devia Camerlengo sul primo palo. Al 12° Baccolo (al rientro) viene atterrato al limite dell’area, ma il direttore di gara lascia correre. Tre minuti più tardo un tiro cross di Calì sorvola la porta di Camerlengo. Poco dopo, pregevole azione di Martino sulla fascia destra ma senza esiti; anche ieri il terzino granata è stato tra i più volitivi, ingaggiando una bella battaglia proprio con Salvadori anche dopo aver subìto un colpo da Franchini che ne ha un po’ minato la prestazione. Alla fine del tempo altre tre azioni lagunari, protagonista Farinazzo: prima sfodera ancora il suo sinistro e Corasaniti respinge non benissimo, poi Marco si invola in contropiede percorrendo tutto il campo ma non serve il liberissimo Martino e l’azione sfuma, quindi sempre il numero 7 non arriva sull’invitante cross basso di Luca Bullo.
Il primo tempo ha visto un certo dominio territoriale dell’Union Feltre, che conta su un organico consolidato nel tempo al quale ha unito qualche pezzo pregiato come il carismatico Arvia e i suoi lanci, e non ha preoccupazioni di classifica; ma le azioni da goal sono state tutte di marca granata, ieri in maglia bianca. La squadra di Vittadello sfodera pressing e contropiede: l’occasione più pericolosa arriva al 55° su punizione di Erman. Uno schema che vede Cuomo fare la torre per liberare Farinazzo, quasi solo davanti a Corasaniti non apre del tutto il compasso del tiro e il portiere devia di piede la conclusione da pochi passi del bomber di Montagnana.
Da là in poi, i feltrini prendono campo e la Clodiense cala vistosamente dal punto di vista fisico, soprattutto Baccolo sparisce dal campo prima di essere sostituito da Piazza: Salvadori manda un altro filtrante in area, poi reclama il rigore per una spinta di Martino, il quale dal canto suo sfodera un gran destro al 60° impegnando Corasaniti in diagonale. Ancora Salvadori di controbalzo esalta il colpo di reni di Camerlengo, Calì fa le prove generali su calcio d’angolo e al 77° l’Union Feltre passa col suo centravanti che corregge di testa sulla traversa un perfetto traversone di prima di Madiotto, per poi ribattere a rete ancora di testa prima dell’arrivo dei difensori granata.
I chioggiotti sono tramortiti e dopo cinque minuti il 19enne Mattia Franchini chiude il discorso con un perfetto calcio di punizione mancino dal limite: la palla scende e Camerlengo, partito forse con un attimo di ritardo, non riesce a evitare che entri in porta. Bellunesi vicini al 3-0 con Madiotto che non arriva su un lancio dalla sinistra anche per l’opposizione di Acampora, mentre al 91° è Crivaro ad avere ancora una palla goal, colpendo di testa: la sfera balla sulla linea ed è il 17enne Federico Pupa (buona la sua prova nel finale) ad anticipare Giacomazzi.
Termina l’incontro nella festa dei feltrini con i sostenitori scesi dai piedi delle Dolomiti. In sala stampa, grande consapevolezza da parte dei goleador feltrini e di mister Andreolla («Arvia ci ha aiutato a capire che la Clodiense avrebbe potuto soffrire fisicamente nel finale»), mentre Mario Vittadello non si appella ai guai dell'infermeria, rivendicando la buona prima ora di gioco e la crescita dei giovani («nessuna squadra del girone ci ha messo sotto nel gioco»). Il 6 gennaio, nella prima giornata del girone di ritorno, allo stadio Ballarin la Befana arriverà assieme all’Adriese capoclassifica, che sta prendendo il largo verso la Lega Pro: nella calza chioggiotta ci sarà carbone o un miracoloso zucchero filato?
Le pagelle dei granata
Camerlengo 6: l'equilibrio tra una bella e difficile parata (sul bolide di controbalzo di Salvadori, con un colpo di reni) e il tuffo in leggero ritardo sulla punizione di Franchini.
Martino 7: il solito, impagabile lottatore di qualità, frenato da un fallo di Franchini per il quale subisce le conseguenze tutta la partita. Ciononostente ingaggia un bel duello con Salvadori, inoltre crossa e tira con proprietà.
Granziera 6: una partita pulita e in costante controllo, ma anche lui si fa beffare dal movimento di Calì sul bel traversone di Madiotto, con il centravanti feltrino che aggira la difesa granata e insacca da solo.
Pastorelli 6: limita il temuto Madiotto e si fa valere anche su Calì, costretto per più di un tempo a giocare spalle alla porta. Cala alla distanza come tutta la squadra, ma non ha responsabilità sui goal.
Acampora 6: all'attivo molte diagonali a stringere verso il centro, quando dalla sua parte svariano Episcopo, Celestri e lo stesso Arvia. Limita un po' le sgroppate offensive, ma quando serve è presente.
Cuomo 6.5: bene nelle due fasi di interdizione e rilancio, si avvale di lanci lunghi e di traccianti anche palla a terra. Difensore aggiunto in fase di non possesso, parrebbe "nato" per guidare in uscita una difesa a tre. Bell'assist di testa a Farinazzo su palla ferma.
Bagatti 6: bravo nel lavoro di sponda, si sdoppia da interno e da trequartista "tattico". Non pare avere ancora i novanta minuti nelle gambe ma deve resistere per l'assenza di alternative in panchina.
Erman 6: le qualità tecniche sono di livello, e lo dimostra con disimpegni eleganti e servizi che cercano la profondità. Tatticamente si fa riprendere da Vittadello specie quando la squadra si scompone.
Baccolo 5.5: da falso nove come gli era capitato in passato, l'ex padovano non dà riferimenti a difensori feltrini e per un tempo fa da collante tra i reparti. Forse subisce un fallo al limite dell'area, ma non gli viene fischiato. Sparisce dal campo nella ripresa.
Farinazzo 5.5: passano da lui tutti i pericoli offensivi della Clodiense. Più che i due tiri del primo tempo, pesa il contropiede sul finire di frazione che avrebbe potuto avere conseguenze migliori se l'avesse passata al liberissimo Martino. Nella ripresa un po' è scontato lui, un po' bravo Corasaniti: un compasso più aperto avrebbe portato in vantaggio i granata.
Luca Bullo 6: cerca palloni giocabili sulle fasce e anche al centro, specie quando viene a mancare un centravanti vero o nominale. Più a suo agio nei cross, non trova modo di far male al tiro: anche per il giovane talento locale urge un'iniezione di coraggio quando si avvicina al limite dell'area.
Piazza 5.5: viene inserito da Vittadello per rimpiazzare lo spossato Baccolo, con Farinazzo a fungere da prima punta. L'ex Belluno si perde un po' sull'avanti destro alla ricerca della posizione, ma non riesce a lasciare un segno nella partita nonostante sia più fresco degli altri.
Pupa 6.5: il terzino sinistro classe 2001 gioca un quarto d'ora di temperamento, eclettismo, concentrazione e intraprendenza, qualche metro più avanti del suo raggio d'azione abituale. Un raggio di sole nella nebbia.
Vittadello 6.5: non è colpa sua se è costretto a fare a meno a cinque atleti importanti, se in estate e a dicembre la squadra è stata rivoltata come un calzino (mentre altre no), se la palla non entra nonostante le occasioni. Fa quello che può per mettere in campo un assetto sensato e infondere attenzione, e ci riesce fin che le energie dei giocatori non vengono meno.
Union Feltre: Corasaniti 7, Gjoshi 6, Salvadori 7.5, Celestri 6.5, Trevisan 6, Tobanelli 6.5, Episcopo 6, Arvia 6, Calì 7, Madiotto 6.5, Franchini 7, Crivaro 6.5.
sabato 22 dicembre 2018
CLODIENSE DECIMATA CONTRO LA LANCIATISSIMA UNION FELTRE, SI GIOCA DALLE ORE 14.30 ALLO STADIO BALLARIN
Formazione incerottata per la Clodiense Chioggia Sottomarina che oggi scenderà in campo, dalle ore 14.30, allo stadio Ballarin nell'ultima partita ufficiale del 2018, ultimo match anche per quanto riguarda il girone di andata. L'avversario di turno è la squadra più in forma del campionato, quell'Union Feltre che si è rinforzata con l'ex regista granata Beppe Arvia e che ha in forza il portiere lagunare della scorsa stagione, ovvero Alberto Corasaniti: i bellunesi hanno recentemente vinto 2-0 in casa della capolista Adriese e sommerso il Levico per 5-0. Per una squadra ultima in classifica come la Clodiense, arduo rinunciare a Nappello e Tattini usciti malconci dalla partita di Chions, a Djurić e Cinque che a loro volta soffrono infortuni, a Ballarin squalificato dopo l'espulsione in Friuli. Meno male che Pietro Baccolo ha finito di scontare i tre turni di squalifica post Bolzano, ed è a disposizione di mister Vittadello: schieramento quasi scontato con Camerlengo in porta, Martino e Acampora terzini, Granziera e Pastorelli difensori centrali, Cuomo davanti la difesa, Bagatti ed Erman interni, Baccolo dietro le due punte Farinazzo e Bullo. Una possibile alternativa tattica è data dall'inserimento di Leonardo Piazza, in panchina saranno tanti i ragazzi delle giovanili. Arbitra l'incontro Alfredo Iannello della sezione AIA di Messina.
domenica 16 dicembre 2018
CLODIENSE BEFFATA A CHIONS: SBAGLIA UN RIGORE NEL RECUPERO E VIENE PUNITA DA UN COLPO DI BILIARDO
Diceva Freak Antoni che la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo. Il motto può ben adattarsi alla Clodiense Chioggia Sottomarina delle ultime settimane: gioca bene, tira in porta a ripetizione, in difesa regge senza patemi ma a volte gli arbitri come contro il Bolzano, a volte gli infortuni come oggi a Chions, e sempre i finali di partita dicono male alla squadra granata, che esce dal Friuli sconfitta per 1-0 al 93’ dopo aver fallito un calcio di rigore un minuto prima, e subendo un goal a dir poco rocambolesco. La partita -arbitrata da Peletti di Crema sotto un cielo nuvoloso e freddo, davanti a 250 spettatori- era già nata male, dovendo rinunciare a Tattini dopo la prima azione per infortunio al ginocchio, e alla mezzora si è rifatto sentire il risentimento muscolare di Umberto Nappello: l’allenatore Vittadello legge tatticamente benissimo il match, imposta un 4-4-2 che dopo la sfuriata dei padroni di casa verso la metà del primo tempo poteva colorare il match di granata, con le occasioni avute da Farinazzo e da Cinque.
Proprio il centravanti romano conquista un rigore a tempo scaduto e si fa ipnotizzare dal portiere Zonta; sul cambio di fronte, la potente punizione di Dimas Gonçalves viene deviata da Camerlengo sulla traversa, sul palo, per terra e poi sul corpo del portiere per scivolare in rete nella mischia. Una vera beffa per i lagunari, competitivi contro i sesti in classifica anche una volta rimasti in 10 per l’espulsione di Ballarin: ma coi complimenti non si fa classifica. Ora la graduatoria recita un mesto ultimo posto solitario, nonostante le prestazioni di quasi tutti gli effettivi, a cominciare dal commovente Martino, poi Djurić e Granziera: ma chi oggi era allo stadio Tesolin di Chions non può comunque credere che questa squadra chiuda il gruppo. Domenica a Chioggia, per l’ultima partita del 2018, scende l'Union Feltre di Beppe Arvia, che ha sommerso 5-0 il Levico dopo aver vinto in casa della capolista Adriese: la peggior avversaria possibile in questo momento, nonostante il rientro di Baccolo dalla squalifica.
Pronti, via, e alla prima incursione lungo la fascia sinistra Tattini si fa male al ginocchio. Medico e massaggiatore provano a farlo continuare, ma dopo 5 minuti il talentuoso giocatore romagnolo deve dare forfait, in luogo di Luca Bullo che riprende l’abituale posizione di ala sinistra. Al 4° Nappello si ritrova solo in area, rientra e calcia di sinistro ma debolmente, e blocca a terra Zonta. Dal 15° al 25° il periodo buono del Chions: prima Facca salta Martino (unica difficoltà della partita) e Granziera, ma la difesa libera in contropiede, poi due occasioni per Zucchiatti. Sulla prima Camerlengo respinge di piede, la seconda -deviata- finisce di poco sopra la traversa a spiovere. Quindi la prima delle bombe di Dimas Gonçalves, 35enne attaccante brasiliano passato anche per il Chievo: ancora Camerlengo alza in corner. Lo stesso Dimas al 23° crossa per Dal Compare che di testa mette di poco a lato. E la sfuriata finisce qui.
Al 30° anche Nappello si rassegna a uscire, per il riacutizzarsi di un vecchio risentimento muscolare: Vittadello, probabilmente scosso dalle frustate del Chions, sceglie di rinforzare la difesa affidandosi a Ballarin, allargando l’ottimo Granziera e avanzando un incredibile Martino, con Farinazzo più vicino a Cinque e in grado di scambiarsi la posizione. La Clodiense così si riassesta e non subisce più niente fino alla fine della prima frazione; anzi, prova qualche sortita proprio con Martino che dribbla un paio di avversari prima di calciare in diagonale per la facile presa di Zonta. La partita è molto spezzettata dai falli, Lorenzo Cinque è abbastanza isolato oggi e deve recuperare palloni dove li trova. Allo scadere del primo tempo Farinazzo tiene palla sulla sinistra, Bullo prova il numero riuscitogli contro l’Este e crossa basso per Cinque, che però viene contrato da Visintin. Si chiude così un primo tempo con più gialloblu che granata, senza tuttavia far male, ma anche con le grandi giustificazioni per le rinunce a due dei giocatori più tecnici e fantasiosi; oltre a Martino per qualità e quantità, spiccano le chiusure e i rilanci di Davide Granziera sia a centro area che quando esce dalla difesa, la mobilità di Farinazzo e la condizione in ascesa di Djurić, che come il terzino-ala lotta su ogni pallone.
Si riprende senza ulteriori cambi e al 52° l’arbitro Peletti annulla per fuorigioco il goal del friulano Facca, che ha intercettato quasi sulla linea di porta (e comunque al di là della difesa e della palla stessa) un tiro-cross di Zucchiatti dalla destra. La squadra di casa preme di nuovo, Dimas sfodera ancora l’artiglieria pesante dalla sinistra, Camerlengo risponde presente assieme alla difesa messa molto bene. Al 60° la prima occasione veramente efficace per la Clodiense: punizione dalla trequarti di Cuomo -oggi regista davanti la difesa- sulla quale Cinque va in torsione, la palla è destinata sotto la traversa ma Zonta con un colpo di reni riesce a deviarla quel tanto che basta per farla finire in corner. Cinque minuti più tardi la chance colossale capitata a Farinazzo: bel cross di Martino che pesca il numero 7 solo in area, sinistro centrale a porta squadernata e Zonta si ritrova il pallone addosso. Sul prosieguo, Bullo è sbilanciato e calcia alle stelle un piatto destro da buona posizione.
Un altro pericolo è portato alla porta di casa da Cinque, che si libera e calcia da posizione difficile: Zonta respinge ancora. Entra Marijanović che l’hanno scorso era compagno di squadra di Farinazzo e del suo marcatore Pastorelli, ed entra anche il 18enne Spadera che semina il panico al 73° con un dribbling ficcante sulla destra, rientra e calcia di sinistro a pochi centimetri dal primo palo. Una possibile svolta della partita avviene un minuto dopo, quando Ballarin (già ammonito per un precedente fallo su Facca) a giudizio dell’arbitro stende Dimas Gonçalves lanciato sulla sinistra: Clodiense in 10 ma la difesa non passa a 3, con l’arretramento di Cuomo e l’ingresso di Bagatti per Bullo. Martino passa sulla fascia sinistra d’attacco, Djurić e il neoentrato si piazzano a fare diga davanti alla retroguardia. La resistenza non è faticosa, il piano tattico di Vittadello tiene bene.
L’ariete sloveno soffre la museruola di Pastorelli e Acampora, tuttavia entra in area all’85° e tira, il suo destro viene fatto arrivare nella zona di Dimas che stavolta usa il goniometro per calibrare un diagonale di giustezza che attraversa l’area piccola ed esce non distante dal palo più lontano. Martino sempre protagonista nelle azioni d’attacco: prima non viene vista una spinta ai suoi danni, poi all’88° su calcio d’angolo il colpo di tacco del numero 2 trova (il ginocchio e) la mano del difensore locale Pertoldi: azione dubbia sulla quale il direttore di gara sorvola. La Clodiense conclude in forcing, Djurić calamita palloni con una prestazione in crescendo anche dal punto di vista dei minuti giocati, e al 91° in contropiede la grande possibilità di fare bottino pieno in trasferta, cacciando l’incubo di Montebelluna e di Cartigliano.
Lorenzo Cinque scappa a Dal Compare, che prima lo strattona per la maglia poi lo spinge a terra. Rigore ed espulsione per fallo da ultimo uomo del centrale gialloblu, che non la prende bene; il centravanti ospite prova a segnare per la terza partita consecutiva dal suo arrivo, che ha cambiato il modo di intendere l’attacco in casa lagunare. Ma sulla sua strada trova Riccardo Zonta, il portiere che si tuffa dalla parte giusta e blocca a terra il tiro, angolato ma non troppo, alla sua sinistra. La Clodiense si sta per rammaricare di portare a casa solo un punto in luogo di tre, quando sul capovolgimento di fronte Dimas Gonçalves conquista una punizione delle sue, a distanza siderale dalla porta, nei pressi della trequarti sinistra: bomba del brasiliano, come nel biliardo la palla viene intercettata da Camerlengo che la manda sulla traversa, sul palo, per terra, sul volto dell'estremo difensore e quindi in rete mentre nell’area piccola si accende una mischia. Dimas e i suoi festeggiano sotto la tribuna, gli uomini di Vittadello si osservano sgomenti mentre Peletti fischia la fine. E la festa nello spogliatoio gialloblu la dice tutta.
Non c’è molta voglia di parlare a fine incontro: se capitan Cuomo afferma che la Clodiense è andata più vicina alla vittoria rispetto ai suoi avversari, il tecnico friulano Lenisa ringrazia Zonta («ci riprendiamo i punti persi con l'Adriese»), e Mario Vittadello -che ha dovuto fare i salti mortali per sostituire due uomini di valore, i cui infortuni hanno mandato gambe all’aria i piani tecnici- è sicuro che i suoi ragazzi non potessero dare più di così, anche quando sono rimasti in dieci. E che mai come oggi è questione di sfortuna, maledetta sfortuna.
Le pagelle dei granata:
Camerlengo 6.5: si oppone bene coi piedi a Zucchiatti e plasticamente con le mani contro Dimas, ma non può niente durante la carambola finale, che lo vede a terra dopo aver inviato la sfera contro la traversa mentre il pallone violento calciato dal brasiliano gli rimbalza addosso dal palo e dalla terra. E purtroppo il nome da scrivere nel tabellino, alla voce autogoal, oggi è il suo.
Martino 7.5: sinonimo di calcio totale. Parte terzino destro, e dopo un tunnel subìto da Facca non perde più un pallone. Diventa ala, e attacca con convinzione e profitto. Si sposta dall'altro lato, assistendo bene Cinque e Farinazzo. Crossa alla perfezione, con assist che chiamano solo il goal. Come a Cartigliano e negli ultimi due incontri, è il migliore dei suoi. E non solo.
Granziera 7: la sua miglior partita stagionale, dopo un inizio di stagione stentato sta crescendo di condizione come si era visto anche negli ultimi due match. Di testa sono tutte sue, esce palla al piede con sicurezza e lancia in maniera efficace. Sarà difficile toglierlo di squadra se continua così.
Pastorelli 6.5: molto meglio che contro l'Este, quando entrato nel finale aveva pasticciato un po' tra falli, rigore e ammonizione. A Chions il temuto Cassin non la vede, e Giovanni aiuta anche l'organizzazione della manovra coprendo le spalle alla regia atipica di Cuomo. Il Pastorelli dello scorso inverno sarà necessario a coltivare le speranze di salvezza granata.
Acampora 6.5: titolare da un mese, il terzino napoletano classe 2001 ha spesso i clienti più difficili, come Dimas, e deve curare anche le sovrapposizioni di terzini e mediani che cercano aria dalle sue parti. Resiste con personalità e senza assilli, e qualche volta si spinge a crossare: dovrebbe farlo più spesso.
Djurić 7: anche lui alla miglior esibizione di questo campionato, si vede che il tono fisico è in aumento e con questo anche i minuti di affidabilità. Recupera caterve di palloni e le muove avanti col suo stile a volte immarcabile da punto di vista della prestanza, ma anche capace di brillanti soluzioni tecniche (come per Cinque nell'assist del rigore). Potrebbe tirare di più in porta, sarebbe un'arma in più.
Cuomo 6.5: il capitano buono organizza la manovra schermando le retrovie, lancia e batte punizioni, diventando il quinto aggiunto all'occorrenza e tornando sui suoi passi quando le esigenze dell'inferiorità numerica lo richiedono. Pregevole il lob su punizione per il colpo di testa di Cinque.
Tattini s.v.: sfortunatissimo, si fa male al ginocchio alla prima azione della partita. Luca Bullo 6: entra a freddo nel suo consueto ruolo, e per poco non manda in goal Cinque alla stessa maniera accaduta contro l'Este, con un cross basso dalla sinistra. Non la migliore delle giornate per lui, che deve lottare e ripiegare in un terreno relativamente sconnesso. Ha una palla goal ma ci arriva sbilanciato.
Farinazzo 6: media non algebrica tra il costante contributo al gioco, dalle volate lungo fascia agli scambi con Cinque e Bullo, e la marchiana occasione fallita al 65°, quando davanti a Zonta non ha angolato di più il suo celebre sinistro. Ma anche lui come Luca si è fatto carico delle coperture, e ci sta arrivare meno lucidi davanti alla porta.
Cinque 6: non è da questi particolari che si giudica un giocatore, e siamo certi che al prossimo dischetto sentirà ancora di volerlo battere per scacciare l'incubo di Chions. Ma Lorenzo è uno che la porta la vede eccome, la cerca, lo stesso penalty se l'è procurato da attaccante di razza, lo stesso che prima aveva sfiorato la rete con una splendida torsione di testa e una caparbia azione personale sulla sinistra. Poi sì, c'è la trasformazione mancata, con il tiro angolato ma non troppo, il portiere che va nell'angolo giusto: succede.
Nappello 6: prima mezz'ora un po' al piccolo trotto, ma con lampi di classe e anche una potenziale occasione da goal. Poi il flessore torna a dare fastidio ed è costretto a chiedere il cambio: chissà come sarebbe stata la partita con lui e Tattini in campo, due che palla al piede dovrebbero intendersi bene. Sperando di riaverli già contro l'Union Feltre.
Ballarin 5.5: rientra dopo tre partite ai margini per un infortunio, portando il consueto contributo di esperienza, fisico e anticipo. Nel secondo tempo però sia Facca che Dimas gli scappano: magari l'arbitro sarà stato fiscale, ma le ostruzioni ci sono state. Alberto tornerà in campo il 6 gennaio, in casa, contro una certa Adriese...
Bagatti 6: entra dopo l'espulsione di Ballarin per riportare Cuomo in difesa e costituire con Djurić il pendolo box to box, attento anche alla fase difensiva. Lo fa senza sbavature, mettendo altri minuti nel motore e dimostrando assieme a tutta la squadra che il punteggio odierno è bugiardo, e che nessuno qui merita i bassifondi del torneo.
Vittadello 7: l'allenatore granata azzecca tutte le mosse, anche quando avrebbe potuto sostituire Nappello con il più testuale interno tecnico Erman. Una volta rimasti in dieci, allestisce il fortino optando per una soluzione che lascia inalterato l'assetto, in luogo della difesa a 3 (Granziera Cuomo Pastorelli, con Martino e Acampora su fasce diverse), ma senza rinunciare al gioco. Non ne va dritta una, o quasi: ma che differenza con la Clodiense di un mese fa.
CHIONS: Zonta 8, Pertoldi 6.5, De Cecco 6, Bertoia 6, Dal Compare 5.5, Visintin 6, Zucchiatti 6.5, Rosa 5.5, Cassin 5, Dimas Gonçalves 7, Facca 6.5, Urbanetto 6, Spadera 6.5, Marijanović 6.
l'arbitro Peletti 6.5: non sbaglia una decisione, anche se non vede -forse- il fallo di mano di Pertoldi su colpo di tacco di Martino all'88° minuto. Il rigore su Cinque c'è, così ammonizioni comminate e calci di punizione sanciti. Vede giusto assieme al suo collaboratore sul fuorigioco di Facca a inizio ripresa. E quando l'arbitro fa bene, è un piacere giocare senza dover pensare che in campo c'è anche lui.
Proprio il centravanti romano conquista un rigore a tempo scaduto e si fa ipnotizzare dal portiere Zonta; sul cambio di fronte, la potente punizione di Dimas Gonçalves viene deviata da Camerlengo sulla traversa, sul palo, per terra e poi sul corpo del portiere per scivolare in rete nella mischia. Una vera beffa per i lagunari, competitivi contro i sesti in classifica anche una volta rimasti in 10 per l’espulsione di Ballarin: ma coi complimenti non si fa classifica. Ora la graduatoria recita un mesto ultimo posto solitario, nonostante le prestazioni di quasi tutti gli effettivi, a cominciare dal commovente Martino, poi Djurić e Granziera: ma chi oggi era allo stadio Tesolin di Chions non può comunque credere che questa squadra chiuda il gruppo. Domenica a Chioggia, per l’ultima partita del 2018, scende l'Union Feltre di Beppe Arvia, che ha sommerso 5-0 il Levico dopo aver vinto in casa della capolista Adriese: la peggior avversaria possibile in questo momento, nonostante il rientro di Baccolo dalla squalifica.
Pronti, via, e alla prima incursione lungo la fascia sinistra Tattini si fa male al ginocchio. Medico e massaggiatore provano a farlo continuare, ma dopo 5 minuti il talentuoso giocatore romagnolo deve dare forfait, in luogo di Luca Bullo che riprende l’abituale posizione di ala sinistra. Al 4° Nappello si ritrova solo in area, rientra e calcia di sinistro ma debolmente, e blocca a terra Zonta. Dal 15° al 25° il periodo buono del Chions: prima Facca salta Martino (unica difficoltà della partita) e Granziera, ma la difesa libera in contropiede, poi due occasioni per Zucchiatti. Sulla prima Camerlengo respinge di piede, la seconda -deviata- finisce di poco sopra la traversa a spiovere. Quindi la prima delle bombe di Dimas Gonçalves, 35enne attaccante brasiliano passato anche per il Chievo: ancora Camerlengo alza in corner. Lo stesso Dimas al 23° crossa per Dal Compare che di testa mette di poco a lato. E la sfuriata finisce qui.
Al 30° anche Nappello si rassegna a uscire, per il riacutizzarsi di un vecchio risentimento muscolare: Vittadello, probabilmente scosso dalle frustate del Chions, sceglie di rinforzare la difesa affidandosi a Ballarin, allargando l’ottimo Granziera e avanzando un incredibile Martino, con Farinazzo più vicino a Cinque e in grado di scambiarsi la posizione. La Clodiense così si riassesta e non subisce più niente fino alla fine della prima frazione; anzi, prova qualche sortita proprio con Martino che dribbla un paio di avversari prima di calciare in diagonale per la facile presa di Zonta. La partita è molto spezzettata dai falli, Lorenzo Cinque è abbastanza isolato oggi e deve recuperare palloni dove li trova. Allo scadere del primo tempo Farinazzo tiene palla sulla sinistra, Bullo prova il numero riuscitogli contro l’Este e crossa basso per Cinque, che però viene contrato da Visintin. Si chiude così un primo tempo con più gialloblu che granata, senza tuttavia far male, ma anche con le grandi giustificazioni per le rinunce a due dei giocatori più tecnici e fantasiosi; oltre a Martino per qualità e quantità, spiccano le chiusure e i rilanci di Davide Granziera sia a centro area che quando esce dalla difesa, la mobilità di Farinazzo e la condizione in ascesa di Djurić, che come il terzino-ala lotta su ogni pallone.
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Si riprende senza ulteriori cambi e al 52° l’arbitro Peletti annulla per fuorigioco il goal del friulano Facca, che ha intercettato quasi sulla linea di porta (e comunque al di là della difesa e della palla stessa) un tiro-cross di Zucchiatti dalla destra. La squadra di casa preme di nuovo, Dimas sfodera ancora l’artiglieria pesante dalla sinistra, Camerlengo risponde presente assieme alla difesa messa molto bene. Al 60° la prima occasione veramente efficace per la Clodiense: punizione dalla trequarti di Cuomo -oggi regista davanti la difesa- sulla quale Cinque va in torsione, la palla è destinata sotto la traversa ma Zonta con un colpo di reni riesce a deviarla quel tanto che basta per farla finire in corner. Cinque minuti più tardi la chance colossale capitata a Farinazzo: bel cross di Martino che pesca il numero 7 solo in area, sinistro centrale a porta squadernata e Zonta si ritrova il pallone addosso. Sul prosieguo, Bullo è sbilanciato e calcia alle stelle un piatto destro da buona posizione.
Un altro pericolo è portato alla porta di casa da Cinque, che si libera e calcia da posizione difficile: Zonta respinge ancora. Entra Marijanović che l’hanno scorso era compagno di squadra di Farinazzo e del suo marcatore Pastorelli, ed entra anche il 18enne Spadera che semina il panico al 73° con un dribbling ficcante sulla destra, rientra e calcia di sinistro a pochi centimetri dal primo palo. Una possibile svolta della partita avviene un minuto dopo, quando Ballarin (già ammonito per un precedente fallo su Facca) a giudizio dell’arbitro stende Dimas Gonçalves lanciato sulla sinistra: Clodiense in 10 ma la difesa non passa a 3, con l’arretramento di Cuomo e l’ingresso di Bagatti per Bullo. Martino passa sulla fascia sinistra d’attacco, Djurić e il neoentrato si piazzano a fare diga davanti alla retroguardia. La resistenza non è faticosa, il piano tattico di Vittadello tiene bene.
L’ariete sloveno soffre la museruola di Pastorelli e Acampora, tuttavia entra in area all’85° e tira, il suo destro viene fatto arrivare nella zona di Dimas che stavolta usa il goniometro per calibrare un diagonale di giustezza che attraversa l’area piccola ed esce non distante dal palo più lontano. Martino sempre protagonista nelle azioni d’attacco: prima non viene vista una spinta ai suoi danni, poi all’88° su calcio d’angolo il colpo di tacco del numero 2 trova (il ginocchio e) la mano del difensore locale Pertoldi: azione dubbia sulla quale il direttore di gara sorvola. La Clodiense conclude in forcing, Djurić calamita palloni con una prestazione in crescendo anche dal punto di vista dei minuti giocati, e al 91° in contropiede la grande possibilità di fare bottino pieno in trasferta, cacciando l’incubo di Montebelluna e di Cartigliano.
Lorenzo Cinque scappa a Dal Compare, che prima lo strattona per la maglia poi lo spinge a terra. Rigore ed espulsione per fallo da ultimo uomo del centrale gialloblu, che non la prende bene; il centravanti ospite prova a segnare per la terza partita consecutiva dal suo arrivo, che ha cambiato il modo di intendere l’attacco in casa lagunare. Ma sulla sua strada trova Riccardo Zonta, il portiere che si tuffa dalla parte giusta e blocca a terra il tiro, angolato ma non troppo, alla sua sinistra. La Clodiense si sta per rammaricare di portare a casa solo un punto in luogo di tre, quando sul capovolgimento di fronte Dimas Gonçalves conquista una punizione delle sue, a distanza siderale dalla porta, nei pressi della trequarti sinistra: bomba del brasiliano, come nel biliardo la palla viene intercettata da Camerlengo che la manda sulla traversa, sul palo, per terra, sul volto dell'estremo difensore e quindi in rete mentre nell’area piccola si accende una mischia. Dimas e i suoi festeggiano sotto la tribuna, gli uomini di Vittadello si osservano sgomenti mentre Peletti fischia la fine. E la festa nello spogliatoio gialloblu la dice tutta.
Non c’è molta voglia di parlare a fine incontro: se capitan Cuomo afferma che la Clodiense è andata più vicina alla vittoria rispetto ai suoi avversari, il tecnico friulano Lenisa ringrazia Zonta («ci riprendiamo i punti persi con l'Adriese»), e Mario Vittadello -che ha dovuto fare i salti mortali per sostituire due uomini di valore, i cui infortuni hanno mandato gambe all’aria i piani tecnici- è sicuro che i suoi ragazzi non potessero dare più di così, anche quando sono rimasti in dieci. E che mai come oggi è questione di sfortuna, maledetta sfortuna.
Le pagelle dei granata:
Camerlengo 6.5: si oppone bene coi piedi a Zucchiatti e plasticamente con le mani contro Dimas, ma non può niente durante la carambola finale, che lo vede a terra dopo aver inviato la sfera contro la traversa mentre il pallone violento calciato dal brasiliano gli rimbalza addosso dal palo e dalla terra. E purtroppo il nome da scrivere nel tabellino, alla voce autogoal, oggi è il suo.
Martino 7.5: sinonimo di calcio totale. Parte terzino destro, e dopo un tunnel subìto da Facca non perde più un pallone. Diventa ala, e attacca con convinzione e profitto. Si sposta dall'altro lato, assistendo bene Cinque e Farinazzo. Crossa alla perfezione, con assist che chiamano solo il goal. Come a Cartigliano e negli ultimi due incontri, è il migliore dei suoi. E non solo.
Granziera 7: la sua miglior partita stagionale, dopo un inizio di stagione stentato sta crescendo di condizione come si era visto anche negli ultimi due match. Di testa sono tutte sue, esce palla al piede con sicurezza e lancia in maniera efficace. Sarà difficile toglierlo di squadra se continua così.
Pastorelli 6.5: molto meglio che contro l'Este, quando entrato nel finale aveva pasticciato un po' tra falli, rigore e ammonizione. A Chions il temuto Cassin non la vede, e Giovanni aiuta anche l'organizzazione della manovra coprendo le spalle alla regia atipica di Cuomo. Il Pastorelli dello scorso inverno sarà necessario a coltivare le speranze di salvezza granata.
Acampora 6.5: titolare da un mese, il terzino napoletano classe 2001 ha spesso i clienti più difficili, come Dimas, e deve curare anche le sovrapposizioni di terzini e mediani che cercano aria dalle sue parti. Resiste con personalità e senza assilli, e qualche volta si spinge a crossare: dovrebbe farlo più spesso.
Djurić 7: anche lui alla miglior esibizione di questo campionato, si vede che il tono fisico è in aumento e con questo anche i minuti di affidabilità. Recupera caterve di palloni e le muove avanti col suo stile a volte immarcabile da punto di vista della prestanza, ma anche capace di brillanti soluzioni tecniche (come per Cinque nell'assist del rigore). Potrebbe tirare di più in porta, sarebbe un'arma in più.
Cuomo 6.5: il capitano buono organizza la manovra schermando le retrovie, lancia e batte punizioni, diventando il quinto aggiunto all'occorrenza e tornando sui suoi passi quando le esigenze dell'inferiorità numerica lo richiedono. Pregevole il lob su punizione per il colpo di testa di Cinque.
Tattini s.v.: sfortunatissimo, si fa male al ginocchio alla prima azione della partita. Luca Bullo 6: entra a freddo nel suo consueto ruolo, e per poco non manda in goal Cinque alla stessa maniera accaduta contro l'Este, con un cross basso dalla sinistra. Non la migliore delle giornate per lui, che deve lottare e ripiegare in un terreno relativamente sconnesso. Ha una palla goal ma ci arriva sbilanciato.
Farinazzo 6: media non algebrica tra il costante contributo al gioco, dalle volate lungo fascia agli scambi con Cinque e Bullo, e la marchiana occasione fallita al 65°, quando davanti a Zonta non ha angolato di più il suo celebre sinistro. Ma anche lui come Luca si è fatto carico delle coperture, e ci sta arrivare meno lucidi davanti alla porta.
Cinque 6: non è da questi particolari che si giudica un giocatore, e siamo certi che al prossimo dischetto sentirà ancora di volerlo battere per scacciare l'incubo di Chions. Ma Lorenzo è uno che la porta la vede eccome, la cerca, lo stesso penalty se l'è procurato da attaccante di razza, lo stesso che prima aveva sfiorato la rete con una splendida torsione di testa e una caparbia azione personale sulla sinistra. Poi sì, c'è la trasformazione mancata, con il tiro angolato ma non troppo, il portiere che va nell'angolo giusto: succede.
Nappello 6: prima mezz'ora un po' al piccolo trotto, ma con lampi di classe e anche una potenziale occasione da goal. Poi il flessore torna a dare fastidio ed è costretto a chiedere il cambio: chissà come sarebbe stata la partita con lui e Tattini in campo, due che palla al piede dovrebbero intendersi bene. Sperando di riaverli già contro l'Union Feltre.
Ballarin 5.5: rientra dopo tre partite ai margini per un infortunio, portando il consueto contributo di esperienza, fisico e anticipo. Nel secondo tempo però sia Facca che Dimas gli scappano: magari l'arbitro sarà stato fiscale, ma le ostruzioni ci sono state. Alberto tornerà in campo il 6 gennaio, in casa, contro una certa Adriese...
Bagatti 6: entra dopo l'espulsione di Ballarin per riportare Cuomo in difesa e costituire con Djurić il pendolo box to box, attento anche alla fase difensiva. Lo fa senza sbavature, mettendo altri minuti nel motore e dimostrando assieme a tutta la squadra che il punteggio odierno è bugiardo, e che nessuno qui merita i bassifondi del torneo.
Vittadello 7: l'allenatore granata azzecca tutte le mosse, anche quando avrebbe potuto sostituire Nappello con il più testuale interno tecnico Erman. Una volta rimasti in dieci, allestisce il fortino optando per una soluzione che lascia inalterato l'assetto, in luogo della difesa a 3 (Granziera Cuomo Pastorelli, con Martino e Acampora su fasce diverse), ma senza rinunciare al gioco. Non ne va dritta una, o quasi: ma che differenza con la Clodiense di un mese fa.
CHIONS: Zonta 8, Pertoldi 6.5, De Cecco 6, Bertoia 6, Dal Compare 5.5, Visintin 6, Zucchiatti 6.5, Rosa 5.5, Cassin 5, Dimas Gonçalves 7, Facca 6.5, Urbanetto 6, Spadera 6.5, Marijanović 6.
l'arbitro Peletti 6.5: non sbaglia una decisione, anche se non vede -forse- il fallo di mano di Pertoldi su colpo di tacco di Martino all'88° minuto. Il rigore su Cinque c'è, così ammonizioni comminate e calci di punizione sanciti. Vede giusto assieme al suo collaboratore sul fuorigioco di Facca a inizio ripresa. E quando l'arbitro fa bene, è un piacere giocare senza dover pensare che in campo c'è anche lui.
sabato 15 dicembre 2018
LA CLODIENSE A CHIONS PER MIGLIORARE IL MOMENTO INTERESSANTE. CECCONELLO AL CARTIGLIANO
Mattia Cecconello
Trasferta in terra pordenonese per la Clodiense Chioggia Sottomarina, che dalle ore 14.30 allo stadio Tesolin affronterà i padroni di casa del Chions, squadra che staziona nella parte medio-alta della classifica e che ha in organico l'ex centravanti granata Dejan Marijanović. La formazione chioggiotta conta di proseguire nel bel momento di gioco palesato domenica scorsa a Porto Tolle e mercoledì contro l'Este, affidandosi circa agli stessi undici effettivi iniziali: Camerlengo in porta, Martino e Acampora terzini, Granziera e capitan Cuomo difensori centrali, Bagatti o Erman davanti la difesa, Djurić e Nappello mezzali, Farinazzo e Bullo esterni d'attacco con Lorenzo Cinque al centro. Nel frattempo hanno lasciato la squadra anche Mattia Cecconello accasatosi al Cartigliano e il giovane Riccardo Penzo dirottato al Loreo, mentre un paio di operazioni in arrivo sono state ventilate dalla società nelle ultime ore. Nei giorni scorsi gli ex lagunari Arvia e Scandilori si sono sistemati rispettivamente al Feltre e al Campodarsego: quasi una sconfessione di buona parte del mercato estivo. L'incontro odierno sarà arbitrato da Stefano Peletti della sezione di Crema, e sarà seguito in diretta testuale con aggiornamenti in tempo reale dalla pagina fb Clodiense Fan Club.
mercoledì 12 dicembre 2018
UNO A UNO TRA CLODIENSE ED ESTE: BELLA PARTITA, I GRANATA POTEVANO VINCERE (MA LI SALVA CAMERLENGO PARA-RIGORI)
Non vi fosse l’ingombrante assillo del risultato, Clodiense-Este di oggi sarebbe la partita perfetta. Sole di dicembre senza vento, due squadre che giocano a calcio e creano numerose azioni, un arbitro che non interferisce sul match, il finale thrilling con pioggia di occasioni e un rigore parato: peccato, per la Clodiense Chioggia Sottomarina naturalmente, che i punti raccolti alla fine siano solo uno e non tre. Che pure, forse, li avrebbe meritati per il gran primo tempo e il finale scoppiettante; nel mezzo, la risalita dell’Este, la quale grazie agli innesti operati a inizio ripresa ha riassestato una partita che la vedeva giustamente sotto.
Le reti sono state segnate da Lorenzo Cinque, alla seconda marcatura in due partite con i lagunari, e dal giovane Davide Marini, che era appena entrato in campo per gli euganei; lo stesso Cinque ha avuto tre nitide palle goal non andate a buon fine, prima del rigore al 90° per gli ospiti, ma Debeljuh -che già aveva mancato un goal a porta vuota- si fa ipnotizzare dalla saracinesca di Camerlengo quando il match e il pomeriggio erano al tramonto.
Così si schierano i granata: Camerlengo in porta, Martino Granziera Cuomo Acampora in difesa, Djurić Bagatti Nappello a centrocampo, Farinazzo Cinque e Luca Bullo in attacco. In panchina Grego, Bagarolo, Pastorelli, Pupa, Ballarin, Erman, Tattini, Piazza, Cecconello. Este messo così in campo dall'ex portiere del Vicenza Sterchele, allenatore dei portieri che sostituisce lo squalificato Nicola Zanini: Vencato, Corrado, Forte, Pizzolato, Ferrando, Gilli, Dieye, Pozza, Debeljuh, Chajar, Cruz Pereira. In panchina Lorello, Ostojić, Zanella, Segato, Marini, Giusti, de Giorgio, Tanasa, Ferchichi. Arbitra l'incontro Paolo Mulas della sezione di Sassari, in un clima soleggiato, davanti a quasi 200 spettatori: in tribuna anche Marco Scarpa, ex bomber granata e osservatore della Nazionale A, oltre all'ex allenatore della Clodiense Gianluca Mattiazzi.
Al terzo minuto i corner per l’Este sono già due: colpo di testa di Cruz, para con qualche difficoltà Camerlengo. Poi inizia lo show dei granata, oggi in maglia bianca: al 7° contropiede di Farinazzo per Bullo in diagonale, para a terra Vencato. Poi tira Nappello da fuori, palla a lato, e al 10° anche Djurić sferra una bordata che Vencato mette in angolo. Subito dopo Nappello dribbla Gilli e calcia in area, respinge ancora il portiere ospite. Al 13° è Cinque a calciare in diagonale basso, ancora una parata ma è tiro a segno della Clodiense, che fino a non molto tempo fa non tirava quasi mai...
Dopo la sfuriata, ancora Cinque lotta contro il suo marcatore ma questo prevale, su gran lancio di Martino. Dall’altra parte, Dieye è più alto e strutturato di Acampora, tenta di fregarlo con le finte ma il difensore lagunare copre bene. Al 28° Nappello fugge a Pizzolato, il direttore di gara fischia fallo anche se pare che il giocatore in maglia rossa arrivi prima sul pallone. La pregevole punizione del numero 10 lagunare viene deviata in plastica presa dall’estremo difensore.
Al 35° un’altra bomba da fuori: sempre Nappello appoggia a Martino, il cui diagonale sibila di poco a lato. Primo squillo dell’Este dopo l’inizio del match, al 42° quando l’ex Stefano Pozza, capitano e regista degli euganei, colpisce di testa sugli sviluppi di un calcio di punizione, e manda fuori di poco. Ma nel ribaltamento dell’azione passa la Clodiense: Bullo va sul fondo e crossa basso in mezzo, dove Cinque anticipa Ferrando e realizza con un diagonale chirurgico di sinistro. I padroni di casa restano in attacco, ma il tiro di Nappello viene respinto da un difensore ancora in corner: i calci d’angolo sono stati una costante di un primo tempo piacevole e vivace, spezzettato dai falli ma corretto e ben arbitrato.
Frazione che si conclude con la Clodiense meritatamente in vantaggio, dopo molte occasioni create contro un avversario forte e consapevole di esserlo: difesa e contropiede oggi funzionano anche in casa, molto bene tutti i reparti e i singoli interpreti nel miglior primo tempo stagionale della Clodiense al Ballarin. Sterchele lo sa e cambia tre uomini: escono Pizzolato, Dieye e il deludente Cruz, entrano i calibri tenuti di riserva, ovvero Giusti, de Giorgio e Ferchichi. E le cose cambiano ben presto, almeno sotto il profilo del dominio territoriale e dei metri di campo guadagnati.
Subito però sono ancora i chioggiotti a farsi vivi dalle parti di Vencato, con un colpo di testa che scheggia la parte alta della traversa. Piano piano si avvicinano i giallorossi: il neoentrato De Giorgio (ex Crotone in serie B) calcia una punizione che va fuori di poco, poi una serie di mischie nell’area clodiense. l’esausto Bagatti viene rilevato da un Tattini che dimostra subito di parlare lo stesso linguaggio calcistico di Nappello, Djurić passa davanti la difesa e i granata rompono un blando assedio con la pregevole triangolazione tra Bullo e Cinque, palla in angolo e colpo di testa di Martino bloccato ancora a terra dal solito Vencato.
Accelerano i tempi gli ospiti: al 74° Camerlengo si salva coi piedi, da portiere di hockey, sull’incursione di Debeljuh liberato in area dallo stesso De Giorgio. Entra Marini, classe 1999, e dopo trenta secondi dal suo ingresso la mette di precisione agli incroci dopo un bell’assist di tacco del centravanti croato. È il momento atestino: Giusti fa perno su Cuomo ma alza troppo la mira sull’uscita di Camerlengo, e la palla va sopra la traversa. All’80° un possibile episodio “da moviola”: Pastorelli appena entrato (per Bullo, con avanzamento di Cuomo a centrocampo e di Nappello in attacco) atterra Giusti in area, ma l’arbitro Mulas sorvola. Poco dopo, Debeljuh sbaglia un goal di testa a porta vuota su calcio di punizione di De Giorgio dalla destra.
Il pendolo della gara volge ancora verso la Clodiense nei minuti finali: i prodromi all’84°, quando Nappello lancia Farinazzo, il cui sinistro è fermato da Vencato. Poi in serie le tre lussuose occasioni da goal per Lorenzo Cinque: prima un colpo di testa fuori di pochissimo, poi di tacco a lato di un niente su cross basso di Martino, infine il centravanti ex Servette non vede Farinazzo libero in mezzo all’area e calcia alto un diagonale da posizione comunque favorevole.
Come nelle migliori storie, il veleno o il dolce stanno nella coda. Minuto 89, Pastorelli atterra Debeljuh e viene ammonito: sul dischetto va lo stesso attaccante di Pola ma Camerlengo intuisce, si tuffa sulla sua destra e devia in modo decisivo per la conquista di (almeno) un punto in classifica. L’ultima azione è ancora granata, con Tattini sulla destra ma Vencato dice ancora di no. Mulas fischia la fine, dalle occasioni sfumate si è passati allo scampato pericolo: ma resta l’impressione di una bella partita, giocata a viso aperto e alla pari contro una squadra stabilmente in zona playoff.
Negli spogliatoi, mister Vittadello non guarda (come sempre) la graduatoria, chiusa ora da quattro squadre tra cui la Clodiense: «Ci è mancata solo la vittoria, sapevo che coi loro sostituti la partita sarebbe potuta cambiare per via di una qualità superiore. Ma pur indietreggiando abbiamo saputo colpire, dico bravi a tutti i ragazzi e in specie ai giovani». Lo stesso sentimento palesato da Lorenzo Cinque, al suo secondo goal in granata: «Non è stato facile tenere la squadra alta, nel finale ero un po’ stanco e non sono arrivato sul pallone al meglio. La prova è comunque positiva anche se siamo calati alla distanza»,
mentre Stefano Camerlengo incassa i complimento per il rigore parato: «Mi sto allenando molto col preparatore Ivano Rossetti, cerco sempre di esserci». Domenica ultima trasferta del 2018 sul difficile campo friulano di Chions: non sarà una passeggiata, ma questa bella Clodiense di oggi dà il suo meglio quando la situazione è in salita.
Le pagelle dei granata:
Camerlengo 7.5: un ragazzo di 19 anni, all'ultimo minuto di una partita che meritava anche di vincere, chiamato a parare un rigore a una delle squadre fin qui più forti del torneo. E lo para, come aveva parato due volte prima, chiudendo lo specchio a Debeljuh e Giusti. Da film.
Martino 7: l'ormai solito, impagabile doppio ruolo. In difesa fa valere anticipo e corsa, in attacco ci mette cross e colpi di testa, assist e gran tiri in porta. Tutt'altro giocatore da quello pallido d'inizio torneo, con Vittadello ha trovato il suo posto al sole.
Granziera 7: una leggera sbavatura all'inizio poi una prova sontuosa, non solo nelle sue abituali mansioni difensive ma anche sfruttando il lancio lungo e preciso. Sta tornando il "muro" dell'inverno e primavera scorsi, anche per lui la cura-Vittadello è stata essenziale.
Cuomo 7: il consueto leader calmo, da quando ha la fascia addosso si sente oltremodo responsabilizzato. Ricambia la fiducia guidando i compagni nel chiamare il fuorigioco, avanzando a regista verso il finale e soffrendo solo sul "perno" di Giusti al 79°. Pilastro.
Acampora 7: il tecnico ha sempre parole di elogio per il 17enne napoletano e ne ha ben donde. Oggi era opposto al potente e guizzante Dieye, e l'ha contenuto nonostante il mismatch fisico; nel secondo tempo grattacapi con Giusti ma si concede uscite eleganti e rilanci preziosi.
Djurić 6.5: non è ancora all'apice della condizione dopo essere stato fermo più di un mese, ma finché le gambe reggono mostra di che pasta è fatto. Strapotere fisico in contenimento, sportellate di testa, tiro di tutto rispetto. Sarà il Milinković-Savić della Clodiense?
Bagatti 6: vale anche per lui il discorso fatto per il compagno di reparto, essere stato fermo a lungo non gli consente ancora di tenere il campo per tutta la partita. Ma finché c'è contribuisce in modo evidente a limitare l'Este: se in difesa non si passa è merito delle sue fasi.
Nappello 7: ci si aspetta sempre che accenda la luce, e lo fa spesso e volentieri. Tatticamente e agonisticamente disciplinato, da mezzala sinistra crea occasioni per tutto l'attacco, provandoci in prima persona e avanzando quando serve. Come i numeri 10 di una volta.
Farinazzo 5.5: un po' in ombra, le abituali bollicine riservate si spera per Chions. Funziona bene nel primo tempo il binario sulla fascia con Martino, ma per i suoi piedi passa solo un assist a Bullo e un tiro sfiatato nel finale. Certo, se Cinque gliel'avesse passata all'88°...
Cinque 6.5: non saranno certo queste pagine a dargli l'insufficienza dopo un goal da centravanti vero, tante azioni da uomo che vede la porta, tre occasioni di stampo diverso finite fuori per pochissimo e per stanchezza ammessa, un repertorio che ha scritto in fronte la salvezza.
Bullo 6.5: l'assist per la rete di Cinque, e non solo. Conclusioni e triangolazioni chiuse a pennello, mostra di intendersi bene con Cinque che lo elogia a fine match (con Farinazzo già si sapeva), a volte si accentra e spesso aiuta Acampora nei ripiegamenti. Meno male che Luca c'è.
Tattini 6.5: piedi e movenze sono di categoria superiore, parla lo stesso linguaggio calcistico di Nappello ed è lecito sostenere che è dagli atleti di maggior qualità che passano le chance di farcela anche quest'anno. Quando reggerà per 90 minuti ne vedremo delle belle.
Pastorelli 5.5: le sue doti non si discutono, il fatto che si appena tornato (con un nuovo allenatore e colleghi inediti) nemmeno. Ma con il fallo da rigore e un altro possibile in precedenza, non sanzionato, rischia qualche involontario disagio. Saprà riprendersi presto, lo sappiamo.
Le reti sono state segnate da Lorenzo Cinque, alla seconda marcatura in due partite con i lagunari, e dal giovane Davide Marini, che era appena entrato in campo per gli euganei; lo stesso Cinque ha avuto tre nitide palle goal non andate a buon fine, prima del rigore al 90° per gli ospiti, ma Debeljuh -che già aveva mancato un goal a porta vuota- si fa ipnotizzare dalla saracinesca di Camerlengo quando il match e il pomeriggio erano al tramonto.
Così si schierano i granata: Camerlengo in porta, Martino Granziera Cuomo Acampora in difesa, Djurić Bagatti Nappello a centrocampo, Farinazzo Cinque e Luca Bullo in attacco. In panchina Grego, Bagarolo, Pastorelli, Pupa, Ballarin, Erman, Tattini, Piazza, Cecconello. Este messo così in campo dall'ex portiere del Vicenza Sterchele, allenatore dei portieri che sostituisce lo squalificato Nicola Zanini: Vencato, Corrado, Forte, Pizzolato, Ferrando, Gilli, Dieye, Pozza, Debeljuh, Chajar, Cruz Pereira. In panchina Lorello, Ostojić, Zanella, Segato, Marini, Giusti, de Giorgio, Tanasa, Ferchichi. Arbitra l'incontro Paolo Mulas della sezione di Sassari, in un clima soleggiato, davanti a quasi 200 spettatori: in tribuna anche Marco Scarpa, ex bomber granata e osservatore della Nazionale A, oltre all'ex allenatore della Clodiense Gianluca Mattiazzi.
Al terzo minuto i corner per l’Este sono già due: colpo di testa di Cruz, para con qualche difficoltà Camerlengo. Poi inizia lo show dei granata, oggi in maglia bianca: al 7° contropiede di Farinazzo per Bullo in diagonale, para a terra Vencato. Poi tira Nappello da fuori, palla a lato, e al 10° anche Djurić sferra una bordata che Vencato mette in angolo. Subito dopo Nappello dribbla Gilli e calcia in area, respinge ancora il portiere ospite. Al 13° è Cinque a calciare in diagonale basso, ancora una parata ma è tiro a segno della Clodiense, che fino a non molto tempo fa non tirava quasi mai...
Dopo la sfuriata, ancora Cinque lotta contro il suo marcatore ma questo prevale, su gran lancio di Martino. Dall’altra parte, Dieye è più alto e strutturato di Acampora, tenta di fregarlo con le finte ma il difensore lagunare copre bene. Al 28° Nappello fugge a Pizzolato, il direttore di gara fischia fallo anche se pare che il giocatore in maglia rossa arrivi prima sul pallone. La pregevole punizione del numero 10 lagunare viene deviata in plastica presa dall’estremo difensore.
Al 35° un’altra bomba da fuori: sempre Nappello appoggia a Martino, il cui diagonale sibila di poco a lato. Primo squillo dell’Este dopo l’inizio del match, al 42° quando l’ex Stefano Pozza, capitano e regista degli euganei, colpisce di testa sugli sviluppi di un calcio di punizione, e manda fuori di poco. Ma nel ribaltamento dell’azione passa la Clodiense: Bullo va sul fondo e crossa basso in mezzo, dove Cinque anticipa Ferrando e realizza con un diagonale chirurgico di sinistro. I padroni di casa restano in attacco, ma il tiro di Nappello viene respinto da un difensore ancora in corner: i calci d’angolo sono stati una costante di un primo tempo piacevole e vivace, spezzettato dai falli ma corretto e ben arbitrato.
Frazione che si conclude con la Clodiense meritatamente in vantaggio, dopo molte occasioni create contro un avversario forte e consapevole di esserlo: difesa e contropiede oggi funzionano anche in casa, molto bene tutti i reparti e i singoli interpreti nel miglior primo tempo stagionale della Clodiense al Ballarin. Sterchele lo sa e cambia tre uomini: escono Pizzolato, Dieye e il deludente Cruz, entrano i calibri tenuti di riserva, ovvero Giusti, de Giorgio e Ferchichi. E le cose cambiano ben presto, almeno sotto il profilo del dominio territoriale e dei metri di campo guadagnati.
Subito però sono ancora i chioggiotti a farsi vivi dalle parti di Vencato, con un colpo di testa che scheggia la parte alta della traversa. Piano piano si avvicinano i giallorossi: il neoentrato De Giorgio (ex Crotone in serie B) calcia una punizione che va fuori di poco, poi una serie di mischie nell’area clodiense. l’esausto Bagatti viene rilevato da un Tattini che dimostra subito di parlare lo stesso linguaggio calcistico di Nappello, Djurić passa davanti la difesa e i granata rompono un blando assedio con la pregevole triangolazione tra Bullo e Cinque, palla in angolo e colpo di testa di Martino bloccato ancora a terra dal solito Vencato.
Accelerano i tempi gli ospiti: al 74° Camerlengo si salva coi piedi, da portiere di hockey, sull’incursione di Debeljuh liberato in area dallo stesso De Giorgio. Entra Marini, classe 1999, e dopo trenta secondi dal suo ingresso la mette di precisione agli incroci dopo un bell’assist di tacco del centravanti croato. È il momento atestino: Giusti fa perno su Cuomo ma alza troppo la mira sull’uscita di Camerlengo, e la palla va sopra la traversa. All’80° un possibile episodio “da moviola”: Pastorelli appena entrato (per Bullo, con avanzamento di Cuomo a centrocampo e di Nappello in attacco) atterra Giusti in area, ma l’arbitro Mulas sorvola. Poco dopo, Debeljuh sbaglia un goal di testa a porta vuota su calcio di punizione di De Giorgio dalla destra.
Il pendolo della gara volge ancora verso la Clodiense nei minuti finali: i prodromi all’84°, quando Nappello lancia Farinazzo, il cui sinistro è fermato da Vencato. Poi in serie le tre lussuose occasioni da goal per Lorenzo Cinque: prima un colpo di testa fuori di pochissimo, poi di tacco a lato di un niente su cross basso di Martino, infine il centravanti ex Servette non vede Farinazzo libero in mezzo all’area e calcia alto un diagonale da posizione comunque favorevole.
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Come nelle migliori storie, il veleno o il dolce stanno nella coda. Minuto 89, Pastorelli atterra Debeljuh e viene ammonito: sul dischetto va lo stesso attaccante di Pola ma Camerlengo intuisce, si tuffa sulla sua destra e devia in modo decisivo per la conquista di (almeno) un punto in classifica. L’ultima azione è ancora granata, con Tattini sulla destra ma Vencato dice ancora di no. Mulas fischia la fine, dalle occasioni sfumate si è passati allo scampato pericolo: ma resta l’impressione di una bella partita, giocata a viso aperto e alla pari contro una squadra stabilmente in zona playoff.
Negli spogliatoi, mister Vittadello non guarda (come sempre) la graduatoria, chiusa ora da quattro squadre tra cui la Clodiense: «Ci è mancata solo la vittoria, sapevo che coi loro sostituti la partita sarebbe potuta cambiare per via di una qualità superiore. Ma pur indietreggiando abbiamo saputo colpire, dico bravi a tutti i ragazzi e in specie ai giovani». Lo stesso sentimento palesato da Lorenzo Cinque, al suo secondo goal in granata: «Non è stato facile tenere la squadra alta, nel finale ero un po’ stanco e non sono arrivato sul pallone al meglio. La prova è comunque positiva anche se siamo calati alla distanza»,
mentre Stefano Camerlengo incassa i complimento per il rigore parato: «Mi sto allenando molto col preparatore Ivano Rossetti, cerco sempre di esserci». Domenica ultima trasferta del 2018 sul difficile campo friulano di Chions: non sarà una passeggiata, ma questa bella Clodiense di oggi dà il suo meglio quando la situazione è in salita.
Le pagelle dei granata:
Camerlengo 7.5: un ragazzo di 19 anni, all'ultimo minuto di una partita che meritava anche di vincere, chiamato a parare un rigore a una delle squadre fin qui più forti del torneo. E lo para, come aveva parato due volte prima, chiudendo lo specchio a Debeljuh e Giusti. Da film.
Martino 7: l'ormai solito, impagabile doppio ruolo. In difesa fa valere anticipo e corsa, in attacco ci mette cross e colpi di testa, assist e gran tiri in porta. Tutt'altro giocatore da quello pallido d'inizio torneo, con Vittadello ha trovato il suo posto al sole.
Granziera 7: una leggera sbavatura all'inizio poi una prova sontuosa, non solo nelle sue abituali mansioni difensive ma anche sfruttando il lancio lungo e preciso. Sta tornando il "muro" dell'inverno e primavera scorsi, anche per lui la cura-Vittadello è stata essenziale.
Cuomo 7: il consueto leader calmo, da quando ha la fascia addosso si sente oltremodo responsabilizzato. Ricambia la fiducia guidando i compagni nel chiamare il fuorigioco, avanzando a regista verso il finale e soffrendo solo sul "perno" di Giusti al 79°. Pilastro.
Acampora 7: il tecnico ha sempre parole di elogio per il 17enne napoletano e ne ha ben donde. Oggi era opposto al potente e guizzante Dieye, e l'ha contenuto nonostante il mismatch fisico; nel secondo tempo grattacapi con Giusti ma si concede uscite eleganti e rilanci preziosi.
Djurić 6.5: non è ancora all'apice della condizione dopo essere stato fermo più di un mese, ma finché le gambe reggono mostra di che pasta è fatto. Strapotere fisico in contenimento, sportellate di testa, tiro di tutto rispetto. Sarà il Milinković-Savić della Clodiense?
Bagatti 6: vale anche per lui il discorso fatto per il compagno di reparto, essere stato fermo a lungo non gli consente ancora di tenere il campo per tutta la partita. Ma finché c'è contribuisce in modo evidente a limitare l'Este: se in difesa non si passa è merito delle sue fasi.
Nappello 7: ci si aspetta sempre che accenda la luce, e lo fa spesso e volentieri. Tatticamente e agonisticamente disciplinato, da mezzala sinistra crea occasioni per tutto l'attacco, provandoci in prima persona e avanzando quando serve. Come i numeri 10 di una volta.
Farinazzo 5.5: un po' in ombra, le abituali bollicine riservate si spera per Chions. Funziona bene nel primo tempo il binario sulla fascia con Martino, ma per i suoi piedi passa solo un assist a Bullo e un tiro sfiatato nel finale. Certo, se Cinque gliel'avesse passata all'88°...
Cinque 6.5: non saranno certo queste pagine a dargli l'insufficienza dopo un goal da centravanti vero, tante azioni da uomo che vede la porta, tre occasioni di stampo diverso finite fuori per pochissimo e per stanchezza ammessa, un repertorio che ha scritto in fronte la salvezza.
Bullo 6.5: l'assist per la rete di Cinque, e non solo. Conclusioni e triangolazioni chiuse a pennello, mostra di intendersi bene con Cinque che lo elogia a fine match (con Farinazzo già si sapeva), a volte si accentra e spesso aiuta Acampora nei ripiegamenti. Meno male che Luca c'è.
Tattini 6.5: piedi e movenze sono di categoria superiore, parla lo stesso linguaggio calcistico di Nappello ed è lecito sostenere che è dagli atleti di maggior qualità che passano le chance di farcela anche quest'anno. Quando reggerà per 90 minuti ne vedremo delle belle.
Pastorelli 5.5: le sue doti non si discutono, il fatto che si appena tornato (con un nuovo allenatore e colleghi inediti) nemmeno. Ma con il fallo da rigore e un altro possibile in precedenza, non sanzionato, rischia qualche involontario disagio. Saprà riprendersi presto, lo sappiamo.
CLODIENSE ALLA PROVA DELL'ESTE PER RISALIRE IN CLASSIFICA: TORNANO DISPONIBILI NAPPELLO E DJURIĆ
Tour de force per la Clodiense Chioggia Sottomarina e per tutto il campionato di serie D, chiamato a tre incontri in una settimana. Oggi dalle ore 14.30 allo stadio Ballarin scenderà l'Este, formazione stabilmente nei quartieri alti della classifica, dopo aver visto sfumati i playoff solo all'ultima giornata dello scorso campionato. Allenata dall'ex giocatore del Verona Nicola Zanini, la squadra giallorossa ha nell'ex granata Stefano Pozza e nel centravanti croato Debeljuh due dei punti di riferimento. Dal canto suo, mister Mario Vittadello ha accolto in organico il piacevole ritorno di Giovanni Pastorelli dal Cjarlins, che gli consente più opzioni difensive, e recupera dalla squalifica Nappello e Djurić; più lungo il discorso per Pietro Baccolo che dovrà saltare anche la trasferta di domenica a Chions, e che si rivedrà solo il 23 dicembre in casa contro l'Union Feltre. La formazione lagunare cerca di dare seguito alla buona prova di Porto Tolle e soprattutto di fare punti affidandosi probabilmente a Camerlengo in porta, Martino Pastorelli Cuomo Acampora in difesa, Djurić Erman Nappello a centrocampo, Farinazzo Cinque e Luca Bullo in attacco. Arbitra l'incontro Paolo Armando Mulas della sezione di Sassari.
martedì 11 dicembre 2018
CLODIENSE: DAL CJARLINS TORNA IL DIFENSORE PASTORELLI, POCHI MESI FA TRA I PROTAGONISTI DELLA SALVEZZA GRANATA
Gradito ritorno nelle file della Clodiense Chioggia Sottomarina. Dalle file del Cjarlins Muzane -affrontato vittoriosamente poche settimane fa- torna Giovanni Pastorelli, 19enne difensore centrale abile a disimpegnarsi anche nella retroguardia sinistra: il giocatore, di scuola Novara, fu tra i protagonisti della salvezza conquistata mesi fa dalla squadra granata, garantendo efficace copertura in retrovia e due reti pesanti come quelle segnate al Feltre e alla Liventina. Pastorelli è già agli ordini di mister Vittadello per la partita di domani pomeriggio allo stadio Ballarin contro il quotato Este (inizio ore 14.30), e consentirà alla volontà dell'allenatore di spostare all'occorrenza Cuomo a centrocampo.
il goal di Pastorelli a Motta di Livenza, lo scorso aprile
il goal di Pastorelli a Motta di Livenza, lo scorso aprile
sabato 8 dicembre 2018
LA CLODIENSE "DA TRASFERTA" RESISTE A PORTO TOLLE: 3-3 CON BUONA PROVA DEI NUOVI
Date le premesse (senza il centrocampo titolare per le squalifiche dopo il vergognoso arbitraggio di Cardella contro la Virtus Bolzano) un punto d'oro per la squadra granata, con scoppiettante vantaggio alla fine del primo tempo e una grande occasione fallita da Farinazzo. Difese allegre e attacchi in palla: in goal Bullo con un gran tiro da fuori, lo stesso Farinazzo e il nuovo centravanti Cinque su rigore, buona la sua prova come anche quella dell’altro neoacquisto Tattini. Nel secondo tempo giganteggia Cuomo, si riprende Granziera ma il Delta pareggia. Mercoledì di nuovo in campo, stavolta in casa, contro il quotato Este: mister Vittadello recupererà Nappello e Djurić dalle squalifiche, e forse Ballarin dall’infortunio odierno.
Questo il 4-3-3 iniziale per i lagunari: Camerlengo in porta, Martino e Acampora terzini, Granziera e Cuomo difensori centrali, Erman, Bagatti e Tattini a centrocampo, Farinazzo e Luca Bullo ali, Cinque centravanti. Panchina composta da Grego, Pupa, Nicola Bullo, Ballarin, Bagarolo, Piazza e Cecconello. Delta Porto Tolle messo in campo dall'allenatore Zattarin con Pigozzo, Gurini, Oberrauch, Meucci, Boccafoglia, Sirigu, Pandiani, Malagò, Gherardi, Sottovia, Nobile. In panchina Adorni, Koliatko, Tarantino, Bortoli, Vitale, Sarr, Turea, Anarfi, Traini. Attenzione all'ex Malagò e al nuovo attaccante Sottovia, ex Mestre. L'arbitro è Campagni di Firenze, si gioca sotto il sole e davanti a ben 600 spettatori.
Al via è subito botta e risposta, dopo il primo tentativo di Cinque finito fuori di poco (2'). Dapprima segna il Delta al 4', con il temuto Sottovia lasciato tutto solo da Granziera su morbido assist mancino di Malagò: il numero 10 biancoblu trafigge di testa Camerlengo da distanza ravvicinata. Neanche il tempo di annotarlo che Luca Bullo rimette in parità l'incontro ricevendo la palla, avanzando ai venti metri e calciando di precisione e potenza: 1-1, la sassata del gioiellino granata è imparabile per Pigozzo.
Palla al centro, e questo folle quarto d'ora ricomincia la giostra. Al 10' vantaggio lagunare con Farinazzo su azione di corner: il numero 7 raccoglie la corta respinta di Pigozzo sul colpo di testa di Martino, in seguito ad angolo battuto da Tattini. I tifosi del Delta si fanno sentire, e i padroni di casa pareggiano al 13' con Gherardi che arriva per primo sulla ribattuta del palo in seguito al diagonale del solito Sottovia: 2-2 a metà tra festa del calcio e leggerezze.
Ma non è finita qui: un giro di lancette e nuova grande occasione per la Clodiense, con Farinazzo smarcato da Cinque, solo davanti a Pigozzo: ma la punta si fa ipnotizzare dal portiere avversario, e il sinistro viene bloccato. Nel prosieguo dell'azione, in pochi notano un possibile rigore a vantaggio dei granata: Tattini viene agganciato appena dentro l'area, ma l'arbitro Campagni sorvola lasciando più di qualche dubbio. Non si tratta, certo, di un Cardella: abbiamo già dato.
Dalla fascia destra dell'attacco polesano piovono i traversoni e i cross di Gurini, Pandiani e Nobile: questi due ultimi sono protagonisti dell'azione al 18', il numero 11 calcia alto l'assist del compagno. La Clodiense tuttavia è in dominio territoriale, si gioca spesso nella metà campo opposta: Luca Bullo non è solo il goal ma sciorina colpi d'alta scuola, Martino si sdoppia tra la marcatura e la spinta, Tattini e Cinque fanno vedere di avere i numeri e il cambio di passo per un salto di qualità. Bagatti accanto ad Erman dà sostanza, e quando c'è qualche spiffero dietro ci pensa il solito, necessario Cuomo.
Pressione e qualità che vengono premiate al 31' quando il direttore di gara fischia un penalty ai granata per fallo su Martino, entrato in area e stretto nella morsa di tre avversari. Lorenzo Cinque prende la palla convinto di tirare, pur esordiente, e segna di destro a mezz'altezza, alla sinistra di Pigozzo. Vantaggio finalmente meritato, che Luca Bullo prova a incrementare al 40' con un destro a giro à la Insigne, ma la palla esce di poco. Nobile viene ammonito per simulazione e un minuto dopo crossa pericolosamente dall'area, ma Gherardi in scivolata manca il pallone. Finisce così il primo tempo, con la Clodiense giustamente in vantaggio per 3-2.
Nella ripresa per molto tempo non succede niente, se non una maggiore convinzione dei locali che ha quale conseguenza il ripiegamento della Clodiense. Tattini e Cinque si scambiano a volte la posizione di manovra, con Luca Bullo accentrato. Il definitivo pareggio polesano arriva al 62' ancora con Sottovia, che concretizza in mezza rovesciata bassa un cross dalla destra di Nobile: forse Camerlengo si è tuffato con un attimo di ritardo. Due minuti dopo fa il suo esordio in granata anche Leonardo Piazza, ala ex Belluno, ma rimarrà in campo solo 23 minuti per via dei problemi ai tacchetti che lo hanno fatto scivolare più volte.
L'ultima mezz'ora è appannaggio degli uomini di Zattarin, che cercano occasioni da rete pur schermati bene dagli ospiti. Al 67' Sirigu tenta il lob, Camerlengo alza in corner; al 70' Martino anticipa Traini in angolo, e il corner stesso diventa un pericolo con la palla che balla in area finché Sottovia la mette a lato in acrobazia. Camerlengo è costretto a uscire di petto e di testa dalla propria area per liberare, e sempre Traini (figlio d'arte, il padre Pasquale giocò in serie A con il Cesena) corregge di testa un traversone dalla trequarti destra: la sfera esce a lato di poco. Più niente fino alla fine, salva l'espulsione per doppia ammonizione di Meucci, e dopo quattro minuti di recupero Campagni fischia la conclusione del match sul 3-3.
Nella calda e accogliente sala stampa, Mario Vittadello conferma che prima del match avrebbe firmato per un pari, ma per come si erano messe le cose qualche rimpianto permane: «La squadra ha fatto la partita che ha preparato, sapevo che il Delta avrebbe giocato col 4-2-4. Positive le prove dei nuovi schierati dall'inizio, alcuni di loro erano fermi da settimane». Il tecnico granata ha elogiato i giovani Acampora e Pupa che hanno formato la batteria di sinistra nel finale. Ed è sotto gli occhi di tutti che la Clodiense formato trasferta è una squadra che può giocarsela con tutti.
LE PAGELLE DEI GRANATA
Camerlengo 5.5: dei tre goal, ha forse qualche responsabilità nel terzo, che vede partire quando ormai è tardi. Buona scelta di tempo nell'uscita dall'area al 75', bene anche su Sirigu, ma nelle uscite è andato meglio altre volte.
Martino 7: prova gagliarda in difesa (gli tocca prima Nobile e poi Pandiani), spinge sulla fascia destra procurando il rigore e favorendo il goal del 2-1, salva il risultato nel finale. La sua reinvenzione è uno degli asset per puntare alla salvezza.
Acampora 6: a 17 anni gioca con la freddezza di un veterano, date le numerose presenze da titolare nelle ultime settimane. Limita al massimo gli affondi, dovendo guardarsi da Pandiani, Nobile e anche Gurini.
Granziera 6: riscatta l'errore nel primo goal, quando non francobolla Sottovia, con un secondo tempo di onnipresenza difensiva, specie nei colpi di testa a liberare e nei rilanci dell'azione. Bravo a recuperare.
Cuomo 7: onora la fascia di capitano registrando una difesa giovane, fermando in prima persona i contropiede biancoblu e sedando eventuali polemiche con l'arbitro. Dietro è il padrone dell'area e il migliore in campo, davanti gli manca solo il goal: tutti tifano per lui.
Bagatti 6: il 20enne emiliano è il classico giocatore che non appare molto ma si sente, specie nelle circostanze odierne, appena arrivato in un centrocampo da ricostruire da zero. Accanto ad Erman regge l'urto e annulla i mediani opposti.
Farinazzo 6: croce e delizia per trovarsi prima nella posizione giusta a ribadire in rete, e poi in quella dove era più facile sbagliare, da solo davanti a Pigozzo e sul suo piede. Anche lui ha dato una mano al centrocampo, limitando le volate sulla destra.
Erman 6: aveva dato prova di piede buono nel secondo tempo contro il Bolzano, a Porto Tolle gli sono state affidate le chiavi della metà campo e ha portato a termine il compito assegnatogli da mister Vittadello anche quando si è spostato a fare la mezzala.
Cinque 6.5: già all'inizio mostra di che pasta è fatto, recuperando palloni, sapendo come giocarli, puntando alla porta e sprigionando il tiro. Tutte qualità che servivano alla Clodiense, e il rigore segnato con freddezza ne è la riprova. Evanescente nel finale, comprensibile.
Tattini 6.5: ha sicuramente buon piede, fantasia e senso tattico. Anche spirito di sacrificio, adattandosi a fare "il Nappello" partendo da centrocampo. Si scambia la posizione con Cinque a inizio ripresa, e potrà essere ancora prezioso per la squadra.
Luca Bullo 7: un goal molto bello, aperture illuminanti, presidio di una vasta zona di campo, un tiro a giro che avrebbe meritato miglior fortuna. Dopo qualche domenica di leggero appannamento, a Porto Tolle è tornato a farsi vedere alla grande il gioiellino del calcio chioggiotto.
Piazza 5.5: gioca solo 23 minuti per un problema agli scarpini, che ne limitano il rendimento, ma dalla tribuna l'impressione è stata che non sapesse con esattezza dove mettersi. Rivedibile.
Bagarolo 5.5: al rientro dopo un breve stop, il terzino destro classe 2000 alterna una buona copertura in fase di rilancio e qualche leggerezza difensiva, con rinvii che avrebbero potuto essere gestiti meglio. Pupa senza voto, gioca pochi minuti.
Questo il 4-3-3 iniziale per i lagunari: Camerlengo in porta, Martino e Acampora terzini, Granziera e Cuomo difensori centrali, Erman, Bagatti e Tattini a centrocampo, Farinazzo e Luca Bullo ali, Cinque centravanti. Panchina composta da Grego, Pupa, Nicola Bullo, Ballarin, Bagarolo, Piazza e Cecconello. Delta Porto Tolle messo in campo dall'allenatore Zattarin con Pigozzo, Gurini, Oberrauch, Meucci, Boccafoglia, Sirigu, Pandiani, Malagò, Gherardi, Sottovia, Nobile. In panchina Adorni, Koliatko, Tarantino, Bortoli, Vitale, Sarr, Turea, Anarfi, Traini. Attenzione all'ex Malagò e al nuovo attaccante Sottovia, ex Mestre. L'arbitro è Campagni di Firenze, si gioca sotto il sole e davanti a ben 600 spettatori.
Al via è subito botta e risposta, dopo il primo tentativo di Cinque finito fuori di poco (2'). Dapprima segna il Delta al 4', con il temuto Sottovia lasciato tutto solo da Granziera su morbido assist mancino di Malagò: il numero 10 biancoblu trafigge di testa Camerlengo da distanza ravvicinata. Neanche il tempo di annotarlo che Luca Bullo rimette in parità l'incontro ricevendo la palla, avanzando ai venti metri e calciando di precisione e potenza: 1-1, la sassata del gioiellino granata è imparabile per Pigozzo.
Palla al centro, e questo folle quarto d'ora ricomincia la giostra. Al 10' vantaggio lagunare con Farinazzo su azione di corner: il numero 7 raccoglie la corta respinta di Pigozzo sul colpo di testa di Martino, in seguito ad angolo battuto da Tattini. I tifosi del Delta si fanno sentire, e i padroni di casa pareggiano al 13' con Gherardi che arriva per primo sulla ribattuta del palo in seguito al diagonale del solito Sottovia: 2-2 a metà tra festa del calcio e leggerezze.
Ma non è finita qui: un giro di lancette e nuova grande occasione per la Clodiense, con Farinazzo smarcato da Cinque, solo davanti a Pigozzo: ma la punta si fa ipnotizzare dal portiere avversario, e il sinistro viene bloccato. Nel prosieguo dell'azione, in pochi notano un possibile rigore a vantaggio dei granata: Tattini viene agganciato appena dentro l'area, ma l'arbitro Campagni sorvola lasciando più di qualche dubbio. Non si tratta, certo, di un Cardella: abbiamo già dato.
Dalla fascia destra dell'attacco polesano piovono i traversoni e i cross di Gurini, Pandiani e Nobile: questi due ultimi sono protagonisti dell'azione al 18', il numero 11 calcia alto l'assist del compagno. La Clodiense tuttavia è in dominio territoriale, si gioca spesso nella metà campo opposta: Luca Bullo non è solo il goal ma sciorina colpi d'alta scuola, Martino si sdoppia tra la marcatura e la spinta, Tattini e Cinque fanno vedere di avere i numeri e il cambio di passo per un salto di qualità. Bagatti accanto ad Erman dà sostanza, e quando c'è qualche spiffero dietro ci pensa il solito, necessario Cuomo.
Pressione e qualità che vengono premiate al 31' quando il direttore di gara fischia un penalty ai granata per fallo su Martino, entrato in area e stretto nella morsa di tre avversari. Lorenzo Cinque prende la palla convinto di tirare, pur esordiente, e segna di destro a mezz'altezza, alla sinistra di Pigozzo. Vantaggio finalmente meritato, che Luca Bullo prova a incrementare al 40' con un destro a giro à la Insigne, ma la palla esce di poco. Nobile viene ammonito per simulazione e un minuto dopo crossa pericolosamente dall'area, ma Gherardi in scivolata manca il pallone. Finisce così il primo tempo, con la Clodiense giustamente in vantaggio per 3-2.
Nella ripresa per molto tempo non succede niente, se non una maggiore convinzione dei locali che ha quale conseguenza il ripiegamento della Clodiense. Tattini e Cinque si scambiano a volte la posizione di manovra, con Luca Bullo accentrato. Il definitivo pareggio polesano arriva al 62' ancora con Sottovia, che concretizza in mezza rovesciata bassa un cross dalla destra di Nobile: forse Camerlengo si è tuffato con un attimo di ritardo. Due minuti dopo fa il suo esordio in granata anche Leonardo Piazza, ala ex Belluno, ma rimarrà in campo solo 23 minuti per via dei problemi ai tacchetti che lo hanno fatto scivolare più volte.
L'ultima mezz'ora è appannaggio degli uomini di Zattarin, che cercano occasioni da rete pur schermati bene dagli ospiti. Al 67' Sirigu tenta il lob, Camerlengo alza in corner; al 70' Martino anticipa Traini in angolo, e il corner stesso diventa un pericolo con la palla che balla in area finché Sottovia la mette a lato in acrobazia. Camerlengo è costretto a uscire di petto e di testa dalla propria area per liberare, e sempre Traini (figlio d'arte, il padre Pasquale giocò in serie A con il Cesena) corregge di testa un traversone dalla trequarti destra: la sfera esce a lato di poco. Più niente fino alla fine, salva l'espulsione per doppia ammonizione di Meucci, e dopo quattro minuti di recupero Campagni fischia la conclusione del match sul 3-3.
Nella calda e accogliente sala stampa, Mario Vittadello conferma che prima del match avrebbe firmato per un pari, ma per come si erano messe le cose qualche rimpianto permane: «La squadra ha fatto la partita che ha preparato, sapevo che il Delta avrebbe giocato col 4-2-4. Positive le prove dei nuovi schierati dall'inizio, alcuni di loro erano fermi da settimane». Il tecnico granata ha elogiato i giovani Acampora e Pupa che hanno formato la batteria di sinistra nel finale. Ed è sotto gli occhi di tutti che la Clodiense formato trasferta è una squadra che può giocarsela con tutti.
LE PAGELLE DEI GRANATA
Camerlengo 5.5: dei tre goal, ha forse qualche responsabilità nel terzo, che vede partire quando ormai è tardi. Buona scelta di tempo nell'uscita dall'area al 75', bene anche su Sirigu, ma nelle uscite è andato meglio altre volte.
Martino 7: prova gagliarda in difesa (gli tocca prima Nobile e poi Pandiani), spinge sulla fascia destra procurando il rigore e favorendo il goal del 2-1, salva il risultato nel finale. La sua reinvenzione è uno degli asset per puntare alla salvezza.
Acampora 6: a 17 anni gioca con la freddezza di un veterano, date le numerose presenze da titolare nelle ultime settimane. Limita al massimo gli affondi, dovendo guardarsi da Pandiani, Nobile e anche Gurini.
Granziera 6: riscatta l'errore nel primo goal, quando non francobolla Sottovia, con un secondo tempo di onnipresenza difensiva, specie nei colpi di testa a liberare e nei rilanci dell'azione. Bravo a recuperare.
Cuomo 7: onora la fascia di capitano registrando una difesa giovane, fermando in prima persona i contropiede biancoblu e sedando eventuali polemiche con l'arbitro. Dietro è il padrone dell'area e il migliore in campo, davanti gli manca solo il goal: tutti tifano per lui.
Bagatti 6: il 20enne emiliano è il classico giocatore che non appare molto ma si sente, specie nelle circostanze odierne, appena arrivato in un centrocampo da ricostruire da zero. Accanto ad Erman regge l'urto e annulla i mediani opposti.
Farinazzo 6: croce e delizia per trovarsi prima nella posizione giusta a ribadire in rete, e poi in quella dove era più facile sbagliare, da solo davanti a Pigozzo e sul suo piede. Anche lui ha dato una mano al centrocampo, limitando le volate sulla destra.
Erman 6: aveva dato prova di piede buono nel secondo tempo contro il Bolzano, a Porto Tolle gli sono state affidate le chiavi della metà campo e ha portato a termine il compito assegnatogli da mister Vittadello anche quando si è spostato a fare la mezzala.
Cinque 6.5: già all'inizio mostra di che pasta è fatto, recuperando palloni, sapendo come giocarli, puntando alla porta e sprigionando il tiro. Tutte qualità che servivano alla Clodiense, e il rigore segnato con freddezza ne è la riprova. Evanescente nel finale, comprensibile.
Tattini 6.5: ha sicuramente buon piede, fantasia e senso tattico. Anche spirito di sacrificio, adattandosi a fare "il Nappello" partendo da centrocampo. Si scambia la posizione con Cinque a inizio ripresa, e potrà essere ancora prezioso per la squadra.
Luca Bullo 7: un goal molto bello, aperture illuminanti, presidio di una vasta zona di campo, un tiro a giro che avrebbe meritato miglior fortuna. Dopo qualche domenica di leggero appannamento, a Porto Tolle è tornato a farsi vedere alla grande il gioiellino del calcio chioggiotto.
Piazza 5.5: gioca solo 23 minuti per un problema agli scarpini, che ne limitano il rendimento, ma dalla tribuna l'impressione è stata che non sapesse con esattezza dove mettersi. Rivedibile.
Bagarolo 5.5: al rientro dopo un breve stop, il terzino destro classe 2000 alterna una buona copertura in fase di rilancio e qualche leggerezza difensiva, con rinvii che avrebbero potuto essere gestiti meglio. Pupa senza voto, gioca pochi minuti.
venerdì 7 dicembre 2018
TRE ACQUISTI PER LA CLODIENSE, BARONE CEDUTO IN EMILIA. OGGI A PORTO TOLLE SENZA IL CENTROCAMPO TITOLARE
Lorenzo Cinque
A dicembre il campionato di serie D si intreccia col calciomercato in diretta, capace di smantellare formazioni ogni sei mesi. Così oggi dalle ore 14.30 (arbitro Campagni di Firenze) la Clodiense Chioggia Sottomarina è chiamata ad affrontare, nell'anticipo dell'Immacolata, il Delta Porto Tolle in trasferta allo stadio Cavallari, e lo farà senza il centrocampo titolare delle ultime domeniche: Baccolo, Nappello e Djurić infatti sono stati espulsi domenica scorsa dal vergognoso arbitraggio di Costantino Cardella, e non potranno disputare la partita contro Malagò e compagni. Di buono ci sono i ritorni di Bagarolo e Martino (l'uno da infortunio, l'altro da squalifica) e la disponibilità del nuovo Marco Tattini, mentre dovrebbe dare forfait Ballarin: pertanto è ipotizzabile un 4-4-2 con Camerlengo in porta, Bagarolo e Acampora terzini, Granziera e Cuomo al centro della difesa, Martino e Bullo ali tattiche, Erman e Tattini a centrocampo, Farinazzo in assistenza a Cecconello davanti. Tra i biancoblu di mister Zattarin possibile la novità Dario Sottovia, attaccante ex Mestre.
Leonardo Piazza e Niccolò Bagatti
Dalla stanza dei bottoni filtrano intanto le notizie relative al mercato: Vincenzo Barone ha salutato la compagnia per giocare nel Lentigione (Reggio Emilia). A sostituirlo sarà Lorenzo Cinque, 27 anni, già in forza al Mantova, al San Marino, al Servette in Svizzera e in ultimo al Santarcangelo; con lui arrivano l'ala Leonardo Piazza dal Belluno (ex Este) e il centrocampista Niccolò Bagatti dal Romagna Centro (Cesena). Non è escluso, la prossima settimana, l'arrivo di altri tre giocatori già individuati. La partita di oggi sarà seguita in diretta testuale con aggiornamenti in tempo reale dalla pagina fb Clodiense Fan Club.